LIFESTYLE- Pagina 494

Glicini Swim, l’oasi di vacanza

A Pinerolo, a 20 chilometri da Torino, aperto per tutta la stagione estiva, il complesso  a due passi dalla città è un  luogo tranquillo e famigliare dove la parola d’ordine è relax e divertimento per grandi e piccini

 

gliciniPer chi non può andare in vacanza ed è soffocato dal caldo e dal caos cittadino, per chi desidera trascorrere una giornata di relax e divertimento in famiglia o con gli amici, per chi vuole concedersi qualche ora di sole e un massaggio rigenerante dopo l’orario di lavoro… per tutto questo e molto di più c’è Glicini Swim!

 

A Pinerolo, a 20 chilometri da Torino, aperto per tutta la stagione estiva, il complesso Glicini Swim è un’oasi di vacanza a due passi dalla città. Un luogo tranquillo e famigliare dove la parola d’ordine è relax e divertimento per grandi e piccini.

 

La nuova stagione si inaugura con la zona solarium rinnovata per rendere ancora più rilassante una giornata di Vacanza con la V maiuscola così come l’area benessere  “Bollicine” – una zona di 80 metri quadrati dotata di lettini per l’idroaeromassaggio corpo, cervicale e braccia e 4 geyser con un getto d’acqua modulato –  è stata pensata per regalare un massaggio avvolgente a tutto il corpo.

 

Relax e… chiacchiere: nella piscina, infatti, è prevista un’area con sedute comode dalle quali si possono godere  massaggi a piedi, polpacci e schiena. Un salotto acquatico dal quale le mamme potranno tenere sotto controlli i bambini senza rinunciare a un momento di puro piacere.

 

Per chi soffre di cervicale sono perfetti i getti a lama d’acqua che infondono alla zona alta del collo e della schiena un benefico effetto decongestionante.  Il percorso benessere vi porterà anche attraverso un camminamento ideato per stimolare e riattivare la circolazione mentre le cascate a lama d’acqua vi avvolgeranno in un turbine per un total body massage.

 

A disposizione dei più sportivi una grande vasca da 25 metri dove nuotare o partecipare ai corsi di acquagym e acquazumba e il Glicini Summer Volley: un vero e proprio campo da beach volley, montato a bordo piscina, a disposizione per tutti gli ospiti del centro. Fa da cornice una vasta zona di prato verde che accoglie lettini e sdraio. Ombrelloni, pergolati fioriti, un bar paninoteca, un ristorante e un’area pic- nic dedicata alle famiglie rendono GLICINI SWIM il luogo ideale per trascorrere una giornata piacevole, una pausa pranzo o un pomeriggio lontano dalle noie dell’ufficio.

 

Per i bimbi, oltre alla vasca baby adiacente a quella per adulti, c’è un’attrazione spassosa e divertente: la LAGUNA BIMBI. Un mini Acquapark di 1000 metri quadrati interamente  dedicato al divertimento dei più piccoli e progettato pensando a loro, dai neonati fino ai 12 anni. Schizzi e giochi d’acqua in tutta sicurezza!

 

Acqua bassa e sempre calda, scivoli coloratissimi, scale, palme, fiori che spruzzano, e poi l’idrofungo, il galeone dei pirati e una piccola, divertente cascata a sorpresa sotto la quale giocare.

 

E al calare del sole, quando il cielo si fa scuro, è l’ora della cromoterapia… sotto le stelle: tutte le vasche si accendono di luci colorate per regalare agli ospiti del complesso un’esperienza benessere suggestiva e particolare.

