LIFESTYLE- Pagina 441

I bimbi insegnano l'uso del defibrillatore

cuoreIniziativa abbinata alla Partita del Cuore

 

Sono i bambini ad insegnare agli adulti come si usa il defibrillatore. A Torino in piazza San Carlo,  duemila mini-soccorritori hanno dato vita al  “First Defibrillation Day”. L’iniziativa è promossa da Progetto Vita, collegata alla Partita del cuore, tenutasi il 2 giugno:  gli artisti della nazionale italiana cantanti e il cardiologo di fama internazionale Josep Brugada sono i testimonial.

Astensionismo e "amatriciana" federalista, ecco le patologie tricolori

LA GANGAmatteo renzi3elezioni-comunali 2manifesti elezioniLA VERSIONE DI GIUSI / di Giusi La Ganga

 

In Veneto e in Liguria, con candidati marcatamente renziani, si hanno dei veri e propri flop. Ci si consola deplorando le divisioni e le polemiche, ma ci si dimentica che anche la qualità soggettiva del candidato, la sua storia politica e il suo spessore contano, e contano molto. Insomma Renzi è Renzi, ma i suoi cloni non convincono allo stesso modo

 

Oggi non si può non parlare dei risultati delle elezioni regionali e amministrative di domenica. Ma non vi tedierò con minuziose analisi, che, pur interessanti, a volte non fanno vedere il dato d’insieme, che si può cogliere quasi a prima vista.

 

Mi ha colpito l’ulteriore aggravarsi del fenomeno della non partecipazione al voto. Non è più, come qualche ottimista sosteneva, un fatto fisiologico di tutte le democrazie mature, ma è un fatto gravemente patologico, soprattutto se, oltre al 50% di non votanti, la metà di chi vota lo fa scegliendo partiti o liste anti-sistema. Insomma la nostra Repubblica si regge su basi sempre più fragili, e non bastano campagne roboanti o demagogiche per riportare la gente alle urne; anzi direi che spesso il frastuono e l’esasperazione allontanano ancora di più. Il primo leader che vincerà davvero le elezioni sarà colui che riuscirà a rinnovare un po’ di entusiasmo e di partecipazione. Il Renzi delle Europee dell’anno scorso sembrava sulla buona strada, ma oggi mi sembra anche lui impantanato.

 

Una seconda cosa, infatti, che mi ha colpito è lo scarso o inesistente trascinamento che l’effetto Renzi avrebbe dovuto produrre e non ha prodotto sui candidati del PD. I risultati migliori si colgono con grandi tribuni popolari eletti al sud e con uomini d’apparato eletti al centro. In Veneto e in Liguria, con candidati marcatamente renziani, si hanno dei veri e propri flop. Ci si consola deplorando le divisioni e le polemiche, ma ci si dimentica che anche la qualità soggettiva del candidato, la sua storia politica e il suo spessore contano, e contano molto. Insomma Renzi è Renzi, ma i suoi cloni non convincono allo stesso modo.

 

Una terza cosa che mi ha colpito può sembrare una bazzecola, ma, secondo me, in essa si trova la spiegazione di tanti disastri dell’ultimo ventennio. Nelle sette regioni sono vigenti sette sistemi elettorali diversi, con le più diverse soluzioni. Il nostro federalismo “all’amatriciana” ha consentito a ciascuno di sbizzarrirsi, senza nessuna comprensibile ragione che giustifichi l’abbandono di un sistema elettorale uniforme. Lo si vede in questa occasione, ma in realtà tutta l’esperienza regionale andrebbe ripensata, dopo due decenni di improvvisazioni istituzionali e di cattivo federalismo, che non poco hanno pesato sui conti pubblici.

Gipo "Zingaro di periferia" diventa film

GIPO FILMRiscoprire la figura poliedrica dello chansonnier piemontese Farassino attraverso le testimonianze raccolte  tra la gente di  barriera 

 

Continuano, nelle suggestive vie di barriera di Milano le riprese del film “Zingaro di periferia” film prodotto da Film Commission  e la Fondazione Caterina. Dietro la macchina da presa Alessandro CastellettoLuca Morino continua la  caccia a indizi e tessere per comporre quel puzzle che le consentirà di delineare la figura poliedrica dello chansonnier piemontese GIPO FILM 2Gipo Farassino. Le testimonianze raccolte  tra la gente di  barriera in campo culturale, teatrale e letterario, politico e sociale, aiuteranno Luca a conoscere quel personaggio da cui pensava di essere diametralmente opposto…ma scoprendo lati oscuri della città riscopre un poeta ed un autore che rimpiange di non aver avuto modo di  conoscere e frequentare, almeno dal lato artistico. Il viaggio per conoscere lo zingaro di periferia, non si limita alla città,  in ogni angolo di Piemonte c’è un po’ di Gipo.

