LIFESTYLE- Pagina 66

Martuscelli, quando la determinazione ti cambia la vita

SCOPRI – TO       ALLA SCOPERTA DI TORINO

Nino Martuscelli, imprenditore nato a Genova e cresciuto a Torino, rivela a noi de “ll Torinese” la sua scalata verso il successo, con un’azienda che nasce in un grave momento di crisi economica, in un sottoscala alle porte di Torino e che pian piano con fatica e impegno è arrivata oggi ad essere conosciuta da tutto il Piemonte e non solo, il suo nome? “Hydra”.

 

L’INTERVISTA A NINO MARTUSCELLI

D: Benvenuto su “Il Torinese” Sig. Martuscelli, è corretto dire che con caparbietà e tenacia i sogni nel cassetto che una persona ha da giovanissimo possono avverarsi?

R: Felice di essere stato invitato da Voi. E’ vero, già all’età di 14 anni volevo aprire un’attività mia, in particolare un bar, per questo per ben 8 anni lavorai fin da piccolo lavorai come barista. In seguito, diventai rappresentante di bibite ed altre attività collegate che mi permisero di capire quanta fatica ci sia dietro ognuna di queste e quanto sia determinante l’amore per il lavoro che svolgi per accrescere in credibilità e successo con i clienti.

D: Ecco perché in seguito ebbe per molti anni un centro assistenza di una nota marca di birre e bibite, ma proprio quando tutto sembrava andare a gonfie vele e i suoi sogni si stavano realizzando, improvvisamente accadde qualcosa…

R: Vero; attraversai un periodo difficile quando persi mio fratello e nello stesso periodo il famoso marchio di birre per cui lavoravo decise di chiudere i suoi centri di assistenza; in quell’anno mi crollò il mondo addosso.

Qui scoccò la scintilla, mi rimboccai le maniche e ripresi in mano un progetto di depuratori d’acqua che creai nel 2002 e, vista la tanta richiesta di bar e ristoranti a cui fornivo il servizio assistenza bibite, vidi la luce in fondo al tunnel.

D: In un sottoscala insieme ad altri quattro soci creò quindi un’azienda sua personale, il cui prodotto fu il depuratore d’acqua. Questa nuova realtà diventerà quella che tutti oggi conosciamo come “Hydra”, ma da dove deriva il nome?

R: “Hydra” nasce proprio dalla passione di 5 soci che volevano portare nei ristoranti un prodotto a lungo richiesto. Il nome nasce per gioco ad una cena dove chiesi ad amici e parenti di scrivere su un bigliettino un nome che gli veniva in mente per quest’attività. Mio figlio piccolo Eros, che all’epoca aveva 10 anni, scrisse Hydra e colpì tutti i commensali che lo ricordarono anche nei giorni a seguire, da lì capii che il nome giusto doveva essere quello!

D: Da quel sottoscala come è cresciuta la sua attività e cos’è oggi “Hydra”?

R: All’inizio, la fornitura di Hydra era solo per i ristoranti, nel 2010 si ampliò dedicandosi anche al privato, ai bar, pub, pizzerie, aziende, eventi ecc. ecc., siamo partner de “il Sonic Parc di Stupinigi”, “Ritmika” e molti altri, diventando oggi una realtà sempre più in espansione. Con l’esperienza acquisita sul campo ed i giusti collaboratori, con orgoglio posso dire che Hydra oggi è sinonimo di qualità e cortesia con un qualificato servizio pre e postvendita e una proposta di depuratori d’acqua con un sistema di microfiltrazione garantito e autorizzato dal Ministero della sanità in grado di soddisfare qualsiasi esigenza.

D: Qual è l’insegnamento più grande che ha tratto da questa esperienza?

R: Che l’amore e la dedizione per quello che fai portano a grandi risultati. Da quando ero piccolo ho sempre pensato che nella vita tu debba sapere esattamente quello che vuoi e andare avanti finché non lo ottieni, purtroppo il percorso spesso presenta delle insidie che bisogna saper gestire con sangue freddo e non arrendendosi mai. Ho sempre amato tantissimo il mio lavoro; attualmente non ho più i soci ma ho con me i miei due figli Ivan ed Eros, ai quali sono felice di aver trasmesso questo mantra ed insieme a loro e alla massima cura dei dipendenti cerchiamo di offrire al pubblico un prodotto ed un servizio d’eccellenza.

D: Che consiglio darebbe alle nuove generazioni imprenditoriali?

R: Consiglierei ai ragazzi di avere sempre un obiettivo chiaro e di non spaventarsi della mole di ore di lavoro e di tutti i sacrifici necessari, perché con il tempo l’impegno verrà sempre ripagato.

I sogni per essere realizzati richiedono uno sforzo, spesso si guarda al risultato ma nessuno nota il percorso, la fatica, le notti insonni, le delusioni, le tasse, se si tiene duro e veramente si crede in sé stessi e al proprio obiettivo prima o poi il risultato arriva!

Grazie Sig. Martuscelli per la sua disponibilità e per le sue parole, ne faremo tesoro!

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NOEMI GARIANO

“Quando inizia la felicità” di Gianluca Gotto

Recensione dell’ultimo libro dello scrittore torinese

Quando inizia la felicità“, ognuno di noi potrebbe avere una propria risposta, oppure potrebbe trovarsi in difficoltà nel capire cosa pensare esattamente, trasformando la frase in una vera e propria domanda: Quando inizia la felicità?

L’autore torinese e cittadino del mondo Gianluca Gotto, già molto noto per altre sue opere come “Succede sempre qualcosa di meraviglioso”, “Le coordinate della felicità”, “La Pura Vida” e non solo, ha fatto della frase “Quando inizia la felicità” il titolo del suo ultimissimo libro, uscito all’inizio di questa estate 2024.

Fondatore del blog “Mangia Vivi Viaggia” e autore di numerosi best seller e podcast, Gotto ha saputo trasformare il viaggio in uno stile di vita, diventando un punto di riferimento per chi desidera cambiare rotta e intraprendere un percorso di crescita personale.

Con oltre mezzo milione di copie vendute, i suoi libri rappresentano un manifesto generazionale per tutti coloro che si sentono “fuori posto” in una vita ordinaria e sognano di vivere secondo la propria vera natura.

L’autore racchiude nelle pagine di Quando comincia la felicità diversi capitoli intitolati con una domanda, come ad esempio: “Tra 10 anni quale decisione ti darà meno rimpianti?”, “Stai lasciando la porta aperta al destino?”, “Hai bisogno davvero di tutte le risposte ora per andare avanti?”, “Se dovessi morire oggi quanti rimpianti avresti?” e molti altri capitoli/quesiti.

Perché questa scelta?

Ad ogni capitolo, Gianluca risponde parlando di diverse sue esperienze nel mondo e del suo percorso buddista, insieme alla sua compagna di sempre Claudia.

Attraverso i suoi vagabondaggi, condivide i suoi viaggi interiori, gli insegnamenti di vari maestri e quelle di diverse persone incontrate lungo il suo cammino.

