Sul podio Francesca Maddalena Gazzaretti di Brescia, Nadia Martynova di Rimini, Jasmine Luca di Pordenone e Alessia Dall’Osto di Brescia
Grande show finale con Manuela Arcuri Sofia Bruscoli Massimo Boldi, Serena Enardu, Pago e Giovanni Cacioppo

“E’ un’emozione fortissima… mai provata, non me l’aspettavo è stata una sorpresa fantastica! Dedico questa vittoria a Isabella Molino e ai miei genitori che ha mi hanno sempre sostenuto, voglio dire a tutte le ragazze che la bellezza è soggettiva e che non abbiamo bisogno di nessuno per stare bene con noi stesse e soprattutto non dobbiamo mai rinunciare ad inseguire i nostri sogni” ha detto Giulia Daniela Soponariu Miss Reginetta d’Italia 2023 tra le lacrime di gioia, sommersa dall’abbraccio delle altre ragazze al momento dell’incoronazione.
Giulia Daniela Soponariu 17 anni, di Torino, altezza 1,86, lunghi capelli biondi, occhi scuri, con un fisico da Dea e un sorriso splendente, ha conquistato l’ambita Corona di Miss Reginetta d’Italia 2023 a colpi di sguardi e sfilate in passerella sbaragliando tutte ottanta Miss aspiranti al bramato titolo del celebre concorso organizzato dalla New Meta Event.
Studentessa di psicologia al Liceo di Scienze Umane, con la grande passione per la moda e il cinema, Giulia Daniela Soponariu è stata incoronata a Riccione dalla Miss Reginetta d’Itala 2022 Flavia Cappelli.
Seconda classificata con la fascia del Comune di Riccione Francesca Maddalena Gazzaretti, 20 anni di Brescia, altezza 1,80, occhi verdi, lunghi capelli castani, commessa in un negozio di abbigliamento.
Terza sul podio con la fascia dell’Opera Beach Club Nadia Martynova 15 anni di Rimini, altezza 1,79, occhi azzurri e capelli biondissimi, studente di Liceo Artistico di Riccione e futura designer.
Quarta classificata con la fascia Kronos Jasmine Luca 16 anni di Pordenone, altezza 1,76, profondi occhi marroni e lunghi capelli biondi, studentessa del Liceo Economico Sociale, e quinta con la fascia Queen Mood Alessia Dall’Osto 18 anni di Pian Camuno, Brescia, altezza 1,72 occhi verdi e capelli castani, studentessa del Liceo Scientifico.
A tenere a battesimo le Miss una madrina d’eccezione Manuela Arcuri
“Voglio fare un grande in bocca al lupo a tutte queste bellissime ragazze, la mia carriera è cominciata proprio da un concorso di bellezza a 14 anni a Latina, da lì è cambiato tutto.. Miss Reginetta è un trampolino importante nel mondo dello spettacolo. – Ha detto Manuela Arcuri rivolgendosi alle ragazze – E’ fondamentale studiare, essere determinate e crederci fino in fondo, la bellezza all’inizio è importante, un bel biglietto da visita, ma poi sta a noi far emergere la nostra personalità e il nostro talento”.
Un grande show nel piazzale Ceccarini di Riccione dedicato alla bellezza, tra musica, danza e moda ha caratterizzato la finale del celebre concorso condotto brillantemente dalla splendida Sofia Bruscoli e da Francesco Anania con tanti ospiti che si sono esibiti sul palcoscenico di Miss Reginetta, tra cui gli esilaranti Massimo Boldi e Giovanni Cacioppo, Pago e la bellissima Serena Enardu.
“Siamo molto soddisfatti di questa edizione di Miss Reginetta d’Italia, sono tutte ragazze molto belle e determinate, non è stato affatto facile per la giuria scegliere. – Ha commentato il patron del Concorso Alessio Forgetta –Quest’anno abbiamo aumentato anche il numero delle miss in gara da 64 a 80 per dare la possibilità a più ragazze di partecipare al concorso e vivere questa bella esperienza di vita e professionale che ci auguriamo possa rappresentare una spinta motivazionale per raggiungere i loro obiettivi”.
Le grandi emozioni del concorso si potranno rivivere in televisione nelle puntate di Queen Mood, la seconda edizione dell’unico docu-reality italiano girato dietro le quinte di un concorso di bellezza che svelerà le storie di vita e le passioni delle giovanissime ottanta Miss alla conquista dell’ambita corona di Miss Reginetta d’Italia, diretto da Umberto Romagnoli e condotto dagli inviati speciali Simone Ripa e Maria Malandrucco.


