LIFESTYLE- Pagina 62

Meringa, dolce cagnetta sorda cerca casa

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Caro Direttore, Meringa (5 anni e 25 kg) è una dolcissima cagnetta che ama le coccole e giocare, piena di gioia di vivere ed allegra. Un anno fa è stata recuperata vagante sul territorio di Piossasco (Torino) e da allora è un cane di canile. Grazie all’aiuto dei volontari negli ultimi mesi è potuta stare in pensione, lontano dalla solitudine di un box vuoto e freddo da cui non può vedere il mondo che la circonda, ma presto dovrà tornare in canile.

Nonostante la sordità, è un cane indipendente ed autosufficiente che ama esplorare e stare con le persone e altri animali, sia cani che gatti. Bravissima con altri cani, sia maschi che femmine, giovani e meno giovani. Anzi, apprezza molto la compagnia di altri cani, con cui gioca e vive pacificamente. A gennaio 2024 è stata sterilizzata ed è adottabile anche con cani maschi interi.

Inizialmente può essere un po’ diffidente con le persone che non conosce ma, con un po’ di pazienza ed un approccio corretto, lei sa regalare una montagna di affetto e un rapporto intenso. E’ una cagnetta molto dolce che ama il contatto con la sua famiglia. Bravissima al guinzaglio e in casa.

Per lei cerchiamo una famiglia consapevole che possa accoglierla e amarla, preferibilmente con un altro cane (o più cani) e in casa con accesso al giardino.

Attualmente si trova a Ruffia (in provincia di Cuneo) e si possono organizzare incontri conoscitivi. Adottabile in tutto il Piemonte.

Per maggiori informazioni chiamare: 346-0148604

Canile-rifugio di Piossasco – A.C.P.R. Associazione Cani con il Pigiama a Righe (TO)

Elleieffe: borse così non le avete mai viste

Tre amiche, Laura, Ivana e Franca, da qui il nome del brand, decidono di concretizzare quella vena creativa che da qualche anno pulsa nelle loro menti; il desiderio di realizzare un oggetto iconico che abbia possibilmente un legame con il passato  e che preveda l’aspetto del riutilizzo.
In una giornata d’autunno, durante una gita in campagna, scorgono in una vecchia cascina un cestino di metallo alquanto mal ridotto, di quelli che usavano i nostri nonni per la pesca o le uova e scatta la folgorazione: quei cestini sarebbero diventati delle borse, particolari ed ultra chic.
Ma dove trovarli? Impossibile farli realizzare oggi, soprattutto a causa del caratteristico movimento morbido a molla che li distingue e ne fa oggetti unici.
Inizia così una lunga ricerca e alla fine li trovano all’estero ma sono ormai pochissimi e la maggior parte in brutte condizioni quindi una volta arrivati in Italia devono essere puliti, sabbiati, lucidati e verniciati con l’anti ruggine da artigiani esperti.
A questo punto si decide di creare un interno diverso per ogni cestino, vengono utilizzati scampoli di preziosi tessuti d’arredo, sete pesanti, velluti
pregiati e pelliccia ecologica.
Le ceste vengono confezionate artigianalmente, sono tutte diverse una dall’altra, alcune hanno una forma più tondeggiante, altre più ovale ma di base le misure sono due: la Madame e la Petite Madame.
I prezzi, di fascia medio alta, variano a seconda della grandezza e delle stoffe usate per il loro interno; ovviamente la stessa cesta può avere più interni, in questo modo, acquistando una sola borsa potete renderla estiva con un interno a quadretti Vichy, primaverile con una tinta pastello, invernale con una morbida ecopelliccia o autunnale con una stoffa dai colori caldi e avvolgenti e perché no una Petite Madame per la sera con un interno sparkling super elegante. La tracolla viene aggiunta su richiesta se la cliente la desidera.
Tutto quanto prodotto da Elleieffe può essere personalizzato e Laura, Ivana e Franca stanno già pensando ad una collezione che prevede lussuose vestaglie, coperte e cuscini per abbellire e rendere più confortevoli le nostre case. Potete contattare il brand su Instagram: Elleieffe
Didia Bargnani

