LIFESTYLE- Pagina 156

I FerragnEX si affidano a Chiusano Immobiliare per vendere Villa Matilda

La notizia ha cominciato a rimbalzare meno di 24 ore fa: i Ferragnez, o come dice Selvaggia Lucarelli, i FerragnEX, hanno messo in vendita la villa sul lago di Como che avevano acquistato meno di un anno fa.

Villa Matilda si trova a Torno e fu acquistata dalla coppia per 5 milioni di euro. A gestire la compravendita è la Chiusano & C, un’eccellenza tutta torinese che opera nel settore immobiliare dal 1989. Da qualche anno, il fondatore Andrea Chiusano, è affiancato dai figli Matteo e Carola molto attivi sui social, che spesso fanno sognare gli utenti mostrando su Tik Tok abitazioni da sogno.

Impossibile carpire l’entità della trattativa che è riservata.

Non resta che attendere notizie sulla vendita o magari sognare con foto e video a disposizione sui social.

Lori Barozzino 

 

Alberto Marchetti compra i Nocciolini di Chivasso Fontana

Dal gelato ai Nocciolini. Alberto Marchetti, stimato maestro gelatiere torinese, ha deciso di allargare i suoi interessi ad una delle più conosciute ed apprezzate specialità piemontesi, i Nocciolini di Chivasso.

Marchetti ha infatti acquistato la Dolciaria Fontana, storica azienda di Chivasso, in provincia di Torino, ambasciatrice di un’eccellenza del gusto piemontese, gli iconici Nocciolini.

I Nocciolini sono il topping perfetto per il mio gelato” dichiara Marchetti, la cui prima e vera passione resta il gelato. L’acquisizione dell’azienda Fontana, rivela però anche lo spirito imprenditoriale del maestro gelatiere che spiega: “Sono sempre stato affascinato dalle cose buone. Sin da piccolo ho amato i Nocciolini di Chivasso ed entrare oggi a far parte della loro storia mi riempie di orgoglio.

Nocciole, zucchero e albume. Sono questi i tre semplici ingredienti e nel loro giusto dosaggio è contenuto il segreto dei Nocciolini di Chivasso la cui invenzione, narra la storia, risalga al lontano 1810.

Rigorosamente confezionati a mano, i Nocciolini di Chivasso nascono seguendo un’antica ricetta: le nocciole, sgusciate e tostate al punto giusto, vengono impastate con zucchero e albume. Il tutto, portato a densità colante, viene inserito in una macchina che distribuisce su fogli di carta, piccoli bottoncini pronti ad essere infornati. Una volta raffreddate, le delizie vengono impacchettate nell’inconfondibile confezione rosa che porta impressa l’immagine del Duomo di Chivasso.

Tradizione, genuinità, rispetto delle cose fatte ‘come una volta’ sono principi che ho sempre cercato di portare in tutto ciò che faccio: nel mio gelato e ora in questa nuova avventura – ha concluso Alberto Marchetti – ”.

Alessandro Sartore

Al Lingotto i sapori dell’Emilia

Dispensa Emilia scommette su Torino e inaugura un nuovo ristorante nel centro commerciale Lingotto, all’interno del celebre centro polifunzionale progettato da Renzo Piano per riqualificare il primo storico stabilimento FIAT. L’apertura del ristorante di Dispensa Emilia a Torino crea 14 nuovi posti di lavoro. Il locale, con ingresso in via Ermanno Fenoglietti 15, sarà inaugurato giovedì 23 maggio alle 11.
Forte del grande successo ottenuto nel centro commerciale Shopville Le Gru di Grugliasco in poco più di un anno, dove Dispensa Emilia è presente con ben due ristoranti a coprire tutto il bacino della galleria, il brand modenese si avvicina anche al cuore del capoluogo piemontese. E la crescita del marchio sul territorio non si ferma qui: entro giugno è annunciata anche un’altra nuova apertura in città, all’interno dell’Urban District “To Dream” di corso Romania.
“La nostra strategia, confermata anche dal successo della recente doppia apertura a Padova, è quella di sviluppare e consolidare la presenza del brand su uno specifico territorio con aperture ravvicinate – commenta Alessandro Medi, Amministratore Delegato di Dispensa Emilia –. Siamo rimasti piacevolmente colpiti dal successo avuto allo Shopville Le Gru, che ci ha suggerito di aprire subito un secondo ristorante sul lato opposto della galleria, ancorché più contenuto come sedute e menù, per soddisfare l’afflusso significativo soprattutto in pausa pranzo. Al Lingotto, primo tassello dell’avvicinamento al centro di Torino, siamo convinti di poter raccontare una nuova esperienza di gusto alla clientela del centro grazie al nostro format trasversale ed innovativo, che unisce la bontà e la varietà delle specialità emiliane preparate come a casa alla rapidità e alla praticità del servizio Per questo Dispensa Emilia viene abitualmente scelta sia per il pranzo che per la cena, sia per un break di lavoro che per un’uscita tra amici o in famiglia”.
La filosofia del brand modenese, che da vent’anni è portavoce del mood informale e amichevole tipico dell’accoglienza emiliana, abbina alla qualità e al gusto anche la varietà del menù proposto. Protagonisti della tavola di Dispensa Emilia, al Lingotto come in tutti i 42 ristoranti in Italia, sono le celebri tigelle, i salumi e “il” gnocco fritto, insieme ai primi piatti della tradizione emiliana, dalla pasta fresca a quella ripiena, ed alle ricchissime insalate, gustose e proposte con tre tigelle. L’offerta dei primi prevede strozzapreti, gramigna, tagliatelle, ma anche gli imperdibili tortellini, i tortelloni di zucca, quelli di ricotta e spinaci e le iconiche lasagne, oggi disponibili anche vegetariane. Sempre cucinati freschi al momento e conditi a scelta con tutto il gusto del saporito ragù alla bolognese, o della delicata crema al parmigiano, dello sfizioso grana con aceto balsamico oppure del semplice burro con salvia.

