LIFESTYLE- Pagina 401

Come vincere la pigrizia e mettersi in movimento

 

  1. Fate qualche sforzo per raggiungere gli obiettivi che vi siete prefissate.
    Per rimodellare la vostra silhouette, praticate uno sport e se non è in vostro potere diventare più alte o trasformare completamente il vostro aspetto, potrete almeno dimagrire, tonificare i muscoli, avere un look super sexy e un corpo che solletica fantasie?
  2. Tenete un diario
    Dopo ogni seduta di allenamento, prendete nota delle vostre performance e, per la volta successiva, ponete a voi stesse nuove sfide: aumentare il numero delle serie o sollevare manubri più pesanti.
  3. Fate una foto “prima e dopo”
    Un piccolo trucco particolarmente motivante. Se non vi pesate, chiedete a un’amica di scattarvi una foto ogni mese? se possibile, indossate gli stessi abiti? e giudicate il risultato.
  4. Evitate le fitte al fianco
    Dopo aver mangiato, aspettate almeno un’ora prima di fare sport. Nel corso dell’intero allenamento, bevete acqua a piccoli sorsi. Se quando correte sentite una fitta al fianco, contraete forte gli addominali e respirate profondamente, sollecitando la parte che duole.
  5. Fate sport anche quando siete in vacanza
    Per evitare i chili superflui (durante le vacanze di Natale, si ingrassa in media 1-2 kg), fate sport anche in vacanza. Camminate con un’andatura spedita, andate in bicicletta o nuotate tutti i giorni.
  6. Variate gli esercizi
    Anche se siete tentate di eseguire sempre gli stessi esercizi (sia perché vi piacciono, sia perché non amate modificare le vostre abitudini), ogni 6 settimane cambiate gli allenamenti e ponete a voi stesse nuove sfide da superare.
  7. Modificate le vostre abitudini alimentari
    Soprattutto se desiderate perdere peso e rinforzare i muscoli del corpo. Se è vero che gli esercizi fisici stimolano il metabolismo e vi aiutano a perdere qualche centimetro del giro coscia e del giro vita, per perdere l’adipe sotto il quale sono nascosti i vostri muscoli scegliete un’alimentazione sana ed equilibrata.
  8. Incrementate l’apporto di proteine
    Carni bianche, pesce, formaggio magro e uova stimolano il metabolismo, in particolare se oltre a controllare la vostra alimentazione praticate anche uno sport. Consumate un minor numero di grassi saturi (formaggi e carni grasse, dolci e dolcetti) e perderete peso.
  9. Definite gli obiettivi che desiderate raggiungere
    Fissate una certa scadenza o imponetevi un tempo limitato. Cercate di battere il vostro record o di migliorare i risultati raggiunti in precedenza.
  10. Indossate un reggiseno di buona qualità
    Indossate un reggiseno che sostenga il seno alla perfezione per non causare strappi e lesioni ai legamenti ? fatto che accade spesso, in particolare tra le donne che amano praticare la corsa. Scegliete di preferenza un reggiseno sportivo.
  11. Sviluppate una buona tecnica
    Quando correte, sollevate i piedi, non guardate in basso e appoggiate sempre i talloni al suolo prima della punta dei piedi. Contraete gli addominali quando vi sedete e vi alzate. Non sollevate pesi e manubri troppo rapidamente. Questi consigli vi risparmieranno lesioni e strappi muscolari.
  12. Non preoccupatevi se vi sembra di non avere appetito
    Dopo esercizi molto intensi, è possibile che non vi sentiate affatto affamate. Infatti, il sangue viene convogliato ai muscoli a spese del sistema digestivo.
  13. Privilegiate sempre la vostra salute
    Uno studio condotto da scienziati britannici ha rivelato che le persone di oltre 40 anni che non praticano sport e aumentano di peso hanno una speranza di vita inferiore di 7 anni rispetto a quella normale,mentre praticare un’ora di sport incrementa di 2 ore la speranza di vita.
  14. Praticate sport e siate felici
    Secondo uno studio condotto presso la facoltà di medicina dell’università di New York, le donne che praticano uno sport con regolarità sono più felici, meno stressate e meno influenzate dalla sindrome premestruale rispetto a quelle che non svolgono alcuna attività fisica.
  15. Non barate con voi stesse
    L’88% delle donne è convinto di fare sport in misura sufficiente, mentre in realtà solo il 30% pratica 30 minuti di sport tutti i giorni (fonte: National Association for Sport and Physical Education).
  16. Fate sport e vi sentirete meglio
    Più fate sport, più stimolerete il vostro metabolismo e più vi sentirete dinamiche e a vostro agio con voi stesse e con gli altri.
  17. Controllate la pressione arteriosa
    L’attività sportiva riduce la tensione arteriosa, origine di numerosi disturbi cardiaci e ictus cerebrali.
  18. Proteggete il vostro capitale osseo
    Tre volte alla settimana lavorate per 20 minuti con pesi e manubri per evitare che le vostre ossa diventino troppo fragili. Privilegiate tutti gli sport che esercitano una certa pressione sulle ossa, in particolare jogging, camminate e marcia.
  19. Riducete i rischi di sviluppare un tumore al seno
    Una donna su 10 viene colpita da tumore alla mammella. Praticando uno sport 4 volte alla settimana, potete ridurre del 60% il rischio di essere colpite dalla malattia.
  20. Apprezzate i benefici dello sport
    Starete bene e vi sentirete felici di vivere. La vostra silhouette slanciata, i muscoli e il vostro dinamismo non mancheranno di suscitare invidie e ammirazione

