LIFESTYLE- Pagina 205

Bentornati al Giardino Medievale di Palazzo Madama

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Riapertura mercoledì 2 giugno

Noto come il “Giardino della Principessa” dedicato alla Principessa d’Acaia Bona di Savoia, undicesima figlia di Ludovico d’Acaia e di Anna di Lusignano – dal prossimo mercoledì 2 giugno torna a riaprirsi al pubblico il “Giardino Botanico Medievale”, che dal 2011,  nel fossato di Palazzo  Madama, ospita  la fedele e suggestiva ricostruzione di un giardino di tardo Quattrocento, riprendendo nell’organizzazione della struttura e nella scelta delle piante le indicazioni trovate in alcuni documenti, risalenti al governo di Ludovico Principe d’Acaia (1402 – 1418), in cui erano elencate le spese di vario genere di Palazzo Madama. Ebbene, a 10 anni dall’inaugurazione, botanica e giardinaggio continuano a essere protagonisti di primissimo piano con l’introduzione di nuove specie di piante ornamentali e officinali, frutti e ortaggi e con la ripresa di visite e attività volte alla scoperta delle fioriture stagionali, di curiosità botaniche e di particolari aspetti di coltivazione e gestione naturale del giardino.

Tutti i mercoledì del mese di giugno, dalle ore 16.30 e alle ore 17.30, saranno dedicati alle “Passeggiate con il curatore botanico Edoardo Santoro, che, con l’aiuto dei volontari del progetto Senior Civico del Comune di Torino, accompagnerà i visitatori nelle diverse aree del giardino tra rose antiche, officinali mediterranee, medicinali indigene, fiori di campo e piante dimenticate. Dal mese di luglio le passeggiate avranno cadenza mensile e l’appuntamento sarà il primo mercoledì del mese.

Altro progetto. Si sa che il giardino è anche luogo fra i maggiormente deputati alla lettura e per questo motivo, l’ultimo venerdì del mese dalle ore 16.30 alle ore 17.30 verrà dedicato all’appuntamento Libri e giardini: sarà un’ora pomeridiana durante la quale i visitatori potranno pescare a sorpresa da una cesta alcuni libri scritti da famosi giardinieri o giardiniere, intellettuali, personaggi dello spettacolo, che amano mettere le mani in terra e raccontare esperienze di giardinaggio, piante curiose o avventurosi viaggi botanici.

Info: il giardino è visitabile con un biglietto dedicato (5€, gratuito Abbonamento Musei e Torino + Piemonte Card) oppure con il biglietto di ingresso al museo.

Costo appuntamenti in giardino: € 4 (max 10 persone)
Calendario Passeggiate con il curatore botanico | ore 16.30 – 17.30; mercoledì 9, 16, 23, 30 giugno; mercoledì 7 luglio, mercoledì 4 agosto
Calendario Libri e giardini | ore 16.30 – 17.30; venerdì 25 giugno, venerdì 30 luglio, venerdì 27 agosto

Prenotazioni: madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

g. m.

Cioccolatitaliani, la catena di store dall’anima piemontese ha aperto a Torino

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L’inaugurazione in Via Sant’Ottavio

Vincenzo Ferrieri, Ceo: “7 nuove assunzioni per l’apertura, ma a regime nei nostri store ne lavorano 20”Il genio italiano delle fontane di cioccolato che ora sono in tutto il mondo, l’abbiamo trovato proprio qui in Piemonte”

Cioccolatitaliani ha aperto a Torino, una delle città chiave per la catena di store, sede di importanti fornitori e che ha dato origine all’idea delle famose fontane di cioccolato.

Nata nel 2009 dall’intuizione della famiglia Ferrieri, in meno di 8 anni, Cioccolatitaliani diventa uno dei maggiori retailer di cioccolato in Italia e all’estero operando in 8 differenti mercati per un totale di 49 punti vendita. Oggi il gruppo, con l’apertura di via Sant’Ottavio, vuole celebrare la città dalla quale ha avuto tanta innovazione e dare un segno di positività e di crescita con l’assunzione di personale, nonostante il Covid. Tra i fornitori Gobino, Silvio Bessone (il primo grossista di cioccolato della catena), e la Selmi Group di Pollenzo come azienda produttrice delle fontane di cioccolato.

