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Storia, 39^ edizione del progetto per gli studenti

Anno scolastico 2019/2020

39° edizione del progetto di storia per gli studenti piemontesi

Lo sport e la storia del ‘900, la caduta del Muro di Berlino trent’anni dopo, i cinquant’anni della regione Piemonte.

Sono questi i tre temi di ricerca sui quali dovranno cimentarsi gli studenti piemontesi che parteciperanno alla 39° edizione del progetto di storia promosso dal Consiglio regionale del Piemonte tramite il Comitato Resistenza e Costituzione.

Il Progetto si avvale della collaborazione dell’Ufficio scolastico regionale per il Piemonte e degli Istituti storici della Resistenza ed è rivolto agli studenti degli Istituti di istruzione secondaria di II grado e degli Enti di formazione professionale.

Dal 1981, ogni anno scolastico, grazie a quest’opportunità, gli studenti si concentrano su temi connessi alla storia e alla società contemporanea, misurandosi con la più vasta gamma di mezzi d’indagine e di espressione. I vincitori parteciperanno entro l’anno scolastico ai viaggi studio nei luoghi della memoria in Italia e in Europa.

Le iscrizioni andranno effettuate entro Giovedì 31 ottobre e le ricerche dovranno essere realizzate da gruppi composti inderogabilmente da 5 studenti, coordinati da un insegnante di tutte le discipline.

La documentazione è reperibile al link:

Progetto di storia contemporanea anno scolastico 2019/2020

Al fine di illustrare i temi di ricerca è prevista una giornata formativa per insegnanti, che si terrà a Torino, presso la sede del Consiglio regionale, Lunedì 21 ottobre, mentre i sei Istituti Storici della Resistenza del Piemonte, organizzeranno sui territori e nelle scuole degli appositi moduli di formazione per insegnanti e studenti.

La consegna degli elaborati dovrà poi avvenire entro venerdì 31 gennaio 2020. La valutazione degli elaborati verrà effettuata da un’apposita commissione, composta da esperti di storia contemporanea designati dagli Istituti storici piemontesi che, al termine dei lavori, provvederà a formulare la graduatoria di merito individuando i vincitori nel numero massimo di 25 gruppi.

M.Tr.

La “farmacia dei servizi” da gennaio in tutto il Piemonte

Il Piemonte sarà la prima Regione in Italia ad attivare dal prossimo mese di gennaio la cosiddetta “farmacia dei servizi”: quelle oggi presenti sul territorio, sia pubbliche che private, diventeranno avamposti di prima assistenza, soprattutto nelle zone più disagiate. Inoltre, saranno risparmiati 13 milioni in tre anni sulla distribuzione dei farmaci per conto grazie ad una riduzione del 5% sui costi.

Questo progetto pilota è regolato da un accordo siglato da Regione, Federfarma e Assofarm e valido fino dal 1° ottobre 2019 al 31 dicembre 2022. Le immagini

“Avremmo potuto prorogare la convenzione precedente alle stesse condizioni – ha evidenziato il presidente Alberto Cirio – Invece abbiamo avviato una contrattazione che ha portato a questo importante risultato. Ci sarà un risparmio di denaro pubblico, abbiamo compiuto un passo utile per l’abbattimento delle liste di attesa e portiamo alcuni servizi sotto casa dei cittadini che vivono nelle aree più marginali, dove a volte l’unico presidio sanitario esistente è proprio la farmacia”.

“L’accordo è un buon modo per festeggiare i nostri primi 100 giorni di governo – ha proseguito Cirio – Nel 2018 la sanità piemontese ha avuto un saldo negativo di 160 milioni di euro: il nostro primo obiettivo è risparmiare, continuando però a garantire i servizi ai cittadini. La convenzione con Federfarma e Assofarma è un primo esempio di come si può ridefinire il rapporto tra pubblico e privati. Ci consente infatti di risparmiare 10.000 euro al giorno e al tempo stesso di aumentare i servizi che le farmacie offrono alla cittadinanza”.

