LIFESTYLE- Pagina 93

Territorio, vini e artigianato a Pinerolo

Durante la Rassegna dell’Artigianato, raggiungi le suggestive terrazze Acaja! Qui incontrerai i produttori vitivinicoli del Pinerolese, un viaggio tra assaggi e degustazioni guidate. Un ricco programma, con tante proposte diverse.


A cura del Consorzio di Tutela e Valorizzazione della DOC Pinerolese, Strada Reale dei Vini Torinesi, Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino e Fondazione Malva Arnaldi, in collaborazione con Made in Pinerolo, Consorzio Vittone, Consorzio Turistico Pinerolese e Valli.

Terrazze Acaja, via Principi D’Acaja, Pinerolo

 

Area Calici: venerdì 8 e sabato 9 dalle 18:00 alle 23 e domenica 10 dalle 17,30 alle 21.

Acquistando il carnet (base a 10€, super 20€ e gold 35€) scoprirai oltre 30 etichette dei seguenti produttori locali:
  • La madre Pinerolese Rosso (Nebbiolo), Pista  Pinerolese Barbera, 1203 Vino bianco Malvasia di Beltramo Vini – Azienda Agricola
  • Brigit Bianc Piemonte Bianco Doc (Favorita), La Bifa Pinerolese Doc Barbera, La Bifa d Bòsch Pinerolese Doc Barbera, Brigit Nèir Pinerolese Doc Freisa, Remu Vino rosso di Agriturismo “Dai Dellerba” 
  • Scarpentà Pinerolese DOC Barbera, Arcansiel Pinerolese DOC Ramíe, Carcaveja Pinerolese DOC Rosato, Elianta Malvasia moscata di Giro di Vite
  • Luvertin Vino bianco (Bianver), Rase Veje Spumante metodo classico (vitigni autoctoni), Blanc de Blancs Spumante metodo classico DOC Chardonnay, Brume Pinerolese DOC Rosso (Nebbiolo), Liborio Malva Piemonte DOC Pinot Nero di Scuola Malva Arnaldi
  • Verbian Vino bianco (Bianver), Cupa D’Or Sauvignon blanc, Rubellus Pinerolese DOC Rosato, Gemma Vitis Pinerolese DOC Bonarda, El Dolfo Nebbiolo di L’Autin
  • Pinerolese DOC Ramiè di Agriturismo La Chabranda
  • Blanc de Lissart Malvasia, Noir de Mariette Piemonte DOC Pinot Nero, Colombè Pinerolese DOC Barbera, Rouge de Lissart Pinerolese Rosso, MC Rosè Spumante metodo classico Pas Dosé di Le Marie Vini
  • Bruera Vino bianco (Arneis e Bian Ver), Brusis Vino rosso (Bonardina), Lou Peru Vino rosso (vitigni autoctoni), Barsyr (Barbera e Syrah) di Vin del Róc
Potrai fare piccoli assaggi (per avvicinarti ai vini pinerolesi con l’aiuto dei sommelier) oppure sorseggiare dei calici come aperitivo, anche accompagnati dai gustosi prodotti locali proposti nella vicina area Gusto.

Acquisto direttamente presso la cassa sul posto. Attenzione: se già possiedi un calice e la tasca, portali con te! Risparmierai 5 euro su ogni carnet!

 

Area Gusto: venerdì dalle 17 alle 23,30; sabato dalle 15 alle 24; domenica dalle 15 alle 21.

La terrazza inferiore è dedicata alle produzioni gastronomiche, al cibo biologico del territorio prodotto da aziende bio della Rete di imprese “Bio d’Oc Monviso”. Menu anche vegetariani. Area dotata di tavoli e sedie. Consumazioni sul posto, che potrai accompagnare con i calici acquistati con il carnet.

 

Masterclass “Le vigne in città”

5 degustazioni guidate da sommelier AIS in un luogo dedicato, proprio di fronte alle Terrazze. Ad ogni sessione, i rispettivi produttori saranno narratori d’eccezione. Un’occasione speciale per ascoltare il viaggio tra spumanti metodo classico, aromi di bianchi, sfumature di rossi pinerolesi.