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Aperitivi in concerto dal 25 gennaio al Teatro Vittoria di Torino

orchestra teatroAppuntamento lunedì (ore 20) per la prima delle tre serate in cui palcoscenico è il Teatro Vittoria (via Gramsci 4); l’ouverture un piacevole aperitivo, trait d’union tra il pubblico e mondo rotariano; poi tutti in sala con le note della grande musica eseguita da autentici talenti.

 

Non solo grande musica, ma anche socialité, con gli “Aperitivi in concerto” che il Rotary Club Torino Castello organizza per il quinto anno consecutivo, a conferma del successo dell’iniziativa di alto livello che l’associazione promuove sul territorio.

 

Appuntamento lunedì (ore 20) per la prima delle tre serate in cui palcoscenico è il Teatro Vittoria (via Gramsci 4); l’ouverture un piacevole aperitivo, trait d’union tra il pubblico e mondo rotariano; poi tutti in sala con le note della grande musica eseguita da autentici talenti.

 

La serata  -a cui si sono associati il Club Inner Wheel Torino Castello e il Rotaract Club Torino Castello e Val Sangone- è patrocinata dalla Circoscrizione 1 del capoluogo subalpino. La  manifestazione ha anche un nobile scopo: infatti il ricavato sarà devoluto all’Associazione Giovani Musicisti, che da anni valorizza talenti e promuove la diffusione della musica su tutto il territorio nazionale.

Tre le date da segnare in agenda: oltre al 25 gennaio, anche 15 febbraio, 14 marzo… e poi che musica sia.

 

Lunedì 25 gennaio. Il primo incontro è all’insegna di Mozart e Rossini, con il Maestro Sergio Delmastro che, insieme all’Ensemble strumentale di Torino, suona arie tratte da “Il Flauto Magico”, “Le Nozze di Figaro” e “Il Barbiere di Siviglia”.

Delmastro è da 30 anni professore di clarinetto in vari Conservatori italiani, ma la sua è una formazione più ampia e con radici lontane: dedito allo studio del pianoforte fin da piccolo, ha poi ampliato il suo orizzonte con clarinetto, canto e composizione. E’stato primo clarinetto in numerose orchestre prestigiose, direttore di coro polifonico ed ha collaborato con grandi solisti. Autore di un saggio sulla didattica dell’improvvisazione, si occupa anche della ricerca storica con strumenti d’epoca, come il prezioso clarinetto Simiot di inizio 800 che suona.

L’Ensemble strumentale di Torino è invece composto da alcuni tra i migliori strumentisti del milieu musicale torinese, tutti con curriculum di altissimo livello.

