LIFESTYLE- Pagina 503

Fca, a gonfie vele gli affari del gruppo e il compenso di Re Marchionne: più di 31 milioni di euro

fiat fca

marchionne manifestoI risultati positivi  hanno spinto l’a.d ad annunciare che, oltre alle assunzioni a Melfi, prossimemente ce ne potrebbero essere altre. Mentre Torino continua a sperare di non essere abbandonata del tutto da quel che resta del Lingotto

 

Fca ha fatto sapere che, anche se ci vuole cautela a proiettare gli ottimi riscontri di gennaio e febbraio su tutto l’anno”, le prospettive di crescita del mercato italiano dell’auto nel 2015 potrebbero attestarsi sul 2-3%. Il mercato dell’auto in Europa, invece, nel 2015 potrebbe non andare oltre l’1%. Risultati positivi che hanno spinto l’a.d di Fca, Sergio Marchionne, ad annunciare che, oltre alle assunzioni a Melfi, prossimamente ce ne potrebbero essere altre. Mentre Torino continua a sperare di non essere abbandonata del tutto da quel che resta del Lingotto, sono stati resi noti dall’Annual Report del gruppo automobilistico gli emolumenti di “Re” Marchionne. Il supermanager riceve per il 2014 un compenso di 31,3 milioni di euro così suddivisi: uno stipendio di 6,6 milioni e una una tantum da 24,7 milioni per il successo ottenuto dalla  fusione di Fiat con Chrysler. Gli  è stata riconosciuta anche un’una tantum da 12 milioni quando arriverà (lui aveva detto nel 2018) alla fine della sua carica.

 

(Foto: il Torinese)

Il divorzio cambia, non ancora nei tempi ma certamente nella forma

rossi avv

Tale modalità semplificata è però possibile solo quando non vi siano figli minori, maggiorenni ma non economicamente indipendenti o portatori di handicap grave ed a condizione che l’accordo non preveda patti di trasferimenti patrimoniali

 

Pochi mesi fa è entrata in vigore la legge sul cosiddetto “divorzio facile” che comporta la possibilità di separarsi o divorziare consensualmente davanti al Sindaco o, in alternativa, a mezzo della “negoziazione assistita”, nello studio cioè dei propri legali.  Per quanto riguarda in particolare la possibilità di rivolgersi al Sindaco, la procedura è molto snella e prevede che i coniugi si rechino previo appuntamento dinanzi all’Ufficiale dello Stato Civile del Comune competente (quello di residenza di uno dei coniugi oppure il Comune dove è stato celebrato o trascritto il matrimonio) dichiarando la volontà di separarsi, divorziare o semplicemente modificare le condizioni di una separazione o di un divorzio. Trascorsi trenta giorni dalla prima dichiarazione di volontà, le parti dovranno ricomparire per la conferma dell’accordo. L’assistenza del legale è facoltativa.  


Tale modalità semplificata è però possibile solo quando non vi siano figli minori, maggiorenni ma non economicamente indipendenti o portatori di handicap grave ed a condizione che l’accordo non preveda patti di trasferimenti patrimoniali.
  La legge del 10 novembre 2014 n. 162 cambia pertanto il luogo dove la fine del matrimonio viene decisa e tale delocalizzazione fuori dalle aule dei tribunali servirà ad alleggerire i noti ritardi della giustizia italiana. A volte, però, la forma è sostanza. E portare fuori dai tribunali le separazioni consensuali e i divorzi congiunti potrebbe contribuire anche ad abbassare il livello del conflitto e della rabbia. 

 

Stiamo parlando di “divorzio facile” e non di “divorzio breve”. Quest’ultima modifica  che era ad un passo dall’approvazione ha visto un brusco dietrofront del Parlamento che probabilmente, pentito, l’ha nuovamente ripresentata nelle forme di disegno di legge. Una volta approvata ridurrà il termine attualmente previsto in 3 anni per ottenere il divorzio.

