POLITICA

Merlo: Acea cessione ramo d’azione, debolezza politica pinerolese indebolisce territorio

“Senza mettere affatto in discussione il ruolo e le iniziative intraprese dai vari Sindaci ed
amministratori locali, è indubbio che sul complicato e complesso tema della ‘cessione del ramo
d’azienda’ e del futuro dell’Acea è mancata del tutto una vera e propria regia politica del territorio.
Ognuno, come ovvio e legittimo, aveva ricette diverse sul come affrontare e risolvere un problema
che lasciava pochi margini di azione. Ma la profonda divisione tra gli amministratori locali e i
Sindaci, e quindi dei vari territori che rappresentano, ha certificato la sostanziale impossibilità di
arrivare ad un risultato convincente e capace di incidere sull’esito finale dell’intricata vicenda.
Ora, si tratta di una partita che ha evidenziato due elementi di fondo.
Innanzitutto la mancanza radicale di un coordinamento politico territoriale frutto e conseguenza
dell’ormai assenza dei partiti come strumenti capaci di rappresentare e di farsi carico delle istanze
importanti che emergono dal territorio. E, al contempo, la sostanziale assenza di esponenti
amministrativi che vengono riconosciuti come ‘riferimento’ politico per tutto il territorio.
In secondo luogo, e giunti a questo punto, le uniche due garanzie che non possono essere
sacrificate sull’altare dell’assenza di una qualsivoglia guida politica, sono la certezza che per il
cittadino utente non ci sia alcun danno e che, dall’altro, i singoli Comuni non vengano indeboliti o
mortificati.
Tutto il resto è secondario. Purtroppo, però, non possiamo non registrare che a volte l’assenza di
un riconosciuto e autorevole coordinamento politico del territorio finisce per danneggiare
irreversibilmente la credibilità e la forza di un intero comprensorio. Nello specifico, il territorio
pinerolese”.

Giorgio Merlo, già parlamentare e amministratore locale.

La sinistra sociale non è mai stata con Prodi

LO SCENARIO POLITICO   di Giorgio Merlo

Nell’arcipelago cattolico del nostro paese, storicamente, c’è una pluralità di voci, di tradizioni, di
sensibilità e anche di culture. Lo spiegava molto bene Rosy Bindi nei giorni scorsi durante la
presentazione del mio ultimo libro “Cattolici al centro”. Diceva l’ex ministro della Sanità che è
sucientemente noto che il cattolicesimo democratico non può essere confuso con il
cattolicesimo sociale e, men che meno, con il cattolicesimo popolare. Una osservazione
quantomai calzante e precisa che giustica anche, ma non solo, l’ormai profondo e radicato
pluralismo politico ed elettorale dei cattolici stessi. Da questa banale ed oggettiva considerazione
si deduce anche l’atteggiamento ridicolo, per non dire grottesco, di chi pensa – come è emerso
qua e là dal convegno di una corrente del Pd che si è svolta a Milano sabato scorso – che i
cattolici impegnati in politica si riconoscono prevalentemente, se non del tutto, nella sinistra. E,
nello specico, in una corrente che si riconosce nel Partito democratico a guida Schlein.
Ma, al di là delle vicende correntizie che riguardano il Pd e la collocazione tattica dei suoi dirigenti
cattolici o sedicenti tali, c’è un elemento quasi storico che merita anche di essere ricordato
all’interno di questo profondo e radicato pluralismo politico e culturale che caratterizza l’area
cattolica italiana. E cioè, l’esperienza della ‘sinistra sociale’ di ispirazione cristiana si è sempre
distinta – e profondamente – rispetto alla sinistra cattolica di matrice prodiana. Cioè di quella
sinistra cattolica tecnocratica, modernizzante e profondamente radicata nei gangli del potere
economico del paese. Una sinistra, quella di marca prodiana, che non ha mai avuto grandi punti
di contatto – anzi, un vero e proprio contrasto – con quella ‘sinistra sociale’ prima all’interno della
Dc nella prima repubblica e poi nelle formazioni politiche che si sono succedute dopo la ne della
Dc. Basti pensare ai contrasti irriducibili tra la ‘sinistra sociale’ di Carlo Donat-Cattin con il gruppo
dell’Arel che vedeva la presenza di gure importanti e signicative come quelle di Prodi, appunto,
di Umberto Agnelli e di molti altri dirigenti politici ed economici dell’epoca o a quella guidata da
Franco Marini nella cosiddetta seconda repubblica. Al riguardo, è appena il caso di ricordare lo
scontro frontale che avvenne nel 1999 quando proprio l’Asinello di Prodi si candidò alle elezioni
europee in aperta competizione con il Ppi guidato da Franco Marini e che decretò, come ovvio e
scontato, l’inizio della crisi dell’esperienza del Ppi. Si trattò di una operazione mirata, al di là delle
chiacchiere e delle conseguenti ipocrisie, a demolire il consenso del Partito Popolare Italiano. Ma,
al di là di questa concreta vicenda elettorale, non si può non ricordare che la lunga e feconda
esperienza della ‘sinistra sociale’ di matrice cattolica si è sempre trovata distinta e distante dalla
sinistra cattolica e progressista riconducibile alle modalità concrete del far politica di Prodi e dei
suoi riferimenti politici, economici e sociali.
Una dierenza, questa, che non è riconducibile, come ovvio e scontato, ai caratteri o alle
incomprensioni personali dei rispettivi leader. C’era, com’è altrettanto ovvio, una diversità
culturale, politica, sociale, programmatica e forse anche di natura etica tra le due esperienze. Che,
del resto, hanno costellato il cammino concreto della vicenda travagliata ma, comunque sia,
entusiasmante dei cattolici nella vita pubblica del nostro paese. Una diversità che, forse, è
presente anche oggi se è vero, com’è vero, che persiste un forte pluralismo politico e culturale, e
quindi anche elettorale, nella galassia cattolica del nostro paese. Perchè il passato, soprattutto
quando parliamo di leader e statisti come Carlo Donat-Cattin e Franco Marini, non può e non
deve essere frettolosamente e qualunquisticamente archiviato o aggirato. E le dierenze che
c’erano ieri semplicemente restano anche oggi. Soprattutto quando si parla di cultura politica, di
scelte e progetti politici e dei rispettivi valori di riferimento.

