LIFESTYLE- Pagina 469

PRONTO SOCCORSO, SAITTA: “UN PIANO DI INTERVENTI EXTRA PER L'INVERNO”

pronto-soccorso- soccorsiPer un valore superiore ai 3 milioni di euro

 

“Nei Pronto soccorso degli ospedali piemontesi non si registrano situazioni di emergenza; per prevenire i sovraffollamenti del periodo natalizio ed i ricoveri collegati ai picchi influenzali, la Giunta regionale vara una delibera che contiene un piano di interventi straordinari, per un valore superiore ai 3 milioni di euro, che l’assessorato predispone da diversi mesi, e che sarà attivo dal 15 dicembre 2015 al 15 marzo 2016”: lo anticipa l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta. “La situazione di emergenza che si verificò lo scorso inverno in diversi Pronto soccorso – aggiunge Saitta – aveva evidenziato la necessità di predisporre per il futuro di un piano di emergenza per governare i flussi, evitare il concentrarsi delle criticità su singole strutture e scongiurare che i pazienti siano costretti a rimanere per ore in barella nei corridoi. La proposta in Giunta prevede, infatti, una serie di interventi straordinari per rispondere in modo appropriato ed efficiente alle prevedibili criticità che si verificano nel periodo invernale e all’incremento degli accessi ai Pronto soccorso”.

Un ponte di note, una notte di auguri al Conservatorio

conservatorio torinoIn occasione della Missione delle Nazioni Unite in Libano – Unifil. Musiche di M. Calandri, R. Cuconato, H. Fillmore, T. Hoshide, J. Pierpoint, G. Rossini, J.P. Sousa, J. Swearingen  

Serata musicale all’insegna delle emozioni è quella che si accinge a vivere il Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi” di Torino il prossimo 11 dicembre 2015 alle ore 21.00. Il tradizionale concerto natalizio che il Conservatorio offre al proprio pubblico assume quest’anno un particolare valore di augurio.  L’iniziativa musicale proposta incornicerà un momento di grande significato ovvero un collegamento video con la base «Millevoi» di Shama in Libano per i saluti e gli auguri del Sindaco della Città di Torino, onorevole Pietro Fassino, al contingente Italo-Francese di UNIFIL guidato dalla Brigata Alpina Taurinense.

 

L’iniziativa si realizza in virtù della collaborazione tra l’Istituzione di Alta Formazione Artistico-Musicale torinese, la Brigata Alpina Taurinense e il 27ème Bataillon de Chasseurs Alpins. Vario il repertorio musicale proposto dai tre ensemble strumentali protagonisti della Serata: brani a carattere natalizio, musiche di ordinanza, trascrizioni e composizioni di generi e stili diversi, dando così ampio risalto a compositori di ogni tempo che hanno dedicato importanti energie al repertorio per strumenti a fiato. 

 

Alla direzione delle tre compagini si avvicenderanno i rispettivi direttori: Eric Moron guiderà la Fanfare du 27ème Bataillon de Chasseurs Alpins, Marco Calandri la Fanfara della Brigata Alpina Taurinense e Pietro Marchetti l’Orchestra di Fiati del Conservatorio di Torino.

Marchettine peroniste per gentile concessione di Gtt

Avvistamenti / Di Effevi

 

 Si ringrazia del regalo che non è un regalo: i mancati introiti dei biglietti non pagati saranno coperti dal contribuente torinese, spalmati anche su quelli che non prendono i mezzi pubblici. In pratica, chi sta a casa (o viaggia in auto o in bici) ha pagato le corse agli altri

 

metro 2metro genteGTT ha gentilmente decretato che – causa cattiva qualità dell’aria – i mezzi pubblici di Torino circoleranno gratis per due giorni. Un gesto di generosità di cui, a memoria, non si ricordano precedenti. E che, a pensarci, ha anche poco senso.

 

 Non si capisce, infatti, perché analoga benevolenza non sia stata dimostrata in una delle tante occasioni in cui le centraline dell’ARPA hanno segnalato livelli di inquinamento da particolato PM10: dalle 17 del Lingotto alle 24 di Rebaudengo, nel solo mese di novembre. Praticamente il doppio rispetto all’anno scorso.

