Baloccarsi su cosa scrivere sulla targa è inutile se non si ricostruisce l’insieme. E dall’insieme risulta che violenza politica, violenza terroristica, terrorismo sono difficilmente scindibili in quegli anni di piombo. Anche le parole sono pietre, diceva Carlo Levi, pietre che uccidono come la P 38
Di Pier Franco Quaglieni*
La polemica che sta montando ad una settimana dallo scoprimento di una lapide in ricordo del lavoratore studente (come si diceva allora) Roberto Crescenzio non è un buon segnale, rivela l’appannarsi di alcuni valori di riferimento che si credevano acquisiti una volta per sempre. In quell’anno conducevo un seminario a Palazzo Nuovo quasi esclusivamente riservato ai lavoratori studenti e so cosa significasse lavorare e studiare tra mille difficoltà ,come faceva Crescenzio.
La polemica su cosa si deve incidere sulla lapide (violenza politica? violenza eversiva? violenza terroristica? terrorismo?) appare un po’ pretestuosa, soprattutto quando si vuole sostenere che quella vicenda terribile fu solo violenza politica. L’uso di bombe molotov in manifestazioni non è mai solo violenza politica. Assaltare la sede del MSI, partito che aveva una folta rappresentanza in Parlamento, è un’idea inconciliabile con la convivenza civile. Le idee si combattono con il confronto delle idee ,non con le aggressioni alle sedi. Altrettanto per l’assalto di tipo squadristico all’”Angelo Azzurro”.
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Spadolini aveva scritto degli opposti estremismi che finiscono di confondersi nei modi di comportarsi di agire. Squadristi rossi e squadristi neri. Scannarsi su cosa scrivere sulla targa non è segno di rispetto per questo giovane disgraziato, vittima incolpevole di una furia che non può trovare spiegazioni, nè tanto meno giustificazioni ragionevoli. Meno che mai sono tollerabili i tentativi di sminuirne la portata. I protagonisti -responsabili non hanno mai dato spiegazioni convincenti.Alcuni hanno anche fatto carriere impensabili. Il solo Silvio Viale, andato assolto ed accusato esclusivamente per l’assalto alla sede missina ha espresso, sia pure molto tardivamente, le sue scuse alla mamma di Crescenzio. Il prof. Stefano Della Casa, Steve
per i compagni di LC, laureatosi proprio nel 1977,anno della morte violenta di Crescenzio, che pure passò un anno in carcerazione preventiva per quell’episodio, si è sempre dichiarato innocente e quindi non si è mai espresso su quel dramma, pur prendendo successivamente le distanze dall’uso della violenza. Nel 2006 ebbe la riabilitazione del Tribunale di Torino e questo chiuse per sempre il discorso giudiziario. E’ vero che nel 1976 Lotta Continua si sciolse proprio di fronte al dilemma del terrorismo, ma una parte significativa di suoi militanti confluirono nei gruppi terroristici.
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Non va inoltre dimenticato l’omicidio nel 1972 del commissario Luigi Calabresi ad opera di militanti di LC il cui mandante,come assodato da sentenza definitiva, dopo innumerevoli processi, fu Adriano Sofri per il quale intellettuali irresponsabili chiesero per anni la grazia dopo la condanna, grazie che il
presidente Ciampi non firmò. Baloccarsi su cosa scrivere sulla targa è inutile se non si ricostruisce l’insieme. E dall’insieme risulta che violenza politica, violenza terroristica, terrorismo sono difficilmente scindibili in quegli anni di piombo. Anche le parole sono pietre, diceva Carlo Levi, pietre che uccidono come la P 38. In particolare l’idea di ridurre la portata della tragedia dell’Angelo Azzurro con una variazione del testo della lapide appare profondamente sbagliata. Soprattutto sbaglia in modo clamoroso chi vuole ricondurre la responsabilità al clima di quegli anni. E’ un vetero sociologismo di convenienza che va respinto. Ciascuno è sempre responsabile dei suoi atti. LC fu un gruppo violento ed eversivo perché la Costituzione consente solo ed esclusivamente manifestazioni pacifiche. Chi ha fatto ricorso alla violenza è quindi eversore delle istituzioni repubblicane. Chi si aggrappa ai nominalismi intende magari ,al di là delle sue stesse intenzioni,non fare fino in fondo i conti su una pagina nera e rossa della storia italiana, rossa anche di sangue versato da vittime innocenti. L’assalto all’Angelo Azzurro fu un atto criminale che non può trovare attenuanti. Di criminalità politica ed eversiva, in una parola terroristica, non foss’altro perché generò terrore in una città già straziata ed umiliata. Non dimentichiamo che nello stesso anno venne ammazzato Carlo Casalegno e ci fu chi persino all’interno di una redazione de “La Stampa” ne gioì.
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Ha ragione Giancarlo Caselli, il magistrato che insieme a Caccia, Barbaro, Maddalena ed altri, fu protagonista della difesa della democrazia repubblicana minacciata, quando parla di “arretramenti”, se si modificasse il testo della lapide. Il Presidente del Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Nino Boeti, pur cercando di confrontarsi con tutti come è nel suo stile ed è proprio del suo
ruolo istituzionale ,ha ricordato che nel movimento studentesco e nell’autonomia il terrorismo trovò terreno fertile . Gli aspetti penali della questione sono archiviati da tempo. Quelli storici ed anche politici no. I fiancheggiatori di allora ,i simpatizzanti, quelli che non andarono in piazza San Carlo per il “reazionario” Casalegno, quelli che parlarono di sedicenti Brigate rosse e poi di compagni che sbagliano, sarebbe bene che stessero zitti ed evitassero anche di farsi vedere all’inaugurazione della lapide.
* direttore del Centro Pannunzio



