LIFESTYLE- Pagina 160

Passione bambole

L’Associazione No Profit Malaika Angels Onlus propone una mostra di bambole antiche dal 26 al 29 maggio presso i saloni della Prefettura di Torino

 

Dal 26 al 29 maggio, l’Associazione Malaika Angels Onlus organizza “Passione bambole”, una mostra ad ingresso gratuito di bambole antiche (biscuit, francesi e tedesche e italiane pannolenci – Lenci), presso i prestigiosi saloni della Prefettura di Torino.

Le bambole sono rappresentative del periodo storico che va dal 1890 al 1930. Sono state costruite dai più famosi artisti dell’epoca: Jumeau, Schmitt et fills Sfbj, Unis, PetitCollin, Simon&Halbig, Kammer&Reinhardt, Si, Schoenau Hoffmeister,  Steiner, Lenci, Bodoni, Furga.

L’Associazione Malaika Angels è una ONLUS nata a Torino, il 19 novembre 2013, con lo scopo essenziale di combattere la povertà, in Italia e nei paesi più poveri del mondo, garantendo sostegno sanitario, nutrizionale e scolastico.

“Con questa Mostra, il nostro intento è diretto non solo alla raccolta fondi per la realizzazione di futuri progetti, costruzione scuola e costruzione di un centro farmaceutico – alimentare, ma anche a far conoscere ai bambini, il fantastico mondo dei giochi infantili, appartenente ad un’epoca ricca di arte e romanticismo”, afferma il Presidente, Caterina

La durata della vita, la melatonina, la ghiandola pineale e gli antichi Egizi

La nostra vita, pur essendosi allungata rispetto alle epoche passate, nonostante le conquiste della Medicina, continua ad avere connotazioni di grande fragilità, unite ad una durata assai limitata. Fin dal nostro primo giorno di vita, cresciamo, raggiungiamo la maturità, poi inevitabile comincia il declino che condurrà all’esito finale della nostra esistenza. Questa regola vale per tutte le creature presenti in questa dimensione fisica. Non sono ammesse varianti, almeno al momento non ne conosciamo.

