ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 29

Transizione digitale ed ecologica distante per 85% Pmi piemontesi

Lo rende noto studio dell’Osservatorio Economico della Federazione Piccole e Medie Imprese presieduto da Luca Pantanella

Transizione ecologica e digitale lontane per PMI piemontesi”. Lo rivela uno studio di Luca Pantanella, presidente dell’Osservatorio Economico Federazione Medie e Piccole imprese che in Piemonte conta oltre 500 aziende su un totale di 6000 in Italia.

Gli obiettivi dell’agenda 2030 in termini di automazione dei processi ed ecosostenibilità risultano ancora impraticabili per l’85% dei piccoli imprenditori in regione. La crisi di liquidità seguita a una fase di stagnazione di mercato post pandemica porta le aziende a ridefinire priorità e urgenze nella gestione quotidiana del business, fra cui la rinegoziazione di accordi fra banche e fornitori per un maggiore equilibrio nella vita operativa dell’impresa”.

Ma c’è di più. “I mutamenti post Covid su rating e parametri di merito creditizio – chiosa Pantanella – hanno reso più arduo il ricorso a bandi pubblici di finanza agevolata preposti allo scopo, che prevedono stringenti condizioni di solidità e stabilità dell’azienda molto più idonee a grandi produttori che a piccole realtà con massimo 15 dipendenti l’una, per ovvie ragioni di volumi e risorse strutturate in forma più semplice e impossibilitate ad avere un management specificamente profilato. È un po’ come proporre un seggiolone a chi è affetto da nanismo”, chiosa Pantanella.

 

Progetto “campagne turchesi” per proteggere la ghiandaia marina

“Campagne Turchesi” protegge la ghiandaia marina, una delle specie ornitiche migratrici più belle e vulnerabili d’Europa

A circa un anno dalla prima positiva esperienza di tutela e protezione della piccola popolazione di Ghiandaia marina Coracias garrulus nell’alessandrino nasce il progetto Campagne turchesi II.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Nella provincia di Alessandria, circa quindici anni fa, veniva segnalata, dopo 70 anni dalla sua scomparsa, la prima coppia nidificante di Ghiandaia marina per il Piemonte (cfr Gatti, 2008) e da allora sono diverse quelle tornate a ripopolare queste campagne. Tuttavia la popolazione è ancora molto lontana dall’aver trovato un suo equilibrio perché scarseggiano i siti per la nidificazione, soprattutto per i regolari disboscamenti e l’abbattimento di strutture ruderali in luogo di nuovi impianti viticoli, seminativi, noccioleti, impianti fotovoltaici, ecc. Ecco dunque che l’installazione di strutture nido artificiali diventa di fondamentale importanza per la riproduzione e l’espansione di questa e di altre specie.

Siamo pronti a ripartire con un bagaglio di conoscenze ed esperienze maturate durante la prima fase del progetto (Campagne turchesi) grazie al quale speriamo di favorire ulteriormente la nidificazione di questa meravigliosa specie che tra il 2022 e il 2023 è cresciuta esponenzialmente: da 15 coppie note nel 2022 a più di 30 nel 2023! dichiara Alessandro Ghiggi, ornitologo e documentarista ideatore del progetto. 

A causa delle modificazioni ambientali degli ultimi decenni, questo uccello fatica a trovare siti idonei alla nidificazione, soprattutto nelle porzioni di Pianura Padana a più alto sfruttamento del suolo. Inoltre, con il recente Dl 24 febbraio 2023, n.13 (Parte II, Titolo II, Capo X) in merito alle energie rinnovabili, che spesso si traducono in infrastrutture impattanti o devastanti il territorio (impiantifotovoltaici e agrivoltaici a terra), la specie rischierà di ricadere in un baratro di frammentazione o di scomparire per la progressiva eliminazione del proprio habitat.

