LIFESTYLE- Pagina 450

La telemedicina per curare la depressione

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Coinvolta l’Asl To3 nel progetto dell’ Unione Europea

 

L’Asl To3 di Torino è inserita nel progetto dell’ Unione Europea che prevede l’impiego della telemedicina nel trattamento della depressione.In tutto sono 22 i centri interessati. I paesi sono 11: con l’Italia, Danimarca, Groenlandia, Germania, Estonia, Olanda, Turchia, Spagna, Scozia, Galles, Norvegia). Per due anni saranno coinvolti 300 pazienti e l’iniziativa partirà in febbraio.Nel programma sono previste la video conferenza e la psicoterapia computerizzata.

Prevenzione andrologica per gli studenti delle medie

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Iniziativa di Alberto Del Noce rivolta ai ragazzi del terzo anno della scuola media pecettese. In Italia, nonostante negli ultimi anni gli uomini abbiano preso maggior consapevolezza del loro ruolo nelle difficoltà legate al concepimento, la quasi totalità (ben il 90%) non fa prevenzione

 

Grazie alla disponibilità della Clinica San Luca di Pecetto, di alcuni medici e del dirigente e del corpo docente scolastico pecettese, l’avvocato Alberto Del Noce – da tempo impegnato nelle iniziative sociali a favore della comunità di Pecetto – è riuscito a realizzare il primo esperimento di prevenzione andrologica per una scuola pubblica italiana: infatti il 24 gennaio prossimo gli studenti che frequentano il terzo anno della Scuola Media del comune torinese (e cioè i giovani che entrano nella fase della pubertà) potranno usufruire di una visita andrologica preventiva e gratuita.

 

“Le patologie riproduttive sono caratterizzate ormai da una rilevante valenza sociale per i loro riflessi negativi e rappresentano ormai una priorità per le Organizzazioni internazionali preposte alla tutela della salute pubblica”, commenta Del Noce. Ci troviamo oggi di fronte alla notevole prevalenza ed all’incremento di incidenza di patologie, soprattutto maschili, quali malformazioni congenite, varicocele, tumori testicolari, infertilità e sterilità. Secondo una stima dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa il 10-20% delle coppie nei paesi industrializzati soffre di problemi di fertilità, ed il 40% delle cause è da attribuire al solo fattore maschile.

 
In Italia, nonostante negli ultimi anni gli uomini abbiano preso maggior consapevolezza del loro ruolo nelle difficoltà legate al concepimento, la quasi totalità (ben il 90%) non fa prevenzione.Le donne sono culturalmente educate alla prevenzione oncologica con PAP test, autopalpazione del seno e ultimamente con la vaccinazione per HPV. L’uomo non è assolutamente informato che con una semplice autopalpazione del testicolo può arrivare ad una diagnosi precoce di neoplasia che colpisce con una frequenza significativa proprio i ragazzi.

 

Un ulteriore dato preoccupante è che ben il 50% degli uomini italiani non si sottopone a visita andrologica nemmeno a seguito di una diagnosi di infertilità.Sebbene l’infertilità maschile diventi oggetto di attenzione da parte degli uomini solo nel momento in cui cercano un figlio, i problemi che potrebbero portare ad alterazioni riproduttive possono sorgere fin da bambini.Da anni, inoltre, non esiste più la figura del medico scolastico e i ragazzi nati dal 1986 in poi non sono più sottoposti alla visita di leva prevista per il servizio militare.

 

“Vengono così a mancare due filtri estremamente significativi per evidenziare alcune patologie urologiche che possono essere causa di infertilità – aggiunge Del Noce –  e che se scoperte per tempo possono essere guarite. Un esempio è dato dal varicocele (vene varicose del testicolo) che pur essendo nella maggior parte dei casi asintomatico, nel 40% dei casi è causa di infertilità del maschio adulto ed è presente in ben 16-18% degli adolescenti.”