Orari delle degustazioni guidate da sommelier (slot da circa 50 minuti, 6 etichette ogni slot):

  • venerdì 8 settembre ore 18:30 e ore 20:30: spumanti metodo classico – Ilario Manfredini, sommelier AIS. Etichette: Ciadel – Giro di vite; Eli Pas Dosé Chardonnay – Autin; Rase Veje (vitigni autoctoni) – Fondazione Malva; Rosa Rosae Pinot Nero – Scuola Malva; Eli Rosé – L’Autin; MC Rosé – Le Marie.
  • sabato 9 settembre ore 18:30: vini bianchi “Da donne alle donne” – Valeria Bugni, fondatrice del Wine Club Lady, riservata al pubblico femminile. Etichette: Verbian Vino bianco – L’Autin; Bruera Vino bianco – Vin del Roc; Luvertin Vino bianco – Scuola Malva; Elianta Malvasia Moscata – Giro di Vite; Blanc de Lissart Malvasia – Le Marie; Ninin Vino bianco – Le Marie.
  • sabato 9 settembre ore 20:30: vini bianchi. Etichette: Verbian Vino bianco – L’Autin; Brigit Bianc Piemonte Bianco DOC – Dellerba; 1203 Malvasia moscata – Beltramo; Elianta Malvasia moscata – Giro di Vite; Ninin Vino bianco – Le Marie; Malva Malvasia moscata – Scuola Malva.
  • domenica 10 settembre ore 18: vini rossi. Etichette: Brigit Nèir Pinerolese DOC Freisa – Dellerba; La madre Pinerolese DOC Rosso (Nebbiolo) – Beltramo; Noir de Mariette ; Piemonte DOC Pinot Nero – Le Marie: Scarpentà Pinerolese DOC Barbera – Giro di Vite; Barsyr Vino rosso – Vin del Roc; Arcansiel Pinerolese DOC Ramíe – Giro di Vite.

Masterclass a numero chiuso, iscrizione obbligatoria e pagamento anticipato al link: Iscrizioni Masterclass

Il costo di ogni Masterclass è di euro 15,00 a persona. Per prenotare più sessioni, occorre compilare più volte il modulo, indicando ogni volta il giorno e orario scelto.

 

Degustazioni abbinate a visite guidate

  • venerdì 8 ore 19:30: calice in terrazza per i partecipanti alla visita serale notturna “Pinerolo francese: luoghi, personaggi e vicende”. Ritrovo alle Terrazze Acaja, a seguire 20:30 incontro sul sagrato della vicina Sant’Agostino. Costo 5 € (gratuito fino a 12 anni). Acquisto biglietti online su turismotorino.org Info: 0121806987. In collaborazione con Turismo Pinerolese e Valli.
  • sabato 9 ore 17:00 “Tour Scopricollina – Tra vigne e calici pinerolesi”. Partenza dal piazzale della Basilica di S. Maurizio e passeggiata con guida turistica, cenni storici e visita ai vigneti della collina di Pinerolo. Incontro con produttori su metodi di allevamento, tipi di uve e vinificazione e a seguire degustazione alle Terrazze. Costo 5 € prenotazione obbligatoria 0121806987. In collaborazione con Made in Pinerolo e Consorzio Vittone.

 

Tour ScopriCollina in bicicletta con visita ad un prodttore vitivinicolo locale

E-BIKE PINEROLO RENT&RIDE “SCOPRICOLLINA”

A cura di Turismo Torino e Provincia, Made in Pinerolo e UpSlowTour – Il viaggio inizia da qui… pedala con noi

Domenica 10 settembre, ore 10.00 | Noleggia una e-bike (oppure vieni con la tua bicicletta*) di fronte all’Ufficio del Turismo di Pinerolo e…Scopricollina! Esplora la collina pinerolese, con una sosta in una delle numerose aziende agricole che la animano, in compagnia di un accompagnatore cicloturistico! Ti ricordiamo di indossare abbigliamento adeguato e di portare con te acqua e uno snack. Età minima 14 anni, costo 30 euro (minimo 5 partecipanti). In caso di maltempo, il servizio non è garantito.

