ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 84

Ex villaggio olimpico: il più grande centro occupato d’Europa si trasforma in housing

LA CITTÀ CHE CAMBIA

Lo studio Picco Architetti ha completato il restauro, risanamento conservativo e recupero funzionale di 7 delle 39 palazzine dell’ex villaggio olimpico di Torino, progettato nel 2006 su masterplan dell’architetto tedesco Otto Steidle con il coordinamento di Benedetto Camerana, per i Giochi invernali sull’area occupata, fino al 2001, dai Mercati Generali.

 

L’’Ex Villaggio olimpico era stato pensato come un quartiere destinato a essere assorbito nel tessuto cittadino. La vita post-olimpica del villaggio ha testimoniato invece la complessità del “fare un nuovo pezzo di città”. Dopo l’evento olimpico, i tre lotti di palazzine sono stati adibiti ad abitazioni sociali e uffici dell’Arpa, mentre altre sono state destinate a uffici del Torino Olympic Park, ostello e alcune residenze sociali. Successivamente parte del complesso è stato oggetto dell’occupazione abusiva più grande d’Europa.  Partendo quindi da una situazione di emergenza sociale, il nuovo complesso residenziale è stato una straordinaria opportunità di rigenerazione urbana, con una dotazione di circa 400 posti letto.

 

Il progetto di Picco Architetti ha previsto la realizzazione di un nuovo modello residenziale flessibile, partendo dall’impostazione originale di Steidle. La matrice insediativa proposta dell’architetto tedesco, aveva introdotto una articolazione aperta a scacchiera, alternativa a quella, ad isolato chiuso, della tradizione urbana di Torino. A partire dalle preesistenti arcate degli ex Mercati Generali, disegnate da Umberto Cuzzi nel 1932, i 39 edifici erano disposti secondo un impianto dal fronte parzialmente chiuso verso la città e aperto verso la collina. L’assetto planimetrico dell’ex Villaggio Olimpico genera quindi uno spazio aperto tra gli edifici, organizzato su direttrici pedonali longitudinali che alternano aree verdi a spazi e percorsi pedonali trasversali di collegamento tra le palazzine.

 

Sei dei sette edifici del nuovo student e social Housing erano stati progettati da Otto Steidle. Cinque  (B2,D0, D2, F0, F2) avevano caratteristiche analoghe sotto il profilo tipologico con pianta centrale e un sistema distributivo verticale organizzato da rampe in linea e sviluppo circolare del pianerottolo distributivo. La sesta palazzina (E4), quella più grande, collocata sul fronte strada e che costituisce il punto di accesso accoglienza dell’intero complesso, era strutturata invece con due scale, una a servire il corpo di 2 piani fuori terra ed una a servire il corpo di 7 piani fuori terra collegata anche al piano interrato. Il settimo edificio (E1)invece era stato progettato dall’architetto austriaco Adolf Krischanitz e presentava una  scala centrale a rampe parallele.

Le prime sei palazzine sono state organizzate con alloggi, da monolocali a 4 posti, a tutti i piani. La settima palazzina è organizzata in 27 monolocali e 14 bilocali.

In relazione con la tipologia della casa singola aperta, il progetto  favorisce l’integrazione del nuovo distretto nell’ambiente e offre una varietà di forme per lo sviluppo interno della comunicazione e dell’individualità.

 

Gli interventi di recupero, progettati da Picco Architetti con la direzione lavori di Studio Pession e realizzati dall’impresa CO.GE.FA. spa di Torino, sono stati organizzati in due fasi precedute da una prima attività di sgombero degli oggetti e degli arredi lasciati all’interno dei locali.

Nella prima delle due, gli edifici sono stati oggetto di attività di strip out, con la demolizione di tutti i tramezzi interni e  la rimozione di tutti gli impianti meccanici ed elettrici.

Nella seconda fase sono state realizzate tutte le opere edili ed impiantistiche e, in quattordici mesi di lavoro, sono stati consegnati gli edifici, completi in ogni parte. L’esito è quello di un complesso confermato nell’identità formale e profondamente rinnovato nei contenuti: una residenza flessibile, organizzata in alloggi di diverse dimensioni, con punto di reception e controllo inserito al piano terra della palazzina su via Giordano Bruno. Qui sono stati localizzati gli uffici, la palestra, aree di soggiorno e un locale di somministrazione.

 

L’intervento ha previsto inoltre la sistemazione delle aree di pertinenza aperte delle palazzine ed il rifacimento dei percorsi comuni e delle parti a verde, con nuove piantumazioni arboree e arbustive.

 

Picco architetti ha fortemente voluto riportare alla luce i colori originali del complesso ideati, nel progetto originale, dall’artista tedesco Erich Wiesner. Le palazzine erano infatti declinate in linguaggi diversi, secondo un piano dei colori che ha conferito al piccolo quartiere una forte identità visiva e contribuito al suo netto distacco nei confronti del tessuto urbano circostante.