La durata della vita media viene calcolata e studiata da esperti specialisti, in particolare dai geriatri che dedicano la loro vita a regalare una qualità di vita ottimale agli anziani, affinché l’ultimo tratto della loro esistenza sia il meno complicato e più leggero possibile.
Idea ben radicata da sempre è quella di poter prolungare la vita terrena come è dimostrato da antiche tradizioni dai cui insegnamenti si evince come possano esistere metodi tali da far sì che l’uomo possa sfuggire al suo destino e possa prolungare la propria vita mantenendo le caratteristiche della gioventù per un periodo la cui lunghezza è, per noi, inimmaginabile. La letteratura relativa a questo argomento è sterminata e, dall’esame di tali testi, sembrerebbe che gli uomini siano stati in possesso di un sapere, una conoscenza medica che ormai è svanita nella nebbia di epoche passate, un sapere dapprima protetto da caste sacerdotali la cui conoscenza era impenetrabile. Tale conoscenza sarebbe poi andata perduta in seguito a cataclismi naturali in grado di distruggere città intere con i loro templi e alle guerre che hanno funestato da sempre le nostre civiltà. Il problema di fondo è che tentare di cogliere l’essenza degli insegnamenti, traendoli da quanto si è salvato ed è giunto fino a noi, è una impresa pressoché impossibile poiché, purtroppo, le istruzioni restano nascoste da un segreto velato da un linguaggio criptico, volutamente ermetico, che solo pochi iniziati sarebbero in grado di decifrare.
Citerò a titolo di esempio quanto scrive Artefio, un antico Maestro della Scienza Ermetica, un Alchimista le cui parole sono giunte fino a noi e che ci stupisce fin dalla lettura delle prime righe del suo manuale, il “Libro segreto di Artefio, antichissimo filosofo arabo”, in cui rivela che, grazie a Dio e a una mirabile quintessenza, è riuscito ad ottenere la Pietra Filosofale lavorando secondo i principi dei Maestri che l’hanno preceduto. Afferma, inoltre, di aver raggiunto l’età di mille anni e si ritiene in dovere di comunicare tale segreto all’umanità, e lo fa inserendo le opportune informazioni nel suo testo.
E come lui molti altri famosi Alchimisti garantiscono che sia possibile prolungare per un incredibile numero di anni la nostra vita, ma provando a interpretare il contenuto di quanto ci hanno tramandato. È possibile rendersi conto che la difficoltà a decodificare lo scritto è enorme poiché ci si scontra contro un muro impenetrabile. Quindi nulla di concreto riguardo queste notizie? L’umanità è condannata a restare solo un periodo relativamente breve su questa terra?
La vecchiaia e la morte rappresentano un destino ineluttabile, o è forse possibile agire in maniera tale da riuscire a aggirare il tragico traguardo finale? Nel libro “La fonte della giovinezza” (ed.Rizzoli, 1996) due autori contemporanei, il dottor Walter Pierpaoli e William Regenson affermano che il nostro essere educati ad osservare la vecchiaia come una sorta di malattia inarrestabile non sia sostanzialmente corretto, poiché sarebbe possibile, sia pure entro certi limiti, invertire la tendenza del nostro destino. Secondo quanto scrivono, dopo trent’anni di ricerche nei laboratori di mezzo mondo, sarebbero giunti ad una conclusione straordinaria: nel cervello si trova una ghiandola delle dimensioni all’incirca di un pisello che sarebbe da considerare come un vero e proprio orologio dell’invecchiamento dell’essere umano: la ghiandola pineale.
Recenti studi hanno dimostrato che la ghiandola non lavora per tutta la vita, ma per un periodo limitato; la sua azione si svolge attraverso una sostanza simil-ormonale, la melatonina, che viene secreta mentre dormiamo con picchi di produzione in giovane età poi, con il trascorrere degli anni, la ghiandola pineale rallenta la produzione di melatonina fino ad atrofizzarsi e questo, secondo numerosi studi, verrebbe interpretato dal nostro cervello, come un comando ad invecchiare.
Il supporto fornito all’organismo dall’assunzione di melatonina, teso a ristabilire i dosaggi tipici delle età giovanili sotto controllo medico, afferma Pierpaoli, potrebbe rallentare di molto l’invecchiamento, anche aumentando di molto la resistenza alle malattie e mantenere vigorosa la funzione sessuale. Secondo alcuni ricercatori la melatonina può rinforzare il sistema immunitario, essendo un potente antiossidante in grado di proteggere le cellule dai danni ossidativi senza innescare i radicali liberi.
La grande disponibilità di antiossidanti, è possibile che permetta una ottimale prevenzione dei danni cellulari, consentendo la salute degli occhi, consentendo una ottimale prevenzione del glaucoma e la degenerazione maculare legata all’età.
La sua efficacia è stata riconosciuta nell’attenuare i sintomi della SAD (Seasonal Affective Disorder) un disturbo stagionale causa di stati depressivi, che si manifestano particolarmente in autunno ed è assai efficace anche contro gli stati ansiosi, regalando una qualità migliore del sonno, condizione essenziale per placare l’ansia permettendo uno stato ottimale di rilassamento.
La ricerca, sia pure avanzata, ancora oggi non ha ancora tratto conclusioni definitive, ma conferma in linea di massima i vantaggi segnalati dall’assunzione della melatonina.
Ora lo studio della pineale non è solo interessante per il fatto che la sua azione potrebbe allungarci, e di molto, la vita, ma perché secondo altri studiosi la valutazione anatomica della ghiandola pineale ci ricollegherebbe nientemeno all’indubbio avanzato patrimonio di conoscenze degli antichi Egizi, i quali, è possibile, fossero al corrente dei benefici derivanti dall’attività di tale ghiandola.
Osservando una sezione del cervello, facilmente reperibile nei trattati di anatomia, per renderci conto di quale sia l’aspetto di tale organo, vediamo che la ghiandola pineale rimane al di sotto della formazione anatomica conosciuta come “corpo calloso”, fra questo ed il ponte midollare. Il tutto ricorda in maniera quanto mai sorprendente il geroglifico dell’occhio di Ra. Sembrerebbe addirittura esserne quasi uno schema magistralmente eseguito da qualche antico sacerdote che dominava in modo impeccabile sia la conoscenza dell’anatomia dell’encefalo, che il funzionamento della piccola ghiandola. I benefici effetti della produzione di melatonina erano forse noti? Non è possibile affermarlo con certezza, è sicuro che alla ghiandola in esame, oltre ai vantaggi fin qui segnalati, viene attribuito un ulteriore significato simbolico da numerosi studiosi del passato, a cominciare da Cartesio secondo il quale la ghiandola è il punto privilegiato dove la Mente ed il Corpo interagiscono fra loro mediante un’azione che verrebbe rallentata dall’atrofizzarsi della pineale in età relativamente giovane. E’ interessante notare che, per molte correnti filosofiche, questo processo di atrofia non è del tutto irreversibile. Infatti, si pensa che questa ghiandola possa essere riattivata tramite l’utilizzo di determinate tecniche per lo più provenienti dall’oriente, quali la ripetizione di mantra oppure attraverso tecniche meditative avanzate ed anche attraverso la stimolazione di alcuni chakra. Scopriamo così che di questa ghiandola, a cui solo negli ultimi decenni la medicina sta dedicando un’occhio di riguardo, era già nota da tempi immemori e che alla “Fonte della giovinezza” , di cui troviamo traccia in opere d’arte, racconti e leggende, si sarebbero abbeverati anche i Rosacroce i quali affermano nella loro “Cosmogonia di Max Heindel, dando prova di sapere molto bene di cosa stanno parlando che, risvegliando la pineale, l’uomo avrà recuperato la facoltà di percepire i Mondi superiori su una scala più elevata di prima, perché questa facoltà sarà in relazione col sistema nervoso volontario, e quindi sotto il controllo della sua Volontà. Mediante questa facoltà di percezione interiore tutte le sorgenti della Conoscenza gli saranno aperte, ed egli avrà al suo servizio un mezzo per acquisire informazioni, a paragone del quale gli altri metodi di investigazione sono solo giochi da fanciulli, potendo disporre di una vita la cui lunghezza sarà di gran lunga superiore a quella di cui oggi possiamo usufruire.

