LIFESTYLE- Pagina 117

“Fiori in cucina”, il concorso

Il cibo è convivialità, gioia, incontro. È una tavola imbandita sinonimo di famiglia, condivisione e amicizia, un’occasione preziosa in cui riconoscersi e confidarsi, ma anche distendersi e rilassarsi, volgendo la mente altrove e pensando solo al calore della compagnia che ci avvolge. Il cibo fa parte della nostra tradizione, e, in quanto tale, merita di essere celebrato, in qualsiasi stagione dell’anno.

Anche in primavera, come intende fare l’Istituto Pascal di Chieri con il nuovo contest Fiori in cucina, attivo da mercoledì 5 aprile a venerdì 19 maggio 2023 e rivolto non solo agli studenti e alle studentesse della Scuola Media Internazionale Holden e dei Licei Pascal, ma anche a tutta la cittadinanza chierese – e della provincia di Torino.

L’Istituto Pascal invita, infatti, tutti coloro che desiderano partecipare alla challenge a mettere in moto la propria creatività per preparare ricette personali usufruendo di un ingrediente speciale: i fiori. Un modo originale per trascorrere del tempo in famiglia (o con i propri amici) e presentare dei piatti significativi e inediti, capaci di dare libero sfogo alla fantasia e alle idee degli “chef in erba”.

Camomilla, tarassaco, margherite, fiordalisi, girasoli, lavanda, rosa, menta, viola: ciascun fiore (l’importante è che sia edibile!) potrà, appunto, offrire quel “tocco in più” alle ricette proposte, caratterizzando il pasto in una modalità nuova e permettendo di esplorare gusti e profumi inconsueti, tra sperimentazioni e innovazioni.

«Abbiamo pensato di avviare un contest culinario dedicato alla primavera – spiega Nicoletta Coppo, Dirigente scolastica dell’Istituto Pascal – perché questa stagione è, da sempre, emblema di rinascita, meraviglia e (ri)scoperta. E quale modo migliore per rinascere, se non mediante il cibo e la felicità che esso può donarci, soprattutto se abbellito, nella forma e nel sapore, dai fiori che colorano le nostre giornate primaverili?».

«D’altronde – continua Coppo –, come direbbe Neruda, “Potranno recidere tutti i fiori, ma non potranno fermare la primavera”, e noi non intendiamo assolutamente fermarci, anzi: vogliamo spingere i nostri ragazzi e le nostre ragazze a germogliare e a dare il meglio della propria creatività in cucina, coinvolgendo l’intera cittadinanza a fare altrettanto».

Ma come funziona esattamente la challenge? Ogni partecipante dovrà inviare all’Istituto tre scatti, componenti di una sorta di “trittico” ritraente: 1) gli ingredienti scelti per il piatto da presentare al concorso; 2) almeno una delle fasi della preparazione della ricetta; 3) e, infine, il risultato finale, ripreso da solo o in compagnia dei creatori del piatto stesso.

Alle cinque ricette più originali e curiose saranno donati prodotti naturalilibri a tema culinariooli essenzialicomposizioni floreali e corsi di cucina da parte dei supporter del progetto.

Il contest, però, non sarà solo una “sfida tra piatti”, ma anche un’importante iniziativa di beneficenza: per ogni trittico di fotografie, infatti, sarà donato 1 euro all’Associazione Un abbraccio alla demenza, al fine di promuovere attività all’aperto di socializzazione e sensibilizzazione di, e per, le persone con demenza.

A sostenere il progetto, diverse realtà del territorio di Chieri e dintorni, ossia: la Libreria della Torre di Chieri, lo showroom chierese di Witt Italia, la Maison des Fleurs di Chieri, la Pasticceria Coppo di Andezeno e il Ristorante Il Cenacolo di Chieri. Ogni scatto sarà, inoltre, giudicato da una giuria appositamente riunita, che, dopo un’attenta disamina, proclamerà i vincitori del contest. A comporre la giuria:

  • Monica Ferri, artista e docente;
  • Pablo Alberto Mocci, proprietario della Maison des Fleurs;
  • Maria Paola Torta, responsabile dello showroom chierese di Witt Italia;
  • Giorgia Meneguz ed Elena Ronco, titolari della Libreria Della Torre;
  • Manuele Coppo, titolare della Pasticceria Coppo;
  • Andrea Politano, titolare del Ristorante Il Cenacolo.

