LIFESTYLE- Pagina 354

Pasquetta al Castello di Masino

Per il Lunedì dell’Angelo il Castello e Parco di Masino, Bene del FAI – Fondo Ambiente Italiano a Caravino (TO), i visitatori avranno l’opportunità di trascorrere una divertente giornata all’aria aperta immersi nel parco ottocentesco

Lunedì 2 aprile, dalle ore 10 alle 18, protagonisti della giornata saranno i giochi a squadre come palla prigioniera, rubabandiera e la corsa con i sacchi che culmineranno, nel pomeriggio, con il grande tiro alla fune. Dopo il successo della precedente edizione, sarà inoltre riproposta la caccia alle uova.

 

Un mercatino di prodotti tipici e stand gastronomici offriranno la possibilità di assaggiare piatti e prodotti del territorio come i plin e i primi caldi, la carne di razza piemontese, i formaggi freschi di cascina, salumi, il tradizionale ‘salampatata’, i grissini salati e al cioccolato, le ‘miasse’ farcite, il gelato artigianale oppure sarà possibile pranzare sulle panoramiche terrazze del caffè Masino in castello.

 

Durante l’evento i visitatori avranno la possibilità di scoprire la dimora millenaria, i giardini storici e il secondo labirinto più grande d’Italia: 1200 metri di siepi di carpino. I bambini, fra i 4 e i 14 anni, potranno cimentarsi, affiancati da esperti animatori, nella costruzione di girandole a farfalla, animaletti pasquali e uova pazze e scoprire l’equitazione cavalcando piccoli pony guidati da esperti istruttori.

Con il Patrocinio di Regione Piemonte, Città metropolitana di Torino, Comune di Caravino e Città d’Ivrea. Il calendario “Eventi nei beni del FAI 2018”, è reso possibile grazie al significativo sostegno di Ferrarelle, partner degli eventi istituzionali e acqua ufficiale del FAI, e al prezioso contributo di PIRELLI che conferma per il sesto anno consecutivo la sua storica vicinanza alla Fondazione. Si aggiunge quest’anno la prestigiosa presenza di Radio Monte Carlo in qualità di Media Partner.

 

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CASTELLO E PARCO DI MASINO, CARAVINO (TO)

Giorno e orario: lunedì 2 aprile, dalle ore 10 alle 18

Ingresso (comprende visita libera al castello): Intero: 11 €; Ridotto (4-14 anni) 5 €; Iscritti FAI e residenti del comune di Caravino: 4 €; Famiglia (2 adulti + 4 bambini) 27 €

 

Per informazioni: Castello di Masino, Caravino (TO) tel. 0125.778100; faimasino@fondoambiente.it

 

Per maggiori informazioni sul FAI consultare il sito www.fondoambiente.it

Messer Tulipano arriva nell’Orto urbano del Quadrilatero

Per quest’anno, Messer Tulipano ha deciso di contribuire alla bellezza dell’Orto urbano del Quadrilatero regalando dei bulbi la cui fioritura contribuirà a portare i colori della primavera del Castello anche a Torino. Sarà bellissimo seguire il corso della fioritura, al parco del Castello così come all’Orto, gustandosi l’attesa e lasciandosi coinvolgere dal ritmo, imprevedibile e affascinante, che la Natura sempre ci impone, nonostante tutto. Grazie all’iniziativa e all’intraprendenza di privati che si sono accordati tra di loro e con Coldiretti, la città, a partire dal 2014, ha potuto regalarsi il primo orto self made di tutto il Piemonte. La relazione tra il mondo della campagna e quello della città rappresenta un riscatto sociale dalla crisi etica, finanziaria, economica e morale in cui ci troviamo. La giusta agricoltura è paesaggio, è buon cibo, salute, socialità, occupazione, tradizione, cultura, bellezza. E quindi, semplicemente, aiuta a sentirsi bene. Grazie all’orto, l’agricoltura riconquista spazi nella città, riqualificando zone un tempo occupate da situazioni di droga e degrado, sostituendole con spazi verdi per i cittadini, studenti e attimi di animazione sociale, sempre più importanti in un contesto di nuovo modello di sviluppo. L’appuntamento per l’inaugurazione al Castello di Pralormo è fissato per il 31 marzo 2018, alle ore 11; per quanto riguarda l’Orto… alcuni bulbi stanno già cominciando ad affacciarsi oltre la superficie di terra e sabbia che li ha protetti durante l’inverno.  Nonostante le temperature ancora poco primaverili, ormai manca poco!

