LIFESTYLE- Pagina 411

Neve sul lago d’Orta. Piccole grandi storie di frati, barche e pescatori nella notte di Natale

Di Marco Travaglini

Il vento soffiava dai monti il suo alito gelido, mettendo i brividi. Persino le onde del lago mostravano d’avere la pelle d’oca, increspando la superficie del Cusio. La barca dondolava a poca distanza dalla riva, nei pressi di Imolo. Davanti a me l’isola di San Giulio e sulla destra, il livido profilo del promontorio di Orta. Sulla litoranea sentivo, di tanto in tanto, passare qualche rara auto. Ronfando, i motori s’accingevano a salire la rampa verso Gozzano. Una manciata di secondi e poi sul lago tornava il silenzio, disturbato solo dal sibilo del vento. Facevo scorrere la lenza tra le mani guantate lentamente, lasciando alle correnti la scelta di accompagnarne la discesa nell’acqua buia. Nonostante mi fossi premunito ad affrontare il freddo, quell’aria ghiacciata, quella brisa , non dava tregua. E sì che mi ero infilato, sotto il giaccone, un paio di maglie di lana, una calda berretta ben calcata in testa e, sotto i pantaloni di fustagno, quei lunghi e ridicoli mutandoni ereditati da mio padre. Oscillava la mia “Berta”, assecondando il movimento delle onde che, accarezzandone le fiancate, formavano per qualche istante in superficie una leggera scia di schiuma bianca.

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orta-silenzio-5In giorni come questi, era ben grama la vita del pescatore . Ma non c’era tanto da sfogliar verze: bisognava pescare se si voleva mangiare, e bon! Il freddo m’induceva il pensiero di casa, del camino acceso e della tavola dove m’aspettava un bel piatto di fumante minestra. Mi tornava in mente anche il banco del pulentatt , al mercato di Omegna. Si piazzava ogni giovedì in piazza Salera e vendeva la polenta tagliata a larghe fette, insieme al fritto di lago. Roba piccola, croccante, bella calda, che si scioglieva in bocca. A finire infarinate e fritte nell’olio bollente erano le alborelle. La polenta era il sostituto del pane e mi piaceva quando aveva una bella consistenza e si tagliava bene a fette. Pulenta dura la fa i bun bucun ( polenta dura fa i bocconi buoni). Diceva così mio padre quando riscaldavamo la polenta il giorno dopo e quello dopo ancora. Più il freddo mi mordeva i vestiti e più mi rifugiavo nel tepore dei ricordi per trovare conforto. Dalla memoria emergeva potente e imperativa la visione di quella polenta calda e dorata. Che buona, la polenta cumudada ! Bella soda, sminuzzata in una terrina, mettendo tra uno strado e l’altro, accomodandoli, burro fuso e formaggio, prima di passarla al forno. E quella arrostita ? Era un piatto semplicissimo e gustoso: la polenta avanzata, tagliata a fette sottili, viene fatta friggere nel burro, accompagnandola con qualche fetta di salame o con cipolle e altre verdure che nell’orto seguivano l’andare delle stagioni. Della polenta vuncia conservavo il ricordo di mia madre che la rovesciava dal paiolo di rame in una teglia, alternandola a strati di toma tagliata a fette sottili e il burro insaporito con spicchi d’aglio e foglioline di erba salvia. Ne immaginavo la crosta dorata e l’intenso profumo del formaggio fuso.

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orta-silenzio-3Alla sera, prima di andare a letto, davanti al camino acceso, non mancava una scodella di latte caldo nel quale intingere una fetta di polenta. Quei pensieri, pur belli, non mi scaldavano e continuavo a rabbrividire al contatto con l’aria brusca che veniva giù dai contrafforti del Mottarone. Forse era giunto il momento di fare una pausa, tirando in secca la barca per qualche giorno, fin dopo le feste. D’altronde mancava poco più di una settimana a Natale e anche i pesci si vedeva che pativano quel freddo, restandosene rintanati sul fondo. Quantunque fossi testardo come un mulo, i risultati dei miei sforzi non davano un granché di soddisfazione. Negli ultimi giorni avevo tirato in secco quattro carpe di media taglia, pescate a bordo riva dalle parti di Pettenasco, nei pressi della foce del Pescone, una mezza dozzina di tinche e un certo numero di persici. Avevo battuto palmo a palmo le rive dove si immettevano a lago le acque del Pellino e della Fiumetta, con scarsa fortuna. Nella bella stagione, i canneti e le insenature nei pressi dei due torrenti offrivano riparo a moltissimi pesci. Non di rado capitava di assistere alle cacciate dei lucci, con le piccole alborelle schizzar fuori dall’acqua con salti acrobatici mentre s’avvicinava l’ombra bruno-verde del più crudele predatore del lago. Quest’inverno, invece, non abboccava un bel niente. Nemmeno qui, al largo della Curva dei Persici, dove la corrente è più debole e la lenza della tirlindana, ben zavorrata dai piombi, scende giù fino a solleticare le alghe del fondo. Il pesce lo portavo dal Brembati, che aveva un negozio di alimentari in un angolo di piazza Motta, nel centro di Orta. Era un omone gioviale, di buon carattere e d’ottimo appetito. Del pescato, in base alla qualità e alla quantità, ne metteva in vendita una parte e si teneva per la sua tavola il resto. Era golosissimo dei filetti di persico e non nascondeva la sua passione per tinche e carpe in umido, con i piselli e la pucia dove intingere i bocconi del pane. Nella bella stagione , tutti i venerdì, esponeva fuori dal negozio delle cassette colme di ghiaccio tritato dove le prede più belle venivano offerte ai clienti. L’iniziativa del Brembati venne copiata dagli altri venditori di pollame, formaggio, frutta e verdura che, a loro volta, sistemavano dei bancali davanti agli usci dei negozi, proponendo la merce.

