LIFESTYLE- Pagina 36

Al Combo: “Avanti e indietro Africa-Italia”, incrocio creativo di arte e moda

 

Malaika (Barbara Ebbli) e Marina Tabacco presentano ALLERS RETOURS AFRIQUE – ITALIE sabato 1 giugno dalle ore 14 alle ore 20 – ingresso libero – ospiti dell’Echo Festival Torino 2024 al Combo corso Regina Margherita 128. Una designer e un’artista italiane, legate indissolubilmente all’Africa per nascita e per scelta propongono una mini capsule di moda realizzata unendo lo stile del brand Malaika con i tessuti stampati dalle opere pittoriche di Marina Tabacco. Barbara Ebbli è nata e vissuta in Costa d’Avorio fino a 14 anni, Marina Tabacco ha soggiornato per molti periodi in Senegal e recentemente in Benin. Da questo vissuto derivano le scelte cromatiche, stilistiche e ideologiche dei loro modelli coordinati dal savoir faire italiano il tutto realizzato a km zero, a Torino. Potrete quindi ammirare e toccare e sognare con i quadri della Tabacco dai quali sono stati stampati i tessuti e gli abiti realizzati nello stile del brand Malaika, unendo tessuti del suo archivio a impreziosire i capi esposti. L’arte è intesa da Marina Tabacco come “movimento”, metafora di un viaggio in terre sconosciute, apprese superficialmente come desertiche ma che percorse compaiono fascinosamente paradisi, e ribadisce il concetto dell’importanza per una artista della curiosità, della esplorazione, della conoscenza, della lotta per trasmettere un messaggio di condivisione, tolleranza, speranza. Espone in Italia, Francia Senegal e Benin. Ha partecipato alla Dak’art – Biennale di arte contemporanea a Dakar 2018 e all’ambasciata del Senegal a Roma nel 2022. Nel 2019 ha collaborato con la stilista Stella Jean per la collezione Resort 2020 Milano Fashion Week.

Malaika brand fondato e registrato nel 2019 a Torino, ha l’obiettivo di trasmettere un messaggio di unicità attraverso elementi naturali, diversi e sostenibili, in particolare un archivio di tessuti collezionati e raccolti dagli anni 60 in tutto il mondo e una raccolta di conchiglie (vere, raccolte spiaggiate negli anni). Il suo sogno è di diffondere una filosofia “Slow” tutto fatto a km0 in Torino, che racchiuda la sua esperienza di vita nei vari continenti in cui ha vissuto, oltre all’Africa, Indonesia e Stati Uniti, con un messaggio di “Unity in Diversity”. On line: http://marinatabacco.wixsite.com/marinatabacco; fb marina tabacco @marinatabacco marinatabacco61gmail.com; www.malaika.biz fb malaika019& @Malaika_Barbara_Ebbli co-workshop@wworks

Dalla bagna càuda al sushi

Martedì 11 giugno ore 18
Circolo dei lettori
via Bogino 9, Torino
Dalla bagna càuda al sushi (Graphot)
Gli autori Sarah ScaparoneGiorgio Pugnetti e Federica Giuliani dialogano con Barbara Ronchi della Rocca.
Un viaggio nel tempo della Torino gastronomica, nella tradizione, nell’integrazione e nella scoperta di un’identità forte della sue radici e colma di sfaccettature, che arriva alle Stelle Michelin, alle gastronomie e alle cucine internazionali.
A seguire, aperitivo (euro 20) con prenotazione obbligatoria 011 8904417 – 3480570986 (anche whatsapp) – barney@circololettori.it

Gelato al salame Piemonte Igp: da spalmare sul pane

 Realizzare un gelato al salame è un azzardo? C’è chi è pronto a dimostrare il contrario. È quanto, infatti, proporrà domani su RAI 2 “Eat Parade” alle 13:30 la rinomata Gelataia Helga Cimino, titolare di una Gelateria Naturale a Roma, che ha pensato ad un gelato gourmet dove ripropone in maniera “gelatabile” gusti della tradizione. Ad esempio, il gelato al Salame Piemonte IGP da spalmare su una fetta di pane croccante. Per chi non riuscirà a vedere il programma domani (venerdì 31 maggio n.d.r.) potrà recuperarlo in replica sabato 1° giugno alle 13:30 e mercoledì 5 giugno alle 7:30.

