LIFESTYLE- Pagina 430

Cala la cassa integrazione: si va verso la ripresa?

lavoro2

Per quanto riguarda la Cassa integrazione straordinaria (Cigs), le ore sono state 28,4 milioni, – 32,6%

 

In Piemonte, nel  mese scorso sono calate del 26.9% rispetto al luglio del 2014 le ore di cassa integrazione guadagni. Il dato è dell’Inps, considerando che le ore autorizzate sono state 52,4 milioni a fronte dei 71,7 milioni di un anno fa. Le ore autorizzate di Cassa integrazione ordinaria (Cigo) sono state 16,4 milioni, con un calo del 16,8% nell’industria e del 24,2% nell’edilizia. Per quanto riguarda la Cassa integrazione straordinaria (Cigs), le ore sono state 28,4 milioni, – 32,6% .

 

(Foto: il Torinese)

Scende il valore delle case in città

casa

I valori dell’offerta hanno segnato un ulteriore calo del 3,7%

 

In calo il valore della casa a Torino. Per l’Osservatorio immobiliare di Casa.it, i valori dell’offerta hanno segnato un ulteriore calo del 3,7%. Cresce, ma in modo leggero(0,5%) il prezzo che gli acquirenti sono disposti a pagare. Il prezzo ideale è stimato intorno ai 2.300 euro al metro quadro. La tipologia di abitazione più richiesta (60%) è rappresentata da una casa tra i 50 e 100 mq. Le grandi metrature attirano invece solo il 30%, mentre i monolocali il 7%.

 

(Foto: il Torinese)
   

Val Grande partigiana: la mappa della memoria

valgrande partigianivalgrande carta

Su queste montagne è stata scritta una pagina importante della Resistenza italiana. Nel giugno del 1944 la Val Grande e la Val Pogallo furono teatro di un tragico rastrellamento e di aspri scontri tra le formazioni partigiane e le truppe nazifasciste

 

Per documentare e rappresentare i luoghi della Resistenza in Val Grande, l’Ente Parco Nazionale che gestisce l’area selvaggia più vasta d’Italia e l’Associazione Casa della Resistenza di Verbania Fondotoce hanno realizzato una carta storico-escursionistica. Una vera e propria “mappa della memoria”, a supporto dell’ attività di studio e conoscenza storica del territorio e della sua fruizione escursionistica.  La carta, in scala 1:30.000, realizzata in grande formato, con una duplice rappresentazione in fronte/retro, oltre ad offrire tutte le coordinate GPS, descrive i diversi episodi ed eventi (segnalati da apposite icone) e, ovviamente, la topografia dell’impervio territorio chiuso tra le montagne dell’Ossola, il bacino del Lago Maggiore e la Valle Cannobina. Su queste montagne è stata scritta una pagina importante della Resistenza italiana. Nel giugno del 1944 la Val Grande e la Val Pogallo furono teatro di un tragico rastrellamento e di aspri scontri tra le formazioni partigiane e le truppe nazifasciste. A Pogallo una lapide ricorda 17 giovani partigiani, alcuni rimasti ignoti, uccisi il 18 giugno 1944. A Finero ne furono fucilati altri 15, cinque giorni dopo, il 23 giugno. E prima ancora i 42 di Fondotoce e i 17 di Baveno, catturati tra Val Grande e Cannobina. Il rastrellamento si svolse tra l’11 e il 30 giugno 1944. I tedeschi e i fascisti che attaccarono erano quattro-cinque mila, bene armati ed equipaggiati; i partigiani che si difesero erano dieci volte di meno, male armati, peggio equipaggiati e privi di viveri. Per le formazioni partigiane e per la popolazione civile furono venti terribili giorni di spietata caccia all’uomo, fucilazioni, incendi e saccheggi. Nella mappa vengono proposti vari itinerari attraverso i luoghi contrassegnati da lapidi, cippi e croci nel ricordo di quella esaltante e  drammatica pagina della nostra storia. Un lavoro importante di ricerca storica ha consentito di ricostruire e proporre, in sintesi, una infinità di storie, eventi, accadimenti a chi oggi si avventuri nelle valli e sulle montagne del Parco della Val Grande. Così agli escursionisti viene offerta la possibilità di scoprire, accanto alle bellezze naturali  di un’area dove wilderness significa armonia, equilibri naturali e silenzi incontrastati, anche dei luoghi densi di significato storico e civile. Sono state censite 79 lapidi, 71 monumenti, i luoghi degli eccidi del rastrellamento del giugno 1944 e della lotta partigiana (Finero,Trarego,Pogallo), i cippi che delimitano i confini della repubblica partigiana dell’Ossola e i luoghi dedicati alla memoria come la Casa della Resistenza di Fondotoce, il museo partigiano “Alfredo Di Dio” a Ornavasso e la sala storica del municipio di Domodossola, dove si sperimentò la democrazia durante l’occupazione nazifascista.  La carta storico-escursionistica è in vendita presso la Casa della Resistenza di Fondotoce (Tel: 0323 58.68.02 -mail: info@casadellaresistenza.it).