 

L’operazione è stata promossa dal Fondo Abitare Sostenibile Piemonte gestito da Investire Sgr con la partecipazione del Fondo Investimenti per l’Abitare gestito da Cassa Depositi e Prestiti Real Asset Sgr, della Fondazione Compagnia di San Paolo, della Fondazione CRT Sviluppo e Crescita, del Fondo Social & Human Purpose, Comparto A, gestito da REAM Sgr – e delle maggiori fondazioni di origine bancaria piemontesi. Il campus è gestito dal provider italiano di co-living e di housing per studenti universitari, Camplus.

 

La riqualificazione urbana e sociale delle palazzine dell’ex Villaggio MOI mette a disposizione dei futuri residenti un’offerta abitativa moderna ed accessibile, ricca di servizi alla persona, in una città universitaria come Torino che continua a vivere una fase di grande progettualità, grazie a diverse iniziative.

Il progetto è poi candidato a essere il volano della grande trasformazione di un’area urbana che dovrebbe vedere nei prossimi anni il sorgere del Parco della Salute, della Ricerca e dell’Innovazione e il ripristino delle arcate dell’ex mercato.

FONDAZIONE CRT Tre innovativi progetti di inclusione

Tre innovativi progetti di inclusione, presentati da associazioni non profit in partnership con istituzioni pubbliche e imprese, sono pronti a partire in Piemonte e Valle d’Aosta con il finanziamento della Fondazione CRT. Le idee progettuali, selezionate tramite call, sono finalizzate al sostegno alle famiglie, uno dei goal strategici dell’Agenda della Disabilità della Fondazione CRT e della CPD-Consulta per le Persone in Difficoltà che, nell’ultimo anno, ha “conquistato” anche il mondo for profit. Ad oggi, infatti, sono oltre 60 le imprese che hanno aderito all’Agenda, in aggiunta a 300 enti non profit.

 

  1. Il progetto Da adesso in poi, con la regia dell’Associazione Rubens di Torino, propone azioni a supporto della genitorialità, ma anche attività ludiche e di svago. La composizione del partenariato e la previsione di supporti adeguati renderanno le attività fruibili anche da famiglie di migranti.
  2. Sguardi al futuro, con capofila la Fondazione Time2, amplierà l’applicazione e la fruizione dell’Officina della Vita indipendente, avviata dall’Università di Torino, estendendo la tipologia di attività previste e raggiungendo ulteriori territori e beneficiari. Trasversale a tutte le azioni progettuali è il coinvolgimento di dipendenti-volontari della Lavazza nell’ambito del programma di volontariato aziendale.
  3. AutOri, con capofila Angsa Biella, si focalizza sulla transizione alla vita adulta, supportando i nuclei familiari verso una maggiore consapevolezza dei talenti, delle caratteristiche e delle competenze delle persone con autismo. Il progetto affronta anche il tema dell’approccio al mondo del lavoro, prevedendo azioni di orientamento dei giovani e di preparazione del contesto aziendale ad accogliere lavoratori con disabilità.

 

Queste tre nuove sfide – annunciate al Convegno sull’Agenda della Disabilità che si è tenuto  alle OGR Torino – partiranno nel 2024 grazie al sostegno della Fondazione CRT.

 

L’Agenda della Disabilità promossa da Fondazione CRT e CPD sta alimentando ‘un’onda’ di buone idee e buone pratiche per una società realmente inclusiva: una nuova ‘disability culture’ che coinvolge in modo sempre più pervasivo anche il mondo delle imprese, accanto alle associazioni non profit e alle istituzioni pubbliche”, afferma il Segretario Generale della Fondazione CRT Andrea Varese.

 

“L’obiettivo principe dell’Agenda della Disabilità – dichiara Giovanni Ferrero, direttore della CPD – è fare incontrare il mondo non profit con il mondo profit, affinché insieme possano attuare un cambio di paradigma intorno al modo con cui ci si approccia al tema della disabilità. Il concorso di idee da cui sono stati selezionati i tre progetti vincitori e la creazione del DIR, ne sono la perfetta incarnazione. Di conseguenza sono queste le azioni che, tra le altre, porteremo avanti nel tempo in modo da elevare sempre di più il livello di impatto e di incisività delle persone con disabilità, sia dal punto di vista di progettazione del mondo non profit, sia e soprattutto dal punto di vista del mondo profit per quanto riguarda la creazione di una nuova cultura”.

 

Attorno all’Agenda si è sviluppato anche un nuovo progetto, frutto della collaborazione tra CPD e SAA: il DIR – Disability Inclusion Roadmap è un percorso rivolto alle imprese, chiamate a dotarsi progressivamente, a partire dal 2024, di un bilancio di sostenibilità, per migliorare il proprio impatto rispetto all’inclusione delle persone con disabilità. Si tratta di un questionario di autovalutazione che risponde a domande quali: quanto i prodotti/servizi dell’azienda sono for all? Quanto la comunicazione interna/esterna dell’impresa è inclusiva?

