LIFESTYLE- Pagina 128

Festival di Sanremo, brutta copia del festival di Santremo

Da qualche settimana si fa un gran parlare del prossimo Festival di San Remo come se fosse un evento storico, originale, unico; invece no, si tratta di un patetico falso, una “patacca” che ha copiato altri, più nobili, Festival organizzati molto, molto prima.

Eccovene un elenco per capire quanto San Remo abbia usurpato la gloria altrui…

Festival di SanTremo

Si svolge da oltre 1.000 anni alle Isole Tremiti. Partecipano tutti gli anziani che non hanno più il controllo degli arti e li muovono vistosamente a causa del Parkinson. I primi tre classificati sono premiati con preziose tremoliti (1), il vincitore riceve una corona fatta con tremolina (2).

Festival di SanCremo

Vanta 8 secoli di storia, si svolge a Cremona. I partecipanti sono tutti indiani, cantano su enormi pire cui viene dato fuoco. Vince chi riesce ad uscirne vivo, ed ha il diritto di esibirsi cantando l’aria “Di quella pira l’orrendo foco…”

Festival di SanRamo

Data fin dai primi anni del 1300. Si svolge in fitte foreste della Ramonia (una regione boscosa della Romania) ed il vincitore ha diritto a passare un anno di vacanze sul Lago di Como, sul “ramo che volge a mezzogiorno”.

Festival di SanMemo

Ideato da Pico della Mirandola (la memoria più prestigiosa della storia) consiste nel fare moltiplicazioni e divisioni mostruose con numeri di almeno 150 cifre l’uno; il risultato va cantato su musiche suonate da clavicembali e liuti.

Festival di SanNemo

Al festival (che si svolge fin dal lontano 1400 sul Lago di Nemi), partecipano solo cantanti stranieri. Il motto della manifestazione è infatti “Nemo propheta in patria”.Vince chi riesce a non far capire in che lingua sta cantando. Il vincitore viene cinto con una corona di nemorale (3) e riceve una boccia piena d’acqua in cui nuota il pesciolino Nemo…

Festival di SanReno

E’ il fiore all’occhiello dei tedeschi, che lo hanno istituito intorno al 1500, sulle rive del Reno, ovviamente. L’idea era venuta ad un certo Ludwig Renis, antenato del più famoso Toni Renis italiano. Il vincitore viene incoronato con un serto di renaiola (4)

Festival di SanRimo

Manifestazione che si svolge, a partire dal 1615 (era il due maggio, per l’esattezza) (5). Partecipano solo poeti che sanno fare rime baciate: la cosa un po’ schifosa è che devono baciarsi fra loro recitando le loro litanie. Il vincitore è cinto con una corona di rosma rimo (6).

E qualcuno di voi h ancora il coraggio di considerare San Remo l’antesignano dei Festival?

Ma dai….

 

NOTE DI CULTURA AL TESTO

1. Minerale formato da magnesio e calcio, ignoranti non lo sapevate?
2. Pianta delle graminacee, ignoranti non lo sapevate?
3. Pianta che cresce nei boschi, ignoranti non lo sapevate?
4. Pianta delle cariofillacee, ignoranti non lo sapevate?
5. Guarda caso è il giorno del mio compleanno, marcatevelo e fatemi gli auguri!
6. Questa pianta la conoscono tutti, ma nessuno sa che è una pianta perenne delle labiate, ignoranti non lo sapevate?

NOTA FINALE: se volete avere altre notizie su stupidate simili, leggetevi LA MORMORA SUSSURRA, L’ORNITORINCO…GLIONISCE; chiedetelo a demarketing2008@libero.it, oppure telefonate al 3356912075.

Gianluigi De Marchi

Al “Pannunzio” Tognazzi a cento anni dalla nascita

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VENERDÌ 27 GENNAIO ALLE ORE 17,30 presso la sede di Via Maria Vittoria 35h a Torino,
Roberto PIRINO, delegato dell’Accademia italiana della cucina del Ponente Ligure e Consultore nazionale, medico-umanista, ci parlerà di Ugo Tognazzi, nel centenario della nascita del grande attore. Ugo Tognazzi fu un grande gourmet, un creatore di ricette, un cultore della cucina italiana, socio dell’Accademia  della Cucina italiana. Amava dire: “Io ho il vizio del fornello, sono malato di spaghettite, recito per hobby, ma mangio per vivere”.
Ingresso libero.

Torna il Gran Carnevale di Carmagnola!

