Dopo Roma, Milano, Sollicciano, Poggioreale, Secondigliano, Benevento, Bologna, Torino, Vercelli il tour di agosto dei Radicali Italiani arriva a Ivrea.
Il tesoriere Filippo Blengino, insieme a Alice Depetro della Direzione di Radicali Italiani, Flavio Martino coordinatore regionale di +eu, verificherà le condizioni del carcere il 24 agosto alle ore 10
“Le condizioni dei detenuti sono disumane, nelle nostre visite abbiamo riscontrato delle strutture fatiscenti, un personale che purtroppo non riesce a gestire l’inferno quotidiano dei suicidi, delle rivolte, del diffuso disagio psichico.
Abbiamo più volte denunciato il Ministro Nordio per tortura, domani verificheremo le condizioni del carcere di Ivrea. Non escludiamo nuove denunce.
Lo dichiara in una nota Filippo Blengino-Tesoriere Radicali Italiani



L’Italia dovrebbe ricordare in questi giorni i 70 anni dalla morte di De Gasperi e i 60 anni da quella di Togliatti. Questi anniversari, insieme a tanti altri fatti, dovrebbero anche far meditare sulla crisi politica in cui siamo precipitati. Se pensiamo che la figura di De Gasperi è oggi affidata al ricordo di Angelino Alfano, presidente della Fondazione a lui intitolata, abbiamo il senso del disfacimento dell’Italia politica odierna e la totale mancanza di una cultura politica con una qualche dignità. Il grande statista di Trento che ha guidato 8 Governi, senza ricorrere all’artificio delle mitizzazioni antistoriche, si rivela un gigante rispetto ai pigmei comprendendo ovviamente tra questi ultimi anche i politici dell’opposizione. De Gasperi ebbe un’idea alta della politica intesa a riscattare il Paese dalle conseguenze di una guerra perduta. La sua fu una visione strategica di grandi vedute che indirizzò il futuro dell’Italia democratica. Rispetto anche ai democristiani del suo tempo e di quello successivo, malgrado una opposizione molto agguerrita, seppe fare della Dc l’architrave della democrazia, sapendo individuare come il male più insidioso sarebbe derivato dalla ingovernabilità a cui nel 1953 cercò di porre rimedio con il premio di maggioranza, che non era una legge-truffa come diceva Pajetta.