In questo modo, fornisce risposte chiare e comprensibili alle questioni affrontate nelle sue diverse argomentazioni, stimolando i lettori a riflettere, porsi domande e cercare risposte profonde.

Gotto invita anche a confrontare le proprie esperienze e opinioni con quelle del lettore, creando un dialogo significativo e personale che arricchisce il percorso di chi legge.

E’ un libro consigliato? Da recensione positiva o negativa?

I libri sono sempre soggettivi.

Da lettrice ( e non solo), posso dire che è un’opera molto positiva.

I capitoli di questo libro possono essere apprezzati in modo diverso a seconda delle risposte che si cercano nel momento di vita in cui lo si legge. Alcuni argomenti potrebbero risultare più facili da assimilare rispetto ad altri, e certi messaggi potrebbero arrivare con maggiore chiarezza e immediatezza. Tuttavia, ciò non esclude che, rileggendo certi capitoli in un altro periodo della propria vita, si possa trovare una nuova sintonia con quei contenuti.

Al di là dei consigli buddhisti o delle esperienze personali di Gotto, l’opera è indubbiamente un buon compagno di viaggio, per chi lo legge.

Quindi si, è assolutamente un libro consigliato.

CRISTINA TAVERNITI

“Orti Slow Food nelle scuole”, festa a San Mauro

Lunedì 11 novembre 2024 a partire dalle ore 9.00 alle ore 18.00
Scuola primaria “Catti” Via Magenta, 9 – San Mauro Torinese (TO)

Anche quest’anno, nel giorno di San Martino, la scuola primaria “G. Catti” dell’IC 2 San
Mauro Torinese in collaborazione con l’amministrazione comunale celebrerà la festa degli “Orti
Slow Food nelle scuole” nell’ambito del progetto legato all’ educazione alimentare e ambientale
proposto da Slow Food che ha come punto saliente la coltivazione di orti scolastici con l’uso
di metodi biologici naturali.
Per questa occasione si terrà una manifestazione in cui studenti, insegnanti, genitori, nonni,
esperti, commercianti e produttori locali si riuniranno per festeggiare insieme “l’estate di San
Martino”: periodo tradizionale in cui avveniva la messa a riposo degli orti e la chiusura dei contratti
dei braccianti.
Durante tutta la giornata scolastica le classi a rotazione saranno coinvolte in laboratori, giochi
con l’associazione “Amjs ed la Frola”, sport con l’associazione Stella Polare per il basket in
carrozzina, momenti di formazione a cura della Croce Verde, della Protezione Civile, della Polizia
municipale e dell’Unità cinofila. In collaborazione con gli Alpini ci sarà una castagnata mentre la
Proloco offrirà cioccolata calda, the, popcorn e merende durante l’arco dell’intero evento. La
collaborazione tra questi soggetti e nonni volontari diventa un punto d’incontro e di condivisione di
saperi diversi, legati al mondo agricolo e gastronomico.
Si partirà intorno alle 9.00 del mattino con un fitto programma per i bambini.
Attività diversificate e strutturate in 6/8 per classe, in base all’età degli studenti e che
termineranno con la fine della giornata scolastica.
Mentre alle 16.30, il cortile della scuola si aprirà alle famiglie che troveranno i banchetti dei
prodotti dell’orto dei bambini, i prodotti realizzati con esperti esterni, produttori locali e altro ancora
per festeggiare la stretta correlazione fra uomo e natura, piante e animali. Questa festa è l’unica
occasione in cui il territorio si unisce con l’obiettivo di formare le generazioni future ad un consumo
consapevole e di qualità.
Alla “Catti” il progetto, curato da un team di insegnanti e da una formatrice Slow Food , non si
limita al laboratorio orto, ma si completa con una serie di attività, circa un’ottantina, volte a
conoscere il cibo in tutto il suo percorso, dalla terra alla tavola. I temi affrontati sono vari: cereali,
legumi, miele e api, educazione sensoriale del gusto, cioccolato, stagionalità, spreco, storia
della gastronomia legata a civiltà antiche e a culture diverse. In questo modo i bambini scoprono
cos’ è ciò che mangiano, imparano a curare ciò che vive grazie alla terra, all’acqua, all’energia del
sole e all’aria, a conoscere i tempi della natura e a rispettare l’ambiente. E ne traggono beneficio.
Nella giornata saranno coinvolti più di 450 bambini e le loro famiglie.
Il progetto Orti Slow Food a scuola, denominato prima “Orto in Condotta”, si prefigge l’obiettivo di
creare una comunità dell’apprendimento. Studenti, insegnanti e genitori, insieme a volontari
ortolani, Pubblica Amministrazione, “Condotta Slow Food Torino” , produttori locali, mercati
e soggetti che vivono sul territorio hanno l’opportunità di contribuire all’educazione
alimentare delle nuove generazioni e contemporaneamente alla salvaguardia del territorio e della
sua identità.

Rosso Barbera 2024

Martedì 22/10/2024 presso Ais Piemonte
in via Modena 23 a Torino è stata presentata
la rassegna RossoBarbera 2024.

Subito alcune informazioni pratiche:

RossoBarbera
Castello di Costigliole d’Asti, 1 – 4 Novembre
Orari:
• Venerdì 1 Novembre: 18:30 – 22:30
• Sabato 2 Novembre: 11:00 – 20:00
• Domenica 3 Novembre: 11:00 – 20:00
• Lunedì 4 Novembre: 10:00 – 18:00
INGRESSO euro 25.00 (compreso di calice e tasca)
fino al 28 ottobre in prevendita sul sito www.rossobarbera.it euro 20,00
Ingresso convenzionato per associazioni
AIS, ONAV, FISAR, FIS, ANAG, BARBERA&BARBERE (con tessera associativa valida)
Per maggiori informazioni:
Sito: www.rossobarbera.it
Email: info@rossobarbera.it

Per la prima volta ci sarà un pullman DA TORINO prenotando solo con whatsapp 3496479425 oppure con email s.boella@travelangels.it

Alcune premesse doverose sul Vitigno Barbera :

La Barbera è il vitigno più diffuso in Piemonte,
ad oggi occupa il 30% della superficie vitata regionale, con oltre 13.900 ettari coltivati su 20.000 nazionali con produzione annua di circa 22 milioni di bottiglie.