 

Lunedì 15 febbraio. Il clarinetto -e le sue declinazioni- grande protagonista della serata “Quando si ballava il jazz”, con musiche (tra gli altri) di Joplin, Ellington, Gershwin, eseguite dall’Ensemble “clariMozart e…”. E’ formata da Massimo Rissone (clarinetto, pianoforte), Edgardo Garnero (clarinetto piccolo, clarinetto, corno di bassetto), Alessandro Data (clarinetto, saxofono contralto) e Fabrizio Cena (clarinetto basso). Con la partecipazione del pianista Luigi Canestro che è anche direttore di coro e d’orchestra e, grazie alla passione  per la musica afroamericana, si è diplomato in musica e pianoforte jazz. Al suo attivo, numerose esibizioni con jazzisti di caratura internazionale e prestigiose esperienze negli Stati Uniti.

 

Lunedì 14 marzo. L’ultima serata chiude in bellezza e, soprattutto, con tre strepitosi giovanissimi talenti: la violinista dodicenne Letizia Gallino, la soprano Antonella Profera di 19 anni e al pianoforte il diciassettenne Alecsandru Irimescu. In programma musiche di de Beriot, Massenet, de Sarasate con Letizia Gallino al violino e Diego Mingolla al pianoforte; poi la soprano Antonella Profera, accompagnata da Davide Cava al pianoforte, canta arie di (tra gli altri) Hahn, Dvorak, Mozart e Puccini. Infine le note della “Polonaise Fantasie op 61” di Chopin, “Ballade n.2” di Liszt e la “Sonata n.3 0” di Prokofieff  affidate al pianista Alecsandru Irimescu.

Con questa serata indimenticabile cala il sipario sull’edizione 2016 di “Aperitivi in concerto”; ma un grande futuro e palchi prestigiosi attendono sicuramente questi tre enfant prodige.

 Laura Goria

Prenotazioni: presso la Segreteria del Rotary al numero 333 6205438

 

La ripresa? Parte dal rilancio dei beni culturali

risorgimento museo 3NEBBIA3Plauso alle diverse forme di sponsorizzazione dei restauri conservativi anche per il patrimonio artistico-piemontese, fatto di castelli, dimore reali, cattedrali, chiese, palazzi, reperti archeologici romani, medievali, e così via. Il sostegno può partire dagli sponsor aziende, da cordate di cittadini, uniti in associazione, da Fondazioni bancarie e non, da fondi sovrani e da azioni di crowdfunding

 

di Paolo Pietro Biancone*

 

Italia è sinonimo di  “patria dell’arte”, capitale mondiale della cultura” e “museo diffuso”. Certamente la vastità, l’importanza e la capillarità del patrimonio storico e artistico del nostro Paese sono percepibili “a occhio nudo”, ma non esiste a tutt’oggi un elenco esaustivo ufficiale dei beni culturali, né è stato mai realizzato un lavoro sistematico di ricognizione, inventariazione e di catalogazione. Così come non esiste un programma di valorizzazione che parte dalla conservazione e dal restauro del patrimonio artistico-culturale: questo in primo luogo per scarsità di risorse pubbliche adeguate a finanziare gli investimenti, spesso ingenti.

 

In tal senso, sono virtuose le esperienze di restauro e intervento conservativo avviate per alcune opere romane: il Colosseo è in fase di recupero, Il cantiere per la ripulitura e messa in sicurezza dell’anfiteatro più famoso del mondo è partito con la sponsorizzazione del gruppo Tods. La Fontana di Trevi è tornata agli antichi splendori grazie alla sponsorizzazione della maison Fendi. Bulgari sta sostenendo il restauro conservativo di Trinità dei Monti.SABAUDA5

 

Tutti esempi di restauro sostenibile, che, oltre a tenere in considerazione gli imprescindibli aspetti architettonici e ambientali, supera le criticità finanziarie.

 

Plauso, dunque, alle diverse forme di sponsorizzazione dei restauri conservativi anche per il patrimonio artistico-piemontese, fatto di castelli, dimore reali, cattedrali, chiese, palazzi, reperti archeologici romani, medievali, e così via. Il sostegno può partire dagli sponsor aziende, da cordate di cittadini, uniti in associazione, da Fondazioni bancarie e non, da fondi sovrani e da azioni di crowdfunding.