 

In più, si ringrazia del regalo che non è un regalo: i mancati introiti dei biglietti non pagati saranno coperti dal contribuente torinese, spalmati anche su quelli che non prendono i mezzi pubblici. In pratica, chi sta a casa (o viaggia in auto o in bici) ha pagato le corse agli altri.

 

Si tratta insomma di un provvedimento tardivo o inutile, e socialmente ingiusto. Assomiglia molto a un’ultima marchettina in stile peronista per raccattare qualche simpatia tra i più semplici, da parte di un Sindaco sempre più preoccupato di non essere rieletto.

 

(Foto: il Torinese)

Katia e Marielle Labeque al Conservatorio, rinviato "Sisters"

conservatorio torino

Lo spettacolo è rinviato a data da destinarsi a causa dell’infortunio ad una mano occorso a Marielle Labeque

 

Al pianoforte una serie di immagini sonore capaci di ricreare la colonna sonora delle vite intrecciate di due pianiste di fama internazionale

 

Si intitola “Sisters” il concerto che le sorelle Katia e Marielle Labeque eseguiranno al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino mercoledì 9 dicembre prossimo, alle 21, per l’ Unione Musicale.  Si articolerà in un susseguirsi di brani di vari autori per due pianoforti e per pianoforte a 4 mani, che faranno da colonna sonora a un viaggio attraverso il tempo di due artiste capaci di condividere numerosi momenti di vita sia sul palcoscenico, sia nella quotidianità. “Sisters” potrebbe essere considerato alla stregua di un album fotografico, in cui ogni immagine richiama un ricordo preciso della vita delle due pianiste. Il brano “Berceuse” di Gabriel Faure ‘ è stato, per esempio, il primo che le due artiste hanno suonato insieme a sei e otto anni.

 

“Scaramouche” di Milhaud l’hanno sentito tante volte suonare dagli allievi della madre. Le danze slave di Dvorak e quelle ungheresi di Brahms erano molto amate dal padre delle due pianiste, mentre la musica di George Gershwin ha segnato il loro debutto pianistico negli Stati Uniti e il successivo magico incontro a Los Angeles con Ira Gershwin. Un altro momento memorabile è stato rappresentato dalle riprese sul Danubio delle Polke di Johann Strauss, trasmesse dalla Orf durante un concerto di Capodanno. A questo brani le sorelle Labeque hanno voluto aggiungere un omaggio alla  versione indimenticabile di Country Garden di Percy Grainger da parte di Rowlf e Fozzie dei Muppets Show.  ” Petit mari, Petit femme” di George Bizet fa parte di “Jeux d’enfants”, che riportano il pubblico ai giochi che le due pianiste condividevano da bambine.

 

Marielle e Katia Labeque sono famose in tutto il mondo per la loro straordinaria perfezione tecnica e musicale, che ha consentito loro di raggiungere le vette musicali e la fama internazionale con l’incisione della Rapsodia in blu di George Gershwin. Spesso le due artiste suonano con complessi di musica barocca, fra cui The English Baroque Soloists con Sir John Eliot Gardiner e il “Giardino Armonico” con Giovanni Antonini.  Hanno da a poco pubblicato l’album intitolato “Sisters”.

 

 

Mara Martellotta

"Corsa dei rottami" benefica alla Pellerina

rottami corsaPer i rottami in campo maschile il primo a tagliare il traguardo è stato Andrea Feltrin (Giannone Sport) con Bruno Santachiara del Runner Team Volpiano. Ta le donne Roberta Ponticelli (Podistica Torino) e Silvia Bedin della Turin Marathon

 

Sono 5 anni che il Gruppo Giudici Gare Torino organizza la “Corsa dei rottami” alla Pellerina sulla distanza di 7,5 chilometri. E ogni edizione è un successo, quest’anno oltre 300 gli iscritti tra podisti e camminatori, che partecipano per ottenere l’ambito diploma di atleta “rottamato” e per contribuire con 5 euro di iscrizione alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, sono stati devoluti 2000 euro (duemila euro).

