Dopo il successo ottenuto al Trento Film Festival e l’avvio di un tour promozionale, arriva in anteprima regionale per il Piemonte, a Torino, il documentario “tra natura e quota – Giovanni Storti sopravvive alle Alpi Apuane”, scritto e diretto da Giorgia Lorenzato e Manuel Zarpellon, prodotto da Cineblend in collaborazione con il Club Alpino Italiano CAI.
La proiezione è in programma lunedì 9 giugno alle 19 presso il Cinema Massimo di Torino, in concorso al 28esimo Festival Cinema Ambiente, alla presenza dei registi. Il documentario rappresenta un intenso viaggio visivo ed emotivo nel cuore delle Alpi Apuane, un territorio affascinante e impervio attraverso lo sguardo e l’esperienza di Giovanni Storti, noto attore italiano e grande appassionato di montagna. Con la sua consueta ironia e sensibilità, Storti accompagna lo spettatore in un percorso narrativo che affronta due tematiche di grande rilevanza e attualità, quali la tutela della biodiversità e la riduzione del rischio in ambiente montano. Nel corso del racconto si alternano le voci di esperti del territorio, Alessio Piccioli, Presidente della struttura operativa Sentieri e cartografie del CAI, Andrea Ribolini, dottore forestale e guida ambientale escursionistica, Elena Alberti biologa dell’orto botanico Pellegrini Ansaldi, Gionata Landi, guida alpina e tecnico del Soccorso Alpino, Alberto Grossi, esperto ambientale e Veronica Pierotti, Presidente della sezione CAI di Forte dei Marmi. Gli autori Giorgia Lorenzato e Manuel Zarpellon, con il supporto di Cineblend Srl e la piena collaborazione del Club Alpino Italiano, dopo aver registrato il pieno interesse del pubblico in occasione delle centinaia di proiezioni del documentario sulla tragedia della Marmolada e sul mondo del Soccorso Alpino, hanno ritenuto necessario ritornare a parlare di ambiente e sicurezza in montagna, questa volta con leggerezza e ironia. Si tratta di due temi che sono stati vissuti, invece, in modo drammatico nel precedente lavoro “Marmolada 03 – 07 – 22”. Riflettere sul mondo montano in evoluzione, per effetto dell’antropizzazione o l’innalzamento delle temperature, e capire che per frequentarlo è necessario aggiornare le proprie conoscenze e attrezzature, è un argomento cui bisognava dare risposta, e la persona che più di tutte poteva portare questi argomenti al vasto pubblico con ironia e spensieratezza era Giovanni Storti. Un’ occasione per scoprire con ironia un territorio selvaggio e riflettere sui problemi che ne minacciano la conservazione. Filo rosso di questa avventura è la biodiversità, concetto coniato nel 1988 dall’entomologo Edward Wilson: l’interconnessione magica fra individui di tutte le specie che, come ricorda lo stesso Storti: “può essere definita come la ricchezza di vita sul nostro pianeta”. Secondo fil rouge è la riduzione del rischio in montagna, qui introdotta grazie all’ironia del comico, con il giusto equilibrio tra leggerezza e profondità. L’obiettivo è aiutare il pubblico e prendere consapevolezza di questo delicato tema, soprattutto in un momento di grande mutamento per il territorio.
Tra le giornate di questo percorso, nella prima si sarò immersi nelle fragranze dell’Orto Botanico Pellegrini Ansaldi, per poi arrivare, nel pomeriggio, al rifugio Puliti. La seconda giornata è dedicata al Monte Nona, il terzo giorno alla mitica ferrata del Monte Procinto, la più antica d’Italia.
Mara Martellotta