LIFESTYLE- Pagina 331

Essere un leader per il nostro cane

I cani sono animali sociali, che vivono in branchi e regolati da gerarchie, questo vuol dire che in natura, in un branco, esistono dei ruoli ben precisi che vengono definiti per carattere, competenze e abilità al fine primo della sopravvivenza del branco stesso e della specie

Il leader è la figura affidabile e sicura che insegna, protegge, gioca, si prende cura, rimprovera, guida e aiuta a superare le situazioni di difficoltà con pazienza, coerenza e decisione: in poche parole, una figura rispettata e autorevole, di cui ci si può fidare ciecamente, ovvero ciò che dovrebbe essere ogni proprietario per il proprio cane.

 

Autorevole non significa autoritario! La differenza tra il vero leader e quello che si sente tale sta nel fatto che, ad esempio, se voglio insegnare un esercizio o un comportamento al cane, quest’ ultimo eseguirà l’azione richiesta o per la motivazione del premio, o per timore di una spiacevole conseguenza, ma una cosa cambierà inevitabilmente: LA FIDUCIA che il nostro cane avrà nei nostri confronti e che sta alla base di ogni tipo di relazione intesa in senso positivo. Un vostro sguardo di approvazione o disapprovazione può essere la ricompensa più gradita o la punizione più grande. Frasi del tipo “il cane deve sempre mangiare dopo di me”, “devo mettergli le mani della ciotola e il cane non si deve ribellare”, “il cane non deve mai assumere posizioni in alto tipo divani o letti”, come per la maggior parte delle situazioni in cinofilia vanno valutate: dipende infatti da molti fattori, primo tra tutti capire che tipo di cane si ha a che fare e che tipo di relazione c’è.

 

Non si è leader se il nostro cane ci teme, ma non lo si è nemmeno se come unica merce di scambio alla richiesta di un comportamento, si usa sempre e solo la gratificazione alimentare, ovvero i bocconcini. I cani sono di indole opportunista ed è il solo motivo per il quale, in questi casi, fanno quanto gli chiediamo, ovvero perché è conveniente, certamente non perché c’è una complicità profonda.

 

Inoltre, alcune problematiche possono nascere dal fatto che il cane, non reputandoci figure di riferimento (inviterei a porsi delle domande, se così fosse), decida di prendere in mano la situazione esattamente come farebbe un lupo se in natura si rendesse conto che il soggetto Alpha non è più in grado di provvedere al branco: molto probabilmente quello stesso cane, vivendo non in natura ma in un contesto sociale ben differente e pensando di dover gestire tutto il carico di responsabilità di un leader, non avendo le corrette competenze, eseguirà una serie di comportamenti errati, senza contare il conflitto che si sarà andato a creare dato dalla pressione/confusione/scambio dei ruoli.

 

Si è leader del nostro cane se ci stima e ci “obbedisce” perché gli abbiamo dimostrato di avere le credenziali giuste per essere considerato tale. Trattarlo con rispetto, aiutarlo nelle difficoltà, essere propositivi e capire il suo modo di comunicare sono un buon inizio per avere un rapporto di complicità. Consiglio la lettura: “Dominanza: realtà o mito?” di Barry Eaton. Troverete degli spunti di riflessione molto interessanti! In natura il leader non si autoproclama, ma viene “eletto” dal suo branco per i motivi sopra citati, i nostri cani, invece, non hanno scelta. Cerchiamo di essere per loro i modelli affidabili che avrebbero scelto, se avessero potuto farlo.