 

Questa mattina la partenza è stata data alle 9,30 con base logistica all’interno della Cascina Marchesa, sede della Turin Marathon. Nonostante la nebbia e la mancanza di classifiche non è mancato l’agonismo, per entrare nell’albo d’oro della manifestazione suddivisa su 4 categorie: fino a 39 anni “futuri rottami”, da 40 a 49 anni “quasi rottami”, da 50 a 59 anni “rottami”, oltre 60 anni “rottami in stato avanzato”.

 

Per i rottami in campo maschile il primo a tagliare il traguardo è stato Andrea Feltrin (Giannone Sport) e Bruno Santachiara del Runner Team Volpiano. Tra le donne Roberta Ponticelli (Podistica Torino) e Silvia Bedin della Turin Marathon.

 

Un ricco ristoro e premi a sorteggio hanno concluso l’evento e sono stati consegnati due attestati speciali per meriti sul campo a Giuliana Frigero e Francesco Rabino, sempre presenti a tutte le gare della provincia e che concludono  insieme tutte le maratone.  

Capelli corti, tendenze inverno: caschetti ultralisci e tagli sfilati

Tagli sfilati che danno volume, bob ultralisci sopra le spalle, onde morbide che conferiscono femminilità e per chi non ha paura di osare tagli cortissimi che lasciano il collo scoperto

 

charlize-theronAnche per la stagione A/I, come per la P/E, i capelli corti si impongono tra le tendenze: abbiamo già visto i tagli corti più belli sfoggiati dalle star, ora vediamo insieme le collezioni proposte dagli hair stylist. Scopriamo insieme i vantaggi di un taglio corto. I capelli corti sono sinonimo di comodità: i tempi di asciugatura si riducono drasticamente. Corto significa originalità e carattere, perché, se una chioma lunga è come una coperta di Linus, il corto ci scopre mettendo in risalto il viso e chi non ha paura di mostrarsi dimostra di essere sicura di sé. Questo stile vi permetterà di sperimentare molto col make up e mettere in risalto gli occhi..Infine, chi l’ha detto che si possono realizzare delle acconciature diverse solo con una chioma lunga?

 

www.dilei.it – Foto: Olycom

 

 

14 dicembre 1944, fischia il vento di "Radio Libertà"

Le prime trasmissioni avvennero dalla frazione Trabbia e proseguirono per diverse sere, entrando nelle case dei biellesi. Ma facendosi sentire anche a Milano, Torino, Aosta e Firenze. Poi, nel gennaio del 1945,  a causa dell’accresciuta minaccia nemica,  la radio fu trasferita a Sala Biellese

 

RADIO LIBERTAEra il 14 dicembre del 1944 e faceva un freddo boia a Callabiana, nel biellese, tra le valli Mosso e Sessera. Mancavano meno di due settimane a Natale ed era il secondo, duro inverno per i partigiani che avevano scelto di battersi contro tedeschi e fascisti. Ad un certo punto della giornata, verso sera, chi poteva disporre di una radio poté udire le prime dieci note di “Fischia il vento”, eseguite alla chitarra ( “Soffia il vento, urla la bufera. Scarpe rotte eppur bisogna andar… a conquistare la nostra primavera..”) e subito dopo una voce annunciare: “Radio Libertà, libera voce dei volontari della libertà“.  Era il segnale della prima e unica emittente radiofonica rivolta al pubblico (e che avesse quindi una funzione non direttamente militare) gestita dai partigiani nel corso dei venti mesi della Resistenza. Le prime trasmissioni avvennero dalla frazione Trabbia e proseguirono per diverse sere,  , entrando nelle case dei biellesi. Ma facendosi sentire anche a Milano, Torino, Aosta e Firenze. Poi, nel gennaio del 1945,  a causa dell’accresciuta minaccia nemica,  la radio fu trasferita a Sala Biellese.