Donazione a “Time2” dagli ufficiali della Scuola di Applicazione

Gli Ufficiali frequentatori del 201° Corso hanno devoluto una somma di denaro alla fondazione “Time2”, ente benefico locale.

 

 Gli Ufficiali frequentatori del 201° Corso “ESEMPIO”grati alla Città di Torino per l’ospitalità ricevuta, hanno consegnato un assegno alla Fondazione “Time2”, da anni attiva sul territorio piemontese con iniziative di innovazione ed inclusione sociale di persone con disabilità o che affrontano situazioni di vulnerabilità, attraverso attività ludico-ricreative-sportive.

Particolarmente sentita è stata l’adesione all’evento, improntato sul tema della solidarietà e della beneficenza a cui hanno preso parte autorità civili e militari cittadine ed i principali rappresentanti dell’Associazionismo, con il sostegno di vari Sponsor.

Il Comandante dell’Istituto di Formazione, Generale di Corpo d’Armata Stefano Mannino, nel ringraziare tutti gli ospiti intervenuti ha sottolineato “L’Esercito è una Istituzione cardine del sistema Paese, fondata su una salda base etico-valoriale, sempre vicina al cittadino, così come testimoniato dalle numerose iniziative di solidarietà che ogni anno vedono coinvolti gli uomini e le donne della Forza Armata e della Scuola di Applicazione in particolare, che stringe frequenti e proficui rapporti di collaborazione con la comunità locale, con il mondo accademico, sociale ed economico sul territorio subalpino”.

Nel prossimo mese di luglio i giovani Tenenti conseguiranno la Laurea Magistrale in Scienze Strategiche e Militari e saranno assegnati ai reparti operativi dell’Esercito dislocati su tutto il territorio nazionale, per iniziare la loro missione al servizio del Paese.

 

A Palazzo Fauzone arriva Terroir Dogliani

 

Il primo giugno a Dogliani, il 2 e 3 giugno a Mondovì si terranno tre giorni d’esperienze sensoriali con presentazione delle annate, degustazioni guidate, abbinamenti di  cibo, vino, banchi d’assaggio e approfondimento sul territorio e sui diversi vigneti.

Per chi voglia assaporare l’equilibrio del DOCG 2023 e degustare i profili olfattivi ricchi di note fruttate del DOCG superiore 2022, l’appuntamento è con Terroir Dogliani, consorzio tra i produttori della denominazione Dogliani DOCG. Grande protagonista sarà il Dolcetto, emblema e identità di questa parte di Langa, ma il programma di questa parte di masterclass, laboratori, banchi d’assaggio proporrà anche vini nati da altri vitigni, una produzione che sta crescendo fra i confini del Dogliani DOCG, oltre alla ricca cultura enogastronomica del territorio.

Si comincia sabato 1 giugno a Dogliani nelle suggestive cantine storiche della Bottega del Vino. Dalle 14 alle 20 apriranno i banchi di assaggio. Parallelamente, alle 15, prenderà avvio il laboratorio dedicato al Dogliani Superiore Docg 2022 e classico 2023, accompagnato da carni crude, salsiccia di Bra, battuta e vitello tonnato. Seguirà il laboratorio Terre Alte di Dogliani, un nebbiolo territoriale accompagnato dai formaggi di pecora e di capra della Langa. Nel contempo sarà visitabile la mostra del pittore Angelo Ruga, la cui introduzione alle opere esposte sarà  alle 18, seguita da un aperitivo. La giornata si chiude con la cena nell’Osteria  Battaglino con quattro piatti abbinati ad annate d’archivio (prenotazione obbligatoria).