Informazioni:

Per partecipare, è necessario inviare i propri scatti da mercoledì 5 aprile a venerdì 19 maggio 2023, inviando le immagini su WhatsApp al numero 346 1863050 e specificando nome, cognome e titolo del trittico di foto.

La cerimonia di premiazione si terrà nell’arco della prima settimana di giugno, alla presenza dei giurati e degli sponsor coinvolti.

 

Vizio e compensazione

LIBERAMENTE Di Monica Chiusano 

Fumate solo  dopo aver fatto l’amore e poco più… forse così riuscirete a smettere!
Il vizio rammenta il piacere della compensazione …
Suvvia, non siate così ingordi …!!!!

“Fiorileorti&fiori in mostra”, che successo a Moncalieri!

Si è conclusa con grande successo la IX edizione di “Fiorileorti&fiori in mostra”, realizzata dall’Associazione Culturale Giardino forbito, che ha accolto al Giardino delle Rose oltre 15.000 visitatori.

Un percorso tra colori, profumi e sapori. Un’immersione nella natura declinata nelle sue mille sfumature. Espositori selezionati, per la maggior parte provenienti dal territorio, con vivaisti, produttori agricoli e artigiani. Un format che coniuga politiche ambientali e culturali insieme, secondo lo spirito delle strategie contenute nel progetto Moncalieri Città nel Verde. Quest’anno in collegamento sono state realizzate passeggiate immersive sia in collina che nel centro storico.

Un collegamento, non solo simbolico, con la ricchezza boschiva della collina, dal 2016 nostro territorio Mab Unesco al centro storico: dal Giardino delle Rose. Sono partite passeggiate in compagnia degli amanti del Nordic walking e di curiosi camminatori alla scoperta del territorio circostante, con due tappe immersive presso il Birrificio Santa Brigida e l’azienda agricola Ram – Radici a Moncalieri, tappe che hanno regalato al pubblico una lezione didattica degli Impollinatori Metropolitani e la musica di Alessandro Ghiggi e Ignacio Etchegaray. Nel contempo sono state calcate le vie del cuore di Moncalieri in compagnia di FattoAmano per scoprire e raccontare gli artigiani d’eccellenza della città.

Numerosi gli interventi culturali proposti e gli ospiti del Giardino: I racconti dell’aria, Neos edizioni e Testimoni silenziosi – Storie di alberi monumentali edito da Buendia Books, e con l’autrice Cristina Converso, Tiziano Fratus, nonché l’interessante lezione della storica e paesaggista Maria Adriana Giusti e il professor Marco Devecchi della Facoltà di Agraria di Torino e Carla Gillio di Floritalia,

Lo spazio dell’arte ha ospitato quest’anno la giovane artista Annalisa Bollino con l’esposizione SEMI, che ha interessato e coinvolto il pubblico grazie alla bellissima mostra dove pittura e ricamo hanno trovato spazio per interpretare le opere ricche di simbologia.

Elogio alla biodiversità e alle specialità del territorio con Maestri del Giardino e dell’ Eccellenza Enogastronomica del nostro territorio.

Hanno partecipato vivai specializzati, tra cui Vivai delle Commande, Piante d’Aria, Meriano tra i vari, affiancati dalle speciali realtà agricole tra le quali anche alcuni Presidi Slow Food come Roero Vero, Miemole, Delizie d’Andrè,i vini dell’Azienda La Margherita, Funghi Fontana, Il Birrificio Santa Brigida, i biscotti di Dal Bon, i salumi dell’Azienda Agricola Revelli Margherita, le mele di Cascina Bonetto.

Anche in questa occasione un Giardino d’inverno ha ospitato artigiani, quali i ceramisti Marina Gili ed Elisa Grasso Ceramiche i profumi Anixi, stoffe e cuscini di Fantasie Country e Lalazoo Atelier, la maglieria di Shamur, i bicchieri del vetraio Nicolas Lauzeral, gli arredi di Il Giardino coperto e Hafa Esprit, i gioielli di Il Tempo di un fiorellino, i cesti di La Cestaia Urbana e le creazioni de La Crisalide.