Montaruli (FDI): su Askatasuna Lo Russo ascolti almeno la Procura

“Il procuratore generale Lucia Musti ha ribadito oggi la pericolosità del centro sociale Askatasuna non solo per Torino ma per l’Italia. Il comune di Torino si fermi. Se non vuole ascoltare noi, ascolti la procura generale e impedisca di dare una legittimità ad un’organizzazione pericolosa che ha e avrà le sue radici nello stabile di corso Regina se vi sarà la possibilità per loro di continuare a viverlo beneficiando di esso grazie alla sanatoria di Lo Russo.
Lo stabile va sgombrato. Il Comune chieda di liberarlo: questo e’ l’unico modo per isolare i violenti impedendo loro di continuare a fare proselitismo e violenza. Non si può presentare come dialogante con le istituzioni ciò che, oggi come ieri, è fucina di pericolose azioni di piazza e non solo”. Così il vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Augusta Montaruli.

Lutto in Forza Italia per la scomparsa di Cherio

UN OTTIMO PROFESSIONISTA, CI MANCHERA’ LA SCHIETTEZZA

“La scomparsa di Alessandro Cherio ci rattrista enormemente. Era un ottimo professionista che si è saputo distinguere nella vita professionale e come molte persone vincenti nel 1994 aderì agli ideali di Forza Italia rappresentandoci in Consiglio comunale. Ci mancherà la sua schiettezza, la sua concretezza ma soprattutto le sue battute sul Toro, la sua grande passione. Ci stringiamo alla famiglia in questo momento di dolore”. Ad affermarlo il senatore Roberto Rosso e Marco Fontana rispettivamente segretari provinciale e cittadino di Forza Italia a Torino e i vicesegretari cittadini Beatrice Rinaudo, Romina Lauretta, Giacinto Marra e Filippo Vallone.

Fdi, Bilancio regionale 2025: “Da sinistra le solite strumentalizzazioni”

A proposito di Cultura, Sport, Turismo

Al termine dei lavori della VI Commissione, la consigliera Barbero e il Capogruppo di Fdi, Riva Vercellotti, commentano gli indirizzi dati dall’Amministrazione.

