Domenica 16 luglio prende il via al Castello di Miradolo, a San Secondo di Pinerolo “Invito al Parco” un nuovo importante progetto studiato e realizzato dalla Fondazione Cosso per la valorizzazione del Parco storico che circonda l’antica dimora, progetto che ha preso vita con il contributo della Compagnia di San Paolo. “Invito al Parco” corona un lungo e impegnativo lavoro di recupero del giardino storico, iniziato dalla Fondazione Cosso dieci anni fa per salvarlo dall’abbandono e dall’oblio. Dal 2007, quando il Parco versava in condizioni di enorme degrado, la Fondazione ha provveduto, con fondi totalmente propri, a ripulirlo, metterlo in sicurezza e restituirgli dignità. Insieme ad approfondite analisi del patrimonio botanico e a ricerche archivistiche, ha avviato negli anni interventi di valorizzazione che hanno permesso di mettere in luce le ricchezze naturali del giardino, come gli alberi centenari, le specie esotiche, le collezioni di camelie, ortensie, rose.Il progetto “Invito al Parco” ha oggi l’obiettivo di presentare al visitatore la storia del luogo, un meraviglioso giardino privato, che si snoda intorno al Castello di Miradolo, affascinante dimora, ai piedi del Monviso, appartenuta alle famiglie Massel di Caresana e Cacherano di Bricherasio. Il racconto si sviluppa attraverso un percorso multisensoriale, nuovo e del tutto particolare, con un’esperienza coinvolgente, che avvicina alla natura promuovendone la conoscenza e il rispetto, anche attraverso nuovi supporti alla visita, come audio guide stagionali, piantine, Qr code. Nel Parco sono stati inoltre implementati gli arredi e gli allestimenti, al fine di migliorare la fruizione del luogo. Grazie a particolari accorgimenti il progetto permette la visita del Parco sia ai soggetti non udenti sia agli ipovedenti; i percorsi di visita sono accessibili alle persone con difficoltà motorie e percorribili in completa sicurezza. “Invito al Parco” ha l’obiettivo di risultare inclusivo e rendere il Parco del Castello di Miradolo accogliente per il più alto numero di soggetti e di tipologie di pubblico.Per la stagione estiva è in programma un calendario di eventi che permetteranno di vivere il Parco con un’offerta ricca e diversificata per adulti, bambini e famiglie: dalla musica, alle visite guidate tematiche, con divertenti Pic-Nic, aperitivi e pause golose nella Caffetteria del Castello.
Massimo Iaretti
















La mostra è l’occasione per seguire l’evoluzione dell’etichetta commerciale, attraverso le sue tre principali componenti grafiche – il testo, l’ornato e l’illustrazione – che concorrono, secondo le mode che ne definiscono lo stile, alla sua potenzialità espressiva. L’etichetta, nata con una funzione informativa per identificare quanto racchiuso in un contenitore, assume nel corso del tempo maggiore attrattività, grazie all’aggiunta di inquadrature ed elementi decorativi. Già nel XVIII secolo, ma soprattutto dal XIX, l’illustrazione viene impiegata per indicare i dati di fabbricazione, l’importanza del produttore e la qualità del prodotto. Icone di bellezza, come la figura femminile, i motivi floreali – in particolare in epoca liberty –, sono soggetti sempre più diffusi tra fine Ottocento e inizio Novecento, accanto ad altri elementi figurativi sinonimo di qualità e tradizione, come stemmi e medaglie; per gli alimentari è presente anche la riproduzione del prodotto, talvolta all’interno di composizioni più complesse, con animali, paesaggi e figure.
Estate, tempo di vacanze. Per chi sta per mettersi in viaggio, è già partito o è rimasto in città, ecco una App da scaricare per evitare che una distrazione si trasformi in un vero e proprio stress: Take My Things.
che mettono al centro il patrimonio storico esistente e di visitare gli scenari più rappresentativi della sperimentazione, fornendo occasioni d’incontro con persone e realtà innovative protagoniste del cambiamento.
che dia forma al loro quartiere e che soprattutto racconti un’idea di città in cui si possano riconoscere e identificare. Il percorso è realizzato con Città di Torino, Urban Center Metropolitano, Scuola Holden e Fondazione per l’Architettura.
di Giuliana Prestipino

piemontese senza fronzoli o rivisitazioni audaci, godendo di ritmi più umani che sanno di civiltà antica.
agnolotti al ragù di carne. Nonostante le porzioni siano abbondanti e una bottiglia di Arneis se ne sia già andata (la serata è molto calda e il rosso della casa forse ci avrebbe stordito), non resistiamo alla tentazione di ordinare il secondo. Polpette al sugo, due, ma giganti e gustose, e la
frittata di erbe morbida e saporita.
strada e un po’ in cielo. Sembra un Camilleri in versione sabauda, pronto a raccontare gli aneddoti più insoliti e divertenti che hanno animato la trattoria. Gli altri famigliari, che mandano avanti con lui il ristorante, continuano a fare gli onori di casa in modo efficiente con gli avventori che sembrano essere, alcuni, degli habituè, dal modo informale con cui si intrattengono. Ci si sente a casa. 
Finalmente chi ha voglia di dormire sotto le stelle osservandone la bellezza prima di addormentarsi nel silenzio del verde, può farlo a ridosso della città! Insieme al Parco regionale del Po e Collina Torinese e all’interno del Parco Le Vallere, Grinto Eco Village, a Moncalieri