Atteso ritorno, dopo tre anni di sospensione,  con l’investitura di Re Peperone e della Bela Povronera

 

Ritorna, dopo l’interruzione del periodo pandemico, il Gran Carnevale di Carmagnola, dal 15 al 21 febbraio prossimi. Si tratta di una pluralità di eventi tra cui figurano l’investitura di Re Peperone e della bella Provonera, presentata da Sonia Castelli con oltre 250 figuranti, animazioni, la sfilata di carri allegorici e la chiusura dettata dall’orchestra dei Roeri nella Gran Festa danzante.

Dopo tre anni in cui non è stato possibile organizzare eventi di aggregazione, ritorna quest’anno il Carnevale a Carmagnola, promosso dalla Pro Loco e dal Comune di Carmagnola, con un ricco programma di eventi e tanti appuntamenti per grandi e piccini.

L’inizio sarà mercoledì 15 febbraio alle 21 con la cerimonia di investitura di Re Peperone e della Bela Povronera, alias Lorenzo Piana e Karin Borga, che verrà presentata dall’artista Sonia De Castelli.

Karin Borga veste i panni della Bela Povronera da sette anni nei suoi impegni, e Sonia De Castelli risulta un personaggio molto conosciuto nel mondo della musica da ballo, nota al pubblico piemontese e ligure per le sue trasmissioni di carattere musicale sulle emittenti televisive locali, distinguendosi per la sua semplicità, eleganza e simpatia.

Domenica 23 febbraio prossimo saranno protagonisti della giornata i bambini, con un programma di baby dance con Madame Zorà presso gli Antichi Bastioni. Saranno presenti anche i truccabambini a cura della Croce Rossa Italiana Comitato di Carmagnola e Nutella Party a cura della Pro Loco.

La chiusura sarà prevista per il Martedì Grasso il 21 febbraio con due appuntamenti, alle 15, la grande sfilata dei carri allegorici e alle 21, agli Antichi Bastioni, la Grande Veglia Danzante con l’Orchestra i Roeri.

La sfilata dei carri con Re Peperone e la Bela Provonera torna, così, in presenza, dopo tre anni di sospensione causata dal Covid e un nuovo percorso lungo l’asse di via Torino, nel tratto presente tra le due rotonde.

Mara Martellotta

Biraghi è il formaggio scelto da “La 24° Corsa di Miguel”

L’azienda piemontese sarà partner ufficiale dell’evento che si svolgerà a Roma il 22 gennaio; la 10 chilometri più partecipata d’Italia.

Biraghi, azienda piemontese tra le più importanti realtà italiane della trasformazione casearia, rafforza la propria collaborazione con La Corsa di Miguel, patrocinata da Roma Capitale, Regione Lazio, Città Metropolitana di Roma Capitale, Sport e Salute, Coni, Fidal, Uisp, dall’Ambasciata Argentina e dall’Unar, la celebre 10 chilometri più partecipata d’Italia che si svolgerà a Roma il 22 gennaio 2023, confermandosi Fornitore Ufficiale.

L’azienda sarà quindi presente sia all’arrivo all’interno dello Stadio Olimpico di Roma, con la mascotte ufficiale Biraghi e con alcune hostess pronte a distribuire Biraghini snack agli atleti appena giunti al termine della competizione, sia allo Stadio dei Marmi con il proprio furgone brandizzato presso il quale si potranno acquistare ad un prezzo promozionale un pacco convenienza comprensivo di 7 prodotti Biraghi e un carnet di buoni sconto. Inoltre, per le prime 35 società più partecipate e per i primi 3 classificati, sia maschili sia femminili, Biraghi ha definito la fornitura di una serie di prodotti che saranno utilizzati come premio.

«Abbiamo scelto di supportare di nuovo La Corsa di Miguel perché crediamo che lo sport sia uno dei motori per uno stile di vita più sano e consapevole – spiega Roberto Milano, Direttore Eventi della Biraghi SpA –. Inoltre, portare di nuovo il nostro furgone brandizzato nella Capitale rappresenta per noi un’ulteriore opportunità per far conoscere a un pubblico sempre più ampio i Biraghini Snack, alimento ideale per chi pratica sport perché facile da consumare e ricco di proteine».

La foto di Vincenzo Solano

Magnifica Torino / La Regina dei Cuori. La Fontana di Piazza Carlo Felice (modella Francesca Dalmasso, stilista Lucia Simonis)

Il menù di Platti è firmato dallo chef Tesse

Grande novità per Platti, senza dubbio uno dei caffè più antichi e affascinanti d’Italia: il menù del locale di corso Vittorio Emanuele II 72 a Torino è firmato dallo chef Fabrizio Tesse.

