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Un territorio da bere con Go Wine

Torna la degustazione dedicata al concorso letterario

GIOVEDÌ 13 FEBBRAIO 2020
Torino – Starhotels Majestic **** – Corso Vittorio Emanuele, 54

“BERE IL TERRITORIO”
Serata di presentazione e degustazione

Premio Speciale “Vino d’Autore” allo chef Federico Zanasi e all’enologo Gianfranco Cordero.
In sala cantine del Piemonte presentano il loro “vino d’autore”!

L’Associazione Go Wine propone a Torino il tradizionale evento dedicato al Concorso Letterario Nazionale “Bere il Territorio”.

Con questa edizione cambia la formula dell’evento!

Ospiti premiati e cantine presenti condividono il tema: il Vino d’autore.
Ovvero il Vino d’Autore come premio, quest’anno assegnato a Federico Zanasi e Gianfranco Cordero e
Vino d’Autore come…vino, con un omaggio a importanti cantine del Piemonte che hanno almeno un’etichetta che merita questo omaggio per un percorso sempre alla ricerca di vini di qualità.
Intervengono Federico Zanasi, chef del ristorante “Condividere” che ha ottenuto di recente la stella Michelin (inserito nel progetto innovativo della nuvola Lavazza) e l’enologo Gianfranco Cordero, consulente di molte cantine fra Piemonte e altre regioni; saranno coinvolti nel tema serata: ovvero il linguaggio in cucina e in cantina.

A loro verrà assegnato il premio “Vino d’Autore”.

Le cantine saranno presenti al banco d’assaggio con i principali vini della loro produzione.
In questo invito indichiamo, in modo particolare, un loro “vino d’autore”, che sarà premiato.

Bric Cenciurio – Barolo (Cn)
Premio “Vino d’Autore” al Barolo Coste di Rose

Cantina Sociale di Castagnole Monferrato (At)
Premio “Vino d’Autore” al Ruchè di Castagnole Monferrato Terre dei Roggeri

Cascina Castlèt – Costigliole d’Asti (At)
Premio “Vino d’Autore”al Barbera d’Asti Superiore Passum

Cascina Chicco – Canale (Cn)
Premio “Vino d’Autore” al Roero Montespinato

Cascina Gilli – Castelnuovo Don Bosco (At)
Premio “Vino d’Autore” al Freisa d’Asti Superiore Arvelè

Cieck – San Giorgio Canavese (To)
Premio “Vino d’Autore” all’Erbaluce di Caluso Misobolo

Cordero di Montezemolo – La Morra (Cn)
Premio “Vino d’Autore” al Barolo Gattera

Luca Ferraris – Castagnole Monferrato (At)
Premio “Vino d’Autore” al Ruchè di Castagnole Monferrato Vigna del Parroco

L’Autin – Bibiana (To)
Premio “Vino d’Autore” al Metodo Classico Brut Eli

Negro Angelo e Figli – Monteu Roero (Cn)
Premio “Vino d’Autore” al Roero Arneis Sette Anni

Le cantine di Cocconato d’Asti
Premio “Vino d’Autore” alla Barbera d’Asti Superiore del Comune di Cocconato

 

Programma

Ore 16.30: anteprima riservata ad un pubblico di operatori del settore ristorazione ed enoteche.
Ore 18.00: conferenza di presentazione e consegna del Premio Speciale “Vino d’Autore” ai premiati ed un riconoscimento a ciascuna cantina partecipante per il proprio vino d’autore.
Ore 19.00 – 22.00: banco d’assaggio, riservato agli operatori del settore ed al pubblico dei soci Go Wine, enoappassionati, esponenti di altre associazioni di settore.

***

Il costo della degustazione è di € 18,00 (€ 12,00 Soci Go Wine – € 15,00 altre associazioni di settore).
L’ingresso sarà gratuito per coloro che decideranno di associarsi a Go Wine direttamente al banco accredito della serata (benefit non valido per i soci familiari). L’iscrizione sarà valevole fino al 31 dicembre 2020.

ATTENZIONE: Per una migliore accoglienza è consigliabile confermare la presenza alla serata all’Associazione Go Wine, telefonando al n° 0173/364631 oppure inviando un’e-mail a stampa.eventi@gowinet.it entro le ore 12.00 di giovedì 13 febbraio p.v.

