LIFESTYLE- Pagina 206

Nomofobia e Hikikomori

Tra i tanti neologismi che il progresso porta con sé, la nomofobia è forse il meno conosciuto come nome, ma quello che riguarda la maggior parte delle persone.

Deriva da No (negazione) e mobile (smartphone) e da fobia (paura): si tratta della paura di rimanere senza cellulare. E’ una scena ormai rituale quella di giovani che, seduti uno accanto all’altro su una panchina o addirittura al cinema, passano il tempo messaggiando o consultando il cellulare, quando addirittura non si mandano messaggi tra di loro. E che dire dei bambini al ristorante ai quali viene dato un cellulare, così stanno tranquilli e non disturbano i genitori durante il pasto. Il massimo lo si raggiunge quando una coppia, a cena al ristorante, invece di godere del momento di relax e di intimità, magari gustando un cibo particolare, si comporta come se si trattasse di due sconosciuti, ognuno dei quali si fa gli affari suoi con lo smartphone in mano. Possiamo parlare di nomofobia, come di vera e propria dipendenza patologica, quando un soggetto trascorre moltissimo tempo sullo smartphone, verifica di avere sempre la batteria carica, mantiene acceso il telefono 24 ore su 24 e lo porta con sé a letto e, soprattutto, controlla continuamente lo schermo per verificare se siano giunti messaggi, mail, media, ecc. Oltre ai sintomi comportamentali, possono manifestarsi veri e propri sintomi fisici, quali ansia, variazioni del battito cardiaco, sudorazione, dispnea, cefalea, che andrebbero curate rimuovendo ciò che ne causa l’insorgenza e non soltanto alleviando i sintomi. In caso di impossibilità di utilizzo dello smartphone si assiste ad una vera e propria risposta di panico simile a quella esperita con una fobia. Anche la sola idea di perdere il contatto con amici e conoscenti, di non essere rintracciabili e di non poter controllare notizie e profili social, genera un’angoscia profonda e reazioni assimilabili a quelle che caratterizzano le dipendenze e che possono, nel tempo, andare a compromettere la sfera psicologica, sociale, lavorativa o scolastica e individuale. Tra le conseguenze dell’uso eccessivo del cellulare troviamo tensione e insonnia fino ad arrivare ad un deterioramento delle funzioni cognitive. I sintomi ansiosi possono degenerare in disturbi di personalità o far emergere tratti comportamentali patologici, quali il disturbo ossessivo-compulsivo, la depressione, l’ansia sociale. L’uso eccessivo e la dipendenza dal cellulare nei più piccoli, poi, possono causare danni più gravi a partire dalle conseguenze fisiche alla vista, alla postura o legate alla ridotta attività fisica fino a disturbi cognitivi derivanti dalla iperstimolazione continua che genera affaticamento e tendenza all’isolamento sociale.
Per allontanarsi da questo uso eccessivo o dipendenza da smartphone si può agire sia a livello preventivo sia di intervento e cura laddove il disturbo sia ormai strutturato.
A livello preventivo, per bambini e adolescenti, è fondamentale la regolazione e la sorveglianza da parte dei genitori. Inoltre ci si può affidare alle App disponibili per controllare il tempo trascorso sullo smartphone così da bloccarne l’utilizzo una volta superato il limite stabilito. Nei casi più resistenti risulta utile la terapia cognitivo comportamentale che permette di ridurre fino ad eliminare i comportamenti patologici legati all’uso del cellulare mantenendo quelli di un sano utilizzo delle tecnologie. Pare, inoltre, possa avere buoni risultati la terapia della realtà portando il paziente nomofobico a concentrare la propria attenzione su attività che risultino per lui soddisfacenti sulla base dei propri interessi ed inclinazioni e che lo portino a distrarsi dallo smartphone (lettura, cinefilia, bricolage, attività all’aria aperta, ecc). In alcuni casi, e il Giappone è capofila in questo problema, tale abitudine diventa una vera autoreclusione: lo psichiatra giapponese Saito Tamaki ha creato per questa condizione il termine hikikomori; si calcola che in Giappone circa l’1% della popolazione ne sia affetto. Alla paura iniziale di restare senza uno strumento di comunicazione, di aiuto (pensiamo alle mappe satellitari), di soccorso, di servizi vari (banche, prenotazioni, visite virtuali) si aggiunge la volontà di isolarsi quasi totalmente dal mondo circostante, rifiutando contatti col mondo esterno, abbandonando scuola e lavoro, evitando il momento conviviale della cena con i congiunti, rifuggendo qualsiasi contatto sociale
(sport, amici, viaggi, svaghi). Il tempo viene così trascorso al Pc, allo smartphone o ai videogiochi, magari praticando qualche rara attività collaterale (disegno), ma senza abbandonare la casa. Quello che è peggio è che, se venissero privati della connessione, continuerebbero comunque a restare reclusi. Il fenomeno colpisce particolarmente i maschi intorno ai 14-16 anni, dotati di particolare intelligenza e sensibilità. Le cause sembrerebbero riconducibili alla difficoltà, proprio per queste loro peculiarità, di instaurare relazioni affettive e sociali soddisfacenti con i propri coetanei, con colleghi di studio o di lavoro. Spesso a monte di tale comportamento, e della ricerca di clausura, possono esservi episodi di bullismo, di imposizione a conformarsi alla società, di imporre loro l’appartenenza ad un mondo che a loro non interessa o che addirittura li spaventa. In realtà non è chiaro se questa tendenza all’isolamento sociale sia dovuta ad una dipendenza da smartphone o, viceversa, sia una tendenza insita in soggetti che faticano a gestire le pressioni e le richieste della società, per cui abbandonano scuola o lavoro, e trovano nei supporti tecnologici il modo più semplice e apparentemente meno ansiogeno, per trascorrere il tempo. In ogni caso, cosa possiamo fare se un nostro congiunto dovesse trovarsi in questa condizione? Vi sono scuole di pensiero opposte. Alcuni sostengono che forzare la mano sia controproducente; chi è affetto dal problema non va costretto a uscire se non si sente pronto, perché si otterrebbe l’effetto contrario. Quasi mai sarà la vittima a chiedere l’aiuto di uno psicologo o di uno psicoterapeuta, al quale spetterà il compito arduo di entrare in contatto con ragazzi che non vogliono essere contattati. Altri, invece, ritengono che sia necessario, con tempi molto soggettivi e che dipendono non soltanto dal carattere della vittima ma dalla gravità del problema, instaurare un condizionamento avversivo verso quello stile di vita, magari proponendo qualcosa che sicuramente incontri l’interesse della vittima. Ci sentiamo, in ogni caso, di dare un consiglio ai genitori (o a chi per essi) poiché è più semplice e efficace agire a livello preventivo piuttosto che cambiare un comportamento disfunzionale ormai interiorizzato. È importante osservare sempre il comportamento dei propri figli così da poter chiedere consiglio ed eventualmente intervenire alle prime avvisaglie di un cambiamento che possa rivelarsi pericoloso. È buona norma ridurre al minimo indispensabile, rispettando rigorosamente i tempi dettati dal buonsenso, l’uso dello smartphone per distrarre i bambini, così da potersi dedicare alle proprie incombenze o concedersi momenti di relax. Quella che sembra una buona soluzione sul momento, può rivelarsi nel tempo deleteria e portare con sé una sequela di disturbi fisici e di personalità decisamente più difficili da gestire o sradicare rispetto a qualche rinuncia e tempo in più (seppur faticoso) dedicato a creare una personalità ben integrata nella società, grazie a rapporti equilibrati e soddisfacenti a partire dall’ambiente familiare.
Non vi hanno chiesto loro di essere messi al mondo; accogliamoli in un mondo umano.

Sergio Motta
Cristiana Francesia

A Venaria la magìa fa sold out

Più di 20.000 le presenze totali raggiunte fra tutti gli eventi diffusi della XX edizione

Per la prima volta Masters Of Magic è diventato un festival diffuso 

Oltre 12 mila visitatori alla Reggia di Venaria 

4 sold out e 6000 spettatori al Teatro Alfieri 

1800 maghi provenienti da tutto il mondo alla Convention del Mastio della Cittadella

 

 

Grande successo per la magia alla Reggia di Venaria che ha superato le aspettative con oltre 12.000 visitatori fra tantissime famiglie e bambini immersi nei giardini delle rose in fiore per assistere, dal 2 al 5 giugno, a una sfida all’ultima “bacchetta magica” che ha decretato la vittoria di Kamimaro come Campione del Mondo di Street Magic.

