ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 95

Sconto Imu 50%: ecco come funziona e chi può richiederlo

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

L’imposta municipale propria (IMU) è l’imposta dovuta per il possesso di fabbricati, di aree fabbricabili e di terreni agricoli ed è dovuta dal proprietario o dal titolare di altro diritto reale (usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie), dal concessionario nel caso di concessione di aree demaniali e dal locatario in caso di leasing.

Per abitazione principale esente IMU si intende invece l’unità immobiliare in cui il soggetto passivo e i componenti del suo nucleo familiare risiedono anagraficamente e dimorano abitualmente.

Per i fabbricati di interesse storico o artistico (come definiti dall’art. 10 del D. Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42) la base imponibile IMU è ridotta del 50%. Ma vi è un altro caso in cui spetta lo sconto del 50%, ovvero quando l’immobile viene concesso dai genitori – che risultano proprietari – in comodato d’uso ai figli.

In particolare, si applica la riduzione del 50% della base imponibile per le unità immobiliari concesse in comodato dal soggetto passivo ai parenti in linea retta entro il primo grado che le utilizzano come abitazione principale, a condizione che: il contratto di comodato sia registrato; il comodante possieda in Italia la sola abitazione concessa in comodato; oltre a quest’ultima, egli può tuttavia possedere un altro immobile adibito a propria abitazione principale, ad eccezione delle unità abitative classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9; il comodante risieda anagraficamente nonché dimori abitualmente nello stesso comune in cui è situato l’immobile concesso in comodato.

La riduzione della base imponibile si applica anche qualora, in caso di morte del comodatario, l’immobile resta destinato ad abitazione principale del coniuge di quest’ultimo in presenza di figli minori.

Anche in questo caso, però, né esenzioni né sconti sono riconosciuti se si tratta di immobili classificati nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, ovvero di abitazioni di lusso.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Buoni del Tesoro Pericolosi (BTP) 

IL PUNTASPILLI di Luca Martina 

È davvero sorprendente come le, spesso travagliate, vicende dei titoli obbligazionari emessi dal nostro governo non siano state sufficienti a mettere in guardia le famiglie, sempre alla ricerca di rendimenti “sicuri”.

Sfugge, purtroppo, ancora troppo spesso la conoscenza di alcuni, semplici, parametri che dovrebbero consentire di orientarsi, non per calcolare le distanze al centimetro ma almeno per stabilire la direzione da percorrere, nel mondo degli investimenti obbligazionari (le azioni richiedono un discorso a sé stante).

Le obbligazioni sono un debito, nel caso dei BTP dello Stato italiano, che andrà restituito ad una scadenza prestabilita.

I pericoli per chi decide di prestare il proprio denaro sono di due tipi: se il debitore sarà in grado di onorare il proprio impegno e quale sarà il valore reale del denaro prestato al momento nel quale ne rientreremo in possesso.

Il primo rischio ha a che fare con la solidità del debitore: più esso è inaffidabile e maggiore sarà la probabilità che il prezzo del titolo “balli” paurosamente prima del suo rimborso. Non serve, infatti, fidarsi del fatto che alla scadenza lo Stato pagherà il suo debito: nel corso della sua esistenza l’obbligazione subirà inesorabilmente le ondate di sfiducia (l’Italia ne è periodicamente soggetta…) che dovessero abbattersi sulle nostre sponde.

Inoltre, più è lontana nel tempo la scadenza e maggiore è l’incertezza legata al debitore (quale sarà il nostro debito pubblico tra 5,10, 20 anni e saremo ancora in grado di onorarlo?) così come la possibilità di subire un deprezzamento del nostro capitale dovuto ad un tasso d’inflazione superiore alle cedole riscosse dai nostri titoli.

Proprio al pagamento delle cedole, infatti, è affidato il gravoso compito di preservare il valore reale dei capitali prestati ma se, dopo avere pattuito un certo rendimento, l’inflazione sale al di sopra dei livelli iniziali e/o insorgono dubbi sulla credibilità del debitore è il prezzo dei titoli in portafoglio a pagarne le spese.