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orta-silenzio2S’improvvisava così, alla buona, un mercato all’aperto che in breve   contagiò anche gli altri paesi del lago. A Pettenasco, Omegna, Pella, ovunque ci fosse un attracco del battello e girasse un po’ di gente, c’era chi metteva in mostra borse, scampoli di stoffa, scarpe, chincaglierie, ombrelli, sementi, granaglie, attrezzi agricoli e da pesca, e perfino chi improvvisava biblioteche ambulanti proponendo alla lettura libri vecchi e consumati dall’uso. Un fatto era certo: per garantire al Brembati la materia prima bisognava pescare anche se faceva freddo e tirava vento. Intanto, si era messo a nevicare. Avendo una commissione da fare, iniziai a vogare di buona lena, attraccando una mezz’ora dopo al molo dell’isola di San Giulio. L’orologio segnava dieci minuti a mezzogiorno ma la fitta nevicata rendeva cupo e gelatinoso il cielo. La luce fioca dei lampioni, accesi anzitempo, illuminava i larghi fiocchi di neve. L’atmosfera era quasi irreale. L’isola era avvolta da un silenzio d’ovatta. A malapena s’avvertiva lo sciabordio delle onde che accarezzavano il ventre delle rare imbarcazioni ormeggiate. Una catenella, sbattendo sulla chiglia del natante più grande – una snella lancia di lago – produceva un suono molto simile allo scampanellio che s’udiva durante la messa. Aldilà dei lampioni, nella viuzza stretta che percorreva come un cerchio l’intera isola, iniziava a far buio. I piccoli balconi sporgenti di pietra offrivano un esile riparo dalla nevicata. Oltre il muretto di sassi del molo l’acqua scura rifletteva a malapena quelle povere luci.

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Verso Pella s’intravedevano, in lontananza, quasi dissolte nella nebbia come lumini galleggianti sull’acqua, le prime luci delle case. La rupe sormontata dalla basilica della Madonna del Sasso si confondeva in un unico, enorme e scuro fondale. Verso Orta, dove la sponda era molto più vicina, si accendevano le luci giallognole in piazza Motta , offrendo un effimera illusione tepore che l’aria gelida, soffiata da quel vento che accompagnava la neve, disperdeva in un attimo. Da nord la tormenta turbinava contro le case appoggiate una all’altra, lungo le Vie del Silenzio e della Meditazione. I fiocchi gelati s’incollavano ai vetri delle finestre, arabescandole con misteriosi ricami. natale-orta-3Persino l’aria rabbrividiva sull’isola. Gli alberi, che poco prima sembravano scheletri scuri, si stavano imbiancando. Stessa sorte per le barche tirate in secca che negli attracchi in fondo alle strette discese a lago. Intirizzito, tirai su il bavero del giaccone. Ero andato sull’isola per fare un piacere al dottor Bompigli che, data l’età e gli acciacchi, non se la sentiva più di uscire da casa nella brutta stagione. Il compito che mi era stato assegnato consisteva nella consegna alle suore di clausura del monastero “Mater Ecclesiae”delle medicine che il dottore aveva per loro confezionato in collaborazione con il farmacista Ludovico Luppoli. Il vecchio seminario , sorto a metà del milleottocento sulle rovine del castello, aveva lasciato il posto al monastero delle Benedettine. Insieme alla Basilica di San Giulio era l’edificio più imponente dell’isola. Le suore, nella loro vita claustrale, applicavano la regola di San Benedetto ispirata alla preghiera, al lavoro, all’obbedienza, alla povertà e all’umiltà. Ero affascinato da come loro giornata fosse scandita in modo preciso, seguendo la regola del “Ti ho lodato sette volte al giorno“. Un numero sacro, quel sette, che ricordava i momenti di preghiera che scandivano le giornate nel monastero: Lodi, Prima, Terza, Sesta, Nona, Vespro e Compieta.

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Prima dell’alba le monache si alzavano al suono della campana recandosi in chiesa per la recita dell’ufficio notturno, che terminava con le lodi mattutine. Dopo le preghiere iniziava la giornata di lavoro che proseguiva, senza interruzioni, sino alla Messa conventuale. La campana dell’Angelus natale-ortas’incarica di ricordare l’ora del pranzo, con la lettura delle Sante Scritture. Dopo il pranzo e la ricreazione comune, le monache ritornavano al loro lavoro. La campana della cena riuniva di nuovo la comunità monastica per un pasto rapido e frugale. Quindi il monastero si immergeva nel silenzio: era l’ora di compieta, la preghiera della sera, l’ultimo atto della giornata delle monache di clausura. I loro lavori erano bellissimi e preziosi. Restauravano tessuti antichi, ricamavano arazzi, dipingevano icone, confezionavano le ostie-pane.Una volta all’anno, il 31 gennaio, le monache impastavano – seguendo un’antica ricetta- il dolce tipico di San Giulio, una torta soffice di pane con uva sultanina, scorze d’arancio, noci ed altri ingredienti sui quali il riserbo era totale. Le Benedettine vivevano lontane dalla frenesia che ci avvelenava l’anima e ogni volta che mi affacciavo alla loro foresteria per fare delle consegne avvertivo quell’atmosfera di pace e silenzio. Lasciai le medicine al monastero e ritornai verso la Basilica. Scesi la breve scalinata che conduceva al molo dove avevo lasciato la “Berta” e, sciolto l’ormeggio, mi allontanai dall’isola, affondando nell’acqua i remi con una cadenza lenta. Mi ero appena staccato dalla riva quando risuonarono nell’aria le dolci note di una musica di pianoforte. Non riuscivo a distinguere la melodia che proveniva dalla Villa che un tempo era stata proprietà di Cesare Augusto Tallone, costruttore di pianoforti artigianali e accordatore del maestro Arturo Benedetti Michelangeli.