Per maggiori info: Ufficio del Turismo di Pinerolo – Via Duomo 1 Tel: +39 0121795589

Acquisto: SCOPRICOLLINA… IN BICICLETTA! | Turismo Torino e Provincia

*consigliata bici a pedalata assistita, oppure buon livello mtb, caschetto obbligatorio.

 

Il programma è in costante aggiornamento, segui anche il sito Artigianato Pinerolo

Come portare lo zaino scolastico: le 10 regole del Koelliker

I consigli dei medici fisiatri e dei fisioterapisti dell’Ospedale Koelliker di Torino

Inizia la scuola, è tempo di scegliere lo zaino. Ma quanto deve pesare? Come caricarlo e indossarlo correttamente per evitare danni alla schiena dei più piccoli?

A questi e ad altri dubbi da “back to school” rispondono i fisiatri e i fisioterapisti dell’Ospedale Koelliker di Torino.

I casi di mal di schiena in età evolutiva sono in aumento. Uno studio di salute pubblica internazionale, pubblicato da BMC Public Health, che ha coinvolto più di 400.000 ragazzi tra i 10 e i 17 anni e 28 nazioni, riporta che per il 37% di essi vi sono episodi di mal di schiena, con una frequenza di almeno una volta al mese. Può lo zaino essere uno dei responsabili di questo fenomeno? Se è troppo pesante o non viene indossato correttamente sì! Il risultato sono dolorose contratture muscolari e l’assunzione di posizioni scorrette, mentre è un mito da sfatare quello secondo il quale la cartella troppo pesante sia causa di scoliosi, patologia dovuta principalmente a cause genetiche.

Le 10 regole d’oro per prevenire il mal di schiena da zaino:

1.      Ridurre il peso dello zaino, non superando quello massimo consentito (pari al 15% del peso corporeo del bambino).

2.      Scegliere uno zaino ergonomico, che abbia quindi le seguenti caratteristiche:

  • spallacci ampi, imbottiti e regolabili,
  • schienale imbottito e, preferibilmente, con altezza degli spallacci regolabile,
  • cintura in vita per distribuire il peso al meglio e scaricarlo sulla zona del bacino.

3.      Indossare sempre entrambi gli spallacci.

4.      Regolare gli spallacci in modo che la parte più bassa dello zaino non arrivi a più di 10 centimetri al di sotto della vita.

5.      Posizionare gli oggetti maggiormente pesanti nella parte a contatto con la schiena.

6.      Riempire lo zaino in altezza e larghezza, mai in profondità. Se ha cerniere per ampliarlo (regolando la profondità) NON utilizzarle.

7.      Non correre né fare sforzi quando si sta indossando lo zaino.

8.      Utilizzare lo zaino per un tempo limitato, al massimo 30 minuti totali al giorno.

9.      Quando è possibile (es. sull’autobus o alla fermata) togliere lo zaino dalle spalle.

10.   Evitare i trolley: provocano una scorretta postura mentre si cammina, sbilanciata dal lato dello zaino e non rendono possibile il pendolamento di un arto, creando quindi uno squilibrio nello schema del passo.

Una soffice torta di pere

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Morbida, pochi ingredienti semplici, ideale per ogni momento della giornata, questa e’ la golosa torta di pere. Un dolce delicato, profumato e genuino, di facile realizzazione dal risultato sempre soddisfacente.
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Ingredienti
2 pere Kaiser mature
200gr. di farina 00
100gr. di burro
80gr. di zucchero
½ bustina di lievito vanigliato per dolci
2 uova
1 pizzico di zenzero in polvere
Buccia di limone grattugiato
Zucchero a velo
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Sbucciare le pere, tagliarne una a cubetti ed eliminare il torsolo, tagliare l’altra a spicchi per decorare il dolce. Fare sciogliere il burro e caramellare le pere. Nel mixer mescolare la farina, lo zucchero, lo zenzero, la buccia del limone ed il lievito. Aggiungere un uovo alla volta, unire poi le pere caramellate. Imburrare ed infarinare uno stampo, versare il composto, decorare con gli spicchi di pera rimasta. Infornare in forno preriscaldato a 180°C per 50 minuti. Lasciar freddare completamente e spolverizzare con zucchero a velo.