Quanto la cultura aziendale va oltre la compliancy? Quanto il welfare aziendale promuove e sostiene l’inclusività? Quanto le policy interne favoriscono l’inserimento di lavoratori con disabilità?

 

La Fondazione CRT e CPD hanno implementato l’Agenda con altre tre iniziative:

AgenData, un’apposita sezione sulla piattaforma www.agendadelladisabilita.it che riporta fonti statistiche, ricerche, approfondimenti sui temi della disabilità (25 le fonti informative ad oggi pubblicate);

il gioco di cooperazione Space Ability, che vede i giocatori coinvolti in un’avventura spaziale in cui, per vincere, bisogna lavorare insieme e fare in modo che tutti si sentano accolti e inclusi;

il vademecum Eventi per Tutti: una vera e propria bussola per l’accessibilità – intesa come politica strutturale e non accessoria – che fornisce indicazioni progettuali, gestionali e tecniche per l’organizzazione di concerti, fiere, manifestazioni, mostre, convegni, seminari pienamente inclusivi e accessibili per tutte le tipologie di pubblico.

 

www.agendadelladisabilita.it

 

GL events: determinati per Torino grande destinazione di turismo d’affari

Lieto di apprendere che Regione, Città e Camera di Commercio riconoscano il valore strategico del Polo fieristico per lo sviluppo economico del territorio, GL events è aperta alle possibili soluzioni, purché in una logica concreta, pianificata e condivisa. La mancanza di impegno fattivo delle autorità locali non permette di fare di Torino la destinazione d’affari che merita.

“GL events desidera mantenere Torino e il Piemonte forti, competitivi e attrattivi e quindi intende continuare a investire sul territorio, ma non può più farlo da sola. La società internazionale è lieta di apprendere che le istituzioni locali riconoscano il valore strategico del Polo Fieristico per lo sviluppo economico del territorio e resta aperta alle possibili soluzioni, purché l’impegno dei rappresentanti pubblici si traduca in proposte concrete con un chiaro calendario dei prossimi mesi.

«È questo il senso della “scadenza” del Salone del Libro, una data che viene posta come obiettivo di lavoro, che aiuti tutti a non indugiare oltre, ma a programmare per traguardi: la gestione del tempo e della produttività è essenziale per il successo e la crescita di un’organizzazione» spiega Gàbor Ganczer, amministratore delegato di GL events Italia, oltreché di Hungexpo.

GL events ha dimostrato l’efficacia del modello pubblico/privato in tutte le strutture che gestisce nel mondo. Proprietario del Lingotto Fiere, è a Torino da quasi 15 anni. «Negli ultimi quattro abbiamo avuto molteplici incontri e tavoli di lavoro con le autorità locali di Torino e del Piemonte, al fine di rendere più performante un modello di gestione che rappresenta un caso unico in Italia» dichiara Christophe Cizeron, amministratore delegato di GL events Venues. In nessun’altra città italiana infatti, una società privata assume il management esclusivo di un polo fieristico, asset strategico, senza la partecipazione o il coinvolgimento pubblico.

«Abbiamo avanzato più proposte, nessuna ha avuto seguito e la situazione attuale non può persistere – prosegue Cizeron –. Al di là del sostegno ad alcuni eventi che si svolgono nel polo fieristico, occorre che le istituzioni forniscano segnali concreti del loro interesse per garantire lo sviluppo futuro del sito e l’attrattività economica locale, sia che si tratti di un rilevamento della struttura, con un acquisto a prezzo di mercato, sia che si tratti della creazione di una società mista o di un altro tipo di impegno finanziario, che rifletta l’ambizione delle istituzioni per il territorio».

Considerando le potenzialità dell’attività imprenditoriale condivisa, non vi è dubbio che uno scambio a breve termine consentirà di concludere un accordo a vantaggio dell’animazione economica e sociale del territorio. «Chiediamo però un nuovo modello di lavoro, ci aspettiamo che gli enti locali siano fonte di proposte e attivamente coinvolti nella gestione della sede» chiosa Cizeron.

Maxi piano decennale per lo sviluppo della rete elettrica in Piemonte

TERNA E REGIONE: INCONTRO SULLO SVILUPPO DELLA RETE DI TRASMISSIONE NAZIONALE 2023-2032

Il nuovo Piano di Sviluppo della rete elettrica nazionale 2023-2032 è stato al centro dell’incontro che si è tenuto ieri a Torino tra Terna e la Regione Piemonte a cui hanno partecipato il Presidente della Regione Alberto Cirio, l’Assessore all’Ambiente ed Energia Matteo Marnati, l’Assessore alle Infrastrutture Matteo Gabusi e l’Assessore al Bilancio Andrea Tronzano. Per Terna, sono intervenuti Enrico Maria Carlini, Responsabile Pianificazione del Sistema Elettrico e Autorizzazioni e Francesco Marzullo, Responsabile Pianificazione Integrata della Rete e Governance Piani.