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La neve cadeva sempre più fitta e quell’improvvisa colonna sonora pareva ne accompagnasse le evoluzioni. In quei medesimi istanti, non molto distante dalla riva ortese, Fra’ Gioacchino tremava di paura. Il religioso, un po’ avanti con gli anni, faceva parte della comunità dei frati Minori francescani del Santuario di San Nicolao, sulla collina del Sacro Monte. L’antico complesso devozionale, progettato tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo per motivi religiosi, era famoso per le sue venti cnatale-orta2appelle affrescate che ospitavano altrettanti gruppi statuari di grandezza naturale in terracotta che illustravano la vita di San Francesco d’Assisi. Era un luogo di straordinaria bellezza, adatto per chi voleva riflettere e pregare. Da lì di dominava Orta e gran parte del lago, compresa l’isola di San Giulio. Ogni quindici giorni, in barca, a turno, uno dei frati si recava al Monastero dell’isola per ritirare le candele di cera ed i paramenti sacri confezionati dalle Benedettine. Nell’occasione, portava dei viveri alle sorelle. Quel giorno toccava a lui ma , forse, avrebbe fatto meglio a rinviare quel viaggio. Il cielo scuro, già dopo l’alba, non prometteva nulla di buono. Quella torbida nuvolaglia che il vento stava accumulando annunciava freddo e neve. Confidando in un miglioramento, dopo le preghiere mattutine, s’avvio di buon passo verso Orta, imboccando la discesa che conduceva in paese e, sciolto l’ormeggio della piccola barca a remi, iniziò il suo viaggio. Vogava con un ritmo cadenzato, metodico. Giunto all’isola, caricata la barca con le due cassette di candele e la borsa dei paramenti rammendati, si fermò per il pranzo dal signor Ceravoli, un restauratore che aveva una casa sull’isola e d’abitudine vi passava le feste di fine anno. Il Ceravoli aveva contribuito ai lavori di restauro della quattordicesima cappella, l’ultima che venne completata verso la metà del 1700, con le cinquantadue statue raffiguranti San Francesco davanti al Sultano d’Egitto. Augusto Ceravoli non era solo un abile restauratore d’opere d’arte: si distingueva anche per la passione culinaria, ben rappresentata dal ventre prominente e dal colorito rubizzo.

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Frà Gioacchino, ai piaceri della tavola, non sapeva dire di no. Dopopranzo, con il cielo ormai scuro,uscendo dalla casa a pochi passi dalla foresteria del Monastero, restò sorpreso nel vedere che stava nevicando e che la stradina era tutta imbiancata. Raggiunta la barca, si mise ai remi con un una certa preoccupazione. Il buio stava calando rapidamente e l’intensità della nevicata era ragguardevole. Remò con foga per diversi minuti poi, stanco, prese fiato. Fu in quel momento che il remo sinistro, lasciato per un istante libero, scivolò via dallo scalmo, finendo in acqua. Il frate reagì con un istante di ritardo e non poté far altro che cercare di recuperarlo, armeggiando l’altro remo. Un po’ per la frenesia, un po’ per la scarsa destrezza ( resa ancora più scarsa dalla libagione che aveva accompagnato il pranzo), anche il secondo remo, complice l’impugnatura resa scivolosa dal nevischio, finì in acqua. Il religioso si trovò così, in pochi istanti, senza remi e senza la minima possibilità di governare la barca alla deriva, in mezzo alla tormenta di neve. La riva era lontana e s’intravedevano appena le luci di Orta, velate dalla nebbiolina d’argento scuro provocata dalla neve. Frà Gioacchino si disperò per la sua goffaggine e, in preda alla disperazione, si mise a pregare ad alta voce. Pregava, tremando per il freddo e la paura. Pregava e sperava che potesse accadere il miracolo di essere visto o sentito da qualche anima buona. Bilanciandosi con le mani al centro dello scafo, doveva stare molto attento ad evitare che quest’ultimo si rovesciasse, gettandolo nelle acque gelide del Cusio. Un natale-orta-4abbraccio che , in quella stagione, non gli avrebbe lasciato scampo. Intanto io, lasciata alle spalle l’isola e sfumata nella nebbia la musica del pianoforte che s’udiva appena, appena in lontananza, presi a vogare con un bel ritmo. Mi parve, ad un certo punto, di sentire una voce. Rallentai i colpi in acqua per ascoltare meglio. Era proprio una voce e sembrava recitasse delle preghiere. Chiamai a gran voce: “ Chi è là?”. Mi rispose una vocina tremula: “Aiuto, aiuto! Sono Frà Gioacchino. Frà Gioacchino del Sacro Monte. Ho perso i remi della barca. Aiutatemi, buon uomo. Soccorretemi!”. Non doveva essere lontano e, seguendo la traccia di quella voce, in breve raggiunsi la barca del frate che non stava più nella pelle dalla felicità. Il frate continuava a ringraziarmi mentre, legata con una sagola la prua della sua imbarcazione alla poppa della mia “Berta”,lo rimorchiavo verso riva. Giunti sulla terraferma e tirate in secca le due barche, Frà Gioacchino –che nel frattempo si era ripreso dallo spavento e mi aveva riconosciuto- mi abbracciò tanto forte da farmi mancare il fiato. “Grazie, grazie. Signor Luciano, lei è un angelo. E’ stato nostro Signore a guidarla in mio aiuto. Senza il suo aiuto rischiavo di morire di freddo se non addirittura di annegare. Pregherò per lei insieme ai miei confratelli”.

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natale-orta5Un bel bicchiere di vin brulé all’Osteria del Gino, rinfrancò entrambi. Il francescano, rifiutando la mia offerta d’accompagnarlo fino al convento ( “Signor Luciano, non sia mai. Stia tranquillo e vada a casa dai suoi che ha già fatto tantissimo per me. Non so davvero come ringraziarla”), s’avvio verso il convento con passo svelto. Io, m’incamminai verso casa. Orta era bianca di neve e dal cielo ne continuava a scendere tanta. Era passata appena una settimana da quel pomeriggio di neve e vento nel corso del quale era avvenuto il salvataggio di Frà Gioacchino. Alessandro, mio figlio, volle essere accompagnato a vedere il presepe al Sacro Monte. Era la sera della vigilia. I frati si apprestavano a celebrare la messa di mezzanotte nella Chiesa di San Nicolao. Salendo verso il Sacro Monte, che occupava tutto il promontorio sopra Orta, quasi fosse una protezione che dall’alto abbracciava il borgo, s’avvertiva l’aria di neve. La mattina di Natale, quasi certamente, ci saremmo svegliati con il paese imbiancato. Non attendeva una sorpresa che, francamente, non m’aspettavo. Il presepe, grande ed animato, aveva nel bel mezzo un laghetto, ricavato dalla superficie di uno specchio, sul quale galleggiava una lancia da lago con un uomo intento nella pesca. Sulla fiancata della barca, vicino alla prua, si leggeva un nome: “Berta”. La mia barca. E il pescatore ero io. Frà Gioacchino mi aveva fatto, a modo suo, il regalo più bello che avessi mai ricevuto.

Marco Travaglini

 

Pattinare sul ghiaccio a Torino

pattini ghiaccioIl Comune di Torino, per gli appassionati di sport invernali, nell’elenco che segue, indica alcuni indirizzi utili, con orari e numeri di telefono degli impianti di pattinaggio sul ghiaccio in città e dintorni. E’ consigliabile telefonare prima di recarsi alle piste di pattinaggio in quanto gli orari potrebbero subire variazioni, anche a causa delle condizioni meteo per quanto riguarda gli impianti all’aperto.