Come sempre non sono mancati momenti laboratoriali per grandi e piccini, a cura di Beesù e della Comunità degli Impollinatori Metropolitani.

Fiorile si conferma un appuntamento culturale con una forte presa sul pubblico, ogni anno più affezionato e partecipe, e sempre più capace di suscitare l’interesse degli organi di informazione, come attestano i moltissimi visitatori anche da fuori Moncalieri, che mostrano di gradire anche la novità della creazione dell’edizione primaverile – l’assessore alla Cultura Laura Pompeo non nasconde la propria soddisfazione – Sempre stimolanti, raffinati, non convenzionali gli inserti culturali che costellano il programma, elaborato e curato magistralmente da Giardino Forbito in sinergia con l’Assessorato alla Cultura. Un progetto che interpreta in finezza le peculiarità del Giardino delle Rose e della sua storia e che rientra nel vasto programma avviato a partire dal 2015 ‘Moncalieri città nel verde’. Fiorile tornerà nel weekend 28-29 ottobre“.
In allegato alcuni scatti della fotografa Greta Stella e di Alice Poli.

Gabriel Togliatti: anche un taglio di capelli è solidarietà

Sono Gabriel Togliatti , ho 30 anni e sono un docente e hairstylist torinese. Oltre al fare il mio lavoro, nell’ultimo anno, ho cercato di  dare più visibilità alle persone senzatetto, come? Tornando dal lavoro andavo a trovarli e così avendo già gli attrezzi con me , li acconciavo.


All’inizio era difficile forse per diffidenza e per la paura , ma con un sorriso tutto si aggiustava. Questo tipo di lavoro solidale mi trasmette qualcosa di speciale , che mai più pensavo. Inoltre ho scoperto un’altra cosa. Loro non sono così tanto diversi da noi , dietro a quelle facce si nasconde anche gente intellettuale e forse persone che emotivamente parlando mai ho visto, inoltre ci sono ragazzi giovani come me. E questo mi aiuta a comprendere tutto. La società di oggi crea una barriera tra loro e noi , ma non esiste. Ho capito che la scelta vale fino ad un certo punto , che quando ti va male un’attività o hai problemi in famiglia non puoi farci nulla. Vorrei aggiungere un’altra cosa . Io faccio questo per un motivo valido. Che le persone soprattutto i ragazzi che hanno il mio mestiere in mano, seguano questo esempio.  Stessa cosa, chi ha aziende di abbigliamento o chi sta nella ristorazione faccia qualcosa di simile.

GABRIEL TOGLIATTI

Le foto di Solano e Gigli

Magnifica Torino / La Basilica di Superga immortalata da Giampaolo Gigli nella foto di copertina e il tramonto dietro la Mole nello scatto di Vincenzo Solano.

Enotavola, cibo e ambiente minimal-elegante per palati raffinati

Questa settimana siamo andati alla scoperta di una vera istituzione della tradizione vinicola torinese: la casa del Barolo. L’enoteca- situata nell’elegante cornice di Via Andrea Doria- rappresenta fin dal 1974 la tradizione del buon bere con oltre 1.000 etichette di vini pregiati, tra cui Amarone, Barolo, Brunello e ancora Franciacorta, Champagne e Prosecco. Non solo specialità piemontesi, ma vini provenienti da tutto il territorio italiano e non solo. Qui, oltre al classico acquisto, è possibile consumare aperitivi accompagnati da taglieri studiati con prodotti tipici studiati per garantire al consumatore il miglior accompagnamento.

Il progetto dell’enoteca si è espanso nel corso del tempo e- merito della qualità e del successo del prodotto- ha dato vita al Ristorante Enotavola Casa del Barolo (Via Bodoni 7). Il locale si affaccia- appunto- su Piazza Bodoni, uno dei più eleganti salotti torinesi. Enotavola è elegante e molto accogliente: le luci calde, il colore del legno e la piccola oasi del cortile interno vi farà sentire in un ambiente intimo e ospitale. Ogni particolare è finemente studiato per rimandare sempre al concept alla base del progetto: il vino. Le pareti, infatti, sono costellate di moderni contenitori contenenti molte bottiglie delle più svariate provenienze, disposte secondo angolazioni e forme sempre diverse.