 Rodolfo Alessandro Neri

 

 

Tradizioni a Piverone

PIVERONE – Domenica 22 maggio alle ore 16.00 si terrà presso “La Cripta” di via Flecchia, l’inaugurazione della Mostra Permanente del percorso storico archeologico “Tracce Pietra su Pietra Mattone su Mattone” ideata da Alfredo Samperi; alle ore 16.30 presso il “Verde Parco” – Strada S. Pietro – si terrà l’inaugurazione della riproduzione dell’opera “IL SUONATORE” di Alfredo Samperi. Per l’occasione sarà possibile visitare il Museo Etnografico “LA STEIVA”. All’iniziativa parteciperà in modo attivo il Gruppo Folcloristico Piverone, nato nel 1973 e attivo sul territorio ancora oggi. ” Il gruppo è nato con la presenza di sei soci, tra cui Alfredo Samperi – afferma Serena Favàro Presidente del Gruppo Folcloristico – nel giro di pochi anni abbiamo avuto diverse adesioni e ad oggi siamo circa sessanta componenti di età compresa tra i sette e gli ottanta anni. I settori sono quattro: ballerine, musici, sbandieratori, e tamburi e ci esibiamo con abiti di fine Ottocento – prosegue la Presidente Favàro – ci occupiamo anche di riscoprire, ricreare e far conoscere le nostre tradizioni tra cui il Museo LA STEIVA. Come gruppo siamo conosciuti in Italia e in Europa in quanto abbiamo siglato diversi gemellaggi”. Dunque il Gruppo folcloristico “LA STEIVA” ha fatto conoscere Piverone e il Canavese nei diversi festival internazionali svoltisi in Francia, In Ungheria, in Austria, in Germania, in Svizzera e continua a portare in giro nel mondo le antiche tradizioni contadine, storiche e culinarie di un territorio immerso nella quiete e nel verde.

Stress o ansia?

Tutti noi sentiamo quotidianamente parlare di stress, di ansia, talvolta anche di attacchi di panico. Sono tutte risposte dell’individuo a situazioni percepite come potenzialmente minacciose, ma vanno distinte.

