POLITICA- Pagina 13

Pandemie, Canalis (Pd): “il Governo quando aggiorna il piano nazionale?”

Al momento il Ministero della Salute sta ancora aggiornando il Piano Pandemico Nazionale 2021-2023… ma siamo già a fine 2024.

 La recente pandemia di COVID-19 ha messo in luce la necessità di adattare velocemente il nostro Servizio Sanitario Nazionale a fenomeni globali ad alta intensità come le pandemie, anche alla luce della previsione di nuove epidemie da parte degli istituti di ricerca internazionali.

In questo contesto, l’aggiornamento del Piano pandemico nazionale e regionale è fondamentale per non trovarsi impreparati, come accaduto drammaticamente nel febbraio 2020, quando la debolezza della sanità territoriale, e in particolare dei SISP- Servizi di Igiene e Sanità Pubblica delle Asl, portò ad un intasamento degli ospedali, anche per un numero troppo limitato di posti letto in terapia intensiva. La scarsa sensibilizzazione sull’efficacia dei vaccini generò a sua volta un ritardo nella campagna vaccinale e un esacerbamento delle tensioni sociali, mentre la mancanza di scorte di mascherine e di dispositivi sanitari adatti a fronteggiare le epidemie scatenò un incontrollato aumento dei prezzi ed una carenza dell’offerta ed espose gli operatori a enormi rischi personali. Infine, la confusione e frammentazione della “catena di comando” impedì l’ottimizzazione delle risorse e dei tempi di reazione.

Sono ricordi molto recenti e dolorosi e per questo siamo ancor più basiti dal constatare che, a due anni dalla fine della pandemia di Covid-19 e a ormai due anni dall’insediamento del Governo Meloni, il ministro Schillaci e il Ministero della Salute non hanno ancora ultimato l’aggiornamento del Piano Pandemico Nazionale 2021-2023.

Purtroppo, nel rispondere alla mia interrogazione sul tema, l’assessore regionale Riboldi ha dovuto riconoscere l’assenza di questo documento programmatorio, che dovrebbe fornire le basi tecniche normative/amministrative alla Regione.

Nelle more del nuovo Piano Pandemico Nazionale, la Regione ha prorogato per l’anno 2024 il Piano Panflu 2021-2023, ha aggiornato il sito regionale delle vaccinazioni, sta predisponendo specifiche informative sulle vaccinazioni e promuovendo le vaccinazioni per influenza e Covid. L’assessore ha anche rassicurato sulle scorte di mascherine e dispositivi sanitari e sul miglioramento della catena di comando, ma sono mancati i seguenti fondamentali riferimenti:

  • L’assessore non ha fatto alcun accenno al potenziamento dei SISP, che sono gli organismi deputati alle attività di prevenzione, controllo, vigilanza, supporto alle amministrazioni locali per la verifica di compatibilità degli strumenti urbanistici e progetti di edilizia complessa, profilassi delle malattie infettive e vaccinazioni. I SISP hanno una funzione cruciale nel monitoraggio del diffondersi delle epidemie sul territorio, essendo il trait d’union tra i Medici di Medicina Generale (MMG) ed i Pediatri di Libera Scelta (PLS) da un lato ed i laboratori che processano i tamponi e l’Assessorato alla Sanità della Regione dall’altro. Il raccordo tra SISP, MMG e PLS è ancora molto frammentario e i SISP sono fortemente sotto organico.
  • Sul potenziamento dei posti letto ospedalieri in terapia intensiva non sono stati forniti dati precisi sull’utilizzo del finanziamento nazionale dedicato.
  • Non è stata assunta alcuna iniziativa nei confronti degli Atenei piemontesi per istituire anche nella nostra Regione un corso di studi per formare Assistenti sanitari, figure professionali create con decreto ministeriale n. 69/1997 e deputate specificamente a tamponi, vaccinazioni, assistenza sanitaria, prevenzione ed educazione alla salute individuale, familiare, di gruppo. Compiti specifici dell’Assistente sanitario sono le vaccinazioni, i tamponi e le indagini epidemiologiche. Negli anni passati i Presidenti piemontesi dell’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica, delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione, hanno sollecitato le istituzioni ad attivare corsi di Laurea in Assistenza Sanitaria (abilitante alla professione sanitaria di Assistente Sanitario) Classe L-SNT/4 “Classe delle lauree in PROFESSIONI SANITARIE DELLA PREVENZIONE”, presso le Università del Piemonte, ma questo appello è tutt’ora inascoltato.
  • Non è stata promossa alcuna campagna pubblica per sensibilizzare sull’importanza delle vaccinazioni per le persone con più di 65 anni o con meno di 12 anni e per le persone fragili, tradendo forse un’implicita compiacenza verso ambienti no vax.