Chi non volesse troppo approfondire questi concetti, ritenendoli troppo astrusi o teorici, potrà con grande facilità toccare con mano quanto avvenuto alle quotazioni dei nostri amatissimi BTP negli ultimi anni.

Prendiamo, per fare un esempio, il BTP emesso lo scorso agosto, con scadenza fine marzo del 2034. Il rendimento, alla sua emissione, ha calamitato le attenzioni di moltissimi risparmiatori.

Dopo anni di rendimento azzerato, il 4% sembrava un ottimo tasso rendimento: peccato che le valutazioni che guardano solo al passato (ignorando l’incertezza propria del futuro che ci attende) si possono rivelare quantomai fallaci.

Dopo essere andato letteralmente a ruba il valore del titolo ha subito iniziato a scendere ed ora vale circa 94: in meno di due mesi, cioè, ha perduto ben il 6%…

Molto peggio è andata a coloro che avevano deciso di destinare parte dei loro risparmi al BTP Futura 2037, nell’aprile del 2021, valutati ora 63,5, il 36% in meno rispetto al valore di emissione!

Insomma, quello che si immaginava un viaggio rilassante si è rivelato essere una spiacevole corsa sull’ottovolante dei mercati finanziari.

A questa debacle hanno contribuito due fenomeni: l’aumento dell’inflazione, e con essa dei tassi d’interesse (lo strumento che dovrebbe proteggere il potere d’acquisto del prestatore di denaro), e la lunga durata (più lontano nel tempo è il rimborso e maggiore sarà l’impatto negativo sul prezzo del titolo).

Da quanto detto sin qui si evince chiaramente che tutto si può dire sui titoli di Stato (e, per la verità, sulle obbligazioni in generale) ma non che essi siano privi di rischio.

Senza volere troppo calcare la mano sui problemi del nostro Paese, con il debito più elevato del mondo occidentale, un terzo del quale da rifinanziare nei prossimi tre anni, occorrerebbe perciò esaminare con estrema attenzione gli strumenti da inserire nel nostro portafoglio.

Lo Stato italiano dovrà rifinanziare la metà del proprio enorme debito pubblico nei prossimi 5 anni ed il 32% nei prossimi due: sarà cruciale essere molto, molto convincenti per potere trovare abbastanza investitori disposti a concederci la loro fiducia…

L’obiettivo di questa analisi non è certo quello di scoraggiare tout court l’investimento nel nostro debito, se non altro per spirito patriottico, ma rendere consapevoli  che non basta la parola magica “BTP” per garantire, anche ai tassi attuali, un investimento sicuro e a basso rischio: bisogna prima comprendere quali sono i pericoli che andremo ad affrontare e, se vogliamo veramente ridurre al minimo le fastidiose oscillazioni del nostro patrimonio, concentrarci sulle scadenze più brevi che oggi, peraltro, offrono rendimenti di poco inferiori a quelli delle, molto più rischiose, obbligazioni a medio e lungo termine.

Solo così potremo rileggere l’acronimo BTP come abbiamo, più meno consciamente, sempre fatto: Buoni del Tesoro Prudenti… Ma non troppo!