 

Attualmente i maschi affrontano il tema dell’infertilità solo quando, in tarda età, coltivano un progetto di paternità e non raggiungono l’obiettivo. I giovani maschi non sono oggetto di attenzione informativa e di screening anche per i problemi della sfera sessuale e, infatti, un fine di questa indagine consiste nel valutare la conoscenza di una corretta sessualità da parte dei ragazzi (contraccezione, falsi miti,…), visto anche che le malattie sessualmente trasmesse oggi sono molto più subdole e infide e una corretta informazione potrebbe contrastarne efficacemente la diffusione.

 

Da qui è nata  l’idea di Del Noce,  una proposta di prevenzione andrologica, superando i progetti che da anni giacciono in Parlamento ma che non riescono a trovare sbocco.

 

                                                                                

POSTO CHE VAI, "BUGIANEN" SOCIOPATICO CHE TROVI

sociopatico

tetiPUNTI DI

(S)VISTA /

di Tersilla Garella

 

Non puoi accusarlo di essere una persona assente, perché ti scrive 25 ore su 24 e conosce nei minimi dettagli la tua vita. Ma se ti aspetti che ti chieda di vedervi, forse forse non è l’uomo per te. Ti sposerebbe domani, intendiamoci, perché tu, e tu sola, sei la donna della sua vita. O almeno questo si legge tra le righe.  Non si presenterebbe all’altare, ma in compenso ti manderebbe un messaggio con scritto “Lo voglio”. 

 

[…] Ti seguirei fino in capo al mondo/All’ultimo secondo/Volerei da te da Milano fino ad Hong Kong/Passando per Londra, da Roma fino a Bangkok” Così recita il tormentone dell’estate, che non a caso è cantato da una donna. Sì, perché un uomo così dinamico, almeno a Torino, deve ancora nascere. Sicuramente una volta nella vita tutte noi abbiamo avuto a che fare con un bugianen dei nostri giorni. E se pensate di appartenere alla casta privilegiata, immune da incontri di tal genere, vi esorto a ripassare in rassegna i singoli casi con i quali avete avuto a che fare. Perché di certo ve ne sta sfuggendo almeno uno. L’uomo perennemente attaccato al cellulare a scrivere messaggi. Un sociopatico che le telefonate non le fa. Che se per caso un giorno ti balzasse in testa l’assurda e malsana idea di chiamare, preparati. Perché o non ti risponderà – batti il cinque, mitico!- o ti toccherà sentire il tono di un uomo a cui tu abbia appena staccato accidentalmente la spina della Play Station, che ti chiederà: “Scusa ma perché mi chiami??” Cavolo, mi dispiace! Ma a cosa stavo pensando, accidenti?!

 

Un individuo rispetto al quale persino Hannibal Lecter, se omettiamo quel trascurabile vizietto che lo contraddistingueva, sarebbe stato una persona più normale. Perlomeno lui le sue vittime le guardava negli occhi, prima di divorarle. E invece il bugianen sociopatico no, non ti guarda mai perché non ti vede mai. Non puoi accusarlo di essere una persona assente, perché ti scrive 25 ore su 24 e conosce nei minimi dettagli la tua vita. Ma se ti aspetti che ti chieda di vedervi, forse forse non è l’uomo per te. Ti sposerebbe domani, intendiamoci, perché tu, e tu sola, sei la donna della sua vita. O almeno questo si legge tra le righe, insomma. Non si presenterebbe all’altare, ma in compenso ti manderebbe un messaggio con scritto “Lo voglio”. Le scuse che adduce per non uscire con te sono innumerevoli, non c’è che dire, ma quelle che vanno per la maggiore sono: “Devo traslocare tra due ore”, “C’è il funerale di mia nonna”, “Il gatto è attaccato alle flebo”. 

 

Quand’anche tu, impavida come non mai, faccia la prima mossa ed egli accetti il tuo invito, stai pur certa che non lo vedrai. Perché il sociopatico ha sviluppato un istinto più sottile, che fa sì che avverta prima di Giuliacci l’avvicinarsi minaccioso di un cataclisma e la caduta incombente di un meteorite. E ciò gli impedirà di uscire, ça va sans dire. Ora, uomini torinesi, azzardo l’ipotesi secondo la quale probabilmente le ragioni che ancoravi valgono l’appellativo di bugianen non sarebbero poi più tanto legate alla storica battaglia contro i Francesi. Perché se all’epoca la strategia si rivelò vincente, oggigiorno è davvero patetica. E per quanto mi riguarda, ho già preparato un annuncio: “Cercasi vero uomo che mi faccia passare l’ossessione per i sociopatici. Astenersi intimoriti dal confronto nella vita reale.”