Insomma, siamo molto preoccupati. Non è bastata una tragedia come il Covid per responsabilizzare il Governo Meloni e la Giunta Cirio rispetto al tema della prevenzione, vera “cenerentola” della sanità piemontese e nazionale. Auspichiamo un rapido cambio di passo per recuperare i ritardi accumulati e attuare vere riforme.

 

Monica CANALIS – consigliera regionale PD

 

Per il futuro dell’auto. Lettera aperta a Tavares

Pubblichiamo la lettera aperta di Mino Giachino a Carlo Tavares, ad di Stellantis

 

Egregio Dott. TAVARES, Venerdi ho seguito con attenzione la Sua audizione in Parlamento e vorrei dirle alcune cose. Ci tengo tantissimo alla FIAT e al settore dell’auto che a Torino e all’Italia hanno dato un patrimonio industriale e di ricerca unico , anche perché offre e offrirà posti di lavoro ben retribuiti e di qualità per i giovani diplomati o laureati senza costringerli a cercare lavoro e futuro all’estero . Le scrivo anche perché a fine 2021 e’ partita dal sottoscritto la prooosta che divenne poi la Mozione parlamentare Molinari per finanziare la transizione del settore auto. Ne scaturì lo stanziamento che ha alimentato gli incentivi di questi ultimi anni. Premesso che a parlare di quella che era la FIAT a e di settore Auto in Parlamento e col Governo dovrebbe essere John Elkan che ,come erede della Famiglia Agnelli , ha responsabilità morali importanti con l’Italia e non Lei che dagli azionisti ha il mandato di portare i maggiori utili. Lei ha ragione quando sottolinea il peso enorme della decisione europea peraltro votata dal PD e dalla sinistra . Ecco perché i toni accesi di Conte e della Schlein non sono credibili. A questo proposito non nota una contraddizione con i giornali di proprietà di Exor (Elkann) che osteggiano con forza proprio la Meloni e Urso che invece in Europa erano contrari a quella decisione? Hanno maggiore consistenza le critiche di Calenda e dei partiti di maggioranza perché se i modelli vendono o meno questo dipende dalle scelte aziendali. Le sue scelte in questi anni hanno messo in gravi difficoltà il settore auto generato proprio dalla Fiat e dalle scelte degli Agnelli appoggiate e finanziate dai Governi del dopoguerra.