La distribuzione per conto dei farmaci è un servizio collaudato e strategico per la Regione, che in questo modo acquista circa 120 milioni di euro l’anno di farmaci, con gare regionali, al miglior prezzo possibile. Tali farmaci vengono poi distribuiti presso le farmacie convenzionate, a cui viene corrisposto un onorario per il servizio. “Sull’onorario, che oggi vale 25 milioni di euro l’anno – osserva l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi – abbiamo ottenuto uno sconto del 5 per cento. In più, la distribuzione viene allargata alle Eparine a basso peso molecolare, che escono dal regime di farmacia convenzionata dal primo dicembre 2019, con un ulteriore risparmio per la Regione”.

La firma dell’accordo è stata accolta con soddisfazione anche dai rappresentanti delle associazioni dei farmacisti aderenti al tavolo contrattuale regionale. Il presidente nazionale di Federfarma, Marco Cossolo, ha parlato di “prima volta che trova attuazione il disciplinare nazionale sulla farmacia dei servizi, in quanto il Piemonte ha dimostrato di credere concretamente. Siamo certi che le ricadute del provvedimento sul territorio saranno molto positive”. Dello stesso avviso il presidente regionale di Federfarma Massimo Mana e il coordinatore regionale di Assofarm Mario Corrado, firmatari dell’accordo: “Si riconosce il valore professionale del farmacista come presidio del territorio e garanzia di sussidiarietà. E’ un investimento sul futuro che non mancherà di avere positivi effetti sull’offerta complessiva della sanità in Piemonte, soprattutto nelle aree più disagiate. Secondariamente, ma significativamente, è stata accolta la nostra richiesta di eliminare l’obbligo di distribuire i farmaci in sacchetti separati, così che si andrà anche a dare una mano all’ambiente, riducendo sensibilmente il consumo della plastica”.

Cosa offrirà la “farmacia dei servizi”

“Si tratta – spiega l’assessore Icardi – di consentire ai piemontesi di ricevere una serie di servizi direttamente sul territorio, attraverso la rete capillare delle farmacie, dalle azioni di prevenzione, alla terapia di pazienti in cura con medicinali prescritti per la broncopneumopatia cronica ostruttiva, dal monitoraggio del tempo di protrombina da parte di pazienti gestiti presso i centri TAO (Terapia Anticoagulante Orale), all’attività di back office per agevolare e aumentare l’accesso e l’utilizzo del Fascicolo sanitario elettronico. Per questo, la Regione fruirà del finanziamento ministeriale di 3,5 milioni di euro ed è pronta a mettere sul tavolo risorse proprie per ulteriori 992.000 euro”.

Queste le novità previste dall’accordo:

– prevenzione primaria dell’ipertensione arteriosa e aderenza alla terapia dei pazienti in cura con medicinali antiipertensivi

– partecipazione al Progetto Prevenzione Serena

– aderenza alla terapia di pazienti in cura con medicinali prescritti per la broncopneumopatia cronica ostruttiva

– INR (International Normalized Ratio): monitoraggio del tempo di protrombina da parte di pazienti gestiti presso i centri TAO (Terapia Anticoagulante Orale)

– attività di back office per agevolare e aumentare l’accesso e l’utilizzo del Fascicolo sanitario elettronico

– coinvolgimento delle farmacie nelle campagne vaccinali per gli anni 2020/2021, 2021/2022 e 2022/2023

– conferma della modalità in distribuzione per conto dei presidi di assistenza integrativa per diabetici e per incontinenza

Prevenzione e salute al pomeriggio

Al Centro di Biotecnologie Molecolari di Torino riprendono “I Lunedì pomeriggio della Prevenzione e della Salute”.

 

Nella prestigiosa sede Universitaria di via Nizza 52, l’Associazione “Più Vita in Salute” presieduta dal dott. Roberto REY, propone il II° Ciclo 2019 degli Incontri dal titolo “Per Vivere più a lungo in Salute – Rendere accessibile a tutti il sapere medico-scientifico. L’iniziativa ormai pluriennale si avvale come sempre della regia organizzativa dell’immancabile Giovanni BRESCIANI, la parte scientifica é curata dal dott. Roberto REY.