Passando ai piatti, il ristorante offre varie tipologie di menù: da quello esclusivamente piemontese, fino al vegetariano e quello di solo pesce. Si può optare, poi, per un’ampia lista di pietanza con una ricca scelta- sopratutto- nella sezione degli antipasti. Particolarmente curato è l’abbinamento di ogni portata ad un vino, consigliato dallo staff a disposizione per garantire un buon abbinamento, lasciando a disposizione del cliente una ricca carta dei vini.

Abbiamo assaggiato la battuta di fassona con una spolverata di tartufo e un piatto di asparagi accompagnati da fonduta e miele. Tra i primi potete trovare tutti i classici della tradizione dai plin fino agli agnolotti. All’assaggio colpisce l’ottima qualità degli ingredienti e gli abbinamenti mai banali. Anche i secondi si focalizzano sulle specialità piemontesi senza far mancare alcuni piatti unici nati dalla creatività dello chef. Passando ai dolci, la scelta è ben studiata e ricercata, offrendo anche un opzione esotica come lo sformato di cocco e mango.

Il menù varia e si adatta a seconda del periodo dell’anno e della stagione, per garantire sempre freschezza e qualità degli alimenti.

Il Ristorante Enotavola Casa del Barolo è dunque una vera chicca della nostra città, dove in un ambiente elegante e mininal, potrete provare piatti semplici ma nello stesso tempo ricercati della nostra tradizione piemontese e non solo. Ve lo consigliamo per una serata particolare, ma anche per una cena tra amici in cui non può mancare del buon cibo e dell’ottimo vino.

Valeria Rombolà

Marchetti apre a Torino una delle più piccole gelaterie al mondo

8,5 mq di gusto e dolcezza: il maestro gelatiere Alberto Marchettistabilisce un nuovo, golosissimo record. Apre a Torino una delle gelaterie più piccole del mondo!

Per il maestro gelatiere è la numero 6 a Torino, la decima in Italia.

7 giorni su 7, dalle 12 alle 24, la nuova gelateria di Alberto offrirà 16 gusti, realizzati freschi ogni mattina proprio all’interno del laboratorio minimal allestito nella iconica torre di mattoni rossi di Corso Galileo Ferraris 290.

Alberto non è solo in questa nuova avventura perché la gelateria sorge accanto al nuovo M** BUN Aquatica.

M** BUN (che in piemontese vuol dire “solo buono”) è il primo slow fast food italiano fondato da Francesco Bianco, Paola Pellichero e Graziano Scaglia e inaugurato a Rivoli, in provincia di Torino, nel 2009. Una formula veloce che racconta di prodotti preparati al momento con materie prime fresche non congelate e provenienti da filiere controllate.

Un sodalizio, quello fra Alberto Marchetti e M** BUN  che dura da anni e che oggi porta i due torinesissimi brand a creare un vero e proprio polo del gusto, a due passi da Piazza D’Armi, dallo Stadio Olimpico e dal Pala Alpitour.

Come sempre l’impegno di Alberto è quello di offrire un gelato fresco, semplice e buono.

Fresco: il gelato di Alberto Marchetti viene lavorato e mantecato ogni giorno nel laboratorio a vista.

Semplice: solo quello che serve, niente di più. Le materie prime sono selezionate direttamente in giro per l’Italia e attingendo dai presidi Slow Food.

Buono: la bontà sta nello scegliere ingredienti di alta qualità e freschi che rievocano emozioni vere come quelle dell’infanzia.

www.albertomarchetti.it

ALBERTO MARCHETTI GELATERIE

TORINO, corso Vittorio Emanuele II, 24 bis

TORINO, via Po, 35

TORINO, via Cernaia, 18/A

TORINO, Via Principi d’Acaja, 65/D

TORINO, corso Galileo Ferraris 290

TORINO – CASA MARCHETTI, piazza CLN 248

ALBA (CN), via Vittorio Emanuele, 17D

ALASSIO, via XX settembre, 48

MILANO, viale Monte Nero, 73

MILANO, Eataly Smeraldo, P.zza Venticinque Aprile, 10

Pranzo di Pasqua da Platti con il menù di chef Fabrizio Tesse

Ritrovare quei sapori che parlano di casa e tradizione, seduti nelle sale liberty di in uno dei caffè storici più antichi di Torino. Al Caffè Platti 1875 di corso Vittorio Emanuele II 72 a Torino il pranzo di Pasqua è firmato da chef Fabrizio Tesse.