Il settore Auto italiano rappresenta sicuramente la eccellenza della manifattura che nasce dalla rivoluzione industriale dell’800. Nasce a Torino la mia Città . A fine 800 a Torino vi erano una decina di piccole aziende che costruivano auto o prototipi. A fine 800 per merito di alcuni imprenditori nasce La FIAT che successivamente passerà nelle mani del Senatore Giovanni Agnelli, il trisnonno di John Elkan, un vulcano che negli anni trenta del 900 aveva portato la Fiat a operare per Terra, Mare Cielo. Dalla industria pesante all’auto al settore delle macchine utensili molto nasce dalla Famiglia Agnelli e dal mio Paese che l’ha supportato in tutto e per tutto. Il Senatore Agnelli stabilì un forte rapporto con Henry Ford. Erano i tempi in cui si andava negli USA con la nave. Dalla Fiat arrivo’ un fortissimo impulso al Politecnico di Torino e alle Scuole di Formazione. Nacquero i grandi stabilimenti del Lingotto e di Mirafiori. Per comprendere meglio il settore auto italiano ricordo la definizione dei grandi esperti di politica industriale. Il settore dell’auto viene chiamato : la “Fabbrica delle Fabbriche” perché ha generato un sistema produttivo di migliaia di aziende dell’indotto che hanno dato sviluppo e lavoro al mio Paese. Ma la storia della FIAT di Agnelli si intreccia con quello dello sviluppo del nostro Paese e anzi in alcuni momenti ne guida o anticipa le scelte strategiche. -Negli anni venti spinge alla nascita del porto Torino Savona per poter importare ed esportare; Negli anni 30 il Senatore Agnelli, grande trisnonno di John Elkan,lancia l’idea della costruzione della autostrada TORINO MILANO e trascina gli industriali torinesi alla sua costruzione; Nel dopoguerra contribuisce in modo fondamentale la rinascita di Torino, la Città più bombardata , crea centinaia di migliaia di posti di lavoro e attira lavoratori da Sud a Nord. Torino da 300 mila abitanti arriva a superare il milione. Negli anni 50 costruisce il Traforo autostradale del S. Bernardo.-Nel 1960 da il via alla costruzione della autostrada per Savona verso il suo porto più vicino. Negli anni 70 nasce la Fondazione Agnelli per contribuire a studiare il futuro . Cresce il Centro ricerche FIAT.

A Torino Il Salone dell’auto e della Tecnica era uno degli eventi mondiali del settore. La Fiat produce modelli di successo in tutto il mondo . La FIAT UNO viene presentata dall’ing. Ghidella, cui Lei dovrebbe ispirarsi di più, a CAP Canaveral. Gianni Agnelli viene nominato Senatore a vita e pochi mesi prima di morire interviene al Senato e citando Paolo VI adì e che la parola Pace va intesa come sviluppo. La vendita della FIAT a Peugeot senza nessuna garanzia per il mio Paese e’ stato un momento di svolta difficile che ha creato molti problemi a aziende storiche dell’indotto con oltre cento anni di attività . Mentre Spagna, Germania e Francia hanno difeso con i denti il settore auto, l’Italia non si è data una politica industriale così vi è stato un forte calo della produzione senza che la politica , i governi, il sindacato e i Sindaci di Torino sollevassero grandi obiezioni. Non difendere con forza il settore auto ha portato un forte calo della economia di Torino e del Piemonte che non può essere sostituita dal turismo o dalle start up che tanto piacciono al suo Presidente. La caduta della produzione e delle aziende dell’indotto ha pesanti ricadute sulla logistica e sul settore delle spedizioni ..La linea di Stellantis di questi anni ha tagliato in ogni dove senza riguardo a cosa rappresentava la FIAT e le aziende dell’indotto per l’Italia e a cosa aveva dato il mio Paese alla FIAT . Mirafiori e’ il simbolo dell’Italia industriale del dopoguerra , rappresenta molto di più della TOUR EIFFEL per Parigi e la Francia.

 