 

Ciascuno sponsor può organizzarsi secondo logiche di interesse e di ritorno di immagine, in modo tale che il beneficio e la soddisfazione sia di tutte le parti coinvolte. In più, è possibile beneficiare dell’Art bonus, è stato introdotto un credito d’imposta per le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo, quale sostegno del mecenatismo a favore del patrimonio culturale. Chi effettua erogazioni liberali in denaro per il sostegno della cultura, come previsto dalla legge, potrà godere di importanti benefici fiscali sotto forma di credito di ponte mole vittorioimposta. La legge di stabilità 2016 ha stabilizzato e reso permanente l’Art bonus, agevolazione fiscale al 65% per le erogazioni liberali a sostegno della cultura.

 

In relazione alla qualifica del soggetto che effettua le erogazioni liberali sono previsti limiti massimi differenziati di spettanza del credito d’imposta.

 

polo reale cavalloIn particolare:

• per le persone fisiche ed enti che non svolgono attività commerciale (dipendenti, pensionati, professionisti), il credito d’imposta è riconosciuto nel limite del 15% del reddito imponibile;

• per i soggetti titolari di reddito d’impresa (società e ditte individuali) ed enti non commerciali che esercitano anche attività commerciale il credito d’imposta è invece riconosciuto nel limite del 5 per mille dei ricavi annui.

 

La consapevolezza è che l’operazione di restauro finanziariamente sostenibile è creatrice di valore sotto diversi punti di vista: in primis per il territorio, ma anche per gli amministratori locali che conducono l’investimento e per le aziende e le fondazioni che si fanno coinvolgere nell’operazione. Anche in questo caso, Vince la squadra non i singoli.

 

* Director of the European Research Center for Islamic Finance

Editor in Chief European Journal of Islamic Finance

Department of Management

University of Turin

 

(Foto: il Torinese)

“Una stanza tutta per sé”

Erano presenti le assessore comunali alle Pari opportunità e alla Polizia municipale Ilda Curti e Giuliana Tedesco, il comandante della Polizia Municipale Alberto Gregnanini, la vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte Daniela Ruffino, l’assessora regionale alle Pari opportunità Monica Cerutti, la presidente della Consulta femminile regionale Cinzia Pecchio e Patrizia Goffi, responsabile del Soroptimist International d’Italia Club di Torino.

 

Sostenere l’emersione del fenomeno della violenza di genere di cui sono vittime donne italiane e straniere di ogni età e condizione sociale: è il concetto ribadito da Ruffino. Il progetto “Una stanza tutta per sé” – in corso dal 2014 – ha sinora permesso l’allestimento di due stanze, una presso le caserme dei Carabinieri di Mirafiori e Barriera di Milano, mentre è prossima l’apertura presso il presidio dell’Arma di Pozzo Strada. Sono in corso anche contatti con il Nucleo di Prossimità del Servizio sicurezza urbana della Polizia municipale di Torino per analoga realizzazione.

 

Le stanze per accogliere le donne che hanno il coraggio di sporgere denuncia, sono state ideate con un arredamento sobrio ma confortevole nella scelta di mobili, colori, illuminazione e complemento d’arredo. I locali sono dotati di attrezzature informatiche e ei videoregistrazione e trascrizione in gradi di evitare interruzioni e richieste di ripetizioni per la verbalizzazione che possono generare ansie e insicurezze. L’ambiente, riservato e accogliente – è stato più messo in evidenza – favorisce e rassicura la donna in momento particolarmente difficile quale quello della denuncia degli abusi subiti, induce fiducia nelle istituzioni, facilita l’esposizione e il racconto.

In Piemonte una donna su tre ha subito violenza fisica o sessuale. Un dato preoccupante. In un anno, in Italia, le donne sono oltre un milione. Le violenze si sono ripetute al ritmo di ventisei al minuto. Ogni tre giorni, a livello nazionale, una donna viene uccisa dal partner, dall’ex o da un familiare. In un anno più di un milione di donne finiscono nella rete dei soprusi al maschile, che si ripetono più volte arrivando alla cifra di 14 milioni di atti di violenza, dallo schiaffo allo stupro. Oltre 25 casi al giorno sono gli episodi di stalking, segnalati all’autorità di polizia. Una su tre è anche la percentuale di donne che non confessa l’abuso subito.

