LIFESTYLE- Pagina 156

Open house Torino: siamo stati nelle case più belle della città

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Quello appena passato è stato per Torino un weekend all’insegna della scoperta delle più belle case , ville oltre che di luoghi abitualmente non accessibili al pubblico, grazie ai tour organizzati dal team di Open HouseArrivato alla quinta edizione, l’evento vuole avvicinare il pubblico al grande patrimonio architettonico della città alla riflessione sul ruolo dei luoghi in cui viviamo, mostrandone la loro unicità. Con più di 100 siti aperti in città, Open House si riconferma, così, una delle iniziative urbane più in voga dell’anno, raggiungendo– presumibilmente- le 60.000 visite già sfiorate nel 2019.

Moltissimi gli stili e gusti delle abitazioni visitabili, passando dal liberty di Casa Crescent alla bioarchitettura ecosostenibile di 25 Verde. I siti accessibili sono stati distribuiti in tutta la rete urbana, toccando anche alcuni paesi limitrofi alla città. Interessante anche la valorizzazione dquartieri meno noti, come borgata Mirafiori, nascosta fra i palazzi della periferia sud, Barriera di Milano.

Il nostro tour, invece, è andato alla scoperta di alcuni appartamenti siti nella parta centrale della città, in particolare in zona Crocetta, San Salverio e centro.

Via Cassini, 34- Palazzo Cassini- Garrone Architetti

Nel cuore del quartiere residenziale Crocetta, proprio dietro la storica chiesa dai mattoni rossi, sorge Palazzo Cassini, esempio di “retrofitting” urbano. La simmetrica facciata esterna ha subito un profondo rinnovamento nel 2019 grazie all’utilizzo dell’ innovativo acciaio corten, in grado di autoproteggersi dalla corrosione elettrochimica. La visita allo stabile comprende la visione dell’appartamento al quinto piano e dello studio professionale al primo piano, dove lavorano le due giovani architette Garrone. Colpisce subito la linearità degli interni, la cura del dettaglio ed il sapiente uso degli spazi che rendono questo complesso modernissimo ma, al contempo, accogliente. Lo studio Garrone è insonorizzato dai rumori della strada grazie al sistema di piante visibili anche dall’estero, in grado di trasformarlo in un ambiente insonorizzato e di gran classe. La vera particolarità dello studio è il suo spettacolare giardino interno: un angolo di paradiso in piena città. Questa zona, oltre ad accogliere i clienti, è diventato un luogo di incontro per Vernissage ed eventi culturali. Le proprietarie, infatti, hanno un particolare attenzione all’arte come dimostrano gli ambienti interni, che ospitano quadri e opere d’arte.

Via Saluzzo, 49 (interno cortile)– La casa tra gli alberi- Studioata

Un bosco nel bel mezzo del quartiere San Salvario: questa è la perfetta descrizione della Casa tra gli alberi, un’abitazione sorprendente nascosta in un cortile interno del multietnico quartiere di San Salvario. Interamente realizzata da Studioata, l’edificio ha vinto nel 2013 il premio “Architetture rivelate” per la capacità, da parte dei progettisti, di effettuare un intervento trasformativo esemplare di un basso fabbricato artigianale in un uso abitativo. Colpiscono le idee progettuali, l’attenzione alla luminosità degli interni e la vivibilità degli spazi. Notevole anche l’idea dell’inserimento dello spazio verde interno all’abitazione, che riprende il concetto di giardino zen e crea un ambiente rilassante e in linea con lo stile dell’intera struttura.

Via Mazzini, 50– Loft M50- Zona Centro- Paola Maré

Un ex carrozzeria trasformato in un loft avveniristico ricco di luce grazie alle cosiddette “capannine” ad andamento a sega in grado di illuminare intensamente l’intera abitazione. L’appartamento è caratterizzato da un design minimal dove prevalgono i toni bianchi e neri. Il soppalco ospita due stanze da letto dalle quali è visibile l’intero loft. Fra le caratteristiche più singolari vi è il piccolo cortile interno, ricavato eliminando una porzione del tetto, che crea luminosità e amplia l’interno dell’ ambiente.

Via Mazzini, 40- Creative Shop- Zona Centro

Il nostro tour si conclude con la visita al collettivo creativo 515 in Via Mazzini 40. Lo spazio espositivo, nato con l’intento di divenire un luogo di coworking per professionisti di vari settori, è ampio e ben illuminato grazie alle larghe vetrate. Lo stesso mescola al suo interno stili e gusti differenti. Questo luogo, che prima ospitavano una fabbrica di flipper e poi di una galleria d’arte, guarda ad un interno cortile alberato. A dominare l’intero spazio è una rampa da skateboard interamente in legno, oltre che una libreria circolare dello stesso materiale. Le stanze ospitano varie postazioni dove poter lavorare e rilassarsi, in un ambiente che stimola la creatività e aiuta l’incontro tra diverse professionalità.

