LIFESTYLE- Pagina 22

L’ombrello e l’anguilla

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Non tanto alto, uno sguardo furbo e due gote belle rosse,Faustino non possiede “quarti di nobiltà”. Anche di sangue blu, nelle sue vene, non c’era traccia. Ma il suo doppio cognome – Giulini-Nobiletti – con quel trattino nobiliare può trarre in inganno. Quel trattino non era altro che un aggiunta posticcia, frutto di un errore dell’impiegato dell’anagrafe che aveva registrato l’atto di nascita aggiungendo al cognome paterno anche quello materno, separando l’uno dall’altro con un tratto di penna. Così, negli atti ufficiali e col tempo, la svista si affermò come la più reale delle realtà, con buona pace di tutti e di Fausto Giulini-Nobiletti per primo. L’errore non poteva però esser definito tale al cospetto del signor Francazzali, impiegato comunale con trent’anni e più di onorato servizio sulle spalle. Di fronte alla segnalazione del refuso, senz’altro frutto di una svista, s’irrigidì come uno stoccafisso: “Qui di errori non se ne fanno e non se ne sono mai fatti, chiaro?”. Non ammettendo, Eugenio Francazzali, alcuna possibilità di replica, la cosa finì lì. Di tempo,da allora, ne è trascorso tanto, praticamente una vita intera, e a parte l’essere riconosciuto come uno dei più accaniti giocatori di scopa d’assi della zona, il buon Giulini-Nobiletti, da tempo in pensione, è noto anche come il più formidabile pescatore d’anguille che si sia mai visto all’opera sul lago Maggiore. La zona dove “praticava” si estendeva lungo quel tratto di costa della sponda piemontese del Verbano che va tra la foce del Toce e il “molino di Ripa”, a Baveno. Nella pesca all’anguilla era facilitato, per così dire,  da un problema che da oltre vent’anni lo tormentava: l’insonnia. Dato che l’anguilla si pesca di notte, affondando la lenza nell’acqua scura come la pece, Faustino era avvantaggiato da quell’assenza di sonno nelle ore dedicate al riposo. Così, vigile e attento, per far passare le ore, pescava. A volte senza successo,  tornando a casa a mani vuote, lamentandosi con quelli che incontrava. La “solfa” era sempre la stessa. “L’Anguilla è in calo, vacca boia. E’ un po’ di  tempo che le cose vanno in malora. Tutte le anguille sono nate nel Mar dei Sargassi, l’unico posto dove si riproducono. Devono migrare, capito? Và di qui e và di là, l’anguilla. Un viaggio da Marco Polo. E, mondo ladro, adesso ci sono quelle dighe che regolano i livelli dell’acqua lungo il Ticino a rompergli le scatole, in particolare quella di Porto della Torre, tra Somma Lombardo e Varallo Pombia. Ecco, quella lì è diventata la linea del Piave per le anguille: da lì se pasà no! E se non si riproducono, io cosa pesco? Le scarpe vecchie e i barattoli arrugginiti?”.

 