Costigliole d’Asti: La Capitale della Barbera
perché i dati storici e di produzione confermano la centralità di questo luogo:

• Il comune con più superficie vitata a Barbera
Costigliole d’Asti vanta la più ampia superficie coltivata a Barbera a livello mondiale e si riconferma nel 2023 come il comune piemontese con la maggior superficie destinata alla produzione di Barbera d’Asti DOCG con 510,69 ha (ettari) (dati del DISAFA – Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino), nel 2023 operavano ben 255 aziende su 567,5 ettari dedicati alla coltivazione della Barbera, un dato che sottolinea l’importanza di questo comune nella produzione di questo vino.
• La prima enoteca pubblica della storia
Costigliole d’Asti nel 1844 nacque qui la Società degli Enofili di Costigliole, denominata Laghenoteca. Questa era una vera e propria biblioteca di vini .
• La prima esportazione internazionale di Barbera
nel 1819 il marchese Filippo Asinari si inventò come export manager vinicolo, inviando due botti di Barbera (insieme a due di Nebbiolo) fino a Rio de Janeiro, segnando così l’inizio della diffusione internazionale del vino piemontese.
• La sede del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato
Il castello di Costigliole d’Asti ospita oggi il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, un’importante istituzione che tutela e promuove la denominazione Barbera d’Asti in Italia e nel mondo.
• L’Associazione Produttori di Barbera “Noi di Costigliole”
Con circa 40 aziende aderenti, l’associazione Noi di Costigliole è un punto di riferimento per la promozione e la tutela del vino Barbera, sia a livello locale che internazionale.
• La sottozona del Barbera d’Asti “Nizza”
La zona di produzione del Nizza Docg, riconosciuta nel 2014, si estende attraverso 18 comuni e prende il nome dal Rio Nizza che nasce sulla collina a nord ovest della loc. Valcioccaro ai piedi di Bricco Lù a 280 m s.l.m. Il punto più alto del bacino idrico corrisponde a Bastia di Costigliole a 341 m s.l.m. nel Comune di Costigliole d’Asti. Esso prosegue verso est fino a Nizza Monferrato.

RossoBarbera si distingue come il più grande banco d’assaggio dedicato al vitigno Barbera al Mondo all’interno delle sale del Castello di Costigliole.
Durante l’evento i partecipanti saranno accompagnati dalla competenza dei sommelier dell’AIS Piemonte, delegazione di Asti .
Ogni etichetta esposta avrà un QR code che permetterà di accedere facilmente alla scheda tecnica di ciascun vino .

IL PERCORSO DI DEGUSTAZIONE
200 cantine, 400 vini in degustazione.
RossoBarbera è un viaggio sensoriale attraverso le molteplici espressioni della Barbera nelle storiche sale del Castello di Costigliole d’Asti .

“Sala dei Trofei” con i Produttori di Costigliole “Sala dell’Alcova”con il vino ospite il Lambrusco e con una selezione di Barbere spumantizzate, per poi giungere al banco delle Barbere con maturazione in acciaio e affinamento in bottiglia.
“Sala dei Leoni” con Barbera d’Alba DOC e del Castellinaldo Barbera d’Alba DOC.
“Sala del Consiglio” con le Barbere del Nord Piemonte (Canavese, Pinerolese, Novarese)
e le Barbere del Monferrato, con una sezione speciale dedicata alle produzioni del Monferrato Casalese e del Monleale dei Colli Tortonesi.
“Sala Cinese” con le Barbere d’Italia, un’ulteriore testimonianza della versatilità di questo vitigno.
“Sala degli Specchi” appena restaurata, con la Barbera d’Asti DOCG e il Nizza DOCG.
Infine in “Sala Corino “
la prima edizione di BARBERA FOREVER
Qui ci saranno una selezione esclusiva di etichette iconiche e annate storiche, che raccontano la storia di un vino delle cantine e dei personaggi che l’hanno reso celebre.

 

Inoltre sempre in questa tre giorni….

BARBERA ACADEMY
La Barbera Academy è la rassegna pensata per appassionati e wine lovers che desiderano avvicinarsi al mondo del vino, e in particolare della Barbera, con un approccio più tecnico e approfondito. Degustazioni guidate, masterclass e incontri tematici si svolgeranno nella splendida sala degustazione ICIF, situata nelle storiche cantine del Castello.
• Venerdì 1 novembre, ore 20.30
Focus sull’annata 2019
Una degustazione alla cieca di 10 vini ci porterà alla scoperta delle peculiarità della Barbera, esplorando come questo vitigno si esprime nelle diverse zone di produzione. L’annata 2019, straordinaria per qualità, ha dato origine a Barbere che coniugano eleganza e finezza, tanto da essere considerate da molti come “un’annata da Oscar”. E questa è solo la prima di una serie di masterclass dedicate alla nostra amata “ROSSA”!
• Sabato 2 novembre, ore 9.00
Degustazione tecnica per i Degustatori AlS Piemonte
Condotta da Luca Giordana, Relatore AlS, questa sessione offre ai degustatori l’opportunità di esaminare 40 campioni provenienti da diverse regioni e paesi: Australia, Grecia, Slovenia, Campania, Lazio, Calabria, Sardegna, Colli Bolognesi, Piacentino, fino a giungere al Piemonte, la terra d’elezione della Barbera.
• Sabato 2 novembre, ore 16.30
Lambrusco & Barbera
Condotta da Guido Invernizzi, questa masterclass esplorerà le affinità tra due autentici campioni di freschezza: il Lambrusco e la Barbera. Quest’anno, RossoBarbera accoglie il Lambrusco come ospite speciale, e lungo il percorso si troverà un banco d’assaggio interamente dedicato a questo vitigno, con la partecipazione di circa 20 produttori.
• Domenica 3 novembre, ore 11.00
La Rossa e le sue Bollicine
Una degustazione dedicata agli spumanti di Barbera, sia metodo Martinotti che metodo Classico. La Barbera spumantizzata rappresenta una piccola nicchia che riserva piacevoli sorprese, tutte da scoprire!
• Domenica 3 novembre, ore 16.00
Dieci Sfumature di Rosso
Un’esclusiva degustazione alla cieca di 10 vini, che accompagnerà i partecipanti in un viaggio attraverso i terroir della Barbera tra Langa, Monferrato e Colli Tortonesi, esplorando diverse annate.
• Lunedì 4 novembre, ore 15.30
Master Class dedicata agli operatori del settore
La Barbera dall’alto al basso Piemonte
Matteo Carosso, Relatore AIS Piemonte, condurrà una degustazione alla cieca di 10 vini, mettendo a confronto le Barbere di due grandi territori piemontesi, rivelando le sfumature uniche che queste diverse aree sanno offrire.

INIZIATIVE di RossoBarbera 2024

• Barbera Gourmet
Le sale del Castello ospiteranno isole gastronomiche con abbinamenti di eccellenze locali: salumi, carne cruda, formaggi, trippa e ravioli. La qualità sarà garantita da artigiani locali.
• Professional Day
Lunedì 4 novembre sarà interamente dedicato agli operatori e ai professionisti del settore, con momenti di networ-king, approfondimenti e il convegno intitolato “Vino: Un futuro come bene di lusso”. (Lunedì 4/11 ore 11:00)
• Pianeta Grappa
Per il terzo anno consecutivo, negli orari di apertura di RossoBarbera, l’aula di cioccolateria ICIF del Castello ospiterà le migliori distillerie d’Italia, con una forte rappresentanza piemontese. Saranno proposti abbinamenti sorprendenti e degustazioni guidate, per far conoscere e celebrare la tradizione del “Distillato Italiano” per eccellenza.
L’ingresso a questa esperienza è incluso nel biglietto di RossoBarbera.
• Dolce e Barbera
Anche quest’anno i visitatori potranno assistere a dimostrazioni, lavorazioni e degustazioni curate dalla FIPGC,
Federazione Internazionale Pasticceria Gelateria Cioccolateria.
• Cooking World Tour
Dopo il successo dell’edizione 2023, RossoBarbera porta la Barbera nel mondo! Grazie alla collaborazione con la rete degli ex allievi dell’ICIF, i ristoranti di paesi come Giappone, Brasile, Stati Uniti e altri, proporranno piatti abbinati alla Barbera, diffondendo l’eccellenza del vino piemontese a livello internazionale.
• I Ristoranti della Barbera
I ristoranti del territorio accoglieranno i visitatori con menù dedicati, studiati appositamente per esaltare l’abbinamento con la Barbera.
• Visita al Castello
Con l’ultimazione dei recenti restauri, sarà possibile visitare nuove aree del Castello. In occasione dell’evento, queste zone ospiteranno la mostra “Viti immaginarie e altre storie” con le opere di Sergio Brumana, oltre alle possibilità di visitare le storiche cantine del Castello.