La novità positiva e importante la richiesta del Governo Meloni di puntare a risollevare la produzione di auto in Italia a 1 milione l’anno , un livello importante anche per le ricadute sull’indotto o attraverso Stellantis o anche col contributo di un secondo produttore. L’Italia ha voluto tanto bene alla FIAT che ha impedito l’arrivo di un altro produttore. Abbiamo la terza economia d’Europa e produciamo quest’anno un quinto delle auto prodotte in Spagna.Il Presidente Elkan non può pensare solo ai risultati di bilancio ma deve essere attento alle conseguenze sociali delle sue decisioni… Lei si è mai chiesto cosa pensano della fine della FIAT da lassù i due Senatori AGNELLI? A Torino abbiamo un patrimonio o know how sul settore dell’auto molto importante, dal Centro Ricerche della Fiat alle importanti aziende di design, Il 50% dell’indotto auto si trova nel mio Piemonte. Le amministrazioni o i politici che hanno dato per scontato un calo del settore auto hanno fatto un errore madornale che stanno pagando i lavoratori , i giovani e i cassaintegrati. Alla mobilità del futuro , Torino e l’Italia possono dare un contributo importante e insostituibile. Ecco perché Lei avrebbe dovuto consegnare le slide che ha presentato al sindacato anche al Parlamento e al Governo. I luoghi deputati a definire l’interesse nazionale sono il Parlamento e il Governo. Capisco che Lei preferisca avere rapporti buoni col Sindacato che in questi anni Le hanno consentito di portarci a questo punto ma l’interesse generale del Paese , di cui il settore auto e’ parte importante , lo decidono Parlamento e Governo. La ringrazio molto della attenzione e… della risposta

Mino GIACHINO Responsabile piemontese trasporti e logistica di FDI

Federvita, Leo: “No alle intimidazioni”

 Caro direttore,

nelle mie qualità di vice presidente del Comitato per il diritti umani della Regione e di portavoce del Movimento interconfessionale del Piemonte esprimo tutto il mio dispiacere e disappunto per l’azione antidemocratica  e intimidatoria effettuata contro i partecipanti al convegno odierno di Federvita.  E’ indispensabile  ribadire con convinzione e chiarezza che in un Paese libero e democratico ogni persona, associazione, gruppo religioso, politico ecc. deve poter esprimere le proprie opinioni, con unici limiti quelli espressamente ì, in coerenza con la nostra Costituzione. Non è rilevante se queste siano opinioni maggioritarie o di piccole minoranze. Il punto essenziale e irrinunciabile è la libertà di espressione. Desideriamo, quindi, rivolgere un accorato appello – come fatto nel significativo gesto interconfessionale di lunedì 7 ottobre – alla tolleranza, al dialogo, al rispetto delle idee altrui e al rifiuto di qualsiasi azione fisica o verbale, intollerante, violenta e discriminatoria. Speriamo che tutti i sinceri democratici concordino su ciò, altrimenti anche condurre battaglie per cause in se nobili e condivisibili, perde ogni credibilità.

Giampiero Leo

Vice presidente Comitato diritti umani della Regione Piemonte

Portavoce del Coordinamento  interconfessionale “Noi siamo con voi”

Scuola, Ruffino (Az): “Governo ascolti presidi e insegnanti, non tagli risorse”

Raccogliamo l’appello dei presidi che oggi si rivolgono al ministro Giorgetti sui possibili tagli alla scuola e sulle retribuzioni dei dirigenti scolastici, denunciando incoerenze sulla contrattazione collettiva e su una burocrazia definita ‘arcaica’. In un Paese in cui a risentirne sono anche i nostri docenti che risultano essere tra i meno pagati dell’area Ocse, il ministro Valditara continua a sbandierare il voto in condotta anziché attuare una programmazione scolastica continuativa a favore degli insegnanti e, di conseguenza, degli studenti. Ed è bene sottolinearlo anche in virtù del recente deferimento dell’Italia da parte della Corte di Giustizia UE a causa dell’alto numero di insegnanti precari.
La scuola non può perdere risorse ma, al contrario, necessita di investimenti continui. Per questo, da tempo, ci battiamo per modificare una realtà non più sostenibile: si devono agevolare assunzioni con politiche di arruolamento agili e non frammentate. Il governo agisca e metta l’istruzione in cima alla propria agenda.
Lo afferma la deputata di Azione, Daniela Ruffino.

Federvita, Nicco: “Gesti da condannare”

 

“Esprimo la mia più ferma condanna nei confronti di queste inaccettabili azioni atte ad intimidire e impedire di esprimere il proprio pensiero”, il commento del presidente del consiglio regionale Davide Nicco sulla protesta di un gruppo di femministe, vicine al centro sociale Askatasuna, che hanno cercato di impedire lo svolgimento del convegno organizzato da Federvita sul tema ‘Per una vera tutela sociale della maternità’, presso il teatro del Collegio San Giuseppe a Torino.

