LIFESTYLE- Pagina 287

Il mercato nel giardino

Il mercato di Piazza Benefica, nel quartiere Cenisia-Cit Turin,  è noto ai più come il mercato della “griffe”, ove è possibile acquistare capi d’abbigliamento ed accessori delle grandi firme, nuovi e vintage. Parte proprio da qui il nostro viaggio tra i mercati torinesi. Ecco qualche cenno storico

(foto: museotorino.it)

Innanzitutto, non si tratta di una piazza, bensì di un giardino, risalente al 1888, il cui nome corretto è “giardino Luigi Martini”, dedicato all’omonimo magistrato piemontese (Monteu da Po, 1838 -Torino, 1894), esponente di spicco della Massoneria nonché filantropo: fu infatti proprio Martini ad aver istituito nel 1889 la “Casa Benefica” per l’educazione e l’istruzione degli orfani della città, situato a ridosso dell’attuale giardino (lato via Susa); l’istituto in questione subì gravi danneggiamenti durante la Grande Guerra e venne demolito verso la fine degli anni ’60, ma il suo nome caratterizza ancora oggi – seppur impropriamente, come appena visto – il luogo ove si svolge il mercato del quartiere. Attualmente, Casa Benefica ha sede in via Saluzzo 44, nel quartiere S. Salvario, ed è un ente socio-assistenziale senza scopo di lucro, che porta avanti l’opera del suo originario fondatore.
 
Passeggiando esternamente al mercato, si nota immediatamente la Chiesa di Gesù Nazareno – curiosità: è l’unica parrocchia in Italia con questo nome – , la cui costruzione iniziò nel 1904 su progetto dell’architetto Giuseppe Gallo; lo stile è il neo gotico con influssi Art Nouveau (il cd. stile liberty, che caratterizza molti palazzi non solo del quartiere, ma di tutta la città), con tre navate e pilastri polistili che sorreggono volte a crociera; la pianta della chiesa è a croce latina, che richiama la forma del crocifisso della tradizione cristiana, ed è caratterizzata dalla diversa lunghezza di navata e transetto, che si intersecano ad angolo retto, proprio come a formare un crocifisso. Consacrata nel 1913 dal Cardinale Richelmy, arcivescovo di Torino, sopravvisse indenne ai bombardamenti del ’43 – ’44 che colpirono gravemente il quartiere e la stazione di Porta Susa.
 
Alla sinistra della Chiesa di Gesù Nazareno, sempre a ridosso del giardino Luigi Martini, notiamo un altro esempio dello stile liberty, ovvero il palazzo del Faro, sito in via Palmieri 36; l’edificio fu ideato dall’architetto Gottardo Gussoni (collaboratore di Pietro Fenoglio, autore del progetto di Villa Scott, tanto per intenderci) per il ricco cavaliere del lavoro Giovanni Battista Carrera; il palazzo presenta un Erker (ovvero un particolare tipo di bay window, situata agli angoli di un edificio) sovrastato da una torre, dalla quale un faro “rotante” illuminava la città.
 
Venendo ai giorni nostri, molti torinesi ricorderanno la scultura dell’artista greco Costas Varotsos “La Totalità”, che dal 1999 al 2017 ha guardato dall’alto dei suoi quasi 9 metri di altezza il giardino ed il mercato; situata al centro della fontana con vasca circolare e formata da una spirale di lastre di vetro sovrapposte, la scultura è stata rimossa in seguito alle segnalazioni dei residenti al PM Guariniello, preoccupati per l’incolumità di persone e cose, poiché già nel 2007 l’opera aveva assunto una pericolosa posizione di pendenza. Dalle ultime indiscrezioni pare che la scultura venga spostata nel giardino Nicola Grosa (di fronte al Palazzo di Giustizia), accanto al grattacielo Intesa-San Paolo, con il benestare di Renzo Piano (progettista del grattacielo) e con il finanziamento per il restauro da parte dello stesso istituto bancario.
 