L’antico carnevale del Balon

La Rusnenta, la maschera tradizionale del Borgo Dora il cui nome deriva dall’antico mercato delle “cose vecchie” che ancora oggi caratterizza il tipico quartiere del Balon a Borgo Dora con i numerosi negozi di antiquariato, è stata accolta oggi a Palazzo Civico dalla vicesindaca Michela Favaro che, tramite il simbolico gesto della consegna delle chiavi della città, ha proclamato l’apertura ufficiale dello storico Carnevale del Balon. Ad accompagnare l’arrivo nel cortile d’onore del corteo guidato da Gianduja e Giacometta sono state le note della Banda della Polizia municipale di Torino. 

Oggi il Carnevale del Balon vivrà il clou con la sfilata dei Gruppi Storici e le tradizionali bancarelle del mercato delle pulci e degli oggetti antichi.

San Valentino, “Liveout Entertainment”: il lifestyle australiano incontra quello italiano

Il format, ideato dall’event manager australiana, Tammy Byrne-Smith, trae origine dalle tradizioni e dai modi di vivere tipici del popolo australiano: l’amore e la cura per gli spazi all’aperto, vengono riproposti a Torino – al Circolo Canottieri Armida – con un evento curioso e unico nel suo genere, nella serata dedicata agli innamorati. 

 

Cura per il verde, condivisione di esperienze all’aria aperta, rispetto per l’ambiente: caratteristiche che, negli ultimi tempi, hanno messo Torino al centro dell’attenzione per le città più “green” d’Italia. 

Un carattere vincente e al passo coi tempi che si è fatto notare anche dalla lontana Australia.

Liveout Entertainment” è un format di divulgazione che vede protagonista le caratteristiche del lifestyle oltreoceano e che ha trovato in Torino (modello  replicabile anche in altre città d’Italia) il suo “ buen retiro” : 

Non dimenticherò mai com’è nata l’idea di Live out – spiega Tammy, la fondatrice del progetto – . Era un giorno d’estate, mi trovavo con un’amica designer e ci stavamo confrontando su quanto sarebbe bello importare in Italia i modi di vivere la socialità e la cura nello sviluppo degli spazi abitativi , tipici della cultura australiana. 

 Tammy , che risiede a Torino con la famiglia da ormai 20 anni, aggiunge : “ Quando ero piccola, vivevamo appieno gli spazi verdi, facevamo feste in famiglia e in giardino, secondo uno stile di vita semplice e in armonia con la natura. I nostri spazi esterni erano confortevoli quanto l’interno della casa

Grazie ad innate capacità organizzative, studi specifici, una solida esperienza professionale e una personalità estroversa LiveOut Entertainment è diventata una parte importante della società, proponendosi anche come organizzatore di eventi aziendali, feste private, inaugurazioni, meeting, aperitivi, party, pranzi e cene di gala, e molto altro.

Alla luce di questo, il primo degli eventi del nuovo anno è l’organizzazione della serata di San Valentino: Tammy e il suo staff, desiderosa di portare a Torino,  nella giornata più dolce dell’anno,  un po’ di “australian San Valentine’s Day” , propone un’esperienza simpatica e curiosa. 

In collaborazione con la piattaforma digital di divulgazione gastronomica – Neh experience – , Live out reinventa il giorno di San Valentino con una serata dedicata non solo alle coppie, ma anche ai single o gruppi di amici che desiderano trascorrere la giornata più dolce dell’anno all’insegna del gusto, della qualità e a contatto con partner commerciali di eccezione.

La serata avrà luogo il 14 febbraio, dalle 19.30 alle 23 presso le sale dello storico circolo “Canottieri Armida”, in Viale Virgilio 45, all’interno del Parco del Valentino a Torino. 