“Con modalità assolutamente antidemocratiche – sottolinea Nicco – il blocco degli ingressi e il tentativo di ostacolare l’accesso agli ospiti, con l’occupazione dei tre ingressi dell’edificio, sono gesti gravi che nulla hanno a che vedere con il confronto civile e democratico. Solo grazie all’intervento puntuale delle forze dell’ordine, è stato possibile garantire il regolare svolgimento dell’evento, permettendo l’ingresso ai relatori e ai partecipanti. Tutto ciò non può passare come normale e sotto silenzio”.

“E sono ancora più vergognose – aggiunge il presidente Nicco – le scritte minacciose apparse la notte scorsa contro l’assessore regionale Marrone, Federvita e la Chiesa. A loro va la mia e la nostra, come Consiglio, più grande vicinanza. Questi sono solo atti intimidatori che non possono trovare alcuna giustificazione. È legittimo esprimere il proprio dissenso e manifestare idee anche diverse, ma ciò deve avvenire sempre nel rispetto delle regole democratiche. Impedire agli altri di esprimere il proprio pensiero è un comportamento che va contro i principi di libertà e pluralismo su cui si fonda la nostra società”.

“Mi auguro che episodi di questo genere non si ripetano più e che il dialogo, anche su temi sensibili, avvenga sempre nel rispetto reciproco e con modalità pacifiche”, conclude Nicco.

Convegno maternità, Montaruli (Fdi): “Campagna di odio delle sinistre”

“La campagna d’odio che è stata scatenata dalle sinistre contro misure che sono di semplice tutela sociale della maternità e di aiuto a madri in difficoltà è vergognosa. Si sta sollevando un clima violento che rischia prima o poi di sfuggire di mano. Le minacce di morte sono un’avvisaglia preoccupante davanti alla quale mi auguro che tutti i partiti possano prendere una posizione chiara e forte”, a dichiararlo è la vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Augusta Montaruli dopo che dopo che questa mattina un collettivo femminista del centro sociale Askatasuna ha bloccato l’ingresso del convegno di FederVita a Torino intitolato “Per una vera tutela sociale della maternità”. Sui muri del teatro che ospita l’evento sono comparse anche scritte di minacce di morte.

Stellantis, Grimaldi (AVS): Tavares in stile governativo, fa la vittima senza impegnarsi

Roma, 11 OTT. “Prima dell’audizione ero preoccupato, ora sono indignato. Non un modello , non un impegno, non un piano: qui siamo all’eutanasia di un gruppo industriale. Tavares sembra essersi scordato che la crisi dell’auto in Italia è più lunga dell’arrivo dell’elettrico: la Cassa integrazione é attiva da 20 anni, mentre Stellantis macina profitti. La crisi la pagano i lavoratori, eppure Tavares è venuto a fare la vittima, in perfetto stile governativo, e tutta la maggioranza scondinzola”. Lo afferma Marco Grimaldi, vice presidente di AVS alla Camera, il quale aggiunge : “La sua narrazione sarebbe credibile se non fosse che l’automotive in Italia vive un’agonia da ben prima dell’arrivo dell’elettrico. Dal momento che i nostri siti produttivi potrebbero produrre un milione e mezzo di auto e il Governo si è impegnato a farne almeno un milione, siete pronti a presentare presto un serio e credibile progetto industriale indicando espressamente quali investimenti, quali nuovi modelli, quali garanzie sotto il profilo produttivo e occupazionale? Alla luce della concorrenza che porterete in Italia con la commercializzazione dei modelli Leap motor, siete pronti a portare in Italia la progettazione e la produzione di nuovi modelli di massa?. Ma Tavares si è ben guardato dall’impegnarsi e dall’ammettere che quest’anno l’Italia non produrrà più di mezzo milione di auto! ”.