 

Glicini Swim aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle 22.00

Dal 1 giugno al 15 settembre 2014

Costi:

giorni feriali –  bambini 6 euro /adulti 9 euro – pom. Feriale bambini 5 euro/ adulti 7 euro

sab. /dom. : bambini 10 euro / adulti  14 euro – pom. Festivo bambini 7 euro/adulti 10 euro

Pausa pranzo feriale (12 – 15): adulti 5 euro – fino a 2 anni gratis

Abbonamenti adulti (10 ingressi): feriale 70 euro / festivo 110 euro

Abbonamenti bambini (10 ingressi) : feriale 45 euro / festivo 70 euro

Stagionali + 1 lettino (dal 1 giugno al 30 agosto):  270 euro

Lettino o sdraio: 3 euro

 

Glicini Summer Volley aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 24.00.

Info e prenotazioni:

Tel. 0121-501321 oppure 335-1258028

mario.corvo@leclubtorino.it

 

 

Glicini Swim

Strada Val Pellice 70

San Secondo di Pinerolo (To)

Tel. 0121-501321 – 0121-503125

 

Domenica c’è Fritz a Stupinigi

elefanteVisite guidate per famiglie alla Palazzina di Caccia

 

 

Domenica 24 Agosto l’elefante Friz …torna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi! Uno dei più esotici protagonisti della storia della residenza reale viene infatti evocato da speciali  visite guidate dedicate ai bambini: “Un elefante si dondolava sopra il filo di una ragnatela”.

 

Alle 11 e alle 15, per un’ora, una guida racconterà filastrocche, curiosità e favole sui tempi in cui la Palazzina ospitava un serraglio in cui brillava la stella di Fritz, il pachiderma donato dal vicerè d’Egitto Mohamed Alì a Carlo Felice nel 1827. 

 

La visita organizzata da Artemista (www.artemista.net) è dedicata ai bambini (oppure agli adulti solo se accompagnati dai bambini!).

 

Con 5 € per i bimbi (e i possessori di Abbonamento Musei) e 13 € per i più grandi è dunque possibile scoprire o riscoprire la magnifica Palazzina da poco riaperta al pubblico grazie alla Fondazione Ordine Mauriziano. Il percorso tematico “Un elefante si dondolava sopra il filo di una ragnatela” si svolge come una passeggiata giocosa all’interno del museo.

 

Informazioni:
Inizio ore 11 e ore 15 con durata 60′ ca
E’ possibile visitare il museo e la mostra “Piccoli Principi a Stupinigi” con lo stesso biglietto in autonomia fra le 10 e le 18.30.
Ingresso: 13 €;  5 € 0-6 anni e Abbonamento Musei;  10€ 6-18 anni e over  65.
Solo su prenotazione (minimo 20 max 25 partecipanti): 011-0133073  biglietteria.stupinigi@ordinemauriziano.it

Palazzina di Caccia di Stupinigi 
Piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi, Nichelino (TO)
T. 011 013 3073 – www.ordinemauriziano.it
Mezzi  pubblici
dal centro di Torino linea tram 4 fino al capolinea e bus 41 per tre fermate

 

Tagesmutter, di mamma (non) ce n’è una sola

Ora i bimbi si portano dalla tagesmutter.  Anche a Torino. Complice la crisi, che rende gli asili nido sempre più inaccessibili per costi e posti disponibili – e le babysitter che a fine mese hanno un peso consistente sul bilancio familiare – le mamme lavoratrici si affidano a questa nuova forma di assistenza familiare a domicilio

 

tagesmutterLa parola tedesca  tagesmutter significa “mamma di giorno”, che in termini più tecnici si può definire operatrice di nido familiare o collaboratrice educativa. E’ questo il nuovo trend europeo che sta prendendo piede anche nella nostra città. Ora i bimbi si portano dalla tagesmutter.  Complice la crisi, che rende gli asili nido sempre più inaccessibili per costi e pochi posti disponibili – e le babysitter che a fine mese hanno un peso consistente sul bilancio familiare – le mamme lavoratrici si affidano a questa nuova forma di assistenza familiare a domicilio. Le tagesmutter  sono donne che accolgono nella loro abitazione altri bambini molto spesso di età compresa tra i tre mesi e i tre anni, e li educano, li seguono , come fossero figli loro, anche perché nella maggior parte dei casi sono loro stesse ad avere dei bimbi compresi tra quell’età.