 

Il pubblico ha avuto l’occasione di ammirare gli spettacoli più straordinari e scoprire i più grandi talenti della street magic, fra i segreti di nuove illusioni e i personaggi che hanno sfidato le più severe leggi della natura, attraverso il racconto del gioco e della magia, fra mille diverse emozioni immerse nell’immensa bellezza del Patrimonio Unesco della Reggia.

Ogni giorno, grandi e piccini hanno inoltre potuto raggiungere il Magic Corner e godersi l’emozione di un prestigio one-to-one, oltre a mettere alla prova le proprie capacità visitando il Museo delle Illusioni Ottiche in compagnia del Mago Fax.

Uno spazio a cielo aperto e interattivo dove toccare con mano la più grande collezione del mondo di illusioni ottiche, andare alla scoperta di affascinanti segreti sul funzionamento della nostra mente e scattare splendide foto.

Infine, i più giovani hanno potuto sperimentare anche l’arte del riciclo in maniera originale partecipando alla Eco Magic School. Insieme ai maestri di Masters of Magic hanno imparato a riutilizzare il materiale da recuperare per costruire un trucco di magia e metterlo in scena. Un’esperienza divertente e formativa all’insegna della magia e della sostenibilità!

 

Fra il pubblico la giuria ufficiale ha potuto quindi finalmente votare la finalissima che si è tenuta domenica 5 giugno, alle ore 18, nella Corte d’Onore della Reggia. 

Fra i vincitori sul podio al seguito di Kamimaro dal Giappone, classificato Campione del Mondo di Street Magic 2022, troviamo il secondo classificato, illusionista e attore, Lo Stramagante e al terzo posto il già Campione del Mondo nel 2015, Flip il Magamondo. Seguono l’esilarante Mister Bang e dalla Spagna Paxti, rispettivamente al quarto e quinto posto.

 

Il gioco nelle sue varie manifestazioni è stato il filo conduttore della proposta culturale articolata in un calendario di attività realizzate ad hoc, tra cui spiccano i Campionati Mondiali di Street Magic. Al tema del gioco sono infatti dedicate le mostre e le attività culturali della Reggia di Venaria nel 2022.

 

Per la prima volta Masters Of Magic è diventato un festival diffuso che ha totalizzato 22.500 presenze nelle tre location della XX edizione, sparse fra Mastio Della Cittadella in occasione della Convention grazie a 1800 maghi provenienti da 30 regioni del mondo.

La XX edizione ha fatto anche il pieno di sold out per tutti i 4 spettacoli del Gran Gala Show pari a 6000 spettatori, in scena al Teatro Alfieri il 28 e il 29 maggio. Si è rivelata una chiusura in bellezza la Reggia di Venaria dove si è decretato anche il Campione mondiale di Street Magic con 5000 ingressi al giorno, dal 2 al 5 giugno.

 

Gli appuntamenti della magia a Torino proseguono, dal 10 al 12 giugno, con la Magic School ospite di Torino Comics. Questa XX edizione del Masters of Magic World Tour 2022 ha infatti voluto attivare fortemente una collaborazione speciale con Torino Comics, il cui tema è appunto la magia, con “We believe in magic” in programma al Lingotto Fiere.

Maestri di Masters of Magic saranno presenti con una vera e propria Magic School ispirata a Harry Potter, a cui possono iscriversi e partecipare appassionati di ogni età. Un evento unico e assolutamente speciale nel suo genere, dove Masters of Magic allestirà tantissime attività, fra lezioni di magia ed animazioni che si terranno per l’occasione nella tre giorni di evento, che vedrà la partecipazione di Walter Rolfo, Presidente e fondatore di Masters of Magic. (https://torinocomics.com/)

 

Un’edizione davvero speciale per il ventesimo anno del più importante evento di magia al mondo che è tornato finalmente dal vivo a Torino, con oltre 100 ore di magia no-stop totalmente live.

 

Masters of Magic World Tour 2022 è realizzato anche grazie al supporto di Regione PiemonteCittà di TorinoCamera di commercio di TorinoTurismo Torino e Provincia, e gli sponsor IREN e Queencar.

 

WALTER ROLFO

PRODUTTORE E DIRETTORE ARTISTICO

Ingegnere, coach ed esperto in processi percettivi. Professore all’Università di Torino e al Politecnico di Torino, è stato relatore al TedxRoma e speaker al WIRED Next Fest. È uno dei più importanti studiosi di psicologia applicata alla ricerca della felicità oltre ad essere uno dei massimi esperti al mondo di illusionismo. Autore, conduttore e produttore televisivo per Rai, Mediaset e Sky con più di mille trasmissioni all’attivo. È fondatore e CEO di Masters of Magic, multinazionale worldwide leader per eventi live e tv legati alla magia. Ha ricevuto numerosi e importanti premi internazionali e detiene 5 Guinness World Records legati alla magia. È l’autore del best-seller L’arte di realizzare l’impossibile edito da Sperling&Kupfer. Da anni insegna le strategie di felicità per supportare le aziende e i loro leader, nel raggiungimento degli obiettivi strategici, attraverso la creazione di squadre efficienti, motivate e felici. È consulente di varie multinazionali.

 

 

 

ALESSANDRO MARRAZZO

REGISTA E SHOW DESIGNER

Alessandro Marrazzo è regista, scenografo, show designer, lighting designer, sceneggiatore ed autore televisivo. È una delle grandi eccellenze nazionali: ha portato il genio creativo italiano nel mondo, ideando film, musical, grandi recital comici, opere liriche e pièces teatrali di notevole spessore e rinomanza. Il suo percorso formativo lo ha fatto diventare uno degli scenografi cinematografici più importanti del panorama internazionale (vincitore nel 2006 del premio come miglior scenografo ASC CINECITTÀ STUDIOS CHIOMA DI BERENICE). Regista di spot pubblicitari e di trasmissioni per le principali reti televisive nazionali (RAI e MEDIASET) ed europee. L’originalità del suo approccio, unico al mondo, che consiste nel creare e dirigere opere nella loro globalità, e la sua eccellente poliedricità, lo portano ad essere uno degli show-designer più ambiti e ricercati, in tutti gli ambiti dello spettacolo.

Sito ufficiale: www.alessandromarrazzo.com

 

 

Primo Master dell’enoturista. Go Wine Campus

MERCOLEDI’ 20 – SABATO 23 LUGLIO 2022

Continuano le iscrizioni per partecipare ai quattro giorni ad Alba e nelle Langhe per approfondire sul “campo” le conoscenze sul vino e sull’enoturismo, attraverso lezioni, momenti di degustazione, percorsi sul territorio, case studies e testimonianze live con personaggi di spicco dell’enogastronomia.

 

 

Come annunciato Go Wine, associazione nazionale che promuove la cultura del vino e l’enoturismo, promuove per la prima volta un Master dedicato all’enoturismo.
Un Campus che va ben oltre le esperienze in cantina e le molte iniziative sinora svolte invitando i soci a camminare i territori del vino.

Da mercoledì 20 a sabato 23 luglio i partecipanti potranno vivere una vera e proprio full immersion dedicata al tema, con le quattro giornate sempre suddivise in due parti: al mattino le lezioni con un parterre di docenti molto qualificato che presentiamo a seguire; al pomeriggio incontri ed esperienze, sempre nel segno dello studio e dell’esame di casi che invitano all’approfondimento.

La Langa del Barolo, a due passi da Alba, è il teatro di questo Campus: un luogo che ha sviluppato con risultati di eccellenza il turismo enogastronomico ed ha ottenuto l’importante riconoscimento dell’Unesco.

Un teatro naturale perfetto per studiare la materia e svolgere anche molte iniziative parallele, pensate nel programma per arricchire l’esperienza. Ogni momento della giornata è pensato infatti per accostare allo studio momenti piacevoli e sfiziosi, come gli assaggi dei “wine time”, le cene in cantina, gli incontri con i produttori.

L’invito è rivolto a uomini e donne del vino, a giovani che operano in cantina o intendono attraverso gli studi e il lavoro avvicinarsi a questo mondo, ad enoappassionati che intendono affinare le loro conoscenze in un format unico nel suo genere.