Il giornalismo militante esiste. Perchè negarlo?

LO SCENARIO POLITICO  di Giorgio Merlo

Nel mondo giornalistico del nostro paese esiste una anomalia carica di ipocrita e di viltà. Un
atteggiamento ed un comportamento che, alla fine, rischiano di incrinare la credibilità e la stessa
efficacia del giornalismo – televisivo o della carta stampata poco importa – nel nostro paese. Per
entrare nello specifico, parlo del cosiddetto giornalismo militante quando viene spacciato per
libera informazione, del tutto imparziale ed oggettiva e scevra da qualsiasi faziosità. Ora, – e come
ovvio e persino scontato – nel pieno rispetto di tutte le opinioni e di tutte le concezioni che si
hanno, è addirittura banale prendere atto che certi talk televisivi o alcune testate della carta
stampa assomigliano sempre di più a semplici bollettini di partito che a testate cosiddette
indipendenti. Certo, sono scomparsi i tradizionali quotidiani di partito ma a volte viene da pensare
che forse erano meno faziosi e settari proprio quei quotidiani rispetto ad alcuni organi
d’informazione contemporanei. E mi riferisco, nello specifico a tre antichi quotidiani di partito: Il
Popolo, L’Unità e lo stesso Avanti. Perchè, per entrare ancora più nel dettaglio, cosa c’è di
indipendenza giornalistica e di imparzialità politica e culturale nei vari talk de La 7? Lo chiedo
perchè, a volte, si ha l’impressione che la faziosità e il settarismo più smaccati sostituiscano
qualsiasi criterio giornalistico, al di là della indubbia professionalità dei vari conduttori. Una
faziosità ed un settarismo che sono ormai talmente scontati e ripetitivi che prima di iniziare ed
approfondire il tema in discussione il normale telespettatore già conosce e preconizza l’esito
finale. Ovvero, sempre e solo l’attacco personale e politico nei confronti del nemico politico. Che
ormai è diventata anche e soprattutto un nemico ideologico. E lo stesso copione si ripete in
alcune testate della carta stampata, storicamente indipendente anche se sempre funzionali agli
interessi politiche ed imprenditoriali dell’editore. Ora, non c’è nessuno sandalo nel teorizzare e
praticare un giornalismo fazioso e settario. Anzi, è anche perfettamente in linea con l’attuale
andamento della politica italiana, sempre più ispirata alla deriva degli “opposti estremismi” che
non ad una sana e fisiologica democrazia dell’alternanza. Purchè si abbia il coraggio di
ammetterlo senza recitare la solita litania di un giornalismo imparziale ed oggettivo. Sotto questo
versante, c’è una responsabilità precisa e quasi scontata. Ed arriva puntualmente dal campo della
sinistra nelle sue diverse e multiformi espressioni. E questo perchè gli organi di informazione –
televisivi e della carta stampata – vicini al centro destra non hanno alcun problema a dire e a
sostenere che si riconoscono politicamente e culturalmente in quel campo. Così non avviene nel
campo avverso. Perchè ogni qualvolta vengono giustamente e comprensibilmente accusati di
essere eccessivamente faziosi e settari – cosa, del resto, talmente palese che non fa neanche più
notizia – quasi si ribellano e rivoltano la polemica verso quelli che avanzano quella accusa
specifica e diretta.
Ecco perchè la morale della favola, senza ulteriori ed anche inutili approfondimenti, è molto
semplice. E cioè, quando si pratica un giornalismo pubblicamente, oggettivamente e
strutturalmente fazioso e settario basta ammetterlo. Senza, appunto, inutili ipocrisie e ridicoli auto
attestati di imparzialità. A volta le cose sono molto più semplici di quel che appaiono. Anche
perchè, nello specifico, lo sanno tutti. Ma proprio tutti.