  • La novità di quest’anno sarà, oltre alla messa in posto di strutture nido, la divulgazione: Alessandro Ghiggi, insieme al collega Antonio Scatassi dedicherà diverse serate pubbliche e giornate sul campo al tema della Biodiversitàavifaunistica tipica del paesaggio agricolo. Partendo dalla Ghiandaia marina quale capofila della bellezza di queste terre, verrà approfondita l’importanza di ambienti diversificati con prati stabili ed elementi naturali quali siepi, boschetti marginali, piccoli lembi di incolto, filari arborei e alberi morti 

  • Attraverso le donazioni dei sostenitori, potremo continuare a garantire ulteriori strutture nido per le ghiandaie marine e per tutte quelle specie che, come lei, nidificano in cavità naturali o artificiali, ampliando sempre più i confini interessati dal progetto. Lo scorso anno alcuni nidi sono stati piazzati anche nell’entroterra della Liguria centro-occidentale grazie ad una collaborazione locale. Inoltre saremo agevolati nel sostenere le spese dei vari spostamenti auto (posizionamento nidi, monitoraggio ghiandaie, viaggi tra le varie tappe del “ tour” di presentazione del progetto).

  • Ogni donatore verrà contattato da Alessandro Ghiggi o da Antonio Scatassi per essere informato su data e luogo della prima uscita sul campo disponibile. Una forma di ringraziamento nei confronti dei sostenitori che verranno accompagnati attraverso un percorso naturalistico alla scoperta della ghiandaia marina e della moltitudine di specie abitanti l’Altopiano turchese.

  • Stima costi di fabbricazione per singola struttura in base alla tipologia di legno impiegata: 

    Tronco nido – €25/45 – Cassetta nido – €15/35

Risultati attesi:

  1. N.2 strutture nido artificiali per Km2

  2. Sulla base del volume delle donazioni auspichiamo di espandere i confini del progetto anche alle limitrofe province di Asti, Tortona e Torino.

  3. Condividere il più possibile questo progetto affinché altri come noi possano contribuire ed incentivare la nidificazione della Ghiandaia marina e di altre specie cavicole secondarie

Sostieni questo progetto: https://www.produzionidalbasso.com/project/campagne-turchesi-ii/

Perché il nido artificiale?

Come già accennato, l’installazione di cassette o tronchi nido è un’utile strategia per porre rimedio alla scarsità di idonei siti naturali di nidificazione, venuti meno a causa della progressiva eliminazione dei vecchi alberi con presenza di cavità naturali. Ci confortano in ciò esperienze già poste in essere dal 2019 e che hanno dato risultati molto positivi in termini di risposta dei selvatici. Sono diverse infatti le specie cosiddette “cavicole secondarie” che hanno tratto vantaggio dall’installazione di queste strutture in particolare, oltre alla Ghiandaia marina, citiamo rapaci notturni quali la Civetta Athene noctua, specie sedentaria e l’Assiolo Asio otus, piccolo gufo migratore transahariano, entrambe in decremento soprattutto nelle zone ad alta densità abitativa e ad agricoltura intensiva, ma anche upupe Upupa epops, torcicolli Jynx torquilla… Si considerino inoltre due ulteriori fattori limitanti per queste specie, e in particolare per la carismatica Ghiandaia marina. Il primo è rappresentato dalla rarefazione di quei prati stabili così importanti per l’approvvigionamento del cibo. Il secondo deriva dal fatto che, diminuendo le porzioni di foresta “matura”, diminuisce anche la presenza dei picchi, importantissimi per il loro ruolo di realizzatori di cavità nei tronchi degli alberi, le quali tipicamente ospitano, una volta abbandonate, i nidi di ghiandaie marine. 

Prodotti difettosi, come far valere la garanzia anche senza lo scontrino

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Può capitare di comprare un prodotto difettoso, di voler far valere la garanzia ma di rendersi conto che lo scontrino è oramai scolorito o addirittura andato perso. Ecco, a molti, in questo caso, l’unico scenario possibile sembra essere quello di recarsi in negozio e implorare il venditore di riconoscere la garanzia nonostante la mancanza dello scontrino, per poi alla fine rimanere delusi dalla classica risposta del venditore “niente scontrino, niente garanzia”. In realtà sappiate che le cose stanno diversamente!