 

A Torino esiste, ad esempio, un’associazione Onlus, Cooperativa  per il servizio “Nido in famiglia”. All’interno del sito www.casabimbotorino.it si possono trovare tutte le informazioni necessarie per richiedere e approfondire i dettagli di questo nuovo e importante servizio:  “Le operatrici di Casa Bimbo hanno seguito tutte un corso di formazione professionale, che prevede lezioni di psicopedagogia, pediatria, alimentazione, igiene, creatività, sicurezza, legislazione, cooperazione, marketing sociale, pronto soccorso imprenditoria e organizzazione del lavoro. Al termine del corso è previsto un esame finale dopo il superamento del quale si consegue in Alto Adige un diploma di qualifica per assistenti domiciliari all’infanzia, in Piemonte la possibilità di accedere direttamente alla maturità a seguito del superamento di un esame di ammissione”. Infine, prima di diventare socie, le aspiranti dovranno tenere uno stage presso Tagesmutter già operanti.

 

Essendo questa professione  svolta tramite cooperative e associazioni no profit, è importante sapersi destreggiare tra le varie normative. Le “multimamme” devono avere una casa che rispetti dei criteri di sicurezza e di agibilità per i piccoli ospiti, di igiene e di  ordine: tutto ciò che qualsiasi famiglia farebbe per garantire  il benessere dei propri piccoli. A queste collaboratrici viene richiesta dalle famiglie che ne desiderano il supporto, molta flessibilità, per via degli orari di lavoro dei genitori affidatari, e disponibilità nel garantire una educazione costante e incline alle attitudini di ogni singolo bambino. 

 

Questa innovativa forma di supporto familiare è un’opportunità lavorativa da non sottovalutare e vantaggiosa per chi la offre perché in proporzione al numero di bambini che si seguono, si può raggiungere un dignitoso stipendio, svolgendo magari un lavoro che appassiona  e da soddisfazioni. Utile anche per  le mamme lavoratrici che ne usufruiscono poiché hanno una chance in più per poter continuare la loro attività lavorativa, senza drammaticamente rinunciarvi, come spesso accade tra chi si trova a dover scegliere se diventare mamma o farsi una professionalità.

 

Clelia ventimiglia

 

Un ostello per combattere il disagio

Ansia, depressione, attacchi di panico, ludopatie, compulsioni sociali, problemi di coppia, verranno approcciate sia in maniera classica, con la psicoterapia, sia con tutte le altre attività inserite appositamente per prendersi cura della “persona intera”

 

ostello-terapeuticoTra le tante lodevoli iniziative a carattere sociale che il Torinese intende analizzare attraverso i suoi articoli,  ce ne sono alcune che detengono un valore aggiunto: di indubbia originalità e di grande valore etico, si presentano anche come progetti laboratorio pronti per essere imitati da altri e diffusi nella società. Una di queste è certamente l’Ostello Terapeutico, la cui  finalità principale è la prevenzione e la cura del disagio giovanile. È uno spazio creativo ed accogliente, un innovativo luogo a tutela della salute psichica e relazionale che mette in pratica un progetto economico solidale.

 

“Ogni ragazzo – affermano i promotori, Luca Arturi, Ester Rocco e Vito Buda, giovani educatori e psicoterapeuti –  pagherà secondo le sue reali possibilità economiche. A tale scopo è stata progettata una fondazione. La fondazione si avvarrà anche, e soprattutto, del contributo dei giovani di Torino”. La location, la cura nell’arredo, è stata studiata per restituire libertà e suscitare desiderio in chi vi entra.

 

Per le problematiche di stress, ansia, depressione, il terapeuta torna ad essere concepito come un “compagno servitore”. È terapeutico mettersi al servizio di qualcuno ed accompagnarlo nel percorso che riterrà più utile per sé. Gli operatori che gestiscono l’Ostello sono preparati per consigliare il percorso adatto ad ogni giovane forestiero che accoglieranno. “Ecco perché diventa terapeutico – proseguono gli ideatori dell’iniziativa- rinominare ogni procedura standardizzata, ogni approccio medicalizzante, ogni metodo su cui si sostiene un adulto.