 

IL PROGRAMMA

L’organizzazione delle prime due giornate si avvale del contributo e della presenza di Magda Antonioli Corigliano.

MERCOLEDÌ 20 LUGLIO

MATTINO

Il Turismo del Vino

Sala didattica
Enoteca Regionale Piemontese di Grinzane Cavour

 

ore 9.30

Introduzione e presentazione del Campus

Le nuove tendenze della domanda di turismo enogastronomico: emozioni lette fra tempo libero e mondo dell’agroalimentare

Docente:
Prof.ssa Magda
Antonioli Corigliano

ore 11.00

Coffee break

 

ore 11.15

La supply chain dell’offerta del turismo enogastronomico: attori, cultura e servizi per creare una rete di prodotti turistici di eccellenza

 

ore 13.00

Brunch presso il ristorante del Castello di Grinzane

 

POMERIGGIO

Incontri ed esperienze

ore 16.00

Vino e storia:

– dal Castello di Grinzane di Cavour al modello Grinzane oggi

– il vigneto sperimentale e la collezione ampelografica

 

ore 18.00

Wine Time: gli assaggi del Go Wine Campus: Autoctono si nasce…

 

ore 20.00

Cena

 

GIOVEDI’ 21 LUGLIO

 

MATTINO

Il Turismo del Vino

Sala didattica
Enoteca Regionale Piemontese di Grinzane Cavour

ore 9.30

 

Enoturismo e territorio: la premessa per azioni di comunicazione e promozione congiunta

Docente:
Prof.ssa Magda
Antonioli Corigliano

ore 11.00

Coffee break

 

 

ore 11.15

La parola ad alcune esperienze sul “campo”

a) Ente Turismo,

b) Consorzio Turistico,

c) Strada del Vino

 

ore 13.00

Brunch presso il ristorante Brezza di Barolo

 

POMERIGGIO

Incontri ed esperienze

ore 16.00

Vino e storia:

– Fontanafredda, il borgo, le cantine storiche

– il Castello di Barolo, il modello enoteca regionale

 

ore 19.00

Wine Time: gli assaggi del Go Wine Campus nelle terre del Barbaresco

 

ore 20.00

Cena in cantina nel Barbaresco

 

VENERDI’ 22 LUGLIO

MATTINO

Il vino elemento di traino per il Turismo del Vino 

Lezione in cantina

ore 9.30

Introduzione a cura di Go Wine

Vini autoctoni e internazionali

Docente: Professor
Vincenzo Gerbi

ore 11.00

Coffee break

 

ore 11.15

Vigneto e paesaggio per lo sviluppo del territorio e dell’enoturismo

Docenti: Professor

Marco Devecchi

 

 

Il ruolo della cantina

Docente: Enologo

Gianfranco Cordero

ore 13.00

Pranzo

 

POMERIGGIO

Incontri ed esperienze

ore 16.00

Vino e organizzazione: il Consorzio di Tutela del Barolo, le menzioni geografiche

Percorso in Langa, camminare le vigne del nebbiolo da Barolo, e incontro con due case history di cantine familiari

 

ore 19.00

Wine Time: gli assaggi del Go Wine Campus in  cantina

 

ore 20.00

Cena in cantina

 

SABATO 23 LUGLIO

MATTINO

Comunicare il vino e l’accoglienza in cantina

Lezione in cantina

ore 9.30

La comunicazione del vino

il ruolo dei social

Docente:
Giornalista

Antonio Paolini 

ore 11.00

Coffee break

 

ore 11.15

Saper fare, far sapere… ovvero come comunicare cantina e vini

Tecniche di degustazione, assaggi di vino e comparazioni.

Docente:
Enologo Gianpiero Gerbi

ore 13.00

Pranzo

 

POMERIGGIO

Incontri ed esperienze

ore 16.00

Vino e arte: la cantina come luogo di promozione attraverso case studies a zonzo in terra di Langa e Roero

 

ore 19.00

Wine Time di fine Master con cerimonia e brindisi per la consegna degli attestati di partecipazione.

 

 

“Quello che vogliamo darvi è una full immersion in un territorio per ricevere, attraverso lezioni ed esempi sul campo, messaggi e nozioni utili per la formazione di ogni partecipante.

Un’esperienza esclusiva in grado di arricchire il bagaglio di esperienza di un viticoltore o un operatore del settore, in grado tuttavia anche di gratificare e formare un enoappassionato sempre più interessato a conoscere e capire questo fantastico mondo”

I DOCENTI

Magda Antonioli Corigliano

Professore di Economia del Turismo e Direttore Acme presso l’Università Bocconi di Milano, Membro del Comitato di promozione del turismo (Ministero del Turismo) e Membro di AIEST, ATLAS e Un-WTO.

Già Consigliere speciale per il Turismo del Commissario UE, Presidente per il Turismo della Convenzione Europea delle Alpi (Ministero dell’Ambiente) e membro di Commissioni dell’UE, Ministeriali e Regionali per ricerche e attività di studio su tematiche inerenti all’Economia del Turismo e delle risorse enogastronomiche.

Direttore di numerose ricerche presso l’Università Bocconi, fa parte del Comitato Scientifico di varie riviste di Turismo e di Vitivinicoltura, è autrice di numerosi articoli e volumi sulle tematiche di Marketing turistico, con particolare riguardo al ruolo delle ICT, delle risorse territoriali e dell’enogastronomia.

Socio fondatore del Movimento del Turismo del Vino, già responsabile del Comitato scientifico delle Città del vino e dell’Enoteca Italiana

Vincenzo Gerbi

Svolge la sua attività di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino ed è coordinatore dell’Unità di Microbiologia agraria e Tecnologie Alimentari. È titolare del corso di Enologia nel corso di laurea in Viticoltura ed Enologia, del corso di Enography nel corso di laurea magistrale inter-ateneo in Scienze Viticole ed Enologiche. I temi di ricerca di cui si è maggiormente occupato hanno riguardato l’enologia e in particolare: la caratterizzazione chimico-fisica e sensoriale dei vini, l’applicazione delle biotecnologie alla fermentazione alcolica e malolattica dei vini, l’innovazione dei processi di vinificazione.

É autore di oltre 426 pubblicazioni, di cui 210 articoli su riviste (115 su riviste ISI).

Svolge anche un’intensa attività di divulgazione dei risultati scientifici nei confronti dei tecnici del settore enologico, delle associazioni dei produttori, dei tecnici assaggiatori e degli operatori della filiera enologica

Marco Devecchi

Professore Associato presso il Dipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari dell’Università di Torino. Attualmente è titolare dei Corsi di “Parchi e Giardini” e “Scelta delle specie vegetali per il progetto” ed è Docente del “Laboratorio di progettazione del paesaggio”. È membro della SOI Società Ortoflorofrutticoltura Italiana, di cui è stato consigliere della Sezione “Floricoltura”. È autore di oltre un centinaio di pubblicazioni scientifiche sulle tematiche del paesaggio agrario, della floricoltura e del giardino storico e contemporaneo.

Dal mese di aprile 2008, con delibera del Senato Accademico dell’Università degli Studi di Torino, ricopre il ruolo di Rappresentante dell’Ateneo di Torino nell’Assemblea Generale della Rete europea delle Università per l’attuazione della Convenzione Europea Del Paesaggio (UNISCAPE). Dal 2021 è membro del Comitato Scientifico del CERVIM – Centro di Ricerca, Studi e Valorizzazione per la Viticoltura di Montagna. Dal 2003 è Presidente dell’Osservatorio del paesaggio per il Monferrato e l’Astigiano e dal 1 gennaio 2010 al 1 gennaio 2013 è stato coordinatore della Rete degli Osservatori del Paesaggio del Piemonte

Gianfranco Cordero

Si diploma Enotecnico presso la Scuola Enologica di Alba nel 1978. Dal 1979 al 1986 svolge il lavoro di Enologo presso importanti aziende produttrici ed imbottigliatrici di vini, vermouth, spumanti e succhi d’uva. Dalla fine del 1986 si dedica al lavoro di libero professionista con iscrizione all’Albo dei Periti Agrari e tesseramento presso Assoenologi Italiani.

Da allora svolge attività di Consulenza Vitivinicola ed Enologica per importanti aziende vinicole su tutto il territorio nazionale, coordinando un team di enologi, con alcuni incarichi internazionali.