Occorre innanzitutto distinguere lo stress dall’ansia: l’ansia è una sensazione di disagio che nasce in un individuo anche senza un evento evidente. E’ il caso, per esempio, della c.d. ansia anticipatoria che si prova in previsione di eventi potenzialmente negativi ipotizzando che succeda un qualcosa, non sapendo, nel caso succeda, come sarà.
“E se non venissi confermato al lavoro?”, “Non mi risponde da due ore, sarà successo qualcosa?” e così via.
E’ evidente, quindi, come l’ansia dipenda unicamente dal carattere di un individuo e non sia riconducibile ad un evento specifico, accaduto o in corso. L’ansia è, quindi, una risposta soggettiva che dipende in parte dalla personalità e dalle modalità di reazione di un individuo e in parte da eventi reali o immaginati come possibili.
Discorso diverso merita, invece, lo stress.
Il termine stress fu coniato da Hans Selye nel 1936, prendendo a prestito il termine dallo stress dei metalli. Viene definito come “risposta aspecifica di un organismo ad ogni richiesta effettuata ad esso”. Più concretamente, ogni qualvolta siamo sottoposti ad una richiesta (verbale, fisica, sportiva, emotiva) il nostro organismo mette in atto una serie di azioni e di reazioni per adempiere al compito e per non soccombere.
Lo stress, tuttavia, non ha necessariamente una connotazione negativa. Occorre, infatti, distinguere tra due tipi di stress molto diversi tra di loro, come diversi sono gli effetti che producono sull’organismo: uno stress positivo, o eustress, che permette all’organismo di affrontare le richieste attraverso la produzione di adrenalina, cortisolo ed altri ormoni, permettendo alla mente di focalizzarsi sull’obiettivo e rendendo il soggetto più reattivo ed uno negativo, o distress, che, attraverso il rilascio prolungato nel tempo dello stesso cortisolo e di altri ormoni, può generare malesseri di vario genere fino allo sviluppo di situazioni patologiche acute e/o croniche.
A distinguere il tipo di stress non è tanto l’evento che lo provoca quanto la percezione a livello soggettivo in base al proprio carattere, alla propria personalità, agli strumenti acquisiti nel corso della propria vita, alle esperienze, al luogo, alla durata nel tempo dell’evento stressogeno.
L’eustress può essere, per fare un esempio, quello legato ad una competizione sportiva dove l’organismo si attiva a livello endocrino cercando di arrivare al giusto livello di attivazione (o arousal), attraverso la produzione di ormoni dello stress, per ottenere la performance desiderata.
Il distress prolungato nel tempo, invece, sempre attraverso la produzione ormonale, può condurre allo sviluppo di malattie anche gravi.
La risposta dell’organismo allo stress avviene in tre fasi successive:
fase 1: allarme. L’individuo percepisce un problema da risolvere che può essere rappresentato da un carico di doveri, di impegni e attiva le risorse per compierli.
Fase 2: resistenza. L’individuo tende ad adattarsi al nuovo carico di lavoro, di richieste e stabilizza il tenore psicofisico.
Fase 3: esaurimento. E’ la fase più pericolosa, perché l’organismo soggetto a stress tende ad avere sempre minori difese e iniziano a manifestarsi sintomi fisici, fisiologici ed emotivi.
La durata dell’evento stressante porta a distinguere lo stress in due categorie. Quello acuto, che si verifica una sola volta e in un lasso di tempo limitato; quello cronico, quando lo stimolo è di lunga durata.
I sintomi da stress possono essere suddivisi in quattro categorie: fisici (tra i quali cefalee, dispepsia, disturbi del sonno, disturbi della sfera sessuale e bruxismo), comportamentali (ad esempio aumento del consumo di alcolici e tabacco, fame compulsiva, attitudine alla prepotenza), emozionali (rabbia, infelicità senza motivo, tensione, solitudine), cognitivi (facilità a distrarsi, amnesie, mancanza di creatività, difficoltà a pensare razionalmente).
Ma come prevenire lo stress e curarne i sintomi? il modo migliore è rivolgersi ad uno psicologo o ad un psicoterapeuta ed insieme, attraverso l’utilizzo di tecniche e pratiche diverse, compiere il percorso idoneo a voi.
Il suggerimento che ci sentiamo di fornirvi è di non indugiare alla comparsa dei primi sintomi, perché gli effetti dello stress possono essere silenti per lungo termine e, alla loro comparsa, essere devastanti.