I “Percorsi” di studio della Fondazione Ufficio Pio Compagnia di San Paolo

PERCORSI IN TOUR
Fino a 8000 euro a fondo perduto per le spese di studio, dalle superiori all’università.
Giunge alla sua tredicesima edizione “Percorsi”, programma promosso dalla Fondazione
Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte.
Percorsi moltiplica x4 i risparmi di studenti e studentesse di IV e V superiore che scelgono di proseguire gli studi
nell’istruzione terziaria, all’università o in un ITS.
IL PROGRAMMA
Con Percorsi gli studenti e studentesse di Torino e della Città Metropolitana possono ottenere fino a 8.000 euro a
fondo perduto da usare per le spese connesse al loro percorso di studi e alle attività formative e culturali: dalle
tasse scolastiche e universitarie all’acquisto di libri, dagli abbonamenti ai trasporti ai viaggi studio, ma anche per
l’acquisto di un tablet o di un PC.
Per aderire a Percorsi è necessario essere residenti a Torino o nella Città Metropolitana di Torino, frequentare la
quarta o la quinta superiore (licei, istituti tecnici, istituti professionali, in scuole pubbliche e paritarie), avere meno
di 30 anni e avere un ISEE inferiore o uguale a 15.000 euro.
La domanda di adesione a Percorsi deve essere compilata sul sito progettopercorsi.it entro il 12 novembre 2023. I
posti disponibili sono 300.
Lunedì 23 ottobre l’iniziativa è a Torino presso l’ I.I.S. Santorre di Santarosa.
Dal 2010 ad oggi oltre 3.300 studenti residenti nella Città metropolitana di Torino hanno beneficiato di Percorsi e
attualmente sono oltre 1.300 gli studenti attivi nel progetto. Solo tra gennaio e ottobre 2023 Percorsi ha erogato a
fondo perduto 823.000 euro.
Il 40% delle spese affrontate dagli studenti con il supporto di Percorsi hanno riguardato l’acquisto di PC e altri
device. Seguono le tasse universitarie per il 21%, i libri (11%) e le spese per l’affitto (6%) richieste da quanti
scelgono di studiare in altre città d’Italia o d’Europa.
Una valutazione prodotta da ASVAPP e IRES Piemonte mostra che gli studenti di Percorsi hanno una probabilità di
laurearsi maggiore del 14% rispetto agli studenti che non hanno partecipato. Questo dato sale soprattutto per gli
studenti provenienti da un istituto professionale, per i quali arriva fino al 60%.
COME FUNZIONA
Le erogazioni a fondo perduto sono legate ai risparmi effettuati nel corso del programma, che dura sei anni. La
cifra accantonata dalla famiglia (da 5 a 50 euro al mese, fino a 2.000 euro in totale) sarà quadruplicata dall’Ufficio
Pio nel momento in cui si sostengono le spese riguardanti le attività formative e culturali degli studenti. Al termine
del progetto la cifra risparmiata torna a piena disposizione della famiglia.
Durante il programma, sono previsti appuntamenti di formazione e di consulenza dedicati agli studenti e alle loro
famiglie, per utilizzare al meglio i fondi messi a disposizione.
LA CAMPAGNA
Percorsi ha lanciato sui canali Instagram e Facebook (@progettopercorsi) la campagna di informazione indirizzata
agli studenti e alle loro famiglie basata sul gioco di parole “C’era una svolta”, che vuole stimolare i ragazzi a
prendere l’iniziativa per il loro domani. Il futuro è ancora tutto da scrivere e Percorsi è la svolta che può aiutarli
nella realizzazione del loro successo.
Percorsi, infatti, per molti studenti rappresenta il supporto che permette di fare #SpazioAlFuturo dando loro la
possibilità di seguire le proprie aspirazioni di studio e professionali, a prescindere dalla condizione economica.
Tutti i dettagli sono presenti nel video: https://vimeo.com/870978469?share=copy#t=0

 Novartis,  nuovo stabilimento per la medicina nucleare

 Novartis ha inaugurato un nuovo stabilimento per la medicina nucleare di precisione contro i tumori presso il Bioindustry Park Silvano Fumero a Colleretto Giacosa (TO), rafforzando così i suoi investimenti in Piemonte e la sua presenza sul territorio.

Con l’ampliamento del polo di Ivrea, centro di eccellenza in Italia e nel mondo per l’innovazione oncologica dei radioligandi, si potenzierà l’attività di ricerca, sviluppo e produzione di radiofarmaci a scopo terapeutico in particolare nel tumore alla prostata.