È titolare dal 1989 dello studio di analisi e ricerca Bi.Lab S.r.l., con sede in Guarene (Cuneo), accreditato per l’emissione di certificati ufficiali di analisi vini per l’esportazione e legislazione italiana e CEE. Il laboratorio è certificato ACCREDIA ed è sede autorizzata dal Ministero dell’Agricoltura per la tenuta e compilazione dei registri di cantina sul territorio nazionale.

Altre posizioni ricoperte da Gianfranco Cordero riguardano: Presidenza alla Commissione di Degustazione di Valoritalia, Presidenza alla Commissione di Degustazione Enoteca Regionale del Roero, collaboratore con l’Università degli Studi di Torino (Facoltà di Viticoltura ed Enologia), Docente Nazionale nei corsi dell’Associazione Italiana Sommelliers per materie enologiche, Docente nei corsi di enologia/degustazione Go Wine

Antonio Paolini

Giornalista e critico enogastronomico, è curatore della Guida Ristoranti d’Italia e nel board delle guide food del Gambero Rosso. Ha co-fondato e scrive per la testata web Vinodabere.it.  A lungo professionista al Messaggero (Esteri, Economia, wine & food columnist), è stato curatore de I Vini de L’Espresso e per oltre 10 anni nel comitato esecutivo della Guida ai Ristoranti d’Italia. Ha scritto tra gli altri per L’Espresso, Spirito Divino, Monsieur, La Cucina Italiana, I Fiori del Male, e pubblicato (De Agostini, Veronelli, Gribaudo-Feltrinelli, Touring) numerosi libri a tema enogastronomico e decine di Guide. Ha co-fondato a Roma il team multidisciplinare di degustazione “Accademia degli Insensati”

Gianpiero Gerbi

Enologo, ha studiato e si è laureato all’università di Torino e dal 2011 svolge attività di consulenza con il gruppo della Cordero Consulenze. Attualmente è relatore, assaggiatore esperto e docente delle associazioni Onav, Ais e Go Wine. Svolge attività di coordinamento enologico e strategico per associazioni e gruppi di produttori (Associazione Albugnano 549, Associazione produttori di Moscatello di Taggia, Associazione +Freisa)

 

 

Storie di orti, giardini e parchi con Paolo Pejrone

Domenica 5 giugno

 Nel parco del Castello di Miradolo, tra laboratori e percorsi guidati  

 

 

Appuntamento in Giardino”, l’iniziativa di APGI – Associazione Parchi e Giardini d’Italia, con il patrocinio del Ministero della Cultura che si svolge in contemporanea in oltre 20 paesi europei in accordo con Rendez-vous aux jardins, al Castello di Miradolo (TO) ha due grandi protagonisti: l’architetto Paolo Pejrone, attorno a cui ruota la mostra “Oltre il Giardino. L’abbecedario di Paolo Pejrone” e il Parco, da vivere e scoprire attraverso i laboratori per famiglie e un percorso guidato con pic-nic tra collezioni di camelie e ortensie, bambù giganti e alberi monumentali.

Si parte alle 11 con il laboratorio di lettura e manualità a cura di Sandra Dema, autrice del libro interattivo “Respira piccolo albero… respira” (2013, Edizioni Gruppo Abele), che prevede la creazione del proprio piccolo albero con l’utilizzo di materiali di recupero. L’attività è gratuita, indicata per bambini dai 3 ai 5 anni.

Sempre alle 11, nell’ambito di AMClub di Abbonamento Musei, parte anche il percorso guidato alla scoperta del Parco del Castello di Miradolo e delle sue collezioni di camelie ed ortensie, che prosegue alla 15 a Piossasco, a Casa Lajolo con il suo giardino all’italiana su tre livelli. La visita è un vero e proprio viaggio attraverso la storia del giardino all’inglese ottocentesco e delle specie esotiche che popolano il Parco, con un passaggio nella Serra neogotica e un’immersione nel bosco di bambù giganti, passando per i 5 alberi monumentali. Al termine della visita è possibile pranzare con un pic-nic nel Parco con i cesti di Antica Pasticceria Castino.

Alle 15 laboratorio di lettura con passeggiata nel parco “Ho abbracciato un gigante”, a cura di Sandra Dema, per la fascia di età 6-11 anni.

Alle 16,30 l’ultimo appuntamento è l’incontro con l’architetto Paolo Pejrone per parlare di “Storie di orti, giardini e parchi: virtuose solitudini, lunghe pazienze, grandi e piccoli dubbi”. Introduce Paola Eynard, vicepresidente Fondazione Cosso; modera Roberto Galimberti, Avant-dernière pensée. L’incontro è anche l’occasione per visitare “Oltre il Giardino. L’abbecedario di Paolo Pejrone”, la mostra che segue il corso delle stagioni, che accompagna il trascorrere del tempo, che muta prospettive, colori, luci e ombre, come un giardino. Il progetto espositivo, infatti, è stato immaginato come un cammino ideale lungo un anno, fino al 26 giugno, dove le opere in mostra cambiano con il variare delle stagioni. In esposizione, opere di Andy Warhol, Giorgio Griffa, Lucio Fontana, Giovanni Frangi, Francesco Menzio, Arrigo Lora Totino, Gilberto Zorio, Umberto Baglioni, Paola Anziché, Robert Rauschenberg, Giuseppe Penone, Mario Merz, Giovanni Anselmo, Francesco Garnier Valletti, Piero Gilardi, che costruiscono un dialogo immaginario con le parole dell’architetto Paolo Pejrone intessendo riferimenti e suggestioni e suggerendo letture e possibili interpretazioni del percorso di visita per costruire un cammino, oltre il giardino. La mostra si sviluppa attorno al concetto di abbecedario: un “ABC” del giardino, in rigoroso dis-ordine alfabetico, secondo le parole e i pensieri di Paolo Pejrone, ma soprattutto una riflessione profonda e intima su temi come la luce, l’ambiente, la calma, i dubbi, le speranze, le sfide che il mondo contemporaneo offre al rapporto tra uomo e ambiente.

 

PROGRAMMA

Domenica 5 giugno

Ore 11 – Attività per famiglie: Respira piccolo albero… respira

Laboratorio di lettura e manualità, a cura di Sandra Dema

Età consigliata: 3-5 anni

Attività gratuita per i bambini, per gli accompagnatori l’attività è inclusa nel biglietto di ingresso al parco. Prenotazione obbligatoria: 0121 502761 prenotazioni@fondazionecosso.it

Ore 11 – Percorso guidato dal Castello di Miradolo a Casa Lajolo

Ritrovo al Castello di Miradolo alle ore 11, spostamento autonomo per Casa Lajolo di Piossasco con ritrovo alle ore 15. Iniziativa organizzata nell’ambito di AMClub di Abbonamento Musei.

Quota di partecipazione: 12 euro per le visite guidate. Ingresso gratuito ai due castelli con Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta.

Possibilità di acquistare un cesto pic-nic per la pausa pranzo: 14 euro adulti/10 euro bambini. Per il pic-nic pagamento in loco e prenotazione entro il 1 giugno.

Ore 15 – Attività per famiglie: Ho abbracciato un gigante

Laboratorio di lettura con passeggiata nel parco, a cura di Sandra Dema

Età consigliata: 6-11 anni

Costo: 8 euro. Per gli accompagnatori l’attività è inclusa nel biglietto di ingresso al parco. Prenotazione obbligatoria: 0121 502761 prenotazioni@fondazionecosso.it

Ore 16,30 – Incontro con Paolo Pejrone: Storie di orti, giardini e parchi: virtuose solitudini, lunghe pazienze, grandi e piccoli dubbi

Introduce Paola Eynard, vicepresidente Fondazione Cosso; modera Roberto Galimberti, Avant-dernière pensée

La prenotazione è obbligatoria per tutte le attività: 0121 502761 prenotazioni@fondazionecosso.it

 

PAOLO PEJRONE

Per Paolo Pejrone, nato a Torino nel 1941, l’amore per l’orto e per il giardino nasce da bambino, quando nella casa di Torino impara a conoscere le piante. Si laurea in Architettura al Politecnico di Torino con Carlo Mollino, tra i più noti architetti del secolo scorso e fotografo di talento.