Per esercitare il diritto di garanzia nei confronti del venditore, il Codice del consumo (art. 128 e seguenti) considera sufficiente dimostrare di aver acquistato il prodotto presso il rivenditore a cui il consumatore si rivolge, non oltre due anni dalla consegna del prodotto (un anno per acquisti con fattura). Il Codice del consumo, quindi, non fa espresso riferimento all’esibizione dello scontrino come requisito necessario per l’esercizio del diritto di garanzia, ma richiede semplicemente di dimostrare la data dell’acquisto.

La giurisprudenza afferma che il consumatore, per dimostrare l’acquisto, possa utilizzare anche mezzi probatori documentali o orali (diversi dallo scontrino) che consentano di dimostrare che il bene sia stato acquistato presso il rivenditore e in data certa. Per fare degli esempi si possono utilizzare: le ricevute di bancomat o carta di credito, la testimonianza di una persona presente al momento dell’acquisto, il libretto di garanzia firmato dal venditore, la registrazione dell’acquisto sulla carta fedeltà etc.

Ecco allora quando ci troviamo in negozio ricordiamoci che non c’è scusa che tenga: non hanno nessun valore il rifiuto verbale dell’addetto alle vendite, la presenza di una clausola contenuta nel contratto d’acquisto o nelle condizioni di vendita limitativa dell’esercizio del diritto di garanzia, l’esibizione di un cartello in negozio che obbliga a presentare lo scontrino e altre situazioni simili.

Chiarito che lo scontrino non è necessario per ottenere la garanzia e che quindi, anche se mancante o scolorito, non condiziona l’esercizio del diritto, bisogna però anche riconoscere che è la più comoda prova d’acquisto da fornire al commerciante. Lo scontrino, infatti, è il documento fiscale che viene rilasciato dal venditore al momento dell’acquisto e contiene tutta una serie elementi utili ad attestare in maniera immediata l’effettuazione di una spesa (con tutti gli elementi temporali della transazione, i riferimenti dell’esercente, il numero seriale, il codice prodotto, etc.…). Per questo motivo è utile organizzarsi per conservarlo al bisogno: innanzitutto in via precauzionale si consiglia sempre di fotografare, fotocopiare o scannerizzare lo scontrino in modo che sia conservato anche su un supporto digitale. Queste soluzioni sono utili perché lo scontrino è generalmente stampato su carta termica che tende a scolorire in breve tempo; si possono inoltre utilizzare applicazioni ad hoc per l’archiviazione dello scontrino (meno consigliabile è affidarsi a servizi offerti a pagamento da molte catene per la conservazione dello scontrino).

Insomma in questo caso non si può dire che la legge (condita anche con un po’ di ingegno) non sia dalla parte del consumatore, ma bisogna conoscerla a dispetto delle informazioni fuorvianti che riceviamo, purtroppo però, nel punto vendita. In ogni caso, se avessi bisogno di assistenza in materia di garanzia, puoi rivolgerti al nostro sportello Prodotti difettosi”. 

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Buoni per i minori negli uffici postali torinesi

Con la fine della scuola il buono fruttifero è il regalo ideale per aiutare le giovani generazioni a costruire il loro futuro e realizzare quello che devono ancora immaginare

 

 Sono disponibili presso tutti i 419 uffici postali della provincia di Torino i buoni fruttiferi postali per i minori, il regalo perfetto per la fine della scuola per accompagnare la crescita dei più piccoli e avvicinarli al mondo del risparmio.

Possono essere sottoscritti in forma cartacea da un genitore, un nonno, un amico purché maggiorenne oppure in forma dematerializzata direttamente on line sul sito poste.it o tramite l’APP BancoPosta, o in qualsiasi Ufficio Postale, dal genitore o dal tutore previa apertura del Libretto dedicato ai minori a cui i Buoni saranno collegati.  Il Buono può essere intestato esclusivamente al minore e cresce insieme a lui, perché gli interessi maturano fino al compimento del 18° anno di età, con un tasso di interesse annuo lordo che può arrivare fino al 6%.

Per poter sottoscrivere i Buoni in forma dematerializzata, il minore deve essere intestatario di un Libretto di risparmio dedicato ai minori e il maggiorenne che lo sottoscrive deve essere titolare di un Libretto di risparmio postale o di un conto corrente BancoPosta sul quale addebitare l’importo.