Domenica 2 giugno la manifestazione si sposterà presso il medievale Palazzo Fauzone di Mondovì. Alle 11 ci sarà il laboratorio dedicato al Riesling, accompagnato da pesci di fiume affumicati. Alle 12 inizierà il laboratorio sul Pinot Noir, accompagnato da salumi d’oca, e contemporaneamente apriranno i banchi d’assaggio fino alle ore 20. Alle 15, l’ultimo laboratorio denominato “Terre Alte del Dogliani per l’Alta Langa”, accompagnato dalla terrina di coniglio. Alle 18.30 si terrà la presentazione del libro “Alta Langa”, edito da Slow Food, e la sera gran finale all’osteria Bertaina: cena sotto i portici di Piazza Maggiore con le nuove annate dei produttori della Bottega (prenotazione obbligatoria).

La giornata di lunedì 3 giugno sarà riservata agli operatori del settore e ai giornalisti, con masterclass e approfondimenti legati al vino.

“Il Dolcetto è un vitigno molto diffuso nel Sud del Piemonte, è impossibile farlo crescere altrove – spiega Nicoletta Bocca, Presidente della Bottega del vino di Dogliani – il Dolcetto Dogliani si distingue dagli altri grazie a una combinazione di vitigno, clima, terreno, cultura e lavoro dell’uomo. Qui si possono coltivare anche altri vitigni con risultati di assoluto interesse. A Terroir Dogliani si potranno assaggiare anche vini bianchi, rosati, spumanti e rossi. Calati in una cornice di incredibile bellezza si potrà gustare la gastronomia delle nostre terre, dai sapori semplici e antichi”.

La Bottega del vino Dogliani è un Consorzio tra i produttori della denominazione Dogliani DOCG, che ha come scopo principale la tutela e la promozione del vino. Nata come associazione nel 1984, dieci anno dopo la creazione della DOC Dolcetto di Dogliani nel 1974, la Bottega del vino di Dogliani è stata voluta da tutti quei produttori che sentivano il bisogno di unire le forze e lavorare insieme per la giovane denominazione. Realizzata e condotta con il sostegno del Comune di Dogliani, l’associazione, nel tempo, è divenuta luogo in cui i produttori possono confrontare le loro esperienze, le prospettive della denominazione e discutere le nuove proposte legislative in una sorta di forum permanente. Dal 2012 all’associazione si è affiancato un Consorzio denominato Bottega del vino Dogliani, costituito dalle aziende produttrici presenti in Bottega e orientato alla promozione dei vini della zona di Dogliani, divenuto dal 2005 una DOCG.

Mara  Martellotta

“Star Rose” a casa Toesca, Rivarolo Canavese

Inaugura il primo giugno la mostra Promossa dalla Crag Gallery, con la partnership di “Palazzo Rosa Le Stanze della Cosmetica”

 

La Crag Gallery organizza una mostra dal titolo “Star Rose” a casa Toesca, in via Ivrea 42, a Rivarolo Canavese, che inaugurerà sabato 1 giugno dalle 16 alle 20. Sarà aperta fino al prossimo 30 giugno.

Maggio è il mese dedicato alle rose, le giornate si allungano, il clima è più caldo ed è il momento della rifiorire e delle passeggiate nei parchi. È un momento propizio per l’arte che raccoglie la spinta ottimistica della bella stagione e per le rose che raggiungono il loro massimo splendore in questo periodo dell’anno.