Il Comune di Torino confermi anche per il 2017 la riduzione delle aliquote Imu per i proprietari di locali commerciali che, per andare incontro alle richieste degli affittuari, decideranno di ricontrattare e abbassare l’importo del canone di locazione:
Confedilizia Torino – che l’Amministrazione comunale nel 2016 abbia ridotto l’Imu, per i contratti commerciali e abitativi (4+4) per quei proprietari che abbiano diminuito il canone agli inquilini in difficoltà. Analoga riduzione si chiede per il 2017,; la misura favorisce non soltanto la proprietà immobiliare, ma anche tutto il sistema che ruota attorno alla casa” “Dal punto di vista dei commercianti – dice Giancarlo Banchieri presidente di Confesercenti – la riduzione del canone rappresenterebbe una boccata d’ossigeno non indifferente: in un periodo di riduzione dei consumi come questo, il costo fisso rappresentato dall’affitto pesa sempre di più per chi è già in attività e rappresenta una barriera d’ingresso talvolta insormontabile per chi intende iniziare. In questi anni il commercio ha perso posizioni, con la chiusura di migliaia di aziende (oltre il 6% fra il 2009 e il 2016) e alcune zone specialmente periferiche rischiano la desertificazione dal punto di vista commerciale. Il commercio svolge anche una funzione sociale di contribuire alla vivacità e alla sicurezza di vie e quartieri; evitare o limitare altre chiusure, inoltre, significa inoltre garantire posti di lavoro. Dunque, il valore della misura che chiediamo al comune di confermare ha un significato non solo settoriale”.
conducente alla vittoria. Chi sottopone questa materia a criteri giuridici, o non sa quel che dica o lo sa troppo bene”


per un totale di 375 individui a vario titolo radicalizzati




Il Museo Regionale di Scienze Naturali, la Società Botanica – Sezione Piemonte e Valle d’Aosta, il Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università degli Studi di Torino, presentano la conferenza dal titolo: Il verde urbano per la mitigazione dell’ inquinamento atmosferico – Arredo o filtro intelligente?,
Laboratorio di Biologia Vegetale, Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita –
L’Associazione SMILE ONLUS per la Bielorussia, nata nel 1994, ha lo scopo principale di sostenere le famiglie e i bambini bielorussi che si trovano ancora in difficoltà dopo l’incidente nucleare avvenuto nell’anno 1986
Di Tiziana Inversi *
clinico-diagnostico. Per l’Anestesista sono importanti tutte le informazioni che riguardano lo stato di salute del paziente ed il suo percorso clinico in quanto in funzione di questo la scelta anestesiologica può essere diversa perché le patologie associate a quella per cui il pz. deve essere operato aumentano le comorbilita’ ed il rischio anestesiologico; pertanto l’Anestesista dovrà scegliere l’anestesia più giusta e meno rischiosa per il paziente stesso. Quindi per concludere la visita anestesiologica non deve essere affatto sottovalutata dal paziente, che non deve quindi dimenticarsi di arrivare alla suddetta con tutta la documentazione necessaria per una valutazione seria ed approfondita. L’Anestesista al momento della visita effettua l’esame obiettivo generale senza trascurare nulla (esame obiettivo cardiaco, polmonare, valutazione della pressione etc…), nonché la valutazione degli esami effettuati ed eventualmente la richiesta per esami diagnostici aggiuntivi in modo che il paziente giunga all’intervento in situazione di maggior sicurezza per la sua salute. Il rischio anestesiologico è un valore numerico che viene dato al paziente proprio in funzione del suo stato di salute generale e non solo quindi per la patologia per cui verrà operato. 
“Marketing e promozione turistica. La montagna insegna”, promosso da Regione Piemonte e Uncem, con il Comune e l’Unione montana Valle Susa. Un’iniziativa che conclude il progetto regionale Alpi Estive, che ha permesso il rifacimento del sito bottegadellalpe.it, primo portale di e-commerce di prodotti agroalimentari delle Alpi, e di editare il nuovo catalogo “La Montagna per tutti”, con itinerari di un giorno e di
una settimana nelle vallate, adatti a terza età, famiglie, giovani, studenti. Due opportunità che confermano la forte collaborazione dell’Assessorato e della Direzione Turismo, Cultura, Sport della Regione con il sistema di Enti locali della montagna. Il convegno permetterà di fare il punto sulla stagione invernale, ma soprattutto, con diversi relatori impegnati a diversi livelli nella valorizzazione del territorio, di delineare le opportunità per primavera ed estate.