Pranzo di solidarietà all’Imbarco Perosino

Al grido di : “ Rilanciamo il Valentino. Difendiamo (…anche ) il Perosino ! “ è stato organizzato domenica scorsa un grande pranzo di solidarietà presso lo stesso Imbarco di Viale Virgilio 53 con l’augurio e la speranza che questo bel locale storico non subisca la stessa sorte di altri locali del parco chiusi e abbandonati da qualche tempo

Un modo per dire NO al progressivo degrado e desertificazione del Valentino. Recentemente infatti si andava ventilando l’ipotesi di uno sfratto del Perosino, ma in seguito a un incontro tra i gestori e Antonino Iaria, Assessore all’ Urbanistica della Città di Torino , tale pericolo sembra si stia allontanando.

Ed è stato proprio lo stesso Iaria in Sala Rossa a confermare come la Città “ ha tutto l’interesse a valorizzare i luoghi storici che rappresentano una risorsa del Valentino “. Si va quindi verso una soluzione consensuale . Nel 2000 il Demanio ha ceduto al Comune tutti i terreni sulle sponde del fiume, ma Anna De Coster, figlia di Graziella Perosino, la titolare dell’Imbarco, ricorda che “ questa struttura l’aveva comprata mio nonno nel 1936”. Da qui avevano avuto inizio i contrasti, che ci si augura possano venire appianati grazie all’estrema disponibilità dell’Assessore Iaria, che si è anche dichiarato favorevole alla costituzione di un comitato di gestione del Valentino.


La festa di solidarietà del 2 febbraio ha richiamato moltissime persone, tra cui giornalisti, artisti, politici. Ad allietare la giornata si sono esibiti alcuni musicisti, come il cantautore Flavio Bonifacio e il famoso Walter Matacena, che ha deliziato i presenti con il suo violino. In bocca al lupo al Perosino, dunque, così come alle altre realtà esistenti nel parco !

Mauro Reverberi

Enzo Ghigo in visita al negozio Biraghi

Il Presidente del Museo Nazionale del Cinema consolida la collaborazione con l’azienda cuneese

 

Enzo Ghigo, Presidente del Museo Nazionale del Cinema di Torino, ha visitato nei giorni scorsi il negozio Biraghi di piazza San Carlo a Torino.

Accompagnato da Claudio Testa, Direttore Marketing e Strategie Commerciali di Biraghi, che ha illustrato il progetto di ristrutturazione del negozio curato in collaborazione con la Soprintendenza delle Belle Arti di Torino, Ghigo ha avuto modo di vedere ambientati i due zootropi moderni – dispositivi ottici per visualizzare immagini e disegni in movimento – creati artigianalmente e commissionati da Biraghi traendo ispirazione da un antico zootropio presente negli archivi del Museo Nazionale del Cinema.

 

Uno di questi, posizionato in vetrina, racconta attraverso la rapida successione di immagini la produzione dei Biraghini. Una collaborazione che l’azienda di Cavallermaggiore ha voluto fortemente per avviare un dialogo con le realtà museali torinesi ed entrare in contatto con il grande pubblico. Il negozio, inaugurato lo scorso ottobre, sorge nei locali ex F.lli Paissa e raccoglie in un unico luogo le eccellenze enogastronomiche di tutto il Piemonte, vicine per filosofia e vocazione al progetto.

 

Ghigo si è poi confrontato con Bruno Biraghi, alla guida dell’azienda con la sorella Anna, e con l’occasione ha espresso il desiderio di rinnovare in futuro la collaborazione con Biraghi: «Ho sempre seguito l’azienda, da quando ero in Regione fino a oggi – sostiene Ghigo -. In questa nuova veste di Presidente del Museo Nazionale del Cinema di Torino ho avuto la possibilità e l’onore di visitare il negozio di piazza San Carlo dove sono esposti i due zootropi, che denotano l’attenzione e l’interesse dell’azienda verso la nostra realtà museale. Spero che questo primo passo sia di auspicio per ulteriori collaborazioni con questa azienda che senza dubbio è un fiore all’occhiello per la nostra Regione».