Gli artisti Luca Coser, Luca Freschi, Lorenzo Gnata, Jiri Hauschka, Chen Li, Elisabetta Mariuzzo, Enrico Smerilli, Giacomo Modolo, Oscar Contreras Rojas, Roger Coll e Giuliano Sale dialogano attraverso la loro poetica su simbolismi, allegorie, miti e significati che ruotano attorno alla rosa, nella storia dell’arte e non solo. Sono artisti dalle origini diverse, che hanno declinato questo tema con la sensibilità e il background personale di ognuno di loro. Quest’ultima è una tematica molto cara alla Crag Gallery che, da anni, è impegnata nell’instaurare dialoghi tra diversi Paesi, dando opportunità ad artisti emergenti e ad altri più affermati di confrontarsi.

La rosa, nella sua storia secolare e nell’arte, ha da sempre presentato una simbologia complessa perché racchiude in sé tematiche totalmente contrastanti. È simbolo di amore, perfezione, purezza, passione, vita e morte e assume significati differenti a seconda del contesto, del colore e delle spine. La vediamo nascere la rosa rossa dal sangue e dalle lacrime di Afrodite di fronte alla morte dell’amato Adone. Mito in cui la rosa assume il significato dell’amore passionale, sofferto, tanto potente da vincere la morte. La troviamo in molte fiabe come simbolo della stessa vita umana, quella terrena che dallo splendore arriva al decadimento, e quella successiva in cui è portatrice di nuova vita e resurrezione come possibilità e nuova opportunità di amare. Nella fiaba de La Bella e La Bestia, che non a caso nasce dal racconto di Amore e Psiche, la rosa sembra svolgere il ruolo di un orologio vitale che sta per scadere e che, di nuovo, può sfidare la morte e la maledizione soltanto con la forza del vero amore. Da sempre accompagna il gesto d’amore del dono, si porge una rosa per donare il proprio amore. In passato la rosa è anche stata simbolo di segretezza quando, sotto forma di sigillo, veniva inserita in dettagli di chiese, confessionali, congregazioni. La locuzione latina ‘sub-rosa’ significava una confidenza fatta in assoluta segretezza. Nella tradizione e nelle icone cristiane è spesso allegoria di paradiso, purezza, di un grembo fertile ma puro della stessa Vergine Maria. Al tempo stesso la ritroviamo come corona dei martiri, portatrice di dolore e simbolo dei sacrifici fatti in nome della fede. Per i marinai rappresenta la guida verso nuove mete, l’avventura, la scoperta che, a sua volta, è il movimento verso la conoscenza, il viaggio di Colombo, l’età moderna, ma anche la Bussola che li riaccompagna verso casa. La ritroviamo, infatti, in tutta la storia dell’arte, la letteratura, la poesia, in quell’eterno discorso emozionale che lega arte e vita, arte e amore, il godimento emotivo dell’atto artistico che fa bene, a volte male, al cuore.

Anche nell’arte contemporanea continua a essere portatrice di questi valori. Basti pensare alla performance di Gina Pane che, usando il suo corpo come catalizzatore delle esperienze della vita, assegna alla rosa il compito di infliggere dolore al corpo della donna costretta nel suo stereotipo di moglie, madre e casalinga, quindi rimettendo in scena una sorta di martirio personale e al tempo stesso condiviso. Pensiamo alla forza dirompente del fiore usato come arma per distruggere i vetri delle macchine, e simbolicamente come arma femminista in “Ever is over all” dell’artista Pipilotti Rist.

Possiamo considerare un pensiero tratto da Il Piccolo Principe di Antoine de Saint Exupery che afferma “È il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua rosa così importante”.

La mostra è realizzata con la partnership di “Palazzo Rosa- Le stanze della Cosmetica”. Di Palazzo Rosa, la creatura in campo cosmetico di Carlo Rosa, saranno presenti cosmetici, delle rose particolari e il gelato alla rosa all’evento inaugurale.

La mostra è visitabile sabato e domenica tutto il giorno su appuntamento.