 

Avv. Edoardo Rossi
Presidente Associazione Avvocati Matrimonialisti Piemonte

Destinazione Cerere, i segreti del pianeta nano

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L’evento avrà inizio alle 21 con lo spettacolo live nel Planetario digitale dedicato a Cerere e alla missione Dawn

 

La sonda Dawn svela i segreti del pianeta nano Cerere, venerdì 13 marzo, con l’esperto dell’Agenzia Spaziale Italiana, dott. Frigeri. La missione Dawn è stata selezionata dalla NASA il 21 dicembre 2001 nell’ambito del Programma Discovery, con l’obiettivo di osservare i corpi celesti Vesta e Cerere. Dopo il lancio avvenuto il 27 settembre 2007, la sonda ha effettuato una manovra di gravity assist con Marte nel febbraio 2009 per dirigersi verso Vesta e raggiungerla nell’agosto 2011. In seguito alla manovra di inserzione nella sua orbita, la sonda ha studiato Vesta fino al maggio 2012 per poi dirigersi alla volta di Cerere. Cerere è il corpo celeste più massiccio della fascia principale del Sistema Solare: fu il primo ad essere scoperto (il 1º gennaio 1801 da Giuseppe Piazzi) e per mezzo secolo è stato considerato l’ottavo pianeta. Dal 2006 è l’unico oggetto del Sistema Solare interno ad essere considerato un pianeta nano, come Plutone, Makemake, Haumea ed Eris. Il suo diametro è di circa 950 km e la sua massa è pari al 32% di quella dell’intera fascia principale degli asteroidi. L’ingresso nell’orbita del pianeta è previsto per il 6 marzo 2015, e si tratta della prima volta in cui una sonda ha raggiunto due obiettivi: Dawn ha già fatto visita a Vesta, esplorandolo per 14 mesi tra il 2011 e il 2012. L’evento avrà inizio alle 21 con lo spettacolo live nel Planetario digitale dedicato a Cerere e alla missione Dawn. Info: Info: www.planetarioditorino.it/infinito/giornata-dei-planetari/

 

(www.regione.piemonte.it)

A dieci anni di distanza torna al Regio la più buffa delle opere rossiniane, "Il Turco in Italia"

regio

Daniele Rustioni dirige un cast di fuori classe del belcanto e il regista Christopher Alden, per la prima volta in Italia, firma un brillante allestimento

 

Il Turco in Italia, partitura rossiniana tra le più comiche e moderne, torna al teatro Regio di Torino da giovedì 12 marzo, alle 20, a dieci anni di distanza dalla sua ultima rappresentazione, nella nuova regia di Christopher Alden, al suo debutto italiano. Il maestro Daniele Rustioni dirige l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio; il nuovo allestimento dell’opera è in coproduzione con il Festival d’Aix-en-Provence, l’Opéra de Dijon e il Teatr Wielki – Polish National Opera di Varsavia. A cantare un cast di tutta eccezione, ideale per restituire la vivace comicità rossiniana. Selim, l’illustre principe turco che sbarca in Italia, sarà Carlo Lepore, uno dei migliori bassi buffi italiani per qualità di voce, timbro e tecnica. Lepore, che debuttò al Regio proprio con il Turco, ha all’attivo una prestigiosa carriera internazionale, coronata nel 2012 con la trasmissione in mondovisione da Torino de La Cenerentola, per la regia di Carlo Verdone. Il soprano georgiano Nino Machaidze, al suo debutto al Regio di Torino, sarà Donna Fiorilla. Il baritono Paolo Bordogna, che al Regio ha dato grandi prove delle sue capacità liriche, sarà Don Geronio. Specialista nel repertorio comico rossiniano, Bordogna ha interpretato tutti e tre i ruoli baritonali del Turco, raggiungendo una profonda conoscenza del capolavoro comico di Rossini, che ha saputo far suo, deliziando così pubblico e critica internazionali. A interpretare il ruolo di Don Narciso sarà Il tenore Antonino Siragusa, riconosciuto oggi, per i suoi acuti facili e squillanti, come uno dei migliori tenori rossiniani. Il baritono Simone Del Savio, che ha già cantato al Regio nel Barbiere di Siviglia, Adriana Lecouvreur  e Lucia di Lammermoor, interpreterà Prosdocimo, probabilmente il personaggio più innovativo in tutto il teatro di Rossini. Del Savio, dotato di timbro solido e chiaro, riesce a caratterizzare le sue interpretazioni con fine gusto teatrale, una qualità essenziale nel vestire i panni di questo poeta librettista che, a Napoli, cerca ispirazione e spunti per un’opera buffa, partecipando allo sviluppo della vicenda in una sorta di mise en abyme, vale a dire di teatro nel teatro, fin quasi a dare allo spettatore la sensazione di assistere allo stesso atto creativo della commedia, che si dipana davanti ai suoi occhi.