Dopo aver assunto le redini de La Pista, sul tetto del Lingotto, Fabrizio Tesse raccoglie un’altra sfida tutta torinese e porta la sua idea di cucina nel menù di uno dei locali simbolo della città.

Platti è un’istituzione, punto di riferimento sociale e culturale di Torino e d’Italia per tutto il corso del ‘900. La storia del locale inizia nel 1870 quando nella prima capitale apre la liquoreria “Principe Umberto”, poi rilevata da Ernesto e Pietro Platti e ribattezzata Caffè Platti nel 1875Le sue sale liberty sono state il ritrovo di intellettuali, politici, poeti e imprenditori sabaudi che amavano trascorrere qui le loro giornate parlando d’affari e politica e festeggiando le ricorrenze. Sui divani rossi, tra stucchi e specchi, veniva a leggere Luigi Einaudi, secondo presidente della Repubblica Italiana, a scrivere Cesare Pavese che incontrava qui l’editore Giulio Einaudi. È d’innanzi alle sue vetrine che, nel novembre del 1897, venne fondata la Juventus FC. Oggi il locale è proprietà di Gerla 1927.

 

Ad aiutare Fabrizio Tesse in questa nuova avventura una brigata attenta e preparata, guidata dallo chef Vincenzo Di Matteo. Responsabile di sala è Marisda Gashi, che si occupa sia del ristorante sia della caffetteria.

Il menù unisce la semplicità di un’offerta veloce, pensata per il pranzo, la piemontesità di ricette che sappiano valorizzare l’esperienza di essere seduti in un vero e proprio salotto del gusto e l’estro dello chef, che da sempre sa stupire il palato dei suoi clienti.

Chi conosce la mia cucina – dichiara Fabrizio Tesse – sa che da sempre mi ispiro al Piemonte e alle Vie del Sale. In questo luogo storico ho scelto di lavorare molto su ricette della tradizione piemontese, sempre interpretate in maniera personale e moderna. Mi piacciono i piatti concreti ma non per questo meno affascinati e ricchi di sapore”.

Il ristorante, al primo piano, è aperto a pranzo dal lunedì al sabato mentre la cena è riservata ad eventi privati.

Al pian terreno, dalla colazione alla cena, Platti offre il meglio della tradizione torinese sabauda, dal bicerin alla pasticceria mignon al tramezzino, in un’atmosfera affascinante.

La colazione da Platti è un rito per tutti i torinesi: al bancone o seduti agli eleganti tavolini in marmo si possono gustare oltre 20 tipi diversi di lievitati, in abbinamento a caffè, cappuccino o al classico Bicerin, la bevanda torinese composta da una mescola di caffè, cioccolato e crema di latte tanto amata dai turisti.

Decisamente imperdibile, oltre che storica specialità della città, la piccola pasticceria. Bignè, chantilly, baci di dama, macaron e biscottini in formato mignon che solo a Torino si fanno così: piccolissimi concentrati di dolcezza. Specialità della casa la storica Torta Platti, un tripudio di cioccolato la cui ricetta è rigorosamente segreta.

Autentico vanto del locale la carta dei tramezzini, i tipici panini triangolari che vedono i loro natali proprio a Torino. Da Platti se ne possono assaggiare più di 25 tipi, dai più classici ai più innovativi, senza dimenticare quelli che omaggiano le specialità piemontesi: peperoni e acciughe, vitello tonnato, lingue e salsa verde, salsiccia di Bra…

Il pranzo è servito nelle sale del ristorante al primo piano con una scelta a la carte oppure che spazio da ricette della tradizione a proposte creative, oppure è possibile optare per il brunch.

Gli amanti del tè sono invitati al nuovo appuntamento pomeridiano del locale: l’Afternoon Tea, il rituale del tè all’inglese rivisitato in chiave sabauda. Tè bianco, verde o nero, speziato, legnoso, fruttato o erbaceo… Diverse qualità di tè da tutto il mondo, rigorosamente in foglia, preparate a regola d’arte e servite in abbinamento alla piccola pasticceria secca e ai tramezzini salati serviti sui vassoi d’argento.

La giornata da Platti si chiude con l’aperitivo, con cocktail preparati dallo storico bartender Piero, vino o champagne.