 

Marco Travaglini

 

Ti odio Mr. Big

E dire che Carrie l’ha avuta la possibilità di riscattarsi, ha incontrato Aiden:  sensibile, dolce, bello, presente, con la passione per i lavori di falegnameria  e una casa in campagna lontana dai rumori e dallo stress newyorkese

 

Carrie_BradshawCarrie Bradshaw questa frase l’avrà ripetuta mille volte, mentre vagava con i sandali in mano per le vie di New York. Scalza, svogliata, stanca, non più lucida nè brillante come appena uscita di casa, a fine serata Carrie sperava solo di andare a morire nel suo letto, come una balena arenata dal trucco sfatto. E dire che era uscita di casa davvero brillante, nella sua giacca rosa e il rossetto lucido, con i capelli così voluminosi da svolazzare in aria come uno stendardo.

 

Poi due chiacchiere, un locale trendy, un Martini con la ciliegia, qualche vecchia conoscenza: il copione di Carrie sembrava ancorato a un trapassato remoto. E in quei rari momenti di libertà che ritagliava per se stessa, lontana dai ricordi, o dalla presenza intermittente di Mr Big, provava piccole gemme di felicità intensa, di amore per se stessa e per il mondo, distillate allo stato puro. E dire che Carrie l’ha avuta la possibilità di riscattarsi, ha incontrato Aiden:  sensibile, dolce, bello, presente, con la passione per i lavori di falegnameria  e una casa in campagna lontana dai rumori e dallo stress newyorkese.

 

Una meraviglia anche solo a pensarci. Ma lei niente, ha accampato scuse di ogni sorta, gli insetti, il fango, e vattelapesca, pur di perdere Aiden e continuare a penare sull’assenza presente ( o sulla presenza assente? ) di Mr. Big. Improvvisamente ripiombai nel mio vecchio schema: mangiare untissimo cibo cinese, dormire fino a mezzogiorno e sentirmi.. inquieta. Alla fine Carrie ha sposato il maledetto Big, ma questa è un’altra storia.

 

 Federica Billone

www.tuttigliuominidilola.it

Un anno di Sanità in Regione

molinette 

Rete ospedaliera, assistenza territoriale, strutture private. Il piano prevenzione.Sblocco del turnover del personale. I nuovi direttori generali

 

Con l’approvazione delle linee guida che i Direttori delle aziende sanitarie regionali devono osservare nella stesura degli atti aziendali, si completa l’intenso lavoro iniziato un anno fa con l’insediamento della Giunta Chiamparino. Un lavoro che l’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, riassume così.