Sergio Motta

Cristiana Francesia

Alla scoperta della collina di Pinerolo

Dal 21 maggio 2022 e’ possibile andare alla scoperta della collina di Pinerolo, della sua storia e della sua tradizione agricola.
I tour esperienziali sono gratuiti e si svolgono con guide professioniste, sul percorso ScopriCollina. Prenotazione obbligatoria.
La visita guidata del 21 maggio 2022 sarà dedicata al tema del VINO 🍷 e sarà GRATUITA.
con contributi teatrali a cura dell’Associazione Teatrale Mellon, farà tappa in due aziende agricole della Collina di Pinerolo, con degustazione dei loro prodotti.
Ritrovo sul piazzale di San Maurizio e partenza alle ore 15.
Durata della visita guidata: 3 ore circa.
Informazioni e Prenotazioni:
UFFICIO DEL TURISMO DI PINEROLO
☎️0121.795589
📧 info.pinerolo@turismotorino.org

Andar per vini alla trentesima edizione di Cantine Aperte

Tradizionale appuntamento in Piemonte il 28 e 29 maggio

 

Torna Cantine Aperte in Piemonte e in tutta Italia grazie al Movimento Turismo del Vino, l’associazione di cantine italiane che promuove l’enoturismo. Quest’anno sarà un’edizione davvero speciale: nell’ultimo week end di maggio si festeggiano infatti i 30 anni di Cantine Aperte. Siamo stati i pionieri dell’accoglienza dei turisti in cantina!

Sarà un’occasione imperdibile per gli enoturisti alla ricerca di momenti da vivere all’aperto, in sicurezza e toccando con mano il lavoro in vigna ed in cantina attraverso il racconto dei produttori.
Le cantine socie di Movimento Turismo Vino sono pronte ad accogliervi con le degustazioni dei migliori vini piemontesi di fronte a splendidi panorami, percorsi trekking, picnic tra le vigne, pranzi tra i filari. Non c’è che l’imbarazzo della scelta fra cantine storiche e piccole realtà da scoprire fra le nostre meravigliose colline: basta consultare i partecipanti e le attività proposte e creare il proprio itinerario di visita!

E’ sempre necessaria la prenotazione.

PARTECIPANTI E PROGRAMMI
VAI ALLA MAPPA 
Per info:
piemonte@movimentoturismovino.it
www.mtvpiemonte.it
www.movimentoturismovino.itCantine Aperte è un marchio di proprietà del Movimento Turismo del Vino, registrato e protetto giuridicamente per contrastarne qualunque abuso/imitazione e garantire ai consumatori qualità e professionalità nell’accoglienza, tratti distintivi delle cantine MTV.

L’Associazione Movimento Turismo del Vino è un ente non profit ed annovera circa 1000 fra le più prestigiose cantine d’Italia, selezionate sulla base di specifici requisiti, primo fra tutti quello della qualità dell’accoglienza enoturistica. Obiettivo dell’associazione è promuovere la cultura del vino attraverso le visite nei luoghi di produzione. Ai turisti del vino il Movimento vuole, da una parte, far conoscere più da vicino l’attività e i prodotti delle cantine aderenti, dall’altra, offrire un esempio di come si può fare impresa nel rispetto delle tradizioni, della salvaguardia dell’ambiente e dell’agricoltura di qualità.
www.movimentoturismovino.it

Il sapore del mare nel cuore di Torino

PAPO KITCHEN & FISH

Una bistronomie di pesce in via Monferrato, in Borgo Po, uno dei quartieri più chic di Torino, tra la Gran Madre, la collina e il fiume Po.

Un locale piccolo: tre salette, pochi tavoli, qualche posto al bacone davanti allo chef che sfiletta il pesce e un grazioso dehor affacciato proprio sulla via del passeggio.

Un menù di solo pesce, crostacei, ostriche e coquillages nel quale convivono ricette semplici e invenzioni gastronomiche. Percebes, Gamberi rossi di Mazara del Vallo, Chele di Granciporro, Fasolari, Lumache di mare, ricci e king krab sono solo alcuni dettagli del ricco menù.

Il pesce, che arriva fresco tutti i giorni, è il protagonista della carta – antipasti, primi, secondi e zuppe – ma si può scegliere anche fra quello esposto nel bancone, scegliendo se farlo preparare alla griglia, al sale o fritto.