Caffè Platti – Corso Vittorio Emanuele II, 72 – Torino

Sauze d’Oulx, la cena del produttore sulla neve

Sauze d’Oulx, in provincia di Torino, autostrada Torino – Bardonecchia. I Torinesi che frequentano la località sciistica, da sempre , sono soliti chiamarla con la dicitura italianizzata di Salice d’Ulzio, dove Ulzio – Oulx appunto – è il paese che si deve attraversare prima di arrivare nella parte ” alta” di Salice.

Nel tempo, nonostante gli evidenti cambiamenti climatici che  hanno diminuito notevolmente la presenza della neve, é riuscita a mantenere la veste di una stazione turistica vigorosa, frequentata sia in inverno che in estate, anche ma soprattutto da turisti inglesi e francesi  e che trovano nella zona molte attività diverse nel loro genere; una fra tutte la cena in quota, sabato 21 gennaio, che vede la presentazione della storica azienda vinicola altoatesina Kettmeir presso Capanna Mollino. Lo chalet, raggiungibile partendo da valle con il gatto delle nevi, é stato progettato e realizzato in località Lago Nero dal celebre architetto Carlo Mollino tra il 1946 e il 1947, a 2.286 metri di quota . Questo famoso chalet, nato come rifugio per i sciatori e al suo apparire oggetto di attenzioni di autorevoli riviste di architettura, sino alla metà degli anni ’60 del Novecento, portò  milioni di appassionati dello sci sotto il monte Triplex a quota 2.300. Per i suoi caratteri innovativi, strutturali e dinamici, questa originale struttura è considerata una delle più importanti opere d’architettura moderna presenti nel nostro paese. L’edificio, lasciato per molto tempo in stato di grave abbandono, oggi finalmente è tornato a rivivere grazie all’impegno del Comune di Sauze d’Oulx.
Nel suggestivo contesto delle Alpi Occidentali e immersi nel silenzio delle piste da sci della Vialattea, la serata Kettmeir si propone come un momento eno gastronomico e culturale molto interessante: i 4 vini di punta dell’azienda – Athesis Metodo classico Brut 2018 Doc, Alto Adige Pinot bianco 2021 Doc, Alto Adige Pinot nero 2021Doc, Athesis Metodo classico Rosè Brut 2018 Doc – verranno proposti in abbinamento a piatti di pesce – uno fra tutti un sontuoso tris di salmone crudo, sotto sale e abbinato a un miele di origine sarda – ma in generale a ricette regionali da nord a sud. Un menù degustazione, dunque, studiato appositamente dallo chef di Capanna Mollino completato dagli abbinamenti dei vini di questa famosa azienda altotesina fondata nel 1919 da un enologo lungimirante, il Signor Kettmeir per l’appunto,  che nei primi anni ’60 riconosce il potenziale delle “bollicine” e per primo cominció a “spumanteggiare” le famose uve del Pinot Bianco.
Nel 1986 la Kettmeir entra a far parte dell’azienda Santa Margherita ed in pochi anni il “metodo classico” diventa il loro punto di forza. Ambiziosi e coraggiosi, nel 2000 decidono di “buttare” sul mercato il primo rosè metodo classico, che riscontra subito un grande successo, visibile tuttora.
A questa serata, se ne aggiungeranno altre, allo scopo di dare vita a un trait d’union eno gastronomico tra le montagne piemontesi e le culture vinicole regionali.
CHIARA VANNINI
Per info sulla serata e prenotazioni :
Tel. 0122 858585

Torta di pancake con crema chantilly alla lavanda

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Rubrica a cura de La Cuoca Insolita

Per chi volesse fare una torta ma non ha il forno (e questo succede spesso in vacanza) o semplicemente non ha voglia di accenderlo per via del caldo, la buona notizia è che se ne può fare benissimo a meno! Basta una padella. Con questa torta di pancake si risolve ogni problema: è una soluzione fresca e leggera per l’estate, è buonissima, bella da vedere specialmente quando si taglia per l’alternarsi degli strati e ha pochissime calorie. Serviranno meno di due cucchiai di zucchero per tutta la torta. Qui la propongo anche in una versione con crema chantilly alla lavanda: insieme ai mirtilli l’accoppiata è strepitosa! 

Perché vi consiglio questa ricetta?