 

Francesca Mezzapesa

Educatrice cinofila c/o Centro Cinofilo White Apple Dogs

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Tartufo, che successo a Montiglio Monferrato

Il Sindaco Dimitri Tasso esprime soddisfazione per la prima giornata, dando appuntamento al 14 ottobre

 

Partenza col botto, domenica 7 ottobre, per l’Edizione 2018 della Fiera Regionale del Tartufo di Montiglio Monferrato. Migliaia di visitatori accorsi sin dalle prime ore del mattino, nel Comune perla del territorio d’Aleramo, alla ricerca del prezioso tubero fra i rinomati espositori presenti e alla scoperta di monumenti aperti quali il prezioso castello, le pievi romaniche e la chiesa parrocchiale . “Esprimo grande soddisfazione per l’affluenza elevata, che fa ben sperare anche per il prosieguo della manifestazione, domenica prossima 14 ottobre” dichiara il Sindaco Dimitri Tasso. Che prosegue: “Nel corso della prima giornata, come di rito, si sono tenute le premiazioni legate sia al tartufo bianco che al nero, e gli spettacoli circensi e di strada del Magda Clan, organizzatori di ‘Moncirco’ alla presenza di numerose Autorità, tra cui il nuovo Questore di Asti Alessandra Faranda Cordella e l’Assessore Regionale Antonella Parigi. Presenti anche molti amici del paese impegnati nelle istituzioni o in qualità di sponsor che hanno potuto premiare i ventun piatti presentati“. Nel corso della cerimonia è stato dato anche, “spazio al conferimento di una targa al Dottor Piero Gatti, storico medico di Montiglio Monferrato, quale attestato di stima dell’Amministrazione Comunale e la Cittadinanza tutta per l’instancabile e appassionato servizio prestato in oltre 40 anni nel nostro Comune“. Ben due i punti di ristoro allestiti, tutti perfettamente organizzati e altresì ottimamente curati dalla Pro Loco di Montiglio Monferrato presieduta da Piercarlo Negro con oltre cento volontari impegnati, molti dei quali giovanissimi. Appuntamento, dunque, al 14 ottobre per il gran finale.

 

La “Belecauda” monferrina

farinata cibo

La cottura ideale e’ nel forno a legna nell’apposita teglia larga di rame a fondo stagnato

Cosi’ e’ chiamata la farinata di ceci nella zona di Nizza Monferrato. Sapore antico, genuino e irripetibile, Una sottile, croccante crosticina dorata realizzata con pochi semplici ingredienti, sana semplice gustosa, servita calda appena sfornata, tagliata a spicchi …una ricetta di indiscusso successo. . La cottura ideale e’ nel forno a legna nell’apposita teglia larga di rame a fondo stagnato (“testo”), ma si puo’ realizzare anche nel forno di casa alla massima temperatura ed ottenere cosi’ una farinata casalinga perfetta in poche semplici mosse.

 

Ingredienti:

250gr. di farina di ceci

700ml di acqua

½ bicchiere di olio evo

sale, pepe q.b.

 

Passare al setaccio la farina per eliminare eventuali grumi. Mettere l’acqua in una larga ciotola, versare a pioggia la farina e sbattere leggermente con una frusta, passare attraverso un colino, rimestare, aggiustare di sale e pepe. Aggiungere l’olio sempre mescolando. Lasciar riposare a temperatura ambiente per almeno 10 ore mescolando sovente, se possibile. Scaldare il forno alla massima temperatura per almeno 20 minuti. Versare il composto nella leccarda del forno molto unta d’olio o, se l’avete, nel testo, infornare per 20 minuti circa fino a raggiungimento della crosta dorata. Servire a spicchi con pepe macinato fresco.

 

Paperita Patty

 

Gnocchi di patate al ragù di salsiccia

ragu gnocchi ciboE’ un piatto semplice e sostanzioso che si adatta ad ogni condimento. Preparateli con questo “corposo” ragù

Straordinariamente morbidi, golosi, dal sapore autentico. Questi sono gli gnocchi, un piatto tipico della tradizione italiana conosciuti in ogni dove. Si possono preparare con svariati ingredienti ma, il tipo piu’ apprezzato, e’ senza dubbio quello che vede la patata ingrediente principe. E’ un piatto semplice e sostanzioso che si adatta ad ogni condimento. Preparateli con questo “corposo” ragu”.