Tartiflette alla polacca

Un “pasticcio” di patate ricco di gusto e di Omega 3 per un piatto unico da servire con una semplice insalata verde

 

tartiflette

Ingredienti per 4 persone:

 

1,5 Kg.di patate nostrane
2oo gr.di ritagli di salmone affumicato
1 provola affumicata (circa 200gr.)
1 mazzetto di prezzemolo
½ bicchiere di latte
Sale, pepe q.b.

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Cuocere le patate possibilmente a vapore, pelarle e quando fredde tagliarle a fette spesse 1 cm. circa. In una padella calda, senza condimento, mettere i ritagli di salmone e lasciar dorare leggermente. Grattugiare la provola con una grattugia a fori grossi. Ungere una teglia con un poco di burro, fare un primo strato di patate, cospargere con il salmone, la provola, il prezzemolo tritato e un pizzico di sale e pepe. Proseguire con altri strati sino ad esaurimento degli ingredient. Completare con un mezzo biacchiere di latte. Infornare a 200 gradi per circa 30 minuti o sino a quando si forma una bella crosticina croccante.

Buon appetito.

 

Paperita Patty

Pesce, carne e veg al ristorante Casa Amélie

Il Ristorante Casa Amélie,  a Torino, in via Carlo Ignazio Giulio 4/b, dietro il Santuario della Consolata e a cinquanta passi da Piazza Emanuele Filiberto, viene alla luce per volontà dello Chef Guido Perino

Guido Perino nasce a Napoli nel 1982. Inizia giovanissimo a muovere i primi passi nel mondo della cucina ereditando la passione del nonno, già chef e ristoratore a Napoli negli anni quaranta. Fa esperienze lavorative importanti (tra cui Le Colonne, Grand Hotel Quisisana, Sheraton Bologna),  esplora le varie cucine regionali e cinque anni fa approda a Torino come sous-chef del Ristorante monostellato Michelin Magorabin. Casa Amélie- 24 coperti distribuiti in un elegante locale a due piani- offre proposte di cucina contemporanea a base di pesce, di carne e veg ed è in prima linea nel rispetto delle differenti abitudini alimentari, delle intolleranze e delle allergie. Il filo comune dei piatti è l’utilizzo di prodotti stagionali e una materia prima di altissima qualità. La carta dei vini è principalmente incentrata su vitigni del Piemonte. Il nome e il logo prendono ispirazione da una piccola forza della natura, la simpaticissima bouledogue francese “coinquilina” di Guido da ormai dodici anni. La parola casa rimanda invece alla sensazione di accoglienza e familiarità che il locale vuole offrire ai suoi clienti. Il menù è consultabile sul sito  https://www.ristorantecasaamelie.com

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Casa Amélie
Via Carlo Ignazio Giulio, 4/b- 10122 Torino (Quadrilatero Romano)
T. 0039 011 52 11 579

La YouTuber Iris Ferrari incontra i fan

La famosa youtuber e autrice del libro record di vendite “Una di voi” incontra i fan per un firmacopie a Mondojuve Shopping Center


Sabato 24 marzo dalle ore 17:00 Mondojuve Shopping Center – il più grande Parco Commerciale del Piemonte, situato tra i Comuni di Vinovo e Nichelino – ospiterà un evento con protagonista Iris Ferrari, la youtuber più amata dagli adolescenti e reduce dal successo del suo libro “Una di voi”, in testa alle classifiche dei libri più venduti.