 

Il Turco in Italia, su libretto di Felice Romani, fu rappresentato, senza grande entusiasmo da parte del pubblico, al teatro La Scala di Milano il 14 agosto 1814, soltanto l’anno successivo rispetto all’altra opera rossiniana, L’italiana in Algeri, di cui costituisce quasi il ribaltamento. Segue la moda delle turcherie di inizio Ottocento e prende l’avvio dallo sbarco, sulle coste napoletane, di Selim, avvenente ma anche buffo principe turco, che appena approdato, si innamora di Florilla, e incontra, poco dopo, una sua vecchia fiamma, Zaida. Conteso dalle due spasimanti, il principe si barcamena per salvare la situazione, che diventa molto ghiotta per Prosdocimo, poeta passato lì per caso, che, a corto di opere, decide di utilizzarla per farne un dramma buffo. Proprio questo personaggio rivela l’originale struttura drammaturgica dell’opera, tanto da far pensare, con un secolo d’anticipo, alle invenzioni di Pirandello. Nel secondo atto raggiungiamo una delle più esilaranti vette del teatro d’opera, sapientemente sottolineata dal brio della partitura rossiniana; a causa di vari travestimenti, compariranno in scena due Selim e due Fiorille, in un gioco di metateatro, che alla fine si risolverà nel migliore dei modi: Fiorilla si ricongiungerà al marito e Selim tornerà in Turchia con Zaida. Un piccolo epilogo chiude l’opera: Prosdocimo è lieto della conclusione del suo dramma e si augura che lo sia anche il pubblico. La vicinanza con il grande successo dell’Italiana ha, però, per molti anni nuociuto al Turco in Italia; per troppo tempo è stato considerato come un “fratello minore” dell’altro grande titolo rossiniano, anche se l’opera ha una sua particolarità che fa addirittura parlare i critici di “pirandellismo”. La riscoperta del Turco in Italia e il suo ritorno in repertorio risalgono al 1950, quando al Teatro Eliseo di Roma l’opera venne diretta da Gianandrea Gavazzeni, con scene e costumi di Mino Maccari, a cantare Maria Callas, Mariano Stabile e Sesto Bruscantini. Così scriveva Gianandrea Gavazzeni sul suo Diario: «Dramma buffo questo Turco in Italia che manifesta una cultura matura, una coscienza musicale e drammatica largamente europea. Vi si ascolti, infatti, qual voce prenda il particolare mozartismo di Rossini, com’esso assuma forma di passione e mescoli, con la superiore saggezza del genio creatore, elementi desunti da tradizioni operistiche diverse (Mozart e i Napoletani, ad esempio). La stessa posizione, di fronte a Mozart, che Stendhal avrà di fronte a Rossini. E insieme l’opera brulica di anticipazioni su ciò che verrà dopo, in Rossini ancora, e in Donizetti».