 

L’idea di dar vita a quella che una lapide commemorativa ricorda tutt’oggi essere stata “ la prima voce libera italiana” nacque nell’ambito delle attività della seconda Brigata Garibaldi. Gli intraprendenti  partigiani biellesi avevano preso la decisione di combattere il nemico  anche con l’arma della propaganda e l’emittente “Radio Libertà” riuscì a contrastare con successo la vasta opera di disinformazione compiuta dalla emittente nazifascista “Radio Baita”, intaccando il morale dei fascisti e dei tedeschi, diffondendo notizie sulle sconfitte dell’esercito nazista sui vari fronti. Così, dalle formazioni fasciste iniziarono le diserzioni in massa: a gruppi, gli alpini delle Divisioni “Monterosa” e “Littorio”, si affrettarono aRADIO LIBERTA2 raggiungere i reparti partigiani, passando dall’altra parte della barricata. I partigiani, tra l’estate e l’autunno del 1944, avevano già cercato di installare un’emittente radiofonica sul Monte Cerchio. La cosa, però, non aveva funzionato. Così l’imprenditore Filippo Maria Trossi decise di intervenire. Riuscì a procurarsi un apparecchio trasmittente, smontato da un aereo all’aeroporto militare di Cameri e lo fece arrivare al comando partigiano. Iniziò così la vita dell’emittente ribelle. Durante le prime trasmissioni, dopo le note musicali e il primo annuncio, veniva aggiunta una precisazione: “Non abbiano dubbi coloro che ci ascoltano, siamo partigiani, veri partigiani. Lo dice la nostra bandiera: Italia e libertà. Lo dice il nostro grido di battaglia: ‘Fuori i tedeschi, fuori i traditori fascisti’. Ecco chi siamo: null’altro che veri italiani. Le nostre parole giungeranno, valicando pianure e montagne, a tutti i compagni patrioti della Liguria, della Toscana, del Piemonte, della Lombardia, dell’Emilia, del Veneto, a tutti coloro che combattono per la nostra stessa causa. Viva l’Italia! Viva la libertà!“.

 

Le trasmissioni di “Radio Libertà” comprendevano una gamma abbastanza differenziata di testi, prevedendo ogni sera editoriali su argomenti vari, bollettini di guerra partigiani, notizie su avvenimenti locali e nazionali di rilievo, lettere di partigiani o familiari, saluti a combattenti o familiari, brani musicali e, talvolta, comunicati dei comandi partigiani o del Cln e persino poesie. Il contenuto delle trasmissioni è tuttora consultabile; la parte più consistente della documentazione relativa è custodita presso la Biblioteca Civica di Biella. Il redattore della programmazione era Sam (il farmacista Sandro Berruto), lo speaker Gibo (il ferroviere Luigi Galleis) e il tecnico radiofonico Gamma (il panettiere Giovanni Passaglia). L’accompagnamento musicale dal vivo, inizialmente eseguito alla chitarra dal Grifo (il filatore Alfio Re)  si arricchì  durante la vita della radio di altri strumenti e persino di un coro. Come già ricordato, allo scopo di evitare rappresaglie nemiche, nel gennaio del 1945, la radio fu smantellata e trasferita a Sala Biellese, nella fascia nord-orientale dell’Anfiteatro morenico d’Ivrea, ai piedi delle Api Biellesi, dove proseguì la propria attività anche oltre al 25 aprile.

 

 Marco Travaglini

Un’idea nuova per un dono speciale: REGALATEVI IL REGIO

toro regio teatroA Natale una serata al Regio è un regalo indimenticabile. In occasione delle prossime feste natalizie è possibile, per la prima volta, regalare i biglietti e far scegliere a chi si ama lo spettacolo che più l’appassiona

L’offerta della Stagione 2015-2016 è ampia, a partire da La piccola volpe astuta di Leóš Janáček, Tosca di Giacomo Puccini, Cats di Andrew Lloyd Webber, La Cenerentola di Gioachino Rossini, La donna serpente di Alfredo Casella, Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti e Carmen di Georges Bizet: le più belle storie d’amore, fiabe per grandi e bambini e il musical più famoso.

 

Sarà chi riceve il regalo a scegliere il titolo e la data che preferisce direttamente alla Biglietteria del Regio; le emozioni non mancheranno, tra le avventure di una Volpe astuta in un bosco favoloso e i palpiti di Floria Tosca, le storie della comunità di gatti più famosa del mondo e Cenerentola che riesce a diventar principessa, l’amore assoluto di una fata pronta a farsi trasformare in serpente, il folle amore di Lucia e la voglia di libertà di Carmen.