Il Piano di Sviluppo 2023, in continuità con i precedenti Piani, prevede il riassetto della rete elettrica dell’Area Metropolitana di Torino per rendere più efficiente e affidabile il servizio elettrico locale attraverso una serie di interventi riguardanti la parte periferica della città, quali ad esempio il rifacimento a 220 kV dell’attuale collegamento a 132 kV Salvemini-Martinetto.

In provincia di Novara, sono previsti interventi finalizzati a garantire, da un lato, maggiore flessibilità e qualità del servizio e, dall’altro, a massimizzare l’immissione in rete di energia prodotta da fonti rinnovabili. A tal fine saranno rinnovate alcune infrastrutture di rete e sarà realizzata una nuova Stazione Elettrica da collegare all’elettrodotto 220 kV Turbigo Stazione – Biella Est.

Sempre nel novarese, Terna provvederà all’interramento parziale e alla successiva demolizione del tratto aereo del collegamento a 132 kV Mercallo – Cameri. Il progetto, autorizzato dai Ministeri competenti, è attualmente nella fase conclusiva della progettazione esecutiva propedeutica all’avvio dei lavori. Nello specifico, attraverso la realizzazione di un nuovo collegamento in cavo tra Cameri e Borgo Ticino, della lunghezza di circa 22 km, sarà possibile la dismissione di una porzione dell’elettrodotto aereo di circa 21 km. Previsto, inoltre, lo smantellamento di ulteriori 3 km dell’elettrodotto 220 kV Magenta – Pallanzeno che insiste sul Comune di Borgo Ticino. Gli interventi di demolizione interesseranno anche il Parco Naturale del Ticino dove Terna provvederà alla rimozione di 28 tralicci per un totale di 5 km di linea aerea. Complessivamente, saranno oltre 100 i sostegni elettrici dismessi, consentendo di liberare oltre 60 ettari di territorio da infrastrutture elettriche esistenti

In provincia di Vercelli è prevista la realizzazione di una nuova Stazione Elettrica a 380 kV nel Comune di Greggio collegata all’elettrodotto Rondissone – Turbigo e dedicata all’alimentazione della dorsale ferroviaria ad alta velocità/ alta capacità.

In provincia di Alessandria, è programmato un intervento di riassetto della rete finalizzato a migliorare il servizio di trasmissione e a adeguare la rete elettrica al crescente fabbisogno energetico dell’area.

Nel Verbano Cusio Ossola è attualmente in iter autorizzativo presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica il riassetto della rete elettrica della Val Formazza. L’intervento prevede la demolizione di circa 60 km di elettrodotti aerei – per un totale di 225 sostegni – che saranno sostituiti da 76 km di nuove linee elettriche aeree e 10 km in cavo interrato. In aggiunta al beneficio legato all’incremento della sicurezza e qualità del servizio, quest’opera consentirà di liberare porzioni di territorio del fondovalle interessato da elettrodotti aerei risalenti agli anni ‘40-’50.

Terna ha previsto, infine, un piano di interventi per la resilienza della rete che interesserà specifiche aree esposte a eventi meteorologici severi sempre più frequenti, in particolare al vento forte. Per garantire la piena affidabilità del servizio anche in condizioni climatiche estreme, saranno realizzati nuovi collegamenti in cavo interrato nell’area di Torino e in provincia di Biella.

Al termine dell’incontro, Terna si è impegnata con la Regione Piemonte a sottoscrivere un nuovo Protocollo di Intesa per rinnovare gli accordi già in essere.  Con questa iniziativa, le Parti si impegnano a promuovere la collaborazione e il confronto con l’obiettivo di accelerare l’attuazione delle linee di azione del Piano. 

Oli esausti vegetali: raccolta di prossimità in Circoscrizione 3

Con 63 nuovi punti di raccolta

 

 Promossa dalla Città di Torino di concerto con Amiat Gruppo Iren e CONOE (Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali e animali esausti), la raccolta di prossimità degli oli vegetali raggiunge anche la Circoscrizione 3.

In questi giorni, infatti, sono stati posizionati ulteriori 63 cassonetti nei quartieri Cenisia, Cit Turin, Pozzo Strada e San Paolo: i contenitori, di colore blu, sono collocati da Amiat in altrettanti luoghi individuati di concerto con l’amministrazione comunale e la Circoscrizione, nell’ambito dell’Accordo siglato tra la Città di Torino, Amiat Gruppo Iren e CONOE (Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali e animali esausti).