Questione abitativa, accordo tra Città e Sindacati

 

La Città di Torino inaugura una nuova stagione di programmazione di interventi abitativi. Nei giorni scorsi l’Amministrazione Comunale ha sottoscritto l’accordo ‘Per una nuova stagione di programmazione degli interventi abitativi’ con le organizzazioni sindacali territoriali Cgil, Csl e Uil che promuove un percorso per costruire un indirizzo condiviso sul tema delle politiche abitative. L’accordo stato approvato dalla Giunta comunale su proposta di Jacopo Rosatelli, assessore al Welfare della Città di Torino.

La questione abitativa ha assunto una consistenza e una estensione tali da configurare un profilo emergenziale, un ambito in cui maggiormente emergono le conseguenze negative delle disuguaglianze crescenti. Si tratta di un fenomeno, come denunciano fonti statistiche e analisi della povertà abitativa, che procede in due direzioni: le condizioni della popolazione più fragile si vanno aggravando e, nello stesso tempo, l’impoverimento trascina segmenti di cittadini che in passato non erano in condizioni di povertà.

L’accordo prevede l’istituzione di un Osservatorio interdisciplinare con l’obiettivo di fornire informazioni e dati per comporre una mappa dei bisogni e delle risorse disponibili. A tal fine saranno realizzate un’indagine sulla composizione sociale di quanti necessitano di una condizione abitativa dignitosa e un’analisi dell’offerta reale e potenziale di immobili che comprenda la proprietà pubblica, quella cooperativa e quella privata.

Nell’ambito dell’Osservatorio sarà costituito entro l’autunno un gruppo di lavoro che avrà la finalità di individuare prospettive di intervento sull’emergenza abitativa, a partire dalle risorse disponibili – economiche e immobiliari -, i tempi di attuazione e definire il monitoraggio intermedio degli interventi. Sarà composto dai rappresentanti delle parti firmatarie dell’accordo ed esteso a enti (ATC, CIT), associazioni e organizzazioni che negli anni hanno presidiato i temi dell’abitare sociale per individuare misure condivise.

Il gruppo di lavoro opererà secondo alcune direttrici: collocare l’edilizia residenziale pubblica nella programmazione degli interventi abitativi del territorio; esplorare un piano di fattibilità di convenzione sociale per definire politiche pubbliche capaci di far interagire il soggetto pubblico e la variegata realtà privata in risposta ai bisogni abitativi crescenti; incrementare le esperienze di accompagnamento abitativo per facilitare interventi tempestivi in risposta alla necessità di singoli o nuclei familiari, favorire i rapporti tra inquilini e proprietari e rafforzare le reti sociali di intervento.

Una prima fase di elaborazione si concluderà entro il mese di gennaio 2024.

Città e Organizzazioni Sindacali convocheranno un Forum dell’abitare sociale o stati generali delle politiche abitative nel territorio, con l’intento di avviare un confronto con le realtà associative, a partire dai comitati inquilini.

L’emergenza abitativa deve essere inserita in una più ampia visione di trasformazione della vita sociale nel territorio, in grado di coniugare un potenziamento e un miglioramento dell’abitare sociale con bisogni individuali e collettivi più estesi sanitari, socio-assistenziali ed educativi, parte di un intervento esteso sulle realtà urbane a più elevato rischio di marginalità” ha sottolineato Rosatelli.

Caffè e mercati storici di Torino e del Piemonte, un patrimonio da censire e tutelare

AL VIA IL PRIMO CENSIMENTO REGIONALE DI CAFFÈ STORICI E «MERCATI STORICI E DI TRADIZIONE»

 

Per ottenere il riconoscimento i caffè dovranno certificare almeno 70 di attività, mentre per le due tipologie di mercati ne serviranno 40. L’assessore Poggio: «Con l’approvazione del Consiglio regionale nasce il primo elenco delle eccellenze della cultura e del commercio»

La Regione darà avvio al primo censimento dei caffè storici e dei mercati di valore storico e di tradizione , luoghi che hanno segnato la storia dei costumi Piemontesi. Se ne contano centinaia sul territorio regionale, ma non erano mai stati censiti: caffè e mercati piemontesi saranno catalogati dopo aver ottenuto il riconoscimento del carattere storico e di tradizione documentando il possesso di requisiti come ad esempio l’autenticità degli arredi.