Il riso di Baraggia vola a New York

Per il primo Barolo & Barbaresco World Opening

La “Grande Mela” pronta ad accogliere la prima edizione del prestigioso evento

Il Consorzio di Tutela della DOP Riso di Baraggia Biellese e Vercellese è partner dell’iniziativa ideata dal Consorzio di Tutela del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani dedicata ai due grandi rossi piemontesi. Il 4 febbraio 2020, presso il Center415 a Manhattan, operatori del settore e consumatori avranno occasione di assaggiare i vini di oltre 220 produttori di Barolo e Barbaresco. La giornata successiva sarà invece dedicata alle nuove annate di Barolo (2016) e Barbaresco (2017): una commissione composta dai 100 migliori palati (Masters of Wine, critici, giornalisti e Master Sommeliers) provenienti dai cinque continenti, giudicherà le due annate ed il punteggio verrà rivelato in una prestigiosa cena di gala nel cuore del World Trade Center.

Ospiti d’eccezione della serata saranno il trio musicale Il Volo e lo chef pluristellato Massimo Bottura. A condurre la serata Alessandro Cattelan.

Ad affiancare Barolo e Barbaresco in questo evento così atteso, oltre alla Fontina DOP della Valle d’Aosta, ci sarà il Riso di Baraggia Biellese e Vercellese DOP, unica DOP italiana del riso dal 2007. Nel comprensorio della Baraggia Biellese e Vercellese si estendono 22.000 ettari di risaie, dai piedi del Monte Rosa verso la pianura vercellese, dove viene coltivato, lavorato e confezionato un riso dalle caratteristiche e qualitative e organolettiche eccezionali.

La particolarità del terroir, data dalla presenza di terreni calcareo-argillosi e dall’influenza delle correnti d’aria fredda provenienti dalle Prealpi piemontesi, conferiscono al chicco una maggiore consistenza e una tenuta di cottura ineguagliabile.

Un riso prestigioso, ideale per la preparazione del risotto, piatto tipico della tradizione italiana apprezzato in tutto il mondo.

Questi marchi, noti ed apprezzati in Italia e nel mondo, saranno presenti a New York, prima di una serie di attività di comunicazione e informazione promossa dai tre consorzi partner. Si tratta di una campagna triennale finanziata dall’Unione europea denominata “TOP Tales, a piece of Europe on your table” che dal 2020 al 2022 intende rafforzare la competitività, la riconoscibilità e il consumo dei prodotti agroalimentari europei di qualità nei mercati USA e Cina.

In occasione di questo prestigioso evento il presidente Carlo Zaccaria asserisce: “Il riso di Baraggia Biellese e Vercellese DOP ha tra le sue principali virtù l’attitudine all’abbinamento con le eccellenze della tradizione italiana. Il Consorzio di Tutela della DOP Riso di Baraggia Biellese e Vercellese ha accolto con grande entusiasmo la partecipazione al Barolo & Barbaresco World Opening di New York, con la certezza che sarà una straordinaria vetrina internazionale, ma anche un’occasione per interagire con i più grandi professionisti del settore food a livello mondiale.

Per questa illustre occasione ringraziamo vivamente il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e il Consorzio Produttori e Tutela della DOP Fontina”.

Parchi da Amare, il salone del turismo green

E’ ospite della Regione Abruzzo alla Bit di Milano, Fieramilanocity, 9-11 febbraio

 

Parchi da Amare è il salone del turismo green, etico e sostenibile che si svolgerà presso il Palacongressi d’Abruzzo Pala Dean Martin di Montesilvano (PE) dal 23 al 25 ottobre. In occasione della Borsa internazionale del turismo di Milano del 9-11 febbraio Parchi da Amare sarà ospite dello stand della Regione Abruzzo a dimostrazione della sempre più stretta collaborazione tra le istituzioni locali e gli organizzatori dell’evento.

Fulvio Avataneo, Presidente dell’Associazione Italiana Agenti di Viaggio che è tra i partner di Parchi da Amare, dichiara: “Ringrazio la Regione Abruzzo che ci ha accolto con disponibilità ed entusiasmo all’interno del suo spazio espositivo alla Bit e che si è proposta di ospitare Parchi da Amare non solo nel 2020, ma anche nei prossimi due anni. Per chi come noi si occupa di turismo e vede in quello ambientale uno degli snodi per il futuro del comparto, la collaborazione diretta della regione più verde d’Europa è il segnale che stiamo andando nella giusta direzione e che solo facendo rete, anche grazie ad esperienze come Parchi da Amare, si potranno ottenere risultati apprezzabili in termini di valorizzazione dei territori passando attraverso un corretto approccio turistico all’ambiente”.