OLTRE ROSSO BARBERA

Mercatini e Giro della Rocca
Sabato 2 e domenica 3 novembre, tutto il territorio si animerà con numerose iniziative culturali, storiche e artistiche, arricchendo ulteriormente l’offerta di RossoBarbera.
Dalle 10 del mattino nel borgo di Costigliole, ai piedi del Castello, verrà creato un circuito che includera la visita a musei, edifici storici e case d’arte, con ingresso gratuito.
• Granai del Castello
Mostra “Dare nuova vita” con le sculture di Ann Stefani.
Museo d’Arte Sacra
Chiesa della Confraternita di San Gerolamo.
• Casa Prunotto
Mostra “L’Affiorare dei ricordi” di Francesco Preverino
• Chiesa della Confraternita della Misericordia
Mostra “Costigliole Spirito DiVino” a cura dell’Associazione ArtemisiA – artisti astigiani
• Casa Efisio visita all’edificio storico tutelato dalla soprintendenza delle Belle Arti
• Mercatino di artigianato artistico sabato e domenica, artigiani e hobbisti animeranno le vie della Rocca con mercatini dell’artigianato e dell’arte

Per gli OPERATORI DEL SETTORE :

Vino: un futuro come bene di lusso?
Castello di Costigliole d’Asti,
Lunedì 4 Novembre ore 11:00

Il settore vinicolo sta vivendo una fase di trasformazione senza precedenti. Negli ultimi decenni, il consumo di vino ha registrato una diminuzione costante, soprattutto tra i giovani. A confronto si trovano due generazioni, i Boomers e i Millennials, con approcci differenti e dinamiche di mercato in continua evoluzione, che devono essere comprese per tracciare il futuro di questo settore.
Il convegno “Vino: un futuro come bene di lusso?” approfondirà queste tematiche cruciali. Si discuterà della direzione del mercato del vino in un mondo globalizzato e dominato dai social media: questi strumenti stanno contribuendo a valorizzare la cultura vinicola, o rischiano di soffocarla in un eccesso di informazioni ? Un’altra domanda fondamentale sarà se la filiera del vino – dai produttori ai consumatori – è strutturata per rispondere alle nuove esigenze del mercato.
Saranno affrontati anche temi come l’emergere di nuove regioni vinicole, capaci di competere con le rinomate aree francesi come i Châteaux e i Domaines, e l’evoluzione del vino dealcolato: si tratta di una moda passeggera o di un’opportunità concreta?
Infine, si cercherà di delineare il profilo dei consumatori di vino nel 2024 e di comprendere cosa realmente cercano.
Interventi:
la discussione sarà moderata dal giornalista Marco Trabucco.
Parteciperanno al dibattito:
• Mauro Carosso – Presidente AIS Piemonte
• Mauro Mattei – Fine Wines Specialist, Azienda Ceretto
• Andrea Alciati – Ristorante Guido da Costigliole
• Francesco Palumbo – Restaurant Manager, Relais Sant’ Uffizio
• Pietro Ratti – Produttore
Sarà un’occasione unica per comprendere le sfide e le opportunità del mercato del vino in un’epoca di grandi cambiamenti.

Alla presentazione abbiamo degustato
5 ICONICHE BARBERE di 5 Terroir diversi :

• SCARPA – LA BOGLIONA 2019 ( NIZZA MONFERRATO )
• SCIORIO – BENEFICIO 2019 ( COSTIGLIOLE D’ASTI )
• BRAIDA – BRICCO DELLA BIGOTTA 2019 ( ROCCHETTA TANARO )
• CASCINA CASTLET – PASSUM 2017 ( COSTIGLIOLE D’ASTI )
• VIGNETI MASSA – MONLEALE 2001 ( MONLEALE )

Dopo anche queste Barbere Spumantizzate :

• SANT’ANNA DEI BRICCHETTI – INCANTO PAS DOSE’ febbraio 2024 ( COSTIGLIOLE D’ASTI )
• SANT’ANNA DEI BRICCHETTI – INCANTO METODO CLASSICO – BRUT ROSE’ novembre 2022 ( COSTIGLIOLE D’ASTI )
• BRICCO POGGIO – METODO CLASSICO EXTRA BRUT 2021 ( CASTAGNOLE LANZE )

Una batteria di assaggi davvero entusiasmante e sorprendente ….
JUST BARBERA …… RED PASSION !

Alla prossima.

LUCA GANDIN

Il premio “Mario Soldati” a Cravero patron del Vascello d’oro

Ieri nel quadro di un ricordo a Carru’ e a Dogliani per i 150 anni della nascita di Luigi Einaudi,  al termine di un pranzo al “ Vascello d’oro”  il presidente del Centro Pannunzio prof. Pier Franco Quaglieni ha consegnato il premio “Mario Soldati” al commendator Giuseppe Cravero Patron del mitico “Vascello d’oro”, locale- simbolo alle porte delle Langhe, espressione della tradizione e della cultura piemontese di alta qualità e di stile “einaudiano”.
Soldati era solito fermarsi a pranzo al “Vascello” e intrattenersi a parlare in piemontese con Cravero. Il presidente della Repubblica Ciampi nominò commendatore al merito della Repubblica Cravero “come alfiere del vecchio Piemonte che ebbe in Einaudi un simbolo storico”.  Il premio “Soldati” è un ulteriore riconoscimento a Cravero e alla sua famiglia per la continuità laboriosa che ha dato prestigio a Carru’. Nel locale di Cravero si ritrova una élite di clienti vecchi e nuovi, giovani e anziani:  un messaggio che da’ fiducia ad una tradizione che vive e si rinnova tra le generazioni. “Un unicum – ha detto Quaglieni – che ci porta da decenni ad essere frequentatori del “Vascello”  ed amici  di Cravero. Soldati disse che il “Vascello” era per lui un’altera  domus.
La targa del Premio è opera di Mino Maccari che realizzò una preziosa incisione di Soldati.
Ha partecipato al pranzo e alla premiazione il dottor Roberto Pirino delegato del Ponente ligure dell’Accademia italiana della cucina fondata da Orio Vergani , un medico – umanista di alta cultura.
La delegazione del Centro Pannunzio guidata dalla prof . Maria Grazia Imarisio  ha reso omaggio al cimitero di Dogliani a Luigi Einaudi che il prof . Quaglieni ha ricordato, richiamando l’amicizia deferente che Soldati ebbe per Einaudi “ piemontese e grande italiano,  uomo di Stato e di scienza che  fu anche straordinario agricoltore  Un grande esempio  etico e civile per l’Italia intera che 70 anni fa festeggiava con Einaudi presidente il ritorno di Trieste all’ Italia“.