Il mercato vero e proprio consta di ben 130 bancarelle che ogni giorno, dal lunedì al sabato (con orario 8,30-14,00), offre ai propri visitatori prodotti di qualità, che vanno dall’abbigliamento firmato alla pasta fresca, dalle calzature italiane in vera pelle alla frutta e verdura di qualità, per una clientela sempre più fidelizzata.
 
Se poi siete in zona e vi viene voglia di qualcosa di buono, entrate da “Gelato Amico” di via Principi d’Acaja 47, che si affaccia proprio sul giardino Martini: troverete ottimi gelati (ma anche ricoperti, gelati-biscotto e piccola pasticceria) realizzati senza grassi animali e senza glutine, solo con latte di riso e zuccheri naturali (fruttosio, zucchero di cocco), davvero digeribili e leggeri: provare per credere la nocciola ed il pistacchio!
 

Rugiada Gambaudo

 
 

Alla Cantina da Licia al via i corsi di degustazione

La vocazione di Cantina da Licia a essere anche Enoteca e luogo deputato alla degustazione era chiara sin dalla sua apertura dello scorso ottobre

 I locali dell’ex Trattoria Mamma Licia di via Mazzini, portati a nuova vita dai tre giovani imprenditori torinesi Alberto FeleLorenzo Careggio e Marco Pandoli, vantano infatti una carta dei vini di oltre 300 etichette selezionate in collaborazione con il sommelier Antonio Dacomo. E sarà proprio lui a dare il via, lunedì 5 marzo, al corso di degustazione che inaugura un ciclo di iniziative dedicate a tutti gli appassionati e agli intenditori per promuovere la cultura del vino ad ampio raggio. Il corso, suddiviso in cinque lezioni a cadenza settimanale (costo 170 euro), approfondirà tematiche che vanno dalla conoscenza dei territori di provenienza, dei produttori e delle tecniche di vinificazione e invecchiamento, sino all’arte dell’abbinamento con i vari piatti. Durante gli incontri, della durata di circa tre ore, saranno serviti almeno tre vini in degustazione guidata, abbinati a tre finger food.

Già perché Cantina da Licia, pur essendo un luogo vocato al mondo enologico in cui è possibile anche acquistare nella Cantina del locale le etichette presenti nella carta dei vini, è anche un locale che propone menù stagionali legati al territorio e alla tradizione. Oltre alla formula “pane e porcellana” in cui ogni piatto (fatta eccezione per i primi) può essere servito al tavolo o degustato come succulento ripieno di pane artigianale, qui si servono la Guancia brasata al barbera, sedano rapa e olio tartufato al Burger con humus e verdure, ma anche i plin al sugo d’arrosto, taglieri misti di salumi e formaggi, carne cruda, vitello tonnato o la mitica pasta e fagioli.

In Cantina da Licia, come da Eragoffi – spiega Alberto Fele – abbiamo strutturato una carta dei vini importante e realizzata selezionando appositamente piccole produzioni italiane e straniere tra cui etichette della Francia, del Sud Africa e della Nuova Zelanda. Ci piace dare la possibilità di promuovere e far scoprire vini di ottima qualità ma meno conosciuti, anche se non mancano bottiglie più blasonate che abbiamo inserito nella nostra Carta del Presidente. Il corso di degustazione che sta per iniziare – prosegue – non è che l’inizio di un percorso dedicato alla cultura del mondo del vino che andremo a sviluppare approfondendo gli aspetti della cantina con incontri diretti con i singoli produttori e con momenti legati al jazz e al vino con jam sessions dal vivo in via Mazzini”.

Alberto Fele, Lorenzo Careggio e Marco Pandoli hanno infatti anche aperto, contemporaneamente a Cantina da Licia, Eragoffi: quel Goffi del Lauro di corso Casale 117 a Torino riportato a nuova vita che propone cinque differenti menù (carnivoro, erbivoro, onnivoro, benessere ed esploratore) interpretati dallo chef Lorenzo Careggio e che ha in comune con il locale di via Mazzini la cantina di oltre 300 etichette.