 

L’opera sarà presentata al pubblico dal musicologo Alberto Bosco, all’interno del ciclo Le conferenze del Regio, al Piccolo Regio Puccini mercoledì 11 marzo alle ore 17.30. L’ingresso è libero.

 

Mara Martellotta

“Ismaeel il demone”, film made in Piemonte

cinema sala

Si tratta di una storia che vede un’agente della polizia scientifica alle prese con un’entità che esplode in tutta la sua malvagità e uccide con precisione di un chirurgo le vittime

 

Torino, Chivasso e Torrazza Piemonte saranno la location si una pellicola che verrà girata nei prossimi mesi.  “Ismaeel il demone” è il titolo del film di Luigi D’Alessandro di Verolengo, idatore del testo e regista insieme a Davide Lingua. Direttore della fotografia è invece Pasquale Vigilante, direttore del suono Fabio Tosa. Si tratta di una storia che vede un’agente della polizia scientifica alle prese con un’entità che esplode in tutta la sua malvagità e uccide con precisione di un chirurgo le vittime, dopo averle fatte cadere in trance. E un lavoro che che richiama lo stile di Hitchcock, luci, suoni ed ombre faranno volare la mente dello spettatore un una nuova dimensione. Le scene della pellicola, autoprodotta, verranno girate tra Torino, Chivasso e Torrazza Piemonte ed alcune scene saranno aperte al pubblico per dare spettacolo e far vedere il lavoro che viene svolto nella preparazione di una sena. E’ prevista una scena in cui si effettuerà un arresto con inseguimento sia in auto sia a piedi ed in questo caso l’organizzazione sta valutando insieme ad alcune Amministrazioni Comunali dove girare tale scena con la chiusura di alcune strade. Domenica 1 marzo 2015 si farà il primo casting per attori ed attrici protagonisti, non protagonisti e comparse. Età scenica 20/50 anni per gli attori mentre per le comparse non c’è limite d’età. Il casting si farà presso il Circolo Sotto Voce in via Torino 69 a Chivasso ( TO ) dalle ore 14,00 alle ore 19,00. Il casting è aperto a tutti. Essendo una produzione amatoriale privata auto prodotta non è previsto compenso, ma a chi verrà scelto per recitare a fine riprese del film sarà omaggiato di un Book.

 

Per informazioni tel al 320 30 73 925 o mandare una mail all’ indirizzo: dlfip.group@virgilio.it

 

 

Massimo Iaretti

#‎ProfondoRossoDay al Museo della Mole

profondo

profondo2Sabato 7 marzo iniziative al Museo nazionale del Cinema per i 40 anni del film di Dario Argento

 

Sabato 7 marzo si festeggia il compleanno del capolavoro di Dario Argento, Profondo Rosso (girato a Torino) in una giornata speciale organizzata da DARIO ARGENTO Tour Locations Torino e Museo Nazionale del Cinema Appuntamento sotto la cupola della Mole nel  Museo dove, per tutta la giornata, si avrà l’occasione unica di vedere straordinari cimeli provenienti direttamente dal set del film e ancora locandine, fotobuste, materiali di scena e molto molto altro.

Stefania Batzella presidente delle Elette

ELETTE

Il primo impegno pubblico della nuova presidente sarà domenica 8 marzo alle 11.30 in piazza Castello angolo via Roma a Torino per la celebrazione della Festa della Donna con “L’Albero di Natàlia”

 

 

L’assemblea delle donne elette negli enti locali del Piemonte ha scelto oggi la nuova presidente della Consulta delle Elette per la X legislatura regionale. Al termine delle votazioni, presiedute dalla vicepresidente del Consiglio regionale delegata alla Consulta Daniela Ruffino, la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Stefania Batzella (al centro nella foto), è stata eletta dalle venti donne presenti ed ha ottenuto 13 voti. Nella stessa seduta sono state elette le due vicepresidenti dell’organismo consultivo: le consigliere regionali del Pd Angela Motta (a sinistra nella foto) e Valentina Caputo. Il primo impegno pubblico della nuova presidente sarà domenica 8 marzo alle 11.30 in piazza Castello angolo via Roma a Torino per la celebrazione della Festa della Donna con “L’Albero di Natàlia”.