Il costo è di 55 euro a persona e comprende un aperitivo a base di prodotti gastronomici e vinicoli locali e regionali e la partecipazione a contest, gentilmente offerti dai partner della serata: 

  • Bagel e gli Spiedini di insalata del locale “1610 Bagel Torino
  • Agnolotti al tovagliolo de “ La bottega di Mastro Taricco
  • Vino in abbinamento alle portate della cantina “ Hic et Nunc” di Vignale Monferrato
  • Biscotti artigianali con sorpresa speciale di “ Patrizia Panetteria
  • Genepy della Farmacia Montanaro
  • Colonna sonora della serata con una speciale playlist di canzoni romantiche, perfette per festeggiare l’amore in tutte le sue sfumature
  • Lezioni di bon ton con Cristiana Ferrini di “ Enjoy Bon Ton” , che curerà il “Corner delle buone maniere”: pillole di galateo e comportamento durante la serata per essere sempre impeccabili in ogni situazione, anche ad un aperitivo di San Valentino
  • Lotteria “ Valentines”, offerta da Casa Martini. Durante la serata verranno estratti 2 tour “ Martini Experience” per 2 persone, 2 Martini Discovery Tour per due persone e 1 degustazione di vini presso la cantina Hic et Nunc.

 

Informazioni e iscrizioni al seguente link: https://www.nehexperience.com/it/ecommerce/esperienze/be-friendly-in-everyway-at-valentines-day

Il carnevale di Torino, la festa che rende tutti… un po’ più leggeri

SCOPRI-TO   Alla scoperta di Torino

Il carnevale rappresenta il periodo più stravagante dell’anno dove l’allegria, l’amicizia ed il divertimento la fanno da padrone e viene festeggiato in tutto il mondo, nonostante sia nato come festa cattolica.
Gianduja e Giacometta, foto M. Bursuc

A Torino da fine gennaio ai primi di marzo inizia “Il Carlevè ed Turin” molto folcLoristico dove nei fine settimana si festeggia con sfilate in maschera, bande musicali, majorettes e i favolosi carri allegorici che, con partenza dalla Pellerina dove è presente il tradizionale Luna Park  arriva fino a Piazza Castello.  Vi è poi anche la sfilata di Corso Regina Margherita con i carri e le maschere più famose come quelle di Gianduja e Giacometta.  Gianduja è una maschera tradizionale piemontese nata ad Asti nel 1808 dalle idee e dalle satire di due burattinai Giovanni D’artista Sales e Gioacchino Bellone che non solo crearono il burattino di nome Gianduja ma diedero il nome anche al teatrino dove mettevano in scena le loro performances. Dopo la morte dei due artisti il burattino Gianduja continuò ad esistere grazie ad altri burattinai. Dal periodo risorgimentale Gianduja diventò la maschera simbolo del carnevale torinese. Gianduja rappresenta un uomo buono e buffo con in mano un bicchiere di vino ed è spesso accompagnato dalla sua consorte Giacometta. Quest’ultima fu affiancata a lui già nel Novecento e rappresenta una donna solare, coraggiosa e grande lavoratrice ha infatti un grosso copricapo che le tiene i capelli per essere comoda durante il lavoro. Giacometta per alcuni studiosi rappresenterebbe quindi la forza delle donne e la sua arguzia, per altri, dato il grembiule che ha attorno alla vita, rappresenterebbe una furba cameriera. Il carnevale di Torino è anche al Balon nello storico mercato di antiquariato dove la maschera simbolo è la Rusnenta, qui quattro giudici ogni anno decretano la maschera più bella. Anche a Villa Regina sono numerosi gli eventi di carnevale soprattutto per i più piccoli.