Le Conferenze sono finalizzate, come sempre, alla Prevenzione delle malattie, in modo da aiutare tutti, come speriamo, a prendersi cura della propria salute e vivere nelle migliori condizioni possibili. L’obiettivo più importante, come già più volte evidenziato, non é il numero di anni di vita, ma il numero di anni di vita attiva e vissuta in buone condizioni psicofisiche. Gli esperti e preziosi Relatori, suggeriranno indicazioni pratiche e fondamentali.

Il primo incontro sarà lunedì 7 Ottobre 2019 dalle 16,15 alle 18,30.

Saranno trattati i seguenti argomenti: ”Prevenzione primaria e secondaria dei tumori cutanei. Le nuove frontiere nel trattamento del melanoma cutaneo”. Relatori: dott.ssa Virginia CALIENDO, dott. Franco PICCIOTTO. – ”Gli aghi del terzo millennio: le infiltrazioni alla prova del secolo”. Relatore: prof. Carlo Alessandro RUSSO FRATTASI.

         Il calendario degli appuntamenti con i titoli dei temi trattati ed i nominativi dei Relatori, lo si trova in tutte le farmacie della Città, nei maggiori Ospedali, nelle ASL e nelle Circoscrizioni.

Tutti le Conferenze saranno tenute da noti e insigni Relatori. Non é necessaria la prenotazione. Ingresso libero fino ad esaurimento dei 225 posti.

Per ulteriori informazioni, telefonare ai numeri 3332100097 e 3477125123. Per ricevere il programma completo via e-mail, scrivere a: giovanni_bresciani@libero.it

La funicolare dei Walser

Dal Piemonte

Nel 1998, sulla scorta del Documento Unico di Programmazione della Regione Piemonte, nella fattispecie  della Misura IV.2 del Reg. CEE 2081/93 “ Adeguamento delle infrastrutturale ed attrezzature per il turismo”, nonché successivamente la Misura 1.2 del Programma transfrontaliero Interreg II, programmazione 1994/1999, venne proposto congiuntamente per parte italiana dalla Comunità Montana Antigorio Formazza e per parte svizzera dalla società GROSSALP, proprietaria degli impianti sciistici di Bosco Gurin , la realizzazione di un collegamento transfrontaliero tra la Valle Formazza e la confinante Confederazione elvetica, per la precisione tra Fondovalle in Comune di Formazza (VB) e Bosco Gurin (TI).

Questa soluzione fu inizialmente pensata per collegare attraverso una funicolare Formazza con le piste di sci di Bosco Gurin, con arrivo nei pressi dell’alpe Grossalp (a circa 2’000 m s.l.m.), il tutto per dare origine ad un comprensorio sciistico alberghiero, della Valle Formazza e della Valle Antigorio in generale con i posti letto turistici, mentre Bosco Gurin (dov’è presente solo un albergo con 12 camere, oltre agli alloggi per gruppi e a diverse case di vacanza) con le sue notevoli piste per lo sci alpino, compensando così le reciproche carenze. Nello studio che venne predisposto si optò in un secondo tempo, per il punto di scavo italiano in località Fondovalle di Formazza, sul culminare cioè delle casse, poiché tale sito, più aperto e dotato di spazi idonei alla sosta di autobus e auto risultava maggiormente collegato con alberghi e ristoranti. Tale scelta parve decisamente più adatta all’idea progettuale e nella relazione di fattibilità si leggeva che:

“L’obiettivo è quello di stabilire un collegamento transfrontaliero fra Vallemaggia e Valle Formazza, quindi fra Bosco Gurin e Fondovalle. Più particolarmente si tratterebbe di sfruttare le peculiarità della zone e le infrastrutture esistenti sui due versanti per promuovere un ulteriore importante sviluppo economico/turistico delle due regioni….”

La realizzazione di un tunnel ferrato di modeste dimensioni per il passaggio di un trenino, nelle intenzioni degli ideatori, doveva coniugare: fattibilità ambientale, scarso o nullo impatto paesaggistico, velocità di spostamento per i frequentatori di queste due aree  Walser dalle origini comuni, infatti Bosco fu colonia fondata dagli abitanti della bassa Valle Formazza i quali  vi si spostarono da Fondovalle, Foppiano e Piganzolo, seguendo il corso della migrazione di questi popoli germanici stanziatisi via via lungo le Alpi. Dal profilo dei rapporti storici e culturali merita di essere altresì rilevato che le comuni origini Walser, Formazza e Bosco Gurin sono legati da secolari e importanti rapporti di amicizia e solidarietà. In questo senso e a conferma di ciò hanno anche congiuntamente postulato il riconoscimento dei loro territori quali patrimoni Walser da parte dell’UNESCO.”