Paperita Patty

La supponenza degli imbecilli e la compostezza delle anime belle

LIBERAMENTE  di Monica Chiusano

La cosa seccante di questo universo è che gran parte degli imbecilli sono estremamente sicuri di sé stessi, mentre le anime intelligenti sono piene di interrogativi e di precauzioni…
Questa una consapevolezza che spesso ci dona anche la storia dell’umanità. Chi ha bovinamente cercato di ottenere il potere affrontando con troppa supponenza il pericolo, ha poi finito per essere divorato dallo stesso . Calma….camminiamo con passo felpato dinnanzi al rischio, dirigendoci lentamente verso il nostro obiettivo, cercando di non fare troppo chiasso.
Non è necessario esagerare e neppure osare senza pensare… Magari, così facendo, riusciremo a passare inosservati e a vincere proprio grazie alla compostezza della nostra intelligenza!

Prima edizione del Venaria Brickfest

IL 16 E IL 17 SETTEMBRE AL TEATRO CONCORDIA,

La Città di Venaria Reale organizza, in collaborazione con 296 Model Venaria APS, Fondazione Via Maestra, Amici del Modellismo di Grugliasco ed il supporto di Pro Loco Altessano – Venaria Reale APS, la prima edizione del Venaria Brickfest.

L’evento, che si terrà il 16 e il 17 settembre 2023 nel foyer del Teatro Concordia, in corso Puccini a Venaria Reale, rappresenta un’opportunità unica per gli appassionati, di ogni età e livello di esperienza, dei famosi mattoncini, nonché per il pubblico interessato a scoprire affascinanti e dettagliati mondi in miniatura: saranno esposte intere città ricche di monumenti, stazioni ferroviarie, luna park, ponti e strutture sportive, insieme a riproduzioni di ambienti che promettono di far viaggiare i visitatori nel mondo della musica e del cinema.

Dichiara il sindaco della Città di Venaria Reale, Fabio Giulivi «Un primo appuntamento importante, a cui l’Amministrazione ha creduto molto, con un seguito di molti appassionati e collezionisti. Orgogliosamente proponiamo una mostra che nella nostra Città mancava, ospitata in uno dei luoghi per noi più prestigiosi, il foyer del Teatro Concordia, spazio vivo, adatto a manifestazioni di largo respiro come il Brickfest. Ringrazio tutti coloro che si stanno impegnando nell’organizzazione, dai nostri uffici comunali, a quelli della Fondazione Via Maestra, ai volontari delle associazioni 296 Model Venaria APS, Amici del Modellismo di Grugliasco e Pro Loco Altessano – Venaria Reale APS».

Tra i modelli segnaliamo le composizioni dei vigili del fuoco nella loro caserma, gli umarell nella zona cantieri, i meccanici al lavoro in officina, i supereroi in azione, i piloti delle astronavi e tanto altro ancora, il tutto realizzato con i più famosi mattoncini del mondo ed esposto da appassionati costruttori e collezionisti, disposti a condividere storie e segreti delle opere in mostra.

Si avvia, per l’occasione, una promettente collaborazione tra l’Associazione 296 Model Venaria APS e l’Associazione Amici del Modellismo di Grugliasco, che unisce le forze di due realtà locali fortemente impegnate nella promozione e diffusione del modellismo come forma d’arte e di espressione artistica.

La mostra si preannuncia come un evento imperdibile per tutti gli amanti del genere, ma anche per famiglie e curiosi, ed è l’occasione ideale per esplorare un mondo affascinante fatto di creatività e precisione.

L’evento è ad ingresso gratuito e contingentato, nei seguenti orari:

  • sabato 16 settembre, ore 14:30 – 20:00;

  • domenica 17 settembre ore 10:00 – 18:30, ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura.

