LIFESTYLE- Pagina 470

Ebola, non c’è rischio ma la Regione testa rete emergenza

I servizi sanitari stanno verificando i protocolli locali. Tutte le procedure, insomma, in caso di isolamento, per le prime cure e l’eventuale trasporto dei malati

Ebola

Anche l’assessorato alla Sanità della Regione Piemonte, come i suoi omologhi nelle altre realtà italiane, su indicazione del ministero della Salute, ha attivato in via precauzionale la propria rete di emergenza per il virus Ebola.

 

In proposito è stata diramata una circolare ministeriale e  i servizi sanitari stanno verificando i protocolli locali.

 

Tutte le procedure, insomma, in caso di isolamento, per le prime cure e l’eventuale trasporto dei malati.

 

La probabilità di arrivo di un caso del virsu nella notsra regione resta “estremamente bassa” dicono in assessorato, così anche per quanto riguarda la possibilità di diffusione della malattia.

Prezzi ed entrata fiscale in caduta, a Torino lo spettro della deflazione

porta palazzoAlcuni negozianti vendono la merce al prezzo di dodici anni fa, quando ancora era in vigore la Lira

 

La deflazione, una delle parole magiche di questo periodo di vacche magre, è un calo del livello generale dei prezzi dovuto alla debolezza delle domanda di beni. In sostanza è un calo negli acquisti da parte dei consumatori che sono portati ad attendere una ulteriore diminuzione dei prezzi. Se si parla con i negozianti, non si può fare a meno di registrare le loro lamentele: hanno diminuito i prezzi fino ai livelli di dodici anni fa, quando ancora era in vigore la Lira. Prezzi che – per prodotti come pane e ortofrutta – in alcuni casi sono davvero l’esatto equivalente in lire di allora. 

 

A luglio si è verificato in Italia un calo dei prezzi dello 0,1% rispetto a giugno e sono invece aumentati sempre dello 0,1 a confronto con l’anno precedente. Si è vicini alla quota zero, i ribassi rubano spazio ai rincari. A livello nazionale sono dieci le città in deflazione a luglio: Torino con -0,4% (seconda in classifica dopo Livorno che registra -0,7), e a seguire Bari, Firenze, Roma, Trieste, Potenza, Verona, Ravenna, Reggio Emilia.

 

Sul Sole 24 Ore l’Assessore al Commercio del Comune di Torino, Domenico Mangone, annuncia che, per correre ai ripari, intende ampliare gli orari di apertura dei mercati rionali almeno fino alle 17. E confida che la spinta fornita dall’offerta culturale e turistica della città possa dare una boccata di ossigeno anche ai commercianti. E come se non bastasse crollano anche le entrate fiscali. Il Piemonte è tra le regioni del Nord quella che incassa meno tasse.

 

E’ l’unica in cui  gli introiti delle imposte nell’ultimo triennio, sono scesi del 10,76 soltanto nell’ultimo anno.Tra il 2012 e il 2013 il Piemonte ha incassato dalle imposte dirette 447 milioni di euro in meno su un totale di 3,7 miliardi in confronto ai 4,1 del 2012. Un calo che riguarda in particolare l’addizionale Irpef, per 150 milioni, e l’Irap, per 30.

 

(Foto: il Torinese)

Trapianto di testa? Per Canavero è possibile

dottoriLe dichiarazioni del neurochirurgo hanno ovviamente sollevato perplessità etiche e legali

 

Il neurochirurgo torinese Sergio Canavero, da anni impegnato nelle ricerche  in materia,  ha pubblicato uno studio in cui si afferma che le tecnologie mediche oggi offrono la possibilità di  trapiantare una testa.

 

Dice il medico:  “Si possono fondere due diversi tratti del midollo spinale, la sperimentazione eseguita sui ratti in Germania ha funzionato”.

 

Le dichiarazioni di Canavero hanno ovviamente sollevato perplessità etiche e legali, ma  il neurochirurgo ha risposto ai chi lo critica, ad incominciare dal medico radicale torinese Silvio Viale che gli ha dato del Frankenstein: “Fantascienza e’ soltanto l’incompetenza di chi parla senza conoscere la materia. Io sono soltanto uno strumento, spetta alla societa’ stabilire se utilizzarlo o meno”.