L’importanza del turismo naturalistico è tale da rappresentare oggi uno dei principali fattori di scelta del nostro Paese come meta a livello mondiale. Forti di questa consapevolezza, gli organizzatori di Parchi da Amare intendono sostenere e agevolare l’importante domanda del mercato turistico facendo incontrare le aree protette italiane – e le realtà economiche di questi territori – con i più qualificati operatori turistici. L’obiettivo è offrire una vetrina alle Regioni e promuovere, a livello nazionale e internazionale, i parchi e le aree protette di loro competenza così da facilitare i tour operator nella selezione di partner capaci di offrire servizi e prodotti in linea con le aspettative dei viaggiatori. L’Abruzzo ospita numerose aree protette e riserve naturali, oltre a 3 parchi nazionali: il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco Nazionale della Maiella e il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. La regione è dunque la location ideale per ospitare un evento come Parchi da Amare che ha come mission la condivisione e la diffusione dei valori ambientali, la promozione di un turismo slow e consapevole, il rispetto per la natura nelle sue diverse forme e la valorizzazione di quanto ad essa collegato.

La manifestazionead ingresso libero, sarà destinata non solo ai Tour Operator italiani ed esteri, agli operatori economici green e alle associazioni ambientaliste, ma anche alle famiglie e a chi ama la natura, lo sport e le attività esperienziali en plein air.  I partner di Parchi da Amare attualmente confermati sono: AIAV, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del MareRegione AbruzzoRete WEECUncemAnciAigae. È stata inoltre richiesta la collaborazione a Legambiente e Federparchi.

Che bello il Carnevale di una volta in piazza Vittorio

Per noi il carnevale era Piazza Vittorio. Ci si metteva dei soldini da parte e il giorno prefissato si dava giù al piccolo gruzzolo

Ritrovo davanti alla Parrocchia Michele Rua. Prendevamo il 57. Pullman con bigliettaio che, simpaticamente ci faceva lo sconto.

Tutto cominciava stressando i genitori per il costume. Mia madre sarta qualcosa riusciva a fare, risparmiando. Le mie assillanti richieste erano volte ad avere il costume da cowboy. Cappello incluso. Cedette di schianto pur di non sentirmi. Dunque tornati da scuola ingollavamo il pranzo e via. Prima del pullman una capatina dal cartolaio per le munizioni fatte di coriandoli e poi eccoci verso l’avventura. Fermata davanti al Duomo e poi tutta in via Po. Era tra le poche scorribande in centro. Il nostro regno continuava ad essere la Barriera. Arrivati in piazza Vittorio un giro di perlustrazione e di ricognizione delle giostre. Sempre le stesse da decenni. I soldi non erano tanti e dovevamo selezionare e comunque era bello cazzeggiare in cerca di altre comitive.

Ed appena arrivava una comitiva di ragazzine giù a scherzare con la solita logica dei guasconi ante litteram. Una delle poche occasioni di incontro con l’altro sesso. Alle elementari e medie non c’erano classi miste e l’oratorio era solo per maschi. Che freddo faceva, ed i costumi non coprivano. Ma eravamo fatti d’ acciaio. Le poche volte che ci sentivamo un po’ male era il giorno prima di una interrogazione. Io mi ero inventato il classico mal di testa ma dopo due o tre volte mio padre mi aveva preso da parte ammonendomi: prima o poi dovrai essere interrogato. Ed il mal di testa svanì per sempre anche senza aspirina.

Il raffreddore manco a parlarne. E l’altro pezzo forte era il Gianduia. Grande lecca lecca. Di diverse dimensioni esposti nelle vetrine delle pasticceria. Ghigo in primis, al fondo di via Po. Costava troppo e ci accontentavamo di vedere in vetrina le composizioni. Il ricordo non è di angosciante rinuncia. Anzi, di assoluta normalità. Il costume bastava per sentirci importanti. Costume con pistola annessa. Sempre di plastica e tra i motivi della nostra invincibilità. Si tirava tardi per poi rientrare. Bella giornata. Belle giornate. Si direbbe oggi spensierate. Ad aspettare un altro anno per un nuovo giorno di Carnevale, un nuovo anno di spensieratezza.