    • Palaghiaccio Massari
      Aperto

      Via Massari 114 – Torino
      Tel. 011 2206211
      E-mail: palaghiaccio@centropolisportivomassari.it
      Orari di apertura al pubblico
      Dal martedì al giovedì: 14.30 – 16.30
      Venerdì: 14.30 – 16.30 / 21.30 – 23.30
      Sabato: 15.00 – 17.00 / 17.15 – 19.15 / 21.30 – 23.30
      Domenica: 10.00-12.00 / 15.00-17.00 / 17.15-19.15 / 21.30-23.30
      Tariffe:

      Da martedì a venerdì (pattini inclusi)
      5,00 €
      Venerdì sera, festivi, prefestivi
      5,00 €
      Noleggio pattini
      4,00 €

      Consulta tutte le Tariffe e la tabella degli Orari
      In bus: 10N, 21, 52

    • Palavela
      Aperto
      Via Ventimiglia 145 – Torino
      Tel. 011 6164542
      Cell. 3666006783
      E-mail: info@palavelasrl.com
      Facebook: Palavela
      Orari di apertura al pubblico
      Martedì, giovedì e venerdì: 21.00 – 23.30
      Sabato: 15.00 – 24.00
      Domenica: 10.00 – 12.30 / 15.00 – 19.00
      Tariffe:

      Ingresso
      6,50 €
      Ingresso + pattini
      11,50 €
      Ingresso ridotto (under 12 e over 60)
      5,00 €
      Ingresso ridotto + pattini
      9,00 €
      Ingresso universitari
      5,50 €
      Ingresso universitari + pattini
      9,50 €

      Consulta tutte le Tariffe
      In bus: 34, 45, 74 

    • Palaghiaccio Tazzoli
      Aperto
      Via San Remo 67 – Torino
      Tel. 011 4099916
      Orari di apertura al pubblico
      Sabato: 16.00 – 20.00
      Domenica: 14.30 – 20 
      Tariffe:

      Ingresso
      7,00 €
      Ingresso + pattini
      11,00 €
      Ingresso ridotto (under 16 e over 60)
      4,00 €
      Ingresso ridotto + pattini
      9,00 €

      In bus: 2, 40, 62

  • Pista di pattinaggio piazza Carlo Alberto
    Piazza Carlo Alberto – Torino
    Apertura prevista dal 7 dicembre 2016 al 15 gennaio 2017 
    Orari di apertura a pubblico
    dal lunedì al venerdì: 10.00 – 20.00
    sabato e domenica: 10.00 – 23.00
    Tariffe:

    Ingresso
    5,00 €
    Ingresso + noleggio pattini
    8,00 €

    In bus: 13, 15, 55, 56, Star2

  • Pista di pattinaggio Parco Commerciale Dora
    Aperta
    Via Livorno ang. via Treviso (Ipercoop) – Torino
    Tel. 011 4372757
    E-mail: info@parcocommercialedora.it
    Orari di apertura al pubblico
    dal lunedì al venerdì: 16.00 – 20.00
    sabato e domenica: 11.00 – 13.00 e 14.00 – 20.00
    Variazioni di orari durante la chiusura delle scuole per le festività natalizie.
    Tariffe:

    Ingresso
    gratuito
    Noleggio pattini
    1,50 €

    In bus: 60, 72 e 72b

  • Pista di pattinaggio del Villaggio natalizio di piazza d’Armi
    Aperta dall’1 dicembre 2016 all’8 gennaio 2017
    Piazza d’Armi – Parco Cavalieri di Vittorio Veneto 
    con entrata da corso IV Novembre, 65 – Torino
    E-mail:contact@ilsognodelnatale.it
    Orari di apertura al pubblico:
    dal lunedì al venerdì: 8.00-14.00 
    riservato e gratuito per il progetto Scuola;
    dal lunedì al giovedì: 14.00 – 22.30
    venerdì: 14.00 – 00.30
    sabato, festivi, prefestivi e nei giorni di vacanza scolastica: 9.30 – 00.30
    domenica: 9.30 – 22.30
    Dal 24 dicembre all’8 gennaio
    tutti i giorni: 9.30 alle 00.30
    Presso la pista è previsto un servizio di noleggio pattini.
    Tariffe:

    Ingresso + pattini
    5,00 €

    In bus: 10, 12, 5, 5/, 17/, 4, 63 e 14

  • Pista di pattinaggio su ghiaccio Gru on Ice
    Aperta 
    Centro commerciale Le Gru – Via Crea 10 – Grugliasco
    Tel. 011 7709657 
    E-mail: info@legru.it
    Orari di apertura al pubblico:
    Dal lunedì al venerdì: 15.00-21.00
    Sabato, domenica, festivi e giorni di vacanza scolastica:
    10.00-21.00
    Tariffe:

    Ingresso per 25 minuti comprensivo di pattini e di 1 € di contributo alla popolazione terremotata della frazione di Sommati di Amatrice
    4,00 €

    In bus: 17, 44, 55, 66, 56

  • Pista di pattinaggio 45° Nord Entertainment Center
    Aprirà il 6 dicembre 2016 fino al 15 febbraio 2017
    Via Postiglione 1 – Moncalieri (To)
    Tel. 011 6811184
    Facebook
    Orari di apertura al pubblico
    dal lunedì al venerdì: 16.00 – 21.00
    sabato, domenica e festiva: 12.00 – 22.00
    Tariffe:

    Ingresso
    gratuito
    Noleggio pattini
    gratuito

    In bus: 60, 72 e 72b

  • Palaghiaccio Torre Pellice
    Aperto 
    Corso Lombardini 15 – Torre Pellice (To)
    Tel. 0121 932479
    E-mail: info@hcvalpellice.it
    Orari di apertura al pubblico
    Venerdì: 21.00 – 23.00 
    Sabato: 15.00 – 17.00 / 21.00 – 23.00 (salvo partite di hockey)
    Domenica: 10.00 – 12.00 / 15.00 – 17.00 (durante le festività gli orari potrebbero subire modifiche)
    Tariffe:

    Ingresso
    5,00 €
    Noleggio pattini
    5,00 €

Rai, va in pensione il segnale orario

rai 1Il prossimo 31 dicembre verrà trasmesso per l’ultima volta dalla sede Rai di Torino il Segnale orario Rai Codificato (SRC). E’ il caratteristico trillo che precede l’annuncio dell’ora esatta, tanto familiare nelle case degli italiani. Dopo 37 anni la ricezione e la distribuzione del segnale, generato e inviato ogni minuto dall’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRIM), il riferimento in Italia per tutte le misure, viene sospeso: con l’avvento delle RADIO1trasmissioni digitali, che possono avere ritardi anche di alcuni secondi, il segnale SRC radiotrasmesso non è più idoneo a garantire un’accurata misurazione del tempo. Finisce così una collaborazione iniziata circa 70 anni fa. Infatti il Segnale orario Rai Codificato è del 1979, ma risale al 1945 la prima generazione di segnali di tempo per l’emittente radiotelevisiva nazionale.