Valeria Rombolà

Il tempo giusto per fare le cose

Ad ogni ora corrisponde il momento giusto per intraprendere diverse attività, la cronobiologia ci aiuta ad organizzare la nostra giornata.

Fare colazione? Tra le 6.30 e le 9.00, ed è assolutamente sconsigliato saltarla. Quando andare a letto per concludere la giornata e riposarsi? Dalle 22 alle 24, è infatti a quest’ora che comincia la produzione di melatonina (l’ormone del sonno), sarebbe meglio, inoltre, per facilitare l’addormentamento, stare lontani da tablet, cellulari e tutti quei dispositivi che emettono luce blu.

E la palestra? Preferibilmente tra le 17 e le 19, quando le funzioni del nostro sistema muscolare, cardiaco, polmonare e metabolico sono nel picco favorevole.

Per il dentista invece è meglio optare un orario pomeridiano, dopo le 16, quando la soglia del dolore è più alta e sia anestesia che antidolorifici hanno un effetto maggiore.

Insomma la cronobiologia, “la branca della biologia che studia i fenomeni periodici negli organismi viventi e il loro adattamento ai relativi ritmi, solare e lunare”, ci può aiutare ad organizzare meglio le nostre attività rispettando gli eventi ciclici giornalieri come l’alimentazione, il sonno, l’attività fisica e intellettuale. Se questi ritmi dettati dalla natura vengono interrotti si possono creare degli squilibri che hanno conseguenze negative sul nostro corpo.

Sono i ritmi circadiani (dal latino circa diem, “intorno al giorno”), cadenze fisiologiche di circa 24 ore, a gestire le funzioni del giorno e della notte, e dipendono dalla luce del sole o dalla sua assenza.

Durante il giorno (fase ergotropica) il nostro organismo produce molte energie ed è caratterizzato da una alta attività metabolica, mentre la notte (fase trofotropica) è destinata al ripristino del sistema immunitario, delle cellule attraverso il riposo.

Per rendere bene nello studio dobbiamo farlo dalle 9 alle 11 del mattino se vogliamo attivare la memoria a breve termine mentre per quella a lungo termine dobbiamo metterci sui libri nel pomeriggio. Le decisioni? A metà mattinata quando l’attenzione è al massimo livello.

Nel nostro cervello esiste una zona chiamata Nucleo Sopra Chiasmatico (NSC) che grazie a migliaia di cellule produce una attività elettrica spontanea con scariche che avvengono nelle 24 ore, è il nostro ritmo biologico e secondo moderne scoperte scientifiche ogni singolo organo del nostro corpo ne possiede uno autonomo.

Esistono due cronotipi che possono anche alternarsi nel corso della vita e che, inoltre, potrebbero dipendere, oltre che dal dna, anche dalle abitudini, dal tipo di professione che si svolge, dalle esigenze familiari ma anche dall’età. Il cronotipo “gufo” è molto attivo ed energico la sera, mentre “l’allodola” dà il meglio la mattina presto; normalmente da giovani apparteniamo alla prima categoria mentre con l’avanzare degli anni diventiamo Alauda arvensis.

E’ molto importante rispettare i nostri bioritmi alternando in maniera corretta attività e riposo, facendo le giuste pause dal lavoro e concedendoci il sonno per recuperare. Il nostro corpo possiede certamente capacità adattive ma l’interruzione dei ritmi circadiani può portare, se prolungata nel tempo, a malattie importanti come il diabete e l’obesità, a disturbi cardiovascolari ma anche a problemi di concentrazione e di memoria.

Costadoro apre nel Principato di Monaco

DOPO TORINO E GENOVA PORTA IL FORMAT “COSTADORO  SOCIAL COFFEE” NEL PRINCIPATO 

La nota torrefazione torinese – che rappresenta oggi una realtà industriale presente in oltre 40 Paesi – inaugura il 17 giugno un nuovo spazio a Monaco, dove protagonista assoluto è il caffè.

75 mq tra interno e dehors e 4 addetti, per un vero e proprio luogo dedicato alla Cultura del Caffè. Pensato per chi vuole gustare un’ottima tazzina imparando allo stesso tempo qualcosa sulla materia prima e sulle sue modalità di torrefazione e di preparazione di questa magica bevanda.