Galà di Ferragosto alla Reggia

VENARIA NOTTEL’ingresso dà diritto alla consumazione di 1 drink, ed è comprensivo della visita dell’intero Piano Nobile della Reggia

 

Una serata speciale, il 14 agosto, per festeggiare alla grande, nella stupenda cornice della Venaria Reale, l’arrivo del Ferragosto con cocktail, tanta musica e spettacolari fuochi d’artificio.

 

A partire dalle ore 21.30 con Dj live instruments. L’ingresso dà diritto alla consumazione di 1 drink, ed è comprensivo della visita dell’intero Piano Nobile della Reggia con la Galleria Grande e la Sala di Diana.

 

L’ingresso a partire dalle ore 15.  È possibile cenare al Patio dei Giardini su prenotazione: +39 011 4992386

Info e prenotazioni: +39 366 9146196; www.lavenaria.it/web/it/calendario/eventi/details/203-il-gala-di-ferragosto.html

(www.regione.piemonte.it)

Laura, 18 anni, dal Piemonte a Miss Italia

missLa giovane accede così alle prefinali nazionali, che si terranno il 25 agosto a Jesolo

 

E’ stata elettta Miss Piemonte. E’ Laura Bonetti, ragazza diciottenne di Novara (nella foto). L’investitura è avvenuta nelle selezioni di Sauze d’Oulx.

 

La giovane accede così alle prefinali nazionali, che si terranno il 25 agosto a Jesolo.

 

Sul podio – informa il sito dell’Ansa – anche Micaela Avataneo, Miss Rocchetta Bellezza, Mara Ghione, Miss Cotonella.

 

E, infine,  Giulia Avondino  Miss Wella Professionals, alla quale è andata anche la fascia di Miss Eleganza Piemonte, biglietto di ingresso alle prefinali nazionali. il titolo di Miss Kia è toccato a Federica Lanzi.

 

(Foto: Facebook)

Piccolo grande esodo, la città si svuota a metà

cittàvuotaQualche rallentamento e anche lunghe code si sono verificati comunque lungo le autostrade verso il mare. Quella di oggi, fino alle 14 è considerata la giornata con il bollino nero, la peggiore dell’anno in quanto a traffico

turistipiaza

 

Non è proprio un grande esodo, perchè molti torinesi sono rimasti in città. I calcoli li fa la Stampa che stima sino rimasti a Torino circa 680 mila persone, 50 mila in più rispetto al 2013.

 

La città – in compenso e per fortuna – è invasa pacificamente dai turisti.

 

Qualche rallentamento e anche lunghe code si sono verificati comunque lungo le autostrade verso il mare.

 

Quella di oggi, fino alle 14 è considerata la giornata con il bollino nero, la peggiore dell’anno in quanto a traffico sulla strade delle vacanze. Le cose dovrebbero migliorare dalle 22 in poi, ma anche domani non è consigliabile mettersi in viaggio.

 

Il tempo su Torino e sul tutto il nord è ancora incerto, mentre nel sud Italia è finalmente scoppiata l’estate.Per i torinesi che cercheranno un po’ di fresco nei parchi cittadini e quest’anno non vedranno il mare, una piccola consolazione sarà data dai parcheggi gratuiti.

 

Come ogni anno la Ztl è sospesa per quanto riguarda la sosta a pagamento nelle strisce blu, nelle due settimane centrali del mese.  Dall’11 al 23 agosto si potrà quindi parcheggiare liberamente.

 

Lo comunica Gtt, informando che nello stesso periodo, oltre a non essere in vigore la ZTL, nei parcheggi GTT restano valide  le normali tariffe.

 

Il trasporto pubblico non subirà  modifiche tranne le Star 1 e 2 annullate dal 4 al 22; la metropolitana funzionerà dalle 7 alle 21,30 dal 9 al 17 agosto.

 

In funzione con i soliti orari la tranvia Sassi-Superga, i battelli sul Po e l’ascensore della Mole Antonelliana.