 

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Eros Pagni perfetto protagonista per Eduardo nel Sindaco di Rione Sanità

astra teatro rioneUna commedia complessa che mescola comico e tragico, realismo e simbolismo. Un testo abitato da un protagonista fondamentalmente ambiguo, essendo egli insieme un capo camorra e un idealista, una sorta di Robin Hood degli ignoranti; un personaggio la cui grandezza sta proprio nella capacità di mescolare il bene e il male

 

Eduardo è Eduardo. Scriveva, dirigeva e “si” recitava. Senza se e senza ma. Poi, con la sua morte, s’affacciarono i pretendenti, i Giuffré, i Servillo, naturalmente il figlio Luca, a saggiare quell’area, quelle atmosfere, tutto quel porgere che era stato soltanto suo. Comunque le manciate di terra erano pur sempre napoletane, pertanto con il loro bel carico di fiducia, di quasi naturalezza. All’inizio della passata stagione, a cartelloni fatti, nel trentesimo anniversario della scomparsa di Eduardo, quando si sentì di questa coproduzione tra lo Stabile di Genova e quello napoletano, con l’interpretazione di Eros Pagni, qualcuno sussultò e forse s’indignò pure: tranquilli, perché ne è sortito un capolavoro, per la regia di Marco Sciaccaluga, che ha procurato all’attore genovese il premio “Le Maschere d’oro 2015” come miglior attore protagonista, attraverso una tournée che ha raccolto consensi unanimi (qualcuno ha definito lo spettacolo “un dramma europeo, che riconcilia con il teatro”) e elogi come raramente s’è sentito sui palcoscenici. Quindi benissimo ha fatto il teatro Astra a includere nel proprio cartellone, dal 19 al 24 gennaio Il sindaco di Rione Sanità (martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 21; mercoledì ore 19; domenica ore 18), le vicende di Don Antonio Barracano, un uomo che, tra udienze concesse a chi ricorre a lui per avere giustizia e protezione, tra estrazioni di pallottole a giovani troppo animosi, tra i differenti incontri con piccoli delinquenti, usurai e bottegai, esercita la sua personale idea della legge. Dice il regista Sciaccaluga: “Il sindaco di Rione Sanità è una commedia complessa che mescola comico e tragico, realismo e simbolismo. Un testo abitato da un protagonista fondamentalmente ambiguo, essendo egli insieme un capo camorra e un idealista, una sorta di Robin Hood degli ignoranti; un personaggio la cui grandezza sta proprio nella capacità di mescolare il bene e il male, il positivo e il negativo, l’alto e il basso”.  Sabato 23 gennaio, alle ore 18,30, si terrà al teatro Astra un incontro degli attori con il pubblico.

 

(e. ra.)

E' nata Sara. Chiara Appendino diventa mamma

appendinoLa candidata ha dichiarato che si dedicherà alla città e alla propria famiglia

 

La candidata  sindaco di Torino per il Movimento 5 stelle,  Chiara Appendino, di 31 anni, è diventata mamma. Al Mauriziano, infatti, è nata Sara, primogenita della consigliera di Palazzo Civico e del marito, Marco Lavatelli. La candidata ha dichiarato che si dedicherà alla città e alla propria famiglia: la maternità non ostacolerà la campagna elettorale.

Con Dickens al passo del Sempione

dickens sempione 3Quella del viaggio notturno dell’autore di David Copperfield e del Canto di Natale resta , tra tutte le descrizioni, una delle più belle. Dopo la partenza prima dell’alba da Milano, a sera inoltrata –  raggiunta Domodossola – la comitiva si procurò una piccola vettura con la quale cominciò la salita per il passo del Sempione

 

Alle cinque del mattino, Milano rimase ben presto dietro a noi, e, prima che la statua dorata, posta in cima alla guglia del Duomo si perdesse nell’azzurro del cielo, le Alpi, presentando una meravigliosa confusione di creste e di picchi maestosi, di nubi e di neve, troneggiavano sul nostro cammino“. Così racconta Charles Dickens la partenza da Milano, in una fredda giornata di fine novembre del 1844, per il viaggio di ritorno verso l’Inghilterra. Furono molti gli scrittori, poeti, musicisti e letterati che utilizzarono il passo del Sempione per  valicare le alpi nel 1800  – di cui più di un centinaio tra il 1815 e il 1845 -, lasciando un ricordo scritto delle loro impressioni, spesso con parole ammirate per la bellezza della natura e del paesaggio . Da Lord Byron e Samuel Rogers che ne trasse l’ispirazione per la raccolta di poesie “Italy” , pubblicate nel 1827 con le incisioni di William Turner che,  a sua volta, transitandovi per la prima volta nel 1819 , lungo il percorso tracciò molti disegni nel suo taccuino di schizzi. Un elenco importante che va da Chateaubriand a Stendhal, da Gogol a Wagner, Dumas, Balzac, Mendelsson, Gustave Flaubert.