Da pochissimo Costadoro è stata insignita del prestigioso titolo di “Fournisseur Brevetè de S.A.S. le Prince Souverain de Monaco”, un riconoscimento che gratifica enormemente l’azienda, che da anni collabora con il Principato di Monaco come Official Partner e Supplier per la fornitura di caffè all’interno del Pavillon de Monaco durante gli Expo (Milano, Kazakistan, Dubai). Inoltre Costadoro è stata pure promotrice, proprio in occasione dell’ultimo Expo Dubai 2020, del partenariato con Exclusive Brands Torino, rete di aziende di eccellenza del territorio piemontese.

Costadoro ha scelto Monaco per il suo flagship store di proprietà per rafforzare i propri rapporti col Principato e conseguentemente con tutto il settore Ho.Re.Ca. della Costa Azzurra, una piazza importantissima da più di 20 anni dove Costadoro conta già numerosi clienti e locali.

“Volevamo fare un passo in più per promuovere la nostra competenza in ciò che facciamo da oltre 130 anni e al contempo diffondere la Cultura del Caffè anche all’estero, rendendo più consapevole il cliente finale attraverso un discorso esperienziale” dichiara l’AD Giulio Trombetta.

Ritenendo fondamentale l’approccio che aspira a cambiare la percezione del caffè elevandolo da semplice commodity a bevanda “nobile”, il brand internazionale Costadoro ha dato vita ad un progetto unico nel suo genere, con un format – il Costadoro Social Coffee – replicabile anche in franchising.

Al Costadoro Social Coffee il barista dialoga con il cliente illustrandogli le caratteristiche del caffè che gli sta proponendo ma anche come e con che strumenti lo realizzerà. Vengono proposte le nuove metodologie di preparazione e consumo e si possono degustare le miscele biologiche, i mono origine e mono origine specialty nelle varie estrazioni dall’espresso al filtro, dal Brew al Drip Coffee.

1, Promenade Honoré II – Les Jardins d’Apollines – 98000 Monaco

R.S.V.P. mail to: ouverture@costadoro.it

Caldo estremo: decalogo salva vita per anziani e fragili

Allarme caldo africano con punte di 38-40 gradi: i consigli di Senior Italia FederAnziani 

Il Presidente Messina: “Aiutiamo i nostri nonni, evitiamo il bollettino di guerra a cui siamo tristemente abituati. Non lasciamoli soli!”

 

 L’estate non è ancora iniziata, ma sul fronte caldo è già allarme. Dopo una breve tregua, da venerdì di questa settimana gli esperti prevedono una vera e propria fiammata africana che porterà nel nostro paese punte di 38-40 gradi. E con l’allerta per le ondate di calore, iniziate quest’anno così precocemente, comincia per i cittadini anziani e fragili la stagione più difficile, quella in cui le condizioni climatiche possono rappresentare un grave pericolo per la salute, e per la vita, spesso sottovalutato. E, troppo spesso, com’è successo negli anni scorsi, il conto è quello di un vero e proprio bollettino di guerra, una strage che si doveva prevenire. E’ per questo che Senior Italia FederAnziani, la federazione della terza età, lancia l’allarme e diffonde il suo Decalogo anti caldo, pensato per proteggere i nostri nonni: non bisogna abbassare la guardia e seguire queste regole fondamentali per evitare il terribile bollettino di morti a cui siamo tristemente abituati.

Il Ministero della Salute ha già attivato, come ogni anno, il suo sistema di rilevazione delle ondate di calore per tenere i cittadini aggiornati sulle giornate ad alto rischio. Ecco il link per consultarlo:

https://www.salute.gov.it/portale/caldo/bollettiniCaldo.jsp?area=emergenzaCaldo&id=4542&lingua=italiano&menu=vuoto

E’ fondamentale per la sicurezza di tutte le persone più vulnerabili, monitorare costantemente il bollettino del Ministero per essere aggiornati sulla situazione nella propria città. Il primo consiglio è quindi quello di consultare quotidianamente il bollettino e correre ai ripari con le dovute accortezze nel caso di giornate a rischio. E affidarsi ai consigli del Decalogo salva-vita di Senior Italia FederAnziani, ovvero:

1)    Non uscire nelle ore più calde della giornata, ovvero dalle 12 alle 17.

2)   Bere almeno un litro e mezzo di liquidi al giorno, in modo da reintegrare le perdite quotidiane di sali minerali. Evitare bevande alcoliche, gassate, troppo zuccherate e troppo fredde. Non eccedere con caffè o tè.