Il suo universo è profondo, assolutamente originale: già dagli anni della formazione diventa allievo di Russel Page (1906 – 1985), uno dei più grandi paesaggisti inglesi del Novecento e, dopo qualche tempo, raggiunge lo studio di Roberto Burle Marx (1909 – 1994), a Rio de Janeiro, per collaborare con lo straordinario paesaggista pittore. Dal 1970 lavora come architetto di giardini in Italia, Francia, Svizzera, Arabia Saudita, Grecia, Inghilterra, Germania, Spagna, Belgio, Principato di Monaco e Austria. Dal 1972 collabora continuativamente, sul tema del giardino, con numerosi giornali, riviste d’opinione e specialistiche. Ha raccontato di giardini e orti felici attraverso numerosi libri editi da Feltrinelli, Mondadori, Einaudi. È fondatore e Presidente dell’Accademia Piemontese del Giardino ed è l’ideatore della mostra-mercato “Tre giorni per il Giardino” al Castello di Masino. Nel 2013 è stato insignito del titolo di “Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres” dal Ministero della Cultura e Comunicazione di Francia.

 

Giorni e orari di apertura del Parco e della Mostra

Venerdì, sabato, domenica e lunedì ore 10/19 (ultimo ingresso ore 17)

Ingresso libero, prenotazione consigliata: 0121 502761 prenotazioni@fondazionecosso.it

La prenotazione è obbligatoria per le attività e le visite guidate

Tariffe: ingresso al parco con audioguida

Ingresso: 5 €

Gratuito: fino a 6 anni, Abbonamento Musei e Torino+Piemonte Card, Passaporto culturale

 

INFO

Castello di Miradolo, via Cardonata 2, San Secondo di Pinerolo (TO)

0121 502761 www.fondazionecosso.com

Turin Confidential Cosa succede a Torino: informazioni per chi arriva in città

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What’s on in Turin: events and attractions for tourists, occasional visitors and expats

June, what a lovely day to visit Turin! After the great success of the Eurovision Song Contest, the whole world has re-discovered Turin as a tourist destination. It happened with the 2006 Olympic Games, but thanks to Eurovision we have refreshed the world’s memory: we have a lot of museums, a vibrant cultural life, parks, and shopping centers so what are you waiting for?

Events

The Eurovision village has been so successful that the city has decided to maintain it as a venue for summer concerts and its website has become an official English source to check what the city has to offer. Well, together with this column.

June is also Pride Month. On June 18 a colorful parade will start from Porta Susa to Piazza Castello to celebrate diversity and human rights. Because LGBT rights are human rights. Let’s ketchup in Via Principe Eugenio at 4.30 pm.

And finally, free entertainment is provided by the crews of two movies. The city is, in fact, the set of the next Fast and Furious 10 with Jason Momoa, and 2Win, the story of the rivalry between Audi and Lancia. So, don’t get surprised if you see incredible vehicles chasing other cars.

But if you prefer something quieter, here are a few other ideas.

Art Galleries

Until Sunday 5 June, Galleria Pirra hosts the exhibition “Disantropica” with the photos of Gabriele Zago, an art director who lives and works in Turin. His works witness the lives of tribes in Papua New Guinea and their struggle with globalization.

From 8 June to 8 July, Luce Gallery presents the work of Caitlin Cherry, afro American painter, and sculptress.

Museums and Exhibitions

A new museum has opened in Town. Gallerie d’Italia is the new project of Banca Intesa San Paolo which displays its collection as well as temporary exhibitions at Palazzo Turinetti. Discover the impressive collection of pieces belonging to the Piedmontese Baroque together with the bank photo archive.

Gam is always worth a visit. First of all, because of the amazing World Press Photo, with the winning photos of the 65th annual press photo contest. But you can also enjoy A collection without borders, dedicated to international art pieces from the 1990s, as well as an exhibition dedicated to Flavio Favelli.

At Galleria Sabauda there is the unusual display of comics entitled “Ghosts and other mysteries”

Children will love it together with a visit to Mufant, the museum of fantasy and sci-fi.

Mao gives you the possibility to investigate the enchanting history of eastern art and opens a new exhibition entitled: The great void. From sound to image. While Palazzo Madama continues with its exhibition dedicated to Pompei.

Music

Fancy some music? How about having an aperitif at Blah Blah and then waiting for one of the many rock concerts?

Hiroshima Mon Amour also offers a rich program with gigs and dancing nights. Get back in shape as in July HMA will bring Skunk Anansie back to town.

And for a moment of little pleasure…

Turin has invented the “Happy Hour”. Sipping a Martini in one of the bars of Piazza San Carlo might give you a special view on the crashes and chasing of Fast and Furious. But if you choose a bar in Via Po or Piazza Vittorio and spot a blue Panda, that is me running late for work.

 

Lori Barozzino

Take a look at the last articles as many events are still taking place.

Lori is an interpreter and translator who lives in Turin. If you want to read more, here’s her blog.

La sesta edizione del Premio della Rosa Principessa Maria Letizia

Sabato 4 e domenica 5 giugno al Castello di Moncalieri

#moncaliericittanelverde

Non si era fermata neanche durante la pandemia, nella versione «Rose al Castello». Ora ritorna al gran completo il «Premio della Rosa Principessa Maria Letizia». La manifestazione florovivaistica e culturale dedicata alle rose si presenta sabato 4 e domenica 5 giugno con la sesta edizione nel Giardino delle Rose dell’imponente Residenza Sabauda del Castello di Moncalieri, parte del Patrimonio culturale UNESCO. Rose al Castello e le iniziative collegate sono organizzate dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo della Città di Moncalieri, coadiuvato dall’Associazione Culturale Kòres.

Presidente onorario della manifestazione è l’architetto di giardini e paesaggista Paolo Pejrone, mentre Madrina è Anna Peyron, vivaista specializzata in rose antiche, due nomi eccellenti della cultura del verde.

Come ormai tradizione, la manifestazione è aperta ad appassionati, floricultori e cittadini ad ingresso gratuito. Offre appuntamenti rivolti a ibridatori e giardinieri, lettori e musicofili, curiosi, estimatori del bello e amanti della natura, con appuntamenti e incontri adatti ai gusti più diversi, purché legati all’ambiente e alla bellezza.

 

Il Premio della Rosa è sempre più internazionale

Per vivaisti e ibridatori, momento centrale della due giorni è sicuramente il Premio della Rosa Principessa Maria Letizia, competizione che si fa di anno in anno più internazionale: l’edizione 2022 è infatti evento inserito nella EU Green Week 2022. Un patrocinio che era già stato assegnato a Moncalieri, unica città in Piemonte, nel 2021, con un evento dedicato al Parco Storico nel corso del quale era avvenuto un collegamento con Bruxelles). Il Premio 2022 vedrà la partecipazione di varietà di rose provenienti da Baden-Baden (città tedesca con cui Moncalieri è gemellata, e da cui proviene la giurata Nathalie Dautel), Inghilterra e Francia.

Presidente della giuria scientifica che assegnerà il Premio alla migliore nuova varietà ibrida di rosa è Marco DeVecchi, professore presso DISAFA dell’Università di Torino. Lo affiancano Piero Amerio, collezionista Roseto della SorpresaElena Del Santo, giornalista, Nathalie Dautel, fotografa ed esperta di giardini, Roseto di Baden Baden, Michela Mollia, scrittrice e rosaista.

Oltre al premio riservato ai nuovi ibridisi sono voluti dedicare quest’anno riconoscimenti anche ai vivaisti, che rendono il Giardino delle rose un tripudio di fiori, di profumi e di colori. Così un’altra giuria, composta da Marco De Vecchi (presidente), Alberto Testa, (Fondazione Albero Gemello) e Cristiana Ruspa, (architetto paesaggista Giardino Segreto) attribuirà un premio alla “Rosa più bella”, alla “Rosa più profumata” e al “Miglior allestimento”.

La premiazione avrà luogo nel Giardino delle Rose domenica 5 giugno alle ore 12.

Il Premio della Rosa è ispirato alla figura della principessa Maria Letizia Bonaparte di Savoia, nipote del re Vittorio Emanuele II, che istituì un concorso floreale in cui veniva selezionata e premiata la rosa più bella proprio al Castello di Moncalieri, cui fu assai legata e dove visse per un lungo periodo.

Due giornate per tutti

Rose al Castello è ormai una manifestazione di riferimento per gli operatori del settore, ma sua nota altrettanto caratteristica rimane l’attenzione per la cittadinanza, invitata a partecipare ad appuntamenti e iniziative legati dal tema conduttore delle rose e adatti ai gusti più diversi, dalle 10 alle 19 di sabato e domenica.