 

Stress, ansia, depressione, attacchi di panico, ludopatie, compulsioni sociali, problemi di coppia, verranno approcciate sia in maniera classica, con la psicoterapia, sia con tutte le altre attività inserite appositamente per prendersi cura della persona intera che si rivolge all’Ostello”. Il tutto con il prezioso ausilio di: Arte terapia, Danza, Training autogeno, Narrazione del proprio Romanzo Familiare, Momenti di preghiera e silenzio, Osteopatia, Riflessologia plantare, fino ad arrivare al dentista per i problemi legati alle ansie notturne e al conseguente bruxismo.

 

www.ostelloterapeutico.it

Il fascino Borghese della fotografia è storia della società

Un viaggio a ritroso nell’Italia che fu, dalla ricostruzione dell’immediato dopoguerra al periodo buio degli anni di piombo

borghese

 

Sesto appuntamento con l’arte in Corte della Ristorazione grazie alla collaborazione tra il Consiglio regionale del Piemonte e 8 Gallery, che offre la possibilità di visitare gratuitamente le mostre di Palazzo Lascaris all’interno di un contesto insolito. Il Consiglio regionale offre, infatti, in comodato gratuito le mostre allestite nella propria struttura, una volta terminate.

 

Il programma all’ 8 Gallery termina il 21 settembre, quando chiuderanno i battenti della rassegna “Da moneta unica a unica moneta. Dieci anni di Euro”.

 

Dal 18 al 24 agosto l’appuntamento è con “Il fascino Borghese della fotografia – Politica, costume e società dall’archivio fotografico de Il Borghese“.

 

L’allestimento propone una ricchissima panoramica su politica, costume e società tratta dall’archivio fotografico de Il Borghese, che annovera circa 37mila scatti: un viaggio a ritroso nell’Italia che fu, dalla ricostruzione dell’immediato dopoguerra al periodo buio degli anni di piombo. L’affresco del “come eravamo” restituisce un ritratto sfaccettato, dominato dal racconto di vicende salienti e personaggi centrali per la vita politica e culturale del tempo, colti spesso in pose rubate, smorfie di buffa spontaneità che preludono a una satira sottile.

 

Ma non mancano i volti della gente comune: l’Italia della speranza e della voglia di riscatto e quella dei conflitti sociali e delle proteste estremiste che si tinsero di tragedia con la lotta armata. Un mosaico di avvenimenti e cambiamenti nazionali che attribuisce a Torino un ruolo di spicco, ergendola quasi a simbolo delle profonde trasformazioni in atto all’epoca nella Penisola.

 

Gli orari di apertura delle mostre in calendario sono il lunedì dalle 14 alle 21 e i rimanenti giorni dalle 10 alle 21.

 

Per informazioni 011-6630768.

 

(ctagliani-www.cr.piemonte.it)

Un miliardo il debito dei torinesi con Equitalia

equitaliaSi tratta di tasse di ogni tipo: dai canoni, alle multe, alle imposte municipali. In tutto il Piemonte le persone coinvolte sono circa 170 mila, di cui solo a Torino e provincia quasi  100 mila

 

La crisi si fa sentire e un segnale inequivocabile è la mole di debiti che i torinesi devono saldare attraverso Equitalia. Il quotidiano Cronaca Qui parla di un miliardo di euro da restituire ratealmente. Le richieste di dilazionare i pagamenti delle cartelle esattoriali sono in crecita: 156mila a livello nazionale.

 

Tanto è vero che, dal prossimo anno, la società spedirà a casa piani di rateizzazione già precompilati su appositi moduli, così da favorire gli utenti. Le rate possono arrivare addirittura fino a 10 anni.