 

  • La revisione della rete ospedaliera pubblica e privata

A novembre 2014, la Giunta ha approvato la delibera di revisione della rete ospedaliera pubblica e privata del Piemonte, con l’obiettivo di riqualificare la spesa sanitaria e tornare ad investire sul territorio, sulle tecnologie più avanzate e sulla prevenzione.La sanità del Piemonte negli ultimi anni è molto cambiata: la produzione è calata del 3%- senza una contestuale riduzione dei costi- ed è aumentata la mobilità passiva verso altre Regioni, il cui saldo è diventato negativo di 30 milioni nel 2013. La delibera prevede un aumento di posti letto di continuità assistenziale sull’intero territorio:1330 in più, una prima risposta alla richiesta di tante famiglie che, dopo il ricovero ospedaliero chiedono soluzioni per gli ammalati, spesso anziani, prima del rientro in famiglia.

 

  • Piano regionale della prevenzione

Il 3 giugno è stato approvato il Piano regionale della prevenzione 2015-2018: un documento complesso, frutto dell’impegno di gruppi di studio che hanno lavorato su dieci programmi per integrare funzioni e competenze presenti nei Dipartimenti di prevenzione delle ASL e nel servizio sanitario regionale. Il documento è preceduto dall’aggiornamento del profilo di salute della popolazione piemontese ed è accompagnato da strumenti di monitoraggio e di indicatori di risultato. Il Piano ed il rispetto dei contenuti certificati rappresentano un Livello essenziale di assistenza (LEA) per la Regione ed un obiettivo di mandato per i direttori generali delle ASL

 

  • La rete di assistenza territoriale

Un atto di programmazione che procederà di pari passo con la revisione della rete ospedaliera, a partire dal 2016: un tassello indispensabile a garantire l’offerta sanitaria adatta ai nuovi bisogni di salute della popolazione del Piemonte. La delibera è del 29 giugno.Il Piemonte, dove vivono il 7 % degli italiani, è una delle regioni più vecchie: nel 2011 gli over 65 erano 1.023.195 e l’indice di invecchiamento (che rapporta gli ultra 65enni al totale della popolazione) era del 23.4%, mentre alla stessa data, in Italia gli over 65 anni erano 12.301.537 pari al 20.3 % del totale della popolazione. Una popolazione che invecchia in condizioni di salute migliori, perché negli ultimi decenni è profondamente mutato lo scenario epidemiologico caratterizzato da un aumento della prevalenza di patologie croniche, di cui in Italia (dati Istat 2011) soffre almeno il 38.6% della popolazione.La cura dei pazienti cronici richiede non tanto un aumento di risorse, quanto piuttosto un’inversione di tendenza culturale perché i pazienti cronici necessitano di risposte integrate e multidisciplinari.Le strutture ospedaliere restano la sede più adatta per la diagnosi e la cura degli episodi acuti, ma le altre prestazioni (visite ed esami specialistici, consumo di farmaci, riabilitazione) hanno sul territorio il luogo più appropriato di erogazione, spesso anche al domicilio stesso dei pazienti: per la diffusione di patologie croniche a rilevante impatto sociale, vogliamo conciliare esigenze di equità e di solidarietà con il quadro delle risorse disponibili. L’assistenza socio sanitaria territoriale rappresenta uno dei tre macro livelli di assistenza in cui si vuole declinare l’offerta del servizio sanitario in Piemonte – insieme alla prevenzione e all’assistenza ospedaliera – attraverso assistenza primaria (medicina generale, pediatria di libera scelta e continuità assistenziale); assistenza specialistica territoriale; attività erogate dalle strutture distrettuali delle Asl (assistenza domiciliare e residenziale socio-sanitaria ad anziani non autosufficienti, disabili, minori, salute mentale). La delibera individua, tra le linee di azione, la valorizzazione del ruolo dei Distretto come articolazione operativa fondamentale delle ASL per il governo della rete territoriale.

 

  • Strutture private, programmazione dei fabbisogni di prestazioni ospedaliere

A luglio, la Giunta ha approvato la delibera di programmazione dei fabbisogni di prestazioni ospedaliere che la Regione pagherà alle strutture sanitarie accreditate private per il prossimo triennio: un quadro che si completa a partire dal Patto della Salute e dal Regolamento attuativo nazionale. Siamo partiti dal budget 2014 di fabbisogni ospedalieri che fornivano i privati, pari a 570 milioni di euro, ed abbiamo operato una contrazione, ma senza mai applicare tagli lineari. Abbiamo recuperato circa 40 milioni, 20 dei quali li abbiamo già destinati a prestazioni di letti di continuità assistenziale ed assistenza domiciliare, la vera grande esigenza che abbiamo registrato.