Per ulteriori informazioni sull’evento è possibile contattare l’Associazione Amici del Modellismo amicidelmodellismo@gmail.com o visitare la pagina Facebook https://bit.ly/venaria_brickfest23.

Giulia Daniela Soponariu di Torino è Miss Reginetta d’Italia 2023

Sul podio Francesca Maddalena Gazzaretti di BresciaNadia Martynova di Rimini, Jasmine Luca di Pordenone e Alessia Dall’Osto di Brescia

Grande show finale con Manuela Arcuri Sofia Bruscoli Massimo Boldi, Serena Enardu, Pago e Giovanni Cacioppo

E’ un’emozione fortissima… mai provata,  non me l’aspettavo è stata una sorpresa fantastica! Dedico questa vittoria a Isabella Molino e ai miei genitori che ha mi hanno sempre sostenuto, voglio dire a tutte le ragazze che la bellezza è soggettiva e che non abbiamo bisogno di nessuno per stare bene con noi stesse e soprattutto non dobbiamo mai rinunciare ad inseguire i nostri sogni” ha detto Giulia Daniela Soponariu Miss Reginetta d’Italia 2023  tra le lacrime di gioia, sommersa dall’abbraccio delle altre ragazze al momento dell’incoronazione.

Giulia Daniela Soponariu 17 anni, di Torino,  altezza 1,86, lunghi capelli biondi, occhi scuri,  con un fisico da Dea e un sorriso splendente, ha conquistato l’ambita Corona di Miss Reginetta d’Italia 2023 a colpi di sguardi e sfilate in passerella sbaragliando tutte ottanta Miss aspiranti al bramato titolo del celebre concorso organizzato dalla New Meta Event.

 

Studentessa di psicologia al Liceo di Scienze Umane, con la grande passione per la moda e il cinema, Giulia Daniela Soponariu è stata incoronata a Riccione dalla Miss Reginetta d’Itala 2022 Flavia Cappelli.

 

Seconda classificata con la fascia del Comune di Riccione Francesca Maddalena Gazzaretti, 20 anni di Brescia, altezza 1,80, occhi verdi, lunghi capelli castani, commessa in un negozio di abbigliamento.

Terza sul podio con la fascia dell’Opera Beach Club Nadia Martynova 15 anni di Rimini, altezza 1,79, occhi azzurri e capelli biondissimi, studente di Liceo Artistico di Riccione  e futura designer.

Quarta classificata con la fascia Kronos Jasmine Luca 16 anni di Pordenone, altezza 1,76, profondi occhi marroni e  lunghi capelli biondi, studentessa del Liceo Economico Sociale, e quinta con la fascia Queen Mood  Alessia Dall’Osto 18 anni di Pian Camuno, Brescia, altezza 1,72 occhi verdi e capelli castani, studentessa del  Liceo Scientifico.

 

A tenere a battesimo le Miss una madrina d’eccezione Manuela Arcuri

“Voglio fare un grande in bocca al lupo a tutte queste bellissime ragazze, la mia carriera è cominciata proprio da un concorso di bellezza a 14 anni a Latina,  da lì è cambiato tutto.. Miss Reginetta è un trampolino importante nel mondo dello spettacolo. – Ha detto Manuela Arcuri rivolgendosi alle ragazze – E’ fondamentale studiare, essere determinate e crederci fino in fondo, la bellezza all’inizio è importante, un bel biglietto da visita, ma poi sta a noi far emergere la nostra personalità e il nostro talento”.

 

Un grande show nel piazzale Ceccarini di Riccione dedicato alla bellezza, tra musica, danza e moda ha caratterizzato la finale del celebre concorso condotto brillantemente dalla splendida Sofia Bruscoli e da Francesco Anania con tanti ospiti che si sono esibiti sul palcoscenico di Miss Reginetta, tra cui gli esilaranti Massimo Boldi e Giovanni CacioppoPago e la bellissima Serena Enardu.