ACCOGLIENZA ALL’EMILIANA NEL CUORE DI TORINO
Il nuovo ristorante Dispensa Emilia di Torino Lingotto è dotato di una sala da 140 metri quadri nella galleria del centro commerciale  Lingotto, e dispone di circa 80 posti a sedere.
Aperto tutti i giorni dalle 11 alle 22.30 e il sabato fino alle 23, crea 14 nuovi posti di lavoro sul territorio. La formula di servizio proposta è quella del “fast casual” che ha reso Dispensa Emilia un brand unico nel suo genere: gli ordini si possono effettuare in cassa o tramite l’app, con la comodità e la convenienza di un concept fast, ma il servizio al tavolo e la qualità dei piatti preparati al momento sono quelli tipici di un ristorante. È anche possibile usufruire del servizio di delivery, agli stessi orari del ristorante, per far arrivare le bontà della Dispensa direttamente a casa. Appena preparate e con tutto il gusto della vera Emilia.

Missione gentilezza

Una scuola in Irlanda, durante le vacanze invernali, assegna incarichi di cortesia al posto degli compiti usuali

Per tre anni consecutivi la scuola irlandese Gaelscoil Mhichíl  Choileáin” di Clonakilty ha assegnato, durante le vacanze di Natale, una nuova versione di compiti, più concreti e tangibili; il fatto ha destato l’attenzione e la curiosità del mondo civile, dei media e dei social per la loro originalità ma soprattutto per la valenza istruttiva, stiamo parlando di veri e propri incarichi di gentilezza.

Oltre a migliorare l’umore dei genitori, globalmente atterriti dai normali compiti affidati nel periodo natalizio a causa dell’impegno e il tempo da dovergli destinare, questa missione, che vede i bambini ingaggiati in azioni altruiste  cariche di generosità, è una maniera inedita di imparare una lezione positiva e profonda attraverso gesti autentici.

Senza nulla togliere allo studio, alla lettura e a tutte le attività formative classiche necessarie per lo sviluppo e l’apprendimento di ogni bambino, dedicare una azione gentile ad un parente, ad un amico e alla comunità in generale,  con un programma preciso che prevede un piano organizzato per ogni giorno della settimana, è indubbiamente una straordinaria iniziativa che dà la possibilità agli alunni di questa scuola di entrare in confidenza con una realtà sana e responsabile che costituirà un modello per le loro vite future, un esempio che la teoria pura non riesce sempre a trasmettere.

Nella fitta agenda di gesti premurosi, un giorno a settimana è dedicato a se stessi, al compimento di una azione, compito o manifestazione benevola nei propri confronti; questo regalo personale può essere interpretato, seppur nella sua auspicabile normalità, come un fatto eccezionale perché nella concezione collettiva la buona azione è soprattutto rivolta agli altri, cosa sacrosanta e indubitabile, tuttavia fare qualcosa di buono per la nostra persona, per il nostro benessere emotivo e fisico è un atto di generosità fondamentale che migliora la relazione con noi stessi e con il mondo circostante. Prendersi cura di sé stessi, in sostanza, favorisce la buona predisposizione verso l’altro perché la serenità che ne deriva e l’appagamento che produce incoraggiano la gentilezza e l’apertura verso l’esterno.