Tavares, Giachino: giornata importante per il settore auto

“Ha risposto solo in  parte alle domande di Deputati e Senatori. Io mi aspetto però le risposte di John Elkann”
Di ritorno dagli USA oggi TAVARES alla Camera dei Deputati e’ stato sottoposto a una fila di domande da parte di Deputati e Senatori , tra cui i torinesi Comba , Fregolent e Grimaldi, sullo stato della FIAT e dell’indotto. Ma l’interlocutore del Parlamento avrebbe dovuto essere il Presidente di Stellantis John Elkann l’erede della famiglia Agnelli che avrebbe dovuto rispondere dell’esito della vendita della FIAT a Peugeot.  Ricordo come in Italia al termine dell’era Ghidella la produzione di auto avesse raggiunto 1.900.000 unità mentre quest’anno arriverà a poco più di 300.000. Il settore auto tra le fabbriche ex Fiat e le migliaia di aziende dell’indotto oggi occupa quasi 300.000 persone. Un settore importante economicamente e strategico dal punto di vista della innovazione.
Tavares, da amministratore delegato che deve portare agli azionisti i migliori risultati economici di fatto ha scaricato il forte calo della produzione sulla politica europea che ha prese la decisione di puntare tutto solo sull’elettrico. Una decisione che ricordo fu fortemente appoggiata dal PD e dalla sinistra. Ecco perché stridevano  gli interventi molto accesi di Conte e della Schlein che hanno sulla coscienza quella decisione. Una decisione che ha messo in crisi le produzioni dei motori tradizionali senza cercare anche altre strade per giungere a ridurre le emissioni.  Tavares ha evidenziato da un lato come l’auto elettrica costi un 40% in più rispetto all’auto tradizionale e come in Italia ci sia un costo della energia doppio rispetto alla Spagna per fare un esempio.
Toni accesi di Conte che ha la coda di paglia perché ha la responsabilità di non aver messo condizioni , la golden share, quando era Premier , quando la Fiat venne venduta a Peugeot.
Toni accesi della Schlein che come PD a ha la grande responsabilità di aver votato personalmente  insieme alla sinistra la decisione europea che ha puntato tutto solo sull’elettrico. Una decisione sostenuta anche dal Sindaco Lorusso. Una decisione che ha messo in difficoltà una parte importante delle aziende dell’indotto già in difficoltà per la politica di Tavares di tagliare i costi sia in azienda, che alle aziende dell’indotto oltre che alla logistica . I costi della Fiat infatti secondo Tavares  sono ripartiti :15% all’assemblaggio, 80% all’indotto e 5% alla logistica.
Tavares da amministratore delegato non sa nulla della storia della Fiat nel nostro Paese ,non sa nulla  di quanto ha dato il nostro Paese alla Fiat e pertanto lui valuta le questioni dallo stretto punto di vista dell’andamento del mercato e dei costi, perché ovviamente  Tavares vuole gli incentivi per poter vendere le auto elettriche , ha girato attorno senza smentirli, sul Piano Urso di riportare la produzione di auto in Italia a 1 milione dicendo che lui vuole un milione di clienti e ha detto come Stellantis e’ nelle condizioni,  qualora l’Europa decidesse di aprire ad altre soluzioni oltre che all’ elettrico,  di essere in grado di avere per ognuno dei modelli una doppia soluzione costruttiva. Sul dibattito ha pesato il fatto che da anni il settore abbia accompagnato la riduzione delle produzioni e della occupazione senza che venisse proclamato uno sciopero.
Certo oggi tutti i gruppi hanno dichiarato ad alta voce la esigenza del Paese di puntare ancora sul settore industriale , una cosa che dovrebbe far pensare i Sindaci torinesi degli ultimi trent’anni . Non aver difeso con forza l’industria dell’auto ha portato Torino a crescere meno della media nazionale ormai da oltre vent’anni con conseguenze sociali pesanti sulle periferie e sul degrado cittadino. Ecco perché Torino oltre a chiedere di accelerare i lavori della TAV  in pesante ritardo  deve difendere maggiormente l’industria dell’auto..
Mino GIACHINO 
Responsabile piemontese trasporti e logistica FDI