Da menzionare tra i numerosi appuntamenti culturali c’è innanzitutto la tavola rotonda sulla mostra “Oltre il giardino, l’abbecedario di Paolo Pejrone” (presso il Castello di Miradolo) a cui partecipano, tra gli altri, Rosellina Archintofondatrice della casa editrice Archinto e Maria Luisa Cosso, presidente della Fondazione Cosso.

Vi si uniscono gli incontri tra rose, libri e poesia, in cui si parlerà, tra l’altro, di Orti botanici d’Europa con Cristina Archinto e Alessandra Valentinelli e di rose nella letteratura con Margherita Oggero e Enrica Melossi.

Ci saranno momenti dedicati al recupero di Parchi storici, in primis il Parco del Castello Reale di Moncalieri, del Parco del Flauto magico di Emanuele Luzzati a Santa Margherita Ligure e di nuovi spazi verdi, come l’avveniristico giardino pensile (il più alto d’Europa) realizzato sulla pista del Lingotto.

Per la musica, si va da un omaggio a De Andrè, con lo spettacolo Rose di Rame, alla musica raffinata di Armilla Ensemble.

Sarà presente inoltre la mostra fotografica di Cristina Archinto, fotografa del verde e del paesaggio.

In entrambe le giornate ci saranno, inoltre, momenti dedicati a bambini e ragazzi, insieme ad attività laboratoriali a tema ecologico per i più piccoli da svolgere con le famiglie.

L’apertura ufficiale della due giorni sarà sabato 4 alle ore 12, con il sindaco di Moncalieri Paolo Montagna e l’assessore alla Cultura Laura Pompeo.

Durante la manifestazione sarà effettuata una raccolta fondi a favore di FPRC di Candiolo (Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro), presso una postazione con operatori sanitari disponibili a dialogare con il pubblico sui temi della prevenzione e della cura.

La due giorni è a ingresso gratuito. Si svolgerà nel Giardino del Castello di Moncalieri anche in caso di pioggia.

Rose al Castello si inserisce tra le iniziative volute dall’amministrazione per promuovere l’immagine di “Moncalieri Città nel Verde”, in particolare valorizzando il Castello (patrimonio Unesco dal 1997) e il suo Parco, appena acquisito dalla Città e attualmente oggetto di un ampio progetto di recupero, che verrà presto aperto al pubblico. Proprio in quest’area sarà realizzato il futuro roseto dedicato proprio al Premio della Rosa, per ospitare le nuove varietà, mentre a fine 2021 è stato collocato a dimora un nuovo apiario, con la prospettiva di ricavarne miele derivato dalle essenze botaniche del parco. Il tutto grazie a un consolidato rapporto di partnership con il Dipartimento di Scienze Agrarie Disafa dell’Università di Torino e con il professor Marco Devecchi. Un percorso che a marzo ‘22 ha portato al varo del progetto MonVert, finanziato dal San Paolo con un contributo di 80.000 euro nell’ambito del bando Next Generation We e destinato a ridisegnare l’intero assetto del verde cittadino proprio a partire dal Parco Storico come “cuore” dell’intero sistema.

Di questa ampia proposta paesaggistica e culturale fanno anche parte i percorsi della collina (parte del sistema CollinaPo riserva della biosfera, MaB UNESCO dal 2016), la cerchia di antiche vigne, gli splendidi giardini e il parco fluviale, che impreziosiscono il panorama circostante, rendendo, insieme alla ricchezza architettonica del Centro Storico, la città di Moncalieri un vero polo di attrazione turistica.

Rose al Castello e le iniziative collegate sono organizzate dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo della Città di Moncalieri, coadiuvato dall’Associazione Culturale Kòres.

L’allestimento floro-vivaistico è curato dalla web gardener Simonetta Chiarugi.

Il Premio della rosa e Rose al Castello, per il luogo in cui si svolgono e la figura di Maria Letizia che li ispira, rappresentano la proposta culturale più strettamente legata all’immagine di Moncalieri e riconosciuta ben oltre l’ambito locale. La Principessa Maria Letizia Bonaparte Savoia, nipote del re Vittorio Emanuele II, era molto legata al Castello di Moncalieri, dove aveva istituito il concorso floreale in cui veniva selezionata e premiata la rosa più bella. La kermesse è dedicata proprio a lei ed è ospitata nella stessa cornice in cui è nata oltre un secolo fa: il Giardino delle Rose del Castello Reale – dichiara soddisfatta l’assessore alla Cultura e al Turismo Laura Pompeo – Stiamo raccogliendo i frutti di un lavoro iniziato nel 2015 con il progetto Moncalieri Città nel Verde, che guida e ispira ogni aspetto della nostra programmazione. Fiorile (quest’anno per la prima volta in doppia edizione, primaverile e autunnale) e il Premio della rosa vi giocano un ruolo chiave insieme al nostro convegno internazionale, i Dialoghi sul paesaggio, di cui è in calendario a luglio la settima edizione, interamente dedicata al cambiamento climatico”.

La sindrome di Dorian Gray

L’eccessiva preoccupazione di invecchiare può essere patologica e trasformarsi in un disturbo particolare: la sindrome di Dorian Gray

La sindrome di Dorian Gray si sviluppa in persone caratterizzate dall’essere eccessivamente preoccupate per il loro aspetto e, contestualmente, prive di eccessive difese nello scoprire in se stessi modificazioni strutturali e estetiche comuni a tutte le persone che raggiungono la condizione tipica della vecchiaia.

È stata descritta per la prima volta nel 2000 dal dottor B. Brosig della Justus Liebig University (Giessen, Germania), specialista in Psicoterapia e Psicodinamica che, nel definire tale sindrome, si è ispirato al celebre romanzo scritto da Oscar Wilde nel 1890, in cui si narra di un giovane che, avendo modo di ammirare il proprio aspetto in un ritratto realizzato magistralmente, prova l’intenso e struggente desiderio di non invecchiare, di restare giovane per l’eternità, volendo che la degenerazione senile riguardi la figura abilmente disegnata sulla tela e non più lui che, in virtù di tale artifizio, potrà rimanere giovane per sempre.

Il rammarico di essere costretti a invecchiare, la perdita della freschezza e della tonicità muscolare giovanile, è comune alla maggior parte delle persone ed è anche comprensibile; si tratta di un decadimento ineluttabile che, con il trascorrere del tempo, tende a manifestarsi sempre più con maggiore evidenza e contro cui, purtroppo, non si possono opporre se non che pochi provvedimenti.

Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! chi vuol esser lieto, sia: di doman non c’è certezza“; il noto verso di Lorenzo il Magnifico, scritto nel 1490, descrive con mirabile sintesi, il disagio provato da sempre in tutte le generazioni, e invita con eleganza a non cadere in depressione per la decadente trasformazione del nostro misero corpo terreno.

Quando la preoccupazione diviene eccessiva, i medici parlano di Dismorfofobia, noto disturbo identificato con la sigla BDD (Body dysmorphic disorder), rappresentato da una preoccupazione significativa e insolita per qualche difetto percepito nelle proprie caratteristiche fisiche, siano queste reali o immaginarie.

I pazienti affetti dalla sindrome di Dorian Gray sono ossessionati dal voler mantenere il più giovanile possibile il loro aspetto e, sovente, assumono atteggiamenti tipici delle generazioni più giovani, cercando di assimilarsi a queste, comportandosi e vestendosi di conseguenza e in tale modo rallentano di molto la loro crescita emotiva continuando a comportarsi quasi come degli adolescenti.

Un aspetto da non sottovalutare in questa sindrome è che i pazienti, per ostacolare il processo d’invecchiamento, possono commettere azioni in grado di risultare pericolose per la loro salute, dedicando una gran parte del tempo alla ricerca che spazia dai più svariati prodotti cosmetici fino alla ricerca di specialisti di chirurgia plastica capaci di rimodellare il loro fisico e, in particolare, il volto, in modo da poter recuperare la bellezza ormai sfiorita. Tipico è l’abuso dell’utilizzo di Botox che, specie se somministrato da persone inesperte consultate per lo più con la speranza di risparmiare, possono avere effetti devastanti.

Il problema di fondo di questa sindrome è il rifiuto di se stessi; una persona con questa sindrome non può accettarsi così com’è; è un paziente in grado di accettarsi solo costringendosi ad essere ciò che la società vuole che sia, o meglio è un individuo che pensa di non essere all’altezza di ciò che la società richiede alla sua figura, non rispondente secondo la propria visione distorta, ad una condizione ottimale di bellezza.