3)    Consumare pasti leggeri. Preferire pasta, frutta, verdura, gelati alla frutta. Evitare cibi grassi e piccanti.

4)    Arieggiare l’ambiente dove si vive, anche con l’uso di un ventilatore, evitando di esporsi alla ventilazione diretta.

5)    Tenere il capo riparato dal sole.

6)    Indossare abiti leggeri, non aderenti, di colore chiaro e tessuti naturali perché le fibre sintetiche ostacolano il passaggio dell’aria.

7)    Non esporsi al sole in modo prolungato. Se, in seguito a un’eccessiva esposizione, dovesse insorgere mal di testa, fare impacchi con acqua fresca per abbassare la temperatura corporea.

8)    Non restate all’interno di automobili parcheggiate al sole.

9)  Non interrompere le terapie mediche, né sostituire i farmaci che si assumono abitualmente, di propria iniziativa. Consultare sempre il medico per ogni eventuale modifica delle cure che si stanno seguendo.

10)    Se è possibile, è consigliabile andare in vacanza in località collinari o termali.

E infine, l’undicesima e non meno importante regola rivolta ai familiari, amici, figli, nipoti dei nostri insostituibili ‘nonni’: “Non lasciateli soli!”, è l’invito del Presidente Senior Italia FederAnziani Roberto Messina, “State vicino ai nostri senior. Questo è un appello sempre valido, ma ancor di più nei momenti più difficili, come in questo periodo dell’anno in cui l’allerta caldo costituisce un drammatico rischio per la loro salute. E la solitudine è la prima piaga da combattere, e ancora di più in un momento, dopo questi due anni di pandemia, in cui spesso proprio la solitudine ha rappresentato forse, insieme al Covid, la paura maggiore. Chiamateli al telefono e, quando possibile, attraverso tutti gli strumenti digitali a disposizione. Anche una videochiamata può essere, in alcuni momenti, un segno di vicinanza importante, e i nostri nonni oggi in molti casi hanno, con determinazione, imparato ad usare gli strumenti digitali pur di restare in contatto coi loro familiari. Non vi stancate di chiedere se hanno bisogno di qualcosa, quando il caldo impedisce loro di uscire di casa per gran parte della giornata. E provvedete voi ai loro bisogni essenziali ogni volta che per loro non è possibile farlo da soli. Ricordategli di seguire le loro terapie, perché interromperle o modificarle, senza il parere del medico, può avere serie conseguenze. E se è possibile, portateli in vacanza con voi! E in ogni caso non abbandonateli, e aiutateli a seguire le regole del nostro Decalogo salva-vita. Perché non si abbandonano gli animali e tanto meno i nostri ‘libri viventi’, i nostri anziani che tanto hanno dato e tanto hanno da dare ancora alla nostra società”.

Estate a Rivoli Città Turistica

Al via il 17 giugno un fitto calendario di appuntamenti per l’ estate.

Si chiude il 24 luglio.

 

 

 

E’ in programma un’estate ricca di appuntamenti per regalare a rivolesi e visitatori giornate animate, nelle quali scegliere tra cultura, divertimento e promozione del territorio.

“Sono orgogliosa di affermare che la Città di Rivoli è finalmente diventata a tutti gli effetti una città turistica. – afferma il Vice Sindaco Laura Adduce – Una città valorizzata per il suo patrimonio artistico e culturale, ricca di appuntamenti di grande richiamo nelle varie zone del territorio cittadino. Lo sappiamo tutti, inutile negarlo, dove c’è turismo, c’è lavoro. Questo è l’obiettivo, far conoscere il nostro territorio in tutto il Piemonte e non, rilanciando sempre di più l’economia locale. Dobbiamo rendere la nostra città sempre più bella e interessante. Come potrete vedere il cartellone estivo della Città di Rivoli è sempre più ricco di appuntamenti. Vi aspettiamo in città con tante sorprese e novità!”. Il calendario è denso di iniziative che si susseguiranno a partire dal 17 giugno, fino al 24 luglio.

Le vie del centro storico di Rivoli ed alcune piazze saranno animate, dal 17 al 19 giugno, da band, artisti e musicisti itineranti che si esibiranno gratuitamente nell’ ambito della “Festa Europea della Musica” organizzata da TurismOvest.  L’ evento internazionale, giunto alla quindicesima edizione, coinvolge contemporaneamente numerose città. Non  mancheranno momenti ed angoli di degustazione enogastronomica che creeranno l’ ambientazione estiva ed il clima ospitale tipico degli eventi di strada: sarà infatti presente uno Street-Food in piazza Martiri sempre nelle giornate del 17-18-19 giugno.