Torino rappresenta l’eccellenza del cioccolato in Italia – racconta Vincenzo Ferrieri CEO di Cioccolatitaliani – e per noi aprire qui è un traguardo ambizioso e allo stesso tempo un ringraziamento alla città che ci ha ispirato e che speriamo di soddisfare con la nostra proposta. Al Piemonte dobbiamo parte della nostra storia, è qui che abbiamo sviluppato le nostre iconiche fontane di cioccolato, con Selmi Group. Per questa apertura abbiamo al momento assunto 7 collaboratori, ma nei nostri store a pieno regime ne lavorano 20: non appena la situazione si normalizzerà, contiamo di procedere come abbiamo fatto negli altri locali”.

Il concept dello store è stato ideato e realizzato dal Designer Fabio Mennella, in collaborazione con la direzione creativa dell’agenzia Antitetico Lab di Milano che ha saputo creare spazi ad hoc in pieno stile “Chocology: la filosofia di Cioccolatitaliani (che si traduce nell’arte di rendere protagonista il cioccolato mixandolo con il gelato, il caffè, la pasticceria e la cucina). Le pareti sono inoltre decorate con una suggestiva carta da parati azzurra con fave di cacao realizzata e progettata dalla Designer Serena Viganotti per suscitare le tipiche sensazioni di felicità e serenità che lo store emana.

 

“In Cioccolatitaliani abbiamo coniato l’espressione Chocology, cioè la filosofia di mixare il cioccolato con la gelateria, la caffetteria, la pasticceria e anche con la cucina” – continua Ferrieri -. “I nostri chocolate bar sono amati da una clientela molto ampia, dall’intenditore al bambino che vuole un gelato al cioccolato, anche se offriamo molto di più. I clienti apprezzano sia i nostri prodotti sia la nostra capacità, tramite il cioccolato, da sempre comfort food per eccellenza, di regalare un momento di gioia ad ognuno di loro”.

Vincenzo Ferrieri, CEO del Gruppo, 11 anni fa ha deciso con il padre di scommettere su un’idea innovativa, e dall’apertura del primo store a Milano, Cioccolatitaliani è diventato il primo format italiano completamente dedicato al mondo del cioccolato, dalla colazione al dopocena.

Ad oggi, il gruppo è presente in Italia, in tutto il Medio Oriente con store in Qatar, Kuwait, Arabia Saudita, Marocco e Bahrein, Albania e Kosovo con 12 punti vendita diretti e 32 in franchising.

Cioccolatitaliani fa parte del gruppo Gesa Srl, ed espande il suo concetto di food retail con il brand PIE (Pizzeria Italiana Espressa), un format dedicato alla personalizzazione della pizza.

La Locanda nel Parco, cibo e comunità

Sabato 29 maggio apre a Torino il nuovo laboratorio socio culinario dove il cibo è il contorno del fare comunità

 

Tra i palazzi di via Artom e i sentieri nel verde di Parco Colonnetti, si trova La Locanda nel Parco, il primo laboratorio socio culinario che fa incontrare il cibo e le persone in quello che è il luogo di unione tra il paesaggio urbano e il paesaggio naturale, ideale passaggio dalla realtà cittadina fatta di strade, traffico e rumore ad una realtà più bucolica fatta di natura, tranquillità e cultura.

La Locanda nel Parco è un food format innovativo, inserito in un contesto unico arricchito da una fitta programmazione culturale, artistica e musicale. Ad inaugurare l’apertura, sabato 29 maggio, il jazz trio Cora Bonetto Vasserot in “Non solo Broadway” alle ore 21, preceduto dalle ore 18 da un dj set.

Dopo 10 anni in cui si sono succedute differenti gestioni, la Cooperativa Sociale Mirafiori ha deciso di investire in un territorio dove ha radici profonde e dove è forte il senso di appartenenza alla comunità, rinnovando completamente lo spazio della Locanda nel Parco, diretta emanazione della casa del quartiere “La Casa nel Parco” gestita dalla Fondazione Mirafiori.