Sull’economia circolare tante sono le progettualità messe in campo dalla Città di Torino con attività che spaziano dal recupero del cibo, a quello dei RAEE e del legno. L’estensione della raccolta capillare degli oli esausti, cui si affianca un’importante attività di comunicazione e azioni formative per le scuole per adottare una nuova buona pratica a difesa dell’ambiente si innesta nel percorso di transizione verso una Torino climaticamente neutra dove a fare la differenza sono e saranno anche i comportamenti dei singoli cittadini che col loro contributo possono sostenere la trasformazione del rifiuto da problema a opportunità, da emergenza a risorsa, da sperpero a guadagno”, dichiara l’Assessora alle Politiche per l’Ambiente Chiara Foglietta.

L’estensione della raccolta di prossimità degli oli vegetali di provenienza domestica prosegue, di concerto con gli enti del territorio, a dimostrazione della forte attenzione che Amiat e la Città di Torino dedicano l’ambiente ed il recupero di ogni tipo di rifiuto – commenta la Presidente di Amiat Gruppo Iren Paola Bragantini –. Questo progetto ci consente, inoltre, di sensibilizzare un numero sempre più alto di cittadini, accompagnandoli nell’adozione di una nuova abitudine per la corretta separazione e conferimento di un rifiuto che, altrimenti, costituisce a tutti gli effetti un inquinante”.

Il progetto, avviato ad aprile, ha già permesso di mettere a disposizione dei Cittadini oltre 290 contenitori, presenti, oltre che nella Terza, anche nelle Circoscrizioni 2, 6, 7 e 8.

Nei punti di raccolta collocati sul territorio, l‘olio vegetale esausto, precedentemente filtrato da impurità ed eventuali residui di cibo per ottimizzare il processo di trasformazione da rifiuto a risorsa, dovrà essere raccolto in bottiglie ben chiuse, che dovranno essere conferite direttamente all’interno degli appositi contenitori. È possibile smaltire olio di oliva e di semi vari usati per frittura, oli di conservazione dei cibi in scatola o in vetro e oli vegetali deteriorati o scaduti.

Il servizio verrà via via esteso a tutta la città entro il prossimo anno, aggiungendosi a quello già attivo presso i Centri di raccolta Amiat, dove è possibile conferire gli oli vegetali esausti all’interno dei fusti presenti.

 

Per maggiori informazioni: https://www.amiat.it/servizi/raccolta-oli-vegetali-esausti

Fitofarmaci e imballaggi, dall’Europa segnali positivi

Importanti prese di posizione dell’Unione Europea su temi caldi come l’utilizzo delle sostanze attive fitofarmaceutiche e l’utilizzo degli imballaggi.

L’Assemblea plenaria del Parlamento europeo ha infatti respinto la proposta della Commissione europea per la riduzione del 50 per cento dell’utilizzo di fitofarmaci. “E’ possibile ora aprire una pagina nuova per rafforzare la sostenibilità ambientale del settore agricolo, senza mettere a rischio il potenziale produttivo del settore”, commenta il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti.

Sostenibilità non significa assolutamente non poter disporre di efficienti strumenti di difesa delle nostre colture dagli attacchi dei patogeni che limitano le produzioni agricole – afferma la presidente di Confagricoltura Alessandria Paola SaccoE non solo dei patogeni endemici del nostro continente, ma anche, se non soprattutto, di quelli che annualmente entrano nei territori dell’Unione Europea. Non è in discussione l’obiettivo di migliorare sempre di più le modalità di utilizzo degli agrofarmaci, che non devono minacciare le risorse naturali e la biodiversità. Su questo fronte vanno sempre messe da parte le impostazioni ideologiche, lasciando la strada aperta alla ricerca, alle innovazioni e agli investimenti. Il voto europeo sembra andare in questa direzione”.

Negli stessi giorni, l’Europarlamento ha espresso voto contrario al divieto all’utilizzo di imballaggi monouso, misura che avrebbe bandito dal 1 gennaio 2028, ad esempio, bustine di zucchero, salse, olio e aceto in bar e ristoranti, confezioni di prodotti da toilette in alberghi, oltre a imballaggi  per frutta e verdura fresca sotto 1,5 kg, a favore di imballaggi riutilizzabili. Il voto contrario dell’Europarlamento risulta particolarmente importante anche per il settore vitivinicolo, perché la proposta originale prevedeva che dal 1 gennaio 2030 almeno il 20% delle bottiglie utilizzate per la vendita di bevande, vini e spumanti compresi, dovesse essere riutilizzato.

Per Confagricoltura è “Un risultato di fondamentale importanza a salvaguardia di una filiera che, dalle imprese agricole fino alla ristorazione, vale il 30% del PIL italiano. E’ stato premiato il lavoro che abbiamo svolto a tutti i livelli e in ogni sede”.