Dal 17 Giugno riprenderà anche il servizio serale del trenino Rivolzonzo che nel weekend della Festa della Musica osserverà i seguenti orari: venerdì 17 giugno h. 21-23, sabato 18 giugno h. 17-19 e 21-23, domenica 19 giugno h. 17-19.

Fino al 24 luglio tornerà la spiaggia in città con Rivoli Beach. Ci saranno nei pressi di Piazza I Portici: campi da beach volley, area gioco e relax, sdraio per prendere il sole e gonfiabili per bambini. Al Parco Salvemini sarà allestita l’arena musicale e teatrale per l’animazione dei fine settimana dal 25 giugno al 24 luglio. Sul palco si esibiranno diversi artisti grazie anche alla collaborazione con l’Istituto Musicale di Rivoli e l’Associazione Campotheatro.

Anche il Parco di Palazzo Piozzo di Rosignano si trasforma in ‘teatro di eventi’ ed ospita  dal  18 giugno al 17 luglio,  la 18esima edizione di “BAM ON TOUR 2022”- Biennale d’arte moderna e contemporanea del Piemonte e di “SCULPTURA 2” (seconda edizione dedicata alle scultrici).

Vi saranno esposte con il titolo “Sculptura 2”, le opere scultoree di artiste della generazione post poverista ed altre “mid career”.

Questi i nomi:  Sarah Bowyer, Tegi Canfari, Matilde Domestico, Mavi Ferrando, Paola Malato, Marina Sasso, Marcella Tisi, Luisa Valentini e la giovane studentessa dell’Accademia Albertina Xie Xintong. Un doveroso omaggio alla creatività femminile, colonna portante ed a lungo sottovalutata dell’avanguardia artistica.

A fare da corollario della mostra, curata da Riccardo Ghirardini ed Edoardo Di Mauro, un ricco  programma di eventi collaterali: performance artistiche  e musicali, fashion shooting.

Inaugurazione: sabato 18 giugno dalle 16,00 alle 19,00 presso Parco di Palazzo Piozzo di Rosignano in via Capello 3.

Performance: sabato 25 Giugno ore 17,00.

Performance artistica: Marcella Tisi con i musicisti dell’Associazione di Promozione Sociale “MUSICA INSIEME” di Grugliasco.

Performance pittorica: Chen Li.

Fashion Shooting tra le sculture: sabato 2 luglio ore 15.00-19.00. Le artiste invitate sono: Malaika di Barbara Ebbli, Schè di Chiara Schembari, Olesea Suharenco e l’artista ucraina Ivanna Shumska.

Sempre nei giardini di Palazzo Piozzo di Rosignano, in contemporanea, si dipanerà anche il programma intitolato “I CAFFE’ DI PALAZZO PIOZZO”  fra Musica, Arte e Socialità, organizzato  dall’ Istituto Musicale Giorgio Balmas di Rivoli. Dal 19 giugno al 15 luglio:  concerti, conferenze, presentazione libri ed esposizioni con ingresso gratuito. Gli appuntamenti in calendario avranno luogo dalle 17,30 alle 19,00.

Nel week-end dal 22 al 24 luglio, il programma degli appuntamenti estivi della Città di Rivoli si chiuderà con il “Festival d’ Estate” organizzato dalla Pro Loco di Rivoli in collaborazione con Cuochi Master in piazza Aldo Moro.

Da venerdì 22 luglio, in piazza Aldo Moro, per tre giorni, ci saranno i gazebo di Cuochi Master per proporre ai visitatori Quality Street Food (cucine dal mondo e dalle regioni d’ Italia), le giostrine ed i gonfiabili per i bambini, le bancarelle degli artigiani e spettacoli. Alla sera ci sarà lo spettacolo delle fontane danzanti e luminose.

La sera di sabato 23 luglio, la musica sarà protagonista con una Tribute band a Laura Pausini.

Domenica 24 luglio sarà possibile salire sulla Mongolfiera ed alla sera un altro concerto con Tribute Band a Zucchero.

Cristina Sartorio, la Bellezza incontra Torino

Parte il tour di presentazione dell’autrice del bestseller “La Bellezza dell’Imperfezione”: prima tappa mercoledì 22 giugno alle 18.30 presso la storica libreria “Il Melograno”.

Al via il tour di presentazione del bestseller “La Bellezza dell’Imperfezione” (HCA Edizioni) con protagonista la sua fortunata autrice, Cristina Sartorio.