Una volta raccolti, i dati verranno utilizzati dai Comuni per comporre una mappa dei luoghi di interesse culturale e commerciale preziosi per la nostra comunità. Successivamente, sarà compito della Regione istituire gli elenchi regionali dei caffè storici e dei mercati di valore storico e di tradizione, secondo quanto previsto da un disegno di legge per il quale è già stato avviato l’iter legislativo.

«Con l’approvazione oggi da parte del consiglio regionale stiamo facendo nascere il primo elenco delle nostre eccellenze con una riforma – ha sottolineato l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio, Vittoria Poggio – che colma un vuoto. Prima non c’era un quaderno regionale che mettesse in risalto i nostri tesori che sono prima di tutto da scoprire, poi da tutelare e infine da valorizzare. Sarà un lavoro lungo – ha aggiunto l’assessore – ma prezioso che lasceremo in eredità come testimonianza di attaccamento ad una storia che già a metà del ‘700 vedeva nascere i primi caffè letterari nel capoluogo e ancora prima intorno al 1.300 di alcuni mercati che esistono ancora oggi».

Non tutti i caffè e i mercati potranno accedere al riconoscimento. A titolo esemplificativo, tanto per la qualificazione di caffè storico quanto per la qualificazione di mercato di valore storico di tradizione sono richiesti almeno settanta anni di svolgimento della medesima attività, che si riducono a quaranta per i mercati di mero valore storico.

L’intervento legislativo servirà a valorizzare le caratteristiche strutturali dei locali, gli stili e gli arredi originari dei caffè storici e, analogamente, le caratteristiche storiche del luogo di insediamento per le attività commerciali su area pubblica, prescrivendone la tutela ed il mantenimento.

Immobiliare: Fimaa, dopo due anni record calo fisiologico

Nell’Indagine sull’andamento delle compravendite la flessione si attesta al 12,5%. Taverna, il numero degli scambi restano comunque alti con prezzi ancora in crescita

Roma 17 Ottobre 2023 – Rallenta il mercato immobiliare nei primi sei mesi del 2023. Il confronto con un temine di paragone eccezionalmente forte (nel post pandemia c’è stato un vero e proprio boom di compravendite), l’aumento dei tassi di interesse dei mutui, e in parte una maggiore attenzione per la classe energetica degli immobili hanno determinato una contrazione delle compravendite del 12,5%, pari a 50mila abitazioni scambiate in meno rispetto allo stesso periodo del 2022. È quanto mette in evidenza FIMAA Confcommercio, nell’ultima edizione dell’Indagine sull’Andamento del Mercato Immobiliare, sottolineando che in termini assoluti, il livello delle compravendite – 350mila – nel primo semestre, dimostra ancora un mercato attivo: risulta secondo solamente ai dati del 2021 (364mila scambi) e del 2022 (400.000). I prezzi degli immobili sono tuttora in crescita: nel secondo trimestre le abitazioni nuove hanno registrato un aumento dello 0,5% e quelli delle abitazioni esistenti addirittura dello 0,8%.

Si tratta di un rallentamento fisiologico già largamente preventivato – afferma Santino Taverna, Presidente di Fimaa –. Il mercato immobiliare nel 2021 e nel 2022 ha evidenziato performance inaspettate, ed era inevitabile attendersi una fase di assestamento. L’incremento del numero di compravendite nel post-pandemia ha dato risposta al mercato soddisfacendo una percentuale consistente di domanda”.