“Siamo molto soddisfatti di questa edizione di Miss Reginetta d’Italia, sono tutte ragazze molto belle e determinate, non è stato affatto facile per la giuria scegliere. – Ha commentato il patron del Concorso Alessio Forgetta –Quest’anno abbiamo aumentato anche il numero delle miss in gara da 64 a 80 per dare la possibilità a più ragazze di partecipare al concorso e vivere questa bella esperienza di vita e professionale che ci auguriamo possa rappresentare una spinta motivazionale per raggiungere i loro obiettivi”. 

 

Le grandi emozioni del concorso si potranno rivivere in televisione nelle puntate di Queen Mood, la seconda edizione dell’unico docu-reality italiano girato dietro le quinte di un concorso di bellezza che svelerà le storie di vita e le passioni  delle giovanissime ottanta  Miss alla conquista dell’ambita corona di Miss Reginetta d’Italia, diretto da Umberto Romagnoli e condotto dagli inviati speciali Simone Ripa e Maria Malandrucco.

Foraging, alla ricerca di erbe spontanee da cucinare

La primavera-estate, è il periodo in cui ritorna la voglia di stare all’aperto, camminare, respirare i profumi regalati da una natura nuovamente in fiore, in pieno rinascimento. Gironzolando per parchi, boschi, campi o spiagge, dove domina un meraviglioso tripudio cromatico e olfattivo, è facile trovare erbe o piante selvatiche edibili da raccogliere e portare direttamente sulle nostre tavole.

Questa attività, una spesa open air alternativa e gratuita, che ci porta un po’ indietro nel tempo ricalcando quello che facevano le nostre nonne, si chiama foraging e sta tornando di moda, è trendy. Probabilmente, oltre alla questione strettamente legata alla cucina e al cibo, il motivo di questo interesse agreste è dovuto al rinnovato bisogno di spontaneità, di semplicità e anche alla volontà di fare una azione concreta capace di procurarci benessere; ci sono dunque dei risvolti psicologici collegati a questa esperienza bucolica che ci parlano di bisogni legati alla cura della persona, di voglia di natura, di tempi dilatati e di necessità meditativa.

Queste erbe, accuratamente riconosciute e raccolte, rappresentano un alimento salutare vista la consistente quantità di sali minerali e vitamine in esse contenute. Naturalmente è importante che la raccolta avvenga con attenzione e in sicurezza scegliendo con cura i luoghi dove cogliere questi squisiti vegetali volontari. E’ necessario, per esempio, che ci si trovi in posti non inquinati, lontani sia dalle strade che dalle aree trattate con sostanze chimiche; a tal proposito sarebbe opportuno, per coloro non hanno conoscenze botaniche e vogliono iniziare questa pratica, iscriversi ad un corso di preparazione, disponibile anche online, attraverso cui acquisire le conoscenze base per il riconoscimento delle piante spontanee commestibili e per imparare ad identificare i luoghi giusti per raccogliere queste erbe alimurgiche, termine che deriva da “alimurgia” ovvero la scienza che studia la possibilità di nutrirsi di erbe selvatiche. Oltre ad assicurarsi la bontà dei prodotti che raccogliamo e portiamo nei nostri piatti è altrettanto essenziale fare foraging rispettando l’ambiente, garantendo quindi la conservazione e il mantenimento degli equilibri ecologici. Quest’ultimo punto viene certamente affrontato durante i corsi, ma è legato soprattutto alla sensibilità e al buon senso che ci dovrebbe guidare in una condotta riguardosa nei confronti del nostro pianeta, in poche parole non dobbiamo abusare e appropriarci in maniera sconsiderata dei frutti che la terra generosamente ci dona.