Da un punto di vista sociale, la Locanda vuole essere un luogo di aggregazione, ma anche formativo, di inserimento lavorativo e di sviluppo dei progetti della Cooperativa. Dal punto di vista ambientale, la Locanda è un luogo di transizione tra la città e la natura. L’ambientazione “green” parte dall’interno del locale, con le pareti decorate a graffiti, tipiche dell’ambiente urbano, dagli street artist di Pigmenti, le luci di design a risparmio energetico di Creative-Cables, gli elementi di arredo in legno. All’esterno è la natura a farla da padrone tanto da ricoprire di verde tutta la terrazza che diventa un vero e proprio giardino pensile, punto di osservazione privilegiato sul parco, sulle case di via Artom e sull’intero arco delle montagne, tra cui svetta il Monviso. In questo lembo di Parco Colonnetti che ospita la Locanda e la Casa nel Parco si respira un’atmosfera particolare e di forte impatto soprattutto sulla terrazza a forma di mezzaluna verde, unica nel panorama cittadino e con pochi eguali in Europa. Vista la caratterizzazione della struttura, la proposta culinaria è improntata all’offerta di piatti semplici, della tradizione italiana, con l’utilizzo di ingredienti del territorio prodotti in modo sostenibile: menù alla carta con formule “combo” a pranzo, l’aggiunta della pizza alla sera, tapas all’ora dell’aperitivo, brunch alla domenica e cestini pic nic attrezzati di tutto punto da prelevare all’interno della Locanda e gustare nella terrazza attrezzata, per la prima volta, con tavoli e sedie in materiali naturali. Il cibo, alla Locanda nel Parco, è il contorno del fare comunità.

 

Non solo Broadway…!

Jazz trio Cora Bonetto Vasserot

Gilberto Bonetto (pianoforte), Diego Vasserot (tromba e flicorno), Alessandro Cora (voce)

Il trio nasce dall’esigenza di fondere le qualità artistiche dei tre musicisti in un vero e proprio viaggio musicale, uno spettacolo fatto di brani strumentali, canzoni e racconti per immergersi nel repertorio del ‘900 americano e non solo. Gli arrangiamenti, curati dall’ensemble, alternano momenti con sonorità più classiche a momenti più jazzistici in cui gli strumenti, voce compresa, dialogano per ricreare le atmosfere di quegli anni.

 

 

Info

La Locanda nel Parco, via Modesto Panetti 1, Torino

Inaugurazione: sabato 29 maggio

dalle ore 18 dj set; alle ore 21 concerto jazz trio Cora Bonetto Vasserot

La Locanda nel Parco sarà aperta da martedì a domenica

Giorno di chiusura: lunedì

www.casanelparco.it/la-locanda

info@cooperativamirafiori.com

 

Un charity shop e una vendita promozionale da non perdere

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Nel Regno Unito sono popolarissimi e a Londra sono una vera e propria istituzione. Si chiamano Charity shop, negozietti in cui si può trovare di tutto, dall’abbigliamento vintage all’arredamento per la casa.  Shop come negozio, charity come beneficenza dal momento che il ricavato delle vendite va a organizzazioni senza scopo di lucro.

A Torino, c’è ne uno bellissimo, quasi nascosto in Via Pacinotti 2/a, tra Via san Donato e Corso Regina Margherita. Non ci passi per caso, ma quando lo scopri non puoi fare a meno di tornarci.

 

CambiaMenti è il negozio che Maria Pecoraro e Michela Zappia, mamma e figlia, aprono nel 2007 dopo aver fondato l’associazione Kons. Ma facciamo un passo indietro perché questa è una bella storia da raccontare ed è tutta al femminile.

 

Michela come nasce l’idea della Onlus?

 

Per caso. Anni fa organizzavamo spettacoli ed eventi e una parte del ricavato andava sempre ad associazioni benefiche, a cause che ci stavano a cuore. Poi un giorno la mia dentista mi fa scoprire l’ambulatorio Bambi del Regina Margherita. L’ambulatorio opera in uno spazio davvero angusto e si occupa di visitare mamme e bambini per verificare se c’è stato un abuso familiare.

 

Un compito non facile.

 

Già, soprattutto perché per i bambini non deve sembrare una visita. Bisogna capire se c’è stata violenza e a quel punto allontanare mamma e figlio dall’ambiente familiare mentre si mette in moto la macchina giudiziaria. Così abbiamo iniziato raccogliendo fondi per acquistare un videocolposcopio.  Successivamente io e mia mamma volevamo aprire una casa famiglia, ma non ne eravamo in grado fino a che nel 2020 sulla nostra strada abbiamo trovato la comunità Murialdo.

 

Una comunità che ha una struttura in centro a Torino, giusto?