L’alta cucina è arte?

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Tra il 24 ottobre e il 3 novembre il bookshop Paint It Black ospita cene con piatti pensati da artisti e creativi. Anche mise en place e sedute sono d’artista, in una sala piena di opere ,tra performance, letture e concerti si svelerà il dilemma

L’alta cucina è arte? Una cosa è certa: agli artisti il cibo e’ sempre interessato la storia dell’arte, lo replica in ogni  epoche è piena e lo dimostrano gli autori contemporanei, coinvolti in un progetto pop up in partenza a Torino. La casa editrice indipendente Paint It Black trasforma infatti la sede del suo bookshop vicino Porta Nuova in un ristorante temporaneo, con non solo mise en place e arredi progettati ad hoc, ma anche piatti immaginati dai creativi. Soltanto dal 24 ottobre al 3 novembre 2024, in occasione della Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea Artissima.
Paint It Black: casa editrice fondata nel 2022, da quest’ anno ha aggiunto anche un bar, per avvalorare la libreria come luogo di incontro e scambio.

GABRIELLA DAGHERO

Il biglietto

IL BIGLIETTO

di GIANLUIGI DE MARCHI

 

15 OTTOBRE 2024

“Uno, ventitre, quarantaquattro, quarantacinque, quarantasette, sessanta…”

Carlo ripeté i numeri e gli sembrò che il cuore gli si fosse fermato.

Erano i “suoi” numeri, quelli che giocava da oltre tre mesi, da quando il jackpot del Superenalotto era diventato altissimo ed aveva scatenato il gioco a livelli mai visti prima.

Li sapeva a memoria, ogni settimana li giocava paziente e cocciuto; ogni martedì, giovedì e sabato, sempre nella stessa ricevitoria del paese. Ed ogni volta scherzava con il gestore, Alberto, suo compagno di scuola fin dalle elementari a Riva del Garda: “Non accettare altre giocate, sono inutili, quella vincente è la mia…”.

E Alberto, paziente, accettava la battuta, passava alla macchinetta la schedina, incassava i due euro della giocata e lo assicurava: “Tranquillo, ci vediamo domani, ho già i soldi in cassa per te…”

Giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese la stessa scenetta; e mai una volta che uscissero almeno tre numeri, il minimo per portarsi a casa 20-30 euro.

“Meglio così, pensava Carlo “ vincessi un premio di consolazione non potrei certo sperare nel colpo grosso, i numeri o escono tutti insieme o non escono”.

Filosofia spicciola di chi tanti soldi non li ha mai visti, e preferisce “tutto o niente” piuttosto che “poco”; il niente lascia la vita come prima, il poco lascia la vita come prima con in più tanti rimpianti per l’occasione persa, solo il “tutto” cambia totalmente la vita, ti consente di girare pagina per sempre, realizzare mille sogni impossibili, levarti tutti gli sfizi, non avere più problemi con la rata del mutuo, le bollette, il datore di lavoro prepotente, la moglie sempre più scialba…

Già, Luisa, sua moglie…

Non sapeva nulla della sua giocata, non le aveva mai confidato che stava rincorrendo il sogno; solo Alberto ne era al corrente per motivi professionali. Carlo era superstizioso, come tutti i giocatori, non diceva nulla per non attirarsi la iella addosso, aspettava fiducioso, poi dopo gliel’avrebbe fatta vedere a tutti chi era…

Guardò Luisa: era davanti alla televisione con la maglietta di Camaiore, pallido ricordo di una vacanza in una pensioncina a due stelle dove anni prima erano stati a passare una vacanza di una settimana pagata facendo qualche sacrificio.

Stava guardando uno dei tanti programmi d’intrattenimento, fatuo e senza senso: una squallida sequela di personaggi che esibivano le loro “capacità” scimmiottando cantanti celebri (meglio se stranieri, storpiando le parole in maniera indecorosa), arrabattandosi in giochi di magia, facendo esercizi ginnici a sbarre o travi. Una esibizione per un’impresa che gratificava solo chi la realizzava, anche se il pubblico sembrava interessarsi moltissimo, applaudendo le performance di chi riusciva a far meno peggio degli altri…

Era bella Luisa, quando l’aveva conosciuta; la più bella della classe, alla quale tutti facevano il filo anche se non era la più intelligente.

La vita è così, purtroppo…Sei carina? hai uno stuolo di corteggiatori. Sei solo intelligente? Fatichi a trovare qualcuno che ti inviti a ballare in discoteca…

Ora, passati i cinquanta, era spenta, sempre stanca per pulire casa, star dietro ai tre figli che non ne volevano sapere di sposarsi o di andarsene e continuavano a pesare sulle sue spalle.

Carlo uscì sul balcone.

La serata era splendida, il cielo pieno di stelle, l’aria gelida ma frizzante riempiva i polmoni finalmente pulita e senza smog.

Aveva in mente quella cifra mostruosa: ottantanove milioni e qualcosa (il “qualcosa” equivaleva in realtà a 10 anni di lavoro…). centoottanta miliardi di lire suppergiù (dopo tanti anni di euro, per capire bene certe cifre, Carlo se le trasformava ancora in lire).

Una mostruosità, roba da emiro arabo, di quelli che arrivano nel più costoso albergo di Londra con 10 Rolls Royce, uno stuolo di ragazze una più bella dell’altra, cento valigie firmate con tutti gli accessori di superlusso per far capire a tutti che si è “miliardari”.

“Non incasso subito il biglietto, rifletté Carlo” altrimenti mi saltano tutti addosso a chiedermi soldi. Aspetterò magari un mese, lo farò incassare da un notaio o da una banca di un’altra città, qui in paese mi conoscono tutti, mi nasconderò per un po’, poi mi godrò la vita”.

Godersi la vita…

Una villa a due piani, un grande parco intorno, altro che villetta plurifamiliare con un fazzoletto di prato e due rose; una casa al mare, a Viareggio (altro che Camaiore, lì sì che c’è gente all’altezza del “nuovo Carlo”, quello ricco grazie al Superenalotto), una casa in montagna, a Cortina, naturalmente dove soggiornano tutti i VIP che contano.

Un paio di auto di superlusso (“Tanto, con tutti quei soldi, potrò non solo comprarmele, ma anche mantenermele, bollo e assicurazione comprese” sorrise compiaciuto Carlo). Magari una limousine della Buick ed una Ferrari d’epoca, di quelle che aveva visto una volta in un telegiornale, battuta all’asta per una cifra da capogiro che neanche si ricordava.