  • Valori nutrizionali: a confronto con una classica torta alla crema che si può trovare in commercio, la torta di pancake de La Cuoca Insolita ha il 41% Kcal in meno, il 66% in meno di carboidrati e il 90% in meno di zuccheri semplici. La quantità di grassi non è di molto inferiore (-14% in meno)  perché usiamo la panna.
  • Non è necessario avere il forno.
  • Via libera a chi è a dieta! Ha il 40% di calorie in meno rispetto ad una classica torta alla crema che si può trovare in commercio. 
  • Via libera anche per chi ha qualche guaio con la glicemia (diabete compreso): grazie al dolcificante alla stevia (si trova anche nei supermercati), abbiamo dimezzato lo zucchero necessario. In alternativa a questo dolcificante alla stevia, potete usare anche l’eritritolo, che però in periodo di vacanza potrebbe essere difficilmente reperibile. Se avete a disposizione solo lo zucchero regolatevi così: 1 cucchiaino di dolcificante alla stevia = 3 cucchiaini di zucchero.
  • Via libera per chi soffre di allergia o intolleranza ai latticini: usiamo latte di soia e la panna fresca si può sostituire con un analogo a base vegetale (attenti però a controllare che non siano presenti i grassi vegetali idrogenati tra gli ingredienti).

Tempi: Preparazione (30 min); Cottura (1 h); 

Attrezzatura necessaria: minipimer o forchetta, sbattitore elettrico, frusta, 1 ciotola piccola, 2 ciotole grandi, setaccio, colino, casseruola, padella antiaderente diam. 18, paletta, spatola in silicone o cucchiaio.

Difficoltà (da 1 a 3): 2

Costo totale: 3,80 €/kg

Ingredienti per la torta di pancake

(per una torta da 18 cm diam – 6 porzioni da 150 g a testa):):

Per i pancakes:

  • Farina di farro integrale – 60 g
  • Farina di grano 00 – 60 g
  • Uova intere – 2
  • Latte di soia (o altro a piacere) – 200 ml
  • Olio di oliva – 3 cucchiai
  • Dolcificante alla stevia – 1 cucchiaino raso
  • Zucchero – 1 cucchiaino colmo
  • Lievito – 1 cucchiaino colmo 

Per la crema chantilly “vantaggiosa”:

  • Latte di soia (o altro a piacere) – 250 ml
  • Mezzo uovo intero
  • Farina di tipo 2 (grano o farro) – 25 g
  • Dolcificante alla stevia – 1 cucchiaino colmo
  • Zucchero – 15 g
  • Vanillina – ½ bustina
  • Panna fresca – 50 g
  • Succo di barbabietola – 1 cucchiaio

Per decorare l’ultimo strato:

  • Fiori di lavanda – 1 o 2 spighe
  • Mirtilli – 50 g
  • Panna fresca – 25 g

Approfondimenti e i consigli per l’acquisto degli “ingredienti insoliti” a questo link.

In caso di allergie…

Allergeni presenti: Cereali contenenti glutine, uova, soia, latte. In caso di allergia alla soia, si può utilizzare un altro tipo di latte; in caso di allergia al latte, si può impiegare la panna vegetale (attenzione a sceglierne una che non contenga grassi idrogenati).

strati di pancake nella fetta

Preparazione della torta di pancake

Fase 1: LA CREMA CHANTILLY VANTAGGIOSA 

Se vi piace il profumo della lavanda, potete aggiungere una spiga al latte, portare quasi a bollore in una casseruola, quindi spegnere e lasciare in infusione per circa 20 minuti, coperto. Eliminate quindi la spiga, filtrando con un colino. 

Nel frattempo, frullate insieme il bianco e il rosso dell’uovo in una ciotola, con il minipimer o una forchetta. Aggiungete dolcificante alla stevia e zucchero e sbattete il composto con una frusta o con lo sbattitore elettrico. Quando il colore sarà diventato giallo chiaro potete aggiungere la farina e sbattere ancora. In una casseruola, scaldate il latte aromatizzato alla lavanda con la vanillina. 

Prima che prenda il bollore, spegnetelo e versatevi dentro il composto di uova sbattute e farina. Mescolate con la frusta continuamente mentre fate cuocere per 2-3 minuti a fuoco medio alto. Lasciate raffreddare completamente mantenendola coperta. 

Montate tutta la panna prevista nella ricetta e unite mezzo cucchiaino di dolcificante alla stevia. Unite alla crema pasticcera vantaggiosa ormai raffreddata il succo di barbabietola e per ultima la panna, mescolando delicatamente. 

Mettete la panna che vi è avanzata in una tasca da pasticcere con la bocchetta a stella (vi servirà per decorare la torta). 