 

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Quartieri e gattopardismo: ridurre ma di quanto?

palazzo civicoSTORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto

Circa un anno fa era girata la voce che le circoscrizioni sarebbero diventate cinque. Passando documenti su documenti, finalmente il Gruppo del Pd in  Comune, il più numeroso, ha deciso d’affrontare il “toro per le corna”.  Del resto mancano 10 mesi alle nuove elezioni

 

Mi sa che la montagna ha partorito il topolino.  I quartieri di Torino sono dieci. Da alcuni anni la nostra civica amministrazione si è impegnata nel volerli ridurre , accorpandoli. Il tutto deriva da fattori di funzionalità amministrative e di contenimento dei costi.  Tralascio il mio personale scetticismo sulla loro effettiva efficacia. Ammetto d’aver conosciuto attivi presidenti, come ho “intravisto” presidenti totalmente assenti, dediti solo a incassare l’indennità prevista a fine mese. Circa un anno fa era girata la voce che le circoscrizioni sarebbero diventate cinque. Passando documenti su documenti, finalmente il Gruppo del Pd in  Comune, il più numeroso, ha deciso d’affrontare il “toro per le corna”.  Del resto mancano 10 mesi alle nuove elezioni. E poi, parliamoci chiaro, anche in totale assenza di fondi disponibili, il consiglio comunale non produce. Il documento propone sei Quartieri. Con un pregnante intervento del Sindaco che inviava i consiglieri a farlo proprio. Documento contestato, con l’obbiettivo di portare i quartieri almeno a sette . Direi, con un eufemismo, che tutto è sotto controllo. Rimangono sconsolanti domande. Sintetizzate: perchè? E, in particolare come sia possibile non essere, di fatto capaci di risolvere un problema senza complicanze economiche. Una volta il gattopardismo era una scelta. Tancredi comunque parte e si arruola nei garibaldini. Fa qualcosa perchè nulla cambi. Ora, mi sembra, vinca l’ignavo. Ignavo, ovviamente per interesse. Non per stupidità. ciò non è un bene per la nostra fragile democrazia.

 

(Foto: il Torinese)

 

E nel 1946 Giulia Ferrero divenne la prima funzionaria d'Italia

piazza castello vecchia

ponte mole vittorioCOSA SUCCESSE IN CITTA’ 

Secondo una ricerca condotta presso l’ University College di Londra dalla neuroscienziata Eleanor Maguire, il passato è strettamente connesso al futuro, tanto che chi soffre di amnesia e quindi dimentica il passato, non riesce più nemmeno ad immaginare e a prospettarsi un futuro. Ebbene, forse per attenerci un po’ alle recenti scoperte, o forse perché in fondo il mondo e nello specifico la città in cui viviamo è fatta di storia e di aneddoti passati, che da questo mese dedicheremo una “rubrica” a Torino e agli avvenimenti più curiosi e che più l’hanno segnata nel corso degli anni, se non addirittura dei secoli precedenti

 

Era il 19 maggio del 1947 ed erano passate da poco le h. 18.00 quando, durante un violento nubifragio abbattutosi sulla città di Torino, un filmine colpì la vettura tramviaria 2572 mentre si trovava in via Garibaldi all’angolo con C.so Valdocco. Per un attimo il tram venne avvolto in un gran bagliore di fiamme che si trasformò qualche secondo dopo in una nuvola di fumo. Immediatamente i passeggeri all’interno della vettura cominciarono a schiantare i finestrini e le portiere bloccate dal cortocircuito, riuscendo a precipitarsi fuori dal tram. Solo il manovratore fu investito dalla fiammata; fortunatamente ne uscì illeso e con i soli pantaloni bruciacchiati. Tuttavia una quindicina di persone, vittime del panico, rimasero ferite nel tentativo di uscire dalla vettura. [ Gazzetta del Popolo ]

 