Ma subito un bel viaggio intorno al mondo per almeno sei mesi, a vedere tutti quei posti da favola che aveva conosciuto guardando programmi di viaggi: non Sharm el Sheikh ma le Galapagos, la Nuova Caledonia, le Seychelles, Bali…

Da solo, tanto la compagnia l’avrebbe trovata ad ogni tappa; sarebbe bastato far vedere la carta di credito “Platinum”, dare una mancia da 100 dollari al facchino, ordinare aragosta per due sere di fila e la sua camera non sarebbe rimasta vuota…

Novantatre milioni e qualcosa sono proprio tanti, ti puoi veramente levare ogni sfizio, fare tutto, bruciare i ponti, cancellare il passato, goderti la vita.

Goderti la vita…

Si voltò e vide Luisa che lo guardava.

Sentì un tuffo al cuore.

Luisa, sua moglie.

Nell’euforia del momento l’aveva cancellata dalla sua vita, l’aveva condannata ad una vita di stenti, a tirare la carretta giorno dopo giorno, a tirar su i figli, a combattere con le rate del mutuo, le bollette, il datore di lavoro prepotente; e con il marito assente perché sparito all’improvviso…

Rientrò in casa, si sedette vicino a lei, la baciò dolcemente, la strinse a sé.

Fecero l’amore lì, sul divano, e fu come se fosse la prima volta.

Andò in cucina, aprì un vecchio barattolo, il suo “salvadanaio” segreto, nel quale, settimanalmente, da mesi nascondeva il biglietto della giocata; lo rilesse con il cuore a mille.

“Uno, ventitre, quarantaquattro, quarantacinque, quarantasette, sessanta…”

Respirò a fondo, attese ancora un attimo, poi con calma lo stracciò in tanti pezzi e lo gettò nella spazzatura.

Tornò in salotto e disse a Luisa “Sai, ho pensato che in fondo ci potremmo regalare una settimana a Camaiore, è da un po’ che non ci andiamo, che ne dici?”.

Luisa lo guardò stupita, non sapeva cosa dire, riuscì solo a sussurrare un banalissimo: “Perché?”

Carlo la guardò sorridendo: “Perché te lo meriti e perché sono felice”.

 

Al Castello di Marchierù la mostra di preziose tazze e stoviglie

Apertura al pubblico domenica 27 ottobre, l’ultima della stagione 2024, al Castello di Marchierù con visite arricchite dalla mostra di preziose tazze e stoviglie utilizzate un tempo solo dai più fortunati, con degustazione di una “merenda reale” con cioccolata calda preparata dagli esperti Allievi dell’ Istituto Alberghiero Prever ed arricchita dalle GALUPerie conosciute ormai in ambito internazionale pur senza mai tralasciare la vicinanza al territorio pinerolese.

 CASTELLO DI MARCHIERU’ ( Villafranca Piemonte * via S.Giovanni 77)

Visite guidate dai proprietari delle sale del castello, del parco, della cappella gentilizia e delle scuderie settecentesche ( ore 10/11/12*15/16/17 )

Alle ore 16 e 17 in collaborazione con la GALUP, divenuta riferimento nel mondo delle galuperie e del celebre panettone, gli Allievi dell’ Istituto alberghiero Prever di Pinerolo serviranno agli ospiti prenotati la MERENDA REALE, una “ cioccolata calda all’uso antico”

Prenotazione obbligatoria al 3394105153 * segreteria@castellodimarchieru.it (visita e cioccolata)

Contributo visita € 8 / bimbi fino a 10 anni gratis * visita + cioccolata € 15 / bimbi € 5

Torino ed il Piemonte tuttora costituiscono punto di riferimento per gli amanti del cioccolato in tutto il mondo. Qui all’inizio dell’ ottocento si dette vita ai cioccolatini di ogni tipo, e nel 1865, unendo al cacao la nocciola delle Langhe, nacque il “gianduiotto”, così chiamato dal nome della maschera torinese Gianduja, perché messo sul mercato in occasione del Carnevale.

Numerose sono le grandi aziende produttrici nate in questo territorio, ed accanto ad esse esistono in città ottimi artigiani, facendo sì che la provincia di Torino si configuri come il maggior centro italiano di lavorazione del cioccolato.

Fra questi grandi marchi industriali e artigianali spicca la pluripremiata società dolciaria con sede a Pinerolo, conosciuta ormai in ambito internazionale, che ora ha aggiunto alla lavorazione dei celebri panettoni anche quella dei “gianduiotti” assieme alle tradizionali “galuperie”

Ad essa ed agli esperti Allievi dell’ Istituto Alberghiero Prever dobbiamo la possibilità di offrire ai visitatori del castello una tazza di cioccolata calda, un tempo riservata esclusivamente ai più fortunati, che a tal fine utilizzavano preziose tazze e stoviglie come quelle che si potranno ammirare in esposizione.

Ristoranti d’Italia 2025: la Guida del Gambero Rosso si rinnova

In Piemonte 202 insegne, 22 nuovi ingressi,   5 Tre Forchette, 2 Tre Gamberi, 1 Tre Tavole e 3 premi speciali 

Un’edizione nuova, nei linguaggi e nella lettura. Niko Romito si conferma in cima alla classifica delle 52 Tre Forchette insieme a Enrico Crippa che sale in vetta. 6 nuovi ingressi tra le eccellenze, 22 i Premi Speciali con due novità: Cioccolato. L’abbinamento sorprendente e la cantina più bella da visitare. 

 

Roma, 21 ottobre 2024 – Ristoranti che si reinventano bistrot, trattorie che abbracciano lo stile contemporaneo, enoteche che sperimentano nuovi concept culinari: il mondo della ristorazione sta vivendo una metamorfosi che riflette un cambiamento profondo nel modo in cui gli italiani vivono l’esperienza culinaria fuori casa. Un’esperienza sempre più influenzata da ritmi di vita frenetici e dall’onnipresenza della tecnologia che riduce la capacità attentiva. Sono queste le principali tendenze che emergono nella nuova Guida Ristoranti d’Italia 2025 che segna una svolta presentandosi rinnovata nella grafica – con immagini di paesaggi e dei piatti regionali della tradizione – e nella lettura – con nuovi simboli – come il razzo per le avanguardie e lo smile per il miglior rapporto qualità/prezzo – per condurre il lettore in un viaggio attraverso l’evoluzione della ristorazione italiana, celebrando tradizione, innovazione e creatività.

Sono 2.425 i locali censiti dalla Guida, tra ristoranti, trattorie, wine bar, bistrot, locali internazionali. 400 le novità che debuttano quest’anno.