 

(foto: il Torinese)

Oroscopo di Platone. Dal 21 al 27 dicembre 2016

 


oroscopo6

CAPRICORNO

DENARO E LAVORO. Provate a cambiare strategia di azione, fate più attenzione e concentratevi maggiormente. Se userete diplomazia ed intelligenza potrete fare meglio. Assecondate le scelte decisionali degli altri anche se la cosa non vi garba.

AMORE E ARMONIA. Anche se vi piace stare in casa assecondate i voleri di chi vi è accanto, uscite di più e circondatevi di tanti amici e conoscenti, un po’ di allegria non guasta mai!

BENESSERE E SALUTE. State molto bene in casa allora perché mettere il naso fuori? Con questo atteggiamento non riuscirete a rimediare alla serpeggiante insoddisfazione che ormai da qualche tempo si insinua nella vostra vita.


ACQUARIO

DENARO E LAVORO. 
Possibilità di investimenti lucidi e fruttuosi. Nonostante le buone notizie in campo finanziario ed i nuovi orizzonti spalancati grazie alla vostra lungimiranza nel settore, ricordatevi che la saggezza popolare proferisce: chi troppo vuole….nulla o poco stringe!

AMORE E ARMONIA. Fase critica nei rapporti logorati dalla noia o da una lunga convivenza. Conflitti e colpi di testa dietro l’angolo, sforzatevi di vederci chiaro. Il partner è pronto ad ascoltare, tocca a voi farvi capire.

BENESSERE E SALUTE. Non aprite la porta allo sconforto, avete mille interessi ed occuparvene vi rigenera. Yoga, meditazione, noci e mirtilli sono di aiuto. Risolvete i problemi fisici che vi tormentano.


PESCI

DENARO E LAVORO. Sarete capaci e grintosi, pronti ad ogni intervento che l’adattabilità alla vita quotidiana richieda. In relazione agli obiettivi che vi siete posti, potete puntare su precisione e creatività, quali premesse per un futuro migliore.

AMORE E ARMONIA. Il cuore si arrende all’evidenza e non si difende più. Possibilità di incontro folli e…fatali mentre, per le coppie, si preannunciano bellissimi progetti in condivisione.

BENESSERE E SALUTE. Concedetevi qualche sfizio in più, magari una mini vacanza o un acquisto da lungo desiderato.


ARIETE

DENARO E LAVORO. In questo periodo il lavoro riprende quota ma tante cose sono da rivedere. Non sovraccaricatevi di troppi impegni, a qualcosa dovrete rinunciare, meglio puntare a concretizzare un progetto, anziché aprire troppi fronti.

AMORE E ARMONIA. L’amore ed i sentimenti rappresentano, in questo periodo, un faro nella nebbia. Godetevi in pieno questo magico momento che vi permette di dare meno importanza ai problemi quotidiani.

BENESSERE E SALUTE. Per mantenere le ottime performance sul lavoro e contrastare la stanchezza, concedetevi un po’ di meritato riposo.


TORO

DENARO E LAVORO. Un piccolo azzardo darà i suoi frutti e le entrate sono di tutto rispetto, cercate di amministrarle al meglio. Avete le idee chiare ed un’invidiabile intraprendenza, dateci dentro.

AMORE E ARMONIA. E’ arrivato il momento di abbandonare le montagne russe e darvi una maggiore stabilità. Il giusto partner è un sostegno nella vita ed è sempre al vostro fianco.

BENESSERE E SALUTE. Non lasciatevi condizionare troppo da amici e parenti, non tutti capiscono che avete bisogno dei vostri spazi. Imparate a dedicare più tempo alla cura di voi stessi.


GEMELLI

DENARO E LAVORO. Non tutte le ciambelle escono con il buco.…..L’impegno che è stato messo nel lavoro sembra non portare i frutti desiderati, qualcosa disturba portando fuori strada. Per risolvere un problema professionale conviene puntare su un progetto del tutto nuovo, ripartire è dura ma dà nuovi stimoli e la possibilità di lasciarsi alle spalle i vecchi problemi.

AMORE E ARMONIA. Incontri promettenti ma, fare i duri, non è da voi e per giunta, di solito, non paga.

BENESSERE E SALUTE. Non sarà facile sottrarvi agli ostacoli che, l’opposizione di alcuni pianeti nel vostro segno, disseminano sul vostro cammino, tanto più che anche la lucidità mentale tende a latitare.

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CANCRO

DENARO E LAVORO. La precisione non significa pignoleria ma accuratezza, affidabilità e determinazione, qualità sempre ben apprezzate. Se ve la sentite osate pure…le premesse sono dalla vostra parte.

AMORE E ARMONIA. Godetevi le occasioni del momento e vivetele in pieno d’altronde, probabilmente, non sapete nemmeno voi cosa volete da un rapporto a due perché volete tutto e il contrario di tutto.

BENESSERE E SALUTE. La comunicazione e la collaborazione sono armi vincenti sia sul lavoro che nella vita sociale e, quando volete, sapete come utilizzarle al meglio.


LEONE

DENARO E LAVORO. Le persone che vi circondano, si sentono in dovere di elargire consigli senza parsimonia, non fate di ogni erba un fascio ma non ascoltate tutti. Non prestate troppa attenzione alle discussioni e procedete secondo i programmi. Periodo spumeggiante e vitale, siete sicuri di voi e ben decisi ad alzare il tiro.

AMORE E ARMONIA. Abbandonate i formalismi che finiscono per ostacolare ogni slancio e lasciatevi guidare dal cuore.

BENESSERE E SALUTE. Tenete alta la guardia, inventatevi nuovi spazi e adottate un’alimentazione iperproteica.