 

Patrizio Tosetto

 

(Foto Museo Torino)

E’ dedicato a Mario Soldati il primo master del gusto

Nasce a Torino, primo in Italia, sull’enogastronomia, diretto dal giornalista Guido Barosio e dedicato allo scrittore Mario Soldati, autore del primo reportage su questa materia trasmesso dalla tv nazionale negli anni Cinquanta

 

Esiste un sottile fil rouge tra la figura dello scrittore Mario Soldati, troppo spesso sottovalutato dal pubblico, e la materia inerente la comunicazione turistica ed enogastronomica. A rinsaldarlo è  il primo Master che nasce in Italia, a Torino, in questo specifico campo ed a lui dedicato, proprio in coincidenza del ventesimo anniversario della sua scomparsa. Ha come sede il Centro Pannunzio, in via Maria Vittoria 35/h, da cui ha ricevuto il patrocinio, ed è diretto dal giornalista Guido Barosio.

Tra il 1957 ed il ’58 il noto scrittore torinese, che era anche regista, realizzò un reportage televisivo dal titolo “Lungo la valle del Po alla ricerca di cibi genuini “. Si trattò del primo reportage enogastronomico della Rai, andato in onda in dodici puntare sulla rete nazionale. Il viaggio compiuto da Soldati mise al centro della narrazione le usanze, le popolazioni, i prodotti,  le ricette ed i riti di un’Italia ancora, in alcune regioni, prevalentemente rurale, ma ricca di tradizioni culinarie. Il primo elemento da cui Soldati partì per questo viaggio nella gastronomia piemontese fu il pesce. La seconda puntata fu dedicata alla città di Cherasco, da cui diede avvio ad un percorso nella valle del Po, attraverso i migliori vini piemontesi, per poi passare, in un’altra puntata, alla descrizione della terra di Canelli e dei suoi eccellenti vini, a partire dalle opere di Cesare Pavese.

“Il Master – spiega il suo direttore Guido Barosio – affronterà a 360 gradi, attraverso i più qualificati professionisti del settore, la pluralità degli scenari della comunicazione sia nel campo del turismo sia in quello dell’enogastronomia. Verranno trattati svariati settori, comprendenti i media tradizionali, la televisione satellitare ed il digitale terrestre, i blog  e le piattaforme digitali, i social media, il marketing, la fotografia ed il fotogiornalismo, l’ufficio stampa. Il Master si propone infatti, di formare figure che siano in grado di rispondere adeguatamente alla richieste di un mercato sempre più innovativo, anticipando le tendenze e soddisfando esigenze e curiosità del pubblico. Gli allievi potranno avvalersi di un percorso in grado di trasformarli in professionisti capaci di offrire al lettore ed ai loro interlocutori storytelling e narrazioni in campo enogastronomico, itinerari del buon gusto e percorsi turistici”.

Candidati ideali del Master sono laureati e laureandi in discipline umanistiche e scientifiche, tra cui quelli provenienti dalle Facoltà di Lettere e Filosofia, Scienze della Comunicazione, Scienze Gastronomiche, Facoltà dei Beni Culturali, Lingue e Letterature straniere, Facoltà in mediazione linguistica e Culturale, Psicologia, Scienze della Formazione, Sociologia, Economia e Commercio, Agraria, Scienze Forestali e Dams. Il Master avrà una durata di 255 ore ed il programma didattico si articolerà in tre moduli didattici suddivisi per aree tematiche, la prima dedicata a tecniche, linguaggio e scenari; la seconda al turismo, la terza all’enogastronomia. Vi sarà poi una preziosa integrazione di 8/10 visite presso aziende agroalimentari, tenute vinicole,  ristoranti sul territorio regionale, aziende specializzate nei servizi web, saloni ed eventi.