Il carnevale in provincia
Il carnevale Torinese si sviluppa anche attorno alla città, Nichelino ospita ogni anno quasi ventimila spettatori per la sfilata dei carri di carnevale, con la cerimonia di apertura rappresentata dalla consegna delle chiavi della città a Madama Faina e Monsù Panatè.  A Carignano il borgo si illumina di luci con serate danzanti e sfilate di carri.
La Reggia di Venaria propone un carnevale alternativo con spettacoli teatrali dove il pubblico viene coinvolto e spaventato dalle maschere che appaiono dal nulla. Famosissimo poi è il carnevale di Ivrea dove la tradizione vuole che si faccia la “battaglia delle arance”, tra i feudatari a bordo di carri con ripari e vestigia medioevali ed il popolo a terra senza ripari, vengono lanciate, fra i rivali, circa 11 mila arance ogni anno ed ha luogo negli ultimi tre giorni di carnevale. Questa tradizione nasce nel Medioevo e rappresenta la rivolta del popolo contro i feudatari che iniziò dall’azione di Violetta, la figlia di mugnai che rivoltandosi allo “jus primae noctis” obbligatorio ai tempi, uccise con la spada il feudatario che tra l’altro affamava la città e al massimo regalava al popolo qualche fagiolino. Questa rivolta porto Ivrea a diventare un comune libero. Le arance durante il carnevale di Ivrea vengono scelte volutamente di bassissima qualità per evitare gli sprechi e ciò che viene raccolto successivamente da terra viene usato come concime.
Carnevale in Italia
Il carnevale torinese è storico e sta riscontrando sempre più interesse, ma tra i più conosciuti in Italia restano il carnevale di Viareggio famoso ormai in tutto il mondo con i suoi carri allegorici cheIl Gran Carnevale di Carmagnola 2020 utilizzano la satira per raccontare grandi temi di attualità. Il carnevale Viareggino nasce nel 1873 e i primi carri erano veri e propri monumenti di cartapesta e gesso costruiti nella Darsena dei cantieri navali, nel 1930 nacque lo storico Burlamacco, simbolo del carnevale di questa città. Ogni anno Viareggio raccoglie circa 600.000 spettatori nel suo bel lungomare per questa festa.
Importanza nel mondo riveste anche il carnevale di Venezia dove dal campanile di San Marco fino in piazza San Marco sospeso nel vuoto su un cavo d’acciaio ogni anno si effettua “il volo dell’angelo” in mezzo a una moltitudine di maschere molto particolari e quasi uniche, gioiose e festanti presenti non solo tra le calle, le piazze ma anche sulle gondole creando veri e propri spettacoli tra musiche e luci colorate.
Caratteristico è poi anche il carnevale di Cento, in Emilia Romagna, storico e molto frequentato da cittadini e turisti che è tra l’altro l’unico carnevale gemellato con quello di Rio De Janeiro.
Il carnevale quindi viene festeggiato in ogni parte d’Italia, da grandi e piccini, nasce  come festa in cui lasciarsi andare e sentirsi liberi da tutti gli impegni quotidiani, proprio per questo ancora oggi resta un caposaldo della nostra tradizione; in fondo tutti cerchiamo sempre un po’ di leggerezza fra le incombenze frenetiche della vita quotidiana.
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NOEMI GARIANO

Linea Verde fa tappa a Cesana

Domenica su Rai 1 l’agriturismo “BarbaGust” 

CESANA TORINESE“Linea Verde” fa tappa a Cesana. Martedì 17 gennaio le telecamere di Rai 1 hanno fatto tappa a Cesana, nello specifico a Sansicario, per le riprese della nuova puntata del popolare programma domenicale “Linea verde”, che andrà in onda domenica 4 febbraio all’ora di pranzo (12,20) su Rai 1 e sarà interamente dedicato alla Valle di Susa e a Torino.

Una prima parte della trasmissione sarà dedicata a Torino e al mondo del cioccolato, poi ci sarà un focus sulla valle con la focaccia di Susa, le farine del Mulino Valsusa di Bruzolo ed i formaggi dell’azienda agricola Cibrario di Bruzolo.