E’ ben radicato nella sua mente il concetto che la propria forma del corpo o del viso siano fattori decisivi per il proprio progetto di vita. Nella nostra società, purtroppo, questo può essere vero in parte. Lo sviluppo della superficialità è responsabile del fatto che sempre più aziende utilizzano queste variabili come elementi di accettazione o promozione professionale.

Indubbiamente vi è in questi soggetti una buona dose di narcisismo; il narcisista è una persona ossessionata da ss stesso, che presta pochissima attenzione agli altri: lui o lei deve essere ammirato, sempre.

Il narcisista esagera le sue conquiste e le sue capacità, è ossessionato dal potere, si sente attaccato se non è ammirato, reagisce in modo esagerato se viene criticato, può trasformarsi in una persona presuntuosa e superba.

Per nostra sfortuna la società in cui ci troviamo a vivere è vittima di una certa superficialità, derivante dall’ossessione imposta in particolare da alcuni spot pubblicitari, che tentano di imporre modelli in cui vengono sottolineati per lo più solo meriti esteriori, derivanti dalla bellezza e da un malinteso senso del successo, inteso come accumulazione di ricchezza e beni personali. E, forse, potrebbe essere possibile che buona parte dei disagi delle nostre società dipendano proprio da questo modo di approcciare il mondo da parte di persone, molte delle quali inconsciamente affette dalla sindrome di Dorian Grey, che soffrono di un narcisismo patologico, in accordo con la tesi del drammaturgo e premio Nobel T.S. Elliot il quale sosteneva che “la maggior parte dei problemi del mondo sono dovuti a persone che vogliono essere importanti”. In altre parole, narcisisti.

Rodolfo Alessandro Neri

Una cipolla dolce e digeribile diventa Presidio Slow Food

A Drubiaglio, nella piemontese Valle di Susa

Il progetto di tutela dell’ortaggio, da tempo segnalato sull’Arca del Gusto, coinvolge nove produttori e l’amministrazione comunale di Avigliana (To)

La Dora Riparia come il Nilo, la Valle di Susa come la valle del fiume più lungo del mondo. Che cosa ci spinge a fare un paragone così azzardato? La storia dietro all’ultimo Presidio Slow Food, in ordine di tempo, a venire lanciato: quello della cipolla bionda piatta di Drubiaglio, frazione di Avigliana, comune della Valle di Susa in Piemonte. A venirci in soccorso, spiegando che cosa accomuna due territori così distanti come l’Egitto e quest’area del Piemonte, è Roberto Sambo, responsabile regionale dei Presìdi Slow Food: «Drubiaglio si trova sulla sponda sinistra della Dora Riparia, cioè dall’altra parte rispetto a dove sorge l’abitato di Avigliana, e la differenza nella tipologia del terreno è significativa. Fino a una cinquantina d’anni fa, le campagne di Drubiaglio venivano fertilizzate (oltre che dalla consueta concimazione organica effettuata dai contadini) anche per effetto dei periodici straripamenti della Dora Riparia e del torrente Messa. Le esondazioni, infatti, hanno a mano a mano arricchito il suolo di limo, proprio come accaduto lungo il corso del Nilo, rendendo il terreno non solo fertile ma anche soffice». Oggi, grazie alle arginature, i torrenti non straripano più, ma il suolo continua a rivelarsi un prezioso alleato dell’agricoltura.

 

Terreni fertili e storie di confine

Non avendo precisi riferimenti storici, è difficile datare l’inizio della coltivazione della cipolla nel territorio di Avigliana, ma non è inverosimile immaginare che si tratti di un’abitudine diffusa già ai tempi della dominazione romana. «Tra i romani, la cipolla era un ortaggio molto noto e apprezzato – prosegue Sambo – e a Drubiaglio sono stati rinvenuti resti archeologici dell’antica Statio ad Fines Coti. In sostanza, qui vi era una stazione adibita alla riscossione dei dazi sulle merci che, provenienti dalla Francia, attraversavano le Alpi per raggiungere l’Italia. In Valle di Susa, vero e proprio crocevia di questi commerci, si svilupparono così microeconomie territoriali fiorenti, tra le quali quella relativa alla produzione delle cipolle».

Certo, non era sufficiente che genti e prodotti passassero da Avigliana per far sì che i prodotti della terra avessero successo: occorreva che fossero buoni, validi e soddisfacenti. La cipolla di Drubiaglio, evidentemente, queste caratteristiche le aveva. E le conserva ancora oggi: «Io la chiamo la cipolla delle due D, nel senso che è dolce e digeribile» racconta Antonella Doni, referente Slow Food del Presidio e promotrice del progetto.

Cipolla di Drubiaglio © Valerie Ganio Vecchiolino

La cipolla con gli amaretti?

«Diventare Presidio Slow Food è un riconoscimento al valore del prodotto e alla storia di un territorio – prosegue Doni –. In quest’area, che nell’Ottocento era troppo lontana da Torino per diventare un bacino agricolo della città, lavorare la terra è sempre stata un’abitudine diffusa, tanto che molte famiglie coltivavano la cipolla di Drubiaglio per il consumo famigliare». Ed è proprio in questo modo, grazie cioè alla saggezza dei contadini locali e alla capacità di trasmettere questo sapere, che il seme si è tramandato di generazione in generazione. Seme, aggiunge il referente dei produttori che aderiscono al Presidio Fabio Porcari, che pare aver trovato nel terreno di Drubiaglio l’unico l’habitat ideale per essere prodotto: «Sebbene la pianta cresca bene anche nella bassa Valle di Susa e in Val Sangone, i tanti tentativi di riprodurre in quei luoghi il seme non hanno mai dato risultati ottimali».

E in cucina? La cipolla si presta benissimo a essere cucinata ripiena: «La si può consumare cruda, ma è al forno che dà il meglio di sé. Ha un diametro di 7-8 centimetri ed è così dolce che non occorre preparare un ripieno sostanzioso che contrasti il sapore tipico delle cipolle – aggiunge Porcari –. Pensate infatti che molte persone, qui, non utilizzano la carne per riempirle, e aggiungono anche l’amaretto all’impasto!».

 

Dall’Arca del Gusto al Presidio, passando per la De.C.O. e l’impegno comunale

La cipolla bionda piatta di Drubiaglio, appena divenuta Presidio, è da tempo in orbita Slow Food: faceva infatti già parte dell’Arca del Gusto, il registro sul quale l’associazione della Chiocciola segnala prodotti, razze animali, varietà vegetali e tradizioni gastronomiche a rischio scomparsa. Quello dell’ortaggio valsusino è un esempio virtuoso di come, anche grazie all’impegno delle amministrazioni locali, sia possibile far rivivere una coltura che, negli ultimi decenni, era stata confinata alle piccole quantità degli orti locali e messa in disparte in favore della più semplice coltivazione di mais. Già nel 2016, infatti, il Comune di Avigliana aveva istituito un marchio De.C.O. (Denominazione Comunale di Origine) dedicato alla cipolla di Drubiaglio, coinvolgendo gli stessi nove produttori che oggi aderiscono al Presidio e che da tempo si sono dotati di un disciplinare che vieta l’utilizzo di pesticidi, diserbanti e concimi chimici.

«Finalmente siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo che questa amministrazione si era prefissata già prima della pandemia di Covid-19 – conclude Fiorenza Arisio, assessore all’Agricoltura del Comune di Avigliana –. Creare un Presidio Slow Food è un’ottima occasione per poter promuovere un’agricoltura più sana, perché rispettosa del territorio e priva di pesticidi. E poi c’è il tema del consumo di acqua: le risorse idriche saranno sempre più scarse e il fatto di poter coltivare prodotti che non necessitano di tanta acqua, come invece richiede il mais, è un aspetto importante da tenere in considerazione».

Tutta mia la città: storie cucite a mano

Spettacoliincontrivisite guidateeventi di socialitàda giugno a settembre a Moncalieri con “Tutta mia la città” sarà una vera estate formato famiglia. I nove appuntamenti e la seconda edizione del festival Open-T concluderanno, infatti, la programmazione “fuori dalla scuola” di Storie cucite a mano, progetto nazionale triennale selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile che coinvolge anche Roma e Lecce. L’ingresso è libero con prenotazione consigliata su Eventbrite. Info e programma moncalieri@storiecuciteamano.it – 3342188797 – percorsiconibambini.it/storiecuciteamano.