Indagine Cgia Mestre, dalla Regione Irpef record. Roma taglia e Torino tassa: rincari al top in Piemonte

REGIONE PALAZZO

Il dato è particolarmente significativo perche’ il numero dei contribuenti Irpef e’ pari al 41,4 per cento del totale nazionale

 

Come compensare il corposo taglio di trasferimenti da parte di Roma? semplice, con il solito vecchio ed efficae sistema di aumentare le tasse. E così le regioni con significativi  aumenti delle addizionali Irpef, colpendo soprattutto i redditi maggiori, cercheranno di fare cassa. La Cgia di Mestre, considerando che d agire sulle aliquote sono state al momento Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Liguria ed Abruzzo ha reso noti i dati della propria ricerca. In linea generale gli incrementi di imposta scatteranno per i redditi con piu’ di 40.000 euro e, ad esclusione della Lombardia, dove fino ai 100mila euro, non si avvertiranno differenze.

 

“Al netto degli obblighi di legge che hanno imposto ad alcuni governatori la modifica delle aliquote e anche degli scaglioni di reddito dell’addizionale regionale Irpef – spiega il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi – l’inasprimento dell’imposizione e’ legato anche al taglio dei trasferimenti deciso con l’ultima legge di Stabilita’. Nel 2015, infatti, le Regioni a statuto ordinario subiranno una riduzione delle risorse erogate dallo Stato centrale di 3,5 miliardi di euro che, in parte, sara’ compensata dall’aumento delle tasse locali”. Nonostante siano solo 5 le Regioni interessate dal monitoraggio, il dato è particolarmente significativo perche’ il numero dei contribuenti Irpef presenti in questi aree territoriali e’ pari al 41,4 per cento del totale nazionale. Nella classifica degli inasprimenti il Piemonte (seppur non toccando le fasce deboli) è tristemente al top. Dai 30mila euro di reddito in su potrà superare – per i Paperoni – i 2500 euro.

 

(Foto: il Torinese)

Ex Moi verso la rinascita

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Nelle giornate del 14 e 15 gennaio si sono tenute in Comune le riunioni della I e della II Commissione e la Conferenza dei Capigruppo per discutere la sorte dell’ ex Moi

 

L’area degli ex Mercati Generali, com’è noto, è stata oggetto nel 2006 di riqualifica in occasione delle Olimpiadi Invernali, ed è poi andata incontro al degrado negli anni seguenti, trascinando l’intero quartiere di Borgo Filadelfia con sé. Più volte i residenti hanno lamentato il senso di abbandono da parte delle istituzioni competenti, e si sono confrontati con realtà difficili quali, ad esempio, l’occupazione di alcune delle palazzine da parte di qualche centinaio di immigrati. Persino Paratissima, manifestazione che aveva portato una ventata di aria fresca nel quartiere negli anni passati, ha dovuto issare bandiera bianca di fronte al crescente stato di degrado dell’area e cercare una nuova sistemazione. Era quindi stata accolta con entusiasmo la notizia di un bando di concessione delle arcate dell’ex Moi a partire dal luglio del 2014, bando che però attualmente è stato sospeso.

 

E, per una volta, per ottime ragioni: l’Università di Torino ed il Politecnico hanno infatti promosso una manifestazione di interesse per istituire nel complesso un polo di ricerca scientifica, e la proposta è parsa molto interessante sia al Comune che alle altre parti interessate. Il progetto in esame prevede nel dettaglio  la realizzazione di un centro di aggregazione multidisciplinare per lo studio delle scienze della vita, di aree congressi e l’allocazione del MAP, ovvero il Centro Museo Archivio del Politecnico di Torino. Interessante la vicinanza con la sede della Cittadella della Salute, che secondo le previsioni dovrebbe sorgere nei pressi del nuovo Palazzo della Regione, a poca distanza dal Moi. Sicuramente, se entrambi i progetti andranno in porto, la collaborazione tra queste due realtà porterà benefici sia al quartiere di Borgo Filadelfia, che andrà finalmente incontro ad una “rinascita”, sia all’intera cittadinanza. E nel caso in cui la proposta di Università e Politecnico non incontrasse il favore delle parti in gioco?