 

Ma quella del viaggio notturno dell’autore di David Copperfield e del Canto di Natale resta , tra tutte le descrizioni, una delle più belle. Dopo la partenza prima dell’alba da Milano, a sera inoltrata –  raggiunta Domodossola – la comitiva si procurò una piccola vettura con la quale cominciò la salita per il passo del Sempione. A questo punto vale la pena percorrere  il passo del Sempione in compagnia del racconto di  Charles dickens sempione1Dickens. “Erano le dieci della sera quando arrivammo a Domodossola, ai piedi del passo del Sempione; ma siccome la luna splendeva luminosa, e non c’ era neppure una nuvola nel cielo stellato, non era tempo di andare a letto, o di andare in qualsiasi altro luogo, se non avanti. Per ciò ci procurammo una piccola vettura e, dopo qualche momento d’ indugio, cominciammo la salita. Eravamo verso la fine di novembre, e, siccome la neve era alta quattro o cinque piedi sulla strada battuta della cima (in altri punti la neve fresca ammassata dal vento era di già assai più alta), l’ aria fredda mordeva la carne. Ma la serenità della notte e la stupenda bellezza della strada, con le ombre impenetrabili e l’ oscurità profonda, con l’ improvvise voltate, dopo le quali si passava subitamente nei tratti rischiarati dalla luna, e l’ incessante scroscio dell’ acqua cadente, resero ad ogni passo il viaggio sempre più meraviglioso. Lasciandoci dietro ben presto i tranquilli villaggi italiani, addormentati nel chiarore lunare, la strada cominciò a svolgersi tortuosa fra masse nere di alberi e, dopo un po’ di cammino, emerse in una zona più spoglia e assai ripida e faticosa, sulla quale la luna risplendeva alta e lucente. A poco a poco il frastuono delle acque divenne più forte, e la stupenda strada, dopo aver traversato il torrente su di un ponte, penetrò fra due muri massicci di rocce perpendicolari, i quali ci tolsero interamente la luce della luna e ci lasciaron solo la vista di alcune stelle, che brillavano sulla stretta lista di cielo al di sopra di noi. Poi perdemmo anche queste, nella profonda oscurità di una caverna della roccia…”.dickens sempione 2

 

Così, tra il chiarore della neve e il cielo invernale gonfio di stelle, attraversarono le tortuose gole di Gondo in mezzo ad un paesaggio aspro e selvaggio. Dickens raccontò d’ essersi fermato, verso l’alba,  a far colazione “ in una casa di legno solitaria, ben riscaldata da una stufa” e poi,  proseguendo il viaggio su una slitta trainata da quattro cavalli, nella neve,  raggiunse il Passo. Un’impresa dal sapore epico, da raccontare con parole adeguate: ” ..eravamo appunto sulla cima della montagna e davanti a noi si ergeva la rozza croce di legno che ne indica la massima altezza sul livello del mare, quando la luce del sole sorgente rischiarò ad un tratto il deserto di neve, colorando questa di rosso scuro. La solitaria bellezza della scena era allora al massimo dello splendore. Nessuno può immaginare uno spettacolo più grandioso...”. La discesa fu meno difficoltosa  e in breve tempo, superati gli ultimi dirupi,  agli occhi  di Dickens e dei suoi compagni di viaggio comparve l’abitato di Briga. Idealizza, da par suo, l’ingresso nella patria di Guglielmo Tell dove si aprono allo sguardo “regioni più calde, aria più quieta, un paesaggio più dolce dove nella rugiada rischiarata dal sole e scintillante come oro e argento si alzavano i tetti di una città svizzera“. Era la città di Briga, dai  tetti rosso-bruni, con le tre torri di palazzo Stockalper, ornate da cupole a cipolla a simboleggiare i tre Re Magi Gaspare, Melchiorre e Baldassarre. La descrizione del viaggio dello scrittore britannico, al netto del romanticismo ( che non guasta affatto) offre l’immagine di un viaggio che, a quell’epoca, rivestiva un fascino del tutto particolare. Quella di Dickens, tra l’altro, è una narrazione in controtendenza rispetto agli altri racconti di viaggio attraverso il Sempione:l’itinerario va dall’Italia alla Svizzera, racconta un ritorno verso casa e non, come avveniva solitamente, un ingresso nel “luogo del dolce far niente, dell’arte, della letteratura, dove la vita segue un ritmo naturale”, cioè l’Italia. Prestando attenzione al paesaggio, alla natura, alle persone ma anche  ai tempi di viaggio, ai punti di sosta, ai vari mezzi di trasporto, Dickens dimostrò di essere un eccellente “reporter di viaggio”.