 

(Foto: il Torinese)

Sanità regionale, la parola d’ordine è programmazione

Chiamparino: credo sia la prima volta che le Regioni riescono a mettersi d’accordo autonomamente sul riparto, senza che il Governo debba intervenire. Un segnale importante di come le Regioni possano rappresentare ancora un tassello fondamentale dell’architettura dello Stato

 

chiampa gofaloneNon accadeva da molto tempo, ma d’ora in poi per la sanità della Regione Piemonte la parola chiave diventa “programmazione”, sia per la parte restante del 2014, sia per i prossimi due anni.

 

E’ questa una delle risultanze dell’accordo siglato a Roma dalla Conferenza delle Regioni presieduta per la prima volta da Sergio Chiamparino per il riparto del fondo sanitario:

 

“Vorrei premettere – ha dichiarato il Presidente Sergio Chiamparino – che sono molto soddisfatto di come è andata ieri la discussione in Conferenza delle Regioni, sia per gli esiti delle decisioni sul riparto sia per quanto riguarda l’approvazione del regolamento che accompagna il patto sulla salute. Credo sia la prima volta che le Regioni riescono a mettersi d’accordo autonomamente sul riparto, senza che il Governo debba intervenire. Un segnale importante di come le Regioni possano rappresentare ancora un tassello fondamentale dell’architettura dello Stato. Per quanto riguarda invece il Piemonte, –  aggiunge Chiamparino– sono molto soddisfatto del lavoro fatto in questi due mesi dall’assessore Saitta e mi pare che stiamo dando segnali di governo forte in un settore che ne aveva davvero bisogno.”

 

 “Oltre al piccolo incremento per il 2014 – spiega l’assessore regionale alla sanità Antonio Saitta –  abbiamo già indicazioni certe sul +2% circa all’anno sia per il 2015 che per il 2016, un dato che prudenzialmente ci farà ragionare di ulteriori 150 milioni di euro in più per ognuno dei prossimi due anni, considerando che a settembre ci riuniremo per concordare già il riparto Regione per Regione per il fondo sanitario del 2015”.

 

Ripartire il prossimo fondo con tanto anticipo (soprattutto considerando le tempistiche per l’anno in corso)  sarà la chiave di volta per scelte strategiche che la Regione Piemonte dovrà attuare a breve: lo hanno annunciato questa mattina l’assessore Saitta e il direttore generale della sanità Fulvio Mirano incontrando i direttori di Asl e Aso: una riunione prima della breve pausa di Ferragosto per assegnare quelle che potremmo definire le letture dell’estate, in particolare il contenuto del cosiddetto regolamento Balduzzi approvato ieri dalla Conferenza Stato Regioni e di immediata applicazione. 

 

I Ministeri della salute e dell’economia – ha detto Saitta – da tempo contestavano al Piemonte la necessità che i budget di spesa vengano determinati sulla base di un’effettiva ed accurata programmazione annuale della domanda sanitaria e della relativa offerta. Se consideriamo che la sanità in Piemonte (budget complessivo annuo circa 8 miliardi e 400 milioni) destina oggi l’8% del fondo regionale ai privati (pari a circa 630 milioni di euro l’anno) ci rendiamo facilmente conto dell’assoluta necessità di rispondere a queste indicazioni nazionali, prima che sia troppo tardi. Per questo, la Regione Piemonte si riprende il proprio compito di autonomia nella programmazione della rete ospedaliera: lo fa nel rispetto dei parametri e dei vincoli imposti dal patto della salute (di recente siglato a livello nazionale) e del Regolamento, atteso da almeno due anni, che è stato ufficializzato ed approvato proprio in queste ore dal Ministero al tavolo della Conferenza Stato-Regioni per diventare la cornice entro la quale muovere le nostre scelte”. 

 

La prima azione concreta è stata la sospensione formale della delibera approvata dalla Giunta Cota il 21 maggio, a poche ore dall’apertura delle urne per le elezioni regionali: questo riporta l’orologio indietro nel rapporto sia con Asl e Aso, sia con il privato della sanità piemontese, sospendendo anche otto precedenti delibere e cinque determine dirigenziali degli ultimi anni: l’atto del 21 maggio conteneva vizi nel contratto tipo con i privati (troppo vago), in particolare per quanto riguarda la definizione del fabbisogno per disciplina.

 

Mancando di fatto una vera analisi programmatoria, la Regione Piemonte non decideva e si riduceva a non fare scelte. 