 

Si tratta di tasse di ogni tipo: dai canoni, alle multe, alle imposte municipali. In tutto il Piemonte le persone coinvolte sono circa 170 mila, di cui solo a Torino e provincia quasi  100 mila. Il miliardo relativo a Torino fa del capoluogo piemontese la quarta città italiana con maggiori richieste di rateizzazione dopo Roma, Milano e Napoli.

 

Attualmente è possibile dilazionare la somma dovuta fino ad un massimo di 72 rate. Uno dei vantaggi della rateizzazione è che questa non consente di effettuare pignoramenti, fermi o ipoteche. E finchè i pagamenti sono regolari, il contribuente non è considerato inadempiente e può ottenere il certificato che gli consente di lavorare con la Pubblica Amministrazione.

Banche tiranne, a Torino debito di 19mila euro a famiglia

moneyI passivi raggiunti con le banche dalle famiglie italiane arrivano  a 496,5 miliardi di euro, con un importo medio pari a 19.251 euro

 

La Cgia di Mestre ha diffuso i dati relativi all’indebitamento delle famiglie italiane nel 2013. Tutto sommato, per quanto riguarda il Piemonte i dati, rispetto alle altre realtà italiane, non sono tra i peggiori. La situazione più pesante è quella di Novara: sono 20.534 gli euro in media che ogni nucleo familiare ha dovuto dare a banche e finanziarie varie. La città piemontese è così piazzata al 34esimo posto a livello nazionale, crescendo del 37% rispetto al 2012.

 

A seguire:  Asti (37)  20.163 euro e Torino (39) 19.466 euro. Asti registra una crescita record del 54% mentre il  Vco è al 51° posto con circa  17mila euro,  Cuneo al 57° posto  con 16.545 euro  e Alessandria al 60° con 16mila euro. Gli abitanti di Biella e Vercelli, nel 2013, hanno meno debiti bancari in Piemonte e si piazzano rispettivamente al 71° e 72° posto con, ciascuna, poco più di 15.500 euro da restituire.

 

A livello nazionale, la realtà più indebitata è Monza in Lombardia e  i passivi raggiunti con le banche dalle famiglie italiane arrivano  a 496,5 miliardi di euro, con un importo medio pari a 19.251 euro.

Alla “Credenza” la tisana km 0

Melissa, limonina, menta piperita e menta cioccolata, lemongrass, verbena, finocchio rosso, salvia all’ananas, origano aureus, germogli di basilico, fanaceto amerillo…

 

mentaSono i piccoli e semplici dettagli a fare la grande differenza. Ne sono convinti, da sempre, a La Credenza di San Maurizio Canavese, ristorante stella Michelin alle porte di Torino.

 

Sarà per questo, sarà perché per i proprietari e chef – Giovanni Grasso e Igor Macchia – una delle cose più importanti è che i loro ospiti si sentano a casa, da quasi un anno, nell’elegante giardino all’orientale del ristorante, proprio di fronte alla fontana ricca di pesci, è stato allestito un piccolo orto di erbe aromatiche.

 

Melissa, limonina, menta piperita e menta cioccolata, lemongrass, verbena, finocchio rosso, salvia all’ananas, origano aureus, germogli di basilico, fanaceto amerillo…

 

Fiori e foglie che ogni ospite può scegliere, raccogliere e combinare per creare la propria tisana. Una piacevole sorpresa per tutti coloro che a La Credenza, alla fine della cena, amano chiudere la serata chiacchierando in giardino, comodamente seduti sulle poltrone in vimini, sorseggiando un caffè, una grappa, un wisky o un amaro.

 

E che adesso possono assaporare una tisana a km 0?