 

  • Le assunzioni di personale: 772 persone entro fine 2015

Il 23 luglio i dirigenti dell’assessorato, incontrando i sindacati di categoria, hanno consegnato la previsione di ingressi a tempo indeterminato di 772 unità di personale, entro il prossimo 31 dicembre. 213 medici, 360 infermieri ostetrici, 129 operatori socio sanitari e 21 medici per il servizio del 118 sono solo alcuni dei numeri del quadro generale che si sta attivando nelle varie aziende sanitarie.

 

  • I nuovi direttori generali

La Giunta regionale ha nominato, a fine aprile 2015, i nuovi direttori generali della sanità piemontese. Sedici nomi, fra cui tre donne: quattro i direttori confermati, ma in sedi diverse da quelle attuali, secondo il principio della turnazione. Scelti in base alla professionalità e alla capacità manageriale, sono chiamati, con i direttori sanitari ed amministrativi, a dare concreta attuazione agli indirizzi che la Regione formula in materia sanitaria. L’ultima delibera approvata a fine luglio, le linee guida per gli atti aziendali, stabilisce che, per quanto riguarda le strutture organizzative aziendali, il loro numero deve essere conforme ai parametri fissati dal Patto per la Salute (17,5 posti letto per struttura complessa, 1,31 strutture semplici per struttura complessa). In questo modo in Piemonte i primariati si ridurranno di circa il 30%, il che consentirà non solo nel lungo periodo di risparmiare, ma soprattutto di superare l’eccesso di frammentazione del nostro sistema garantendo ai cittadini reparti più forti e più sicuri.

 

(Foto: il Torinese)

www.regione.piemionte.it

CANZONI DELL'EROE QUOTIDIANO

fenestrelle spettacolo

Sabato 22 agosto, ore 21, Chiesa della fortezza al Forte di Fenestrelle

 

Gli eroi esistono ancora? Il termine eroe riporta alla mente personaggi mitici e storici, avventurieri, uomini di coraggio per i quali il rischio è una sfida da vincere ad occhi aperti, oppure i protagonisti dei film e dei racconti frutto della fantasia di autori e sceneggiatori, eppure questa figura è più reale di quanto non si possa immaginare. L’eroe esiste ancora nel vivere quotidiano, nascosto tra le pieghe dei giorni senza nome, spesso inconsapevole del suo potere. La voce di Giovanni Battaglino, e la sua chitarra, ci raccontano la sua storia in un recital insolito, ricco di suggestioni letterarie, musicali e cinematografiche che lega con un filo una canzone all’altra e, con lo stesso filo, l’artista a chi ascolta. Un modo diverso di intendere un evento musicale che rende protagonista ogni persona presente. Un viaggio colorato di immagini oniriche e scorci di realtà che tutti, almeno una volta, abbiamo vissuto in prima persona o attraverso le parole di altri: l’amore, il cammino verso una meta importante, la guerra, l’amicizia, le tentazioni, il destino, il coraggio, la speranza. Dietro lo steccato, al di là di una porta chiusa, oltre l’angolo della strada: le canzoni di Giovanni Battaglino ci porteranno, un passo dopo l’altro, là dove ci aspetta l’eroe quotidiano. Il recital di Giovanni Battaglino è inserito all’interno della manifestazione “Parole, suoni e immagini nell’incanto della fortezza”. A questo appuntamento sarà presente un ospite speciale: il chitarrista Alessandro Chiappetta.