Tra l’altro non è una pesca facile. Essendo l’anguilla un pesce potente e lottatore, occorre attrezzarsi a dovere. La canna? Con il cimino rigido, robusto e un mulinello in grado di ospitare una bobina di nylon di grosso spessore. La montatura dov’essere resistente, da combattimento: lenza dello 0,30 ,  amo del sette a gambo corto o del sei, forgiato storto, e un bel piombo a pera da 20 grammi. La ferrata non può essere incerta, balbettante. Non s’indugia, con l’anguilla: occorrono decisione e rapidità. Anche il recupero dovrà essere fatto nel modo più veloce possibile per evitare che l’anguilla riesca ad afferrarsi con la coda a qualche ostacolo sott’acqua, ancorandosi. A quel punto, ciao bambina: non la tiri fuori più neanche con il crick. Faustino é coscienzioso, attento, quasi uno svizzero. In quanto a precisione e professionalità pare la copia esatta del dottor Rossigni, quando visita con scrupolo i suoi pazienti. Faustino, la sua “visita”, la fa all’attrezzatura, ogni qualvolta – calate le prime ore della sera -parte per il lago. Oltre a canna, cassetta degli attrezzi ( ami,piombi, galleggianti, bave e così via), esche e guadino, non si scordava mai dell’ombrello. Sì, perché l’ombrello, come vedremo, è indispensabile. Quello che il buon Giulini-Nobiletti è solito usare l’ha acquistato da uno degli ultimi ombrellai della zona. Nella bottega di mastro Luciano il tempo si è fermato: vecchi mobili di legno con le vetrine piene di ombrelli artigianali di tutte le fogge. Erano amici e di lui Faustino parlava con entusiasmo. “ E’ lì, in quella bottega, che Luciano ripara ancora gli ombrelli, come faceva suo padre e prima di loro il nonno e lo zio. E’ uno come me, di quelli di una volta. Ormai quel mestiere, in giro per l’Italia,chi volete che lo faccia? Non lo fa quasi più nessuno ma lui resiste, tiene duro, altro che storie. Ho comprato due ombrelli fatti da lui, quello di tela pesante e con asta, manico e stecche in bambù e il puntale di ferro, e un altro di seta grezza. Una meraviglia! Il primo lo uso per ripararmi dalla pioggia, l’altro è il mio porta-anguille”. Il porta-anguille? Quando l’interlocutore sente questa storia per la prima volta, sgrana gli occhi. Ma cos’è? E lui, per tutta risposta, con quel suo sguardo malandrino, sfoderando uno dei suoi sorrisi più larghi, si mette a  parlare della pesca con il “mazzetto” e con l’ombrello. Lo fa pacatamente, con pazienza, senza “mettersi in cattedra”. Dice che si pesca sotto riva, con la canna fissa di bambù. Senz’amo, perché non serve. Stupiti? Tutti, la prima volta che hanno udito il racconto. Eppure si pesca così, sostiene Faustino, usando una lenza speciale: uno di quei normalissimi cordini di canapa per l’imballaggio e un sottilissimo filo di ferro cotto, morbido e pieghevole, della lunghezza di un metro. Quest’ultimo serve a legare “a mazzetto” una manciata di lombrichi. Prima di iniziare la pesca, occorre disporre l’ombrello aperto e capovolto, con la punta fissata per bene nel terreno. L’interno di questa  grande “scodella” va bagnato, così da renderne scivolose le pareti. Appena l’anguilla addenta il “mazzetto” si avvertono dei piccoli strappi che si alternano a tirate più decise e brevi pause. E’ l’anguilla che, con voracità, sta ingoiando l’esca. “ Qui non bisogna aver fretta”,spiega Faustino. “Occorre dar tempo, all’ingorda. I movimenti bruschi la insospettirebbero. La canna va alzata prima con lentezza e poi più in fretta , fino a portare la preda a pelo d’acqua. L’ultima fase, sempre senza strappi, è la prova del nove di abilità: si solleva l’anguilla per calarla nell’ombrello. Colta di sorpresa cercherà di riparare al suo errore e lo farà tentando di sputare l’esca.  Ma ormai è tardi,  per sua sfortuna:  non potendo sputare tutto il groviglio di vermi, si accorgerà che questi istanti saranno fatali. Cadendo nell’ombrello non avrà scampo: dal fondo, viscida com’è, non potrà risalire. Se però  ricade in terra, non resta che salutarla: sveltissima, al buio, riguadagnerà l’acqua”. Ride sornione, Faustino. E, visto che ormai il sole è in procinto di scomparire dietro al monte, con la canna e l’ombrello s’avvia verso il lago.

 

Marco Travaglini

L’estate a Sauze d’Oulx entra nel vivo

SAUZE D’OULX L’estate a Sauze d’Oulx entra nel vivo e propone per l’ultimo weekend di luglio un ricco calendario di eventi e manifestazioni. Un weekend all’insegna dello sport e della cultura.

Lo si può vedere sin dai primi appuntamenti di venerdì 26 luglio.