Era il 24 maggio sempre del 1947 quando si ebbe finalmente l’epilogo della tragedia di C.so Vercelli che ebbe come spietato protagonista Ugo Tiengo e che segnò nel profondo l’opinione pubblica torinese. Qualche mese prima, esattamente la sera del 30 dicembre 1946, Ugo Tiengo andò a trovare la moglie Maria Greggio (che nei mesi precedenti aveva più volte manifestato la volontà di volersi separare e rifarsi una vita con un altro uomo), nell’abitazione di C.so Vercelli 88, dove la donna viveva con i loro tre figli. Il Tiengo, dopo un primo tentativo fallito di convincere la moglie a tornare con lui, estrasse la rivoltella, la puntò contro il volto della giovane donna e poi sparò un colpo uccidendola. La stessa sorte toccò allo zio di Maria, Carlo Maistardi e al nuovo compagno di lei, Giustavo Nibale che in quel momento si trovavano nell’abitazione di Maria. Il tragico delitto si svolse davanti agli occhi innocenti e terrorizzati dei tre bambini Marisa, Franco e Sergio. Il 24 maggio 1947, dopo un difficile processo (soprattutto per la bambina più grande che dovette anche testimoniare l’accaduto) la Corte d’Assiseritenne l’uomo colpevole di omicidio continuato, condannandolo definitivamente ad una pena di 26 anni di carcere. [Gazzetta del Popolo]

 

Era il 4 maggio 1949 quando un drammatico fatto sconvolse la città di Torino e l’Italia intera. Quel pomeriggio si attendava, sul campo dell’Aeritalia, l’aereo con a bordo la squadra di calcio del Torino che era reduce dal Portogallo perché lì aveva sostenuto un incontro con il Benfica. Nonostante le condizioni di mal tempo presenti a Torino quel giorno (raffiche di vento, pioggia e fitta nebbia), si decise ugualmente di far partire l’aereo e di farlo giungere a Torino. Fu un attimo, il tempo di un secondo ed avvenne la catastrofe: l’aereo con a bordo 18 calciatori, dirigenti, giornalisti e tre membri dell’equipaggio, si schiantò tragicamente sul colle di Superga, proprio dietro alla Basilica. Poco dopo le h.17.00 un imponente boato e nuvoloni di fumo e fiamme invasero la collina torinese lasciando la città completamente senza fiato. Subito dopo il forte impatto non si sapeva ancora né cosa fosse successo né di chi fosse l’aereo; quando giunsero i primi soccorsi trovarono accanto ad alcuni corpi delle maglie granata con inciso sopra lo scudetto tricolore. In quel momento si ebbe la conferma che l’aereo coinvolto nel tragico incidente era proprio quello del Torino. Si ipotizzò che la fitta nebbia e le pessime condizioni atmosferiche avessero impedito al pilota di scorgere e quindi di conseguenza evitare il colle della Basilica. [La Stampa]

 

Era il 2 maggio 1966 quando la torinese Fulvia Ferrero, di 23 anni, laureata in legge alla Facoltà di Giurisprudenza di Torino, divenne la prima donna-funzionario d’Italia. Dopo aver vinto un concorso al quale parteciparono 900 candidati, la Dott.ssa Ferrero si aggiudicò il ruolo di “funzionario” all’interno della Prefettura di Torino, ruolo fino ad allora ricoperto esclusivamente da persone di sesso maschile. Questo evento rappresentò un importante e significativo passo all’interno della lunga battaglia per la parità dei diritti tra donne e uomini. [Gazzetta del Popolo]

 

L’ 8 maggio sempre del 1966 il “reuccio della canzone italiana”, Claudio Villa,si recò nella città di Torino per eseguire il “Padre Nostro” di Tortorella, durante la Messa in San Francesco D’Assisi. Chiamato dagli universitari della Conferenza di San Vincenzo, Villa cantò il “Padre Nostro” durante la Messa delle h. 11.00 nella Chiesa di San Francesco da Paola, situata in via Po. Un’ora prima della funzione la Chiesa era già gremita di persone e quando l’amato cantante (al termine della Messa) uscì da una porta laterale, i numerosi “fans” si scatenarono bloccando il traffico in via Po e cercando di scavalcare con irruenza il cordone teso dalla polizia. Furono tre quarti d’ora di tensione tra urli, strilli e qualche ferito. [Gazzetta del Popolo]

 