 

Ristorante La Credenza  via Cavour 22,

San Maurizio Canavese (To)

Tel 011.9278014

 

 

La violenza sulle donne non deve essere trasparente

 Un monolite nero, una sorta di sarcofago che si illumina non appena lo si sfiora, mostrando al suo interno una donna senza veli

 

PUPILLADonne nude e vetrine. Amsterdam e Torino. Due città, stessa “attrazione” ma scopo completamente diverso. A trasformare per un breve periodo le strade e le piazze di Torino simili a quelle della città olandese, è stata l’opera dell’artista e designer torinese Raoul Gilioli “Pu-pi-lla (through the looking glass)”.

 

Un monolite nero, una sorta di sarcofago che si illumina non appena lo si sfiora, mostrando al suo interno una donna senza veli: è questa l’installazione-denuncia con la quale Gilioli ha voluto indurre una riflessione sul femminicidio e la violenza sulle donne.

 

Le pareti di cristallo possono rappresentare infatti le mura di casa, dove si consumano la maggior parte delle violenze, le relazioni di possesso oppure le costrizioni mentali che diverse culture e religioni impongono al mondo femminile; la modella, invece, raffigura la donna che nella sua “prigione di cristallo” subisce abusi e violenze. L’impatto visivo è forte, soprattutto perché la cabina è completamente scura fino al “tocco” dei passanti che avvicinandosi e sfiorandola fanno sì che essa si illumini mostrando appunto il corpo nudo della modella.

 

Dopo tre anni di esposizione nei luoghi istituzionali, Gilioli, grazie all’autorizzazione del Comune di Torino esce finalmente in strada e si mostra al grande pubblico con la volontà di suscitare nell’osservatore una profonda riflessione su un tema così importante e preoccupante come quello della violenza sulle donne. Il monolite farà il giro della città per tutto il mese di agosto partendo da piazza Vittorio, passando per via Po, piazza Carignano, per poi fermarsi a Porta Palazzo.

 

Su Facebook sono già state postate alcune foto direttamente dall’autore dell’opera che sempre sul Social Network dichiara: “Voglio ringraziare quanti si son fermati a guardare l’installazione interattiva Pupilla apparsa nel cuore della movida con il suo messaggio contro la violenza di genere”. Ed aggiunge: “C’era un clima di stupore, curiosità e rispetto. L’arte è di tutti e come tale deve stare in mezzo alle persone”.

 

Non sono mancate le polemiche da parte di chi l’ha definita un’iniziativa shock e di cattivo gusto paragonandola alle manifestazioni “provocatorie e volgari” delle tanto discusse Femen ma, a giudicare dall’affluenza di persone davanti alla prigione di cristallo, la maggior parte ne ha saputo invece cogliere l’insito ed importante messaggio sociale.

 

In un momento come questo in cui il problema della violenza sulle donne e del femminicidio sta prendendo purtroppo sempre più piede all’interno della società, iniziative come questa non possono che essere apprezzate.

 

Vedere una donna nuda all’interno di una cabina illuminata è sicuramente meno scioccante che vedere una donna picchiata o addirittura uccisa. Sicuramente l’opera di Gilioli è più forte e provocatoria rispetto alle varie iniziative che sono state fatte negli ultimi tempi per contrastare il problema della violenza di genere, ma se provocare e suscitare sgomento serve a far parlare e ad attirare l’attenzione su questa terribile piaga sociale e mondiale, allora ben vengano le cabine trasparenti, le modelle nude e le opere di Raoul Gilioli. D’altronde in quasi tutte le città ci siamo dovuti abituare purtroppo a ragazze senza veli, in strada, ma senza pareti di cristallo.

 

Simona Pili Stella

 

Terapia del sorriso, a Torino gli “eredi” di Robin Williams

patchIl grande cuore degli “eredi” di Robin Williams: anche nella nostra città si afferma la clownterapia del medico americano diventato famoso come Patch Adams, grazie al film con l’attore appena scomparso. La scienza ha provato le potenzialità del sorriso in chiave terapeutica. Come prevenzione, durante la degenza e la riabilitazione dei pazienti
 

 

Anche a Torino operano quelli che, in un certo senso, sono gli “eredi” di Robin Williams, l’attore tragicamente scomparso che ha regalato a milioni di persone il sorriso e profonde riflessioni attraverso il film “Patch Adams”, da lui magistralmente interpretato. Questo articolo vuole essere un omaggio al celebre attore e alle persone che danno vita alla clown-terapia.