I docenti, tutti altamente qualificati nel settore, sono il direttore del Master e responsabile della Didattica, il giornalista Guido Barosio, docente in Tecniche d’Intervista, reportage e Storytelling; la giornalista e biologa nutrizionista Mara Antonaccio, docente per la disciplina di Alimentazione, salute e buone pratiche alimentari; il giornalista televisivo Beppe Gandolfo, docente in Linguaggi televisivi; il regista televisivo Giulio Graglia, docente in Tecnologie d’eccellenza e grandi eventi; Gianfranco De Maria, dirigente dal 2017 di Slow Food, docente in Marketing enogastronomico ed Ufficio Stampa, responsabile eductour e visite. Docente in scrittura al Master è  Mario Fassio,  che ricopre il ruolo di docente di copywriting, scrittura creativa e tecniche di scrittura all’Istituto  Europeo di Design. Docente in Marketing turistico è Supreeeth Fasano; il fotografo giornalista Marco Carulli è qui docente in Fotografia e fotogiornalismo; docente in Organizzazione dei progetti è Monica La Cava, che si occupa di supportare le aziende nel  costruire strategie e modelli di learning  funzionali per lo sviluppo del business. Infine  Valerio Saffiro è docente in Comunicazione digitale nel turismo e nell’enogastronomia. Simona Nocifora è la docente  responsabilebper la disciplina di Ufficio stampa turistico internazionale, ebla storica Rosalba Graglia sarà responsabile della docenza in Editoria e sistema dei media nel turismo ed ufficio stampa territoriale.

I docenti IPSNet si occuperanno dell’area social e web, fornendo gli strumenti adeguati per un approccio professionale al mondo della comunicazione digitale. I docenti AIS ( Associazione Italiana Sommelier) tratteranno, invece, le tematiche legate al mondo vinicolo. Grazie ad un finanziamento da parte della BNP sarà possibile frequentare il Master con una rata mensile a partire da 107 euro, per un costo complessivo di 8 mila euro.

Mara Martellotta

Per ricevere informazioni si può fissare un appuntamento in sede, scrivendo alla mail : mastercomunicazione2020@gmail.com

Sfilano i camion d’epoca!

A BIELLA PER SANT’ANTONIO A CURA DEL ‘GRUPPO MARAZZATO

Il 2 Febbraio in bella mostra in città due mitici esemplari della collezione di autocarri d’epoca più grande d’Europa.

Dopo il grande successo riscosso a Torino ad ‘AutoMotoRetrò’, in cui lo stand della rinomata Associazione di Mezzi Storici ‘Quattro Assi Più’ (con all’interno esposto un pezzo unico, il rarissimo ‘Fiat 603’ del 1925, un’antica innaffiatrice stradale del secolo scorso) è stato oggetto di numerosissime visite da parte di un folto gruppo di appassionati e intenditori, è ora la volta della Festa di Sant’Antonio Abate, in programma a Biella il prossimo 2 Febbraio.

Una nuova occasione per ammirare e conoscere più da vicino altri due campioni su gomma del tempo che fu appartenenti a quella che, universalmente, è riconosciuta come la più grande collezione d’Europa di autocarri d’epoca del Novecento.

E tutto in memoria di uno fra i santi più amati e seguiti della fede cattolica: Sant’Antonio, in quanto protettore degli animali, l’icona sacra cui si affidavano fiduciosi tutti coloro che necessitavano di specie da traino e da tiro per assolvere agli obblighi quotidiani dei propri mestieri agresti e artigianali.

Al punto che, in linea con l’evoluzione e lo spirito dei tempi, la ricorrenza è diventata poi anche la festa degli autotrasportatori: sostituitisi nei secoli alle bestie da soma, ma pronti ancora oggi a sfilare, insieme ai loro potenti automezzi, accanto a quegli stessianimali che un tempo popolavano le medesime strade.

Ad attirare gli occhi dei turisti e visitatori, questa volta, due camion dall’aspetto magnetico che hanno contribuito a motorizzare e ricostruire l’Italia dal Dopoguerra sino a oggi.

Si tratta di un ‘Fiat 680’ del 1949, identico e speculare al primo mezzo con cui Lucillo, mio padre, di ritorno dalla Jugoslavia dagli orrori del conflitto intraprese la sua attività di autotrasportatore, nel lontano 17 Maggio del 1952, inaugurando un futuro radioso per tutta la nostra famiglia”, racconta sul filo dei ricordi Carlo Marazzato, industriale e collezionista che con l’amato e indimenticato genitore ha posto le basi del successo del ‘Gruppo Marazzato’, da quasi settant’anni a oggi leader italiano nel settore delle bonifiche e soluzioni per l’ambiente.

La sola differenza con l’esemplare con cui tutto ebbe inizio è la presenza della cisterna al posto del cassone fisso. Come tributo alla memoria della mia famiglia, l’ho reimmatricolato 65 anni dopo proprio nella stessa data in cui nacque la prima ditta di mio padre”, aggiunge Carlo Marazzato, che di camion storici restaurati ne possiede oltre 250, e molti altri prossimi a vestirsi di una seconda, eterna giovinezza, sull’onda di quella passione genuina che muove anche le cose più impossibili e che nella vita fa pur sempre la differenza.

