Lalla Romano e Emily Dickinson, Virginia Woolf Anna Banti, Elsa Morante, Natalia Ginzburg
Lalla Romano nel suo itinerario umano e artistico ha incrociato alcune tra le scrittrici più
significative del Novecento. A questi legami sono dedicati i cinque incontri, presso la Biblioteca
Civica Villa Amorertti dal 16 ottobre al 13 novembre ore 17.30, che concludono l’iniziativa
“Autunno, inverno, primavera, estate e ancora autunno. Cinque stagioni per Lalla Romano”,
dedicata a Lalla Romano scrittrice originale ma anche pittrice sorprendente, appassionata di cinema
e di musica di cui è stata raffinata intenditrice.
L’intenso programma di incontri, proiezioni, mostre ha preso il via l’autunno scorso proprio con i
primi incontri proposti con successo dalle Biblioteche Civiche Torinesi, è proseguito in inverno
presso la Bibliomediateca Mario Gromo, in primavera all’Istoreto e presso il Centro Studi
Piemontesi per raggiungere Demonte nel periodo estivo. Un programma che ha riportato l’opera
dell’autrice piemontese al centro dell’attenzione, in dialogo con Torino e i luoghi della sua
giovinezza e formazione artistica.
Con gli incontri “Scritture al femminile” i curatori Anna De Simone e Antonio Ria si propongono
di individuare affinità e differenze legate alla cifra stilistica di ciascuna autrice, muovendo ogni
volta dallo sguardo “diverso” di Lalla Romano. In questo modo, attraverso la lettura di pagine
esemplari delle opere di Emily Dickinson, Virginia Woolf, Anna Banti, Elsa Morante e Natalia
Ginzburg emergerà con assoluta chiarezza una linea novecentesca al “femminile” di grande
interesse, tutta da riscoprire.
Per la conclusione del ciclo, sempre a villa Amoretti dal 23 ottobre – inaugurazione ore 17.00 – al
13 novembre saranno proposte le mostre fotografiche “Romanzo di figure” Dall’album di famiglia
di Lalla Romano con le fotografie di Roberto Romano (1870-1947); “Un paesaggio ritrovato. A
Demonte e in Valle Stura sulle tracce di Lalla Romano” con le fotografie di Alessandro Vicario.
Le mostre sono a cura di Cristina Fanelli e di Antonio Ria e sono visitabili nell’orario di apertura
della Biblioteca, ogni mercoledì alle ore 17 è prevista la visita guidata. L’iniziativa è proposta dalle
Biblioteche Civiche di Torino e dall’Associazione Amici di Lalla Romano.
PROGRAMMA
Mercoledì 23 ottobre – ore 17.30
Lalla Romano e Virginia Woolf
In Virginia Woolf Lalla Romano vide sicuramente un modello alto da seguire. Suggestioni,
sfumature, intermittenze del cuore, ma soprattutto la comune fede nell’autenticità e nella forza della
scrittura e una fede altrettanto salda nella memoria. È la memoria a illuminare nelle loro pagine
luoghi, vicende e figure amate, ed è la memoria a salvarli dall’oblio e a proiettarli nel futuro.
Mercoledì 30 ottobre – ore 17.30
Lalla Romano e Anna Banti
Lalla Romano, che tenne con Anna Banti un significativo carteggio, condivide con lei la passione
per l’arte, soprattutto per la pittura. Artemisia è, non per caso, il romanzo-capolavoro della Banti,
quello in cui questa propensione si materializza nelle vicende biografiche e artistiche della
protagonista. In Lalla Romano non si contano le pagine dedicate ai pittori e alla pittura.
Mercoledì 6 novembre – ore 17.30
Lalla Romano e Elsa Morante
Pur nella diversa grana della scrittura, Lalla Romano rivela tra le pieghe delle sue opere un’affinità
di fondo con Elsa Morante. Soprattutto nei bellissimi libri dedicati al suo rapporto col figlio (Le
parole tra noi leggere) e all’infanzia del nipotino (L’ospite; Inseparabile). In essi mette in luce una
sensibilità accostabile per forza e delicatezza alle pagine da antologia dedicate dalla Morante al
piccolo Useppe nel romanzo La storia.
Mercoledì 13 novembre – ore 17.30
Lalla Romano e Natalia Ginzburg
A Natalia Ginzburg, Lalla Romano fu legata da amicizia e dalla comune appartenenza culturale e
ideologica all’ambiente torinese e alla Casa Editrice Einaudi. L’antifascismo, la figura di Cesare
Pavese, Filippo Turati, i fratelli Rosselli, Leone Ginzburg, Carlo Levi animano i ricordi delle due
scrittrici. Lalla Romano, alla Torino della sua giovinezza e agli intellettuali che si muovevano in
essa negli anni durissimi del fascismo, ha consacrato il suo libro più torinese, Una giovinezza
inventata.
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