 

Esatto, con sei alloggi destinati all’ospitalità di mamma e bambino, anche se spesso le mamme ospiti hanno anche due o tre bambini. È un luogo bellissimo, gestito da donne, Oss, volontarie e ovviamente Melina, la responsabile.

 

Voi, la dentista, le operatrici. Donne che aiutano donne.

 

Si, in un ambiente con spazi condivisi come il salone e la cucina. Le ospiti della casa famiglia fanno un percorso che cerca di guidarle verso l’indipendenza una volta lasciata la struttura.

 

Non siamo ancora arrivate al Charity shop

 

Dopo aver saputo che la nostra Onlus Kons sosteneva la comunità Murialdo, molti amici hanno inziato a donarmi abiti per le ospiti e i loro bimbi. A un certo punto Melina, la responsabile mi dice che avevano troppa roba e non sapevano più dove metterla. Fu allora che mi è venuta l’idea del negozio. Potevo vendere tutto ciò che ci veniva donato, aiutare la comunità e l’ambulatorio Bambi e persino riciclare.

 

Un circolo virtuoso rappresentato dal negozio di Via Pacinotti 2/a.

Esatto. E oggi in negozio puoi trovare abiti, accessori, bigiotteria per adulti e bambini. C’è un’ampia selezione di giocattoli sia usati sia nuovi. Due volte all’anno la Quercetti ci dona i giocattoli, ma non è la sola a sostenerci. Sono molti i privati e le aziende coinvolte ma preferiscono non essere nominate.

 

In pieno stile sabaudo

 

E a me piace l’idea che chi viene qui trova l’abito vintage firmato o l’accessorio per arredare casa.

 

Continui a organizzare eventi?

 

Certo. Infatti oggi venerdì 28 Maggio e domani, sabato 29 svendiamo tutto a due euro.

 

Lo so, ho già adocchiato due anelli e non intendo lasciarmeli scappare.

 

Saremo aperti con orario continuato dalle 9.30 alle 19. Esporremo nel piazzale davanti all’ingresso e, come è successo in passato, sarà una piccola festa per chi ci passa a trovare.

 

Io lo dico sempre. Lo shopping fa bene a noi, al nostro stile, all’economia. Questo poi è totalmente privo di sensi di colpa. Anzi, abbiamo bisogno di contatti e di solidarietà, oggi più che mai. Io poi ho pure bisogno di un anello rosso da abbinare a una collana comprata di recente!

 

Lori Barozzino

L’ultimo numero della Rivista Savej è dedicato alla natura

Da giovedì 27 maggio sarà nelle edicole di tutte le province del Piemonte l’ultimo numero di Rivista Savej dedicato alla natura. 

La natura piemontese ha da sempre affascinato e meravigliato artisti e scienziati. Artisti come i pittori della Scuola di Rivara e i Sei di Torino che offrono uno sguardo poetico sui paesaggi naturali della nostra regione mentre le illustrazioni dei grandi maestri di iconografia botanica, come Francesco Peyrolery Tecofila Colla, stupiscono ancora oggi per la loro precisione e maestria nell’uso del colore.  

Non solo arte ma anche scienza, dai botanici che si concentrarono sulle specie autoctone come Carlo Allioni a quelli che girarono il mondo alla scoperta di nuove specie come Carlo Bertero. Ed è giusto sensibilizzare sul grande problema del cambiamento climatico che ha portato realtà attuali come le Banche del Germoplasma a trovare soluzioni per preservare il futuro delle piante piemontesi dall’estinzione.

Sarà un numero particolarmente prezioso ed appagante agli occhi dei lettori: petali, foglie e frutti hanno popolato le pagine in un turbinio di forme e colori. Oltre alla consueta rubrica dedicata alla storia delle parole piemontesi e a uno spazio dedicato ai consigli di lettura, in questo sesto numero troverete anche:

  • la natura nel Liberty torinese;
  • la flora nei nomi dei luoghi che ci circondano;
  • i boschi piemontesi tra reale e immaginario;
  • le specie esotiche descritte da Emilio Salgari.

Una petizione per intitolare una via a Macario

Torino, 26 Maggio 2021 –  Il 27 maggio del 1902 nasceva il grande Erminio Macario. Neanche un’aiuola, dedicata all’attore comico torinese di teatro, cinema e tv. Come se Roma si dimenticasse di Alberto Sordi o Napoli di Totò. Nasce da una sorta di provocazione, l’idea di una petizione a partire dal progetto di crowdfunding per la continuità della memoria storica e culturale di Erminio Macario a Torino, a opera di Feelthebeat.