Attualmente alla luce dei cambiamenti avvenuti in ambito sociale, con un forte spopolamento su entrambi i versanti (Formazza conta ora 445 abitanti con una densità di circa 3,40 unità per km2, mentre Bosco Gurin ne conta  55, con densità di 2,49 per Km2, in entrambi i casi il declino demografico dagli anni 50  è stato imponente, ha superato il 25% in Formazza ed il 70% a Bosco)  tale obiettivo è tuttora condivisibile, al punto che per il contrasto al reciproco declino e sempre nell’ottica della compensazione delle criticità, le due località stanno per  riprendere una fitta collaborazione, nella direzione di rivalutare quella passata idea progettuale, che si interruppe all’inizio dei 2000 a favore di altre iniziative.  Senza contare che nel frattempo anche gli aspetti climatico/ambientali hanno subito ampie modificazioni, le stagioni sempre più miti, la ridotta capacità di infrastrutturazione alberghiera di entrambi i versanti, per motivi economici, ma anche urbanistici, e la necessità di disincentivare l’utilizzo delle automobili, premono per un impiego congiunto delle due aree e delle risorse in esse presenti. L’opportunità economica che di certo scaturirebbe da una tale iniziativa non potrebbe che frenare lo spopolamento ed il conseguente declino del territorio, che qualora non fosse più presidiato andrebbe incontro ad una erosione demografica certa accompagnata dalla perdita del patrimonio di edifici storici in stile walser, sinora così ben conservati proprio grazie al loro costante utilizzo.

Al fine quindi di ricomporre la proposta della realizzazione del tunnel e della relativa via ferrata, si sono riuniti a Ponte  nella giornata del 27 settembre i sindaci dei due Comuni, Bruna Papa e Alberto Tomamichel, per la stipula di una dichiarazione d’intesa interessante la progettazione e la costruzione di una funicolare fra Bosco Gurin  paese (situato a 1’500 m s.l.m., 400 m sotto l’arrivo previsto 20 anni orsono) e Fondovalle di  Formazza, opera sin qui denominata “metrò dei Walser”.  

Nella dichiarazione di intesa si legge che il collegamento tra Bosco Gurin e la Valle Formazza è inserito nel MASTERPLAN ALTA VALLEMAGGIA promosso dai Comuni della Vallemaggia (ASCOVAM), il piano di sviluppo regionale nato nell’ambito della Politica economica regionale della Confederazione Elvetica che intende promuovere lo sviluppo economico attraverso il coordinamento delle politiche settoriali. Si osserva altresì nel documento che: l’opera, già considerata fattibile nel piano svizzero, permetterebbe di collegare l’alta Vallemaggia con l’asse del Lötschberg (Domodossola) e contribuire alla realizzazione di un circuito alpino, insieme al progetto di collegamento della Vallemaggia con la Valle Leventina e permetterebbe di creare delle sinergie con la regione turistica della Val Formazza. Infine viene ricordato che: L’opera in esame è pure contenuta nei progetti elaborati nel settembre 2001 denominati “VALORIZZAZIONE DELLE REGIONI MONTANE WALSER DELLA VALLE FORMAZZA E BOSCO GURIN, nell’ambito del programma Interreg 2 Regione Piemonte e Confederazione Elvetica.

Un obiettivo quindi di sviluppo ambizioso, ma tendente ad ottimizzare vicinanza e risorse dei due territori, dei quali il piccolo Comune di Formazza è il promotore per parte italiana.