Sono molto soddisfatta – commenta Federica Barbero, consigliere regionale e portavoce di Fratelli d’Italia in VI Commissione – per la puntuale presentazione dell’assessore Chiarelli dei capitoli di Bilancio. Ringrazio l’assessore per il lavoro svolto che conferma la Cultura e lo Sport quali asset strategici per la nostra Regione”.

In particolare – prosegue Barbero – i 25 milioni in più di investimenti sul comparto Cultura rispetto al 2024 andranno a potenziare l’editoria libraria, gli istituti culturali, i sistemi bibliotecari, saranno poi valorizzati i beni ecclesiastici, gli ecomusei ed il Museo Regionale di Scienze Naturali”.

Sulla Cultura è stato fatto un ottimo lavoro – aggiunge il Capogruppo Riva Vercellotti mentre la sinistra strumentalizza anche gli aumenti di risorse e si arrampica sugli specchi alla ricerca di elementi negativi. La crescita complessiva degli investimenti sono la prova di quanto la Giunta ritenga la Cultura preziosa e centrale per lo sviluppo della nostra Regione.

In crescita anche gli investimenti per lo Sport.

Sullo Sport va rimarcato – aggiunge Barbero – l’incremento di risorse di 4 milioni rispetto al 2024. Un impegno che si concentra sui grandi eventi nazionali ed internazionali che generano ricadute economiche importanti anche sul turismo. Ringrazio però l’assessore Chiarelli per l’attenzione rivolta anche al potenziamento dell’attività sportiva di base – quasi 1 milione e mezzo di euro – e al potenziamento e qualificazione degli impianti e delle attrezzature sportive – 3 milioni di euro -. ha concluso Barbero.

Plaudo all’impegno dell’assessore Chiarelli – ha aggiunto Carlo Riva Vercellotti – gli investimenti sui grandi eventi a cascata generano entusiasmo ed avvicinano alla pratica sportiva che è sicuramente un ottimo modo per garantire una buona qualità di salute ed indirettamente un eccellente alleato anche per la Sanità piemontese. Questa è la miglior risposta alle vuote strumentalizzazioni e alle falsità dell’opposizione”.

“Mi congratulo con l’assessore Chiarelli per le scelte e gli investimenti, cresciuti di quasi 5 milioni, a favore del Turismo piemontese”. A dichiararlo Silvia Raiteri, consigliere regionale e portavoce di Fratelli d’Italia in III Commissione a margine dei lavori della III Commissione dove l’Assessore regionale al Turismo, Marina Chiarelli, ha presentato le principali linee guida e il Bilancio 2025 per il settore Turismo della Regione Piemonte. 

Sono aumentate le dotazioni finanziarie per la promozione del territorio e delle nostre eccellenze. Non solo – continua Raiterisaranno potenziate le strutture di accoglienza, i consorzi e favoriti i progetti per lo sviluppo turistico.

La nostra Regione è ricca di cultura, arte, paesaggi e ottimo cibo. Sono tutte perle che vanno ulteriormente raccontate e mostrate al mondo e lo si farà anche grazie alla partecipazione del Piemonte alle Fiere internazionali. In questo senso ritengo che gli investimenti fatti siano i più appropriati ed idonei a garantire un eco mediatico mondiale al nostro Piemonte”

Le scelte fatte si inseriscono nel solco di quelle prese in precedenza, confortate dagli ottimi risultati ottenuti grazie alla promozione del Tour de France e degli altri Grandi Eventi. Il Bilancio 2025 per il turismo piemontese potrà quindi contare sulla promozione di eventi turistico-sportivi di carattere internazionale ed in particolare sul Giro d’Italia, tanto amato dagli italiani e non solo” ha aggiunto il consigliere Raiteri.

Nel primo bilancio della legislatura vedere aumentare del 26% le risorse assegnate al turismo è un ottimo segnale a conferma della volontà di accompagnare un settore in crescita – è il commento del Capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Carlo Riva Vercellotti – un plauso all’assessore Chiarelli, che torna ad investire sull’accoglienza con 1 milione in più sulle strutture alberghiere, sulle ATL e si pone l’obiettivo sfidante di sburocratizzare i bandi a favore delle Pro Loco”.