“Canzoni dell’eroe quotidiano” è un evento promosso dall’Associazione culturale
YOWRAS Young Writers & Storytellers – www.yowras.it

Festa e tradizione per San Rocco a Sciolze

SCIOLZE

Chiusura lunedì con la tradizionale fiera

 

L’Associazione Sapori di Sciolze, con il patrocinio del Comune, organizza i festeggiamenti per la patronale di San Rocco. Nella giornata del 15, ferragosto, alle ore 11.15 viene celebrata la Santa Messa al colle del Fagnour. Nel pomeriggio ci sono alle 15.30 una gara di bocce, alle 16 giochi in piazza a cura della Pro loco Sciolzese, cena al padiglione gastronomico e, alla sera si balla con Renato e ManuJ di Radio Veronica One. Domenica 16, alle ore 8.30 al polo educativo l’associazione Trifole e Trifolè di Rivalba organizza una gara di ricerca del tartufo. Alle ore 11.15 verrà celebata la Santa Messa in onore del patrono San Rocco, mentre nel pomeriggio la scaletta degli impegni prevede la gara di bocce e, alle 16.30 una mostra canina per cani di razza e meticci. In serata seguono la cena ed il liscio con l’orchestra Mary Mancini. Infine lunedì 17 alle ore 9 apre la tradizionale Fiera di San Rocco, poi alle 10 inizia il percorso in mountain bike proposto a Bike Bussolino Sport. Alle ore 13 ci sarà il pranzo della fiera presso i ristoranti locali. Nel pomeriggio alle 17 tutti in campo con la partita di calcio “semiseria”. Alle 19 gran cena di chiusura, poi orchestra di liscio Alex Cabrio ed elezione di Miss San Rocco e damigelle con la presenza di Bastian Contrario e della Bella Lidia.

 

Massimo Iaretti

 

Al cinema "Mirafiori Lunapark"

Fanno parte del cast Alessandro Haber, Antonio Catania e Giorgio Colangeli. Regia di Stefano Di Polito

 

Alessandro-HaberUscirà nelle sale il  prossimo 27 agosto ‘Mirafiori Lunapark’, il film prodotto da Mimmo Calopresti in collaborazione con Rai Cinema. La regia è di Stefano Di Polito, autore torinese nato proprio a Mirafiori. Il film a Torino sarà proiettato al Cinema Romano. Fanno parte del cast Alessandro Haber, Antonio Catania e Giorgio Colangeli. Il lungometraggio è stato interamente girato a Mirafiori e narra della strenua battaglia di tre dipendenti di una vecchia fabbrica ora andati in pensione, contro l’abbattimento dell’edificio dove hanno passato metà della loro vita.

La nobile Giulia che aiutava i poveri

ALLA SCOPERTA DEI NOMI DI VIE E PIAZZE /

di Simona Pili Stella

 

L’impegno che Giulia di Barolo dimostrò nei confronti delle donne carcerate (si occupò dell’istruzione, dell’abbigliamento, dell’igiene) arrivò a tal punto che, il 30 ottobre 1821, il ministero la nominò soprintendente del carcere

 

Giulia_di_BaroloContinuando con il nostro piccolo spazio dedicato alle vie che costituiscono la nostra città, oggi parleremo della marchesa Giulia Falletti di Barolo.Traversa di corso San Maurizio e parallela a via Vanchiglia e a via Buniva, via Giulia di Barolo rientra a far parte della cosiddetta zona “Vanchiglia”, diventata ormai molto conosciuta ai giovani per la presenza di numerosi locali. Essendo molto vicina a Palazzo Nuovo, al liceo classico Gioberti e all’aula studio Verdi, questa via è abitata e frequentata principalmente dalla gioventù torinese.

 

Giulia Falletti di Barolo (nota da nubile con il nome di Juliette Colbert di Maulévrier), nacque a Vandea il 27 giugno del 1785. Discendente da una nobile famiglia che trovava le sue origine nel consigliere del famoso Re Sole, Giulia rimase orfana di madre all’età di sette anni e vide molti dei suoi parenti (tra cui l’amata nonna) salire al patibolo durante la Rivoluzione francese.Sfuggita con la sua famiglia alla ghigliottina, il 18 agosto 1806 si unì in matrimonio al marchese Carlo Tancredi Falletti di Barolo e qualche anno più tardi, nel 1814, si trasferì a Torino a Palazzo Barolo.