Cdp incontra il territorio

ECONOMIA. IL 2 OTTOBRE, ALLE OGR DI TORINO, I VERTICI DI CDP INCONTRANO IL PIEMONTE

Iniziativa promossa dal Presidente dell’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte, Giovanni Quaglia

Mercoledì 2 ottobre, alle ore 11, presso le OGR-Officine Grandi Riparazioni, in corso Castelfidardo 22, a Torino, si terrà il convegno “ Il ruolo di Cassa Depositi e Prestiti a supporto del territorio, delle imprese e della pubblica amministrazione”, promosso dal Presidente dell’Associazione delle Fondazioni di Origine bancaria del Piemonte, Giovanni Quaglia.

Interverranno:

Fabrizio Palermo, Amministratore Delegato CDP

Nunzio Tartaglia, Direttore CDP ImpreseLuca D’Agnese, Direttore CDP Infrastrutture, PA e Territorio

Salute e prevenzione viaggiano in treno

Dall’1 al 31 ottobre torna Frecciarosa, l’iniziativa promossa dal Gruppo FS Italiane e dall’Associazione IncontraDonna Onlus, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero della Salute e la partecipazione di Farmindustria.

Combattere il tumore al seno, sensibilizzare alla cultura della prevenzione e promuovere la salute di tutta la famiglia attraverso corretti stili di vita: questi gli obiettivi di Frecciarosa 2019, che rientra fra le attività dell’Ottobre Rosa, mese dedicato alla prevenzione delle malattie femminili.

La nona edizione è stata presentata oggi a Roma da Roberto Speranza Ministro della Salute, Gianfranco Battisti Amministratore Delegato di FS Italiane, Adriana Bonifacino Presidente di IncontraDonna Onlus, Enrica Giorgetti Direttore Generale di Farmindustria, Paolo Marchetti Presidente della Fondazione per la Medicina Personalizzata.

Testimonial Elena Sofia Ricci Carolyn Smith. Moderatore il giornalista RAI Alberto Matano.

Anche quest’anno la campagna viaggia a bordo treno e nelle stazioni: medici e volontari di IncontraDonna Onlus offriranno gratuitamente ai viaggiatori –  su FrecceInterCity, regionali e nei FrecciaLounge di Roma Termini e Milano Centrale – visite specialistiche, consulenze, consigli di nutrizione, ecografie e materiale informativo su patologie oncologiche, sui corretti stili di vita e sulla salute non solo femminile ma di tutta la famiglia.

Tra le novità di questa edizione di Frecciarosa, un numero sempre maggiore di treni coinvolti nell’iniziativa per raggiungere sempre più persone. Sarà, infatti, possibile sottoporsi a visite, ecografie e consulenze sui convogli regionali in Sardegna, Campania, Umbria e Molise, sugli InterCity in Sicilia, sui Frecciargento da e per la Puglia e sui Frecciabianca per Reggio Calabria. Inoltre, sarà distribuito gratuitamente il Vademecum della Salute, ricco di indicazioni utili per la salute, con argomenti che spaziano dagli stili di vita alle malattie croniche, a quelle oncologiche. Il Vademecum della Salute sarà disponibile anche nelle sale di Trenitalia dedicate ai viaggiatori.

Le ultime otto edizioni del Frecciarosa hanno registrato un importante successo: oltre 9 milioni di viaggiatori Trenitalia in totale intercettati dall’iniziativa, oltre 5mila visite e consulenze gratuite a bordo treno e in stazione e circa 500mila Vademecum della Salute distribuiti.

Non mancherà mai l’impegno delle istituzioni nel sostegno alle politiche di prevenzione”, ha dichiarato Roberto Speranza Ministro della Salute