Cantina da Licia – via Mazzini, 50 Torino – Tel 011.427.34.55 – 390.474.76.92 Orario: chiuso la domenica; pranzo 12.30/15, cena 19/23; Enoteca: 10/23

Frittura dolce, una golosa merenda

In piemontese “Fritura dusa” ovvero, “semolino dolce”, uno dei principali ingredienti del fritto misto alla piemontese. Piacevolmente aromatizzato al limone e’ un ricordo d’infanzia che profuma di cose semplici e genuine. Proposto come golosa merenda e’ adatto a tutte le eta’. Un amore al primo assaggio
 ***
Ingredienti
 
½ litro di latte intero
5 cucchiai di zucchero semolato
125gr. di semolino
1 uovo e 1 tuorlo
Pangrattato q.b.
Olio di oliva q.b.
 ***
Scaldare il latte con lo zucchero, a bollore aggiungere a pioggia la semola, mescolare, unire la scorza grattugiata del limone. Quando denso spegnere e aggiungere il tuorlo mescolando rapidamente. Ungere una teglia con poco olio, versare il semolino, livellare bene e lasciar raffreddare. Tagliare a rombi. Impanare prima nell’uovo poi passare nel pangrattato e friggere sino a doratura. Servire subito cosparso di zucchero.
 

Paperita Patty

Cheesecake classica con frutti di bosco

Un dolce della tradizione americana molto in voga anche da noi: la cheesecake classica cotta in forno. Una base di biscotto croccante farcito da una avvolgente crema di formaggio leggermente acidula. Un dolce morbido, delizioso e versatile che si presta ad innumerevoli varianti. Un dolce perfetto.

***

Ingredienti:

250gr. di biscotti tipo Digestive

130gr. di burro

20gr. di maizena

½ limone (solo succo)

100ml di panna liquida fresca

600gr. di formaggio fresco spalmabile

2 uova

100gr. di zucchero

1 busta vanillina

Frutti di bosco

***

Sciogliere il burro e lasciar intiepidire. Frullare i biscotti nel mixer sino a farina, mescolare con il burro fuso. Foderarecon carta forno il fondo di uno stampo circolare a cerniera, versare meta’ dei biscotti sul fondo e compattare bene con un cucchiaio, con i rimanenti biscotti, foderare il bordo dello stampo e riporre in frigo per almeno 30 minuti. Preparare la crema: sbattere le uova con lo zucchero, aggiungere la vanillina e poi, poco alla volta il formaggio, sempre mescolando, unire il succo del limone, l’amido ed infine la panna. Mescolare bene, versare nello stampo, livellare e cuocere in forno a 160 gradi per un’ora poi, a 170 gradi per altri 20 minuti. Lasciar raffreddare, sformare e decorare a piacere con frutti di bosco. Servire fredda con frutti di bosco frullati addolciti con zucchero a velo.

Paperita Patty

Les Coquettes, l’eleganza si fa civetta…

“Qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa sognare, comincia. L’audacia reca in sé genialità, magia e forza”
Johann Wolfgang Goethe
 