 

La youtuber incontrerà i propri fan e sarà a disposizione per il firmacopie del suo libro “Una di voi” edito da Mondadori Electa e pubblicato lo scorso 20 febbraio, già al primo posto dei Bestseller su IBS.it e Amazon. Nel libro con prefazione di Francesco Sole, Iris Ferrari racconta apertamente i suoi sogni, le sue passioni e i pensieri di una ragazza comune di 15 anni.

 

Durante il firmacopie Iris Ferrari si esibirà con l’aiuto dei suoi fan –gli unicorni – in un video su Musical.ly, la piattaforma creativa social amatissima dai teenager che permette di creare brevi video da condividere con gli amici.

Per partecipare all’evento è necessario ritirare il pass presso l’infopoint di galleria Diana o presso l’ipermercato Bennet. All’evento sarà presente anche un fotografo professionista ma tutti i fan potranno comunque scattare “selfie” con Iris.

 

Per maggiori informazioni su questo evento e su tutte le attività del Centro è possibile consultare il sito ufficiale: www.mondojuve.it o la pagina Facebook Mondojuve Shopping Center.

Come comunicano i cani (parte II)

Dopo la comunicazione visiva e olfattiva, approfondiamo in questo articolo un’ altra componente della comunicazione canina, ovvero quella acustica che avviene per mezzo dell’abbaio. 

La comunicazione acustica è strettamente corrispondente alla postura, e ciò presuppone che il cane vada sempre osservato nella sua interezza comportamentale. I tipi di abbaio dipendono dalle circostanze e quelli più comuni sono:
• costante e rapido, tono medio: il cane segnala la presenza di uno sconosciuto nel suo territorio. Insegnare al cane attraverso un lavoro dedicato, ad esempio, un segnale di presa in carico della situazione, dandogli infine un segnale di “è tutto ok” per concludere, può essere una buona soluzione, e andrà a rafforzare la collaborazione del binomio.
• continuo e lento, tono basso (ringhio): il cane avvisa che potrebbe difendersi, anche attaccando, nel caso in cui fosse necessario.
• breve e acuto, tono basso: il cane è infastidito o teme qualcosa. Se la fonte dell’abbaio è qualcosa che non conosce a causa di una mancata socializzazione verso determinati stimoli (ad esempio biciclette, ombrelli, cani, bambini, etc..), insegnargli in maniera adeguata e graduale che ciò che è stato reputato un problema, tale non è, risulta la chiave vincente. In questi casi è molto importante avere pazienza, costanza e competenza. Aiutarlo a superare le sue paure attraverso nuove esperienze positive sicuramente gioverà a entrambi.
• breve, tono alto: il cane è molto felice ed emozionato, per esempio, al rientro a casa di un membro della famiglia o quando riconosce una persona o un cane per strada. Non rimproveratelo per il suo entusiasmo perché andreste a punire un’emozione, ma premiatelo molto quando si tranquillizza.
• interrotto, tono medio: il cane vuole giocare e/o ha bisogno di scaricare lo stress. Come abbiamo visto nell’articolo sui bisogni del cane, tra gli altri c’è quello di esplorare, imparare e poter sfogare l’energia accumulata magari durante il giorno mentre noi siamo al lavoro. Giocare insieme, insegnargli degli esercizi e fare con lui un’attività, anche sportiva, potrebbe aiutarlo a non sentirsi frustrato.
• prolungato e ininterrotto (latrato): è il verso tipico che fanno i cani che soffrono d’ansia da separazione per attirare l’attenzione quando vengono lasciati a casa da soli o per richiedere qualcosa. Nel primo caso, il cane si sente abbandonato, annoiato o spaventato. La maggior parte delle volte questo tipo di abbaio è abbinato a una serie di comportamenti distruttivi, per scaricare il livello di stress provocato dall’ansia. Il consiglio è quello di intervenire al più presto rivolgendosi a un educatore cinofilo competente. Nel caso della richiesta, invece, sarebbe opportuno imparare a riconoscerla per evitare di rinforzarla erroneamente, rispondendo con cibo, gioco, attenzioni e premiando invece il cane, quando smette. Vi invito a riflettere sul fatto che per il cane che abbaia per richiedere la nostra attenzione, anche le sgridate o, peggio, le punizioni fisiche, sono un rinforzo del comportamento, perché il cane, così facendo, ottiene la nostra interazione, seppur nel peggiore dei modi.