MARA MARTELLOTTA

Scrivere a mano

GLI EFFETTI POSITIVI DI USARE CARTA E PENNA   E’ vero, scrivere al computer è comodo, veloce e pratico. Si digita con dinamicità, si corregge premendo un comando senza lasciare traccia dell’errore, si può salvare in diverse versioni, stampare e inviare con pochi click, tutto questo è innegabilmente efficiente e per certi versi insostituibile.

L’uso frequente della tecnologia e dei nuovi codici lessicali però, per quanto funzionanti ed efficaci, ha contribuito all’impoverimento della scrittura, della nostra bella lingua, della comunicazione in genere. Abbreviazioni, linguaggio contratto, emoticon che sostituiscono interi concetti, opinioni e pensieri, costituiscono un vero e proprio imbarbarimento del nostro vocabolario e dell’intera modalità espressiva.

Sarebbe opportuno quindi fare una riflessione sull’importanza che il recupero della scrittura con la penna, in corsivo soprattutto, potrebbe avere, senza con questo sottovalutare i vantaggi assicurati dai moderni strumenti di composizione.
La psicologia si è occupata in maniera approfondita del linguaggio e della scrittura ed è grazie a vari studi ed analisi che sono venuti alla luce i differenti benefici e facoltà della scrittura manuale. E’ provato infatti che usare la penna per la redazione di documenti, appunti o diari coinvolge diverse aree del cervello che coordinano la componente sensoriale e percettiva con il movimento grafico integrando così sensazioni e controllo delle azioni e del pensiero; al contrario queste aree cerebrali non vengono implicate nella digitazione attraverso la tastiera e il gesto, meramente automatico, risulta impersonale e standardizzato.
La memoria grazie alla scrittura manuale migliora indiscutibilmente, si esercita. Chi prende appunti utilizzando la penna, a causa dell’impossibilità di annotare tutto ciò che viene detto, sviluppa sensibilmente la capacità di elaborazione e di sintesi e stimola il potenziamento di quel processo atto alla raccolta di concetti e nozioni di rilievo, in sostanza quelli più importanti da ricordare. Anche l’apprendimento trae benefici grazie all’utilizzo di carta e penna, soprattutto quello dei bambini. Scrivere manualmente è infatti quella attività che permette di trasformare le idee ed il pensiero in segni concreti, di veicolare gli stati d’animo, di liberare la creatività ed entrare in contatto con le nostre emozioni. Secondo le neuroscienze, nel momento in cui l’idea astratta diviene parola scritta si attivano diverse aeree corticali del cervello che favoriscono i processi cognitivi mentre tutto ciò avviene in misura decisamente minore nella scrittura tecnologica. Inoltre i bambini che scrivono di più sanno leggere meglio.
Mettere le parole su carta, infine, ha un valore terapeutico. Scrivere di getto emozioni, stati d’animo, ansie, paure o ricordi permette di riviverli con il giusto distacco, di rielaborarli, di farli emergere per osservarli da una angolatura nuova, esterna e distolta. Mettere nero su bianco sentimenti e pensieri negativi è un modo per alleggerire pesanti zavorre interiori, riprendere fiato e ritrovare il buon umore. Compilare un diario permette di conoscersi a fondo, consente di accedere alla propria intimità e aprire un dialogo con se stessi senza censure e senza filtri, uno spazio privato dove affiora la propria realtà interiore.

Oltre ai numerosi benefici psicologici e cognitivi, utilizzare carta e penna per formulare le nostre comunicazioni ha un valore e un significato estetico, di stile e persino romantico. E’ vero che attraverso i nuovi strumenti di messaggistica possiamo scrivere senza sosta, esprimere il nostro stato e i nostri desideri senza limitazioni, ma nulla può sostituire la grazia, il garbo e lo spirito appassionato di un biglietto scritto a mano, in corsivo. Utilizzare la carta, scrivere e dedicare pensieri in calligrafia trasforma un gesto in una piccola opera, conferisce personalità e poesia ad una azione resa sin troppo uniforme e fredda da quella tastiera che ci segue ovunque.

Maria La Barbera