Chiudi gli occhi e respira la magia. Entrando nel mondo di Les Coquettes succede proprio questo e si scoprono, come per incanto, l’arte, il vintage e un mondo fatto di piccoli dettagli curiosi
È un cammeo nel cuore di Torino, la boutique che Marta Princi Manfredini ha aperto nel 2012 e che permette, a tutti coloro che sono alla ricerca di qualcosa di unico nello stile e nel glamour, di affacciarsi in un universo dal sapore retrò, avvolgente e femminile. Torinese, laureata in Architettura e con una grande passione per i viaggi, Marta studia anche all’Accademia di Brera, innamorandosi di Milano, dove comincia a collezionare accessori, oggetti e abiti vintage che rivende a negozi specializzati. La dedizione per la ricerca, il design e la cura dei dettagli la spingono ad aprire Les Coquettes, uno spazio dove si può curiosare aprendo i cassetti oppure mettendo il naso nella mobilia appartenuta a un notaio e che oggi ospita vezzose sciarpe, insoliti accessori e luccicanti bijoux. “Ho voluto creare un luogo – spiega Marta – che mi rispecchiasse, l’amore per la bellezza, l’influenza delle correnti artistiche e culturali francesi sono state il mio punto di partenza. Ho scelto un concept di gioielli di qualità ma accessibili a tutti, da Les Coquettes il cliente deve sentirsi a casa, coccolato e ascoltato. Regalare un sorriso, ricevere un complimento, sentirsi uniche e speciali indossando una collana o un paio di orecchini è il dono più grande che possiamo fare a noi stesse”. Nell’incantevole cornice dello spazio di via Barbaroux, tra mobili d’altri tempi e tappezzerie da belle epoque, fanno capolino i saponi portoghesi, che si affacciano dalle mensole per incuriosire, con le loro fragranze inaspettate, i nasi più pretenziosi, e guidarli poi alla scoperta dei segreti della boutique, tra le melodie francesi che accompagnano la gentilezza e la professionalità della padrona di casa. “I saponi e le candele di Les Coquettes – continua Marta – evocano sensazioni e ricordi, come il profumo della “Corsa a piedi nudi sull’erba” (la fragranza si chiama proprio così!) oppure l’“Estate 1982”. La loro bellezza è nel packaging, rimasto quello di una volta, confezionato artigianalmente e sigillato con la ceralacca: una delizia, insomma, anche per gli occhi!”. Dai profumi solidi naturali, da mettere sul viso o sulla punta del naso per un bacio “che sa di buono”, alle eau de parfum liquide, create dallo stesso maître parfumeur di Guerlain, fino alle lettere costruite con il legno di vecchie barche e concepite per arredare il modo esclusivo la propria abitazione, quello che incanta ancora di più sono i gioielli. Tra le creazioni, interamente bagnate in oro e scelte minuziosamente tra selezionati brand francesi e olandesi, ciò che affascina sono le forme di anelli, bracciali e collane: un girotondo di armonie romantiche, geometriche e femminili che conquistano al primo sguardo anche l’animo più esigente. I “Cinque bracciali” rappresentano il marchio di fabbrica di Les Coquettes, sono fili sottili come “leggerissimi capelli d’oro” che cambiano forma, riproducendo i movimenti del polso e raccontando, così, la storia di chi li indossa. Pezzi forti e ricercatissimi sono poi le t-shirt, ricamate a mano e realizzate in numero limitato. Il filo rosso o blu disegna sul cotone le frasi più uniche: dalla storica “Ayez courage” – sì, proprio quel coraggio che ha avuto Marta nel costruire un piccolo angolo per sognatori e sognatrici – a “Oh là là”, passando per “Parlez moi d’amour” fino ad “Aime moi plus fort”. Les Coquettes produce anche una propria linea di bijoux e magliette che a breve sarà disponibile, per le più irriducibili shopaholic, in edizione limitata e solo online su www.lescoquettes.it. Insomma, dopo aver appagato occhi e vanità, non si può però uscire da Les Coquettes senza un po’ di magia…Marta confeziona personalmente il sacchetto dove brillano mille lucine d’oro che, all’occorrenza, regalano un sorriso e un po’ di fortuna. E, prima di salutare questo mondo incantato, si pesca un bigliettino dall’ampolla: et voilà, la magie est servie!
 

Tortino dal cuore fondente

Se amate il cioccolato questa ricetta non vi deludera’. Un dolce tortino monoporzione che racchiude un cuore caldo di eccellente cioccolato cremoso, semplice, avvolgente e godurioso. Una dolce tentazione per il palato.
***
Ingredienti per 4 tortini
140gr. di cioccolato fondente di ottima qualita’
20gr. di cacao in polvere
2 uova intere e 1 tuorlo
20gr. di fecola
80gr. di burro
80gr. di zucchero a velo
1 bustina di vanillina
4 pirottini in alluminio
***
Ridurre il cioccolato a pezzettini, sciogliere a bagnomaria, unire il burro, amalgamare bene e togliere dal fuoco. In una ciotola lavorare con le fruste le uova con lo zucchero e la vanillina, quando il composto risultera’ spumoso unire il cioccolato fuso, mescolare bene poi, unire il cacao in polvere e la fecola setacciata. Amalgamare bene tutti gli ingredienti. Imburrare i pirottini e spolverizzare i fondo e i bordi con cacao in polvere. Versare il composto riempiendo i pirottini per 2/3. Cuocere in forno preriscaldato a 200 gradi per 10 minuti. Sfornare, capovolgere su un piatto e spolverizzare con zucchero a velo. Servire subito.
 