Ogni buona azione deve essere annotata in un Diario di gentilezza, una sorta di report di cavalleresco, che sarà presentato a scuola a fine vacanza e condiviso con gli altri pari.

Sarebbe bello se questa pratica innovativa e insolita fosse in uso anche nel nostro paese, alleggerirebbe gli studenti dai compiti durante le vacanze, farebbe gioire i genitori a cui potrebbero essere dedicate delle cortesie, ma soprattutto rappresenterebbe un apprendistato che consentirebbe di praticare la gentilezza come esercizio quotidiano con l’auspicio che diventi una costante comportamentale nel futuro.

 

Maria La Barbera

Lucianina la saggia

Arrivato al suo diciannovesimo appuntamento, “Il bosco dei saggi”, per la penna di Paolo Griseri, continua ad annoverare nelle colonne domenicali de La Stampa – quotidiano torinese dalla lunga vita, sono ormai centocinquantasette anni, e oggi alla ricerca continua degli antichi allori, strada forse senza ritorno, solo a guardare ai tempi più recenti passata l’elefantiaca egemonia del Massimo Giannini e reimpostandosi con un impercettibile, davvero impercettibile, raddrizzamento il nuovo corso di Andrea Malaguti – “i grandi personaggi della nostra terra”.

Va bene, un ricordo che era davvero giusto rispolverare, si dice uno, un povero scombussolato lettore che tenga alle proprie radici. Tra quei sentieri che ai loro bordi hanno fronde e alberi, magari uno di quei ruscelletti che hanno tanto profumo di favola, sono passati, solo a citarne alcuni, Luciano Bonaria, “signore dei chip che salva gli aerei e il cuore”, Enrico Salza che spiega (umanamente) che cos’è il potere, Polina Bosca che vende spumante al mondo e Baldassarre Monge che da sempre riempie la bocca degli animali con la sua carne in scatola, Eugenio Borgna e l’antipsichiatria, l’incommensurabile Giorgetto Giugiaro che issa il proprio prezioso vessillo della Panda, Fulvia Quagliotti che promette di portarci su Marte, Don Ciotti a narrare come un clochard gli abbia cambiato la vita. Mica persone da poco, dico, di quelle che lasciano il segno. A lungo. Incancellabile. Poi, come un cavallo al galoppo che s’impenna all’improvviso prima di precipitarsi nel burrone, il povero lettore si ritrova a dover scoprire, domenica scorsa, che tra i saggi Malaguti &Co hanno inserito Luciana Littizzetto.

Sì, la Lucianina di fratello Fazio. Lei. Che ci educa sin dagli albori. Da quando osservava con i suoi occhioni grandi grandi quanti passavano davanti alla latteria di papà e mamma, in quel di via San Donato, seduta pensiamo ore su quel freddo gradino di pietra. Una scuola di vita per la intrattenitrice di domani. “Li scrutavo proprio, mi piaceva capire chi erano dai loro movimenti, dai loro sguardi… ho cominciato lì, su quel gradino, a capire che l’importante nella vita è accorgersi degli altri, entrare nel loro stato d’animo, nelle loro gioie e nelle loro sofferenze. Una lezione che cerco anche oggi di portare con me”. Com’è umana lei, villaggiamente. La lodevole percezione del mondo e dell’umanità. Un trattatello di filosofia quotidiana di fronte al quale la caverna di Platone o la monade di Leibnitz impallidiscono: aggiungendosi qui un’atmosfera che ti porta dritto dritto dalle parti di Madre Teresa di Calcutta. In formato rione, però. Poi inizia il viadoro del misonofattadasola, a poco a poco. Formazione e ascesa. Le prime frequentazioni dell’oratorio, la figura del prete operaio che le fa sentire un profumo che non è quello democristiano che circola in casa, la scuola delle Vallette a insegnare musica a diciott’anni con la scommessa di tener calmi degli allievi di poco più giovani, la scoperta salvavita dell’autorevolezza, l’apparizione di Minchia Sabbry e il primo cabaret, “tante sere passate a farsi le ossa”. Poi il successo, condito inevitabilmente di valter e di jolande che ammiccano ad un pubblico tivù in vena di aree sfacciate e un tantinello pruriginose, la diversità tra la platea di Fazio e quella dell’impero della De Filippi (ossequiosa, con gli occhi rivolti in basso: “sono molto grata a tutti e due perché mi aiutano a completarmi”), zigzagando su e giù lungo le angolature di “Che tempo che fa” (che la foraggiano ogni puntata di ventimila euro) e il festival di Sanremo (qui saliamo a quota 350 mila) e “Tu sì que vales” (leggi 800 mila per l’intero ciclo). Strada lunga ma tutto sommato, studiate ben bene le pietre che la lastricheranno, parecchio facile.

