Domenica 4 marzo in Piazza San Carlo è ancora una volta protagonista JUST THE WOMAN I AM, il grande evento di sport, cultura, benessere e socialità a sostegno della ricerca universitaria organizzato dal Sistema Universitario torinese. Alla sua quinta edizione, la manifestazione ha riscosso un grande successo e risonanza su tutto il territorio nazionale. Nel 2017 ha visto oltre 60.000 presenze e più di 16.000 alla corsa non competitiva e camminata di 6 chilometri: donne e uomini hanno corso fianco a fianco a sostegno della ricerca universitaria e della diffusione di una maggiore consapevolezza di sé per un corretto stile di vita. “Prevenzione e ricerca universitaria, attività fisica e alimentazione – dicono i promotori – sono le parole chiave della manifestazione. Lo sport universitario è ancora una volta in prima linea con lo scopo di comunicare i propri valori formativi, di strumento di prevenzione e salvaguardia della salute dell’individuo e soprattutto, grazie alla propria componente aggregativa, di sensibilizzare l’opinione pubblica diventando veicolo di
cultura a sostegno dell’eliminazione della violenza di genere. Per sostenere concretamente la ricerca universitaria ci si potrà iscrivere alla corsa/camminata di 6 km; l’importante non sarà il risultato ma esserci. Inoltre il 4 marzo non sarà solo corsa, un fitto programma di eventi è previsto in Piazza, non esclusivamente sportivi. Le informazioni relative alle iscrizioni su www.torinodonna.it/iscrizioni. . Ma Just the Woman I Am continuerà anche dopo il 4 marzo con l’organizzazione della II Unito Polito Cancer Series; CUS Torino, Università e Politecnico di Torino saranno impegnate dal 7 al 9 marzo, presso la Cavallerizza Reale – Università degli Studi di Torino, nell’organizzazione del convegno scientifico “IMAGING OF CANCER METABOLISM” a cui presenzieranno, in qualità di relatori, numerosi oncologi del panorama mondiale (www.cancerto.it); il convegno si concluderà, nel tardo pomeriggio del 9 marzo con un seminario che si terrà presso il Politecnico di Torino organizzato per poter divulgare i risultati della ricerca universitaria a tutta la cittadinanza.
(la foto grande è di Roberto Barranca)

comunicazione chimica è il senso più sviluppato nei cani ed è usata solo per comunicare tra loro. Il paraolfatto, grazie alla presenza dell’organo vomeronasale situato al di sopra del palato e formato da due canali all’interno delle cavità nasali, permette loro di percepire i feromoni (sostanze chimiche che si trovano nelle secrezioni vaginali, nelle ghiandole perianali ed in quelle sudoripare dei cuscinetti plantari) attraverso l’aria, l’acqua o la terra. La comunicazione olfattiva (marcature), avviene principalmente tramite urina, feci, ghiandole anali e interdigitali e nel padiglione auricolare, attraverso i quali i cani raccolgono informazioni importanti sull’altro individuo circa sesso e età, mole, condizioni di salute e stato gerarchico. Così come il nostro cervello è predisposto ad apprendere il linguaggio verbale, allo stesso modo quello del cane è preparato a elaborare e discriminare gli odori. Risulta quindi fondamentale permettere al nostro amico di “leggere” le informazioni di cui ha bisogno senza strattonarlo continuamente (a meno che non si stia facendo un percorso di recupero comportamentale su soggetti particolarmente territoriali e/o dominanti). Un video illustrativo, divertente e molto interessante dal titolo “
posizione dritta, orecchie tese in avanti, occhi ben aperti, coda orizzontale con possibile movimento oscillatorio, piloerezione.