Un menù ricco di sapori che esalta pietanze e materie prime piemontesi come plin, tartufo e nocciole, senza dimenticare la tradizione che impone l’agnello, rivisitato da chef Tesse in chiave velatamente agrodolce.

 

Menù di Pasqua di chef Fabrizio Tesse al Caffè Platti 1875.

  • Benvenuto dello chef
  • Uovo poche, patata al timo e tartufo nero
  • Plin di scirass e borragine al burro nocciola
  • Scamoncino di agnello, scalogno confit e salsa rafano e miele
  • Pre dessert
  • Dessert Platti 1875
  • Enoselezione a cura di Platti 1875

Prezzo 65 euro

Caffè Platti – Corso Vittorio Emanuele II, 72 – Torino

Per info e prenotazioni: tel. 011 454 6151.

“Dottore, vorrei la pillola azzurra”

La funzione erettile, spesso mitizzata e orgoglio maschile fin dall’adolescenza, è destinata con l’avanzare dell’età ad attenuarsi diventando una disfunzione, comunemente chiamata impotentia coeundi cioè incapacità di coire (copulare).

Da 25 anni viene in aiuto di quanti soffrano di tale problema un farmaco, commercializzato in pillole blu, in grado di risolvere temporaneamente quella disfunzione; altri farmaci sono nati su quella scia, con effetti e durata diversi ma finalizzati allo stesso risultato.

Tralasciando gli effetti collaterali, la posologia e i rischi in caso di assunzione concomitante di altri farmaci, che devono essere valutati con il proprio medico curante, salta all’occhio come questo farmaco sia in grado di restituire, almeno saltuariamente, il piacere del rapporto sessuale nei maschi che, per svariate ragioni, ne siano privati.

Se a richiedere questo farmaco al proprio medico sono, però,ragazzi di 20 anni la cosa diventa preoccupante.

Secondo alcuni medici di base sarebbe aumentato in modo esponenziale negli ultimi 10 anni il numero di ragazzi, poco più che adolescenti, che si rivolgono al proprio medico curante perché prescriva loro quella pillola azzurra perché permetta loro un’attività  altrimenti negata.

E’ evidente che la richiesta al medico sia solo la punta dell’iceberg di  un fenomeno che va investigato, analizzato, compreso e, ove possibile, risolto.

Intanto l’età tra i 20 ed i 30 anni è quella dove maggiore è la prestanza fisica ed una disfunzione che si verifichi più volte in breve tempo dovrebbe portare ad analisi e visite mediche anziché ad aggirare il problema; non è da escludere una componente psicologica dovuta, anche, all’abuso di pornografia online, all’ansia da prestazione o alla mancanza di autostima.

Come ho sostenuto spesso nelle mie conferenze la pornografia online mostra una finzione scenica confezionata per il risultato finale e non per la narrazione reale e porta chi ne faccia uso, specialmente i giovani che ancora non posseggono gli strumenti culturali idonei, a considerare ciò che vedono come il giusto modo di approcciarsi al/alla partner non considerando che, dietro al prodotto che stanno guardando, vi sia un sapiente montaggio teso ad enfatizzare alcuni aspetti della narrazione a detrimento di altri (niente preliminari che hanno, appunto, una funzione preparatoria).

Lo stile di vita, inoltre, contribuisce notevolmente alla disfunzione: alcool, abuso di farmaci, sindrome metabolica contribuiscono a generare e cronicizzare questa disfunzione al punto che gli stimoli sessuali cadono nel dimenticatoio.

Anche la cannabis, attraverso il suo recettore CB2, sembra coinvolta nel mancato afflusso di sangue ai corpi cavernosi penieni determinando ipso facto la disfunzione erettile.

Quand’è, quindi, che i ragazzi pensano ai rapporti sessuali? Quando, nel rapporto di socializzazione, nella conquista di un altro individuo si accorgono che dall’altra parte ci si aspetta qualcosa che non si è più in grado di dare, che al pranzo al fast food, allo spettacolo di skateboard o alla nottata in disco occorre aggiungere qualcosa, che la relazione senza sesso è solo un’amicizia, anche per la controparte.