FASE 2: I PANCAKES

Prendete le uova, montate a neve i bianchi con un pizzico di sale e tenete da parte. Unite l’olio di oliva ai rossi d’uovo e mescolate con una frusta. Aggiungete quindi il latte a filo e mescolate ancora con la frusta, fino a quando il composto risulterà chiaro. È il momento di unire anche il dolcificante alla stevia e lo zucchero. Con un setaccio (un colino a maglie larghe va anche bene), lasciate cadere ora le due farine e il lievito nella ciotola e amalgamate bene sempre con la frusta. Mescolando delicatamente dall’alto verso il basso con un cucchiaio (non con la frusta), amalgamate i bianchi che avevate montato a neve.

FASE 3: LA COTTURA DEI PANCAKES

Ungete con un filo d’olio una padellina antiaderente e scaldate bene. Ora abbassate il calore, versate un mestolo di pastella per pancakes e distribuite uniformemente ad uno spessore di circa 0,5 cm. Lasciate cuocere a fuoco medio per qualche minuto (se vedrete formarsi delle bollicine nel pancake, significa che state facendo tutto bene!) e poi girate il pancake con una paletta. Lasciate cuocere ancora un paio di minuti. I due lati del pancake dovranno essere leggermente bruniti. Proseguite così con tutta la pastella (dovreste ottenere 5 o 6 pancakes). 

FASE 4: IL MONTAGGIO DELLA TORTA

Direttamente nel piatto di portata, disponete il primo pancake e distribuite su di esso 3 cucchiai di crema chantilly vantaggiosa. Procedete così con tutti i pancakes, ma sull’ultimo non mettete la crema chantilly: decoratelo invece con la panna montata che avevate tenuto da parte nella tasca da pasticcere. Fate dei piccoli ciuffetti, intervallati da una fila di mirtilli. Decorate con qualche fiore di lavanda e una fragola al centro. Lasciate riposare in frigorifero per circa 2 ore in modo che la torta si compatti bene.

Consiglio: Se per caso la vostra crema chantilly era troppo liquida e gli strati della torta tendono a scivolare uno sull’altro, piantate due stuzzicadenti nella torta, che lascerete per tutto il tempo di riposo. Ricordatevi di toglierli prima di servire!

CONSERVAZIONE

In frigorifero: 2-3 giorni.

Chi è La Cuoca Insolita

La Cuoca Insolita (Elsa Panini) è nata e vive a Torino. E’ biologa, esperta in Igiene e Sicurezza Alimentare per la ristorazione, in cucina da sempre per passione. Qualche anno fa ha scoperto di avere il diabete insulino-dipendente e ha dovuto cambiare il suo modo di mangiare. Sentendo il desiderio di aiutare chi, come lei, vuole modificare qualche abitudine a tavola, ha creato un blog e organizza corsi di cucina. Il punto fermo è sempre questo: regalare la gioia di mangiare con gusto, anche quando si cerca qualcosa di più sano, si vuole perdere peso, tenere a bada glicemia e colesterolo alto o in caso di intolleranze o allergie alimentari. 

Tante ricette sono pensate anche per i bambini (perché non sono buone solo le merende succulente delle pubblicità). Restando lontano dalle mode del momento e dagli estremismi, sceglie prodotti di stagione e ingredienti poco lavorati (a volte un po’ “insoliti”) che abbiano meno controindicazioni rispetto a quelli impiegati nella cucina tradizionale. Usa solo attrezzature normalmente a disposizione in tutte le case, per essere alla portata di tutti.

Festa di Sant’Antonio. Benedetti gli animali e i prodotti della terra

Domenica 22 gennaio 2023, in occasione della festività di Sant’Antonio Abate si terrà la XV edizione della “Benedizione degli animali, dei prodotti della terra e dei mezzi agricoli” presso la Precettoriadi Sant’Antonio di Ranverso.

La manifestazione verrà realizzata con il concorso della Fondazione Ordine Mauriziano ed in collaborazione con i Comuni di Buttigliera Alta e di Rosta e la Coldiretti.                                                                                            Programma:

– ore 10,30, raduno presso la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso,

– ore 11,00, Santa Messa officiata dal Parroco di Buttigliera Alta e Rosta Don Franco Gonella. Nel corso della celebrazione si procederà alla benedizione dei pani e dei prodotti agricoli, come da tradizione. (Non sarà consentito portare animali all’interno della Chiesa).

– ore 12,00 c. benedizione degli animali, dei prodotti della terra e degli attrezzi agricoli, all’esterno.