L’abbaio nelle sue variate sfumature, è, dunque, l’espressione vocale dello stato d’animo del cane, esattamente come per noi le parole e i toni di voce, non un difetto comportamentale. Se il nostro cane abbaia insistentemente alle persone, ad altri cani, ad oggetti o se lasciato solo, bisognerebbe porsi la domanda “perché lo fa?” cercando di individuarne la causa al fine di poter intervenire per portare o riportare il cane ad un equilibrio tra situazioni esterne e reazioni. Può capitare che il proprietario, non avendo esperienza o non conoscendo a fondo questo tipo di comunicazione, possa fraintendere, per esempio, un abbaio codificandolo come aggressivo, mentre invece è l’espressione di timore per qualcosa, o di richiesta, mentre invece sta cercando di scaricare stress. Per questo, se siete in difficoltà nella comprensione, rivolgetevi a qualcuno di esperto e non utilizzate mai e poi mai strumenti palliativi e dannosi per il cane (quali collari a ultrasuoni e/o antiabbaio, quelli elettrici spero vivamente non li prendiate nemmeno in considerazione) che vanno a intervenire sull’azione (momentaneamente), ma non sull’emozione che la scatena (ne parleremo in articolo dedicato). Non è questo che funziona in una relazione basata su fiducia, rispetto e comprensione! Se ricevete una lettera molto molto importante in una lingua che non conoscete, vi affidereste completamente a google translate o vi rivolgereste a una persona che ha studiato quella lingua? Interpretare quanto il nostro cane sta tentando di dirci dovrebbe equivalere per qualsiasi proprietario all’avere tra le mani la lettera più importante della propria vita, perché il rapporto uomo-cane è un rapporto epistolare continuo. Imparare a conoscere la lingua dell’altro è il minimo che dobbiamo a quella relazione, considerato che loro ce la mettono tutta per capire la nostra. Rimane inteso che, per ottenere dei buoni risultati, la nostra figura deve essere ai suoi occhi in grado di poter gestire la situazione, per cui la nostra comunicazione con il cane risulta basilare!

Alla prossima puntata per la comunicazione tattile! Stay tuned!

 

Francesca Mezzapesa
Educatrice cinofila – Istruttrice Rally Obedience
fran.mezzapesa@gmail.com

Lanfranco Bellarini e il mondo parallelo di “Carosello”