I Buoni possono essere sottoscritti ai minori di età compresa tra 0 e 16 anni e mezzo; quando festeggerà i suoi 18 anni, il valore dei Buoni sottoscritti e gli interessi maturati saranno accreditati sul Libretto di risparmio di cui è intestatario il minore.

I Buoni dedicati a minori hanno un rendimento fisso crescente, sono prodotti garantiti dallo Stato italiano e sono esenti da costi, salvo gli oneri fiscali, sono esenti da imposta di successione e godono di una tassazione agevolata del 12,50% sugli interessi.

Ricicliamo cellulari, piantiamo alberi

È stato siglato un accordo di cooperazione 
tra Amiat, Lions Club International e Leo Club Italia

  • L’iniziativa ha l’obiettivo di sensibilizzare al corretto recupero e riciclo di questi particolari RAEE e dei materiali preziosi in essi contenuti

  • Per ogni 15 smartphone avviati a recupero verrà messo a dimora un nuovo albero

Torino, 17 giugno 2024 – Contribuire alla transizione ecologica e al miglioramento della qualità dell’ambiente attraverso un accordo che unisce la raccolta e l’avvio a riciclo di vecchi dispositivi telefonici e la piantumazione di nuovi alberi. Sono questi gli impegni contenuti nell’accordo di cooperazione sottoscritto tra Amiat Gruppo Iren, il Distretto 108ia1 del Lions Club International, con sede in via Cialdini a Torino, e il LEO Club Italia.

Il protocollo, di durata triennale, mira infatti a promuovere, da una parte, la diffusione della cultura del recupero e delle buone pratiche per contrastare l’errato conferimento o l’abbandono di telefoni e smartphone giunti a fine vita, e, allo stesso tempo, impegna le parti a innestare un meccanismo virtuoso per “trasformare” l’impegno sul piano dell’economia circolare in nuovo verde per la Città di Torino.

Nello specifico l’accordo prevede che Amiat fornisca al Lions Club International Distretto 108Ia1 contenitori specifici per la raccolta di questi particolari RAEE (Rifiuti da Apparecchi Elettrici ed Elettronici) che, posizionati nella sede di via Cialdini, nel quartiere Cit Turin, permetteranno la raccolta di vecchi smartphone.

L’iniziativa sarà sostenuta anche da momenti da momenti di approfondimento, in occasione di specifici incontri di sensibilizzazione e informazione dedicati ai membri del Club. Sarà poi Amiat a occuparsi dello smaltimento dei rifiuti e a impegnarsi, per ogni 15 telefoni recuperati, a piantumare, in collaborazione con l’amministrazione comunale, un nuovo albero sul territorio cittadino.

L’avvio di questo progetto conferma la volontà di Amiat di operare diffondere la cultura della sostenibilità a vantaggio della transizione ecologica, migliorando quindi la qualità della vita dei cittadini a salvaguardia delle generazioni future – dichiara Paola Bragantini, Presidente di Amiat Gruppo Iren  “Questa partnership con Lions Club International e LEO Club Italia permetterà di sviluppare ulteriormente le nostre attività di raccolta e riciclaggio di RAEE, anche per il recupero di materie critiche presenti nei dispositivi telefonici, contribuendo così alla riduzione dell’impatto ambientale dato dalla loro estrazione”.

I Lions e i Leo con questo service pongono l’accento sulle azioni che tutti noi ogni giorno possiamo fare per migliorare l’ambiente in cui viviamo – ricorda Michele Giannone, Governatore del Distretto Lions International 108 Ia1 –  un’azione semplice come gestire correttamente lo smaltimento di apparati obsoleti diventa una tematica cruciale per la sostenibilità a lungo termine della vita. Infatti, partendo da un corretto smaltimento diminuiamo lo sfruttamento di nuove risorse naturali e contemporaneamente riduciamo potenziali criticità ecologiche. La seconda parte del service, grazie al processo di piantumazione di nuovi alberi, contribuisce al risanamento ambientale per dare una vita migliore alle future generazioni. Il service di quest’anno a livello nazionale ha visto il conferimento già di qualche migliaio di cellulari Per concludere l’intero progetto aiuta a creare una coscienza civica attiva che promuove una virtuosa abitudine di riciclo come passo semplice ma fondamentale a salvaguardia del futuro della Terra”. 