 

Considerato dai critici come l’inventore del cinema comico italiano, Erminio Macario è nato da una famiglia povera e numerosa, in via Botero 1, a Torino. Nella sua lunga carriera ha lavorato a oltre cinquanta spettacoli teatrali tra teatro di varietà, riviste, commedie musicali e spettacoli di prosa. Prestò la sua maschera oltre che al cinema anche alla televisione, adottando spesso il piemontese per i suoi personaggi e le sue macchiette.

 

L’obiettivo del progetto «Tu lo conosci Macario?», lanciato da Massimo Gioscia e Dario Ujetto, è quello di ricostruire e recuperare dal passato il suo lavoro, una carriera lunghissima fatta di successi impressionanti che ripercorrono la vita artistica di Macario, dagli esordi alle sue opere più importanti. Per onorare la sua memoria fino ad oggi è infatti stato fatto veramente poco e perfino la sua città di origine, Torino, che lui ha sempre celebrato e amato, non ha una via, una piazza, un edificio a lui dedicati.

 

Protagonista e testimonial dell’iniziativa è Fabio Milano grande appassionato di storia della nostra città a trecentosessanta gradi, ama definirsi un “Macariologo” per la grande quantità di conoscenze acquisite nel corso del tempo, che hanno dato vita ad una collezione personale di cimeli e memorabilia d’epoca legati al grande attore torinese.

 

A rilanciare il progetto in vista del programma di eventi dei 120 anni dalla nascita, anche la web serie che riprende il titolo del più ampio progetto, per riattivare la memoria storica attorno al personaggio e artista poliedrico della prima metà del ‘900, tra i fondatori del cinema comico italiano e della «Rivista».

Una docu-serie di oltre 20 Testimonianze inedite di chi Macario lo ha conosciuto e ha lavorato con lui, nel quotidiano. Aneddoti e fatti raccontano anche una Torino diversa, da ripercorrere attraverso le gesta di un attore comico della storia italiana del secolo scorso. Sono inoltre 200 gli oggetti fra cappelli e abiti di scena, poster e riviste fra i cimeli raccolti da Fabio Milano e altri collezionisti appassionati di Macario.

 

La raccolta andrà finalmente in mostra e sarà a disposizione di tutti nel mese di maggio 2022 con una mostra dedicata a Erminio Macario. Per partecipare al crowdfunding e dare così il via alla petizione, basta iscriversi su: http://www.tuloconoscimacario.it

“La moda della vacanza”, storia e costume all’Unione industriale

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SETTIMANA CULTURALE DAL 24 al 29 maggio

Incontri di Primavera 2021

L’ultimo incontro, martedì 25 maggio ore 15.00, celebrerà il periodo dell’anno che da sempre mette d’accordo adulti e piccini, mariti e mogli, genitori e figli: il momento della vacanza. Lo si farà attraverso il libro di Alessandro Martini e Maurizio Francesconi, “La moda della vacanza. Luoghi e storie 1860-1939” – Einaudi editore – a partire dal quale risulteranno spontanee riflessioni e accostamenti con due particolari e insoliti periodi di vacanza: l’estate passata e quella che deve ancora arrivare. A moderare l’incontro Damiano Cortese, docente di Economia Aziendale dell’ Università degli Studi di Torino.

Ci si chiederà come è cambiata nei secoli la concezione di vacanza, quali erano i protagonisti del trionfo del turismo tra Otto e Novecento attraverso l’architettura e la moda. E ancora, quali similitudini e quali differenze possono essere colte tra quel periodo e quello attuale.

Se in una crisi sanitaria come quella che stiamo vivendo siamo stati capaci di rinunciare a molte delle nostre libertà, cercheremo di comprendere quali ricadute ci possono essere su un’economia in gran parte basata sul turismo come quella italiana e cosa potremo aspettarci dall’estate 2

Bike to school, tutti a scuola in bicicletta

Oltre 500 bambine e bambini hanno pedalato insieme alla prima edizione 2021 del Bike to school. Ora, aspettando la Giornata mondiale della bicicletta, le associazioni piemontesi invitano genitori, insegnanti, studentesse e studenti a pedalare di nuovo insieme per la salute di tutte e tutti.