Le erbe e le piante spontanee commestibili sono davvero molte, alcune insospettabili. Vediamone alcune tra le diverse tipologie: alberi, piante, erbe, fiori.
Tra gli alberi edibili troviamo, per esempio, l’ imponente e profumato Tiglio, le sue foglie più giovani possono essere utilizzate nelle insalate o nelle zuppe e grazie alle sue proprietà emollienti questo arbusto rappresenta un valido digestivo e un leggero calmante. Altri meravigliosi fusti da portare nelle nostre cucine sono il Faggio, l’Abete Rosso di cui possiamo utilizzare i suoi rami per insaporire brodi e per creare sciroppi e infusi o la Betulla che offre, oltre al suo fogliame, anche la corteccia e la linfa. Tra le piante edùli invece abbiamo la rinomata cicoria che aiuta nel detox, ha proprietà antiage e, grazie al suo contenuto importante di inulina, aiuta a depurare il fegato attraverso tutte le sue parti edibili, sia le foglie che i fiori.
Nella famiglia delle Cactaceae rinveniamo invece il Fico d’India che produce, come tutti sanno, frutti coloratissimi, dolci e saporiti, di questa pianta dal look esotico tuttavia possono essere mangiate anche le pale sia sbollentate che passate in forno (ovviamente il tutto privato della buccia spinosa da eliminare con molta attenzione!). L’Agave Americana è un’altra scenografica succulenta che si trova invece sulle nostre coste. Il suo interno può essere utilizzato per fare dolcissime confetture, il gambo cucinato come gli asparagi e i semi macinati possono essere utilizzati nelle zuppe.
Le Pratoline che troviamo numerose nei campi possono essere utilizzate nella loro interezza durante la preparazione di frittate o possono essere messe sott’olio come i capperi, l’importante è che vengano raccolte ancora in bocciolo. Altre erbe edibili sono il Lampascione, un antibiotico naturale, il Trifoglio rosa, il Tarassaco da mangiare in tutte le sue parti, e molte altre ancora.
Il foraging, dunque, è una benefica attività all’aperto che, se fatta nella maniera corretta e con il criterio del rispetto per l’ambiente, può farci entrare profondamente in contatto con il verde prezioso che ci circonda, aiutarci a rallentare i ritmi frenetici che dominano la quotidianità e prenderci una pausa da tutto ciò che è smart e tecnologico. Sicuramente dopo mesi di chiusura, di meeting in videoconferenza e di Dad passeggiare nella natura e apprezzarne consapevolmente i frutti è un sistema, un metodo, per riconnettersi con l’universo, per respirare e ricominciare.

Maria La Barbera

 

 

 

Cotoletta “la piemontese” in versione Dc: Giachino invita gli amici di Donat-Cattin

Alcuni storici amici di Carlo Donat-Cattin, leader Dc e statista democristiano, hanno accolto oggi l’invito di Mino Giachino per gustare la “cotoletta piemontese” al ristorante Pollastrini di Torino. Si tratta di Giorgio Aimetti, biografo di Donat-Cattin; Giuseppe Casciana, lo storico e fedele autista; Tonino Di Marco, il fotografo ufficiale e Giorgio Merlo, l’ultimo giovane “cresciuto” alla scuola di Forze Nuove, la corrente della sinistra sociale guidata dal leader torinese. Oltre, ovviamente, a Mino Giachino, stretto collaboratore dello storico Ministro del Lavoro.
Un pranzo che, come tante degustazioni che ormai si fanno in Piemonte, segnano il successo di una iniziativa enogastronomica – quella cotoletta piemontese – che arricchisce e rilancia questo piatto in tutta la Regione.

Il Jigsaw (“puzzle”)

Il jigsaw (letteralmente “puzzle”) è una metodica didattica che consiste nella suddivisione dei compiti tra gli allievi, particolarmente nella scuola primaria, cosicché ognuno apporti un proprio contributo al lavoro finale; gruppo dove però ognuno ha compiti specifici.

Questo lavoro di gruppo trasforma un insieme di singoli allievi in un organismo che si adatta alle necessità, si modifica in base alle scoperte ed ai risultati precedentemente ottenuti ma, anche e soprattutto, fa tesoro degli insuccessi e delle sconfitte, che in quanto tali diventano trampolino di lancio per nuove avventure.

Questo lavoro cooperativo porta con sé un aumento della motivazione e dell’autostima in ognuno dei partecipanti e, come effetto secondario della cooperazione, un miglioramento delle relazioni interpersonali ed una riduzione della conflittualità.

