In tutto 23 relatori per Tedx Torino, l’evento promosso al Lingotto dal titolo ‘This must be the place’ in programma domenica al Centro congressi con il sostegno della Compagnia di San Paolo. Esauriti i biglietti (500 posti) ormai da tempo. L’ispirazione è Ted, organizzazione no profit americana nata in California per scoprire idee che meritano di essere diffuse. Ogni relatore ha tra i cinque e i quattordici minuti per spiegare la propria idea innovativa, ma anche rivoluzionaria o controcorrente. Tra i nomi conosciuti Luca Mercalli, presidente della Società Metereologica Italiana, l’ex allenatore sportivo Mauro Berruto, Guido Avigdor, guru della comunicazione, i MyBossWas, vincitori di Biennale College. Durante le pause si può dialogare con i relatori.
(FOTO: IL TORINESE)
E’ iniziato il 20 gennaio 2017, da Foggia, il workshop tour di ARCO, l’Associazione dei Revisori Contabili Condominiali, per proseguire con Bari il 21 gennaio, Lecce il 27 e Trani il 28. A febbraio ARCO sarà a Napoli il giorno 10 per poi proseguire con l’11 a Roma e il 18 a Torino.

bombardamento americano di Tripoli (15 aprile 1986), ripeteva che, nonostante l’amicizia e i legami con l’Urss, non avrebbe mai ospitato sul proprio territorio aree militari sovietiche o di altri Stati. Ci voleva uno zar come Putin per andare a caccia di basi lungo le coste del Mediterraneo, dalla Siria al Maghreb. Su quella siriana può già dirsi soddisfatto con la base aerea di Khmeimim a Latakia oltre a disporre a suo piacimento della base navale di Tartus che già Hafez al Assad concesse ai sovietici nel 1971. Putin e Bashar Assad hanno appena firmato un accordo per allungare la presenza russa per altri 50 anni e per aumentare le dimensioni di Tartus che potrà ospitare almeno dieci navi militari.
sulla costa di Bengasi una seconda base e ne vorrebbe un’altra anche sul litorale egiziano, a Sidi el Barrani, sfruttando le ottime relazioni con il presidente Al Sisi, segnando così una svolta storica con l’Egitto dopo la cacciata di tutti i consiglieri militari russi dal Paese del Nilo ordinata da Sadat nel 1972. Obiettivi ambiziosi e rischiosi ma finora esistenti solo sulla carta e nei sogni di Putin. Il generale Haftar avrebbe firmato un’intesa con gli ammiragli russi a bordo di una portaerei al largo della Cirenaica che prevede la realizzazione di una base navale e aerea russa sulla costa della Libia, la prima in Nord Africa, a meno di 500 chilometri dalle acque territoriali italiane. Sembra di tornare ai tempi in cui, sulla tolda delle navi da guerra si stringevano alleanze militari, come avvenne nel 1945 nel Canale di Suez, a bordo dell’incrociatore Quincy tra Roosevelt e re Saud d’Arabia,
che garantiva ai sauditi protezione militare in cambio di petrolio. Non è certo un mistero che i rapporti tra Haftar e Mosca siano stretti e solidi già da tempo come dimostrano le visite ufficiali del generale di Tobruk al Cremlino, ricevuto con tutti gli onori di un capo di Stato, per chiedere armi e sostegno logistico al suo esercito cirenaico. “La Russia si muove in modo serio, commentava Haftar al “Corriere della Sera” qualche giorno fa, e fornirà armi solo dopo la fine dell’embargo nei nostri confronti che Putin vuole cancellare”. Il petrolio è al centro di ogni contesa, perchè la Libia è un immenso pozzo di greggio come ben sappiamo e le ricchezze del sottosuolo non sono un fattore marginale nei piani del Cremlino. L’assistenza dei russi al generale libico potrebbe essere un gesto ben calcolato per contare di più nell’area mediterranea, avvicinarsi al settore energetico nordafricano e controllare il traffico commerciale e militare lungo le coste. Mentre il petrolio fa gola a molti, da Haftar ai tripolini e alle numerose milizie in lotta per il controllo dei giacimenti, la produzione di greggio continua a crescere passando da 200.000 barili al giorno di un anno fa ai 700.000 di oggi, sebbene sia ancora molto lontana dai livelli dei tempi di Gheddafi quando superò un milione e mezzo di barili.
Chi controlla le risorse petrolifere controlla la Libia. Nell’estate scorsa le truppe di Haftar occuparono i pozzi nell’est lasciati pressochè indifesi dal governo di Al Sarraj, più un fantasma che un governo, troppo debole per difendersi dalle minacce e dagli attacchi ai palazzi del potere, provenienti da più parti e anche da milizie che sembravano ormai sconfitte. In Libia ci sono almeno tre governi in lotta tra loro: quello di Sarraj, nato dall’accordo firmato in Marocco nel dicembre 2015 con la mediazione dell’Onu, quello laico di Tobruk di Abdullah al-Thani con Haftar comandante dell’esercito, appoggiato da Egitto, Russia e Emirati Arabi Uniti e l’ex governo islamista guidato da Ghwell fino all’arrivo di Sarraj a Tripoli nel marzo 2016. Anche l’Italia è nel mirino delle forze che si oppongono all’esecutivo tripolino appoggiato da Roma e il recente attacco ai “ministeri” della capitale e nei pressi della nuova ambasciata italiana è una chiara sfida al nostro Paese. I gruppi islamisti e laici chiedono il ritiro dei soldati italiani da Tripoli e di non interferire negli affari interni libici. 

600 milioni di euro per le attività istituzionali nei prossimi quattro anni
Piero Gastaldo. Per l’anno in corso sono stati stanziati 159,5 milioni di euro, più 16 milioni di
Dal 26 gennaio ripartono gli incontri organizzati dal Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriale di Torino: 5 serate per formare imprenditori di successo Le risorse umane come segreto del successo delle migliori realtà imprenditoriali
La Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, su proposta del Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Mauro Laus, ha accordato il patrocinio
Torino e dal CUS Torino che devolve il ricavato a favore della ricerca universitaria sul cancro. “Aver portato questa manifestazione sul tavolo nazionale della Conferenza dei Presidenti, – commenta Laus – rende ancora una volta il Piemonte protagonista per la sensibilità dimostrata rispetto ai valori dello sport, alla base di una cultura della prevenzione e della salvaguardia della salute. Il mio augurio è che, grazie al patrocinio accordato dalla Conferenza, JUST THE WOMAN I AM possa diventare veicolo nazionale dei messaggi e dei valori che le appartengono”.
dettagliato.
VESCICA: ricostruzione nuova vescica

assurdo di non poterli far lavorare.
Ovviamente speriamo che la burocrazia non la faccia da padrone e ci rimane la convinzione che il lavoro non manchi. Assistenza agli anziani e pulizia dei parchi per fare un esempio.
rivoluzionario depositario dell’azione per sovvertire il sistema. Speriamo che burocrazia ed “alternativi” non si alleino per non far funzionare le cose.
Si è svolto questa mattina il primo incontro tra gli studenti e il dottor
Piemonte, partecipano complessivamente
“Chiude tre punti vendita, a Borgomanero e Trofarello, e Pontecagnano in Campania. Carrefour, inoltre, metterà 500 lavoratori in esubero”.