Giachino: “Risarcire aziende della Valle attaccate per aver lavorato al cantiere TAV”

Lettera all’on. Fabrizio Comba e ad Alberto Cirio

Caro Presidente, Caro Fabrizio,
Vi allego la foto di uno degli escavatori bruciati l’altra notte in un cantiere a Bussoleno ad una azienda della Valle di Susa che ha il solo torto di aver collaborato in questi anni saltuariamente al cantiere della TAV. Questi attacchi oltre a danneggiare economicamente i titolari rischia di provocare causa il basso indennizzo delle assicurazioni problemi al lavoro dipendente.
Così chi compie questi attacchi non solo danneggia gli imprenditori  valsusini e il lavoro di altri valsusini, da una immagine pessima della Valle e toglie qualsiasi idea di venire a investire qui.
Mentre mi auguro che la stragrande maggioranza dei valsusini, gente operosa e per bene, si ribelli a chi , opponendosi illegalmente a  un’opera che il Parlamento ha definito di interesse generale, danneggia prima di tutti la Valle di Susa e in particolare la Bassa Valle che è stato calcolato abbia un PIl al livello delle regioni del Sud Italia. Vi propongo di valutare insieme a Governo e Parlamento un indennizzo per le aziende che lavorando al cantiere della TAV vengono colpite proditoriamente e vigliaccamente.Mino GIACHINO
SiTAV SILAVORO

Cultura, Turismo e Sport: più di 34 milioni dalla Regione

E’ stato presentato nelle commissioni VI e III del Consiglio Regionale il bilancio di previsione 2025 – 2027 di Cultura Turismo, Sport e Politiche Giovanili della Regione Piemonte. Il totale delle risorse individuate grazie anche all’apporto di fondi statali ed europei porta un segno + che supera i 34 milioni sui comparti.

 

Cultura

25 milioni sono stanziati nei capitoli relativi alla cultura grazie alle risorse provenienti principalmente da fondi statali che hanno potenziato diversi capitoli permettendo così di investire ad esempio sull’editoria libraria, gli istituti culturali, le attività di valorizzazione dei beni ecclesiastici, la gestione e sviluppo dei sistemi bibliotecari, gli ecomusei e il Museo Regionale di Scienze Naturali. Inoltre, ottimizzando la spesa sono state parametrate le risorse 2025 in base alle reali richieste emerse nel 2024 consentendo così di integrare in corso d’opera le necessità che dovessero emergere.

Turismo

Per il turismo piemontese si rileva un incremento di risorse complessive rispetto al 2024 pari a 4 milioni e mezzo di euro dedicati a promozione internazionale del territorio e delle sue eccellenze, presenza del Piemonte alle fiere internazionali, sostegno e potenziamento delle strutture di accoglienza, delle ATL, dei consorzi e dei progetti per lo sviluppo turistico.

 

Sport

Strettamente connesso allo sviluppo turistico piemontese, il settore sport che ha visto il territorio piemontese protagonista di grandi eventi nazionali e internazionali con ricadute economiche e turistiche di assoluto rilievo, il 2025 vedrà il trend continuare e anzi rafforzarsi con ulteriori risorse pari a 4 milioni in più rispetto al 2024. Le Universiadi, le Final Eight, i Campionati del mondo di sci, gli Special Olympics, La Grande Partenza della Vuelta, le Nitto ATP Finals sono solo un esempio di quanto la Regione Piemonte investa sullo sport senza trascurare quello di base che, oltre a ricevere contributi, beneficia in termini di partecipazione dell’effetto generato dai grandi eventi.

 

Politiche Giovanili

Individuate le risorse che coprono interamente i saldi dei contributi in materia di politiche giovanili assegnati a seguito dell’intesa Stato – Regione 2023 e dell’espletamento dei 4 avvisi pubblici approvati nel 2024. Infine, sono state parametrati alle reali richieste emerse nel 2024 i contributi a enti locali, associazioni e cooperative giovanili per la realizzazione e interventi a favore dei giovani.

 

Esprimo soddisfazione per il lavoro fatto insieme agli uffici regionali che ci permette di mettere un segno più al nostro bilanciodichiara l’assessore Marina ChiarelliSpiace constatare che anche su questo tema così importante alcuni esponenti dell’opposizione non mancano di criticare in maniera strumentale un bilancio che ricordo essere di previsione che, come tutti gli anni, sarà integrato in corso d’opera in fase di assestamento. Ci tengo a chiarire, in risposta ad alcuni esponenti dell’opposizione che quest’anno i festeggiamenti del 25 aprile celebreranno l’80 anniversario, pertanto, tale manifestazione, assumendo carattere di grande evento trova copertura nei capitoli del Presidente”.