 

Queste le prime ricadute della nuova impostazione: 

 

  1. la revisione delle modalità di rendicontazione del ticket sanitario riscosso da parte dei soggetti privati per conto del Sistema sanitario nazionale, che secondo i nostri calcoli costituiva un vero e proprio extrabudget pari almeno al 10-15% 
  2. si torna al passato per quanto riguarda il numero di posti letto: per i presìdi pubblici tornano ad essere esattamente quelli precedenti il 21 maggio scorso, mentre per i soggetti privati accreditati-Irccs si blocca la scelta di nuovi posti letto con autocertificazione, che costituiva una vera e propria fuga in avanti senza programmazione. Entro la fine del 2014 avremo il nuovo provvedimento di programmazione 
  3. si bloccano le nomine di nuovi primari, si torna cioè alla situazione di fatto del 10 febbraio 2014 e se i direttori non hanno ancora firmato eventuali nuovi contratti, le eventuali autorizzazioni di questi ultimi mesi sono da considerare annullate 
  4. si sospende la norma per cui dal 1 gennaio 2014 si poteva accedere ai ricoveri nelle strutture private accreditate senza privilegiare i casi delle dimissioni post acuzia; a far data dal prossimo 1 settembre cioè solo il 20% di ricoveri può provenire da casi che non siano dimissioni post acuzie. Di fatto la Regione Piemonte sceglie di garantire maggiormente (all’80%) la continuità assistenziale. 
  5. Nel rapporto con i privati, le nuove scelte della Regione Piemonte confermano i tetti di spesa ma definiscono internamente (dopo molto tempo!) i volumi per tipologia di prestazione. Questa nuova impostazione dovrà consentirci di chiedere ai soggetti privati accreditati di essere maggiormente al servizio delle esigenze reali degli utenti della sanità piemontese: dovranno garantire più visite specialistiche (per le quali nella sanità pubblica le liste d’attesa sono infinite) e molte meno analisi di laboratorio, per le quali in Piemonte registriamo sovrabbondanza di offerta.   

 

Storie di carta e di latta

La mostra “Eccellenze del Piemonte. Vecchie pubblicità di carta e di latta: 1900 – 1960”, in corso nella sede della Biblioteca della Regione Piemonte (via Confienza 14 a Torino), sarà aperta fino al 15 ottobre


mostra carteScatole di latta, disegni, colori, etichette, targhe pubblicitarie. Gli involucri dei prodotti sono il primo aspetto che accende il nostro interesse quando scegliamo che cosa acquistare, da qui l’importanza e il conseguente studio dei contenitori più adatti sia per l’impatto visivo che per la conservazione del prodotto. Le scatole e le targhe che compongono questa interessante esposizione sono tutte caratterizzate dai nomi delle aziende e delle città che in più poco più di un secolo hanno reso famoso il Piemonte a livello internazionale.

Si tratta in particolar modo di contenitori per i prodotti dolciari, etichette dei vermouth, scatole per caramelle, biscotti, caffè, cacao, per la frutta candita e per gli aromi (Talmone, Venchi, Martini e Rossi, Cinzano, Amaro Cora e molti altri) che hanno allietato le tavole di mezzo mondo, portando il nome e la fama della nostra regione anche molto lontano da qui. Ma non solo.

Ci sono anche i grandi nomi dell’industria manifatturiera piemontese, delle assicurazioni (da Fiat a Borsalino, dalla Reale Mutua alla Toro Assicurazioni, le scatole delle carte da gioco, i vassoi da bar), le immagini e i nomi delle nostre montagne che hanno contribuito a far conoscere un territorio ricco di ambienti naturali apprezzati ancora oggi dai turisti di tutto il mondo.

Mostra e catalogo sono a cura di Silvie Mola di Nomaglio, Pia Dominici Sancipriano e Maria Erbi. Le tre collezioniste, durante la conferenza di presentazione che si è svolta nel Giardino di Palazzo Sormani adiacente alla Biblioteca, hanno raccontato come, in anni di attente ricerche, hanno composto le loro preziose collezioni: “Queste scatole sono al tempo stesso ricordo del passato ma anche un tocco di colore e di vivacità nelle nostre abitazioni di oggi”.