Gran finale in alta Valle con il vino del ghiaccio di Chiomonte e con i prodotti tradizionali di montagna dell’agriturismo “Barba Gust” di Sansicario a Cesana.

Sarà proprio Daniele Bermond ad accogliere i conduttori Livio Beshir, Peppone Calabrese e Margherita Granbassi. L’agriturismo “Barba Gust” presenterà un suo tipico menù di montagna con, tra gli altri, la crema di Blu prodotto dall’agriturismo, con la scoperta delle ghenefle ed i gnocchi di patate viola Vitellotte. Gran finale poi con la divertente discesa dei conduttori in bob sulle nevi di Sansicario.

Quando l’istinto ci inganna

Se il titolo di questo articolo fosse stato posto come domanda, avrei tranquillamente potuto scrivere “quasi sempre”.

L’istinto, indispensabile negli animali per la propria salvaguardia, rimane in minima parte negli esseri umani che hanno sviluppato l’intelligenza, la parola, la manualità al punto da aver relegato l’istinto ad un qualcosa a cui dare ascolto “dopo” (“l’istinto mi diceva di non andare” oppure “[..] di non fidarmi”)

Il nostro cervello, anche nelle persone con QI più elevato (la media italiana è 97, negli anni 60 era 110, ça va sans dire) è spesso vittima del “pregiudizio della convenienza”: vediamo come funziona.

Lo psicologo israeliano Daniel Kahneman ha spiegato che il cervello umano possiede due sistemi speculari deputati all’adozione delle decisioni. Il primo dei due sistemi si basa su elementi cognitivi che possiamo recuperare abbastanza agevolmente e che noi associamo alla sensazione di “sentirsi bene”; ecco perché questa correlazione, tanto semplice quantoimmediata, la rende una struttura conveniente. Il secondo dei due sistemi, invece, interviene se una persona, al contrario, deve adottare decisioni prendendo in esame un numero maggiore di fattori. Va da sé che questo secondo sistema sia più lento e meno piacevole del primo, motivo per cui la maggior parte delle persone preferisce quest’ultimo.

Il pregiudizio di disponibilità è forse la forma più comune tra i pregiudizi di convenienza: consiste nel prendere una decisione sulla base dei dati più accessibili (quello che viene in mente prima) piuttosto che dopo aver valutato con attenzione anche altre prospettive. Un simile approccio impedisce alle persone di cercare le informazioni meno scontate che qualora fossero reperite verrebbero tenute in scarsa considerazione. Così facendo, il cervello sarà portato a non scegliere una soluzione obiettiva e adeguata.

Il nostro cervello compie quotidianamente centinaia di migliaia di operazioni aritmetiche, logiche e analitiche delle quali non abbiamo percezione: quando, però, una decisione implical’effettuazione di calcoli impegnativi o di valutazioni logiche ecco che il primo dei due sistemi di cui disponiamo avrà il sopravvento sull’altro.

Immaginiamo un medico di base che riceva i pazienti durante un’epidemia influenzale: sarà indotto, proprio per quel pregiudizio, a valutare i sintomi di ogni paziente come fossero propri della sindrome influenzale anziché analizzarli in modo oggettivo, come se l’influenza non esistesse.

I pregiudizi di convenienza, inoltre, sono più frequenti quando ci troviamo sotto stress e affaticati o confusi, specie se le decisioni da adottare sono numerose e difficili. Soluzione? Evitare l’istinto di seguire il percorso più facile.

Vediamo un esempio pratico. Nel gennaio del 2007, un violinista suonò per 45 minuti nella metropolitana di New York eseguendo magistralmente alcuni brani particolarmente complessi, rimediando alla fine della sua esibizione poco più di 30 $. Peccato che fosse uno dei migliori violinisti al mondo, lo stesso che tre sere prima aveva fatto il tutto esaurito nel teatro di Boston, il cui biglietto di ingresso costava 100 $ a persona e in entrambi i casi utilizzasse un violino del valore di 3 milioni $.