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Ingredienti (per 4 persone):

 

1kg. di gnocchi di patate

400gr. di salsiccia di suino a nastro

1 bicchiere di vino bianco secco

½ cipolla

1 spicchio di aglio

1 peperoncino

500gr.di passata rustica di pomodoro

Olio evo,sale, alloro, q.b

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Spellare la salsiccia e sbriciolarla con una forchetta. In una padella soffriggere aglio e cipolla tritati con tre cucchiai di olio evo, 2 foglie di alloro e il peperoncino, aggiungere la salsiccia e lasciar rosolare. Sfumare con il vino bianco, lasciar evaporare poi, aggiungere la salsa di pomodoro. Aggiustare di sale, lasciar cuocere a fuoco lento per circa un’ora. Cuocere gli gnocchi in acqua bollente salata, appena affiorano sistemarli in una pirofila e condirli con il ragu’. Servire subito e cospargere con abbondante parmigiano grattugiato.

 

Paperita Patty

Al via l’88^ Fiera del Tartufo Bianco d’Alba

Inaugurata ad Alba, venerdì 6 ottobre, al Teatro Sociale la Fiera Internazionale del Tartufo. Stando alla cabala, un numero magico 88 che equivale ad infinito, ma anche all’equilibrio cosmico. Non poteva non richiamarne il senso esoterico e augurale la presidente della Fiera Liliana Allena, così come quello internazionale il presidente Fondazione CRC Giandomenico Genta, presente anche il giorno dopo alla Chiesa (sconsacrata) San Giuseppe per la mostra su Papa Wojtyla e un quadro bellissimo di Emilio Vedova, pittore e incisore mancato nel 2006, tra i fondatori del “Nuovo Fronte delle Arti”. Il Leitmotiv della presentazione è stato il riconoscimento Unesco “Creative City of Gastronomy”  conferito alla Città di Alba il 31 ottobre 2017. Un dialogo sul palco tra il sindaco di Alba Maurizio Marello, il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, l’ambasciatrice di Buona Volontà Unesco per le Città Creative Maria Francesca Merloni,  l’assessore al Turismo della città di Torino Alberto Sacco, il sindaco di Carrara Francesco De Pasquale, il sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli ed il vice sindaco di Pesaro Daniele Vimini, coordinati dal vice direttore del quotidiano “La Stampa” Luca Ubaldeschi. L’inaugurazione, come era avvenuto nel 2013, c’è stata senza rappresentanti dell’autorità del Governo, allora come segno di protesta per la chiusura del Tribunale di Alba che continua ad essere chiuso, stavolta con una spiegazione che non ci convince appieno e cioè: “ grazie a coloro che quotidianamente lavorano sul territorio con fatica senza mollare mai“. Noi siamo di idea contraria, il Paese deve ritrovare un senso comune e di concertazione che non può esprimersi nell’isolazionismo, nell’individualismo e personalismi. Presente anche il presidente dell’Ente Turismo Luigi Barbero che ha ribadito i successi dell’Ente da Lui presieduto e dell’aggregazione dell’Ente astigiano in quello di Alba. A distanza di 23 anni, è la stessa proposta che avevo formulato assieme ad alcuni colleghi direttori, quando ero direttore dell’Apt Langhe e Roero, all’Assessorato al Turismo regionale di ipotesi di riforma e inglobava non solo Asti, ma anche Alessandria. È Bello constatare come idee di tanti anni fa siano ancora valide, ma è amaro osservare che questo Paese sia fermi, su molti fronti, da trent’anni! Il Mercato Mondiale del Tartufo è aperto ogni sabato e domenica dal 6 ottobre al 25 novembre, con  aperture straordinarie giovedì 1 e venerdì 2 novembre 2018.

Il programma della Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba è consultabile sul sito https://www.fieradeltartufo.org/.

Tommaso Lo Russo

 

Sfoglia ai porri di Cervere

E’ un ortaggio dal fusto lungo e sottile, un prodotto unico dal sapore delicato e dolce

 porro

Il porro di Cervere, tipico del territorio in provincia di Cuneo e’ un ortaggio dal fusto lungo e sottile, un prodotto unico dal sapore delicato e dolce, piu’ tenero e piu’ digeribile del porro comune che in cucina si presta a mille preparazioni. Provatelo cosi’…

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Ingredienti (per 6 persone)

1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare o tonda

2 porri di Cervere (o in alternativa 1 porro comune)

200gr. di ricotta fresca

1 fetta di prosciutto cotto da 100gr.

