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Le Superga solidali

Sabato 7 aprile dalle ore 10:30 alle ore 19 la Bottega Paideia in Via Villa della Regina 9/D a Torino ospita un evento di moda e solidarietà aperto a tutti con le “Superga® per Paideia”, una versione del modello 2750 – la prima scarpa da tennis al mondo realizzata con suola in gomma naturale vulcanizzata – ideata per sostenere la Fondazione Paideia. Disponibile in edizione limitata per uomo e donna e anche per i più piccoli, questa versione presenta una tomaia in puro cotone bianco personalizzata con occhielli colorati, suola in gomma naturale vulcanizzata e il logo della Fondazione Paideia sul tallone.

 

Insieme al paio scelto si riceverà in omaggio una scatola di pennarelli Carioca per disegnare sulla stoffa delle proprie “Superga® per Paideia” e durante la giornata sarà possibile anche personalizzare il proprio paio con la creatività dellillustratrice Roberta Rossetti. L’intero ricavato delle “Superga® per Paideia” sarà devoluto per finanziare la costruzione del Centro Paideia (www.centropaideia.org).

 

Le “Superga® per Paideia” sono disponibili presso la Bottega Paideia, online sul sito www.superga.com e presso i negozi monomarca di Torino (via Lagrange 27 e via Garibaldi 33) e il flagship store di Milano (corso Vittorio Emanuele II 15) al prezzo di 59 Euro per il modello da bambino e di 65 Euro per il modello da adulto. Fino a sabato 14 aprile compreso, la Bottega Paideia sarà aperta il lunedì dalle ore 15:30 alle 19 e dal martedì al sabato dalle ore 10:30 alle ore 19. Per informazioni: 011-5520236 info@fondazionepaideia.it

Appetitoso strudel di verdure

La versione salata del classico dolce, si prepara con ortaggi di stagione saltati in padella e pochi altri ingredienti. Un involucro di pasta sfoglia che racchiude una cremosa e gustosissima farcia. Una preparazione perfetta per il picnic di Pasquetta.

 

Ingredienti

 

1 Rotolo di pasta sfoglia rettangolare

50gr. di speck

1 piccolo porro

1 peperone rosso

1 melanzana piccola

1 zucchina

1 pomodoro

100gr. di ricotta

Latte per spennellare

Pangrattato q.b.

Sale, pepe, olio evo, curcuma, origano q.b.

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Rosolare in poco olio il porro affettato sottilmente, aggiungere tutte le verdure lavate e ridotte a dadini, salare, pepare, portare a cottura e lasciar raffreddare. In una ciotola mescolare le verdure con la ricotta e l’origano, aggiustare eventualmente di sale. Stendere la pasta sfoglia, bucherellarla con i rebbi di una forchetta, cospargerla con poco pangrattato. Stendere sulla pasta le fette di speck e sopra spalmare la crema di verdure, lasciando un bordo di circa cinque centimetri. Arrotolare lo strudel dal lato piu’lungo aiutandovi con la carta forno, chiudere bene le due estremita’, praticare delle piccole incisioni con la lama di un coltello, spennellare la superficie con il latte e spolverizzare con la curcuma. Cuocere in forno a 200 gradi per circa 30 minuti. Servire affettato tiepido o freddo.

 

Paperita Patty   

Cocchi al Vinitaly con “La venaria Reale”

Padiglione 10 Stand Q3

Arriva la seconda edizione della Riserva La Venaria Reale, il Vermouth  lanciato due anni fa in occasione del 125° anniversario di fondazione della casa astigiana Giulio Cocchi.

 