L’ambiente è informale ma curato; ogni dettaglio parla di mare ed entrare da Papo Kitchen & Fish è un po’ come spostarsi in una località marittima. Anche i tavoli apparecchiati con tovagliette all’americana sia a pranzo sia a cena aiutano a creare l’atmosfera, sdrammatizzando il concetto di lusso.

I piatti sono accompagnati da una interessante carta dei vini, un’ampia selezione di etichette che comprende bianchi, rossi e rosati, con un occhio di riguardo per gli Champagne e le bollicine italiane.

Agriflor seconda edizione E Susa si tuffa nel verde

Per il secondo anno consecutivo la cittadina piemontese tornerà a inebriarsi dei colori e dei profumi delle eccellenze floreali proposte dai migliori vivaisti piemontesi. L’appuntamento è Domenica 15 maggio, dalle 9 alle 19 in Via Palazzo di Città. L’ingresso è gratuito. Al via anche la seconda edizione di “Susa Fiorita” il concorso dei balconi segusini più floreali

Dopo il successo dello scorso anno, Susa accoglie nuovamente il mercatino di Agriflor, per vivere una giornata all’insegna di fiori, piante e bellezza e per assaporare alcuni dei migliori prodotti enogastronomici tipici del territorio.

Una selezione dei migliori vivaisti e piccoli produttori provenienti da tutto il Piemonte metterà infatti in mostra le proprie eccellenze floreali e agroalimentari, domenica 15 maggio, dalle 9 alle 19 nella centralissima Via Palazzo di Città,

Saranno variegate le bellezze “floreali” che si potranno ammirare e odorare girando per i banchi di Agriflor: dalle aromatiche ai bonsai, dalle rose alle piante carnivore fino a una grande varietà di coloratissime orchidee. Una particolare attenzione sarà naturalmente riservata a tutte le piante che possono essere coltivate in alta e bassa Valle, grazie anche alla presenza di alcuni vivaisti locali.

Insieme alla proposta florovivaistica, Agriflor ospiterà anche quest’anno alcuni produttori agroalimentari piemontesi con le eccellenze tipiche del nostro territorio: dai formaggi al miele, dai vini come il Baratuciat alle grappe di montagna e il genepy.

Nato da un’idea dell’Associazione Società Orticola del Piemonte, già organizzatrice di Flor a Torino e di numerosi eventi florovivaistici in tutta Italia, e l’Amministrazione Comunale di Susa, Agriflor Susa sarà la prima delle manifestazioni floreali previste in Valle: a metà luglio, infatti, è in programma la quinta edizione di Flor Bardonecchia, diventata negli anni un evento irrinunciabile per gli abitanti del territorio, i turisti e gli amanti delle piante e del verde.

Giorgio Montabone Vice Sindaco e Assessore al Turismo della Città di Susa“siamo molto soddisfatti che l’esperimento fatto lo scorso anno insieme agli organizzatori abbia avuto un grande successo che ha permesso di riproporre, con entusiasmo, la seconda edizione di questa bella iniziativa di qualità che inaugura una stagione estiva segusina che sarà ricchissima di eventi e manifestazioni.

Il Centro storico di Susa si trasformerà il 15 maggio in un vero e proprio giardino che accoglierà visitatori e turisti tra i colori della primavera. Un’occasione in più per visitare Susa e le sue bellezze”!

In occasione di Agriflor partirà anche il secondo Concorso “Susa Fiorita” organizzato dall’Associazione Pro Susa in collaborazione con l’Amministrazione Comunale. Sarà presente infatti uno stand della Pro Loco segusina al quale potersi iscrivere. Le abitazioni, i balconi e le composizioni più belle durante l’estate contribuiranno a rendere Susa ancor più bella e saranno dunque premiate!!!

La Festa delle Rose conquista Venaria

𝟭𝟴^ 𝗘𝗗𝗜𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗙𝗘𝗦𝗧𝗔 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗘 𝗥𝗢𝗦𝗘 𝗘 𝟱^ 𝗘𝗗𝗜𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗙𝗥𝗔𝗚𝗥𝗔𝗡𝗭𝗜𝗔

Sabato 14 maggio 2022 – Ore 11:00

La Città di Venaria Reale e Fondazione Via Maestra inaugurano la manifestazione sotto l’arco fiorito,

allestito in via Mensa/piazza Vittorio Veneto.

Con la partecipazione di Bandakadabra

www.comune.venariareale.to.it

www.festadellerose.it