(fcalosso – www.cr.piemonte.it)



I fatti in breve

Mostra scatole di latta dal 1900 al 1960
Targhe, etichette, oggetti pubblicitari di aziende piemontesi
Mostra aperta fino al 15 ottobre, in via Confienza 14 (piazza Solferino)
Orario: lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 16, il mercoledì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. Ingresso libero

Lapidazione? Non è una burla. La rivolta delle donne Pd torinesi

FRAME da Video Contro La lapidazione - PakkianoLe consigliere intendono sporgere denuncia allo Iap, l’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria

 

 

l’intento dell’azienda era di fare scalpore (e farsi pubblicità in modo virale sui social network) e c’è riuscita. ma l’idea non è piaciuta alle consigliere comunali del Pd torinese. “Uno spot privo di buon senso e di rispetto della dignità umana”. Così la pattuglia femminile democratica in Sala Rossa descrive il video della ditta d’abbigliamento di Treviso che propone una donna in chador minacciata di lapidazione da un gruppo di musulmani. 

 

Le consigliere intendono sporgere denuncia allo Iap, l’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, e chiedono a  tutti di boicottare i prodotti di questa azienda che “Mette in ‘burla’ un dramma presente in molti Paesi musulmani”.

 

Il video è del marchio “Pakkiano” di Motta di Livenza. Il filmato è uscito sabato e sta  circolando sul web. I contenuti forti stanno spaccando l’opinione pubblica, tra divertiti e offesi. Tra questi ultimi gran parte del mondo musulmano che non ha accolto di buon grado la pubblicità.

 

La scena iniziale inquadra una donna musulmana, completamente coperta da un burqa nero. Si trova in una pietraia, a fare da ambientazione allo spot, la Ghiaia Tonon di Motta. La giovane è distesa a terra, di fronte a lei ci sono una decina di uomini (tutte comparse scelte tra i residenti). Si sta per assistere a una lapidazione in piena regola. Improvvisamente sul posto irrompe un altro uomo che ricorda a tutti i presenti che la donna «veste Pakkiano».

 

A quel punto i “giustizieri” si trasformano in ballerini. La finta adultera si alza in piedi, toglie il burqa e si mette a danzare. Una bellezza bionda, più nordica che medio-orientale, vestita in modo provocante con t-shirt e pantaloncini corti. Stampata sulla maglietta, la scritta: «Sono ancora vergine».

 

Trovata di cattivo gusto che ben si addice al nome della ditta. Certamente la pubblicità è garantita.Bene o male, purchè se ne parli.

 

http://video.ilgazzettino.it/index.jsp?videoId=38194&sectionId=65&t=lapidazione-in-diretta-lo-spot-choc-di-pakkiano

 

 

Fca, il nuovo Lingotto ha gli occhi a mandorla

fiat lingottoPeople’s Bank of China entra ufficialmente nel capitalismo italiano, passando da Torino. Il gruppo cinese possiede il 2,001% di Fca e il 2,018% di Telecom

 

Prima le beghe di mercato. Una nota ufficiale di Fiat  assicura che l’azienda non ha ricevuto “alcuna dichiarazione di esercizio del diritto di recesso”.

 

Il crollo del titolo in borsa era legato, infatti,  secondo voci,  al tema del possibile esercizio di recesso conseguente all’operazione di fusione avvenuta nell’assemblea straordinaria dello scorso primo agosto.

 

Secondo Fiat, va tutto bene e si tratta di una semplice indiscrezione di mercato “destituita di ogni fondamento”, lanciata in pasto ai media.

 

Ma la vera notizia in casa Fca è che People’s Bank of China entra ufficialmente nel capitalismo italiano, passando dal Lingotto. Il gruppo cinese possiede il 2,018% di Prysmian e, da pochi giorni il 2,001% di Fca e il 2,018% di Telecom.

 

La ” lunga marcia” cinese per entrare negli affari tricolori è sempre più serrata. La novità è scaturita dalle comunicazioni Consob. Consob. Il presidente John Elkann aveva salutato l’ingresso dei cinesi come “è una manifestazione di quanto Fca sia in grado di attirare investitori da tutto il mondo”. Magari.

 

(Foto: il Torinese)