VERGINE

DENARO E LAVORO. Si comincia in sordina dopo una fase di calo generale ma arrivano giorni molto favorevoli a nuovi contatti di lavoro e/o di studio. Un po’ di diffidenza non guasta mai, basta poi rimboccarsi le maniche quando tutto è chiaro.

AMORE E ARMONIA. Momenti magici e colpi di fulmine dietro l’angolo. Tanti buoni incontri. L’attrazione c’è ma non è duratura, comunque vi aspettano momenti appassionati.

BENESSERE E SALUTE. Stressati e confusi, sia sul lavoro che nella vita privata. Dovete riposare di più ed evitare le decisioni affrettate che non sono la vostra caratteristica migliore.


BILANCIA

DENARO E LAVORO. Finalmente qualcosa si muove e potrete ottenere quei risultati che aspettavate da lungo tempo. Nonostante qualche spesa imprevista, state attraversando un periodo eccellente. Riflettete sempre prima di agire soprattutto ora che, alcuni movimenti planetari, rischiano di appannare la vostra lucidità.

AMORE E ARMONIA. Un grande amore esplode, o forse rifiorisce, all’improvviso. E’ questa la calda, morbida, gratificante riscoperta del periodo.

BENESSERE E SALUTE. Camminare all’aria aperta aiuta la riflessione e fa bene alla salute.


SCORPIONE

DENARO E LAVORO. C’è aria di venti buoni, qualcosa si sta muovendo nel verso giusto. Nonostante la ripresa sia tangibile non strafate e sforzatevi di evitare acquisti voluttuari o compulsivi. Se tentate la fortuna potreste anche…avere ragione!

AMORE E ARMONIA. Non rimanete troppo assorti nei vostri pensieri quotidiani altrimenti rischiate di non accorgervi di essere seguiti dalle attenzioni di una persona amica, che sta diventando….qualcosa di molto più importante!

BENESSERE E SALUTE. Possibile un evento negativo come un malessere o qualche incidente. Siate molto prudenti nel muovervi e sappiate rinunciare se siete troppo stanchi.


SAGITTARIO

DENARO E LAVORO. Momento positivo, l’intesa con i colleghi o collaboratori è perfetta e tutti vi dimostrano grande fiducia. I piccoli ostacoli che arrivano li saprete affrontare con grinta e decisione e la vostra reazione, vi farà ancor di più stimare.

AMORE E ARMONIA. A volte non è facile esprimere i propri sentimenti, ma provateci comunque e sarete travolti da un fiume di emozioni…in piena.

BENESSERE E SALUTE. Imprevisti faticosi di varia natura ma per fortuna non dovete temere grossi danni.

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L’etica del coraggio

Dal Centro di Autoformazione, umanizzazione e Efficienza Aziendale, nato su iniziativa di Marco Casalegno, titolare del Relais Rocca Civalieri a Quattordio (Al), Roberto Rossi, human coach, propone alcune pillole ispirate all’ ”etica del coraggio”, che impronta il suo metodo di autoformazione

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Pillole di Roberto Rossi da Rocca Civalieri

1.    Cosa si può chiedere di più di un Santo Natale vissuto nel fascino delle tradizioni insieme per essere felici.
2.    La preparazione, la fatica, lo sforzo e le emozioni servono anche per dare alla gioia un posto nel cuore dei più grandi e dei più piccoli.
3.    Il Natale è anche la festa della pace per tutto il mondo: nel nostro piccolo utilizziamo degli atteggiamenti e comportamenti per renderla possibile.
4.    La festa del Natale, Santa o laica, non va ricordata solo perché ha lanciato il panettone nel mondo e i suoi doni ma per la fantastica tradizione che con le sue fiabe piene di gioia e di mistero ci ha tenuto per mano ed ha stregato il cuore di piccoli e grandi unendoli nei loro sogni.
5.    Il Natale è un autentico atto di pace che si costruisce con il coraggio, l’umanizzazione e volontà.
6.    La figura etica del Natale non lascia spazio all’orgoglio, alla suscettibilità e alla facile offesa: è il giorno della storia più bella del mondo. E’ il capolavoro del cuore e la regia della mente a prova di gioia, romanticismi e felicità. Tutto ciò che è male non va.
7.    Per fare l’elenco di tutto il male che c’è nel mondo, per contenerlo non basterebbe il mondo stesso. L’umanizzazione profonda ed il coraggio dell’uomo guarda all’appuntamneto con il Natale per fare del bene sociale il nostro piccolo riscatto.
8.    A volte nascere poveri può essere un grande vantaggio: ti fa conoscere l’università della strada. Costruisci con la volontà e l’inarrestabile tenacia i tuoi solidi principi di umanizzazione interpretando la vita con coraggio. A Natale regala una giornata di beneficenza andando in giro a fare coccole a chi non le conosce.

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Questo Natale festeggiamolo con i migliori auguri miei e della proprietà e di tutto lo staff del Relais Rocca Civalieri. Ci ritroveremo insieme su questa pagina nel 2017.

L’aeroporto inaugura la nuova piazza commerciale

Domani, 21 dicembre, alle ore 17 l’Aeroporto di Torino, grazie alla partnership con il Teatro Regio, ospiterà il coro delle Voci Bianche del Teatro Regio e del Conservatorio Giuseppe Verdi che si esibirà nel concerto “Tutti quanti voglion fare il jazz… anche a Natale!” diretti dal Maestro Claudio Fenoglio e accompagnati al pianoforte dal Maestro Luigi Martinale. Lo spettacolo, che abbraccia un pubblico di adulti e bambini, propone un repertorio che unisce brani tradizionali natalizi a composizioni jazz, in un gioco di improvvisazione e dialogo tra le varie voci, e anche del pubblico, creativo e coinvolgente.

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I bambini eseguiranno per tutti i passeggeri in partenza: The Gift (tradizionale), We Wish You a Merry Christmas (tradizionale), John Rutter: Angel’s Carol, John William: Noel Jazz, Madre en la puerta (tradizionale), Silent Night (tradizionale). In questa occasione di festa verrà inaugurata la nuova piazza commerciale dell’Atrio Partenze dell’Aeroporto di Torino: 1400 metri quadri completamente rinnovati che ospiteranno sia nuovi marchi che fanno per la prima volta ingresso in Aeroporto – Camicissima e Jacked per l’abbigliamento – sia attesi ritorni, come Carpisa per le borse e gli accessori e Yamamay per l’underwear. Riaprono inoltre con una nuova configurazione i già presenti Oscalito e StG.Novità anche sul fronte del food: Agrishop Piemonte punta alla valorizzazione dei prodotti enogastronomici del territorio e presto fornirà anche ristorazione leggera.