A cura dello Sci Club Sauze d’Oulx tornano le MiniOlimpiadi al campo sportivo Pin Court di viale Genevris: manifestazione ludico – sportiva per bambini e ragazzi dai 3 ai 13anni. Il ritrovo è per le ore 9 con inizio gare alle 10 e fine prima parte delle gare alle 12,30. Si riprende alle 14 per concludere la giornata alle 16 con le premiazioni. Merenda e ricco pacco gara e premi per tutti. Per informazioni ed iscrizioni: Sci Club Sauze d’Oulx Tel. +39 0122 858283

Sempre venerdì 26 luglio prende il via la rassegna “Le serate informative del Cai”, serate di divulgazione organizzate della sottosezione CAI di Sauze d’Oulx. Il primo appuntamento è con Massimo e Marco Garavelli sul tema “L’avventura coloniale italiana”. L’appuntamento è alle ore 21 presso il Bar Scacco Matto” di piazzale Miramonti.

Sabato 27 luglio a cura della Scuola Sci Sauze Project ecco l’evento Project Rolling day”: un evento a tema: rotolare, aperto a tutti grandi e piccini. Appuntamento dalle ore 15,30 in piazza III Reggimento Alpini. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il numero 0122/850654.

Sempre sabato 27 luglio alle ore 18 in piazza Assietta la performance di Alp King”. Matteo Zulian, in arte Alp King, si esibisce in Beat boxer e loop performer. Alp King unisce così le due specialità usando la loop station con effetti elettronici per chitarra. Canta e rappa sul beatbox in stile hip hop, reggae e drum& bass.

Nella serata di sabato 27 luglio per le “Serate informative del Cai” alle 21 al bar Scacco Matto” di piazzale Miramonti, due chiacchiere con le Guide Alpine Valsusa.

Triplo appuntamento anche per domenica 28 luglio.

Dalle ore 10 presso l’Ufficio del Turismo di viale Genevris è in programma l’11° Esposizione dei Palchi Caduchi e contestualmente il Raduno Nazionale dei Cercatori Palchi Caduchi.

Nel pomeriggio alle ore 17 presso il Parco Giochi Comunale animazione per i bambini con baby dance e attività di animazione.

Sempre domenica 28 luglio e anche lunedì 29 luglio dalle 9 in piazza Assietta per entrambi i giorni torna il Mercatino estivo di artigianato creativo Percorsi Creativi con la collaborazione di Arti e Sapori di Nord Ovest”.

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Che curiosi appuntamenti a Sant’Antonio di Ranverso!

 

 “Disegno dal vivo” con gli “Urban Sketchers” e “genealogia domestica” con la “nanabianca” Francesca Moscardo

Domenica 28 luglio

Buttigliera Alta (Torino)

Doppio appuntamento decisamente allettante e curioso anzi che no, per il fine settimana (domenica 28 luglio, a partire dalle 14,30) all’antica “Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso” (Buttigliera Alta, via Sant’Antonio di Ranverso 6) fondata dall’Ordine Ospedaliero di “Sant’Antonio di Vienne”, negli ultimi anni del XII secolo, su volere del Conte Umberto III di Savoia. Lì, in quell’antica struttura, (tappa strategica un tempo per la “Via Francigena”), dotata di una foresteria per i numerosi pellegrini e anche luogo di assistenza e di cura, da parte degli “Antoniani”, dichiarata “monumento nazionale” nel 1883 (e restaurata prima da Alfredo D’Andrade e poi da Cesare Bertea agli inizi del Novecento), arriveranno a totale disposizione dei visitatori e armati dei loro “ferri del mestiere” – solo acquerelli, matite e biro – gli “Urban Sketchers”.