carosello5Era il 3 febbraio del 1957 quando la televisione mandò in onda la prima puntata di Carosello, portando nelle case degli italiani che avevano quella “scatola magica”, la “réclame”. Lanfranco Bellarini, ragazzone con una trentina d’anni sulle spalle, era al Bar dell’Imbarcadero, quella sera. I lampioni del lungolago di Pallanza, dall’altra parte del lago, parevano lucciole tremanti nel buio freddo di quelle sere. Era il primo esercizio pubblico ad avere la televisione e le trasmissioni erano un evento che richiamava un sacco di avventori. C’era persino chi si portava la sedia da casa, per potersi godere in santa pace lo spettacolo. La prima puntata di Carosello incuriosì tutti ma Lanfranco restò a bocca aperta, imbambolato. Per quasi vent’anni, fino al 31 dicembre del 1976 – quando toccò a Raffaella Carrà, con un certo “aplomb”, fare l’annuncio di commiato – non si perse una sola delle puntate che andavano quotidianamente in onda, dalle 20,50 alle 21,00. Per i ragazzini era quasi un segnale: immediatamente dopo Carosello, “tutti a nanna”. Solo due volte – venerdì santo a parte – l’appuntamento giornaliero con la pubblicità fu sospeso: quando a Dallas, il 22 novembre del 1963, fu assassinato il presidente Kennedy ed il 12 dicembre del 1969 quando una bomba provocò la strage di Piazza Fontana a Milano. La sera dell’annuncio della chiusura di Carosello, Lanfranco era a casa di suo fratello Vittorio, per passare in famiglia l’ultimo dell’anno. Le parole della Carrà, nonostante fossero state pronunciate con grazia, gli fecero l’effetto di una fucilata in pieno volto. Il Carosello non c’era più? Roba da matti. E perché mai? Non riusciva a farsene una carosello 4ragione. Non voleva credere alle sue orecchie. Il Carosello era l’unico momento della giornata in cui tirava il fiato. Meccanico nell’officina del Giusto, non aveva quasi mai orari e feste comandate. E prima di andare a letto, quei dieci minuti, erano come un sorso d’acqua per l’assetato nel deserto. Delle ragioni vere non gli importava nulla. Il mercato della pubblicità si stava trasformando? Diventava più moderno e dinamico? I produttori stavano diventando insofferenti verso i limiti di tempo imposti da questo modo di reclamizzare i propri prodotti? A lui importava un fico secco. A lui, Carosello piaceva: e bon! Se fosse stata una “boiata” perché i filmati di Carosello erano stati girati da registi come Sergio Leone, i fratelli Taviani ed Ermanno Olmi ? Perché prestavano la loro faccia attori come Totò, Govi, Gassman, Tognazzi, Manfredi, Fabrizi o il grande Eduardo De Filippo? Eh, perché? Il povero Vittorio non aveva parole e non riusciva a dar pace al fratello che sembrava davvero disperato per un lutto tanto doloroso quanto inatteso. I personaggi gli ballavano nel cervello, tutti insieme, come una sarabanda indemoniata. Calimero, piccolo e nero con l’olandesina della Mira Lanza stava insieme a Cimabue (“fai una cosa né sbagli due”), mentre la linea di Cavandoli – senza dire una parola – cercava la titina dentro una pentola a pressione della Lagostina. Unca Dunca, uscito dalla penna di Bruno Bozzetto, sognava la Riello mentre l’Omino coi baffi preparava un caffè con la “moka” Bialetti a Lancillotto ed ai cavalieri carosello 3della tavola rotonda. Il caffè, ovviamente, proveniva dalla Lavazza e l’avevano portato Carmencita e il suo “caballero misterioso”.Dall’angolo della strada balzava fuori, con i confetti Falqui, Tino Scotti che – muovendo i suoi baffi – diceva “basta la parola!”.Nel tourbillon c’erano tutti: “E che, ci ho scritto Jo Condor?”, “E la pancia non c’è più” grazie all’Olio Sasso, “Gigante buono, pensaci tu”, “Miguel-son-sempre-mi” ed il suo merendero, la famiglia degli Incontentabili alla ricerca di un elettrodomestico che li accontentasse. Vedeva Ubaldo Lay con il suo impermeabile da tenente Sheridan sorseggiare un’aperitivo Biancosarti mentre discuteva con l’ispettore Rock della Brillantina Linetti sul sorriso smagliante di Carlo Dapporto (vorrei vedere: si lavava i denti con la Pasta del Capitano).  L’attore Franco Cerri era l’uomo in ammollo che vedeva lo sporco andar via dalla sua camicia a righe e la biondissima svedese Solvi Stubing invaghiva tutti sussurrandoci “sarò la tua birra”.  C’era Virna Lisi che “con quella bocca può dire ciò che vuole”, mentre il grande Ernesto Calindri stava seduto al tavolino in mezzo al traffico caotico a bersi un estratto di carciofo (il Cynar) “contro il logorio della vita carosello 2moderna”. Come poteva stare senza quel motivetto (“Tatataratararatarara..”) che accompagnava l’apertura del sipario del teatrino in una festa di trombe e mandolini ? Lanfranco era disperato. Nel paese si era avviata una disputa tra chi denunciava gli effetti dell’educazione di massa al consumo e chi, invece, metteva in risalto l’arte della pubblicità e la «pubblicità come arte». Lui, solo con il suo malessere, stava sempre più  male e si chiuse in se, rifiutandosi di andar a lavorare. Non mangiò più e si lasciò andare fino al punto che le cure del dottor Verdi non servirono a nulla. Erano le quattro del mattino del 26 maggio 1977 quando passò dal sonno alla morte L’estate prima, sul “Corriere della Sera”, nel luglio del 1976, Enzo Biagi anticipò un “coccodrillo” per Carosello. Scrisse : “ Mostrava un mondo che non esiste, un italiano fantastico, straordinario: alcolizzato e sempre alla ricerca di aperitivi o di qualcosa che lo digestimolasse; puzzone, perennemente bisognoso di deodoranti e detersivi, sempre più bianchi; incapace di distinguere fra la lana vergine e quell’altra, carica di esperienze; divoratore di formaggini e scatolette, e chi sa quali dolori se non ci fossero stati certi confetti, che, proprio all’ora di cena, venivano a ricordare come, su questa terra, tutto passa in fretta”. Anche il Lanfranco Bellarini è passato in fretta. E’ passato dall’infanzia alla morte attraverso una lunga adolescenza. Si era rifiutato di crescere, come Peter Pan. Preferiva il mondo di “Carosello” alla realtà. Ciò che vedeva attorno a sé gli metteva paura ed angoscia, Aveva il terrore del male, dell’invidia e del dolore. Allora scelse la via più breve e più facile: evitò di guardarsi attorno e, come un bambino mai cresciuto, si chiuse nel suo mondo con Calimero, Capitan Trinchetto, Tato e Tata, Olivella e Mariarosa, Buc il bucaniere e Gino Bramieri che gli diceva “e mò? Moplen”. Scelse di vivere, libero, nel fantastico mondo del pianeta “Papalla”. Ed è rimasto lì.