Domenica 5 giugno dalle 9:30 per la Giornata mondiale dell’ambiente tutte le realtà che abitano il Parco Le Vallere organizzano una camminata alla scoperta della riserva naturale. Durante la passeggiata sarà possibile sperimentare tanti “passi diversi”, conoscersi e salutarsi con un aperitivo offerto da Pro Loco Moncalieri. Non mancheranno varie attività: Passeggiamo e … puliamo!, Walk in balance, Fitwalking, Alla scoperta della vegetazione del Parco!, Passeggiata Pedagogica. La giornata è organizzata grazie alla collaborazione tra Ente Parco del Po Piemontese, Unione dei Comuni di Moncalieri, Trofarello, La Loggia, Comune di Moncalieri, Associazione Donna Tea, AMaR Piemonte Onlus, Casa Zoe, Centro Studi Sereno Regis, Educazione Progetto, Pro Loco Moncalieri. Prenotazione consigliata su Eventbrite.

Cresce l’attesa per la seconda edizione di Open-T, Festival di teatro e lettura per bambini e ragazzi ideato, diretto artisticamente e organizzato dall’Associazione Teatrulla che dal 17 al 25 settembre proporrà due week end con spettacoli e incontri/laboratori con autori e compagnie proveniente dal Piemonte e dal resto d’Italia. Per prepararsi al festival, Storie cucite a mano ospiterà due interessanti appuntamenti. Il primo sabato 11 giugno dalle 17:30 nel Parco Le Vallere con “Bosco in delivery“, un percorso animato a cura del Bosco delle Meraviglie. Bambine e i bambini saranno accompagnati su un sentiero attrezzato dove incontreranno personaggi fantastici, leggendari, mitologici e della storia locale. Un bosco animato da folletti, alberi parlanti, orchi, lupi mannari, elfi, streghe, cavalieri e fate con i quali i partecipanti costruiranno l’intero percorso, modificando di volta in volta l’esito dell’incontro successivo grazie agli strumenti di cui saranno dotati: mantello dell’invisibilità, pozioni magiche, spade e scudi. Nell’ultima, tappa su una grande radura, l’esperienza acquisita nell’intero viaggio permetterà di scoprire il trionfo del bene e della forza della verità.

Domenica 12 giugno alle 18:30 nel Salone Ovale del Polifunzionale Don P. G. Ferrero in Via Santa Maria 27 bis spazio a “Come from away“, una serata dedicata al musical con i SOS – Singers on stage. L’esperienza, che unisce l’attività corale alla messa in scena teatrale, nasce nel 2015 sotto la direzione artistica del Maestro Paolo Zaltron. Negli anni, SOS partecipa a numerosi concerti, manifestazioni a Torino e nel resto dell’Italia, sviluppando diverse collaborazioni con realtà corali e teatrali, oltre che con diversi professionisti del settore. Caratteristica unica del gruppo, che può vantare cantanti, attori e performer di ogni età, è la miscela originale tra un’attività impostata inizialmente con la cura della ricerca sonora tipica dell’attività corale, e la successiva messa in scena dei brani con un lavoro di ricerca registica ed emotiva, portando in vita con una nuova ottica musical classici e moderni, scelti per fare risaltare l’aspetto corale e con una attenzione particolare alla narrativa dei brani di repertorio.

Venerdì 24 giugno alle 20 in Piazza Vittorio Emanuele II, nell’ambito di MySummer della Città di Moncalieri, il progetto proporrà “Storie in piazza: animazione per famiglie” (info e programma completo mymoncalieri.it).

Domenica 26 Giugno alle 10:30 tutte e tutti in Gita al Centro Visita dell’Area Faunistica Uomini e lupi di Entracque, in provincia di Cuneo con possibilità di trasferimento in pullman con partenza alle 8:15 dalla Biblioteca Civica Arduino a Moncalieri. Il Centro si compone di due sezioni complementari. Il Centro visita, in Entracque paese, propone un percorso di scoperta, dedicato al mito del lupo. All’interno dell’Area faunistica in località Casermette, un percorso multimediale introduce in modo appassionante alla biologia del lupo. Un ampio recinto ospita alcuni animali non più in grado di vivere in natura, che è possibile osservare dalle torrette d’avvistamento. Il Centro Uomini e Lupi è gestito dalla Cooperativa Montagne del Mare.

Sabato 9 luglio alle 16 il secondo appuntamento con Aspettando Open-T accoglierà l’esperienza del “Circo Luce“. Il progetto artistico nasce da un’idea di Luciano Strasio, marionettista, falegname ed educatore: quella di usare la propria bici come mezzo di trasporto da città a città e come luogo di spettacolo. Montando e smontando un piccolo châpiteau/tendone da circo cucito intorno alla bicicletta e posizionando su questa una scatola adornata da tante coppie di fori.

Domenica 17 Luglio alle 10:30, Storie Cucite a mano, in collaborazione con il progetto Ip Ip Urrà, proporrà una Gita ai Giardini della Venaria Reale e al fantacasino. La Reggia fu concepita come luogo di loisir, gioco e divertimento, un aspetto dell’antica vita di corte che trovava la sua maggiore rappresentazione proprio nei Giardini, in particolare nel Tempio di Diana di cui oggi rimangono solo le fondamenta. Il Fantacasino, l’attrazione del Boschetto dei giochi pensata per le famiglie e un pubblico di ogni età ideata da Massimiliano Colangelo, trae ispirazione proprio dalle forme e dalle proporzioni del Tempio di Diana, riproponendone in chiave moderna il ruolo di locus ludi dei Giardini.

Venerdì 29 Luglio alle 18:30 nel Cortile del Polifunzionale Don P.G. Ferrero da non perdere la Cena di mezza estate per condividere una serata di divertimento e socialità.

Dopo la pausa di agosto, sabato 17 e 24 settembre al Parco Le Vallere domenica 18 e 25 settembre al Polifunzionale Don P.G. Ferrero in scena gli spettacoli della seconda edizione del festival Open-T.

Venerdì 23 settembre alle 15 sempre il Polifunzionale ospiterà “Storie cucite a mano: tre anni di scuola, famiglie e cultura“, un convegno di chiusura del progetto Storie cucite a mano con la partecipazione di tutti i partner di MoncalieriRoma e Lecce e altri ospiti. Grazie al progetto di contrasto alla povertà educativa, prevenzione del disagio e promozione del benessere per bambine e bambini tra i 5 e i 14 anni e per le loro famiglie, dal 2019 nelle tre città si sperimentano interventi innovativi per dare vita a un modello inedito di intervento per la costruzione di comunità educanti, fondato sull’alleanza tra scuole, associazioni, istituzioni, organizzazioni, sistema dei servizi e singoli cittadini.

Moncalieri, il progetto Storie Cucite a Mano – coordinato dalla Cooperativa Sociale Educazione Progetto di Torino (capofila), dall’Associazione 21 luglio di Roma e da Fermenti Lattici di Lecce, con il monitoraggio della Fondazione Emanuela Zancan e la comunicazione a cura della Cooperativa Coolclub – coinvolge l’Amministrazione Comunale di Moncalieri e l’Unione dei Comuni di Moncalieri, Trofarello e La Loggia, l’associazione Teatrulla, la Cooperativa Sociale P.G. Frassati e l’Istituto Comprensivo Statale “Santa Maria”, che – insieme allo “Stomeo – Zimbalo” di Lecce e al “Giovanni Palombini” di Roma – ospita la sperimentazione delle équipe ad alta densità educativa che affiancano i docenti nel loro compito. Nelle altre città Storie cucite a mano ha tra i partner anche ABCittà società cooperativa sociale onlus, Associazione Garofoli/Nexus, Digiconsum, Fondazione per l’educazione finanziaria e al risparmio, In.F.O.L Innovazione formazione orientamento e lavoro, Comune di Lecce, Casa Circondariale “Borgo San Nicola” di Lecce, Principio Attivo Teatro, PSY Psicologia e Psicoterapia cognitiva integrata.

Il progetto Storie cucite a mano è stato selezionato da Con i bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile che nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD. Info su www.conibambini.org.

Storie cucite a mano – Moncalieri
percorsiconibambini.it/storiecuciteamano
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