Il treno favorisce conoscenza e comunicazione, ma è anche luogo dove poter fare prevenzione” sottolinea Gianfranco Battisti, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo FS Italiane. “Uno spazio privilegiato in cui ricevere da specialisti volontari informazioni mediche su corretti stili di vita e accrescere la propria cultura della prevenzione che è l’arma più efficace per combattere le malattie oncologiche. È questo l’obiettivo di Frecciarosa, tradizionale appuntamento giunto alla sua nona edizione. Anche quest’anno le persone avranno la possibilità di utilizzare i tempi di viaggio per incontrare medici specialisti, ricevere consulenze e fare visite gratuite. Un’opportunità sfruttata nelle scorse edizioni da migliaia di donne e uomini sia a bordo dei treni di Trenitalia sia nelle stazioni. Quest’anno prevediamo di coinvolgere un numero maggiore di persone perché i volontari di Frecciarosa non saranno a bordo solo delle Frecce, ma anche degli InterCity, in Sicilia, e sui treni regionali di Sardegna, Campania, Umbria e Molise. Frecciarosa è una fra le molteplici iniziative e i numerosi progetti che il Gruppo dedica alla responsabilità sociale, valore da sempre fondamentale per l’azienda che ha le persone al centro delle proprie attività. Il Gruppo FS Italiane, infatti, insieme a Istituzioni e Associazioni di settore, sviluppa iniziative di solidarietà e Campagne di sensibilizzazione dedicate a temi di attualità quali la salvaguardia della salute dell’infanzia, la prevenzione del rischio di abbandono e la dispersione scolastica, la promozione della salute e la tutela della donna”.

“Frecciarosa 2019 – ha dichiarato Adriana Bonifacino Presidente di IncontraDonna Onlus – porta anche quest’anno delle novità, che si aggiungono agli “ecografi di Barbara”, già utilizzati con grande successo lo scorso anno, speciali strumentazioni portatili dedicati a una donna di coraggio, seguita dall’Associazione nel suo percorso. Proprio attraverso una delle visite che ho fatto a bordo dei treni, il 3 ottobre 2018 ho diagnosticato, su un regionale Cagliari-Sassari, il primo tumore del seno della scorsa edizione. Il nostro scopo è anche e soprattutto questo: avvicinare alla prevenzione chi, per molteplici motivi, si sottrae ad esami che possono essere considerati dei veri salvavita; fornire informazioni corrette e strumenti per proteggere il nostro stato di salute. Un video prodotto da IncontraDonna scorrerà sugli schermi dei treni per tutto il mese di ottobre con le raccomandazioni utili per gli stili di vita e la vitamina D. In alcune giornate, oltre alla presenza usuale dei senologi, avremo a bordo e nelle FRECCIALounge di Roma e Milano anche un cardiologo, una specialista di nutrizione clinica e un urologo. La cultura della prevenzione è fondamentale visto che ogni anno in Italia circa 53mila donne ricevono una diagnosi di tumore al seno (1-2% nell’uomo) e circa 800mila vivono la malattia, di cui 30mila in fase avanzata o metastatica.”

Inoltre, alle socie CartaFRECCIA che hanno prestato il consenso ad essere contattate, sono riservati buoni sconto per viaggiare, entro il 31 ottobre 2019, su tutti i treni Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca, InterCity e InterCityNotte in tutte le classi e livelli di servizio.

Anche i media di FS Italiane si tingono metaforicamente di rosa: infatti, il numero di ottobre della rivista La Freccia, i canali web e social e la radio del Gruppo dedicheranno spazio alle iniziative in programma in occasione di Frecciarosa 2019.