Torinese, noto e stimato medico estetico con studio in città e a Santa Margherita Ligure, è al suo esordio come scrittrice in questo affascinante viaggio su carta che, in un momento storico contingente così delicato e variabile, offre spunti e appigli preziosi all’incertezza del presente per dare un sano fondamento alla propria vita.

Eliminando i pensieri negativi, le credenze depotenzianti e demotivanti. Imparando, passo dopo passo, e pagina dopo pagina, anche attraverso l’ausilio di tutta una serie di utilissimi e semplici esercizi, a prendersi giornalmente cura di sé partendo dal corpo per arrivare al cuore “Mens sana in corpore sano” come già ben sapevano i nostri antichi ( Giovenale 55 d.c. ) per aver sane le facoltà dell’anima, bisogna aver sane anche quelle del corpo in virtù dell’unità psicofisica.

Questo e molto altro al centro della ricca scaletta dell’incontro che Cristina Sartorio terrà Mercoledì 22 Giugno 2022 alle ore 18.30 con il pubblico presso la Libreria “Il Melograno” a Torino in Corso Racconigi 15/G.

Il primo di una serie che da giugno a settembre andranno in scena nei bookshop più significativi della città sabauda, preziosi e suggestivi del capoluogo piemontese.

Modera il giornalista radiotelevisivo e saggista cattolico Maurizio Scandurra, che ha collaborato alla realizzazione dell’opera, già volto di ‘Canale Italia’ e spesso opinionista a ‘Radio Radio’ e a ‘La Zanzara’ di ‘Radio24’.

Ho scelto di portare in giro la bellezza, la mia personale idea di bellezza in 4D allo scoccare dell’estate, dove la quarta dimensione è proprio quella emotiva. La sola che, insieme all’esperienza e all’ausilio dei più moderni ritrovati della tecnologia costantemente aggiornati, è in grado di incontrare naturalmente l’imperfezione che si nasconde in ciascuno di noi rendendoci unici e irripetibili”.

Per poi concludere: “Ringrazio la Libreria “Il Melograno”, storico luogo della diffusione del sapere sotto la Mole dal Dopoguerra a oggi, per aver scelto di ospitarmi con così tanta dedizione e altrettanta, familiare accoglienza. Settant’anni e più dedicati alla cultura in città oggi affidati alle sapienti mani di Monica Lavopa, cui spetta il compito di proseguire sul cammino felicemente inaugurato da Tullo Fabbri, scomparso prematuramente durante la pandemia: l’indimenticato contitolare che ha saputo traghettare con coraggio, lungimiranza e visione la libreria dalla tradizione all’innovazione, guardando con fiducia al futuro. Dedico con affetto a lui questa nuova presentazione”.

Tutte le informazioni sulla Pagina Facebook Libreria Il Melograno, sulla Pagina Facebook Medicina Estetica Cristina Sartorio e su Instagram al profilo @dr.cristinasartorio, oltre che sul sito www.cristinasartorio.it.

Ritrovare bisogni e priorità dopo il Covid

Viviamo in tempi bui, sembra di essere nel Medioevo 4.0 in attesa che arrivi il Rinascimento. Il Covid ci avrebbe dovuto cambiare, dicevano. Eppure stiamo vivendo un forte momento di degenerazione sociale, abbiamo perso valori fondanti nella speranza di acquisirne di nuovi ma ancora con scarso risultato. Non esistono più regole da seguire e figure educative da rispettare. Galleggiamo in un mondo asettico e impersonale mediato dagli smartphone, spinti dalla forza motrice di una vita che è diventata sempre più stressante e faticosa. E in tutto questo perdiamo il nostro centro: personale e morale. Perdiamo noi stessi e ci dimentichiamo di chi siamo realmente, amalgamati e incelofanati in una società che, in fin dei conti, più che darci libertà ci reprime. Abbiamo bisogno di ritrovare la nostra centratura, di riprogrammare i nostri bisogni e le nostre priorità, di svincolarci dall’oppressione di una società che sta degenerando, di pensare soltanto a cosa ci rende felici e realizzarlo. E per riuscirvi serve discernimento. Serve chiedersi se quella situazione che stiamo vivendo stia apportando un contributo costruttivo alla nostra vita: se la risposta è no allora meglio distaccarsi, restare leggeri, non invischiarsi. C’è solo una priorità che davvero conta al giorno d’oggi: ritrovare se stessi ed essere felici.

Irene Cane

Psicologa

Con il ghosting l’amore sparisce

A tutti noi è successo di terminare una relazione, talvolta su nostra decisione, altre volte subendo la decisione altrui.