 

Marco Travaglini

 

Librerie in fiore

AL CASTELLO DI MIRADOLO

L’appuntamento è per mercoledì 21 marzo, dalle 14 alle 18,30. Due gli eventi organizzati dalla Fondazione Cosso per celebrare in quella data, come ogni anno, l’arrivo della primavera e la ricorrenza (nello stesso giorno) della “Giornata mondiale della poesia”: porte aperte, dunque, allo storico Parco del Castello di Miradolo -dalle origini settecentesche- per dare la possibilità ai visitatori di immergersi nelle magiche suggestioni legate al risveglio della natura e inserimento, in una stupenda cornice di fiori e piante in vaso, del bookshop dello stesso Castello fra le “Librerie in fiore” che hanno aderito all’omonimo progetto ideato dall’ editrice Logos. Qui sarà disponibile, per tutti gli appassionati del genere, una collezione di libri a tema piante, natura, parchi, giardini storici e architettura del paesaggio, rinnovata e aggiornata per l’occasione. Ma non solo. Nello spazio bookshop, è stata anche individuata una significativa e allettante selezione di titoli, per bambini e adulti, sui quali verrà applicato uno sconto. Le successive aperture del Parco del Castello avranno luogo da sabato 31 marzo, ogni fine settimana, con i seguenti orari: sabato dalle 14 alle 19 e domenica dalle 10 alle 19. Il Parco sarà inoltre accessibile a Pasqua, Pasquetta, 25 aprile, primo maggio e 2 giugno, dalle 10 alle 19. In tutti gli altri giorni, le visite potranno essere effettuate solo su prenotazione.

g.m.

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“Librerie in fiore”

Parco del Castello di Miradolo, via Cardonata 2, San Secondo di Pinerolo (Torino), tel. 0121/502761- prenotazioni@fondazionecosso.it

Mercoledì 21 marzo Ore: 14 – 18,30

Divertiamoci con la String – art

Laboratorio per bambini dai 4 ai 12 anni

La String Art è l’arte di creare quadri e decorazioni originali utilizzando semplicemente chiodi e fili da ricamo e un ottimo modo per esprimere la propria creatività. In occasione della Festa del Papà, il MAUTO propone un laboratorio per bimbi dai 4 ai 12 anni: portando una propria fototessera e una del papà, genitori e figli potranno creare insieme un oggetto unico! Prenotazione obbligatoria Per domenica 18 marzo alle 16 a museoauto@museoauto.it o al numero 011677666. Costi: L’attività didattica ha un costo di 7 euro a bambino, 3 euro per gli adulti accompagnatori. Alla quota si aggiunge il prezzo del biglietto di ingresso al Museo di 8 euro (ridotto) per gli adulti e di 2,50 euro per i bambini (gratuito per i minori di 6 anni). I possessori delle tessere Abbonamento Torino Musei pagheranno solo il contributo per l’attività.