Torino Airport fa rotta sul 2050: obiettivo emissioni zero

Con il programma NetZero2050 di ACI Europe
L’Aeroporto di Torino si impegna ad arrivare
alle ‘emissioni zero’ entro il 2050.
In occasione del vertice ONU sull’azione globale per il clima svoltosi a New York,
l’associazione degli aeroporti europei ACI Europe ha fornito un aggiornamento sulla
risposta del settore all’emergenza climatica.
Nel giugno di quest’anno, ACI Europe ha annunciato una risoluzione storica che
impegnava i suoi 500 membri a raggiungere l’azzeramento entro il 2050 per le
emissioni di carbonio sotto il loro controllo. Ad oggi, tale impegno è stato sottoscritto
da oltre 200 aeroporti, tra i quali anche Torino Airport.
“L’Aeroporto di Torino è orgoglioso di sottoscrivere questo impegno – ha dichiarato
Andrea Andorno, Chief Executive Officer di Torino Airport -. Nel corso degli anni
abbiamo investito in modo significativo nella gestione ambientale. Lavoriamo per
ridurre le nostre emissioni di carbonio dal 2012 e siamo certificati al Livello 1-
Mapping del programma Airport Carbon Accreditation. Ma è ora di fare un passo
avanti. Prendiamo atto del recente rapporto IPCC e del cambiamento nella percezione
pubblica del trasporto aereo. Le persone chiedono più atti concreti anche alle imprese
e noi siamo desiderosi di soddisfare questa esigenza. NetZero2050 è un impegno serio
e siamo fiduciosi che attraverso la ricerca e gli investimenti, lo scambio di conoscenze
e le partnership, saremo in grado di identificare le migliori soluzioni per raggiungere
le ‘emissioni zero’ nelle nostre operazioni aeroportuali”.
Olivier Jankovec, Direttore Generale di ACI Europe, ha commentato: “L’impegno di
NetZero2050 si basa su una forte riduzione del carbonio da parte del settore
aeroportuale europeo, che è stato ben documentato nell’ultimo decennio. Siamo lieti di
aver superato la quota dei 200 aeroporti impegnati a raggiungere questo obiettivo.
Molte grazie agli scali che sono saliti a bordo negli ultimi 3 mesi: Torino, Aberdeen,
Glasgow, Liegi, Lussemburgo, Malta, Salisburgo, Southampton e Tolosa-Blagnac. Ci
aspettiamo che ancora altri si uniranno a noi nei prossimi mesi”.
Patricia Espinosa, segretario esecutivo dell’UNFCCC, ha dichiarato: “Il rapporto
speciale IPCC dello scorso ottobre è inequivocabile sulla necessità di raggiungere le
emissioni zero entro la metà del secolo. Abbiamo bisogno che tutti i settori della
società lavorino per raggiungere questo obiettivo finale. È quindi incoraggiante vedere
l’industria aeroportuale alzare volontariamente le proprie ambizioni e non vediamo
l’ora di lavorare con questo settore vitale”.
La scadenza del 2050 è in linea con le ultime prove dell’IPCC e la strategia di
decarbonizzazione definita dalla Commissione europea e adottata dal Consiglio
dell’Unione europea.
Nel 2017, l’industria aeroportuale europea si è impegnata ad avere 100 aeroporti
carbon neutral entro il 2030. Con 50 aeroporti europei ora carbon neutral, l’industria è
sulla buona strada per mantenere questa promessa.
La risoluzione rimane aperta a firmatari aggiuntivi

Nuovi alberi ai Murazzi

Dall’ufficio stampa di Palazzo Civico

Ogni azione, anche piccola come piantare qualche albero sulla sponde del fiume Po, può aiutare a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di agire concretamente nella lotta al cambiamento climatico e per la tutela dell’ambiente.

Con questo spirito, domenica  29 settembre, i volontari dell’associazione Badili Badola Guerrilla Gardening, presente l’assessore Unia con i tecnici del Servizio Verde Pubblico della Città di Torino, pianteranno lungo il pendio erboso tra corso Cairoli e i Murazzi del Po – nello stesso luogo in cui negli anni passati, per ragioni di stabilità e sicurezza, erano stati abbattuti alcuni alberi di grandi dimensioni, tra cui un pioppo e una pterocarya – tre nuovi alberi (esemplari di parrotia) provenienti dal Vivaio comunale.

L’iniziativa, che coinvolge la Città di Torino e l’associazione Badili Badola, è legata al “terzo sciopero globale #Globalstrikeforclimate”, promosso dai giovani di Friday For Future e in calendario il 27 settembre.

 

(foto: Laura Pati)