Niente paura. Si tratta della “Community di disegnatori” (illustratori, grafici, architetti e in generale tutti gli amanti del disegno e dell’arte) che lì si ritrova per “disegnare dal vivo”. Il loro intento, portato in giro per tutta Europa, è quello di “innalzare il valore artistico, narrativo ed educativo del disegno sul posto, promuovendone la pratica e collegando le persone in tutto il mondo che disegnano i luoghi in cui vivono e in cui viaggiano”. Come una sorta di “cahier de voyage”, i disegni raccontano, la storia di quanto ci accade intorno, sono “una documentazione di tempo e spazio attraverso cui rappresentare realmente ciò che si osserva”. La storia del “movimento” è relativamente recente. Si torna indietro nel tempo all’anno 2007, quando l’illustratore di cronaca di origini spagnole Gabriel Campanario, incuriosito dal moltiplicarsi degli artisti che condividevano “online” disegni e schizzi delle loro città, creò il gruppo Flickr” che divenne in breve tempo il punto di riferimento di un’articolata e capillare rete di gruppi attivi a livello locale. Il crescente interesse verso questa pratica ha dato vita in breve tempo a numerosi Festival e a un fitto calendario di incontri e raduni periodici, che nel tempo sono andati ad attrarre  l’attenzione di “sponsor” importanti (prima fra tutte la “madre di tutte le agende”, la milanese “Moleskine”) e di “amministrazioni pubbliche” che hanno visto in questa attività estremamente concreta, visibile e reale un’ottima occasione per indagare con forte empatia e capacità illustrativa il tessuto urbano.“Il legame profondo con il territorio si coniuga, infatti, con una coscienza sociale condivisa dal movimento a livello mondiale che ha portato gli ‘Urban Sketchers’ ad attivarsi in diverse occasioni nell’ambito della raccolta fondi per progetti di recupero urbano o in occasioni di emergenze e calamità naturali”. Estremamente interessante sarà dunque vederli all’opera alla “Precettoria” e magari confrontare o porre in gioco i loro lavori, senza voler creare paragoni fasulli e insensati, con gli affreschi interni alla Chiesa realizzati da Giacomo Jaquerio(considerati uno dei capolavori della scuola tardogotica piemontese) o con il “pentittico” dell’abside di Defendente Ferrari, datato 1531.

Veronese, classe 1987, storica dell’arte ma anche blogger, copywriter e social media manager, Francesca Moscardo, attesa alla “Precettoria” con il suo “Fuoco Sacro”, sempre domenica 28 luglio, alle 17, è stata insignita il 31 marzo scorso del titolo di “Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana” dal Presidente Sergio Mattarella, “per l’entusiasmo e l’ironia con cui affronta i temi connessi alla sua disabilità”. Francesca scrive di sé: “Una stella piccola come la Terra, ma pesante come il Sole: questa è una ‘nana bianca’”. E “Nanabianca Blog. Il mondo a un metro d’altezza” è proprio il nome da lei dato al suo “Blog”, un luogo creato nel 2017, dove ha portato il suo punto di vista personale, spesso ironico, sul “nanismo” e sulla “disabilità” (Francesca soffre di una malattia genetica, la displasia diastrofica, caratterizzata da un difetto di accrescimento della cartilagine) offrendo consigli utili per affrontare la vita quotidiana “in formato – come dice lei da talentuosa ‘battutiera’- mignon”. Alla “Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso”, la “nanabianca” terrà un corso (sua ultima ossessione) di “Genealogia domestica”incentrato sullo studio e la memoria degli “antenati”, per aiutare le persone a conoscere le radici della propria famiglia. E proprio a Sant’Antonio di Ranverso, Francesca troverà terreno fertile, se si considera che la “Precettoria”, per gli abitanti della zona, ha costituito per moltissimi anni e generazioni il luogo della celebrazione di riti, battesimi ma soprattutto matrimoni. Gli scatti di quelle giornate costituiscono un patrimonio importante per la memoria di Ranverso. E saranno materiale prezioso per il “Fuoco Sacro” che Francesca terrà acceso nella sua nuova avventura di “genealogista alla pari”, come ama definirsi, instillando in chi l’ascolta non poca, piacevole curiosità. Anche perché, ironizza “vedere il mondo a un metro d’altezza non è cosa da tutti i giorni: un corpo di adulta e un punto di vista di bambina”.