 

(fcalosso – www.cr.piemonte.it)

Il "Diario partigiano" di Antonio Giolitti

Giolitti (1)Memorie che sono raccolte nel libro “Di guerra e di pace. Diario partigiano (1944-45)”, a cura di Rosa Giolitti e Mariuccia Salvati (Donzelli editore, pp. 130, € 18)

 

Ritrovato dalla figlia Rosa, esce il Diario partigiano del futuro leader socialista scritto in Francia “con le lagrime agli occhi”, mentre era costretto a letto per un incidente stradale che lo tenne lontano dai mesi cruciali della battaglia. Memorie che sono raccolte nel libro “Di guerra e di pace. Diario partigiano (1944-45)”, a cura di Rosa Giolitti e Mariuccia Salvati (Donzelli editore, pp. 130, € 18).

 

Il 19 settembre 1944 Antonio Giolitti è costretto a sospendere la sua vita di comandante partigiano (intrapresa a Barge il 9 settembre 1943) in seguito alla frattura di una gamba: dopo una serie di traversie viene portato a Aix-les-Bains, dove rimarrà per un periodo più lungo del previsto (per ben due volte i medici devono «riaggiustare» la gamba che non era stata correttamente ricomposta), il che gli impedirà di ritornare a lottare in Italia, come desiderava. Costretto all’immobilità, il primo compito che si assegna è di avviare un diario per tracciare un bilancio della sua vita partigiana. Sono per lui mesi di solitudine, in cui la pagina scritta gli serve per dialogare con la moglie Elena (in Italia con i due figli già nati) e attraverso di lei con se stesso. Il diario è lo specchio di questo dialogo e ci offre il ritratto di un uomo dotato di un fortissimo e personale senso etico: è netto sul piano morale il distacco rispetto alla generazione dei «padri» e forte è la consapevolezza della frattura rappresentata da una guerra necessaria, che è di liberazione, antifascista, e di classe – laddove «classe», nel suo caso di iscritto al Pci, significa soprattutto lottare per costruire una nuova élite dirigente responsabile, in sostituzione di quella che aveva portato il paese alla guerra e al disastro morale.

 

Consapevole di essere parte della nuova classe dirigente, Giolitti non aspira a diventare un politico. A lungo si considererà un intellettuale prestato alla politica. Il diario è anche il ritratto di questo lato della sua personalità e delle sue letture, dall’amatissima Anna Karenina a Dante, da Racine a Camus, da Flaubert ai pensatori francesi. Il filo che tiene unito tutto questo – e che finirà per prevalere – è però la crescente consapevolezza della responsabilità che gli deriva dalla scelta fatta l’8 settembre di tornare sulle «sue» montagne, tra la «sua» gente, e dare avvio alla Resistenza. È in questi mesi, sia quelli dell’azione che quelli dell’immobilità e della riflessione, che nasce il futuro dirigente, con quella tensione morale che in lui, come in altre personalità che vivono la scelta dell’impegno politico come conseguenza della constatazione dei guasti morali del paese provocati dal fascismo e dalla guerra, ancora ci sorprende.

 

 

La Regione: prevenire le malattie grazie allo sport

REGIONE PALAZZO

Gli Stati generali dello Sport

 

La prevenzione delle malattie attraverso la pratica sportiva. E’ l’intento del Consiglio regioanale e degli assessorati Sanità, Sport e Istruzione che lanciano gli Stati Generali dello Sport. Il presidente del consiglio Mauro Laus propone al governo e all’Ue sgravi fiscali  ”al raggiungimento di valori ottimali di colesterolo e trigliceridi”. E l’assessorato alla Sanità vara un  Piano di prevenzione ad hoc.