Marco Travaglini

 

Oculisti mobilitati in Piemonte

BANDIERE REGIONESalvaguardia della chirurgia vitreoretinica convenzionata

  

Dal 1 gennaio 2016 la Regione Piemonte ha eliminato la possibilità di ricovero in Day Hospital, con pernottamento o ricovero ordinario, presso i centri convenzionati, per cui interventi di chirurgia vitreo-retinica non sono più erogabili da parte di tali centri.Contrari a questa decisione, oltre 190 oculisti hanno sottoscritto la mozione che il Consigliere regionale Alfredo Monaco ha presentato per chiedere che “il Consiglio regionale impegni il Presidente della Giunta e la Giunta regionale a ritoccare in adeguamento le tariffe dei DRG 36 e 42 alla coerenza onerosa delle complesse realtà operative, a garantire la sicurezza della chirurgia vitreo-retinica assicurandone il regime di ricovero e ad assegnare posti letto di ricovero alle strutture convenzionate capaci di garantire per congruità numerica e qualità l’evasione della domanda di chirurgia vitreo-retinica”.

 

La chirurgia vitreo-retinica, come ad esempio l’intervento per distacco di retina o gli interventi di vitrectomia nella retinopatia diabetica proliferante, eseguita da un numero ridotto di oculisti per la sua difficoltà, non può essere assimilabile alla chirurgia ambulatoriale, ma richiede un ricovero ordinario o un Day Hospital a seconda delle situazioni: tali ricoveri non saranno più possibili nelle strutture convenzionate e di conseguenza in tali strutture non si potranno più effettuare simili interventi.

 

In particolare saranno penalizzati i centri torinesi convenzionati di Villa Maria Pia ed il Koelliker che erogano servizi di chirurgia vitreo-retinica di altissima qualità ed hanno trattato in questi anni una grande quantità di casi provenienti non solo dal capoluogo piemontese, ma da tutte le province del Piemonte, coprendo una vasta parte della domanda. Sinora hanno costituito un valido supporto all’attività delle strutture sanitarie pubbliche e sono stati un prezioso riferimento per gli oculisti ambulatoriali territoriali realizzando un’importante integrazione ospedale territorio tesa a soddisfare la richiesta sanitaria dei pazienti.

 

La Regione Piemonte vanta queste eccellenze operative del torinese che hanno fatto fronte anche al bisogno di regioni limitrofe come la Valle d’Aosta e la Liguria. Si tenga poi presente che la formazione di un chirurgo oculista nel trattamento delle patologie vitreo-retiniche è articolata e complessa, anche in termini di oneri sociali, e le professionalità di tale livello sono un patrimonio pubblico da tutelare, custodire e valorizzare, non da disperdere.

Come superare la gelosia e vivere serenamente una storia d'amore

gelosia bambini
La gelosia mina la nostra serenità e induce a comportarci in maniera irrazionale. Ecco come superarla

 

E’ un dubbio, un tormento, un’ossessione che il partner si innamori di un’altra e ci abbandoni. La gelosia mina la nostra serenità e ci fa andare il sangue alla testa, rendendoci meno lucidi e inducendoci a commettere degli spropositi. Ma ecco come vincerla e come superare la gelosia.