Per info: “Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso”, Località Sant’Antonio di Ranverso, Buttigliera Alta (Torino); tel. 011/6200603 o www.ordinemauriziano.it

g.m.

Nelle foto: “Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso”, un disegno “Urban” e Francesca Moscardo (ph. Andrea Tasca)

 

Il Premio giornalistico del Roero

Bella serata Venerdì 19 Luglio a Montaldo Roero su Ponte dei Piaceri per festeggiare
il Premio Giornalistico del Roero che ogni anno si svolge in questo luogo.


Sono stati premiati giornalisti italiani e stranieri che hanno saputo valorizzare nell’arco dell’anno il Territorio del Roero con le loro testate giornalistiche e televisive.
Anchorman della serata il giornalista Beppe Rovera coadiuvato dal presidente dell’Associazione del Premio Giovanni Negro
Presenti Autorità regionali provinciali e locali. Presenti tanti Sindaci del Roero.
Presente il Comitato UNESCO nella figura di Giovanna Quaglia.
Presenti tanti  produttori del territorio.
Si è bevuto solo Arneis di diverse annate .
Eccellente organizzazione e catering.
Tra gli ARNEIS assaggiati da segnalare ….

NEGRO ANGELO – MONTEU ROERO
Metodo Classico
GIOVANNI
Blanc de Blanc
ROERO ARNEIS
DOSAGGIO ZERO
2018
Sboccatura AGOSTO 2023
Perlage fantastico , buona mineralita’ e cremosita’ in bocca . Veramente una bella Sorpresa. Bravo Giovanni !

DELTETTO – Canale
ROERO ARNEIS 2023
Daivej & San Michele

Due espressioni diverse di Arneis
DAIVEJ
Cru San Defendente ( Canale )
Mt 280 vigne piantate tra il 1996 e 2000
Versane N/E
Terreno calcareo , poca sabbia , bianco sciolto
Solo acciaio e cemento vetrificato , zero sulle buccia
Temperatura 17 gradi
2 mesi sui lieviti
Al naso lineare e preciso
In bocca Già Pronto , pulito , bel equilibrio e vivacità media in bocca

San Michele
Vigne piantate 1/3 1997 , 1/3 2002 , 1/3 2017
Terreno a strati di Sabbia , marna , conchiglie
4 ore a 10 gradi
Passato in legno mix Barrique e Botti da 2500 ( 30% nuovo – 70% usato )

TALIANO MICHELE
ROERO ARNEIS
SERNI
2023
Mt 320 ,vigne 20 anni , versante S/O
Terreno sabbia e vene di argilla
Acciaio
Temperatura 14 gradi per 4/5 mesi poi a 16 gradi
Al naso pulito
In bocca pulito, equilibrato ,easy . di pronta beva

MALVIRA’ – Canale
Roero Arneis
Renesio
2021
Solo acciaio
Al naso pulito, sentori di salvia
In bocca pulito, bei descrittori precisi , minerale , pieno

MALVIRA’ – Canale
Roero Arneis
Riserva
2020
Vigna Saglietto
Passato in legno
Al naso pulito
In bocca pulito, necessita ancora tempo

Lo stile del Produttore è evidente e di alto livello . Con i vini di Massimo Damonte bisogna solo avere un po’ di pazienza ma escono alla distanza.

Ma ecco i veri protagonisti della serata ….
Anche qui è evidente la mano del Produttore
La linea invisibile che unisce questi tre vini .

PACE – CANALE
Roero Arneis
2023
Mt 280 vigna 20 anni
solo acciaio
Zero su buccie, zero criomacerazione
Terreno poca sabbia, calcareo, pietre rotte
Al naso fresco ,sentori agrumati
In bocca già minerale, pieno con un finale dritto mantenendo una bella beva .