Il nome di Federico Martinotti e del suo metodo di vinificazione potrebbe diventare presto un veicolo per fare conoscere a milioni di persone il Monferrato in giro per il mondo.
quanto avvenne. Nel citare i nomi della vitivinicoltura italiana Andrea Desana, ha ricordato anche Federico Martinotti, di Villanova Monferrato, direttore della Regia stazione per l’enologia di Asti ed inventore del metodo di fermentazione dello Champagne in autoclave, oggi chiamato “Charmat”. “Proporremo – ha detto – ai produttori italiani di inserire in etichetta di vini come l’Asti Spumante o il Prosecco, che è stato vinificato con la denominazione Metodo Federico Martinotti – Villanova Monferrato. Questo vorrebbe dire che, calcolando la produzione dei nostri vini spumanti, tutti di ottima qualità e oggetto di esportazione in tutto il mondo, il nome Monferrato, sia pure indirettamente, andrebbe ad essere posto, su una quantità pari a circa seicentottanta milioni di bottiglie ogni anno”. E tutto questo potrebbe avere una notevole ricaduta su un territorio che sta cercando la via della crescita turistica come il Monferrato. Nel suo intervento, durato circa un’ora e seguito con attenzione dagli allievi dell’Artusi (all’incontro ha assistito anche un assistente tecnico, Lorenzo Damosso, ex allievo Artusi, che nella sua tesina per l’esame di Stato dedicò uno spazio proprio a Paolo Desana) ha anche citato le cattedre ambulanti della seconda metà dell’Ottocento, iniziate da Giuseppe Antonio Ottavi, corso di origine ma diventato monferrino nel corso della vita, dei suoi figli e di Arturo Marescalchi.
angosciante quanto ambivalente. Da una parte coltiviamo rabbia verso chi, secondo i nostri personali standard, sembra apparentemente appagato dal proprio stile di vita, ma dall’altra coviamo desiderio per gli stessi traguardi. Vogliamo essere come la persona che invidiamo, proprio perché ciò che possiede è quello che vorremmo anche noi. Attraverso l’invidia demoliamo l’altro, non avendo potuto raggiungere come lui, o per lo meno non ancora, quel “grappolo d’uva sul ramo più alto”. Aggredire, in questo caso, rappresenta il tentativo di tenere a galla la propria autostima e la fiducia in se stessi. Infatti, svalutando ciò che abbiamo intorno, il nostro vissuto non apparirà più così negativo come sembra. “Sporchiamo” gli altri non riuscendo a “lavare” noi stessi. In questo modo si placa quel senso di insoddisfazione che, evidentemente, si può provare. Sminuire quello che non si riesce ad ottenere diviene dunque una sorta di “stratagemma” per preservare dal dolore di non essere come si vorrebbe. E’ un autoinganno che, nella società attuale, fortemente centrata sul valore della competizione e della rivalità a colpi di “selfie” pubblici, trova terreno fertile.
Dott. Davide Berardi, Psicologo – Psicoterapeuta
ed in molti casi scomparsa della sintomatologia di accompagnamento (cefalee, coliti, dermatiti), nel miglioramento dei valori della glicemia, colesterolemia e della pressione sanguigna. Un altro test che i pazienti possono effettuare presso il mio studio è quello del DNA, vale a dire l’analisi dei geni, effettuato con prelievo del tampone mucoso. È un test adatto a tutti ed in particolare a coloro che sospettino una predisposizione familiare ad una patologia, utile anche nel mantenimento di diete pregresse, negli sportivi e nei bambini. Questo test rientra nella disciplina della nutrigenomica, che si basa non sul principio della dieta, bensì su quello di un programma di prevenzione finalizzato a ridurre al minimo lo sviluppo di gravi patologie quali diabete, elevati livelli nel sangue di colesterolo e trigliceridi, aumento degli acidi urici, osteoporosi, intolleranza al glucosio, sensibilità all’alcool, resistenza glicidica, stress ossidativo, obesità genetica. La conoscenza della predisposizione genetica consente di programmare piani alimentari preventivi, capaci di ridurre al minimo lo sviluppo delle patologie legate ai geni studiati, indispensabile per chiunque voglia conoscere, gestire e vivere in modo sano la propria alimentazione senza alcun tipo di rinuncia”. Il dottor Franzero si avvale nel suo studio anche della collaborazione della dottoressa Paola Villata, dietista, coadiuvante nelle visite di controllo e nel follow up di alcuni pazienti, e di una biologa per gli esami del sangue effettuati in sede.
Il cioccolato è il tema dei mesi di febbraio e marzo a Eataly Lingotto: ricchissimo il programma di eventi dedicati ad uno dei prodotti artigianali d’eccellenza.