Paperita Patty

Panna cotta ai marron glace’

panna cotta

Uno dei dolci al cucchiaio piu’ conosciuti ed apprezzati da sempre, considerato un dessert della tradizione culinaria piemontese apprezzato per la sua cremosità, delicatezza e morbidezza

Il trionfo della dolcezza e della “galuperia” (golosita’ in piemontese). Questo e’ la panna cotta, uno dei dolci al cucchiaio piu’ conosciuti ed apprezzati da sempre, considerato un dessert della tradizione culinaria piemontese apprezzato per la sua cremosita’, delicatezza e morbidezza che si puo’ preparare in mille varianti per creare gusti sempre nuovi. Oggi ve la propongo in versione “marronata”.

***

Ingredienti per 8 stampini individuali

400ml di panna liquida fresca

100ml di latte

200gr di crema di marroni

3 fogli di colla di pesce

6 marron glace’ a pezzetti

2 cucchiai di rum

1 bustina di vanillina

***

Mettere a bagno in acqua fredda i fogli di colla di pesce. Scaldare la panna con il latte e la vanillina, portare quasi a bollore, togliere dal fuoco e sciogliere la colla di pesce ben strizzata, aggiungere il rum e la crema di marroni, mescolare molto bene. Distribuire sul fondo di 8 stampini in acciaio i marroni ridotti a pezzetti e versare la panna cotta, lasciar raffreddare e mettere in frigo per 12 ore. Deliziosa!

 

Paperita Patty

 

Tajarin al ragù langarolo

I “tajarin” sono una varietà di pasta fresca all’uovo tradizionale del Piemonte, in particolare delle Langhe. Si consumano con condimenti tipici del territorio, come il ragù langarolo a base di fegatini di pollo, che oggi vi propongo. 

***

Ingredienti 

200gr. di fegatini di pollo 
200gr. di salsiccia 
300gr. di passata di pomodoro 
30gr. di funghi porcini secchi 
1 piccola cipolla bianca 
1/2 gambo di sedano 
1 piccola carota 
1/2 bicchiere di vino rosso 
2 foglie di alloro 
Burro, sale q.b. 

***

Ammollare i funghi secchi. In una padella rosolare i fegatini con una noce di burro poi tritarli grossolanamente nel mixer. Sempre nella stessa padella, soffriggere con una noce di burro, un trito di cipolla, carota, sedano poi, aggiungere i funghi strizzati e la salsiccia sbriciolata. Lasciar insaporire a fuoco vivace e sfumare con il vino. Quando il vino sarà evaporato, aggiungere la passata di pomodoro, salare e lasciar cuocere a fuoco lento per almeno un’ora. Cuocere i tajarin, scolarli, condirli con il ragù e abbondante Parmigiano grattugiato. Servire subito. 

 

Paperita Patty 

Mostra di San Giuseppe edizione 73

Gira a pieno regime il motore della rassegna. Importanti novità nel settore dell’enogastronomia con la promozione dei prodotti del territorio piemontese e monferrino. E gusti e sapori provenienti da tutta Italia