Perché, allora, non applicarlo alla vita quotidiana ovunque vi sia necessità di coinvolgere più attori in una decisione, nella realizzazione di un progetto, nella scelta di una soluzione?

Pensiamo, ad esempio, ad un condominio, luogo simbolo della conflittualità, dell’aggressività, delle guerre fra poveri vinte solitamente da chi fa la voce più grossa o ha i nervi più saldi.

Se ogni decisione venisse suddivisa tra i condomini oppure ognuno di essi venisse incaricato di un settore specifico, parcellizzato, ma dove sia poi l’unione fra tutti a rendere realizzabile la decisione, ognuno si sentirebbe investito di potere, di responsabilità, di credibilità e percepirebbe sé stesso, Dunning e Kruger insegnano, il più idoneo a svolgere quel compito, per piccolo o insignificante che sia.

Immaginiamo un condominio nel quale occorra apportare importanti modifiche o, anche soltanto, rivedere la destinazione delle parti comuni. Solitamente, l’amministratore chiede un preventivo per un qualcosa di già prefissato, in linea con gli orientamenti di legge, sulla base di pressanti richieste della maggioranza dei millesimi e l’unica facoltà lasciata residua ai condomini parrebbe essere l’approvazione del preventivo o, a parità di esso, la scelta dell’affidatario del servizio.

Immaginiamo il rifacimento del manto stradale di un fondo comune tra edifici dello stesso condominio: solitamente, si parte dal rifacimento di quanto è già presente, si presentano alcuni preventivi e, con criteri variabili, si scegli l’impresa che si aggiudicherà i lavori.

Immaginiamo che, invece, venga proposto all’assemblea dei condomini di modificare la destinazione d’uso del fondo comune, l’aspetto complessivo, la superficie totale ed altri parametri ancora. In tal caso ogni condomino potrebbe essere coinvolto per il disegno, per la progettazione, per i costi, per la parte amministrativa (chiedere non costa) fino ad arrivare tutti insieme, ad una scelta che, di fatto, è già stata approvata dagli stessi condomini che l’hanno presentata.

E’ evidente che un tale sistema non soltanto obbligherebbe tutti i condomini a lavorare fianco a fianco in armonia ma, soprattutto, ognuno si sentirebbe parte diligente nell’intero processo.

Uscendo dal condominio potremmo utilizzare il jigsaw per molte altre applicazioni, ovunque occorra una metodologia didattica e gestionale che unisca cooperazione, responsabilità e merito.

Quante volte abbiamo organizzato in prima persona le ferie estive, magari con il partner, e a cose fatte si sono unite una o due coppie? Probabilmente non tutto è andato per il verso giusto, andava bene la località ma non l’hotel, bello il viaggio ma non soddisfacenti le escursioni. Perché, allora, non usare il jigsaw anche per programmare le vacanze? Mario propone la località e come si giunga, Roberta si occuperà dei mezzi di trasporto, Anna della sistemazione in hotel, Giovanni dei pasti e dell’approvvigionamento prima della partenza e così via per tutti gli altri vacanzieri.

Oppure possiamo vederlo, su scala più ampia, sul luogo di lavoro dove anche una cosa complessa come la legge sulla privacy verrà vista all’interno dello stesso settore da colleghi diversi: chi si occuperà di diffondere copie della legge, chi valuterà le interazioni e le ricadute nel settore specifico, chi si occuperà della modulistica, chi della parte web.

Tutti questi sono naturalmente solo degli esempi da adattare alle singole realtà: quello che conta è che ognuno degli attori si senta investito della responsabilità di costruire bene la propria parte ed incastrarla, proprio come un tassello di un puzzle, con i tasselli prodotti dagli altri attori. Il contributo di ognuno diventa così determinante, unico e se viene fatto male o in ritardo è l’intero progetto a risentirne; se, invece, tutto funzionerà come previsto ognuno potrà orgogliosamente ritenersi artefice del successo.

Sergio Motta