ROERO ARNEIS
RISERVA
2022
MOMPELLINI mga Canale
Vigna 20 anni
Terreno misto sciolto
12 mesi in acciaio

Al naso pulito, easy
In bocca pulito, fantastico, preciso

ROERO ARNEIS
GIUAN DA PAS
2013
Vigna di 30 anni
Terreno misto sciolto
12 mesi di batonage in acciaio con rimontaggi ogni 10 gg

Al naso fantastico TDN, vegetale, quasi mentolato
In bocca pienissimo, bella polpa e complessità minerali , balsamico Long time

In conclusione questo ultimo vino è il Principe della serata. Fantastico in bocca ed al naso con un TDN ( sentore di idrocarburi) che dimostra in modo inequivocabile che oltre a Nascetta , Timorasso ed Erbaluce anche il Roero Arneis in alcuni Cru può arrivare ai sentori tipici del Riesling .

Inoltre ecco due prodotti del Territorio davvero interessanti…

TINCA DI CERESOLE D’ALBA

CIOCCOLATO & MIELE

Un Saluto e ringraziamento ai Fratelli Negro Giovanni e Don Dino .
Al prossimo anno . Tien dur !
Come dicono IJ FARINEI DLA BRIGNA!

Luca Gandin

A Giaveno la tradizionale Notte Bianca

Sabato 27 luglio 2024, a partire dalle ore 18,00, grande appuntamento a Giaveno con la tradizionale Notte Bianca: storico appuntamento dell’estate, al suo interno vi è da sempre posto per musica, divertimento, buon cibo e shopping.

 

L’allestimento delle vie e delle piazze, a cura dell’Ufficio Turistico, coinvolgerà l’intero centro cittadino: ad affiancare l’ampia area mercatale saranno tre punti musicali, che andranno a proporre generi differenti tra loro.

In Piazza Ruffinatti spazio al country con l’esibizione della scuola di ballo Restart Country Dance; Piazza Maritano ospiterà invece il Duo Spezial, che proporrà melodie e canzoni tutte da danzare sulla grande pedana montata per l’occasione.

Grande novità è sicuramente rappresentata dal palco principale, quest’anno situato all’interno di Piazza Mautino, su cui si svolgerà una serata con il rapper El Poeta, il Dj Gallo Ale, ed i remix proposti dal duo No Audio: a cura di Jungle Company, l’intero evento è dedicato al pubblico più giovane, e costituisce il seguito delle feste “Ah!Pperò” il cui primo appuntamento si è tenuto durante la festa di primavera dell’aprile scorso.

Le attività commerciali andranno poi a proporre piccoli concerti e musica dal vivo nei dehor e negli spazi antistanti, mentre i bar allestiranno aree tavoli al fine di servire le loro specialità anche all’esterno, andando di fatto ad intervallare i colorati stand dei più di 100 espositori in fiera.

In vendita su Via Roma e Viale Regina Elena, zone dedicate allo shopping, non solo vestiario, borse, bijoux ma anche prodotti alimentari come miele, formaggi e prodotti da forno; nel centro storico cittadino e in via Coazze ampio spazio dedicato alle creazioni handmade, con hobbisti e creativi.

Piazza Molines rappresenterà invece il punto di riferimento per il food & beverage.

Saranno circa trenta gli stand di somministrazione che proporranno panini, frittura, crepes dolci e salate, dolciumi, arrosticini e carne alla griglia, oltre agli immancabili birrifici artigianali che offriranno l’occasione di poter assaggiare birre ottenute tramite lavorazioni caratteristiche, o con l’aggiunta di aromi particolari.

Sempre sulla piazza a servire nel corso di tutta la serata panini con porchetta, pizze al padellino e tanto altro sarà poi lo stand della Nuova Pro Loco Giaveno.

In via XX Settembre, invece, due immancabili appuntamenti culturali. Presso il Museo Alessandri, a partire dalle 18,00 e fino alle 24, visite guidate all’area espositiva e alla mostra temporanea “Visioni Surfata”, inaugurata in occasione del 60esimo anniversario del gruppo Surfanta.

Nella saletta adiacente, invece, mostra di pittura a cura di Daniela Ciuperca, in arte DANA, dal titolo “Attimi di Vita”, con apertura a partire dalle ore 16,00.