Il report della FIMAA mette in evidenza anche una crescente sensibilità verso l’efficientamento energetico degli immobili. Si assiste ad una domanda di unità immobiliari in classi energetiche elevate anche in funzione della direttiva europea “CASE GREEN” con l’avvicinarsi dei termini previsti del 2030 e del 2033. L’offerta di abitazioni nuove non è ancora sufficiente ad esaudire la domanda incidendo di fatto sul numero delle compravendite del mercato. Il 14% degli operatori del settore ritiene infatti che nell’ultima parte dell’anno gli adeguamenti alle classi energetiche potrebbero determinare un ulteriore contrazione della domanda. I fattori che attualmente destano maggiore preoccupazione sono l’incremento dei tassi d’interesse sui mutui (40%), il rallentamento dell’economia italiana (24%), e l’aumento dei costi di ristrutturazione (22%).

Quasi la metà degli operatori (il 46%) ritiene che a sostenere la domanda sarà l’investimento offerto dal mercato delle locazioni. La richiesta di locazioni a breve termine stà rallentando l’offerta di immobili da destinare agli affitti ordinari. Fattori che hanno inciso nell’aumento dei canoni di locazione del 4,8% nei primi sei mesi dell’anno. La crescita maggiore si è registrata tra gli affitti ordinari transitori (+6,7%), quella più contenuta tra gli affitti agevolati concordati (+2,7%). Il numero di nuovi contratti di locazione registrati è comunque cresciuto dell’1,4% rispetto ai primi sei mesi 2022, grazie al traino dei contratti agevolati studenti (+11%) e di quelli ordinari transitori (+5,9%). I contratti agevolati concordati hanno mostrato una tenuta (+1,4%), mentre quelli ordinari di lungo periodo sono in calo dello 0,7%.

Ascoltare la città per il nuovo Prg

Chi abita o lavora a Torino potrà dire la sua su come immagina la città del futuro, contribuendo alla redazione del nuovo piano regolatore.

Succede oggi, domani e domenica in otto sedi in contemporanea (una per ciascuna Circoscrizione), dove la Città e Urban Lab, in collaborazione con le otto Circoscrizioni cittadine, organizzano un programma di informazione, ascolto, dialogo e coinvolgimento sulla città di domani.

L’iniziativa si inserisce nella fase di ascolto del territorio prevista dalle linee guida per il nuovo piano regolatore della Città approvate lo scorso mese di giugno. L’intenzione è quella di rendere corale il processo di redazione del nuovo strumento urbanistico, con il coinvolgimento di tutte le parti interessate e della società civile nel suo insieme: portatori di interesse sociale ed economico, abitanti e utenti della città, associazioni e corpi intermedi, enti pubblici ed esperti.

Il primo appuntamento aveva riguardato gli addetti ai lavori mentre ora, a poter suggerire traiettorie di lavoro per la costruzione del nuovo piano, saranno i cittadini di ogni quartiere.

Il programma della tre giorni prevede un incontro pubblico di presentazione del percorso per il nuovo Piano Regolatore, durante il quale i presidenti delle Circoscrizioni e i rappresentanti delle organizzazioni locali illustreranno punti forza e problemi di ciascun territorio. Dalle 12 alle 19 sarà poi aperto uno sportello dedicato, dove cittadine e cittadini potranno proporre progetti, segnalare suggerimenti e criticità e ricevere informazioni sulle trasformazioni in corso nella città.

Proposte, idee e suggerimenti potranno essere inviati all’amministrazione anche on linecompilando un questionario rivolto a chiunque abiti, studi o lavori a Torino e voglia raccontare come vorrebbe la città.

Il Piano regolatore è il principale strumento dell’amministrazione per governare l’assetto del territorio comunale: detta regole, stabilisce limiti e indica, progettandolo, il futuro della città, tanto nelle sue aree di sviluppo quanto nella trasformazione del tessuto urbano consolidato. Quello ad oggi in vigore fu adottato nel lontano 1991 e approvato nel 1995, opera di Vittorio Gregotti e Augusto Cagnardi.