Anche per gli imballaggi monouso nel settore HORECA (piatti, bicchieri, posate…) viene prevista un’importante modifica: saranno vietati a meno che lo Stato membro non possa dimostrare di aver raggiunto alte performance di riciclo (85%) rispetto agli imballaggi immessi sul proprio mercato. L’Italia ha già raggiunto tali target per cui anche questi imballaggi potranno continuare ad essere commercializzati sul territorio nazionale, sottolinea Confagricoltura.

La parola passa ora al Consiglio dell’Unione che dovrebbe definire l’orientamento generale sulla proposta della Commissione europea il 18 dicembre. “Siamo certi che il Governo italiano riuscirà a stringere le necessarie alleanze per consolidare i miglioramenti votati dal Parlamento europeo”, conclude il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti.

Condividiamo il principio di ridurre il più possibile l’uso della plastica e ci impegniamo quotidianamente, come imprenditori agricoli, nella salvaguardia dell’ambiente, la nostra più importante risorsa. Tuttavia non possiamo che plaudere al voto dell’Europarlamento su una norma che avrebbe contribuito ad alimentare la giungla burocratica, spesso ostacolo e non certo aiuto all’attività degli agricoltori”, è il commento del presidente di Confagricoltura Alessandria. Aggiunge la direttrice Cristina Bagnasco: “La provincia di Alessandria è peraltro vicina all’obiettivo posto dalla Regione Piemonte del 65% entro il 2025 di rifiuti riciclati, con punte di eccellenza fino all’80% in molti comuni”.

Latte: “Allevatori preoccupati per il ribasso del prezzo alla stalla”

Confagricoltura Piemonte

Necessario convocare il Tavolo regionale di filiera”

 

Confagricoltura Piemonte ha chiesto all’Assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa di convocare con urgenza il tavolo del latte per valutare la condizione del settore lattiero – caseario e prevenire una crisi a livello regionale

 

È necessario che tutti gli attori della filiera facciano la loro parte, per evitare di impoverire il nostro patrimonio zootecnico regionale – dichiara il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia dopo aver analizzato il mercato lattiero caseario e in particolare l’andamento dei due mesi appena trascorsi.

E’ passato oltremodo  tempo dall’ultimo incontro tra le aziende del settore, le Organizzazioni sindacali e le Istituzioni piemontesi: è più che mai doveroso, in un contesto nazionale di incertezza dei mercati dovuto all’innalzamento dei costi di produzione e a uno scenario geopolitico smosso da diversi conflitti, riunirsi attorno al Tavolo regionale per pianificare investimenti e attuare strategie di mercato nel medio/lungo periodo, che richiedono un’adesione convinta di tutta la filiera produttiva e commerciale”.

 

La situazione dei nostri allevamenti bovini da latte è delicatissima ormai da anni – sottolinea Guido Oitana, allevatore e presidente della Sezione regionale Settore Bovini da Latte – ma la crisi si è ulteriormente acuita nell’ultimo periodo anche a causa della pressa di posizione di Lactalis, che ha disdetto molti dei contratti in essere, proponendo per l’anno a venire accordi tali da far rischiare il tracollo delle già fragili economie aziendali”.

 

Confagricoltura Piemonte evidenzia altresì che i prezzi regionali all’origine, storicamente, sono più bassi rispetto a quelli delle altre Regioni del bacino padano per effetto di una valorizzazione della qualità diversa da quella della Lombardia e di una struttura produttiva che vede una scarsa presenza di cooperative lattiero casearie.

In Piemonte sono attive 1.391 stalle da latte con 234.804 vacche: Cuneo è la provincia con più allevamenti (565 stalle e 121.134 vacche), seguita da Torino (539 stalle e 78.747vacche).

In Piemonte, nell’ultima campagna le consegne di latte hanno superato 1,16 milioni di tonnellate con un aumento di oltre il 3% rispetto al periodo precedente. Il peso delle vendite dirette sulla produzione commercializzata rappresenta però meno del 2% del volume, in circa il 20% degli allevamenti, con prevalenza di strutture di limitate dimensioni ubicate nelle aree montane, e una produzione media prossima a 50 t/anno.

A fronte dei risultati produttivi incoraggianti, rimane però come principale elemento di criticità del settore l’estrema volatilità dei prezzi, sia sul versante dei ricavi che di quello dei costi di produzione, accentuato dalla progressiva riduzione dei meccanismi di protezione del mercato comunitario, nonché da fattori economici e finanziari di carattere internazionale.

 

E’ Natale: «Paghiamo gli stipendi»!

Sostenere la retribuzione mensile degli oltre 40 ragazzi con disabilità cognitive o di tipo autistico ai quali è stato dato un lavoro regolarmente retribuito: questo il risultato che l’impresa sociale ATT raggiungerà con Paghiamo gli stipendi. L’iniziativa è rivolta a giovani uomini e giovani donne tra i 20 e i 30 anni – dipendenti, tirocinanti o stagisti – che si occupano di distribuire merende durante gli intervalli nelle scuole del territorio.