Il 3 maggio 1980 venne ritrovata Adriana Tromboni, la bambina torinese di 10 anni che il 30 aprile, dopo essere uscita per giocare con gli amichetti, non aveva più fatto ritorno a casa. La bambina venne ritrovata (dopo tre giorni di completo silenzio) in Calabria, a quasi 1000 km di distanza dalla sua città. Quello che la bambina raccontò appena venne ritrovata dalla polizia, fu che un uomo molto più grande di lei l’aveva rapita e costretta a prendere un treno con lui e che lei, qualche giorno dopo, approfittando di un momento di distrazione dell’uomo, era riuscita a scappare da lui. La polizia si mise subito sulle tracce del presunto maniaco ma qualche ora dopo, appena la bimba rivide la sua mamma (precipitatasi in Calabria), scoppiò in un pianto liberatorio e confessò di essersi inventata tutto. Raccontò di essersi allontanata da casa per paura di essere sgridata poichè non aveva rispettato l’orario di rientro e che, dopo essere giunta a Porta Nuova, decise di prendere il primo treno che le era capitato: quello per la Calabria. Una volta giunta in Calabria era rimasta all’interno della stazione del comune di Paola finché la polizia non riuscì a trovarla. Nicoletta Tromboni, mamma della bambina, si scusò a nome di sua figlia e fece ritorno a Torino insieme alla piccola Adriana che, capita la gravità dell’accaduto, promise di non scappare più e di non dire bugie. [La Stampa]

 

 (Foto: mepiemont.net – il Torinese)

Simona Pili Stella

Dipendenti della Provincia "presi in giro" protestano al Giro

GIRO ITALIA PROTESTAGIRO PROTESTA

Bandiere e striscioni alla partenza della tappa Torino-Milano

 

I sindacati hanno allestito un presidio per sensibilizzare sul momento di incertezza che vivono i dipendenti delle province su cui, dicono, ” pende la spada di Damocle della Del Rio”.  In piazza solferino, a partire dalla mattina, prima della partenza della tappa ciclistica Torino-Milano, alcune decine di dipendenti dell’ex provincia di Torino si sono schierati con striscioni e bandiere delle organizzazioni sindacali. In particolare era visibile la delegazione Cisl e la funzione pubblica Cgil. Sugli striscioni slogan contro il governo Renzi.

 

(Foto: il Torinese)

Tango delle fragole a San Mauro

TANGO

Una intera giornata popolare tra performances, ballo, teatrodanza, milonga per tutti, spettacoli, tango di strada, proiezione film e interazioni coreutiche con LCMM, le Frolere e altri figuranti nel centro storico

 

E’ documentato che gli abitanti di S. Mauro Torinese iniziarono a coltivare le fragole dal 1706 in seguito all’autorizzazione del Duca Amedeo II che in tal modo compensava la popolazione per i danni arrecati ai raccolti durante l’Assedio di Torino. Fino a quel momento infatti le fragole erano coltivate esclusivamente nei Giardini Reali di Stupinigi e Racconigi.   La Fragolina ispira la Sagra Sanmaurese sin dal 1933 e il Tango delle Fragole proposto da Etnotango Festival 9° Edizione, ideato ad Monica Mantelli, fanno tappa a San Mauro Torinese domenica 31 maggio, in concomitanza con la tradizionale Sagra delle Fragole e propone una intera giornata popolare tra performances, ballo, teatrodanza, milonga per tutti, spettacoli, tango di strada, proiezione film e interazioni coreutiche con LCMM, le Frolere e altri figuranti nel centro storico di San Mauro Torinese, in collaborazione con la ProLoco e altre realtà territoriali. L’evento del Festival si inserisce nel progetto di valorizzazione territoriale del complesso Abbaziale di Santa Maria della Pulcherada voluto dal Comune di San Mauro Torinese “I loce Pulcherada” che unisce spettacoli, mostre, visite, animazione e percorsi nell’ambito di manifestazioni e piattaforme culturali di territorio.

Massimo Iaretti

PROGRAMMA

 

Dalle ore 10 durante tutto il giorno Flash Mob Etnotango sul Ponte Vittorio Emanuele III (ponte Vecchio) intorno al Raduno Fiat 500 d’epoca e auto storiche” (esposizione in corso sino alle ore 19). Libere incursioni tanguere a cura di LCMM.

 

Alle ore 11 Tango Muto di Benvenuto per “I LIKE PULCHERADA” con inaugurazione mostra fotografica “I LIKE PULCHERADA” nell’abbazia della Pulcherada. Tra le immagini, scatti di momenti di Etnotango nel territorio. La mostra è con accesso libero (a parte durante le funzioni liturgiche) ed è gratuita.