Questo è un esempio di pregiudizio della disponibilità: è evidente che la gente abbia associato l’idea che un artista che suona nella metropolitana non possa essere uno “bravo” altrimenti suonerebbe altrove, senza notare che era vestito elegantemente, che il violino era in condizioni perfette, che l’uomo era curato (unghie, barba, capelli, ecc). Ha associato unicamente il luogo al ruolo, esattamente come se un dirigente d’azienda nel tempo libero facesse il dog sitter e noi lo considerassimo basandoci sull’hobby adottato e sull’abbigliamento, anziché interrogarlo per scoprire chi sia lui e perché lo si veda solo dopo una certa ora o solo nei week end.

Gli esempi, com’è ovvio, potrebbero essere numerosi ed ognuno di noi può verificare nella propria esperienza quante volte si è dato “ascolto” alla scelta più facile, più ovvia anziché valutare con logica i fatti; quante volte abbiamo ipotizzato sulla base degli elementi più evidenti, mentre l’analisi di elementi ulteriori avrebbe consentito una disamina più accurata, con risultati anche opposti.

Questo meccanismo è usato, per esempio, negli ipermercati dove si viene attirati dal prodotto in offerta, senza valutare se lo sia davvero, se realmente ci occorra e se, nel caso di alimentari, riusciremo a consumarlo prima della scadenza.

E’ evidente che il nostro cervello non voglia affaticarsi con analisi, calcoli, decisioni e ripensamenti: quante volte, però, abbiamo perso serie occasioni sul lavoro, nelle amicizie, nei viaggi per aver permesso al primo sistema di zittire il secondo?

Se da tale sistema fosse dipesa la nostra vita attuale, la nostra carriera o la nostra felicità?

Sergio Motta

A Saluzzo è Carnevale

Dodici carri e centinaia di “figuranti” animeranno la sfilata del 96° “Carnevale Città di Saluzzo”

Domenica 4 febbraio

Saluzzo (Cuneo)

Tradizione, balli in maschera, sfilate, coriandoli e stelle filanti. Nella “Capitale del Marchesato” sono attese migliaia di persone domenica 4 febbraio, dalle 14, nel centro cittadino, per il via alla grande sfilata dei carri e delle maschere del 96° “Carnevale Città di Saluzzo”, organizzato dalla “Fondazione Amleto Bertoni” e fra i più antichi e tradizionali di tutto il Piemonte, come dimostra il titolo di “Carnevale storico” riconosciuto dal “Mibact” (“Ministero per i Beni e le Attività Culturali”).

La parata saluzzese, animata dalla presenza chiassosa e festante di 12 carri e centinaia di “figuranti” – in testa la “Castellana” con “Ciaferlin”, le “Damigelle”e “Ciaferlinot” – sarà preceduta alle 10 del mattino dalla Santa Messa di Carnevale celebrata in Duomo dal vescovo di Saluzzo, Cristiano Bodo. Poi, dal primo pomeriggio, via alla festa, cui parteciperanno anche i Gruppi dei Paesi limitrofi, che saranno votati dalla Giuria, durante il passaggio in corso Italia. Saranno presenti: Nichelino, Piobesi, Roletto, Luserna San Giovanni, Carmagnola,Racconigi, Centallo/Fossano, Villafalletto,Moretta, Scalenghe (campione in carica), mentre Verzuolo e Saluzzo (“Oratorio Don Bosco”) parteciperanno con il “Carrinfrutta”. Nel tardo pomeriggio, “Castellana” (Silvia Ghione), “Ciaferlin” (Aurelio Seimandi) e le “maschere” si sposteranno presso il “Monastero della Stella” (piazzetta Trinità, 4), dove sono in programma alcuni incontri e spettacoli dedicati al Carnevale.