Con “Paghiamo gli stipendi”, anche a Natale è possibile contribuire a un progetto in grado di restituire dignità a giovani adulti e di rendere il mondo più sostenibile. La sfida è ambiziosa, ma non certo impossibile: arrivare al traguardo delle mille persone desiderose di impegnarsi e garantire un’offerta mensile di almeno 10 euro. Il fine è nobile: raggiunto l’obiettivo, infatti, sarà possibile sostenere l’intero monte stipendi degli oltre 40 ragazzi con disabilità cognitive o di tipo autistico che proprio grazie all’impresa sociale ATT hanno un vero lavoro.

L’obiettivo della campagna Paghiamo gli stipendi è raccogliere liquidità per il pagamento degli stipendi dei ragazzi, fine al quale chiunque può contribuire con una donazione deducibile. I ragazzi imparano a mettersi in gioco e a superare così, è proprio il caso di dirlo, tutte le barriere verso una piena autonomia e realizzazione. Questo l’IBAN per le donazioni: IT05U0501801000000017073750.

«Anche una piccola cifra versata, con un bonifico ricorrente, il 27 di ogni mese può fare la differenza e siamo certi che in corrispondenza del Natale tante persone vorranno, con una donazione deducibile, contribuire a un progetto nel quale ogni singolo euro donato è destinato integralmente ai giovani con disabilità.» dichiara l’Amministratore dell’Impresa Sociale Carlo Maria Tresso. «Quello proposto da ATT è un percorso di vera crescita e di autentica autonomia, dal momento che i ragazzi imparano competenze professionali, gestionali e relazionali di livello. Siamo sicuri che saranno tante le persone che, convinte della bontà del progetto, decideranno di sostenerlo: da parte nostra, proviamo a stimolarne la generosità con questa sorta di sfida giocosa e con l’obiettivo di arrivare a quota mille sostenitori.»

L’impresa si occupa formare i giovani dal punto di vista professionale nel campo della preparazione alimenti e nella loro vendita e li aiuta in un percorso di crescita dell’autostima, della capacità di lavorare in gruppo, di maneggiare denaro, di relazionarsi con i clienti in modo allegro e positivo. Inoltre le scuole presso le quali i giovani di ATT vendono, durante l’intervallo, la merenda, hanno degli ulteriori benefici: gli alimenti distribuiti sono sostenibili dal punto di vista ambientale, sono di ottima qualità e proposti a prezzi contenuti.

ATT Srl è un’impresa sociale nata dalla volontà di un gruppo di amici determinati che si proponevano un obiettivo preciso, quello di garantire l’inclusione e la crescita personale dei ragazzi con autismo attraverso un’esperienza formativa nell’ambito della ristorazione. La storia dell’impresa è una storia di impegno e perseveranza che, grazie al coinvolgimento di numerosi istituti scolastici, ha dimostrato la capacità di sensibilizzazione oggi anche di tanti cittadini.

 

Opere pubbliche e messa in sicurezza del territorio, ecco i fondi regionali

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La Regione Piemonte rafforza il suo impegno a sostegno dei Comuni erogando oltre 3,2 milioni per interventi di ripristino infrastrutture, recupero sul patrimonio pubblico, sistemazione della viabilità comunale e messa in sicurezza del territorio.

Lo stanziamento, a valere sulla Legge Regionale 38/78, conferma il costante impegno della Regione a supporto degli Enti Locali.

Sono 62 gli interventi finanziati nei Comuni Piemontesi che hanno subito danni in seguito ad eventi meteorologici, o che dovranno intervenire per prevenire situazioni di criticità.

“Questa Giunta continua a garantire il necessario sostegno economico e finanziario ai Comuni che non riuscirebbero da soli a fronteggiare i danni subiti a causa di calamità naturali”, dichiarano il Presidente della Regione Alberto Cirio e l’Assessore alle Opere Pubbliche e Infrastrutture Marco Gabusi.

“Questa iniziativa non solo dimostra la prontezza nel rispondere alle sfide emergenti, ma sottolinea anche l’assidua collaborazione tra la Giunta e gli Enti Locali, che lavorano insieme per la sicurezza dei cittadini e del territorio” aggiungono Presidente e Assessore.

Il 2023 si è rivelato un anno caratterizzato da forti eventi calamitosi di estensione ridotta seppur di grande potenza, basti ricordare le grandinate estive e l’esondazione a Bardonecchia: in tutti questi casi il sistema Piemonte si è dimostrato efficace e sicuro.

“Lavoriamo per garantire sicurezza e benessere, poiché siamo consapevoli che il nostro impegno impatta direttamente sulla vita di coloro che chiamano “casa” il nostro territorio”, conclude l’Assessore Gabusi.