 

Ore 12,30 – 14,00 Pranzo in Rosa a cura della ProLoco con mini “incursioni” di Etnotango nel Padiglione gastronomico della Proloco allestito in piazza Europa (menù a 15 Euro – prenotazioni: prolocosanmaurotorinese@gmail.com)

 

         Dalle ore 14,00 alle ore 17,00 in piazza dell’Abbazia (retro esterno della Pulcherada) per “I LOVE PULCHERADA”  Milonga Vieja TANGO DELLE FRAGOLE (Prima parte con repertorio tradizionale) Street tango per tutti con ETNOTANGO DJ e performance della LCMM.  Inoltre: Folklore popolare e storico con le “Frolere degli AMIS ED LA FROLA” – Visite guidate alla Chiesa e Affreschi a cura del gruppo parrocchiale LA pulchraRADA.

 

NB: per i ballerini/e munirsi di apposite scarpe anche per pietra e porfido.

 

         Dalle ore 17,30 alle ore 20,30 presso il Padiglione delle feste allestito in piazza Europa: Milonga Nueva TANGO DELLE FRAGOLE seconda parte (repertorio contemporaneo) Street Tango   per tutti con ETNOTANGO DJ e performance LCMM dal titolo “IANI DEL TANGO”.

NB: Per i ballerini: si segnala il pavimento in legno!

 

Ore 21,00 in piazza dell’Abbazia ”FRAGOLATA PER TUTTI” distribuita dalla PRO LOCO SANMAURESE e dal gruppo J’AMIS ED LA FROLA

 

Dalle ore 21,00 alle ore 24,00 in piazza dell’Abbazia: proiezione (sempre all’aperto) del film musicale “POEMA CIRCULAR” sul tango e il paesaggio su maxischermo con performance TANGO FRAGOLOSO a cura di LCMM e Etnotango Friends.

 

Nel mentre vi è il film, Tango libero per tutti ovvero Milonga Street anche sulla colonna musicale della pellicola a cura di ETNOTANGO. Presentano il film: Alessandro Avataneo (regista) e Monica Mantelli (Etnotango) e Etnotango DJ. Inoltre visite guidate alla Chiesa e Affreschi a cura del gruppo parrocchiale LA pulchraRADA 

NB: per i ballerini/e munirsi di apposite scarpe anche per pietra e porfido.

Scoprire un mito: Re Arduino

masino 2Visite animate al Castello domenica 31 maggio, dalle ore 10 alle 18

 

 

Nel millenario della morte di re Arduino, domenica 31 maggio 2015, dalle ore 10 alle 18, il Castello di Masino, bene del FAI – Fondo Ambiente Italiano a Caravino (TO) che custodisce le spoglie del primo sovrano d’Italia, ne celebra il mito con una giornata di rievocazione storica, con speciali visite guidate e, alle ore 17.30, la proiezione in anteprima di alcune sequenze della docu-fiction Arduino Sans Despartir di Andry Verga. Saranno proprio i personaggi in costume della docu-fiction ad animare la residenza millenaria della Famiglia Valperga, discendente del re Arduino, e guideranno visitatori grandi e piccini alla scoperta delle sale, delle torri e delle segrete del maniero, fino all’incontro con il re. L’allestimento di un campo tendato e di uno stand su armature e armi medievali consentirà, inoltre, di conoscere nei minimi dettagli come si sono evolute le tecniche della guerra a cavallo dall’anno Mille.

 

Per immedesimarsi ancora di più nell’atmosfera del Medioevo e nel vissuto quotidiano dell’epoca, alle ore 17,30 nel Salone degli Stemmi gli ospiti del Castello potranno incontrare il regista Andry Verga e gli attori della docu-fiction Arduino Sans Despartir. Un film che ripercorre con rigore storico-filologico – garantito dalla collaborazione con i gruppi storici del Patto Arduinico – le orme del marchese d’Ivrea e primo re d’Italia nel territorio del Canavese. Oltre all’incontro con il regista si parlerà della figura di Arduino con Franco G. Ferrero, autore della guida illustrata I luoghi di Re Arduino tra storia e leggenda, distribuita in allegato al film in dvd. La chiacchierata sarà arricchita dalla presenza del cast in costume, che creerà un suggestivo gioco di rimandi tra passato, realtà e finzione scenica.Nel corso della giornata, come ogni weekend fino a settembre, i bambini potranno partecipare alla Caccia al Tesoro, un percorso di visita libero tra i saloni, le carrozze, le torri, il parco, il giardino dei Cipressi e delle Rose e il grande labirinto.