1 uovo intero

2 cucchiai di grana grattugiato

sale, pepe, olio q.b.

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Pulire i porri, tagliarli a rondelle sottili e stufarli a fuoco lento con poco olio. In una terrina mescolare la ricotta con il grana, il prosciutto ridotto a dadini, l’uovo intero, i porri cotti, il pepe e aggiustare di sale. Stendere la pasta sfoglia un una teglia foderata con carta forno, versare l’impasto, livellare e cuocere in forno per 30 minuti a 200 gradi. Servitela tiepida, vi catturera’.

 

 Paperita Patty

Il sorriso di Pippi Calzelunghe per Portici di Carta

Sabato 6 ottobre 2018 e domenica 7 ottobre 2018. Dalle ore 10.30 alle ore 18. Piazza San Carlo, Torino

Il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli torna a collaborare con Portici di Carta coinvolgendo il pubblico in una grande azione di pittura collettiva, in cui ritrovare tutti i dettagli che hanno caratterizzato il personaggio di Pippi Calzelunghe e arricchito l’immaginario di molti, dai più piccoli ai più grandi. Una storia che dal 1958 riaffiora sempre fresca, divertente e irriverente. “I suoi capelli color carota erano stretti in due treccioline, ritte in fuori; il naso pareva una patatina ed era tutto spruzzato di lentiggini. E sotto il naso si apriva una bocca decisamente grande, con due file di denti bianchissimi e forti. Il suo vestito era originalissimo: Pippi se l’era cucito da sola. Veramente la sua idea sarebbe stata di farlo blu, ma poi, non bastandole la stoffa, ci aveva applicato qua e là delle toppe rosse. Un paio di calze lunghe, una marrone e l’altra nera, le copriva le gambe magre. E non bisogna dimenticare le sue scarpe nere, lunghe esattamente il doppio dei piedi: gliele aveva comperate il suo papà nel Sud America, grandi così perché i piedi di Pippi potessero crescervi a loro agio, e lei non ne aveva mai volute altre” (Astrid Lindgren, Pippi Calzelunghe).  Insieme, in piazza, in collaborazione con le Biblioteche Civiche, oltre all’azione di pittura si realizza la serigrafia, ormai oggetto da collezione legato a ogni edizione di Portici di Carta che ognuno potrà portare con sé.  Un nuovo segno creato da Paola Zanini e donato dal Dipartimento Educazione per l’occasione, lo renderà riconoscibile e come per le precedenti edizioni connoterà l’evento.

Iscriviti alle Biblioteche e avrai una serigrafia di Portici di Carta
Si ripete la tradizione della serigrafia ideata dal Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo di Arte Contemporanea e realizzata in piazza San Carlo insieme al pubblico di Portici di Carta. Quest’anno è riservata a tutti quanti si iscriveranno ai servizi delle Biblioteche Civiche.

 

Contatti Dipartimento Educazione Castello di Rivoli

educa@castellodirivoli.org Tel. 011.9565213 www.castellodirivoli.org/dipartimento-educazione
Fanpage facebook Dipartimento Educazione Castello di Rivoli, Twitter @EdRivoli