Gli interventi si suddividono in 11 per i Comuni della Provincia di Alessandria per un totale di circa 300 mila euro, 12 per i Comuni della Provincia di Asti per oltre 415 mila euro, 1 intervento per il Comune di Campiglia Cervo nel Biellese per 65 mila euro, 14 per i Comuni del Cuneese per un ammontare complessivo di 1,1 milioni di euro circa, 5 per i Comuni della Provincia di Novara per oltre 400 mila euro, 14 saranno gli interventi per i Comuni del Torinese per un importo totale di 755 mila euro, 2 destinati ai Comuni del Vco per un importo di circa 33 mila euro e 4 per i Comuni della provincia di Vercelli per un totale di oltre 165 mila euro.

Rifiuti elettronici, in un mese raccolti oltre 300 chili in 11 istituti della città

Premi alle scuole più ‘virtuose’

L’iniziativa, parte del più ampio programma di comunicazione DireFareRAEE” del Consorzio, nasce con un duplice obiettivo: da un lato incontrare e sensibilizzare le giovani generazioni su temi ormai fondamentali come l’economia circolare e la sostenibilità, dall’altro diffondere consapevolezza tra i cittadini su cosa siano i RAEE e sulle modalità a loro disposizione per conferire questi rifiuti, così da garantirne il riciclo. Dal 25 settembre scorso, infatti, le strade della città di Torino sono state interessate da un piano di affissioni, al quale ha fatto seguito una serie di incontri formativi nelle scuole realizzati in collaborazione con Eduiren, nel corso dei quali esperti del settore hanno incontrato oltre 900 studenti per parlare di economia circolare e di riciclo dei RAEE.

Negli istituti scolastici coinvolti nella campagna sono stati inoltre posizionati appositi contenitori per la raccolta straordinaria dei piccoli RAEE (come smartphone, chiavette USB, cuffie, joypad, smartwatch, tablet, spazzolini elettrici, radiosveglie, caricatori e cavi elettrici, ecc.). In un mese il corretto comportamento dei ragazzi ha portato a raccogliere, in totale, oltre 300 kg di Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche.

Ieri a conclusione della campagna, Erion WEEE e Amiat Gruppo Iren hanno premiato all’Environment Park tutti gli istituti che hanno partecipato all’iniziativa con buoni da 500€ per l’acquisto di materiale scolastico. L’evento – in cui sono intervenuti Chiara Foglietta, Assessora a transizione ecologica e digitale, politiche per l’ambiente e innovazione, Gianpaolo Platto e Giorgio Arienti, Presidente e Direttore Generale di Erion WEEE, Paola Bragantini e Gianluca Riu, Presidente e AD di Amiat Gruppo Iren, e Giacomo Portas, Presidente di EnviPark – è stato anche l’occasione per gli studenti di poter assistere alla proiezione di Materia Viva, il docufilm prodotto da Libero Produzioni in collaborazione con il Consorzio per raccontare la tecnologia, i Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), l’economia circolare e le buone pratiche quotidiane che tutti noi dovremmo conoscere e attuare per fare bene al Pianeta e salvaguardare le risorse naturali.

Grazie a ‘Riciclare i RAEE è una bella storia!’ le ragazze e i ragazzi hanno potuto sperimentare quanto ogni piccolo gesto sia importante. Hanno avuto modo di apprendere e, cosa altrettanto importante, di mettere in pratica. I risultati della raccolta negli istituti hanno dimostrato non solo il grande entusiasmo che i più giovani possono avere quando vengono coinvolti in modo attivo, ma anche il ruolo di amplificatori delle buone pratiche che possono ricoprire all’interno delle proprie famiglie. Ogni piccolo dispositivo rotto o inutilizzato che hanno portato a scuola per avviarlo a un corretto riciclo è la prova che dobbiamo avere fiducia nei nostri giovani e che dobbiamo garantire loro tutti gli strumenti necessari per affrontare le sfide contemporanee in modo consapevole.” ha dichiarato Gianpaolo Platto, Presidente di Erion WEEE.

Portare la campagna ‘Riciclare i RAEE è una bella storia’ nelle scuole di Torino ci ha permesso di confrontarci con i più giovani, sensibilizzandoli su caratteristiche e corrette modalità di conferimento di questi rifiuti e, allo stesso tempo, ricevendo stimoli sul loro rapporto con oggetti che, come i cellulari e i tablet, sono parte integrante della loro quotidianità. – ha aggiunto Paola Bragantini, Presidente Amiat – Una vera e propria alleanza che, a partire dagli enti coinvolti nel progetto, mira a includere anche le nuove generazioni, che possono contribuire in modo significativo alla diffusione delle buone pratiche per migliorare e incrementare la raccolta dei RAEE”.

La collaborazione tra il Consorzio Erion WEEE e IREN non si è esaurita con questa campagna. Nel corso dell’ultima settimana di ottobre è stata, infatti, organizzata all’Environment Park una ulteriore raccolta straordinaria aperta a tutti, che ha permesso di ampliare ulteriormente i punti per il conferimento a disposizione dei cittadini torinesi.