 

Orario: dalle ore 10 alle 18 – visite guidate animate a partire dalle ore 14.00 ogni mezz’ora

 

Ingressi: Speciale biglietto Famiglia (2 adulti + fino a 4 ragazzi dai 4 ai 14 anni): 25 €; Bambini (0-3 anni): gratuito; Soci FAI e National Trust: gratuito con contributo di 5 € per visita animata; Ridotto studenti universitari e carta musei: 7 €; Intero adulti con visita animata: 10 €; Gettone parcheggio interno 2 € intera giornata.

 

Per informazioni: Castello di Masino, Caravino (TO), tel. 0125.778100; faimasino@fondoambiente.it

Per maggiori informazioni sul FAI consultare il sito www.fondoambiente.it

Serata TJF al Museo Egizio

BRAXTONegizio jazz 3egizio jazzegizio jazz 2Protagonista della serata Anthony Braxton con il suo Sonic Genome

 

Grande successo di pubblico ieri sera, 28 maggio, al Museo Egizio. Alle 21,30 erano stati staccati ben 1.500 biglietti e il concerto inaugurale del TJF sarebbe terminato solo alle 2.00 ! I 70 musicisti della Sonic  Genome di Anthony Braxton hanno suonato seguendo un percorso itinerante fra i diversi piani del Museo, tra mummie e reperti egizi in una atmosfera davvero particolare e suggestiva, che ha coinvolto i numerosi visitatori incuriositi ed affascinati allo stesso tempo. Davvero originale l’iniziativa ,unica nel suo genere,che ha coniugato la passione e l’interesse per un passato millenario e quelli per un’avanguardia moderna e contemporanea.  Settanta musicisti dalle più diverse provenienze stilistiche danno vita a una performance musicale unica. Più che un concerto è la creazione di un ambiente musicale interattivo che coinvolge il pubblico,facendolo entrare nel cuore del fare creativo. Senza dubbio si tratta del più ambizioso esperimento del visionario compositore e sassofonista di Chicago  nel suo percorso d’investigazione artistica. L’evento è una Prima europea,esclusiva del TJF. Una produzione TJF e Fondazione Museo Egizio in collaborazione con AR.CO.TE Jazz Torino e Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. 

Mauro Reverberi

                                                 

Uno sportello per le imprenditrici invisibili

dora palloniL’incontro, organizzato da Confartigianato Piemonte, consiglio lascarisConfederazione nazionale Artigianato e piccola e media impresa (Cna) e Casartigiani, è stato occasione per far conoscere la campagna di sensibilizzazione che promuove uno sportello di ascolto 

 

Il ruolo di coadiuvanti, collaboratrici e socie di imprese tra opportunità e pericoli. Questo il tema del convegno, realizzato in collaborazione con la Consulta regionale femminile, tenutosi a Palazzo Lascaris giovedì 21 maggio. L’incontro, organizzato da Confartigianato Piemonte, Confederazione nazionale Artigianato e piccola e media impresa (Cna) e Casartigiani, è stato occasione per far conoscere la campagna di sensibilizzazione che promuove uno sportello di ascolto per conoscere concretamente opportunità e insidie che le “imprenditrici invisibili” incontrano quotidianamente. “In Italia – ha sottolineato Daniela Ruffino, vicepresidente del Consiglio e delegata alla Consulta – le donne imprenditrici superano il milione e mezzo e sono determinanti per lo sviluppo delle aziende. La nascita di uno sportello per dar voce anche a coloro che operano nel mondo del lavoro, senza la giusta visibilità, è di fondamentale importanza. Oggi è, inoltre, più che mai necessaria una equa distribuzione delle figure femminili sia nel Consigli di amministrazione privati sia in quelli pubblici”. “Le imprenditrici – ha evidenziato Monica Cerutti, assessora alle Pari opportunità – hanno colto la possibilità di lavorare in settori, come il turismo e l’agroalimentare, in cui il Piemonte sta cercando di essere sempre più all’avanguardia. Agire per eliminare le barriere sociali, potenziare i servizi di consulenza e promuovere la tutela delle donne nei processi di formazione e innovazione sono le basi su cui intendiamo lavorare per migliorare e rendere concreti questi obiettivi”. Il dibattito si è poi focalizzato, con gli interventi degli avvocati Patrizia Polliotto e Marinella Ferrari, rispettivamente presidenti di Unione consumatori e Casartigiani, sulle tutele giuridiche per le donne coadiuvanti e socie di imprese. All’iniziativa hanno inoltre partecipato Gianna Pentenero, assessore al Lavoro e  Daniela Biolatti, presidente di Confartigianato Donne Impresa.

 

(Daniela Roselli – www.cr.piemonte.it – Foto: il Torinese)