“Temporary Shop” al Forte di Vinadio

Ritorna a Vinadio, per un mese intero e per la sua XII edizione, il “pop –up store” che valorizza le eccellenze del territorio

Dal 25 luglio al 25 agosto

Vinadio (Cuneo)

Artigianato creativo, cosmesi e prodotti tipici locali: questi i tre elementi che caratterizzano il progetto ormai ultra-decennale del “Temporary Shop”, che aprirà anche quest’anno a Vinadio, fra le solide mura del “Forte Albertino” (ottocentesca architettura militare, voluta da re Carlo Alberto e fra le più significative dell’intero arco alpino) da giovedì 25 luglio a domenica 25 agosto. Un mese giusto giusto, durante il quale oltre venti artigiani creativi e produttori agricoli promuoveranno i loro prodotti e le loro creazioni all’interno, per l’appunto, dello “store” temporaneo, organizzato da “Fondazione Artea”, in collaborazione con il “Comune di Vinadio”.

L’ingresso è gratuito con accesso dal ponte di “Porta Francia”, dal lunedì al sabato dalle 14,30 alle 19, la domenica e la settimana di Ferragosto dalle 10 alle 19.

Molteplici e di svariati settori saranno anche quest’anno le proposte degli artigiani coinvolti, da filati, pelli e tessuti naturali a decorazioni e gioielli realizzati in molteplici stili e materiali. Diverse anche le offerte per la cura della persona, da saponi a creme artigianali ricavate da estratti di piante, a tisane a misti di spezie e bevande ottenute da erbe di montagna. Una gran parte giocheranno anche le eccellenze enogastronomiche locali con un’amplissima proposta di stand di prodotti freschi (verdura e frutta), ma anche di “lavorati” come deliziosi biscotti, confetture, succhi, miele per finire con formaggi, salumi e liquori artigianali.

Il “Temporary Shop” è un’iniziativa nata in continuità con “Montagna in movimento”, il percorso multimediale all’interno del “Forte” di recente riaperto con un nuovo impianto di illuminazione “green” più efficiente e a basso impatto ambientale. Il percorso dedica una sezione alle prospettive future di vita e di lavoro in montagna, richiamando proprio la figura degli espositori del “negozio temporaneo”, in maggior parte giovani, che rappresentano l’evoluzione degli antichi mestieri montani e che sono “l’esempio di come storia e tradizione possano coesistere con innovazione ed economia sostenibile”.

Vera novità di quest’anno al “Forte” è “L’Orto Segreto”, il nuovo spazio che rappresenta un innovativo approccio alla cultura, combinando la valorizzazione del patrimonio storico e architettonico, la cura della terra e dei sui prodotti con esperienze di comunità e condivisione “che rendono la visita unica e ripetibile nel tempo”.

Per maggiori info: tel. 0171/959151 o www.fortedivinadio.com

g.m.

Nelle foto: “Temorary Shop” e “Ingresso al Forte” (ph. Mauro Garello)

Succulenti cannelloni al gorgonzola in crosticina dorata

Una ricetta gustosa adatta ad ogni occasione. Crosticina dorata, ripieno morbido e vellutato, un primo piatto delicato, facile da realizzare e super veloce.

Ingredienti

Pasta fresca per lasagne (tipo Rana) 12 sfoglie
300gr.di ricotta morbida
300gr.di gorgonzola dolce e cremoso
1 uovo intero
Latte fresco q.b.
50gr. di grana grattugiato
Sale, pepe, noce moscata q.b.
Granella pistacchi  (facoltativo)

Mescolare la ricotta con il gorgonzola, 30gr.di formaggio grana grattugiato, sale, pepe e noce moscata, aggiungere l’uovo intero e diluire con poco latte sino ad ottenere una crema densa.
Ungere una pirofila da forno.
Stendere l’impasto su ogni sfoglia di pasta e arrotolare a ” cannellone”, sistemare nella teglia, versare sulla superficie la crema rimasta, diluita con altro latte, cospargere con il rimanente grana e infornare a 200 gradi per 20 minuti coperto con un foglio di alluminio poi, 5 minuti sotto il grill. Servire a piacere con granella di pistacchi

Paperita Patty