Chi abbia almeno 50 anni ricorderà come, durante l’adolescenza, il pensiero corresse sempre alla conquista, anche fisica, di questa o quella compagna di scuola, o di quella ragazzina conosciuta in vacanza, o della vicina di casa dei nonni e l’aspetto sessuale era tutt’uno con quello relazionale.

Una società che è peggiorata in modo esponenziale, che non ha interesse né capacità di far crescere in modo corretto i propri eredi, che per denaro li uccide lentamente vendendo loro alcool quando sono ancora nella scuola dell’obbligo e non vigilando sulle infrazioni, che non trasmette un corretto piano alimentare per le nuove generazioni è destinata a scomparire cedendo il passo a quanti, per religione o per educazione, resistono invece a questi canti delle sirene.

Spesso parliamo di minorenni: perché allora i medici non allertano le famiglie e, ove necessario, i servizi sociali perché venga posto un freno alla lucida follia distruttiva di questi giovani?

Perché non prevenire, con l’educazione nelle scuole, in rete, in TV anziché cercare di curare bombardandoli di farmaci con effetti talvolta  palliativi, più spesso non risolutivi?

Un messaggio ai giovani: se ce l’avete col mondo intero che vi sta trattando da schiavi, da ultimi, anziché suicidarvi lentamente con uno stile di vita dannoso perché non andate alla radice del problema dimostrando di saper andare controcorrente ed emergere lentamente dalla massa?  Meglio una vita da leone solitario che pochi anni da pecora in un gregge.

Sergio Motta

Camminautismo 2023 si terrà dal 25 agosto al 2 settembre

E’ stato presentato presso la Regione Piemonte, il Camminautismo 2023 che si terrà dal 25 agosto al 2 settembre e percorrerà gli ultimi 113 chilometri del cammino portoghese da Tui a Santiago.
Saranno 10 adolescenti dello spettro autistico afferenti la Neuropsichiatria Infantile dell’Asl Città di Torino i protagonisti del cammino.
Il progetto CamminAutismo 2022 ha avuto inizio ad aprile 2022 coinvolgendo 13 ragazzi autistici (tra gli 8 e i 30 anni) con 3 diversi livelli di supporto differenti. Il cammino si è svolto dal 5 al 12 settembre 2022 negli ultimi 114 km da Sarria fino a Santiago.
Si tratta di un’iniziativa nata dal basso che ha visto coinvolte numerose associazioni e cooperative del territorio torinese, tra cui: l’associazione Mulino Sambuy onlus promotore dell’iniziativa, Angsa Torino, Cooperativa F.I.ABA, Cooperativa Animazione Valdocco, Uisp Piemonte e associazione Ri-Ciclistica Settimese. Inoltre, si è potuto realizzare grazie al contributo economico e al supporto della Regione Piemonte, della Città Metropolitana, Asl Città di Torino, Asl To4, Città di Torino, di Settimo e di Castiglione Torinese, dell’Ordine TSRMPSTRP di Torino, Aosta, Alessandria, Asti, del Comune di San Mauro Torinese, della Fondazione della comunità di Mirafiori ONLUS, dell’associazione Insieme Per Vincere Amici di Cinzia-ONLUS, di Borello Supermercati, di Ferrino, del Lions Club San Mauro Torinese.
L’obiettivo generale è stato quello di creare occasioni di generalizzazione e “apprendimento in situazione” di autonomie essenziali per la vita.
A tale scopo sono stati organizzati dei training di preparazione prima della partenza e i ragazzi sono stati seguiti durante il viaggio da educatori esperti e psicologi per l’implementazione delle loro competenze e del loro benessere. I risultati ottenuti hanno visto un miglioramento, nella totalità dei ragazzi, delle proprie autonomie di base, sociali e relazionali, oltre che una diminuzione dei livelli di depressione.
Sono intervenuti il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, l’assessore regionale alle politiche sociali, Maurizio Marrone,
l’assessore comunale delle politiche sociali, Jacopo Rosatelli, il direttore sanitario ASL Città di Torino, Stefano Taraglio, la Sindaca di San Mauro Torinese, Giulia Guazzora, l’assessora alle politiche sociali di Castiglione Torinese, Graziella Busca, la presidente delle 18 professioni sanitarie, Monica Franconeri e la presidente Uisp Piemonte, Patrizia Alfano