 

Le Tre Forchette

A guidare la classifica delle Tre Forchette, star della ristorazione italiana, anche quest’anno c’è Niko Romito con il suo Ristorante Reale a Castel di Sangro (AQ), insieme a Enrico Crippa con Piazza Duomo ad Alba (CN) che ottengono un punteggio di 97 centesimi. Seguono con un punteggio di 95 centesimi, il ristorante Atelier Moessmer Norbert Niederkofler Osteria Francescana di Massimo Bottura che scende di un gradino, pur confermandosi nell’Olimpo degli chef, distinguendosi anche per il Premio Speciale Novità dell’Anno con il suo Al Gatto Verde a Modena. Rispetto al 2024 salgono a 52 le Tre Forchette, sostenute dal partner TRENTODOC, con l’ingresso di 6 nuove eccellenze, sempre più giovani e creative: tra le avanguardie spiccano il Ristorante Dina di Alberto Gipponi a Gussago (BS) e I Tenerumi del Therasia Resort di Davide Guidara a Vulcano (ME). L’argine a Vencò di Antonia Klugmann a Dolegna del Collio (GO) si distingue anche come Forchetta Verde per il suo impegno nei confronti della sostenibilità. Tra le altre novità: Andrea Aprea Ristorante a Milano, Dalla Gioconda a Gabicce Mare (PU), da Gorini a Bagno di Romagna (FC).

 

Il Piemonte

Sono 202 le insegne in Guida, con 22 nuovi ingressi, a testimonianza di una grande vivacità del settore con grande varietà di offerta, tra tradizione e innovazione.

8 le super star. Le 5 Tre Forchette:

 

Piazza Duomo ad Alba: sogno e rigore, istinto e ragione. Nessun clamore, né ricerca di visibilità e fama. Un atteggiamento quasi monacale i cui principali palcoscenici sono la sua cucina, l’orto e le strade di Langa. Enrico Crippa è perfezionista d’indole e conoscitore assoluto dell’ingrediente, impermeabile alle mode, detentore di uno stile che a partire da scuole ha fatto e fa scuola. Un orto vero, grande, curato da gente del mestiere e dallo stesso Enrico per approvvigionare giornalmente quanto serve a progetti di menu che del vegetale sondano le caratteristiche più intrinseche ed evolutive, dal seme alla maturità piena. Nei percorsi guidati, i soli disponibili, trionfa la ricerca dell’essenza. Emblematico l’Antipasto piemontese con un riassunto icastico che è un viaggio nella terra, nella storia pure dimenticata e nel vegetale attraverso quindici piccoli gioielli. Quattro i percorsi da 170 a 350 euro. Davide Franco organizza un servizio eccellente quanto leggero, dotto ma non cattedratico, capace di decifrare alla perfezione ogni esigenza di sala così come Jacopo Dosio gestisce e racconta una cantina assai importante sia per chi sa già dove andare sia, soprattutto, per chi vuole essere guidato in uno dei numerosi e prestigiosi pairing.

 

Villa Crespi a Orta San Giulio. Il minareto che svetta su Villa Crespi si erge come l’albero maestro della nave madre dell’impero Cannavacciuolo. Sono passati 25 anni e la conferma dell’efficacia della visione dello chef e di sua moglie è li a testimoniarlo. La commistione tra fermezza sabauda e calore partenopeo si ritrova in due menu degustazione, uno con i must e il secondo più contemporaneo. Sempre possibile la scelta alla carta. Il motivo di tanti successi risiede nell’equilibrio sapiente tra forma ed estetica da una parte e ricchezza e gusto dall’altra, riproponendo nuovamente la commistione tra Nord e Sud. Il nuovo sommelier illustra con passione le innumerevoli proposte al calice, non banali e in alcuni casi in esclusiva, avendo il ristorante acquistato l’intera produzione, alle quali potrete comodamente affidarvi. In alternativa si consulta una delle carte più ampie e prestigiose d’Italia, che si arricchisce di anno in anno.

 

Antica Corona Reale a Cervere. Due secoli e un decennio: Napoleone aveva appena subito Waterloo e già dal mese prima i Vivalda operavano qui. E ora non è affatto comune trovare sintesi così lucide fra tecniche, ingredienti, tradizioni conservando un solido quanto impeccabile attaccamento al luogo e alle sue risorse. Quel triangolo franco-ligure-piemontese costituisce la nota prevalente nella cucina di Giampiero, l’attuale Vivalda. Uovo in meurette al Porto vintage con pisellini novelli e spugnole di bosco, raviolo di spinacini dell’Orto Reale alla panissa ligure, cavolo nero, prezzemolo e bocconcini di scampi, poi la bouillabaisse allo zafferano dell’Aquila con scorfano di scoglio, astice blu di Normandia e asparagi verdi di Poirino, le lumache di Cherasco all’anice con carciofo spina di Albenga, la tarte Tatin “all-around”. Ad accompagnare i deliziosi lievitati dell’AtelieReale, il forno di casa. Davide Ostorero guida l’eccellente servizio. Cantina ampia e profonda che passa in rassegna la regione ma peregrina per il mondo con copiose tappe francesi.

 

Guido a Serralunga d’Alba. Della famiglia Alciati si è già detto tutto. Oltre sessant’anni fa con il ristorante Guido a Costigliole d’Asti ha iniziato un percorso che ancora oggi prosegue, con Piero in sala e Ugo in cucina. Dopo aver respirato la Storia con la “s” maiuscola, ci si dedica però a quella gastronomica del Piemonte con i loro classici sempre in carta come il vitello tonnato, gli agnolotti al sugo di arrosto (e un assaggio offerto dei plin al tovagliolo), la finanziera e il capretto al forno, tutti capisaldi del ristorante di Costigliole. Ma la famiglia non si è fermata lì: ecco le uova bianche preparate in camicia con zucchine Trombetta, parmigiano e tartufo nero, oppure il sorprendente pollo con salsa al limone e Arneis che non fa rimpiangere i migliori volatili della Bresse per qualità della carne. Ricerca costante altresì nel campo dei formaggi. Il territorio che è così ben presente e determinante sul fronte cibo lascia invece spazio quando si guarda la carta dei vini, ricca chiaramente di proposte della regione, ma altrettanto interessante sul piano degli Champagne e della Francia in genere. Il servizio di classe e di gran mestiere completano l’esperienza. Disponibile un menu degustazione Esperienza Guido con i grandi classici a 130 euro, o ancora due o tre piatti più il dolce a 85 e 110 euro.

 

Del Cambio a Torino, cGli anni passano, ma dal 1757, prima come caffè e come ristorante circa cento anni dopo, Del Cambio è la posizione più prestigiosa per accogliere i visitatori Come accade a tutti i posti ultracentenari, però, si susseguono stagioni ottime ad altre meno. La scommessa di 11 anni fa che vede sul ponte di comando Matteo Baronetto ha raggiunto le vette consone al suo talento, per la sua sensibilità, che si mostra in modo celato, quasi pudico. Certo, sono sempre presenti in carta classici come il vitello tonnato o gli agnolotti alla piemontese, ma l’anima dello chef si svela, per esempio, con l'”insalata piemontese”, dove si uniscono verdure di stagione cotte e crude, ognuna con il suo condimento. È richiesto un minimo di impegno per calarsi nell’animella e mozzarella di bufala, accoppiamento tanto inaspettato quanto perfetto, o per cogliere il dettaglio che il basilico cotto al burro “come fosse uno spinacio” apporta a ravioli di parmigiana dalla pasta perfetta. E cosa dire dell’illuminazione di usare la pâte à choux per creare dei tagliolini o un cannellone o ancora una lasagna? Il costante lavoro di ricerca ha inoltre portato a esperimenti con gli aceti in varie infusioni: quindi acido, dolce e speziato si rincorrono.