A spasso nel gusto. Dal mercato al museo

Un prestigioso Museo, uno chef di gran blasone e un mercato fra quelli storici della città: ecco gli “ingredienti” dei nuovi appuntamenti programmati per tre sabati (a cavallo fra marzo e maggio) nell’ambito del progetto “GEM – Dialoghi in Barriera”, ideato e realizzato da Conservatoria delle Cucine Mediterranee, in collaborazione con il MEF – Museo Ettore Fico e con il sostegno della Fondazione CRT. Teatro dell’iniziativa, dal titolo “A spasso nel gusto. Dal mercato al museo” (che segue i quattro “Incontri in Barriera” realizzati con pieno successo circa un anno fa), è la torinese Barriera di Milano, dove ha sede il MEF e dove si troverà ad agire e a divulgare creatività e sapienza culinaria lo chef istruttore Enrico Bricarello, con la concreta partecipazione – sempre in loco – dell’Associazione “La Piazza Foroni”, già partner del Museo di via Cigna per “MEFinMARKET”, il progetto sviluppato nel 2016 all’interno del programma A. R. T. (Attività e Relazioni con il Territorio) che allora portò l’opera del grande pittore Ettore Fico all’interno dell’omonima piazza. La finalità è quella di intensificare, sempre più, la relazione fra due luoghi significativi di Barriera di Milano (per l’appunto il MEF e Piazza Foroni), così da creare un originale connubio fra arte visiva e arte culinaria, attraverso un momento di partecipazione legato al cibo: la preparazione e il consumo di un pasto. Lo chef Enrico Bricarello ha concepito questa edizione come un mini-corso di cucina. Primo step della giornata sarà la spesa. Bricarello, alle 14, partirà dal Museo per accompagnare i partecipanti al vicino mercato di Piazza Foroni, guidandoli alla scoperta del “patrimonio” dei prodotti regionali e stagionali, suggerendo inoltre gli ingredienti necessari alla realizzazione delle ricette “in menù”. Al rientro al Museo, dopo una breve spiegazione sulle tecniche di trasformazione dei prodotti acquistati, si prenderà parte ad una lezione tecnico-pratica, realizzando le preparazioni in precedenza illustrate. Al termine del lavoro di cucina, intorno alle 19, ci sarà,negli spazi accoglienti del ristorante del MEF, la degustazione dei piatti creati. “L’evento favorirà – dicono gli organizzatori – al di là dell’aspetto prettamente conoscitivo legato al ‘come fare la spesa’ e al come muoversi in cucina, oltreché a quello conviviale, l’approccio più consapevole a realtà importanti di Barriera di Milano, solo apparentemente fra loro distanti: anche i banchi del mercato raccontano una storia con la loro varietà di prodotti, i loro colori, i venditori. Paradossalmente non sono diversi da uno spazio museale in cui vengono esposti e mostrati al pubblico i ‘prodotti culturali’. Entrambi infatti sono luoghi di incontro, scambio e socialità”.

Questi gli appuntamenti

Sabato 24 marzo: “Il magro e il grasso” – Ricette pasquali

Sabato 14 aprile: “I sapori dell’Italia” – Le ricette dimenticate del Mezzogiorno

Sabato 19 maggio: “Cous cous di terra” – Grano duro, verdure e aromi dell’entroterra mediterraneo sposano la carne di agnello adulto

Per info e iscrizioni: tel. 011/852510 o 011/5229826-27 – info@museofico.it o conservatoria@cucinemediterranee.net

g.m.