 

caselle aero2Con queste ultime aperture si completa il restyling della Sala Imbarchi, che in dodici mesi ha visto l’ingresso di undici nuovi marchi e un importante rinnovamento che ha coinvolto il 70% delle superfici.Tanti dunque i nuovi operatori che stanno contribuendo allo sviluppo dell’Aeroporto, supportato dal costante aumento del numero dei passeggeri: dai 3.160.287 passeggeri del 2013 ai 3.950.000 previsti nel 2016, la crescita media annua è stata del 7,4% in 36 mesi consecutivi di sviluppo.

 

Grazie all’incremento di traffico è cresciuta anche l’occupazione: il Gruppo SAGAT ha potuto sia assumere direttamente (16 unità a tempo indeterminato negli ultimi due anni), sia contribuire a generare nuovi posti di lavoro presso le compagnie aeree che hanno base a Caselle – come Blue Air che ha assunto 114 persone – e presso i vari esercizi commerciali che hanno via via aperto in Aerostazione – i cui occupati sono passati, negli ultimi 18 mesi, da 393 a 484 (+20% ) – sia con le numerose gare di appalto che assegna all’esterno.

 

ACI (Airport Council International) stima che ogni incremento di mille passeggeri in aeroporto CASELLE 2genera in media da 0,85 a 1,2 posti di lavoro diretti (diretti, indiretti ed indotti). Sono quindi circa 800 i posti di lavoro che, complessivamente, si sono creati negli ultimi 3 anni grazie all’aumento del traffico e all’apertura di nuove rotte.

 

Lo sviluppo non si ferma qui: alle nuove rotte già annunciate per il 2017 (Copenaghen, Lisbona, Malaga, Siviglia, Oradea e Pantelleria) si aggiunge il completo ridisegno dell’Area Partenze, antistante i filtri di sicurezza. Ben dodici studi di architettura hanno preso parte al concorso di idee bandito da SAGAT e, nell’arco dei prossimi 18 mesi, il progetto vincitore trasformerà completamente la Hall Partenze offrendo spazi di pregio a negozi, ristoranti, strutture di servizio e di intrattenimento, per un’offerta sempre nuova in grado di intercettare non solo le esigenze dei viaggiatori ma anche di tutti coloro che desiderano trascorrere piacevolmente il proprio tempo libero godendo della vista sulla pista.

Capodanno in Reggia. A Venaria l’anno nuovo è in grande stile

Per la prima volta nella sua storia la residenza sabauda ospita un gala di Capodanno

 

reggia-2-venariaDopo il Gran gala di Natale, la Reggia di Venaria Reale riapre le porte della Galleria Grande – detta anche Galleria di Diana – per un’altra serata da vivere nell’incantevole splendore senza tempo della prestigiosa residenza sabauda. Prince Experience e Toga Party People, gli ideatori della Nuit Royale, la grande festa in costumi del ‘700 che dal 2013 anima la Reggia ogni anno a ottobre, presentano sabato 31 dicembre il Capodanno in Reggia, una notte di attesa e di emozioni all’interno della splendida dimora che per la prima volta nella sua storia aprirà le sue porte per l’attesissima festa di fine anno. Gli ospiti potranno scegliere tra il Cenone Stellato al ristorante Dolce Stil Novo o il Menù Gran Buffet direttamente in Galleria, accompagnato da Happy Live Music. La serata proseguirà poi con Dj Set e Acrobatic Show, aspettando l’arrivo del nuovo anno in reggia-1-venariagrande stile. Il dress code richiesto per la serata è l’abito elegante con accessori rigorosamente rossi, come da tradizione per la festa di San Silvestro.

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Il programma

Inizio della serata alle ore 20 con accesso ai Giardini della Reggia e musica live happy, dove il pubblico potrà divertirsi con evergreen come “I like Chopin” e “Maracaibo”. A seguire dj set con musica contemporanea, proiezioni di luci e animazioni sbalorditive all’interno della Galleria di Diana faranno da cornice all’attesa della mezzanotte per il tradizionale brindisi.

Dalle 00.30 si ballerà con il dj Set di Simo Cocco e si potrà assistere all’Acrobatic Show e alle spettacolari performance degli artisti della compagnia acrobatica torinese Stardust.

Main Partner della serata è HYPE, la carta gratuita che trasforma il modo di gestire il denaro e permette di scambiarlo con chi si vuole in tempo reale. HYPE offrirà un Welcome drink e sconti sulle successive consumazioni a tutti i partecipanti con app e conto attivati.

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Biglietti
È possibile acquistare biglietti solo online, sul portale weezevent.com

Tutti i biglietti sono comprensivi di 1 consumazione.

Evento Facebook https://www.facebook.com/events/963751963757062/?active_tab=about

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Info e prenotazione tavoli
info@togaparty.to
welcome@10xprince.com

Lenzuola come opere al Toroverde

Venerdì 16 dicembre, è stata organizzata, presso lo studio di tatuaggi TOROVERDE, una mostra per Giampiero Formento, artista che ha dipinto le sue opere più importanti sulle lenzuola del carcere. A rendere ancora più speciale la serata è stato il reading messo in scena da scrittori noti al panorama artistico torinese: Raffaele Riba, Marta Pastorino, Andrea Amadei, Marina Gellona, Pier Franco Brandimarte, Eleonora Giurato e Giulia Balestra, accompagnati al sax dal musicista Beppe Giurato, presentati da Adriano Pugno.

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torovDiversi inoltre i temi affrontati nelle letture: sofferenza, dolore, oppressione, privazione, liberazione. “Sono profondamente commosso -ha detto a fine serata Formento-  “è bello che i giovani si interessino a temi come questi”. Presente alla serata anche l’assessore alla cultura Isa Crivellari. È stato un evento unico, in cui le varie forme d’arte hanno interagito tra loro per creare la magia giusta. Grazie alla grande affluenza e alla partecipazione di tutti, a partire dall’anno nuovo ci saranno in programma altre serate simili!