Scelte le corti giuste, il resto va da sé. Dove trovi il sommo della felicità – che spudoratamente ma colpevolmente io avrei detto di trovare in un area più luccicante: quando al mattino, aggirandosi come una qualsiasi massaia, avendo smesso dieci minuti prima di swifferare per casa (qui vai al capitolo introiti pubblicitari), incontra la signora rumena (leggi lapoveradiavola) che le dice “lo sa che ieri sera mi ha fatto davvero ridere?” e allora “queste sono anche le mie soddisfazioni”. Anche. Dove alla base, perché nasconderlo?, ci stanno le cento “fulairade” o le balengate che la Litti spara ogni domenica a ruota libera. Chiaramente a volte con la riequilibratura delle serietà ad incontrare l’apprezzamento generale. Sono apprezzamenti che ti ricaricano per la domenica successiva, sugli schermi della Nove (magari con qualche preoccupazione di fresca immissione: “ma se trasmigrano tutti qua, avranno poi i soldi ancora per pagarci?”, e questi potrebbero davvero essere problemi; ma lei continuerà afarsidasola e un pezzo di pane lo troverà sempre), dove magari ti attacchi alla foto della Wanda Nara dai mille appigli, a pelo o sporgenti, a cavallo d’un caval, con tanto di querela ma va bene così che tanto anche quelle oggi fanno curriculum e successo. “La bambina che stava seduta sul gradino della latteria è diventata adulta” con l’esperienza di madre a completare le righe di Paolo Griseri. Le ho scorse dall’inizio alla fine, magari anche con una buona manciata di rispetto: ma alla fine ancora mi sfugge quella ”saggezza” che dovrebbe far rientrare la Nostra di diritto tra “i grandi personaggi”. L’abitudine o la pretesa da parte di molti, oggi, di affibbiare ad un immeritevole qualcuno certe etichette di eccessivo prestigio, è uno dei mali della nostra epoca. Con il vociante seguito che ne consegue. E con la scala di valori che si dovrebbe sempre tener presente.

Con il classico modus in rebus in questi anni del tutto azzerato. Qui sono i termini “grandezza” e “personaggio” che fanno a pugni, che prendono a ceffoni quei signori citati sopra. “Capacità di seguire la ragione nel comportamento e nei giudizi; equilibrata prudenza nel distinguere il bene e il male, nel valutare le situazioni e nel decidere, nel parlare e nell’agire”, suona una definizione di “saggezza”: allora alzi la mano chi ci ritrova – ben radicata – la Litti in queste parole. Gliela avete mai vista cucita addosso una “equilibrata prudenza”? una buona dose di valutazione nel parlare? Forse il terreno delle pur svaganti balengate è per lei parecchio più fertile.

Elio Rabbione

Druento, torna il Palio dei Borghi

UN MESE DI SPORT, TRADIZIONE E DIVERTIMENTO PER TUTTA LA COMUNITÀ

 

Il tanto atteso Palio dei Borghi prenderà il via il 26 maggio 2024 e si concluderà il 23 giugno. Sei borghi storici del nostro paese – Asilera Misterletta, Pagliare, S. Rocco, Madonna, Filatoio e Rive – si sfideranno in una serie di competizioni sportive per aggiudicarsi il titolo di Borgo Vincitore del Palio 2024.

Un’occasione per tutti i cittadini di Druento, e non solo, di vivere momenti di divertimento e sana competizione, rafforzando il senso di appartenenza e solidarietà.

Il programma dell’evento prevede una varietà di discipline sportive, tra cui corsa, volley, calcio a 5, basket, petanque, pinnacola, calciobalilla, palio dei ragazzi e go-kart, garantendo divertimento e partecipazione per tutte le età.

 

Inaugurazione il 26 maggio 2024 in Piazza del Filatoio

La giornata inaugurale del 26 maggio inizierà alle ore 10:00 con una camminata non competitiva alla scoperta dei Borghi, aperta a tutti e arricchita dalla partecipazione del noto comico Federico Basso e delle Majorettes Punto e Virgola. Alle ore 11:00 si terrà una corsa di 8 km lungo la suggestiva Via dei Borghi, dove i partecipanti inizieranno ad accumulare i primi punti validi per il Palio.