 

Superare la gelosia, aumentare l’autostima
Se siamo gelose ci sottostimiamo, consideriamo il partner più importante di noi stesse. Abbiamo una bassa considerazione di noi stesse e creiamo una relazione di dipendenza dall’altro per paura di non esserne all’altezza. Dobbiamo, invece, occuparci un po’ di più di noi stesse e aumentare la nostra autostima: solo così, sentendoci all’altezza o addirittura superiori all’altro, possiamo superare la gelosia.

 

Superare la gelosia, fare autoanalisi
Analizziamo le nostre emozioni e cerchiamo di capire se il sentimento di gelosia ha un fondamento o sono soltanto nostre fissazioni ingiustificate. O forse vogliamo semplicemente tornare a provare un po’ di batticuore e quindi ci inventiamo nuovi motivi per provare emozioni forti…

 

Superare la gelosia, non parlarne con il partner
Bisogna evitare di essere cupi, soli, tristi. Non dobbiamo pensare troppo alla gelosia, ma cambiare, fare qualcosa per distrarci, spostare la mente altrove. Gelosia genera gelosia e continuare a rimuginare non aiuta certo a superare la gelosia. 

 

Superare la gelosia, chiedere aiuto a un esperto

Per capire quando il limite della normalità viene superato, guardiamo come modifica i nostri comportamenti. Quando l’ansia, i dubbi o il dolore diventano così intensi da spingerci ad azioni che distruggono il rispetto di noi stessi e dell’altro. Quando non è episodica e transitoria, ma costante, vuol dire che sta diventando patologica, cioè ci fa solo del male. In questo caso, per superare la gelosia è necessario rivolgersi a un esperto, prima che sia troppo tardi.

(www.dilei.it)

Emilio Solfrizzi in Sarto per signora, ovvero i meccanismi perfetti di Feydeau

SARTO TEATRO ALFIERITra scambi d’identità, amori segreti e sotterfugi, la divertente commedia ambientata a Parigi snocciola le avventure del dottor Molineaux che, fresco di matrimonio ma dal comportamento piuttosto disinvolto, per poter incontrare l’ultima conquista, escogita per sé una professione che è quella mai messa in atto di sarto

 

Da martedì 19 (fino a venerdì alle ore 20,45, sabato ore 15,30 e 20,45, domenica ore 15,30) a domenica 24, sul palcoscenico dell’Alfieri, Sarto per signora di Georges Feydeau, interprete Emilio Solfrizzi e con tra gli altri Viviana Altieri, Anita Bartolucci, Barbara Bedrina e Fabrizio Contri. Traduzione, adattamento teatrale e Regia sono firmati da Valerio Binasco, da alcuni anni uno dei nomi più importanti del panorama teatrale italiano. Tra scambi d’identità, amori segreti e sotterfugi, la divertente commedia ambientata a Parigi snocciola le avventure del dottor Molineaux che, fresco di matrimonio ma dal comportamento piuttosto disinvolto, per poter incontrare l’ultima conquista, escogita per sé una professione che è quella mai messa in atto di sarto. Come in altri capolavori, Feydeau muove i propri meccanismi con un passo velocissimo, costruendo assurde situazioni, gag che mettono lo scompiglio tra i tanti personaggi, colpi di scena magistralmente congegnati; il suo gioco d’autore eccellente, la sua comicità perfetta si rivelano ancora oggi strutture costruite appositamente per riempire il vuoto di valori di una società borghese fondata solo sull’apparenza. L’attualità del commediografo sta nel fatto che il pubblico odierno, davanti ai suoi lavori, non li considera affatto come figli di un’epoca determinata, passata e superata, ma coglie in essi una relazione con la società attuale. Sottolinea ancora Binasco: “Come spesso accade, tra le righe di un capolavoro di leggerezza, ci sono poi tanti livelli da esplorare. Quello più impressionante, per me, è la cura che questo grande scrittore dedicava a tutti i dettagli del comico. E’ una macchina che scorre velocissima, la sua, ma il meccanismo è delicato e minuzioso. Bisognerà stare attenti a non trascurare nemmeno il rumore della maniglia di una porta, perché è “pensato” per contribuire a quella sinfonia perfetta che sono i suoi copioni”.

(e. ra.)