Fino a qualche anno fa, quando i social non si erano ancora impossessati in modo così violento della nostra esistenza, erano due le possibili modalità per porre termine ad una storia: in alcuni casi, soprattutto se i due partner sono abituati al dialogo e dotati di una intelligenza almeno media, chi decide di porre fine alla relazione lo comunica all’altra persona che può, quanto meno,trarne le conclusioni e comunicare, a sua volta, ciò che pensa.

In altri casi, invece, la decisione unilaterale viene comunicata senza addurre giustificazioni o con motivazioni palesemente fasulle.

Da qualche anno è comparsa una terza specie di partner che termina una relazione: quello che, semplicemente, sparisce.

Come spesso avviene, anche per definire questo tipo di relazione è stato coniato un neologismo: ghosting, cioè diventare fantasmi, sparire senza lasciare traccia, negandosi al telefono e cominciando a non rispondere più né ai messaggi né alle mail.

Quel che è ancora più grave è che tale atteggiamento spessocomincia quando la relazione sembra funzionare bene, quando nulla farebbe ipotizzare che uno dei due stia cercando di troncarla.

Questo atteggiamento, che in realtà risulta essere una tattica studiata a tavolino, non riguarda soltanto le relazioni affettive, ma anche i rapporti di amicizia o le collaborazioni lavorative.

Sparire di punto in bianco non è una novità, ma la comunicazione attraverso i social, attraverso la rete ha reso il fenomeno molto più diffuso.

Moltissime coppie mantengono i rapporti solamente via web e, oggi molto più di un tempo, si intrattengono rapporti a notevole distanza perché impegnati nel progetto Erasmus, o in missione di pace o momentaneamente trasferiti per lavoro a centinata di chilometri.

La comunicazione virtuale, fatta anche di mezzi che danno spesso luogo a fraintendimenti (emoticons, immagini), può essere interrotta in un istante semplicemente richiudendo il telefono, chiudendo la finestra della chat o spegnendo il PC. Si passa in un attimo dal contatto al vuoto. In un’epoca in cui l’autostima è ai minimi storici e la capacità di comunicare sembra riservata a pochi eletti, la soluzione a ogni problema di comunicazione non soltanto individuale ma anche all’interno di un gruppo è presto trovata: sparire. Ecco un esempio recente capitato a Motta: incontro una ex collega che non vedevo da oltre 30 anni e le chiedo scherzosamente perché non venga mai ai ritrovi di ex colleghi. Mi risponde che nessuna l’ha invitata, al che le chiedo il numero di telefono per inserirla nel gruppo whatsapp. Me lo detta mentre lo salvo nel mio telefono. Mentre si allontana provo ad aggiungerla al gruppo ma deve accettare l’invito, non è aggiungibile in automatico. Trascorsi 3 giorni l’invito scade, per cui le scrivo segnalandole il problema: “Non vuoi iscriverti?”. Risposta “No”. Le chiedo ancora “Non vuoi venire ai pranzi che organizziamo?”. Stessa risposta.

Non poteva dirlo subito? “Non mi interessa” oppure addurre qualsiasi altra motivazione? Scopro poi da altri che si è eclissata già da anni con loro.

Secondo alcuni studiosi, il ghosting sarebbe il risultato di stili di attaccamento disfunzionali esperiti nelle fasi precoci dello sviluppo. Solitamente sono persone che hanno subito abbandoni o comunque carenze affettive e tendono a replicare gli stessi schemi di dolore emotivo.

Chi adotta questa pratica, che è percepita dalla vittima come unvero e proprio abuso emotivo, nasconde una grande immaturità psicologica: interrompe una relazione rifiutando il confrontopoiché non si sente in grado di farsi carico delle proprie responsabilità, non vuole sperimentare il peso delle proprie azioni, il giudizio negativo o la sofferenza delle persone che si sono fidate di lui e da cui ha deciso di allontanarsi. A livello psicologico, il ghoster mette in atto un comportamento di evitamento sia del proprio dolore emozionale derivante dall’incapacità di stabilire relazioni mature sia dell’idea di causare sofferenza all’altro. I ghoster sono propensi ad autogiustificarsi, convincendosi di non voler ferire l’altro con la comunicazione della propria decisione trascurando il fatto che, così facendo, ottengono proprio l’esito opposto, con la vittima che si trova a dover gestire una profonda frustrazione.