“L’ultimo piano regolatore che Torino ha avuto– spiega l’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni– ha consentito negli anni la trasformazione di molte sue parti ma è evidente che oggi uno strumento pensato negli anni ‘90 non risponde più alle esigenze delle città. Serve un nuovo piano, costruito a partire dai temi che caratterizzano la specificità del tessuto urbano ma anche da una oggettiva esigenza di contemporaneità, ovvero di un atteggiamento capace di trattare, al tempo stesso, la consistenza dei luoghi da trasformare, la transizione energetica e ambientale, l’aspetto demografico. E per costruirlo servono l’ascolto, la condivisione e i suggerimenti di tutti coloro che vivono la città e vogliono contribuire a migliorarla”.

Al Lingotto premiati i commercialisti torinesi “anziani”

“E’ stato un grande evento che ha confermato la capacità di Torino di essere un luogo di confronto per elaborare idee e proposte per il futuro del Paese”. Così Luca Asvisio, Presidente dei commercialisti torinesi, ha commentato i lavori del Congresso nazionale della categoria che si è chiuso al Lingotto, dopo tre giorni di incontri e dibattiti.

Ben 1.800 professionisti hanno partecipato all’evento, facendo registrare il sold out nella grande Sala Auditorium. “Anche per la nostra categoria Torino e il Piemonte sono un importante punto di riferimento: non è un caso se due dei cinque congressi nazionali della categoria dopo l’unificazione fra commercialisti e Albo dei ragionieri si sono svolti qui”.

Sono sfilati nella grande sala disegnata da Renzo Piano molti e autorevoli personaggi:  “A Torino abbiamo portato economisti, esponenti del mondo accademico, delle professioni e delle imprese, alti dirigenti dello Stato, giornalisti e rappresentanti del governo, coni quali c’è stato  un confronto a 360 gradi sui più importati temi economici del momento: il PNRR, il debito pubblico, la sostenibilità, la riforma fiscale, le prospettive del lavoro intellettuale nell’era dell’intelligenza artificiale, la cyber security. Abbiamo anche fatto sentire la voce e i problemi di una città che deve essere aiutata a riprendere il suo cammino di sviluppo e ad attrarre investimenti stranieri. Da Torino è partito un messaggio al governo perchè attui le necessarie riforme per snellire la burocrazia, per dare la certezza del diritto alle imprese, per un fisco più equo. Personalmente ho sottolineato il grave problema dell’enorme carico del debito pubblico e la necessità di non sottovalutare i segnali di malessere sociale di fronte all’impennata dell’inflazione. Da parte nostra abbiamo ribadito la piena disponibilità al confronto e alla collaborazione con il governo e le forze politiche”.

 L’ultima giornata è stata caratterizzata dalla tavola rotonda, su “PNRR, una sfida da vincere”, con i ministri Raffaele Fitto, ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, intervistati dal vicedirettore della Stampa. Marco Zatterin. Sul palco anche il Presidente Luca Asvisio e il Presidente nazionale dei Commercialisti, Elbano de Nuccio.

Un momento toccante è stata la cerimonia di proclamazione dei vincitori delle tre borse di studio assegnate dal Consiglio Nazionale in memoria di tre commercialisti assassinati nell’esercizio della loro attività professionale. In sala erano presenti i familiari dei professionisti uccisi.

Nel pomeriggio, al termine dei lavori congressuali, l’Ordine dei Commercialisti di Torino ha organizzato, sempre nell’ Auditorium del Lingotto, la cerimonia di premiazione di  153 colleghi con 60, 50 e 30 anni di anzianità professionale.

Nella foto ultima tavola rotonda: da sin. Pichetto Fratin, De Nuccio, Fitto, Asvisio

Almese riceve la delegazione guineana

da venerdì a sabato 28 ottobre il Comune di Almese ospiterà una delegazione guineana nell’ambito del gemellaggio con il Comune di Yendé-Millimou.
I rappresentanti della delegazione saranno coinvolti in diverse attività sul territorio e durante la Fiera Agricola Zootecnica di Milanere parteciperanno a un workshop relativo alle buone prassi in agricoltura e nell’allevamento.
Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare all’incontro pubblico che si terrà giovedì 26 ottobre al Teatro Magnetto, durante il quale la delegazione guineana si presenterà e affronterà i temi legati al progetto del gemellaggio.