 

Dopo l’ampia partecipazione dell’appuntamento di aprile, l’associazione Fiab Torino Bike Pride, insieme a Comitato Torino Respira, Comitato provinciale per l’Unicef, Consulta della mobilità ciclistica e della moderazione del traffico, FIAB  Coordinamento Nord Ovest e Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta rilanciano il Bike to school per venerdì 28 maggio, invitando genitori, insegnanti e studentesse e studenti a pedalare di nuovo insieme per la salute di tutte e tutti, e per chiedere spazi adeguati e azioni per la sicurezza di chi sceglie la mobilità attiva.

 

Il Bike to school è un’iniziativa per sensibilizzare studenti e studentesse e i loro genitori sull’importanza di andare in bici a scuola: per una giornata, l’ultimo venerdì del mese, in maniera programmata , famiglie, insegnanti, volontari e studenti si organizzano per condividere il tragitto casa-scuola, con appuntamenti in ogni quartiere e un percorso prestabilito.

 

Un momento di festa: è l’occasione giusta per pedalare con i propri figli o nipoti verso la scuola, in un contesto tutelato e sicuro, ascoltando le esperienze di chi pedala da più tempo e condividendo suggerimenti su attrezzature e allestimento bici, abbigliamento o percorsi migliori.

 

L’occasione è buona per ricordare che la mobilità sostenibile e attiva è la migliore soluzione per contrastare i problemi della qualità dell’aria delle nostre città, ma anche per garantire in particolare a bambini e ragazzi una qualità della vita più sana, attività motoria e i benefici per la salute di tutti che ne deriva. Inoltre la bicicletta è il miglior mezzo per mantenere il distanziamento fisico a maggior ragione in questo momento in cui le scuole hanno ripreso a pieno regime e i mezzi pubblici circolano sottodimensionati.

 

Al tempo stesso, con il Bike to school, le associazioni promotrici vogliono sostenere l’attivazione e la sperimentazione di molte strade/zone scolastiche (come previsto all’interno del DL Semplificazioni), che sta avvenendo con nostra gioia in molte città e che andrebbe estesa alle strade di tutte le scuole.

A Torino, si è ancora in attesa della realizzazione delle pedonalizzazioni in concomitanza con l’entrata e l’uscita dei ragazzi da quelle 100 scuole che oltre un anno fa chiesero all’Amministrazione interventi per la sicurezza dei propri alunni.

Confidiamo che questo nuovo appuntamento che vedrà pedalare in allegria centinaia di bambini e bambine possa essere l’opportunità per riprendere un progetto urgente e necessario.

 

Ricordiamo quindi alle amministrazioni comunali del Piemonte e alla Regione Piemonte le richieste delle associazioni:

– di istituire zone scolastiche davanti a ogni scuola;

– di pianificare e mettere in sicurezza, anche attraverso un utilizzo più diffuso delle corsie ciclabili, itinerari casa-scuola per favorire la mobilità ciclistica/micromobilità;

– di spingere verso l’adozione dei mobility manager scolastici come previsto dal decreto legge firmato l’ 11 maggio scorso dal Ministro dei Trasporti e da quello della Transizione Ecologica;

– di attrezzare tutte le scuole con rastrelliere e consentire il parcheggio interno dove possibile per poter parcheggiare in sicurezza le biciclette.

 

Venerdì 28 maggio, l’invito a studenti, genitori e insegnanti è di partecipare e organizzare un “Bike to school” per raggiungere la propria scuola, organizzando eventualmente anche un itinerario che raggiunga più scuole.

Organizzando piccole masse critiche colorate, si contribuisce a restituire le strade alle persone.

 

È disponibile un kit per l’auto-organizzazione dei Bike to school:

https://drive.google.com/drive/folders/1MjAvjb9fXYC5zY42Dm6ZNFBQqsfLmA4y

 

All’interno del kit è presente:

  • form on line da compilare, sia singolarmente per aderire a gruppi già esistenti o proporne uno nuovo, che per gruppi già costituiti
  • il modello per adattare la locandina al proprio evento
  • il modello di lettera da inviare al proprio istituto scolastico

 

Evento Facebook: https://fb.me/e/OJn6GMgF

 

Chi vuole aderire e promuovere un appuntamento di “Bike to school” nella propria scuola può scrivere a info@bikepride.net e Fiab Torino Bike Pride offrirà un supporto nella promozione.