Dopo il sold out delle prime, esclusive, 1891 bottiglie celebrative, Cocchi presenterà questo Vermouth di solida tradizione sabauda creato in collaborazione con la Reggia di Venaria al Vinitaly 2018 nel nuovo formato (bottiglia da 50 cl. nell’iconica scatola triangolare usata anche per il Barolo Chinato)Appuntamento dunque da domenica 15 a mercoledì 18 aprile nello stand Cocchi a Verona (Padiglione 10 Piemonte stand Q3) per degustare questa espressione della categoria “Riserva”. Ricetta, selezione degli ingredienti botanici, tempo di affinamento: tutto nella Riserva La Venaria Reale Cocchi è stato lungamente ragionato per coerenza storica e geografica. Il Vermouth Riserva La Venaria Reale ha infatti un’identità forte, sia territoriale – vino piemontese, erbe alpine – che storica, a rievocare il ruolo essenziale della casa reale dei Savoia nella nascita del vermouth moderno. Per sottolineare e rendere evidente questo legame, Cocchi coltiva a scopo dimostrativo nel potager royal della Reggia di Venaria l’artemisia absinthium, l’erba che è alla base del Vermouth di Torino. Non solo: sull’etichetta e sulla nuova scatola triangolare della Riserva è raffigurata una veduta di Venaria tratta dal Theatrum Sabaudiae (Teatro degli Stati del Duca di Savoia) la raccolta di circa 150 vedute della città di Torino e alcune riproduzioni di monumenti, in tavole incise a colori, alcune realizzate da primari artisti del tempo, di notevole bellezza commissionate alla fine del ‘600 da Carlo Emanuele II e indirizzate alle corti d’Europa per presentare il Ducato di Savoia come un potente e splendido Stato. Lo stile dei vermouth di Cocchi li rende identificabili come prodotti di forte personalità e spiccata riconoscibilità per l’intensità della freschezza floreale e speziata dei profumi e per la ricchezza dei sapori. La Riserva di Cocchi è la summa di questo stile che privilegia la ricchezza e la densità aromatica delle spezie dopo un affinamento di sei mesi in bottiglia. “Riserva” non significa invecchiamento in botte, che intaccherebbe il complesso equilibrio aromatico a favore di ossidazione e componenti tanniche, ma  valorizzazione della formula e del savoir faire nella lavorazione. Come per lo Storico Vermouth di Torino Cocchi, il vino usato è un moscato secco aromatizzato con una formula particolarmente ricca di artemisie, rabarbaro, erbe alpine e un tocco di menta piemontese. Ciò accentua il piacevole effetto balsamico e conferisce una freschezza sorprendente al punto da connotare questo prodotto anche come Vermouth da miscelare con Rye e Bourbon particolarmente invecchiati. Scuro, ma senza caramello, è dolce quanto basta per essere un gradevolissimo bicerin da bere con ghiaccio e scorzetta di limone o puro dopo cena.

 

 

NOTE TECNICHE:

Alcool 18%
Bottiglia 50 cl
Ingredienti: vino, zucchero, alcool, infuso di erbe aromatiche e spezie.
La gradazione alcolica di 18° lo rende robusto e di ottima conservazione anche a bottiglia iniziata, purché ben chiuso.
Una volta aperto conservare al fresco e consumare entro un mese.

 

 

 

Giulio Cocchi è una casa storica fondata ad Asti nel 1891.

È conosciuta per i suoi vermotuh (in particolare lo Storico Vermouth di Torino, Dopo Teatro Vermouth Amaro e Vermouth Riserva La Venaria Reale), l’Aperitivo Americano (bianco e rosa), il Barolo Chinato  e per l’Alta Langa Docg.

 

Per i suoi vini speciali Cocchi utilizza ancora oggi la ricetta originale formulata dal fondatore.

Artigianalità della produzione, rigore nella scelta degli ingredienti e altissima qualità hanno resto Cocchi sin da subito noto nel mondo come dimostrano i documenti delle esportazioni di inizio Novecento: da New York a Londra, da Sydney all’Africa Coloniale e al Venezuela.

Arriva la primavera, il mondo si risveglia

Boccioli in fiore, temperatura mite e gradevole, tripudio di colori e natura in festa, questa è la primavera, una rinascita dopo un lungo periodo freddo fatto di giornate brevi e buie, un letargo profondo e inattivo

Le ore diurne e notturne saranno le stesse, dal latino aequinoctium, l’atmosfera calda e positiva favorisce la positività, la voglia di stare fuori e di godere della meritata bella stagione caratterizzata da profumi dolci e rinascita. La primavera cambia il nostro stile di vita, le nostre abitudini, ci dona vitalità ed energia lasciando alle spalle la pigrizia invernale. Forse in principio, a causa dell’ora legale, che quest’anno entrerà in vigore il 25 marzo, potremo soffrire un po’ di sonnolenza ma l’ormone della felicità, la serotonina, grazie alla maggiore esposizione alla luce solare aumenterà insieme al nostro buon umore e alla voglia di fare. Tantissime le attività che in primavera ci ispirano, la maggior parte di queste a contatto con la natura avvolti da tinte radiose, toni raggianti, dove tutto ci parla di risveglio. Andare in bicicletta è meraviglioso per esempio, perdersi nel ritrovato verde degli alberi, in mezzo ai campi fioriti multicolori o magari ammirare la città sotto una nuova luce, splendente sotto il cielo azzurro.

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Camminare a lungo, alleggeriti dai pesanti vestiti invernali, facendo il pieno di ossigeno e di vitamina D, stimolando la creatività e praticando meditazione. Prendere un caffè all’aperto in compagnia di un libro o di ritrovati amici con la stessa voglia di rilassarsi. Comprare fiori e piante per dare alla nostra casa colori e allegria, portarsi un po’ della natura rigogliosa nel nostro spazio, occuparsi di una attività, il giardinaggio, fantasiosa e distensiva. Dedicarsi al detox alimentare, verdura e frutta di stagione per favorire la produzione delle vitamine, disintossicarsi dai pasti calorici tipici della stagione fredda e prepararci al caldo. I banchi dei mercati si riempiono di prodotti meravigliosi e gustosi, bellezza e sapori freschi ed esuberanti. Fare gite fuori porta: zaino, pranzo al sacco e macchina fotografica per immortalare paesaggi meravigliosi e paradisi riemersi. Laghi, riserve naturali, città risvegliate dal torpore, le mete sono infinite e tanta la voglia di esplorare. Partire senza guardare il meteo o preoccuparsi del gelo è un ottimo stimolo per spingersi verso nuove mete. Praticare sport all’aperto, dal trekking all’hiking, tennis, pallavolo, yoga, corsa, golf, tutto quello che serve per stare in forma, stimolare il nostro sistema immunitario e divertirsi. Passeggiare con i nostri amici animali è un’altra gradevole attività a cui ci si può dedicare maggiormente in primavera, anche loro ne hanno bisogno, annoiati e stanchi dal freddo. Portiamoli con noi il più possibile, facciamogli godere il tepore, la luce, il verde dei prati, la compagnia dei loro simili, coccoliamoli di più.

Insomma lasciamoci alle spalle l’inverno che ci ha tenuto fermi e oziosi, riscopriamo la vivacità e la dolcezza di questa stagione perché come diceva Cesare Pavese “È una gioia vedere tanti rami verdissimi nel vento e tanti fiori prepotenti, sboccianti, è una gran gioia perché nel sangue pure è primavera”.

 

Maria La Barbera

 

 

 

 

Pasquetta al Castello di Masino

Per il Lunedì dell’Angelo il Castello e Parco di Masino, Bene del FAI – Fondo Ambiente Italiano a Caravino (TO), i visitatori avranno l’opportunità di trascorrere una divertente giornata all’aria aperta immersi nel parco ottocentesco

Lunedì 2 aprile, dalle ore 10 alle 18, protagonisti della giornata saranno i giochi a squadre come palla prigioniera, rubabandiera e la corsa con i sacchi che culmineranno, nel pomeriggio, con il grande tiro alla fune. Dopo il successo della precedente edizione, sarà inoltre riproposta la caccia alle uova.

 

Un mercatino di prodotti tipici e stand gastronomici offriranno la possibilità di assaggiare piatti e prodotti del territorio come i plin e i primi caldi, la carne di razza piemontese, i formaggi freschi di cascina, salumi, il tradizionale ‘salampatata’, i grissini salati e al cioccolato, le ‘miasse’ farcite, il gelato artigianale oppure sarà possibile pranzare sulle panoramiche terrazze del caffè Masino in castello.

 

Durante l’evento i visitatori avranno la possibilità di scoprire la dimora millenaria, i giardini storici e il secondo labirinto più grande d’Italia: 1200 metri di siepi di carpino. I bambini, fra i 4 e i 14 anni, potranno cimentarsi, affiancati da esperti animatori, nella costruzione di girandole a farfalla, animaletti pasquali e uova pazze e scoprire l’equitazione cavalcando piccoli pony guidati da esperti istruttori.

Con il Patrocinio di Regione Piemonte, Città metropolitana di Torino, Comune di Caravino e Città d’Ivrea. Il calendario “Eventi nei beni del FAI 2018”, è reso possibile grazie al significativo sostegno di Ferrarelle, partner degli eventi istituzionali e acqua ufficiale del FAI, e al prezioso contributo di PIRELLI che conferma per il sesto anno consecutivo la sua storica vicinanza alla Fondazione. Si aggiunge quest’anno la prestigiosa presenza di Radio Monte Carlo in qualità di Media Partner.

 

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CASTELLO E PARCO DI MASINO, CARAVINO (TO)

Giorno e orario: lunedì 2 aprile, dalle ore 10 alle 18

Ingresso (comprende visita libera al castello): Intero: 11 €; Ridotto (4-14 anni) 5 €; Iscritti FAI e residenti del comune di Caravino: 4 €; Famiglia (2 adulti + 4 bambini) 27 €

 

Per informazioni: Castello di Masino, Caravino (TO) tel. 0125.778100; faimasino@fondoambiente.it

 

Per maggiori informazioni sul FAI consultare il sito www.fondoambiente.it

Messer Tulipano arriva nell’Orto urbano del Quadrilatero

Per quest’anno, Messer Tulipano ha deciso di contribuire alla bellezza dell’Orto urbano del Quadrilatero regalando dei bulbi la cui fioritura contribuirà a portare i colori della primavera del Castello anche a Torino. Sarà bellissimo seguire il corso della fioritura, al parco del Castello così come all’Orto, gustandosi l’attesa e lasciandosi coinvolgere dal ritmo, imprevedibile e affascinante, che la Natura sempre ci impone, nonostante tutto. Grazie all’iniziativa e all’intraprendenza di privati che si sono accordati tra di loro e con Coldiretti, la città, a partire dal 2014, ha potuto regalarsi il primo orto self made di tutto il Piemonte. La relazione tra il mondo della campagna e quello della città rappresenta un riscatto sociale dalla crisi etica, finanziaria, economica e morale in cui ci troviamo. La giusta agricoltura è paesaggio, è buon cibo, salute, socialità, occupazione, tradizione, cultura, bellezza. E quindi, semplicemente, aiuta a sentirsi bene. Grazie all’orto, l’agricoltura riconquista spazi nella città, riqualificando zone un tempo occupate da situazioni di droga e degrado, sostituendole con spazi verdi per i cittadini, studenti e attimi di animazione sociale, sempre più importanti in un contesto di nuovo modello di sviluppo. L’appuntamento per l’inaugurazione al Castello di Pralormo è fissato per il 31 marzo 2018, alle ore 11; per quanto riguarda l’Orto… alcuni bulbi stanno già cominciando ad affacciarsi oltre la superficie di terra e sabbia che li ha protetti durante l’inverno.  Nonostante le temperature ancora poco primaverili, ormai manca poco!

Tartiflette alla polacca

Un “pasticcio” di patate ricco di gusto e di Omega 3 per un piatto unico da servire con una semplice insalata verde

 

tartiflette

Ingredienti per 4 persone:

 

1,5 Kg.di patate nostrane
2oo gr.di ritagli di salmone affumicato
1 provola affumicata (circa 200gr.)
1 mazzetto di prezzemolo
½ bicchiere di latte
Sale, pepe q.b.

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Cuocere le patate possibilmente a vapore, pelarle e quando fredde tagliarle a fette spesse 1 cm. circa. In una padella calda, senza condimento, mettere i ritagli di salmone e lasciar dorare leggermente. Grattugiare la provola con una grattugia a fori grossi. Ungere una teglia con un poco di burro, fare un primo strato di patate, cospargere con il salmone, la provola, il prezzemolo tritato e un pizzico di sale e pepe. Proseguire con altri strati sino ad esaurimento degli ingredient. Completare con un mezzo biacchiere di latte. Infornare a 200 gradi per circa 30 minuti o sino a quando si forma una bella crosticina croccante.

Buon appetito.

 

Paperita Patty

Pesce, carne e veg al ristorante Casa Amélie

Il Ristorante Casa Amélie,  a Torino, in via Carlo Ignazio Giulio 4/b, dietro il Santuario della Consolata e a cinquanta passi da Piazza Emanuele Filiberto, viene alla luce per volontà dello Chef Guido Perino

Guido Perino nasce a Napoli nel 1982. Inizia giovanissimo a muovere i primi passi nel mondo della cucina ereditando la passione del nonno, già chef e ristoratore a Napoli negli anni quaranta. Fa esperienze lavorative importanti (tra cui Le Colonne, Grand Hotel Quisisana, Sheraton Bologna),  esplora le varie cucine regionali e cinque anni fa approda a Torino come sous-chef del Ristorante monostellato Michelin Magorabin. Casa Amélie- 24 coperti distribuiti in un elegante locale a due piani- offre proposte di cucina contemporanea a base di pesce, di carne e veg ed è in prima linea nel rispetto delle differenti abitudini alimentari, delle intolleranze e delle allergie. Il filo comune dei piatti è l’utilizzo di prodotti stagionali e una materia prima di altissima qualità. La carta dei vini è principalmente incentrata su vitigni del Piemonte. Il nome e il logo prendono ispirazione da una piccola forza della natura, la simpaticissima bouledogue francese “coinquilina” di Guido da ormai dodici anni. La parola casa rimanda invece alla sensazione di accoglienza e familiarità che il locale vuole offrire ai suoi clienti. Il menù è consultabile sul sito  https://www.ristorantecasaamelie.com

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Casa Amélie
Via Carlo Ignazio Giulio, 4/b- 10122 Torino (Quadrilatero Romano)
T. 0039 011 52 11 579

La YouTuber Iris Ferrari incontra i fan

La famosa youtuber e autrice del libro record di vendite “Una di voi” incontra i fan per un firmacopie a Mondojuve Shopping Center


Sabato 24 marzo dalle ore 17:00 Mondojuve Shopping Center – il più grande Parco Commerciale del Piemonte, situato tra i Comuni di Vinovo e Nichelino – ospiterà un evento con protagonista Iris Ferrari, la youtuber più amata dagli adolescenti e reduce dal successo del suo libro “Una di voi”, in testa alle classifiche dei libri più venduti.

 

La youtuber incontrerà i propri fan e sarà a disposizione per il firmacopie del suo libro “Una di voi” edito da Mondadori Electa e pubblicato lo scorso 20 febbraio, già al primo posto dei Bestseller su IBS.it e Amazon. Nel libro con prefazione di Francesco Sole, Iris Ferrari racconta apertamente i suoi sogni, le sue passioni e i pensieri di una ragazza comune di 15 anni.

 

Durante il firmacopie Iris Ferrari si esibirà con l’aiuto dei suoi fan –gli unicorni – in un video su Musical.ly, la piattaforma creativa social amatissima dai teenager che permette di creare brevi video da condividere con gli amici.

Per partecipare all’evento è necessario ritirare il pass presso l’infopoint di galleria Diana o presso l’ipermercato Bennet. All’evento sarà presente anche un fotografo professionista ma tutti i fan potranno comunque scattare “selfie” con Iris.

 

Per maggiori informazioni su questo evento e su tutte le attività del Centro è possibile consultare il sito ufficiale: www.mondojuve.it o la pagina Facebook Mondojuve Shopping Center.

Come comunicano i cani (parte II)

Dopo la comunicazione visiva e olfattiva, approfondiamo in questo articolo un’ altra componente della comunicazione canina, ovvero quella acustica che avviene per mezzo dell’abbaio. 

La comunicazione acustica è strettamente corrispondente alla postura, e ciò presuppone che il cane vada sempre osservato nella sua interezza comportamentale. I tipi di abbaio dipendono dalle circostanze e quelli più comuni sono:
• costante e rapido, tono medio: il cane segnala la presenza di uno sconosciuto nel suo territorio. Insegnare al cane attraverso un lavoro dedicato, ad esempio, un segnale di presa in carico della situazione, dandogli infine un segnale di “è tutto ok” per concludere, può essere una buona soluzione, e andrà a rafforzare la collaborazione del binomio.
• continuo e lento, tono basso (ringhio): il cane avvisa che potrebbe difendersi, anche attaccando, nel caso in cui fosse necessario.
• breve e acuto, tono basso: il cane è infastidito o teme qualcosa. Se la fonte dell’abbaio è qualcosa che non conosce a causa di una mancata socializzazione verso determinati stimoli (ad esempio biciclette, ombrelli, cani, bambini, etc..), insegnargli in maniera adeguata e graduale che ciò che è stato reputato un problema, tale non è, risulta la chiave vincente. In questi casi è molto importante avere pazienza, costanza e competenza. Aiutarlo a superare le sue paure attraverso nuove esperienze positive sicuramente gioverà a entrambi.
• breve, tono alto: il cane è molto felice ed emozionato, per esempio, al rientro a casa di un membro della famiglia o quando riconosce una persona o un cane per strada. Non rimproveratelo per il suo entusiasmo perché andreste a punire un’emozione, ma premiatelo molto quando si tranquillizza.
• interrotto, tono medio: il cane vuole giocare e/o ha bisogno di scaricare lo stress. Come abbiamo visto nell’articolo sui bisogni del cane, tra gli altri c’è quello di esplorare, imparare e poter sfogare l’energia accumulata magari durante il giorno mentre noi siamo al lavoro. Giocare insieme, insegnargli degli esercizi e fare con lui un’attività, anche sportiva, potrebbe aiutarlo a non sentirsi frustrato.
• prolungato e ininterrotto (latrato): è il verso tipico che fanno i cani che soffrono d’ansia da separazione per attirare l’attenzione quando vengono lasciati a casa da soli o per richiedere qualcosa. Nel primo caso, il cane si sente abbandonato, annoiato o spaventato. La maggior parte delle volte questo tipo di abbaio è abbinato a una serie di comportamenti distruttivi, per scaricare il livello di stress provocato dall’ansia. Il consiglio è quello di intervenire al più presto rivolgendosi a un educatore cinofilo competente. Nel caso della richiesta, invece, sarebbe opportuno imparare a riconoscerla per evitare di rinforzarla erroneamente, rispondendo con cibo, gioco, attenzioni e premiando invece il cane, quando smette. Vi invito a riflettere sul fatto che per il cane che abbaia per richiedere la nostra attenzione, anche le sgridate o, peggio, le punizioni fisiche, sono un rinforzo del comportamento, perché il cane, così facendo, ottiene la nostra interazione, seppur nel peggiore dei modi.

L’abbaio nelle sue variate sfumature, è, dunque, l’espressione vocale dello stato d’animo del cane, esattamente come per noi le parole e i toni di voce, non un difetto comportamentale. Se il nostro cane abbaia insistentemente alle persone, ad altri cani, ad oggetti o se lasciato solo, bisognerebbe porsi la domanda “perché lo fa?” cercando di individuarne la causa al fine di poter intervenire per portare o riportare il cane ad un equilibrio tra situazioni esterne e reazioni. Può capitare che il proprietario, non avendo esperienza o non conoscendo a fondo questo tipo di comunicazione, possa fraintendere, per esempio, un abbaio codificandolo come aggressivo, mentre invece è l’espressione di timore per qualcosa, o di richiesta, mentre invece sta cercando di scaricare stress. Per questo, se siete in difficoltà nella comprensione, rivolgetevi a qualcuno di esperto e non utilizzate mai e poi mai strumenti palliativi e dannosi per il cane (quali collari a ultrasuoni e/o antiabbaio, quelli elettrici spero vivamente non li prendiate nemmeno in considerazione) che vanno a intervenire sull’azione (momentaneamente), ma non sull’emozione che la scatena (ne parleremo in articolo dedicato). Non è questo che funziona in una relazione basata su fiducia, rispetto e comprensione! Se ricevete una lettera molto molto importante in una lingua che non conoscete, vi affidereste completamente a google translate o vi rivolgereste a una persona che ha studiato quella lingua? Interpretare quanto il nostro cane sta tentando di dirci dovrebbe equivalere per qualsiasi proprietario all’avere tra le mani la lettera più importante della propria vita, perché il rapporto uomo-cane è un rapporto epistolare continuo. Imparare a conoscere la lingua dell’altro è il minimo che dobbiamo a quella relazione, considerato che loro ce la mettono tutta per capire la nostra. Rimane inteso che, per ottenere dei buoni risultati, la nostra figura deve essere ai suoi occhi in grado di poter gestire la situazione, per cui la nostra comunicazione con il cane risulta basilare!

Alla prossima puntata per la comunicazione tattile! Stay tuned!

 

Francesca Mezzapesa
Educatrice cinofila – Istruttrice Rally Obedience
fran.mezzapesa@gmail.com