Più di 20.000 letterine per il “Sogno del Natale”

80 mila presenze registrate nella prima settimana di apertura. Affluenza da record per il Villaggio Natalizio di Piazza d’Armi 

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Il Sogno del Natale ha aperto le porte ai visitatori venerdì 2 dicembre, in Piazza d’Armi a Torino (ingresso da Corso IV Novembre, 26). Nel giro di dieci giorni sono state più di 80.000 le persone che hanno visitato il Villaggio. Turisti e viaggiatori provenienti da tutta Italia: da Palermo a Livorno, da Roma a Milano, tantissime famiglie hanno scelto di vivere la magia del Natale. Più di 20.000 le letterine imbucate dai bambini all’interno dell’Ufficio Postale di Babbo Natale: un numero incredibile di piccoli sognatori ha scritto, timbrato e imbucato la propria lista dei desideri destinata a Babbo Natale nel Villaggio. Molte le letterine pervenute dall’Ospedale Infantile Regina Margherita. Domenica 4 dicembre è stato un giorno importante per la Fondazione Forma Onlus, che si occupa di organizzare l’annuale Raduno dei Babbi Natale per regalare un sorriso e l’emozione della festività natalizia ai bimbi ricoverati presso l’Ospedale Infantile Regina Margherita: in questa giornata il Sogno del Natale ha partecipato al Raduno, che quest’anno ha contato più di 20.000 Babbi Natale provenienti da tutta Italia, installando una Casetta da Sogno e ritirando le letterine dei bimbi ricoverati.

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Più di duemila sono stati gli spettatori che, all’interno dello Chapiteau del Sogno del Natale, hanno assistito agli spettacoli di compagnie teatrali e circensi quali: Nando e MailaIndaco Circus, Cadute dalle nuvoleMilo&OliviaMicrocircoSmash!Les Jolies Fantastique e molti altri ancora. Durante il lungo week end dell’Immacolata, da giovedì 8 a domenica 11 dicembre, sono stati messi in scena spettacoli gratuiti nell’area esterna del Villaggio, per intrattenere i visitatori in coda. Anche la musica folk/jazz dei Bandakadabra ha allietato i visitatori nelle giornate di giovedì 8 e sabato 10 dicembre, mentre venerdì 9 e domenica 11 si è esibito anche Claudio Mutazzi con il suo spettacolo Street Coffee, vincitore del premio Pavè por l’humour al Festival des Artistes de Rue Vevey 2016. Ai visitatori in coda sono state distribuite gratuitamente bevande calde per alleviare l’attesa al freddo e una squadra di addetti ha costantemente informato i visitatori circa i tempi di attesa per l’accesso.

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Per il week end del 16, 17 e 18 dicembre nuove forme di intrattenimentospettacoli e sorprese sono state pianificate dagli organizzatori, con l’intenzione di rendere la visita al Villaggio sempre più emozionante. Sabato 17 dicembre una squadra di Babbi Natale paracadutisti si lancerà da 1200 metri di quota per sorprendere e divertire i visitatori del Sogno del Natale: alle ore 12.00 ben cinque paracadutisti atterreranno all’ingresso del Villaggio, travestiti da Babbo Natale. Questo attesissimo ed emozionante evento avrà luogo grazie alla collaborazione stretta con la scuola di paracadutismo Sky Dream Center di Cumiana. L’atterraggio dei Babbi Natale è previsto nella piazzetta interna con il paracadute controvento. Inoltre, sabato 17 e domenica 18 dalle ore 11 alle ore 16 si esibiranno gli artisti del Teatro di strada con Bingo – CircoMinimo e Peppino Marabita, comico e fantasista. Sempre sabato 17 dicembre dalle 14 alle 16 sarà possibile ascoltare la musica dal vivo suonata dal duo di Zampognari che si esibiranno in uno spettacolo musicale con zampogna, ciaramella e percussioniDomenica 18 dicembre dalle ore 11 alle ore 16 ancora musica dal vivo con Norina Liccardo nello spettacolo Carillon ViventeMartedì 20 e mercoledì 21 dicembre alle ore 19.00, a seguito del grande successo che lo spettacolo ha riscosso durante le prime repliche, verrà messo in scena presso lo Chapiteau del Villaggio l’apprezzatissimo Santa Claus Circus Show, di e con Milo Scotton e la sua troupe Smash!

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Il Sogno del Natale comunica che da questa settimana gli orari di apertura varieranno come segue:

Lunedì/martedì/mercoledì/giovedì/domenica:

apertura della Casa dalle ore 10 alle ore 19 e dell’area esterna dalle ore 9,30 alle ore 20,30

Venerdì e sabato:

apertura della Casa dalle ore 10 alle ore 21 e dell’area esterna dalle ore 9,30 alle ore 23.

 

Che bello pattinare sul ghiaccio sotto la Mole!

ghiaccio22Pista di pattinaggio Piazza Carlo Alberto

Fino al 15 gennaio 2017

Nel cuore della città, in piazza Carlo Alberto, una pista per pattinare su
ghiaccio come nella più classica tradizione natalizia! Un’esperienza unica
che da sempre riesce a coinvolgere grandi e piccini.

ORARIO:
dalle ore 10.00 alle ore 20.00 da lunedì a venerdì
dalle ore 10.00 alle ore 23.00 sabato e domenica

INGRESSO:
Euro 8,00 compreso noleggio pattini

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Pista di pattinaggio Parco Dora

Fino al 23 dicembre

A Parco Dora sorge un nuovo “Christmas Village” all’interno del quale è
possibile trovare una grande pista per pattinare sul ghiaccio che, come
sempre, garantisce divertimento per tutti, adulti e piccini.
Il “Christmas Village” ospita anche la Casa di Babbo Natale, dove i più
piccini potranno parlare con Babbo Natale, lasciare la loro letterina e
scoprire le meraviglie del villaggio insieme agli elfi aiutanti di Babbo Natale.
Non poteva mancare il tradizionale mercatino natalizio dove si possono
trovare deliziose sorprese e preziosi articoli da regalo, tradizionali
snowball e altra oggettistica nata dalla maestria degli artigiani del luogo,
abbigliamento tipico, gadget, prodotti dolciari italiani e stranieri.

ORARIO:
dalle ore 10.00 alle ore 20.00 da lunedì a venerdì
dalle ore 10.00 alle ore 23.00 sabato e domenica

INGRESSO:
Euro 8,00 compreso noleggio pattini