 

Ricordiamo un breve vademecum per organizzare un “Bike to school”:

  • individuare un referente organizzativo
  • decidere orario e luogo di incontro per radunarsi, conoscersi e magari fare colazione insieme, rispettando il distanziamento fisico e l’uso della mascherina
  • stabilire il percorso, di solito entro i 2 km, valutando tappe intermedie per coinvolgere altri partecipanti provenienti da zone diverse
  • comunicare il programma tramite le bacheche della scuola, i volantini negli armadietti, i gruppi dei genitori e la pagina facebook dell’evento
  • durante il tragitto, pedalare in gruppo rimanendo compatti, anche accanto ai più piccoli (il Cds consente di pedalare a fianco dei bambini fino a 10 anni), ma soprattutto divertirsi, fare molte foto e raccontare a tutti l’esperienza!

 

 

Per informazioni e coordinamento:

Fiab Torino Bike Pride

www.bikepride.netinfo@bikepride.net

 

 

A Torino arriva la Pizza Italiana Espressa

Apertura il 21 Maggio in Piazza Aldo Moro, Torino

 

A modo tuo: il nuovo concept di pizzeria che interpreta la tradizione napoletana in modo contemporaneo. Assunti 6 giovani under 25 anni, a regime lo staff arriverà a 20 dipendenti

Impasto a lunga lievitazione realizzato solo con farine poco raffinate biologiche o integrali macinate a pietra, ingredienti freschi e di qualità che rispettano la stagionalità per creare accostamenti di sapori dai più tradizionali ai più particolari

Qualità, rispetto della tradizione, freschezza e stagionalità il tutto in un contesto cool, conviviale e moderno: sono questi i tratti distintivi del format di PIE (Pizza Italiana Espressa), la giovane catena di pizzerie che permetterà anche ai torinesi di gustare un prodotto “fai da te” con ingredienti scelti direttamente da loro. PIE sarà in Piazza Aldo Moro, si tratta del 6 locale aperto in Italia, il primo a Torino.

Mangiare una pizza da PIE significa vivere un percorso esperienziale dove i clienti si rivolgono direttamente ai pizzaioli che preparano la pizza soddisfacendo al momento le singole richieste di personalizzazione per impasto e farcitura. Il gusto rimane l’ingrediente fondamentale: infatti Pizza Italiana Espressa utilizza un impasto napoletano a lunga lievitazione, da farine poco raffinate, biologiche o integrali, macinate a pietra, oltre ad una vasta scelta di ingredienti di alta qualità. Questo consente un numero potenzialmente infinito di combinazioni, per accontentare qualsiasi esigenza alimentare, dalle intolleranze, alle diete religiose fino a quelle vegetariane.

Siamo orgogliosi di aprire il nostro nuovo store in un contesto così dinamico come Torino, riconosciuta come una delle città più innovative d’Europa”, commenta Vincenzo Ferrieri CEO di PIE. “Apriamo oggi nel cuore della zona universitaria, dove crediamo che il nostro concept possa essere apprezzato da un target giovane. I nostri store rappresentano infatti l’evoluzione della classica pizzeria, introducendo un nuovo format che si basa su un concetto di rendere il cliente attivo nella realizzazione della propria pizza”.

Punto di forza di PIE è il coinvolgimento delle persone dall’ingresso del locale fino alla cottura della pizza. Infatti il cliente segue un percorso che lo conduce direttamente davanti ad un pizzaiolo che prepara al momento la pizza desiderata davanti ai suoi occhi. Poi mentre il cliente arriva alla cassa, la pizza viene infornata e poco dopo servita al tavolo.

Quello che offriamo è un prodotto semplice, della tradizione napoletana, buono e genuino perché creato con ingrediente scelti e di altissimo livello qualitativo”, aggiunge Ferrieri

 

Ad oggi abbiamo assunto 6 persone: gli operatori sono sotto i 25 anni. A regime contiamo di portare il nostro staff a più di 20 persone. Dal 2016 sono 6 le pizzerie aperte sotto l’insegna PIE. I locali si distinguono per un design moderno cool e allegro/conviviale. Nei prossimi mesi, l’Azienda prevede di espandersi ulteriormente con aperture nazionali e internazionali.