 

Il regalo perfetto per una serata o un pomeriggio romantici, un’idea per far felice chi ama la musica, un’occasione per far avvicinare le persone cui vuoi bene al magico mondo del teatro.

 

Il calendario delle recite è pubblicato sul sito www.teatroregio.torino.it.regio

 

Chi acquista il voucher, può scegliere tra une serie di prezzi corrispondenti ai vari settori, fino a esaurimento dei posti: Settore A € 95, Settore B € 80, Settore C € 75, Settore D € 70, Settore E € 60.

 

I voucher, contenuti in una speciale busta regalo, potranno essere acquistati alla Biglietteria del Teatro Regio, piazza Castello 215, aperta dal martedì al venerdì dalle ore 10.30 alle ore 18 e il sabato dalle ore 10.30 alle ore 16 (lunedì chiuso).

 

Info: Biglietteria – Tel. 011.8815.241/242 – biglietteria@teatroregio.torino.it

 

 

(Foto: il Torinese)

SANTA CULTURA IN VINCOLI, #defemina A TEATRO

dora palloniStagione teatrale organizzata da ACTI Teatri Indipendenti

 

SANTA CULTURA IN VINCOLI 15.16, giunta alla terza edizione, è la stagione teatrale organizzata da ACTI Teatri Indipendenti, all’interno della quale è  inserita una sezione, denominata #defemina che intende mettere in scena storie di donne raccontate da diversi punti di vista, drammi contemporanei che portano a riflettere sulla condizione della donna. Nello specifico, gli spettacoli inseriti in questa sezione trattano il tema della violenza sulla donna affrontato da tre punti di vista: la violenza all’interno della coppia, la violenza durante le guerre e la violenza in età giovanile e il coraggio di denunciare. Stagione teatrale>>

 

www.comune.torino.it

(Foto: il Torinese)

“Donne che cucinano la vita” di scena ad Almese

donne aviglianaLo spettacolo mette in scena gli aspetti più emotivi, teneri e anche divertenti delle storie di donne migranti, senza negare gli aspetti drammatici dell’immigrazione

 

Sabato 5 dicembre alle ore 21 al Teatro Magnetto di via Avigliana 17 ad Almese, va in scena lo spettacolo “Donne che cucinano la vita”. Si tratta di un’opera che costituisce il quarto appuntamento della stagione teatrale del comune del torinese, “Camaleontika”, a cura della compagnia Fabula Rasa, diretta da Beppe Gromi, sostenuta dal Comune di Almese e dalla Fondazione Live Piemonte dal Vivo.

 

Lo spettacolo mette in scena gli aspetti più emotivi, teneri e anche divertenti delle storie di donne migranti, senza negare gli aspetti drammatici dell’immigrazione.


E’ liberamente tratto dai racconti del Concorso Letterario Lingua Madre. Daniela Finocchi e Laura Malaterra, nella stesura del testo e nella sua sceneggiatura, hanno distillato il cammino, difficile e appassionante, da un passato che sempre riaffiora ad un futuro che talvolta è già raggiunto ma spesso è ancora da inventare.


La riduzione teatrale e la regia sono di Laura Malaterra, i canti e i movimenti sono a cura di Domenico Castaldo con le attrici Ginevra Giachetti, Marta Laneri e Francesca Netto che portano sulla scena desideri, relazione, ascolto, cibo, ma soprattutto speranza, felicità e amore di tre donne.


Canti, danze, movenze, gesti, immagini e profumi costruiscono le storie che si fondono l’una con l’altra trasformando i pensieri di ogni donna in una narrazione coinvolgente ed emozionante, che avvicina  mondi e culture diverse in un cammino a volte doloroso ma non estraneo alla felicità e alla speranza.  Per scoprire che le donne, da qualsiasi Paese provengano e a qualsiasi cultura appartengano, hanno un modo assai simile di affrontare la vita e di viverne gli eventi.

 

Massimo Iaretti