Cultura e sport, AVS: “Troppi tagli”

Politiche giovanili queste sconosciute: non bastavano i tagli al contrasto al bullismo, l’assenza di politiche sociali dedicate al disagio giovanile e di fondi per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, la destra che non perde occasione per lanciare allarmi su fenomeni di devianza giovanile di fatto non investe niente sulle politiche giovanili e sul futuro delle giovani generazioni. Due soli capitoli, definanziati di 300.000 Euro: esattamente la stessa somma che l’assessore Marrone ha aggiunto al fondo per il sostegno agli oratori.
Regione si è dimenticata che siamo in uno stato laico? Di fatto si sostuiscono le politiche giovanili pubbliche con il sostegno ad attività per i giovani di matrice confessionale.
Allarmanti sono poi i tagli alle attività culturali: oltre 2 milioni di tagli alle librerie, presidi di quartiere e di socialità, allo spettacolo, alle SOMS e alle attività culturali che tanti operatori del settore portano avanti con dedizione e coraggio, tenendo vive città, zone interne e periferie,  creando una vera e propria rete sociale diffusa che migliora la vita delle persone e la sicurezza del territorio. Operatori che attendono anni per ottenere i pagamenti da parte della Regione, mettendo a rischio le loro attività e le condizioni dei tanti che lavorano nel settore.
Tanto nel settore cultura come nel settore sport l’investimento è solo su grandi eventi, tralasciando del tutto il forte valore sociale che i due ambiti dovrebbero avere.
L’80esimo della Liberazione per la Giunta Cirio non esiste: nel bilancio della Regione Medaglia d’oro al Merito Civile per la Resistenza non troviamo nemmeno un euro dedicato alle doverose celebrazioni del 25 aprile, e anzi vengono tagliati i fondi agli istituti storici della Resistenza. Una scelta politica chiara, che ci lascia senza parole.
Alice Ravinale capogruppo AVS Regione Piemonte
Valentina Cera consigliera AVS Regione Piemonte

A5, Avetta (Pd): “Non c’è pace per la Torino – Aosta”

 “LA REGIONE SCENDA IN CAMPO PER TROVARE SOLUZIONI”

Il consigliere regionale ha presentato un’interrogazione urgente dopo i fatti verificatisi a Borgofranco d’Ivrea.

 

«Di fronte all’ennesima giornata di passione vissuta sull’autostrada A5, a causa di un incidente nei pressi di Ivrea che ha costretto i tir diretti verso la Valle d’Aosta a uscire dall’autostrada, causando disagi alla viabilità ordinaria (in particolare a Borgofranco d’Ivrea, dove il traffico è rimasto bloccato per ore), la Regione Piemonte deve intervenire per trovare una soluzione alle criticità divenute oramai quotidiane». Lo afferma il consigliere regionale Alberto AVETTA (Pd), che ha presentato un’interrogazione dopo quanto avvenuto nella giornata di ieri sull’autostrada A5, anche a causa dei problemi tecnici al Frejus, con conseguente deviazione dei mezzi pesanti e dei bus verso Ivrea e il Monte Bianco. «Ogni volta che si verifica un incidente i tir vengono deviati sulle strade provinciali e comunali, e così si assiste a liti tra i conducenti, a balconi abbattuti, a mezzi incastrati, al traffico in tilt. Questo scenario si ripete identico ogni volta che si verifica un incidente o la chiusura del Frejus. I Comuni del Canavese e la Città Metropolitana di Torino non possono essere lasciati soli a sopportare gli effetti di problematiche tutt’oggi irrisolte (la frana di Quincinetto; la chiusura dello svincolo di Santhià, i cantieri che riducono la carreggiata ad una corsia…). Ribadiamo che è stato un errore aver rinunciato alla quota pubblica nella concessionaria autostradale, perché la presenza del pubblico garantiva una gestione molto più condivisa con i territori ed imponeva alle concessionarie autostradali di effettuare anche importanti investimenti sulla viabilità ordinaria. Ed è così che sono state realizzate molte circonvallazioni in Provincia di Torino. Ora che Ativa non c’è più, è il momento giusto per aprire un’interlocuzione con la nuova concessionaria autostradale per individuare rapidamente delle soluzioni concrete».