 

In tal caso si ripartirebbe dal bando di concessione datato luglio 2014, spiegano gli Assessori Stefano Lo Russo e Gianguido Passoni. Giorgio Rizzuto, presidente della Circoscrizione 9, esprime in merito cauto ottimismo: “ Sono contento si sia fatta chiarezza sui possibili iter”, dichiara. E lo stesso sentimento nutre nei confronti dell’altro grande problema che coinvolge l’area dell’ex Moi, ovvero la questione delle palazzine occupate: è infatti recente la disposizione di sequestro giudiziario emessa dal Tribunale di Torino, che culminerà in primavera nello sgombero degli edifici. “ Il Comune deve gestire la questione del degrado di Borgo Filadelfia: quella dei profughi è solo l’ultima di una serie di trascuratezze e di leggerezze post olimpiche, e lo sgombero è un fatto da cui non si può prescindere. E’ ora che i cittadini vengano ascoltati”, dichiara Rizzuto. Non resta quindi che attendere gli sviluppi che avranno luogo nei prossimi mesi, sperando siano positivi.

 

 (Foto: il Torinese)

                                                                                                                                                                                                                                         Chiara Mandich

Maria Ferreri

Bimbo figlio di due mamme, E. Rossi: "Una svolta nel diritto di famiglia"

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E’ ancora presto per poter dire che impatto avrà tale provvedimento sul nostro sistema, ma è probabile che anche altri tribunali seguiranno la scia tracciata dai giudici torinesi

 

La sentenza della Corte di Appello di Torino, con la quale è stata autorizzata la trascrizione dell’atto di nascita di un bambino nato in Spagna da una pratica di fecondazione assistita eterologa, è assolutamente rivoluzionaria perché riconosce l’esistenza di due genitori dello stesso sesso, in questo caso due madri.

 

Questa decisione, che ha visto adattare la carente normativa ad un caso che non poteva non trovare una risposta anche nel diritto, apre il varco ad una svolta nel diritto di famiglia italiano, specie sul versante della filiazione, essendo imperniata sulla tutela del principio di identità personale e sociale di ciascuno. La creazione di rapporti parentali viene finalmente vista come una risorsa.

 

E’ ancora presto per poter dire che impatto avrà tale provvedimento sul nostro sistema, ma è probabile che anche altri tribunali seguiranno la scia tracciata dai giudici torinesi. Del resto, il principio di fondo alla base di tale sentenza è lo stesso che dovrebbe trovare applicazione in tantissimi altri casi che da molto, troppo tempo chiedono una risposta, come ad esempio le coppie di fatto, le adozioni da parte di single. 

 

La nostra società nel corso degli ultimi decenni è mutata radicalmente, ma di tali cambiamenti il legislatore sembra non essersi accorto, con la conseguenza che ci troviamo dinanzi ad una serie di situazioni prive di una regolamentazione che invece deve esserci. Si può fornire la regolamentazione che meglio si crede, punendo, esaltando, disciplinando in un modo piuttosto che in un altro, ma una regolamentazione si deve dare. Se cosi non fosse, come fino ad oggi non è stato, possiamo dire che il diritto ha tradito la sua principale missione che è quella di dare un senso, una veste giuridica a ciò che esiste.

Dopo Delrio le Province in crisi, così non va

ALESSANDRIA

Una ironica interrogazione rivolta al presidente della Provincia di Alessandria, Rita Rossa: sa di ricoprire questo ruolo oltre che quello di primo cittadino?