“Noi siamo con voi” incontra l’arcivescovo

Venerdì 27 settembre si è svolto – presso la Curia di Torino – un incontro fra l’Arcivescovo di Torino, Mons. Cesare Nosiglia e una delegazione del Coordinamento interconfessionale del Piemonte, denominato “Noi siamo con voi”.
La delegazione era composta da Giampiero Leo, portavoce del suddetto movimento e da Idris Bergia, Ariel di Porto, Bruno Geraci, Sergio Griffa, Fatima Lafram,, Walter Nuzzo in rappresentanza di tutte le realtà confessionali e religiose aderenti al Coodinamento.
Gli argomenti trattati sono stati diversi, ma in particolare ci si è soffermati:
Sulla soddisfazione e la gioia per la proroga – decisa da Papa Francesco – di Mons. Nosiglia ad Vescovo di Torino.
Sulla conseguente possibilità e volontà – espressa con forza da tutti i presenti, a partire dall’Arcivescovo – di proseguire e incrementare il cammino già felicemente intrapreso di dialogo, collaborazione, interazione, reciproco rispetto e approfondimento, fa tutti i credenti
Sulla necessità di lavorare per il bene comune della società intera, insieme a tutte le persone di buona volontà, credenti o meno che siano
Sulla opportunità di dare – insieme in concordia e in maniera propositiva – il massimo contributo possibile all’affronto e alla tendenziale soluzione dei principali mali che affliggono l’umanità: dalla violenza perpetrata contro l’ambiente e i creato, a quella ai danni degli esseri umani, a partire dai più indifesi, dalla diffusione di culture di morte, sfruttamento ed egoismo, all’imperativo di reagire tramite la ripresa e la diffusione di un novo umanesimo di valori di amore, solidarietà, fraternità, carità e giustizia.
Nell’ottica dei ragionamenti fatti, si è deciso di intensificare ulteriormente l’impegno comunionale e di lavorare per presentare il 1° gennaio p.v. ,
GIORNATA MONDIALE DELLA PACE , una testimonianza e una proposta particolarmente forte, seria, significativa e avvincente, come i difficili temi che stiamo vivendo esigono.

I mille eroi senza superpoteri di Anpas

Flash mob europeo del soccorso a None, Asti e Dogliani

Il Gruppo Giovani Anpas Piemonte ha partecipato, il 26 settembre, alla campagna di sensibilizzazione europea Eroi Senza Superpoteri, ideata da Samaritan International per promuovere la formazione sul primo soccorso nelle scuole e divulgare l’importanza di alcune semplici procedure per salvare la vita degli altri senza essere supereroi.

In Piemonte il flash mob del soccorso si è svolto al Palazzetto dello sport di None, in piazza statuto ad Asti e all’Istituto Comprensivo Luigi Einaudi di Dogliani, in totale coinvolti oltre mille ragazzi e ragazze delle scuole.

L’obiettivo del flash mob europeo è di sensibilizzare i giovani alle procedure di primo soccorso in qualunque situazione: chiamare i soccorsi, saper riconoscere l’emergenza, effettuare le manovre di primo soccorso. Il messaggio è chiaro: tutti possono diventare eroi senza essere in possesso di superpoteri, a cominciare dai più piccoli.

L’organizzazione del flash mob al Palazzetto dello sport di None è stata affidata ai giovani volontari soccorritori Anpas di Croce Verde None e Croce Bianca Orbassano in collaborazione con l’Associazione Sportiva Dilettantistica None Football Club e la Protezione Civile Comunale. Presenti gli alunni delle classi terze, quarte e quinte delle scuole primarie Gianni Rodari e Don Paolo Albera; più tutti gli studenti della scuola superiore di primo grado Ada Gobetti, per un totale di circa 500 ragazzi.

Le volontarie e i volontari Anpas della Croce Verde Asti sono riusciti a coinvolgere diverse classi del Liceo Artistico Benedetto Alfieri, dell’Istituto di Istruzione Superiore Giobert, delle Scuole secondaria di primo grado Parini, Martiri e Brofferio, una classe della Scuola primaria Cagni, una classe della Scuola “La banda dei 5” e alcuni partecipanti dell’Università della Terza Età di Asti, 573 studenti.

L’Associazione Anpas Volontari del Soccorso di Dogliani ha organizzato il flash mob all’Istituto Comprensivo Luigi Einaudi di Dogliani, presenti circa 140 ragazzi di seconda e terza media.

L’Anpas Comitato Regionale Piemonte rappresenta 82 associazioni di volontariato con 9 sezioni distaccate, 9.471 volontari (di cui 3.430 donne), 6.635 soci sostenitori e 377 dipendenti. Nel corso dell’ultimo anno le associate Anpas del Piemonte hanno svolto 432mila servizi con una percorrenza complessiva di circa 14 milioni di chilometri utilizzando 382 autoambulanze, 172 automezzi per il trasporto disabili, 223 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile.