POLITICA

Per le politiche giovanili 4,8 milioni di euro

Per le politiche giovanili uno stanziamento complessivo di 4,8 milioni di euro, di cui 3,7 milioni di fondi statali e 941 mila di fondi regionali, oltre a 244 mila di cofinanziamento mediante valorizzazione di risorse umane, beni e servizi regionali: il Consiglio regionale, presieduto da Davide Nicco, ha approvato a maggioranza il Piano triennale regionale per l’utilizzo del “Fondo nazionale 2024-2026 per le politiche giovanili”, in seguito all’intesa Stato-Regioni del 17 ottobre 2024.
La proposta di deliberazione è stata presentata per la Giunta dall’assessore Marina Chiarelli e licenziata a maggioranza il 9 aprile scorso dalla Commissione Cultura.
La somma a disposizione, ha spiegato Chiarelli, “servirà a finanziare almeno 90 progetti di inclusione sociale presentati da Comuni, singoli o associati, che aderiranno all’avviso pubblico della durata di tre mesi che verrà bandito dalla Regione. I progetti dovranno mirare ad accompagnare i giovani nel tessuto sociale e lavorativo, a svilupparne la partecipazione attiva sul territorio, a coinvolgerli nell’adozione di corretti stili di vita, ad avvicinarli alla pratica sportiva e alla difesa dell’ambiente”.
Per realizzare i progetti, destinati a coinvolgere circa 1.800 giovani e impegnarne almeno 20 a progetto, i Comuni singoli o associati potranno avvalersi della collaborazione di soggetti pubblici e del Terzo settore che si occupano di politiche giovanili.
“Qualora dovessero risultare risorse non assegnate – ha concluso – verranno riaperti i termini del bando”.
Il dibattito generale è stato aperto dalla presidente della sesta Commissione Paola Antonetto (Fdi) che ha dichiarato di “accogliere con favore la delibera, che sancisce l’impegno del Piemonte per incentivare politiche a favore dei giovani e della loro crescita: un passo concreto verso una programmazione sempre più efficace e trasparente della Regione”.
Federica Barbero (Fdi) ha evidenziato “l’importanza di diffondere sul territorio regionale progetti di inclusione sociale per i giovani, coinvolgendoli attivamente nel tessuto lavorativo, culturale e sociale”.
Silvio Magliano (Lista Cirio) ha sottolineato che “soprattutto dove ci sono meno opportunità, le politiche giovanili, grazie anche al coinvolgimento degli enti del Terzo settore, devono mirare a rendere i giovani protagonisti dei propri sogni, del proprio futuro e del futuro del nostro Paese”.
Emanuela Verzella (Pd) ha rilevato “la necessità di tenere in considerazione, nei progetti, due aspetti fondamentali: un adeguato supporto soprattutto alle realtà più isolate e a rischio marginalità e stimolare la presenza delle Consulte giovanili nella coprogettazione degli interventi”.

Prima della votazione del provvedimento il Consiglio ha approvato tre ordini del giorno. All’unanimità i due presentati rispettivamente da Valentina Cera (Avs) per impegnare la Giunta a istituire in tempi rapidi il Registro delle Associazioni giovanili piemontesi e da Giulia Marro (Avs) per impegnare la Giunta a valorizzare la partecipazione delle Consulte provinciali degli studenti, delle Consulte giovanili comunali e dei Consigli comunali dei ragazzi e delle ragazze. A maggioranza quello di Fabrizio Ricca (Lega) per impegnare la Giunta a sostenere la prosecuzione del progetto “Ogni giorno è il Giorno della Memoria” e dei progetti legati al Giorno del Ricordo mediante appositi bandi rivolti a enti locali e soggetti del Terzo settore.

Rifondazione: “Basta chiacchiere su Mirafiori”

I  lavoratori, con la Fiom, hanno manifestato davanti a Mirafiori per rivendicare condizioni di salario e di lavoro decenti ma anche un futuro per lo stabilimento e il loro posto di lavoro.

Paolo Ferrero, segretario provinciale di Rifondazione comunista ha dichiarato:

“Come Rifondazione crediamo, da ormai vent’anni, che solo l’intervento pubblico  possa garantire il futuro industriale e occupazionale di Stellantis. Mirafiori non è un problema solo di chi ci lavora ma della città intera, per dare un futuro a Torino.
Per questo proponiamo che lo stato costruisca un piano sulla mobilità individuale e collettiva, ma anche che gli enti locali , a partire da Comune utilizzino la destinazione delle aree non utilizzate di Mirafiori come concreto strumento di pressione sulla proprietà per condizionarne le scelte produttive e impedirne quelle speculative.
Basta chiacchiere, il governo intervenga per garantire l’occupazione a Mirafiori.”

 

Ufficio stampa Rifondazione Comunista Torino

Referendum, un tema che riguarda la sola sinistra

LO SCENARIO POLITICO  di Giorgio Merlo

La prossima consultazione referendaria è una pratica, come si suol dire, che riguarda
prevalentemente se non quasi esclusivamente il ‘campo largo’ o l’ex ’campo largo’ che sia.

Ovvero, il comportamento politico delle varie sinistre. Promosso dalla Cgil di Landini che ha
l’obiettivo, e neanche tanto nascosto, di egemonizzare definitivamente ed irreversibilmente il
fronte delle componenti progressiste del nostro paese. Ovvero, quella radicale e massimalista
della Schlein, quella populista e demagogica dei 5 stelle e quella estremista del trio Fratoianni/
Bonelli/Salis. Del resto, la stessa impostazione iniziale della campagna referendaria riflette questo
obiettivo definito e chiaro. Landini ha immediatamente incontrato i capi delle varie sinistre e con
quelli ha concordato la pianificazione dell’intera campagna elettorale del prossimo giugno.

Ora, e al netto della legittimità di questo obiettivo squisitamente politico, emergono tre elementi
quasi oggettivi che non possono non essere evidenziati.

Innanzitutto la conferma, per i pochissimi che non lo sapessero ancora, che lo storico sindacato
rosso della Cgil ormai gioca un ruolo decisamente ed esclusivamente politico/partitico. Un ruolo
che lo porterà ad essere quasi sicuramente il riferimento politico per eccellenza del ‘campo largo’.
Cioè delle tre sinistre riunite. Ed è, questo, uno dei motivi determinanti per cui l’offensiva
referendaria è riconducibile ad una questione che riguarda la sinistra italiana.

In secondo luogo la persin plateale indisponibilità politica del leader della Cgil a coinvolgere altri
settori della società e della politica italiana su queste battaglie identitarie delle sinistre. Quasi che
la partita fosse rivolta ad una parte, peraltro largamente minoritaria, della società italiana per
misurare il peso elettorale delle varie leadership che si muovono all’interno di quel campo politico.
Un risultato abbastanza deludente per chi ha l’ambizione di candidarsi a guidare l’intero paese.
In ultimo, la conferma che la cultura riformista e di governo da quelle parti è alquanto minoritaria
se non addirittura marginale. E la conferma, puntuale come sempre, arriva dal ruolo
sostanzialmente inutile giocato dai cosiddetti “riformisti” all’interno dell’attuale coalizione di
sinistra e progressista. Mi riferisco, nello specifico, ai riformisti del Pd – cioè a tutti coloro che non
si riconoscono appieno nella leadership radical/massimalista della Schelin – e al partito personale
di Renzi che deve giurare fedeltà quotidiana al Pd e ai 5 stelle per essere ammesso nel recinto
dell’alleanza.

Ecco perchè proprio la prossima consultazione referendaria offere uno spaccato di particolare
importanza su ciò che capita attualmente nel campo della sinistra italiana. E, al riguardo, non
stupisce affatto che sia proprio un esponente con il profilo politico e culturale come Landini ad
ambire a guidarlo. Sia sotto il versante politico e sia su quello organizzativo. È di tutta evidenza,
infine, che tutto ciò che attiene alla cultura riformista da un lato e, soprattutto, alla cultura di
governo dall’altro non può che guardare altrove.

Azione: “Sul rischio idrogeologico l’unica ricetta è la prevenzione”

“La Provincia di Vercelli è stata messa a dura prova da un’ondata di maltempo che qualche anno fa avremmo definito eccezionale e che, invece, oggi è diventata un drammatico evento ricorrente. Nel manifestare solidarietà a quanti sono stati colpiti da questo nuovo evento calamitoso sul nostro territorio, Azione Vercelli Valsesia intende tenere lo sguardo alto sul nodo centrale del problema: quello della prevenzione. Dai dati disponibili risulta che per innalzare in modo efficace il livello di sicurezza servirebbero 8.000 opere di prevenzione per una spesa poco inferiore a 27 miliardi di euro. A fronte di queste necessità, il Piano Nazionale per la Mitigazione del Rischio Idrogeologico, varato nel 2019, prevede fino al 2030 stanziamenti per 14,3 miliardi di euro, parte dei quali destinati a opere emergenziali connesse ad eventi calamitosi, interventi di messa in sicurezza dei territori ed infrastrutture, interventi per la mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico. Per risolvere il problema del dissesto idrogeologico servono almeno 26,58 miliardi di euro. Tale è il valore delle richieste provenienti dagli Enti Locali registrati sulla piattaforma RENDIS (Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo)”.
A dichiararlo in un comunicato è Azione Vercelli e Valsesia con il Vice Segretario Provinciale Gabriele Posillipo, la Presidente provinciale Floriana Bazzano e il Segretario Cittadino di Vercelli Paolo De Marco.
“Sono cifre che non devono sorprendere se si considera che 6,8 milioni di abitanti risiedono in aree a rischio alluvionale medio e 2,4 milioni vivono in zone alluvionali ad alto rischio, complessivamente il 15% della popolazione. Gli edifici in zone alluvionali ad alto e medio rischio sono 2,1 milioni, il 15% del totale”.
“Azione Piemonte è impegnata in Parlamento, grazie al lavoro della Coordinatrice Regionale Onorevole Ruffino, componente della Commissione Ambiente e di inchiesta sul rischio idrogeologico, interventi che favoriscano la prevenzione collaborando con le istituzioni regionali e locali per sviluppare un piano strategico di gestione del territorio. Ma non bisogna nascondersi dietro un dito, servono risorse economiche. La Regione Piemonte ha già fatto, in anni di programmazione, un grande lavoro in Provincia di Vercelli per ridurre il rischio delle frane nelle aree montane e per la manutenzione dei corsi d’acqua con tre programmi di manutenzione idraulica dei corsi d’acqua demaniali con estrazione ed asportazione di materiale litoide. Ma la gestione del territorio deve cambiare sotto la pressione dei cambiamenti climatici. Il problema è che i fiumi, che per anni abbiamo soffocato e attorno a cui abbiamo costruito e coltivato, si stanno riprendendo il loro spazio. La piovosità è aumentata in modo spaventoso. Non ha mai piovuto così. Nell’evento che ha toccato il Piemonte a settembre dello scorso anno sono cadute quantità di pioggia inedite nell’arco di 24 ore. A Boccioleto da lunedì a mercoledì sono caduti 473 millimetri di pioggia, 406 in sole 24 ore. Semplicemente inaudito. Alcune sfide attendono il nostro territorio. L’aumento delle opere di difesa dal dissesto nelle aree montane. Il taglio selettivo degli alberi cresciuti nelle zone golenali. La redazione per il Fiume Sesia di un Programma di gestione dei sedimenti, come quello che è stato fatto sul Po. Il finanziamento dello scolmatore di Vercelli. L’adeguamento degli argini della Città di Vercelli.
Serve una visione a lungo termine, produttive e propositiva, che metta al centro la sicurezza e il benessere dei nostri cittadini, senza guardare le magliette politiche o se si gioca nella squadra della maggioranza o dell’opposizione”.

Giovani Democratici a San Mauro: Europa, sicurezza e politica estera

Una serata di grande partecipazione per parlare di Europa, sicurezza e politica estera. Sala piena fino a mezzanotte (di venerdì santo!) un incontro ricco di contenuti e riflessioni: dalla questione del riarmo alla prospettiva di una federazione europea, passando per la pace in Ucraina e le implicazioni della politica estera statunitense sotto una possibile nuova amministrazione Trump.

Introducono il Segretario dei GD Torino Nord Andrea Borello e la Segretaria del PD San Mauro Anna Maria Barbero. Ospiti il Prof. di Analisi della Politica Estera (UniTo) Valter Coralluzzo, il Presidente del Centro Studi Sereno Regis Enzo Ferrara e la Segretaria Regionale dei Giovani Democratici Elena Accossato: tre voci autorevoli e con punti di vista differenti che hanno guidato un dibattito appassionato, in cui realismo e idealismo si sono confrontati, offrendo un quadro complesso ma stimolante del mondo che ci circonda.

Un dato che rende particolarmente orgogliosi gli organizzatori: dei 29 partecipanti, ben 14 erano giovani. Segno che l’impegno dei Giovani Democratici continua a dare frutti e che le nuove generazioni hanno voglia di confrontarsi su temi cruciali per il futuro dell’Europa.

Ancora una volta, il circolo dei GD Torino Nord – questa volta in collaborazione con il Partito Democratico San Mauro – si conferma come un punto di riferimento per portare sul territorio dibattiti di attualità, approfonditi e inclusivi.

Giovani Democratici

Il Partito Radicale visita il carcere con Mellano

In tutta Italia il Partito Radicale ha previsto per le festività pasquali visite nelle carceri italiane.

A Torino domenica 20 aprile, una delegazione del Partito Radicale guidata da Sergio Rovasio, Presidente dell’Associazione Marco Pannella e Bruno Mellano, Garante regionale dei detenuti per il Piemonte, saranno in visita presso il Carcere Lorusso Cutugno di Torino. La visita inizierà alle ore 10,15. Al termine,  ore 12.45 circa, la delegazione terrà una Conferenza Stampa fuori dal carcere.

Il Carcere di Torino si trova in una grave situazione di sovraffollamento, carenza di personale e con carenze strutturali di ogni tipo. Non ultima la grave vicenda segnalata nei giorni scorsi dai media locali di una donna 50enne detenuta, nonostante l’ordine di scarcerazione, invalida al 100%, che si trova in gravi condizioni di salute senza avere una adeguata assistenza socio-sanitaria. La visita della delegazione inizierà con la visita alla detenuta.

Il 18 Aprile 1948, una data da ricordare: ci parla di governi di grande qualità

Caro Direttore,
Ricordare le date più importanti della nostra Storia e’ utile per le giovani generazioni che a volte non sanno ma è anche utile per i nostri governanti nazionali e locali che possono ripensare a scelte governative  che hanno migliorato nettamente la vita economica e sociale del nostro Paese. Soprattutto oggi che non ci sono più Scuole di politica di qualità.
 Il 18 Aprile 1948 il Paese, a partire dal voto dei miei genitori, scelse l’Occidente proposto da De Gasperi ed ebbe governi che grazie agli aiuti del Piano Marshall ristrutturò la nostra linea ferroviaria e i tanti ponti abbattuti dai bombardamenti. I governi centristi nati dalla scelta di De Gasperi di non governare da solo anche se la DC ebbe la maggioranza assoluta, fecero le riforme a partire da quella agraria, il piano Casa di Fanfani, le autostrade che collegarono il Sud al Nord , il fisco buono di Vanoni, diedero all’Italia il BOOM ECONOMICO. In soli 8 anni si costruirono la Autostrada del Sole e il Traforo del Monte Bianco.
La grande industrializzazione attorno alla Fiat e all’Alfa Romeo la grande velocità nel realizzare le opere pubbliche diedero una crescita economica eccezionale, primo Paese al mondo per tasso di crescita economica.  Un fenomeno studiato nelle Università estere a partire dalla Cina al Giappone meno che nelle nostre Scuole eppure i nostri governanti e chi deve realizzare oggi le grandi opere dalla TAV al Terzo Valico avrebbero bisogno di prendere spunto da quei provvedimenti perché da 25 anni l’Italia è agli ultimi posti in Europa per tasso di crescita economica  annua. Torino poi da 25 anni cresce meno della media nazionale.
Lo dico per dare speranza a quel 47% dei cittadini che non riesce più a risparmiare perché non ha un lavoro serio. Ieri su Messenger un operaio valsusino mi ha scritto: chissà quando ci chiameranno al cantiere della TAV. Buona Pasqua a Te , ai Tuoi collaboratori e ai Tuoi lettori…
Mino GIACHINO 
SITAV SILAVORO

FdI, Chiusura Sportelli Bancari: approvato l’Odg per tutelare piccoli comuni

Più del 75% dei Comuni montani è rimasto scoperto, non si può chiedere ad anziani e fragili di ricorrere all’home banking come unica alternativa”

Voto favorevole all’Odg, a prima firma Roberto Ravello, contro la desertificazione bancaria e per la tutela dei piccoli Comuni, in particolare quelli montani. Il documento impegna la Giunta ad intensificare le interlocuzioni con gli istituti di credito, già in corso, per scongiurare ulteriori chiusure e calmierare gli effetti negativi che queste hanno su utenti fragili ed imprese.

Quella della continua chiusura di filiali e sportelli bancari fisici, ormai, è una vera e propria emergenza: oltre un milione di piemontesi vive in Comuni desertificati o a rischio di desertificazione bancaria. Tutto ciò avviene a fronte di utili operativi record da parte degli istituti di credito. La presenza dei servizi, soprattutto in montagna e nelle piccole realtà comunali, è elemento imprescindibile nella lotta a spopolamento e degrado, nonché fattore che favorisce legalità e sicurezza”. Ad affermarlo il primo firmatario Roberto Ravello, vice Capogruppo di Fratelli d’Italia.

Le dinamiche di razionalizzazione e riduzione dei costi in seno al mondo bancario – continua Ravello sono incomprensibili e ingiustificate: che gli istituti di credito pensino solo agli utili può far felici gli azionisti, ma è una scelta che indebolisce l’economia reale e la società. Le banche siano fattore di crescita e stabilità, non solo a livello economico ma anche sociale”.

Su sportelli e filiali – chiude Carlo Riva Vercellotti, Capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale – serve confronto, dialogo e condivisione dei processi decisionali. Un arretramento unilaterale non è accettabile. In Piemonte, territori e Comunità sono sempre stati un valore aggiunto per gli istituti di credito, ma deve valere anche il contrario: crescita, benessere e occupazione sono obiettivi giocoforza comuni, spero che anche il mondo finanziario lo comprenda. Di sola finanza si muore”.

Insediata la Commissione regionale Pari Opportunità

MARIA ROSA PORTA FI PRESIDENTE, PATRIZIA ALESSI FDI VICE PRESIDENTE DI MAGGIORANZA E PAOLA BERZANO PD VICE PRESIDENTE DI MINORANZA

Durante la seduta di insediamento dei componenti della CRPO è stato eletto l’Ufficio di Presidenza: Maria Rosa Porta FI Presidente, Patrizia Alessi capogruppo FdI in Circoscrizione 7 Vice Presidente di Maggioranza e Paola Berzano PD Vice Presidente di Minoranza

“Nonostante gli sforzi fatti, sottolinea la Presidente, c’è chi si chiede ancora oggi cosa sia la CRPO. Per capirne la natura e il contesto in cui si inserisce bisogna parlare di parità nella più ampia accezione del termine: parità come inclusione non è solo occuparsi di temi al femminile ma adoperarsi su tanti temi. La Commissione, come organo consultivo della Giunta e del Consiglio Regionale, nel rispetto dell’indirizzo della Direzione Regionale e in conformità con gli obiettivi fissati dagli Organi di Governo, si inserisce a pieno titolo in tutti quei canali che rientrano nell’ inclusione, nel superamento delle fragilità, nella programmazione di interventi a sostegno dell’occupazione e dell’imprenditorialità femminile, nel contrasto a fenomeni di violenza e discriminazione”.

ALESSI, Vice Presidente, aggiunge che le pari opportunità sono un principio giuridico inteso come l’assenza di ostacoli alla partecipazione economica, politica e sociale di un qualsiasi individuo per ragioni connesse al genere, religione e convinzioni personali, razza e origine etnica, disabilità, età, orientamento sessuale o politico. Parlare solo di genere è riduttivo. Le vere pari opportunità si ottengono pretendendo cose di buon senso, come asili e flessibilità per dare l’opportunità ai genitori di poter lavorare.

La vicepresidente Alessi

Il Direttore della Direzione Welfare della Regione Piemonte, Dott. Livio Tesio, presente alla seduta di insediamento unitamente al Dirigente del Settore Welfare – Politiche per le pari opportunità, diritti ed inclusione, progettazione ed innovazione sociale, Dr. Osvaldo Milanesio, ha sottolineato l’importanza di questo organo che, nel promuovere l’uguaglianza di genere e le pari opportunità, contribuisce a sviluppare il sistema di welfare piemontese, anche giovandosi di una innovativa agilità della sinergia con il Consiglio Regionale del Piemonte, come confermato dall’attenzione rivolta alla CRPO dalla Consigliera Regionale Alessandra Binzoni FDI fin da quando sono stati nominati i componenti.

Un riconoscimento della CRPO è quello ottenuto nella Giornata Internazionale della donna, a Roma, durante l’evento “Storie invisibili di donne incredibili” dove la Regione Piemonte, per il tramite della Commissione, ha ottenuto un prestigioso riconoscimento legato ad un progetto Nazionale voluto dal Ministro Roccella “L’Italia delle donne”.

Compongono la CRPO della XII legislatura regionale piemontese, l’Ufficio di Presidenza, composto da Maria Rosa Assunta PORTA-Presidente, Patrizia Maria ALESSI e Paola BERZANO-Vice Presidenti, i Componenti Luisa LAVECCHIA, Elisa CHIABOTTO, Elena BONIFACIO-GIANZANA, Salvatore FIORINO, Firial Cherima FTEITA, Erika GIACCHELLO, Angela GRIMALDI, Silvia LORENZINO, Barbara ODARDA, Ilaria PANETTA, Martina ROSSI, Tullia TODROS a cui si aggiungono la Consigliera di Parità Regionale del Piemonte neo nominata Chiara CERRATO e le Rappresentanti dei Sindacati ,Maria Teresa CIANCIOTTA – UIL, Monica CAT GENOVA – CISL e Anna Maria POGGIO – CGIL.