 

(Foto: il Torinese)
   

"Mercanti per un giorno": il mercatino più originale è all'Oval del Lingotto

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MERCANTI22Non è improbabile trovare pezzi d’antiquariato dove, commercianti mescolati tra la folla di visitatori con l’occhio di falco e la rapidità del felino si aggiudicano non raramente a prezzi a volte ridicoli. Altri invece con volto trionfante ritornano a casa con stretto tra le mani un oggetto che li riporta ai giorni dell’infanzia. Una grande baraonda dove i novelli mercanti si cimentano in un mestiere che non è il loro

 

Perché per una volta non offrire la possibilità a chi abitualmente frequenta le bancarelle dei mercatini di diventare mercante? E’ la filosofia  della manifestazione “Mercanti per un giorno”, di scena al Lingotto di Torino domenica 8 marzo. Dalla prima edizione del dicembre ’95 con centocinquanta espositori siamo giunti all’edizione numero 82 dell’ 8 dicembre 2010 con oltre millecinquecento bancarelle, non dimenticando le edizioni all’aperto svoltesi nella splendida cornice del Motovelodromo Fausto Coppi, nel passato tempio del ciclismo ora struttura adibita a manifestazioni sportive e culturali. Un successo insperato che ha fatto diventare la manifestazione un fatto di costume per la città di Torino e per chi vuole vendere, scambiare o acquistare oggetti di ogni tipo: dall’antiquariato alla rarità più stravagante.

 

Ma ora i confini e gli spazi sono stati valicati e arrivano espositori da tutta Italia e oltre frontiera. I 15.000 mq dello storico Torino Esposizioni, sono diventati gli oltre 40.000 del Lingotto Fiere. E’ una giornata estremamente divertente che già dalle 5.00 del mattino vede infreddoliti espositori, presentarsi ai cancelli per poter trovare posteggio in spazi vicini al luogo di scarico. Signore in pelliccia che spesso trascinano, accompagnate da insonnoliti mariti, carrelli carichi di merce frutto di una attenta ricerca nelle cantine, con l’intento di sbarazzarsi di vecchi oggetti. Sui tavoli sono esposte le merci più strane: giocattoli, bambole, lampade, biciclette, armadi, mobili, quadri, vecchie bottiglie e tutto ciò che è pensabile e impensabile trovare in solaio o cantina.

 

Non è improbabile trovare pezzi d’antiquariato dove, commercianti mescolati tra la folla di visitatori con l’occhio di falco e la rapidità del felino si aggiudicano non raramente a prezzi a volte ridicoli. Altri invece con volto trionfante ritornano a casa con stretto tra le mani un oggetto che li riporta ai giorni dell’infanzia. Una grande baraonda dove i novelli mercanti si cimentano in un mestiere che non è il loro infatti alcuni, sono importanti professionisti, altri medici o industriali, tutte persone che per un giorno si accaniscono per non concedere uno sconto di pochi euro. Ma dall’edizione del dicembre 2007 Mercanti per un giorno è cresciuto ed i padiglioni sono diventati tre suddivisi per “argomenti”.

 

Nel secondo padiglione sempre i veri mercanti per un giorno, un esercito di venditori pronto a trarre un utile dalle cose inutili. Nel primo padiglione gli antiquari ed i restauratori veri: quelli con la “partita iva” per intenderci che occupano una superficie di 12.000 mq divisa in oltre 100 stand dove ceramiche, orologi,tappeti mobili e tanti altri oggetti d’antiquariato hanno creato una grande mostra di qualità. Il terzo tanti temi diversi per palati fini del collezionismo: dai giocattoli ai libri, dai francobolli alle pipe, dalle macchine fotografiche alle cartoline. Ed infine un area riservata all’odore di benzina: auto e moto d’epoca, ricambi ed automobilia. Una baraonda di mercanti e di passioni che inizia alle quattro del mattino.

 

www.mercantiperungiorno.it