 

 

2 Tre Gamberi:

La Piola di Alba, Nello stesso edificio che ospita il ristorante Piazza Duomo, in pieno centro, una trattoria “moderna” nella forma quanto tradizionale nella sostanza che come la blasonata casa madre raggiunge, nel suo “campo d’azione”, innegabili livelli di eccellenza. La proposta cambia giornalmente: salumi e formaggi, insalata russa, splendidi tajarin con ragù di salsiccia o al tartufo di stagione, filologici agnolotti del plin al sugo di arrosto, la tagliata o la tartare di Fassona. Ma c’è di più: Dennis Panzeri si diletta (ispirato dalle stagioni e da una playlist sempre diversa) in piatti dove il protagonista assoluto è il vegetale. Mano felice pure nei secondi, dall’agnello al timo cotto a puntino al tradizionale brasato al Barolo. Dolci secondo stagione (sempre presente il loro gianduiotto) e carrello dei formaggi che vale il racconto. La carta dei vini, seppure focalizzata sul territorio delle Langhe e del Roero, vanta centinaia di referenze e ampia scelta alla mescita.

 

Consorzio a Torino. È ormai un classico nella ristorazione cittadina, dove Valentina Chiaramonte continua a lavorare sulle sue proposte alternative di ricerca, mescolando elementi tipici ad alcuni fuori regione o addirittura internazionali. Accanto agli storici ravioli di finanziera e all’uovo croccante su bietole con fonduta e pancetta, trovate quindi il tacos di mais, friciulin (polpettine di erbette tipiche del Piemonte), salsa tartara e tabasco verde, un piatto veramente riuscito dai giusti contrasti, o la pecora, ceci, cumino e kefir, e l’animella di cuore alla brace con fragole e agretti. La selezione di formaggi alterna sia ottime realtà locali che da oltrefrontiera, prima di una perfetta panna cotta per dolce. La carta dei vini continua a regalare belle soddisfazioni. È insomma il luogo giusto per sperimentare novità ma rimanere al contempo nel comfort della tradizione.

 

A chiudere il palmares è Scannabue, con Tre Tavole da Miglior bistrò. Team dinamico, spazi ampliati nelle ultime stagioni con l’angolo “gastronomia & vini” per acquisto di eccellenze a portar via, come le immancabili acciughe al verde. Altrimenti ci si accomoda nell’accogliente sala, per godere di una cucina che si destreggia alla perfezione tra tradizione (c’è un degustazione a lei dedicato di 5 portate a 35 euro) e sperimentazione, con ottimi risultati in ogni caso: che siano i plin ai tre arrosti, il vitello tonnato della casa, la finanziera, un’animella cotta nel latte di mandorla con crema di prugne e senape o l’eccezionale guancia brasata alla Barbera, il gusto non manca e la tecnica è evidente. Dolci coerenti. La cantina, ampia, naviga anch’essa tra Piemonte e Francia, senza porsi però dei limiti. A pranzo menu apposito (il Club Sandwich è da provare). E durante le festività si dilettano con i grandi lievitati, di buona fattura. Per tutto questo, e molto altro, inutile specificare sia fortemente consigliata la prenotazione.

 

I premi speciali

  • Del Belbo da Bardon a San Marzano Oliveto (AT) riceve il premio Miglior Carta dei Vini, con Tenuta Sette Ponti.
  • Reis – Cibo Libero di Montagna a Busca (CN) si aggiudica il premio No Food Waste, con Krombacher.
  • Ad Agnese Loss dell’Osteria Contemporanea a Gattinara (VC) il premio Tradizione Futura, con Inalpi.

 

Lo smile per il Miglior Rapporto Qualità Prezzo va invece a La Locanda del Falco, a Valdieri (CN). Già da un po’ i ragazzi di Valdieri, ambasciatori della tradizione ossolana in Valle Gesso, hanno doppiato – con successo – in città, al Sorì di Cuneo, dove si gioca un po’ di più con piatti e ingredienti e dove si sono concessi spazi più ampi anche per la ragguardevole cantina. La casa madre rimane comunque un posto del cuore per moltissimi affezionati clienti, vuoi per l’atmosfera piacevole, vuoi per la gestione accurata di tre veri appassionati del buon bere e del buon mangiare, e non da ultimo per la cucina. Alla carta e nei convenienti percorsi in degustazione trovate infatti una proposta di stretto territorio realizzata in costante sinergia con i produttori locali. Pure qui si beve bene, e il servizio contribuisce alla piacevolezza della sosta.

 

Tra le cucine d’avanguardia, oltre al già citato Del Cambio, si distingue Condividere, sempre a Torino, che continua a convincere per la sua formula “alla spagnola”, una certa spettacolarizzazione (anche negli spazi disegnati da Dante Ferretti) che spinge più sull’ironia che sul kolossal, il magistero del nume tutelare Ferran Adrià che si legge in certe citazioni (l’Oliva sferica El Bulli) ma ancora di più nel rendere la cena puro divertimento. La cucina di Federico Zanasi è comunque rigorosa e tecnica. Il menu Gran Festival (130 euro) regala episodi interessanti, dal Biancomangiare alle mandorle con granita di pomodoro al biscotto “Viva Mexico!”. Ci sono poi un più ridotto Festival (110) e una carta dei Classici (100). Per il dessert ci si trasferisce in una saletta a parte. Carta dei vini che spazia ed evidenzia gli aromi delle varie tipologie. Servizio adeguato all’esperienza.

 

 

La classifica completa è nel pdf allegato e al seguente link: https://drive.google.com/drive/u/2/folders/17MjDSQEDexlq5UGavp0ilBkKyTSONi7-

 

Gambero Rosso è la piattaforma leader per contenuti, formazione, promozione e consulenza nel settore del Wine Travel Food italiani. Offre una completa gamma di servizi integrati per il settore agricolo, agroalimentare, della ristorazione e della hospitality italiana che costituiscono il comparto di maggior successo, a livello internazionale, per la crescita dell’economia. Unico nel suo format di operatore multimediale e multicanale del settore, Gambero Rosso possiede un’offerta di periodici, libri, guide, broadcasting (Sky 415 e 133) e web OTT con cui raggiunge professionisti, canali commerciali distributivi e appassionati in Italia e nel mondo. Gambero Rosso Academy è la più ampia piattaforma formativa professionale e manageriale per la filiera agroalimentare, della ristorazione, della ospitalità e del turismo. Gambero Rosso offre al sistema produttivo italiano un programma esclusivo di eventi di promozione B2B per favorirne il costante sviluppo nazionale e internazionale. www.gamberorosso.it e www.gamberorossointernational.com