 

Che novità ha portato la legge Del Rio, che prende il nome dell’attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio, per le province e le neonate Città metropolitane, oltre alla soppressione dell’elezione diretta di presidente e consiglio da parte dei cittadini ? Se per la Città Metropolitana di Torino, che dal 1 gennaio ha sostituito in tutto e per tutto (o quasi) la Provincia di Torino ormai passata alla storia, le commissioni ed il consiglio metropolitano stanno lavorando per trovare una forma statutaria ed un assetto ottimali, come dimostra quanto pubblicato in precedenza, pur permanendo il problema dei precari, nelle province piemontesi invece le cose non paiono andare meglio, anzi. Non è un caso che il giovane (anagraficamente, in realtà è al secondo mandato) Federico Riboldi,  esponente dei Fratelli d’Italia, abbia rivolto una ironica interrogazione al presidente della Provincia di Alessandria, Rita Rossa, domandandole se sa di ricoprire questo ruolo oltre che quello di primo cittadino della “Città della Paglia”. Nel documento, l’esponente dell’opposizione evidenzia che il presidente Rossa parrebbe essere presente a Palazzo Ghilini (sede della Provincia di Alessandria) in rarissime occasioni, che oggi non sono ancora state assegnate le deleghe per le  materie di competenza ai consiglieri, che non è mai stata convocata una conferenza dei capigruppo, non sono state costituite le commissioni consiliari. Di qui la domanda “se il presidente Rita Rossa sia cosciente di essere stata eletta presidente della Provincia di Alessandria”.

Massimo Iaretti

La Primavera di Praga sboccia a Torino

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Jan Palach si immolò e  al suo funerale – che fu quello della libertà nel tormentato Paese del Centro Europa – furono in 600mila a dargli l’ultimo saluto. Torino venerdì 16 gennaio  ha voluto ricordarlo intitolandogli un  giardino

 

Aveva ventun anni il giovane Jan Palach quando decise di immolarsi per la libertà del suo Paese, la Cecoslovacchia, occupata dall’agosto precedente dalle truppe sovietiche e del Patto di Varsavia (ad eccezione di quelle rumene ed ungheresi) dandosi fuoco in piazza San Venceslao a Praga. Era il 16 gennaio del 1969, e la Primavera di Praga del leader riformista Alexander Dubcek era da poco stata fatta terminare con la forza. Jan morì il 19, tre giorni dopo, ma al suo funerale – che fu quello della libertà nel tormentato Paese del Centro Europa – furono in 600mila a dargli l’ultimo saluto. Torino venerdì 16 gennaio 2015 ha voluto ricordarlo intitolandogli il giardino del Centro San Liborio – Fablab Pavone in via Bellezia 19.

 

Molti gli intervenuti Loredana Polito, presidente dell’associazione Sicurezza e Lavoro (che edita l’omonima rivista diretta da Massimiliano Quirico e gestisce lo spazio), i consiglieri comunali Maurizio Marrone, Silvio Magliano, il consigliere regionale Giovanni Ferraris, il console della Repubblica Ceca, Franco Aprile e quello della Repubblica Slovacca, Giuseppe Pellegrino (dal 1 gennaio 1993, grazie ad una “separazione consensuale” la Cecoslovacchia non esiste più ed al suo posto sono nate le due repubbliche), Massimo Guerrini presidente della Circoscrizione I dei Torino e Marta Levi, presidente di Edisu Piemonte.

 

“Prima di darsi fuoco – ha dichiarato Massimo Guerrini, presidente della Circoscrizione Centro Crocetta di Torino – Jan Palach, solo 21 enne, allontana il suo inseparabile quaderno, dove si leggerà: «È mio diritto scrivere la prima lettera ed essere la prima torcia umana. Noi esigiamo l’abolizione della censura… altrimenti ci saranno altre torce umane».


Questo ragazzo si è ucciso in nome del più alto principio che sta alla base della nostra società: la Libertà. Un principio, che come ci raccontano le cronache francesi, è minacciato da sempre nella storia dell’umanità: l’unico ideale per cui vale la pena anche perdere la vita, affinché altri ne possano beneficiare”.