Il secondo camion, invece, è un ‘OM Super Orione’ rosso fiammante degli anni Sessanta, con .il cassone ribaltabile, targato Avellino Quando nacque, era il mezzo più potente d’Europa, con un innovativo motore 8 cilindri e la cabina avanzata. Un mezzo straordinario, reperito e ripristinato come all’origine un paio di anni fa, che ha presenziato a Madrid e a Le Mans in occasione delle giornate ufficiali di presentazione della gamma di mezzi pesanti ‘Iveco Stralis”, conclude soddisfatto Carlo Marazzato, la cui collezione completa e in continua fase di aggiornamento con nuovi e affascinati camion restaurati sarà visibile al pubblico anche in occasione dei ‘Porte Aperte’ gratuiti presso lo showroom privato a Stroppiana, nel Vercellese a partire dal prossimo 4 Aprile.

Tutte le informazioni sulla Pagina Facebook dell’Associazione ‘Quattro Assi Più’ all’indirizzo https://www.facebook.com/4assipiu/).

Prossimamente tutti in bici lungo il Po con la ciclostrada

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Cultura, al Turismo e al Commercio, Vittoria Poggio ha deciso di rendere disponibili le risorse regionali per la realizzazione della ciclabile del Canale Cavour, dopo la modifica del tracciato di Ven.To, prevedendo da Chivasso a Verolengo un tratto di 10,5 km in condivisione tra le due ciclovie.

Infatti, dall’esame della progettazione della ciclabile del Canale Cavour è emerso che le risorse regionali disponibili, un milione e novecentomila euro,consentono il finanziamento della tratta in condivisione con VenTo, che da Chivasso va a Verolengo.

Nel 2014 la Regione aveva aderito all’iniziativa promossa dal Politecnico di Milano, denominata “VenTo” che prevede appunto la realizzazione di una ciclostrada che, seguendo il Po, collega Venezia a Torino e che è stata riconosciuta ciclovia nazionale.

Astro-Storie Torinesi: l’oroscopo di Febbraio

Rej

astro-storie arieteCaro Ariete, la maggior parte delle persone è naturalmente – ed ingenuamente – portata a pensare che il nome Dolcetto abbia un nesso con il tasso zuccherino di questo vino. In realtà, il nome sembra derivare dal piemontese “Duset”, che definisce un piccolo dosso collinare, richiamando l’andamento tipico di quella vigna. Amico Ariete, nel mese di febbraio non limitarti ad aggredire il mondo a testate ma concediti qualche bicchiere di dolcetto – delle Langhe, del Monferrato o di Dogliani – e soprattutto non scambiare dei piccoli ostacoli per degli zuccherini. In questo modo eviterai con destrezza equivoci e cadute fortuite.

Tòr

astro-storie toroIl premio Nobel Rita Levi Montalcini, scienziata, accademica e personaggio politico Torinese, nata sotto il segno del Toro disse: “Non è l’assenza di difetti che conta, ma la passione, la generosità, la comprensione e simpatia del prossimo, e l’accettazione di noi stessi con i nostri errori, le nostre debolezze, le nostre tare e virtù, così simili a quelle dei nostri ascendenti e discendenti.” Fortissimo Toro, ormai lo sanno tutti che aneli alla perfezione, ma per raggiungere il tuo Nirvana dovrai iniziare questo mese intraprendendo la via dell’accettazione: Namastè.

Binej

astro-storie gemelliIl piccolo comune di Barbania, paesino canavesano dal nome di origine celtica, in provincia di Torino, detiene un record da guinness (non la birra) dei primati: su circa 1.600 abitanti, ben sessanta sono nati da parti gemellari. Questa percentuale è doppia rispetto alla media mondiale. Caro Gemelli, rifletti su questo aneddoto e non fidarti solo della mera statistica, bensì insaporisci questo mese bisestile con un pizzico di magia. Puoi iniziare sin da subito, concedendoti qualche gita nel canavese, illuminato dal sole e da un buon bicchiere di Erbaluce, per terminare la giornata in bellezza al Carnevale di Ivrea.