Come abbiamo detto, il ghosting viene messo in atto nel bel mezzo di una relazione positiva, soddisfacente e carica di aspettative, interrompendo il fluire di sensazioni e sentimenti piacevoli. La vittima si ritrova impotente, come paralizzata,impossibilitata a comunicare il proprio dolore e bloccata nell’elaborazione del lutto. Questo genera frustrazione e senso di aggressività repressa che può esitare successivamente in forme depressive. Esperienze ripetute di ghosting subito possono condurre ad una generale mancanza di fiducia negli altri e a difficoltà ad intraprendere nuove relazioni.

Anche il ghoster non è esente da effetti negativi nel lungo terminepoiché il comportamento di evitamento, ripetuto relazione dopo relazione, dà una sensazione solo momentanea di benessere ma in realtà non fa altro che rinforzare l’ansia e la paura di un sanoconfronto e dell’inevitabile conflitto che accompagna le relazioni mature che durano nel tempo.

Sia i ghoster sia le loro vittime possono beneficiare di percorsi psicologici mirati al riconoscimento delle proprie emozioni, dei conflitti interni e esterni e alla loro gestione.

Sergio Motta

Cristiana Francesia

Cena in bianco al Caat

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CENA IN BIANCO UNCONVENTIONAL DINNER, quest’anno avrà una location particolare, il CAAT (Centro Agroalimentare di Torino), con particolare soddisfazione espressa dal Presidente Marco Lazzarino

 

L’evento flashmob “CENA IN BIANCO UNCONVENTIONAL DINNER 2022” prenderà vita e si svolgerà sabato 18 giugno p.v; in occasione della sua settima edizione torinese, avrà luogo in un nuovo sito urbano, svelato a sorpresa, lunedì scorso, ai 12 mila partecipanti: si tratta del grande mercato del CAAT (Centro Agroalimentare di Torino).

Cena in Bianco rappresenta un progetto ideato e voluto nel 2012 da Antonella d’Afflitto, torinese di origine napoletana, che ha creato un format ormai divenuto piuttosto celebre. Si tratta di un progetto gratuito per tutti i partecipanti, un flashmob spontaneo di persone invitate a radunarsi attraverso il web e a ritrovarsi convivialmente a tavola, tutti insieme, in una data precisa, in un luogo che ogni anno muta, portandosi tutto da casa per imbandire la tavola con amici e familiari, dal tavolo alle sedie, dagli accessori alle stoviglie,  bevande e vivande. I valori fondamentali sono la convivialità e la condivisione.

“Sono felicissimo – dichiara il presidente del CAAT Marco Lazzarino – che quest’anno la Cena in Bianco si svolga proprio presso il Centro Agroalimentare di Torino e ho da subito manifestato la disponibilità a ospitare le migliaia di persone che prenderanno parte a questa magica serata.

Questo evento dimostra il grande desiderio da parte dei torinesi di ripartire, con entusiasmo e energia, dopo il periodo di chiusura che ha contraddistinto gli ultimi due anni.

La Cena in Bianco rappresenta un evento in cui si manifesta tutta la forza e l’energia delle persone, vere protagoniste della serata, capaci di creare un clima di convivialità e eleganza, allegria e condivisione, che parte proprio dal desinare in compagnia”.

“Il CAAT – aggiunge il Presidente Marco Lazzarino – rappresenta un luogo da sempre capace di esprimere valori forti, quali l’impegno e la fatica che consentono di valorizzare al massimo i prodotti agroalimentari del nostro territorio. Il CAAT è,  inoltre,un luogo capace di esprimere una bellezza diversa rispetto alle piazze auliche in cui la Cena in Bianco è stata organizzata in passato, una bellezza legata al territorio e a ciò che, di buono, ogni giorno approda sulle nostre tavole, una bellezza legata al duro lavoro notturno di migliaia di persone, fatta di mille colori capaci di vivacizzare questo sito”.

“Un ringraziamento particolare va, inoltre – precisa il Presidente del CAAT Marco Lazzarino – a Antonella d’Afflitto,l’organizzatrice, che rappresenta il cuore pulsante della Cena in Bianco e che ha saputo cogliere la magia capace di sprigionarsi da questo evento.

Le persone che festeggeranno al CAAT la ripartenza, dopo un lungo periodo di chiusure e restrizioni,  saranno migliaia. Da parte nostra ci stiamo preparando con il nostro massimo impegno e le nostre energie ad accogliere in sicurezza oltre diecimila persone. Si tratta di un risultato sicuramente considerevole e apprezzabile. Il mio augurio è che possa essere una serata di spensieratezza e di ritorno alla normalità,  facendo conoscere ai partecipanti la magia del Centro Agroalimentare, dei suoi prodotti e dell’attività svolta da migliaia di persone ogni giorno, e mai interrotta neanche in tempo di pandemia”.

MARA MARTELLOTTA