Il nome del ristorante può trarre in inganno: sicuramente la cucina del territorio occupa buona parte della carta – e il dolce ne è la prova-, ma c’è tanto di più
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Il gianduiotto, il savoiardo, il vermouth. Tra i prodotti tipici torinesi questi tre spiccano in maniera particolare. Il gianduiotto altro non è che un concentrato di piemontesità in due ingredienti base tipici del territorio: nocciole piemonte IGP e cioccolato. Il savoiardo è un biscotto il cui nome contiene già la perfetta geolocalizzazione: leggeri e friabili, nascono in quella che fu la regione della Savoia. Il vermouth è un prodotto che nasce a Torino duecentotrenta anni fa proprio a lato di Piazza Castello. C’è un racconto del territorio dietro questi tre semplici prodotti che vengono mescolati tra di loro per dare vita al Dolce Torino, il dessert proposto come alternativa al classico Bonèt presso L’Osto del Borgh Vej.
Il nome del ristorante può trarre in inganno: sicuramente la cucina del territorio occupa buona parte della carta – e il dolce ne è la prova-, ma c’è tanto di più. Le origini pugliesi dello chef Angelo Losito si sentono forti e chiare nella purea di fave, nella netta preferenza per l’utilizzo dell’olio d’oliva, nella presenza di tanti piatti di pesce in menù. Non mancano, tuttavia, i classici agnolotti del plin al sugo d’arrosto, i tajarin, la battuta di fassona, il vitello tonnato preparato senza la maionese come vuole l’antica tradizione.La cantina dei vini è ben fornita e sembra un magnifico giro, in cui ogni regione d’Italia è adeguatamente rappresentata. Il locale, una trattoria elegante, si affaccia su una della piazzette più carine di Torino, Piazza IV Marzo, a pochi passi dal Duomo, centro nevralgico della movida della città. Buon appetito, quindi.
Elisa Speroni