Queste erbe, accuratamente riconosciute e raccolte, rappresentano un alimento salutare vista la consistente quantità di sali minerali e vitamine in esse contenute. Naturalmente è importante che la raccolta avvenga con attenzione e in sicurezza scegliendo con cura i luoghi dove cogliere questi squisiti vegetali volontari. E’ necessario, per esempio, che ci si trovi in posti non inquinati, lontani sia dalle strade che dalle aree trattate con sostanze chimiche; a tal proposito sarebbe opportuno, per coloro non hanno conoscenze botaniche e vogliono iniziare questa pratica, iscriversi ad un corso di preparazione, disponibile anche online, attraverso cui acquisire le conoscenze base per il riconoscimento delle piante spontanee commestibili e per imparare ad identificare i luoghi giusti per raccogliere queste erbe alimurgiche, termine che deriva da “alimurgia” ovvero la scienza che studia la possibilità di nutrirsi di erbe selvatiche. Oltre ad assicurarsi la bontà dei prodotti che raccogliamo e portiamo nei nostri piatti è altrettanto essenziale fare foraging rispettando l’ambiente, garantendo quindi la conservazione e il mantenimento degli equilibri ecologici. Quest’ultimo punto viene certamente affrontato durante i corsi, ma è legato soprattutto alla sensibilità e al buon senso che ci dovrebbe guidare in una condotta riguardosa nei confronti del nostro pianeta, in poche parole non dobbiamo abusare e appropriarci in maniera sconsiderata dei frutti che la terra generosamente ci dona.
Nella famiglia delle Cactaceae rinveniamo invece il Fico d’India che produce, come tutti sanno, frutti coloratissimi, dolci e saporiti, di questa pianta dal look esotico tuttavia possono essere mangiate anche le pale sia sbollentate che passate in forno (ovviamente il tutto privato della buccia spinosa da eliminare con molta attenzione!). L’Agave Americana è un’altra scenografica succulenta che si trova invece sulle nostre coste. Il suo interno può essere utilizzato per fare dolcissime confetture, il gambo cucinato come gli asparagi e i semi macinati possono essere utilizzati nelle zuppe.


“Sì, sono stata la prima a proporre a Torino questo genere di appuntamenti all’aperto e non solo, che hanno riscosso subito un notevole successo di pubblico tra gli appassionati, e poi tanti altri, piano piano, si sono avvicinati; così da anni tantissimi ballerini, ed oramai lo confesso siamo diventati davvero tutti amici, si ritrovano in pista per ballare, trascorrere qualche ora insieme, bere una birra e scambiare quattro chiacchiere in serenità”.
A chi non e’ capitato di scorgere nel cielo un cane fatto di vapore d’acqua condensato o di ricevere un sorriso dal cofano di una macchina? Quante volte i rubinetti hanno creato un’espressione buffa o le finestre e i portonI di un palazzo prendono le sembianze di un volto spiritoso? La pareidolia e’ un fenomeno che si attiva attraverso i circuiti celebrali che regolano l’elaborazione visiva e probabilmente lo abbiamo ereditato dai nostri antenati che moltissimo tempo fa, per poter sopravvivere, dovevano riconoscere i predatori mimetizzati nella natura.
“circonvoluzione fusiforme”, un giro celebrale che ci predispone al riconoscimento facciale anche quando questo oggettivamente non esiste. Sembra che questa abilita’ visiva raggiunga il suo massimo intorno ai 30 anni, che decresca andando avanti con l’eta’ e che dipenda dalla sensibilita’ personale, dalle convinzioni e dallo stato emotivo. Le credenze hanno una grande influenza su questa particolare ed interessante visualizzazione di immagini e producono una maggiore propensione alla loro formazione, un esempio puo’ essere quello della visualizzazione con frequenza del volto di Gesu’ o della Madonna.
Finche’ rimane un fenomeno sporadico e ludico questa attitudine ha una connotazione positiva e divertente, diverso e’ il caso in cui queste suggestioni diventano regolari incidendo fortemente sulla percezione della realta’. Ci sono persone, infatti, altamente sensibili che visualizzano immagini di oggetti o di figure umane praticamente ovunque e questa errata impressione dell’ambiente circostante puo’ alterarne la relazione e a volte causare persino incidenti, in questi casi, ovviamente, e’ necessario un trattamento medico-psicologico.