Massimo Iaretti

Caselle declassato non può decollare, gli industriali si appellano al governo

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Un rilancio dello scalo rappresenterebbe una condizione imprescindibile per l’export piemontese. Forza Italia all’attacco. Anche il sindaco Piero Fassino e il governatore Sergio Chiamparino avevano assicurato il loro interessamento

 

Anche se da Roma non ci sono segnali di particolare attenzione nei confronti dell’aeroporto torinese, dalla Sagat (la società di gestione dello scalo) fanno sapere i dati lusinghieri relativi all’anno appena trascorso. 8,6% di passeggeri in più – pari al doppio della media nazionale – per un totale di oltre 3 milioni e 300 mila passaggi su Torino. I passeggeri stranieri sono invece aumentati del 18%, con 28 destinazioni servite di cui 18 all’estero. E, nei prossimi giorni, saranno annunciati nuovi collegamenti, dopo l’abbandono di Alitalia.

 

Eppure il governo ha declassato il “Sandro Pertini” togliendogli il fregio della A, la prima categoria aeroportuale. Qualcosa forse si sta muovendo, ad incominciare dagli industriali torinesi. La presidente dell’Unione, Licia Mattioli, ha rivolto un appello al ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, spiegando che un rilancio di Caselle rappresenterebbe una condizione imprescindibile per l’export piemontese, in fase di ripresa (rappresenta l’11% della quota nazionale). Anche il sindaco Piero Fassino e il governatore Sergio Chiamparino avevano assicurato il loro interessamento nella Capitale.

 

Per ora si fa sentire l’opposizione di centrodestra in Comune e Regione. La nostra economia ha bisogno di  un aeroporto che dia un contributo forte ai collegamenti commerciali e turistici di Torino e del Piemonte, capace di diventare ‘Hub di sviluppo’ per le nostre migliori aziende. Cosa che ad oggi Caselle non riesce  ad essere come dimostrano i dati degli ultimi anni”. A dichiaralo Gilberto Pichetto, il coordinatore regionale e capogruppo in Regione Piemonte per Forza Italia, e il responsabile nazionale Trasporti, Mino Giachino durante una conferenza stampa , alla quale ha anche partecipato un osservatore dell’Unione Industriali.

 

 Forza Italia in particolare ha ricordato come Torino nel 2002 era 9a nella classifica degli aeroporti nazionali per passeggeri. Nel 2014 è al 14mo posto. Le varie gestioni in questi anni hanno magnificato le piccole crescite percentuali perdendo di vista il dato complessivo. Nei primi 10 anni del terzo millennio il sito sabaudo è cresciuto del 26% mentre gli aeroporti italiani hanno fatto registrare mediamente un +60%.  Dagli  aeroporti italiani ogni anno partono 144 milioni di passeggeri (2,5 volte gli abitanti) da Torino partono 3,5 milioni di passeggeri , il 70% dei piemontesi. Ecco le proposte del partito per il rilancio:

1)      ottenere dal Governo l’inserimento di Torino tra i 12 aeroporti strategici del Paese;

2)      definire un piano regionale dei trasporti dove il ruolo del nostro Aeroporto sia ben diverso da quanto previsto dall’ultimo Piano dei trasporti della Regione (Giunta Bresso);

3)     concordare con i privati una gestione coordinata Torino-Malpensa-Napoli- Bologna che inserisca il nostro aeroporto in rotte nazionali e internazionali di maggiore interesse in modo da trarne importanti sinergie e ricadute.

 

 

Al di là del vero e del falso

teatro mentalist

Con Marco Bellantuono The MENTALIST

 

Uno spettacolo stupefacente, nato per far convivere filosofia e mentalismo, due materie che Bellantuono sintetizza grazie alla forza  dell’illusionismo, stabilendo un filo diretto con il pubblico. Quattro sono gli stati evolutivi della mente : la Parola, l’Intuizione, la Conoscenza e il Dominio…

 

Se cercate mistero e qualche spunto di riflessione, non andate oltre. Una spirale vorticosa, ricca e sorprendente, scritta e diretta da Bellantuono che, con il piglio di Diogene, ci conduce per mano nei meandri del fantastico, facendocelo sembrare reale: è così netto il confine tra realtà e fantasia?

 

Teatro una Finestra sulle Valli – Villar Perosa
Prezzo : € 12.50
info e prenotazioni:
info@teatro21.it
3383438341 – 3292545395