L’ enogastronomia, con i suoi stand, è per la Mostra Regionale di San Giuseppe, da sempre, uno degli ingredienti di maggiore attrazione. Anche per l’edizione numero settantatre, che si svolgerà al Quartiere Fieristico della Cittadella di Casale Monferrato da venerdì 15 a domenica 24 marzo 2019, la società organizzatrice, D&N Eventi di Casale Monferrato, propone all’insegna della continuità una serie di novità finalizzate a promuovere i prodotti del territorio, monferrino, piemontese e nazionale. A provvedere alla ristorazione sarà una polentoteca di Vigliano Biellese che proporrà piatti a base di polenta e cucina piemontese in sinergia con i produttori vitivinicoli locali, in particolare i vini del Monferrato. E proprio il vino, coltura di pregio della terra di Monferrato, sarà il protagonista della ‘Piazza del Vino’, un’eno-area collocata nel percorso mostra adiacente all’area green (anche questa è una delle novità dell’edizione 2019, ideata e realizzata da Vivai Varallo con la collaborazione di Coniolo Fiori; a dimostrazione del proseguimento della collaborazione con la San Giuseppe che dura ormai da qualche anno. All’interno dell’area sarà presenta anche l’Istituto Luparia, scuola agraria della frazione San Martino di Rosignano Monferrato, anch’esso presenza costante negli anni. Sarà un’anticipazione di ‘Monferrato Green Farm’, la grande mostra-mercato, sempre realizzata da D&N Eventi Srl, interamente dedicata alla cura del verde e all’agricoltura che si svolgerà al PalaFiere nell’aprile 2020). E nell’Eno-area ci sarà unitamente alla presenza del Cobar-Consorzio del Barbesino, un’area di degustazione. L’offerta enogastronomica della San Giuseppe non si limiterà al locale proseguendo con una presenza di gusti e sapori da tutta Italia che, negli anni, ha sempre incontrato un notevole successo. Negli stand saranno anche presenti specialità di Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia in una vera e propria festa che coinvolge praticamente tutta l’Italia, a dimostrazione di espositori che credono fortemente nell’appuntamento casalese. E come sempre sono naturalmente riconfermati gli ingredienti che avevano contribuito al grande successo dell’edizione del marzo 2018, ovvero de ‘La Fiera dei record’, con un afflusso senza precedenti di espositori e di pubblico: si tratta dell’ingresso gratuito e del percorso a giorni alterni.

 

 

 

Per informazioni e prenotazioni stand rivolgersi

D&N Eventi Srl

Corso Valentino 72 – 15033 – Casale Monferrato (AL)

Tel. 335.7404114

Posta elettronica: commerciale@deneventi.it

 

Torta delizia campagnola dal cuore morbido

torta cibo 2Perfetta in ogni occasione. Un vero peccato di gola

 

 

E’ una crostata davvero speciale, un guscio di friabile pasta frolla burrosa dal cuore morbido morbido, ripieno di frutta di stagione, cioccolato e crema pasticcera, un mix di sapori e profumi che la rendono un’ irresistibile delizia. Perfetta in ogni occasione. Un vero peccato di gola.

 

 

Ingredienti:

Per la frolla

300gr. di farina

150gr. di burro

80gr. di zucchero

2 tuorli

Un pizzico di sale

 

 

 

Per la farcia:

3 tuorli

80gr. di zucchero

250ml. di latte

25gr. di farina

1 mela – 1 pera

100gr.di cioccolato fondente 70%

Buccia di limone grattugiata

Zucchero a velo per decorare

 

 

 

 

Preparare la frolla impastando velocemente nel mixer tutti gli ingredienti. Lasciar riposare l’impasto in frigo avvolto in pellicola da cucina per almeno 30 minuti. Preparare la crema pasticcera. Bollire il latte con la buccia di limone, filtrare. In una ciotola sbattere i tuorli con lo zucchero, aggiungere la farina setacciata e il latte caldo a filo. Cuocere per 8 minuti circa sempre mescolando. Lasciar raffreddare. Dividere la frolla in due parti, stenderla con il mattarello, con una parte rivestire una teglia da crostata precedentemente infarinata, bucherellarla e stendere sopra la crema pasticcera. Pelare e affettare la mela e la pera, disporle sulla crema. Far fondere il cioccolato con poco latte e distribuirlo sulla frutta. Coprire il tutto con la frolla rimasta. Infornare a 180 gradi per circa 50 minuti. Lasciar raffreddare e cospargere con zucchero a velo. Deliziosa consumata il giorno dopo.

 

Paperita Patty