La sera, a partire dalle ore 19:00, si darà il benvenuto a tutti con una grande festa di inizio palio che vedrà la partecipazione di Alex Giordano, tecnico del suono, lcon musica, danze, giochi e proiezioni video che animeranno la piazza e celebreranno l’inizio di questo mese di competizioni.

 

L’energia e la passione che i cittadini di Druento mettono nel Palio dei Borghi rappresentano la vera essenza della nostra comunità. Questo evento non è solo una competizione sportiva, ma una celebrazione dello spirito di squadra, della tradizione e della vitalità dei nostri borghi. Con queste parole l’Assessore allo sport invita tutti a partecipare numerosi e a godere di ogni momento di questo straordinario mese di sport e divertimento.

 

Conclusione il 23 giugno in Piazza Oropa

Il Palio si concluderà il 23 giugno con l’ultima sfida alle ore 17:00, quando i Go-Kart dei Borghi scenderanno in pista sul circuito cittadino in Piazza Oropa. Alle ore 19:00, sarà proclamato il Borgo Vincitore del Palio 2024, seguito da una grande festa di chiusura alle ore 19:30 con musica del rinomato Frankie DJ, punti ristoro e divertenti giochi per concludere in bellezza questo straordinario evento.

RAFFAELLA CHIARAVALLOTI

 

Il Catering Bon Ton nella Villa d’Agliè

Il CATERING BON TON è una realtà unica nel suo genere
Ubicata nella suggestiva Villa d’Agliè, dimora storica immersa nel verde della collina Torinese e a due passi dal centro città, ospiterà in questa occasione il palato curioso del pubblico torinese e non solo.
Un’iniziativa che sussurra la particolarità di questa realtà tutta da scoprire. Ormai da anni presente sul territorio piemontese e non solo , vanta referenze eccellenti per la sua unicità e qualità del servizio,  nonché dei prodotti di alta qualità.
La location è ideale per ospitare svariati eventi, che vanno da quelli aziendali come convegni, team building, coworking e shooting fotografici, sia privati come cerimonie e feste di compleanno.
Questa Società di catering è in grado di accogliere ogni Vostra richiesta.
Non potete quindi mancare nella data di giovedì 30 maggio al cocktail buffet nella Villa d’Agliè in Strada Privata alla Villa d’Agliè 26 – Torino, aperta al pubblico durante tutta la giornata, dalle ore 11 alle ore 21.
Si richiede la conferma della Vostra presenza, estesa anche ai Vostri amici e collaboratori, nella fascia oraria più adatta alle Vostre esigenze, rispondendo direttamente a questo messaggio.
Per informazioni:
Gabriella Pietrini
+39 335244046

Miss Italia Piemonte riparte da Rivoli per la stagione 2024

Miss Italia Piemonte, dopo la vittoria della splendida piemontese Francesca Bergesio nel 2023, riparte, per la nuova stagione 2024, proprio dalla ridente cittadina di Rivoli che per la prima volta ospiterà la grande kermesse fortemente voluta dal territorio.

La manifestazione, a ingresso libero per il pubblico, si terrà sabato 25 maggio alle ore 21 nel piazzale Mafalda di Savoia, adiacente al castello di Rivoli. Le miss saranno già presenti nel pomeriggio per shootings fotografici tra alcune auto coupé esposte sul piazzale e per incontrare e salutare cittadini e visitatori. A partire dalle ore 14, grazie alla gentile collaborazione di alcuni collezionisti piemontesi, il piazzale ospiterà l’esposizione di alcune Fiat coupé in occasione del trentennale della nascita di questo modello. Le auto faranno da scenografia, insieme al monumentale castello e al panorama su Rivoli, alle foto con le candidate al titolo.

La serata inizierà alle ore 21 con l’apertura dello spettacolo, organizzato dal Consorzio Turismo Ovest di Rivoli e dall’esclusivista di Miss Italia Regione Piemonte Liguria e Valle d’Aosta Mirella Rocca, al terzo anno alla guida di Miss Italia, direttrice dell’Accademia Agenzia di Moda e Cinema Cdh Cinema District Hub di Torino.

Durante la serata sarà anche presente l’associazione Progetto Alice Contro la Violenza sulle donne che proporrà una performance di danza emozionale con la compagnia dei ragazzi del CDH. Per l’occasione la caffetteria del castello rimarrà aperta fino alle 23. La serata sarà presentata da Luca & Max di Poltronissima ed è attesa la Miss Italia 2023 Francesca Bergesio.

 

Mara Martellotta