Le residenze degli scrittori

Il silenzio, l’isolamento, la contemplazione della natura, l’assenza di routine e di responsabilità abituali. Solcare i mari in barca a vela, esplorare i ghiacci del Polo Nord o vivere in un altro periodo storico all’interno di una residenza medievale, queste sono le opportunità messe a disposizione degli scrittori per migliorare la concentrazione, incentivare la produttività e solleticare la creatività. Osservare nuovi e straordinari scenari o stimolare l’ispirazione attraverso l’apprendimento di nuove attività è un vero e proprio servizio dedicato di chi ha fatto della scrittura un’ arte, la ragione e la passione della propria esistenza lasciando miracolosamente,   a noi lettori, tracce di infinita bellezza:   I capolavori della letteratura mondiale. Le residenze pensate per i geni della scrittura, per i talenti della penna sono molte, sparse in tutto il mondo, alcune sono davvero incredibili per la loro posizione, per le caratteristiche architettoniche o per l’esperienza che fanno vivere, inoltre sono tutte dotate di spazi o studi dove poter lavorare, creare pensieri e parole e coltivare l’estro. Un Faro alle Isole Shetland, un appartamento sul mare dove scrivere ammirando il mare, immersi nei suoni della natura: le onde, i gabbiani. Una moderno spazio in Svizzera, una hi tech “Treehouses” fatta di metallo e dal design sofisticato da cui venerare le Alpi, con vista privilegiata sul Monte Bianco. Una casa in pieno Circolo Polare Artico con spedizioni in Veliero nei mari del nord comprese, dove il freddo e il paesaggio incredibilmente candido incoraggiano la fantasia. Una vigna in California o in Canada, il dolce profumo del mosto e pregiatissimi vini per far fermentare la creatività. Anche nel nostro paese esistono diverse residenze destinate agli scrittori, posti dove il loro genio viene lusingato e incoraggiato in tutti i modi possibili , tra le più celebri: Santa Maddalena, in mezzo alla meravigliosa campagna Toscana, dove pace, natura e una atmosfera solenne e raccolta fanno da sfondo a soggiorni sapienti, e poi un Castello a Civitella Ranieri, in provincia di Perugia, che ospita, in piena atmosfera medievale, prodigi della scrittura coccolati anche da un meraviglioso e ricercato cibo locale. A Detroit invece, nell’ottica di una riqualificazione culturale e artistica della città, è nato il progetto Write A House che mira a creare una community di scrittori a cui viene dedicata una casa, anch’essa rivitalizzata e ristrutturata ad hoc.

 

Maria La Barbera

Fuga d’amore: bimbo di 9 anni “dirotta” scuolabus

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Un bimbo di soli nove anni dopo essere salito sullo scuolabus si è fatto accompagnare a casa della sua fidanzatina senza dire niente ai genitori, che credevano  tornasse a casa con la mamma di una compagna. Il fatto è avvenuto in una scuola  del Canavese. Il piccolo innamorato non ha aspettato  la madre dell’amica, è salito sullo scuolabus e ha chiesto all’autista di andare nel borgo vicino, per  trovare la compagna di scuola rimasta a casa raffreddata. Una mamma lo ha visto a bordo dello scuolabus e ha chiamato gli insegnanti e i genitori. Così tutto si è risolto nel migliore dei modi e bambino ha passato  il pomeriggio vicino alla propria piccola amica.

Ipercolesterolemia, nuovo approccio metodologico

Sabato 6 ottobre prossimo, alle 8.30, si terrà un incontro dal titolo “Ipercoletesterolemia: nuovo approccio dietologico”, tenuto dal dottor Eugenio Franzero presso il suo studio torinese in corso Galileo Ferraris 51. Il dottore, medico specializzato in Nutrizione umana, è alla ricerca di trenta pazienti di età compresa tra I 25 ed i 45/55 anni con presunta/accertata ipercolesterolemia, vale a dire colesterolo totale superiore a 300, LDL superiore a 190. I candidati saranno sottoposti per tre mesi ad uno studio clinico basato su di una dieta   non pesata, totalmente priva di farmaci, atta a dimostrare la possibilità di ridurre i livelli di colesterolo solo con modifiche qualitative e quantitative alimentari. Il dottor Eugenio Franzero, che ha aperto il suo studio medico nel 1998, dal 2005 ha incentrato il suo lavoro in particolare sulla formulazione di protocolli personalizzati basati sulle intolleranze alimentari ed in seguito sullo studio di profili nutriceutici basati sul DNA del paziente. A partire dal settembre 2009 il dottor Franzero ha aperto uno studio anche a Milano e dal 2011, viste le notevoli richieste, ha abbandonato la pratica di medicina estetica in prima persona, avvalendosi della collaborazione di un collega chirurgo plastico, il dottor Massimo Dolcet, che si occupa dei pazienti dello studio. (Studio dottor Franzero. Corso Galileo Ferraris 51 Tel 01119713977 – 01119713474 cytotest@gmail.com)

 

Mara Martellotta