 

Il riso fa buon sangue dice un saggio proverbio. Regalare un sorriso a chi affronta una degenza ospedaliera per cause più o meno gravi produce risultati che hanno dell’incredibile sulle guarigioni. La terapia del sorriso nasce all’inizio degli anni ‘80 in America per merito del Dottor Hunter Adams, divenuto poi il famoso Patch Adams per il soprannome attribuitogli da un paziente e reso poi mediatico dall’interpretazione di Robin Williams nel film celebre a livello planetario. Il medico americano (che a dire il vero non si riconosce pienamente nella sua trasposizione cinematografica), è stato in più occasioni a Torino – l’ultima nel 2010 alle Molinette – per illustrare la propria attività. Nella nostra città la clown terapia è presente attraverso l’opera meritoria di numerosi volontari.

All’insegna del motto  “andare oltre e portare la gioia a 360°” i volontari dell’associazione VIP (viviamo in positivo), con il loro  naso rosso portano allegria in ospedale, in carcere, nelle case di riposo, per strada, nelle missioni, applicando in pratica l’idea di Adams:  quella di modificare il rapporto tra medico-paziente basandolo su fiducia reciproca, amicizia, buon umore e creatività nel trasferire le cure necessarie. E oggi è possibile asserire scientificamente, attraverso la Gelotologia, che è una nuova disciplina della scienza  che studia le potenzialità del riso e delle emozioni positive in chiave terapeutica, come prevenzione , durante la degenza e riabilitazione dei pazienti, che la cura dei clown dottori ha impatti positivi sull’organismo, sia sotto il punto di vista psichico che fisico.

inizio molto incoraggianti, per una riduzione della degenza ospedaliera e per sino per  una riduzione di farmaci contro il dolore. occhiata ai benefici ottenuti da una sana risata:

– Ridere permette un fenomeno di purificazione e liberazione delle vie respiratorie superiori; far cessare una crisi di asma provocando un rilassamento muscolare dei bronchi, migliora l’insufficienza respiratoria.
– Ridere ha un effetto benefico sul colesterolo e tende ad abbassare il tasso di grasso nel sangue.
– Ridere fa rilassare il nostro corpo. Da quando si inizia a ridere, il cuore e la respirazione accelerano i ritmi, la tensione cala e i muscoli si rilassano. Si può dire che il riso ha un ruolo di prevenzione dell’arteriosclerosi.
– Ridere possiede una funzione depurativa dell’organismo permettendo un miglioramento delle funzioni intestinali ed epatiche.
– Ridere combatte la stitichezza perché provoca una ginnastica addominale che rimesta in profondità l’apparato digestivo.
– Ridere, sullo stato generale di salute, combatte la debolezza fisica e mentale: vengono ridotti gli effetti nocivi dello stress.
– Ridere calma il dolore, in quanto distrae l’attenzione da esso e quando lo stesso dolore riappare non ha più la stessa intensità.
– Ridere è un  passo verso l’ottimismo e gioia di vivere e quindi ha delle proprietà antidepressive. Anche l’insonnia passa, perché ridere diminuisce le tensioni interne.

 

E’ importante quindi riconoscere che i servizi dei dottor clown, professionisti o volontari che siano, è un importante supporto all’attività medica perché molto spesso i dottori col naso rosso non si limitano solo a fare visita al piccolo paziente, ma lo accolgono sin dal primo ingresso nel reparto,affiancando il medico tradizionale nelle varie fasi, di visite, cure e iniezioni, in tutti quei momenti nei quali il bambino tende a spaventarsi. Il dottor clown dunque, va preso decisamente sul serio, perché è l’unico che “ fa guarire” con una risata.

 

Clelia Ventimiglia