Per ulteriori info, è possibile contattare: info@fondazionebertoni.it

Spiega Romano Boglio, segretario generale della “Fondazione Amleto Bertoni”: “Il Carnevale è una manifestazione impegnativa e dispendiosa di energie dal punto di vista organizzativo, ma in grado di regalare alla città giorni di allegria e spensieratezza. La Festa ruota attorno ad un mondo costituito completamente da ‘volontari’ che si fanno coinvolgere ed appassionare dal buonumore, dalla felicità e dalla goliardia che gravita attorno ad essa. Volontarie sono le ‘maschere’ che donano alla città il loro tempo per portare un momento di spensieratezza e giovialità a chi vive momenti bui e tristi. Volontari sono i giovani ‘carristi’ che propongono le loro magnifiche realizzazioni di cartapesta e regalano a grandi e piccini domeniche da favola e divertimento”.

“Al termine del mio secondo (e ultimo) mandato come Consigliere della ‘Fondazione Amleto Bertoni’ – aggiunge Beppe Cavaglierimi preparo a salutare il mio decimo Carnevale. In questo decennio di ‘Gran Baldoria’ abbiamo visto i ‘Carrinfrutta’, il ritorno dei ‘Carri’ in cartapesta e la ‘metamorfosi digitale’ legata al ‘COVID’ ed infine la rinascita di una manifestazione irrinunciabile per la Città”.

E conclude, al suo settimo Carnevale, “Ciaferlin”, alias Aurelio Seimandi: “Sono stati anni in cui la festa si è accesa anche nei momenti più bui, forse con qualche lacrima, ma sempre con la volontà di stare vicino a chi ne aveva più bisogno … Il Carnevale 2024 sarà una grande festa di piazza, di quelle che appartengono a tutti, bambini, adulti e anziani. Non vedo l’ora di stringere le mani, donare caramelle e condividere sorrisi”.

g.m.

Nelle foto:

–        La “Castellana” (Silvia Ghione) con “Ciaferlin” (Aurelio Seimandi), “Damigelle” e “Ciaferlinot”

–       Immagini di repertorio del “Carnevale 2023”

Carnevale a Mirafiori Sud: due appuntamenti per grandi e piccini

Venerdì 9 febbraio dalle ore 16:30 presso il Centro Aief al Punto 13 di Via Farinelli 36/9 e domenica 11 febbraio dalle ore 15:00 presso la Casa nel Parco si festeggia il Carnevale a Mirafiori Sud!

La Fondazione AIEF conferma il suo impegno nel promuovere attività per bambini e ragazzi presso il Punto 13. Il primo appuntamento del Carnevale a Mirafiori è previsto per il 9 febbraio dalle ore 16:30 al Centro Aief. Il programma del pomeriggio prevede le seguenti attività gratuite per grandi e piccini: animazione e baby dance, truccabimbi, laboratorio creativo maschere, merenda di Carnevale e zucchero filato.

I festeggiamenti di Carnevale a Mirafiori continuano, come di consueto, con l’iniziativa annuale della Fondazione Mirafiori prevista per domenica 11 febbraio dalle 15:00 presso la Casa nel Parco. Il programma prevede: apertura della festa con la Banda Filarmonica Mirafiori e le Royal Majorettes, gara mascherata e sfilata, trucco e acconciature per tutti e balli di gruppo tra giochi all’aperto e premiazioni.

Le iniziative sono a partecipazione libera e gratuita e sono realizzate grazie alla collaborazione delle due Fondazioni con numerosi partner del territorio, commercianti e parrocchie.

“Dopo la pausa dei mesi invernali con Carnevale riprendono anche all’aperto le attività del Centro AIEF al Punto 13 di Via Farinelli. Vi aspettiamo numerosi per festeggiare insieme!”, aggiunge il presidente Aief Tommaso Varaldo (nella foto).