 

Nonostante il nobile rango a cui apparteneva e il mondo sfarzoso che la circondava, Giulia (insieme a suo marito) si dedicò principalmente alla beneficenza e alle opere caritatevoli. Aprì le porte del suo palazzo a mendicanti e disagiati: la loro dimora si trasformò di giorno in una mensa per i poveri (dove lei serviva personalmente il cibo), mentre la sera tornava ad essere il salotto più ambito della città dove famosi intellettuali e nobili, si riunivano per discutere e conversare di polita, arte e letteratura. Per parecchio tempo Giulia e suo marito ospitarono a Palazzo Barolo il patriota Silvio Pellico, reduce dalla lunga prigionia nella Fortezza dello Spielberg.Nel corso della loro vita i due coniugi intrapresero molte iniziative benefiche come ad esempio la creazione di scuole gratuite, l’assistenza ai poveri e anche ingenti donazioni per quello che sarebbe diventato il Cimitero monumentale di Torino. L’impegno che Giulia di Barolo dimostrò nei confronti delle donne carcerate (si occupò dell’istruzione, dell’abbigliamento, dell’igiene) arrivò a tal punto che, il 30 ottobre 1821, il ministero la nominò soprintendente del carcere.

 

Nello stesso anno fondò, nel quartiere popolare di Borgo Dora, una scuola per ragazze povere, mentre nel 1823 fondò al Valdocco l’Istituto del Rifugio, un luogo creato per aiutare ed ospitare le ragazze madri. Nel 1825 adibì una parte di Palazzo Barolo come asilo per i figli dei lavoratori: fu la prima opera di questo tipo che venne fatta in Italia.Suo marito morì nel 1838 a seguito dell’epidemia di colera che aveva colpito il Paese nel 1835 e a cui entrambi avevano prestato generosamente soccorso. Nel 1845 aprì l’Ospedaletto di santa Filomena per bambine disabili, mentre nel 1847 fondò una scuola professionale, presso il proprio palazzo, per le ragazze di famiglia operaia.

 

La sua ultima opera di beneficenza fu la costruzione della chiesa di santa Giulia, nel popolare quartiere di Vanchiglia; morì a Torino il 19 gennaio del 1864. Nel corso della sua vita la marchesa Giulia di Barolo si distinse per la sua bellezza ed intelligenza e soprattutto per la sua generosità nei confronti dei meno fortunati; pare che dedicò alle opere di beneficenza complessivamente 12 milioni di lire, una somma pari al bilancio di uno stato del tempo. Il 21 gennaio del 1991 è stata avviata la pratica di beatificazione. Una nota curiosa per gli amanti del vino, è che fu grazie agli investimenti terrieri e alla passione dei due coniugi per le vigne delle Langhe, che oggi possiamo gustare il prezioso e pregiato Barolo piemontese.

 

 

 

Il mare in piazza per la Madonna a Mazzè

Processione per le vie del paese. Alla sera le danze sono al suono dell’orchestra spettacolo Daniel Mas

 

castello mazzeTerminano in questo fine settimana i festeggiamenti per la Madonna d’Aust a Mazzè, organizzati con la regia della pro loco. Venerdì alle ore 19 “Il mare approda in piazza” cena con specialità marinare nel cuore del Canavese. Alle ore 21.30, poi, tutti in pista con i Braida. Sabato, giorno di ferragosto c’è la Santa Messa solenne nella in onore dell’Assunta, alle 11, nella chiesa intitolata ai Santi Gevasio e Protasio, animata dal coro parrocchiale di Mazzè. Poi, accompagnata dalla banda La Fiorita ci sarà la processione per le vie del paese. Alla sera le danze sono al suono dell’orchestra spettacolo Daniel Mas. Infine domenica 16, ancora Santa Messa solenne alle 11 nella chiesa di San Rocco, animata dal coro La Genzianella e processione per le vie del rione. I festeggiamenti si chiudono in serata con la cena campagnola, dalle 19 e, dalle 21,30, un grandioso spettacolo con l’orchestra I Roeri.

 

Massimo Iaretti