Polliotto (UNC): “Attenzione a truffa finte mail accertamenti tributari”

La Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori mette in guardia dall’ennesima campagna malevola sul web.

Occhio alle finte mail degli accertamenti tributari. Lo rende noto l’Avvocato Patrizia Polliotto, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori. “Segnaliamo una recente campagna malevola veicolata tramite false comunicazioni e-mail relative a presunte incongruità nelle dichiarazioni. Il fine di queste comunicazioni è quello di attirare l’attenzione della vittima cercando un contatto dal quale successivamente instaurare un’azione fraudolenta”, esordisce il noto legale.

Che prosegue: “È possibile evidenziare che le e-mail di questo tipo, provenienti da un indirizzo non istituzionale (ad es. gmail.com), presentano l’oggetto “Accertamento Fiscale” e sono a firma del Direttore dell’Agenzia delle Entrate. Dello schema fraudolento fa parte anche un’immagine che viene allegata alle e-mail, una falsa comunicazione di accertamento fiscale tributario, che si caratterizza per: loghi di MEF e Agenzia Entrate; errori grammaticali, di punteggiatura ed omissioni; senso di urgenza; minaccia di eventuali azioni legali, pene detentive e pecuniarie; firma di un soggetto istituzionale che non appartiene all’amministrazione finanziaria”, così come si legge in un comunicato ufficiale diramato dall’ente di riscossione, che altresì chiarisce testualmente come “L’Agenzia delle Entrate disconosce questa tipologia di messaggi, rispetto ai quali si dichiara totalmente estranea e ricorda che, in caso di dubbi sull’autenticità di eventuali comunicazioni, si può far riferimento anche ai contatti reperibili sul sito istituzionale o all’Ufficio territorialmente competente. Si raccomanda in questi casi di non cliccare sui link in e-mail, di non fornire dati personali in occasione di eventuali telefonate legate a questo tipo di fenomeni e di non ricontattare il mittente di eventuali comunicazioni”.

In caso di dubbi sulla veridicità di un messaggio ricevuto dall’Agenzia, è sempre preferibile verificare preliminarmente consultando la pagina “Focus sul phishing” o rivolgendosi ai contatti reperibili sul portale istituzionale www.agenziaentrate.gov.it o direttamente all’Ufficio territorialmente competente”, conclude Patrizia Polliotto.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

 

Città Metropolitana: manutenzione del verde nelle scuole

Sul finire dell’anno scolastico  sono iniziate le operazioni di taglio dell’erba in circa una quarantina di Istituti secondari, dando la precedenza alle scuole sede di seggio elettorale delle votazioni dello scorso 8-9 giugno: la Città metropolitana di Torino ha infatti predisposto un affidamento temporaneo per accelerare l’avvio della manutenzione del verde, reso urgente anche a causa delle piogge intense, negli edifici scolastici in cui non è stato possibile finora procedere diversamente. Si tratta di un provvedimento “tampone” che introduce a una soluzione definitiva del problema per i prossimi anni.

Il budget a disposizione per la manutenzione del verde è stato negli ultimi anni molto ridotto (poco più di 100.000 euro all’anno) e non consentiva di garantire tutte le attività connesse alla manutenzione del verde, dovendo dare priorità agli interventi per la sicurezza, ovvero le potature e gli abbattimenti degli alberi ad alto fusto.
Alcune scuole hanno potuto provvedere in autonomia, utilizzando i fondi provenienti dagli affitti dei bar scolastici (che, sulla base delle convenzioni predisposte da Città metropolitana di Torino con gli istituti, restano a disposizione di questi ultimi con il vincolo di impiegarli per interventi di manutenzione ordinaria), oppure è intervenuta la Città metropolitana nell’ambito dei contratti di manutenzione ordinaria edile (togliendo però risorse ad altri interventi). Ora è in corso di aggiudicazione l’appalto pluriennale che coprirà tutte le attività di manutenzione delle aree verdi di pertinenza degli edifici scolastici per i prossimi 4 anni: taglio superfici a prato, potatura di siepi ed arbusti, interventi sugli alberi ad alto fusto (potature, messe in sicurezza, abbattimenti, nuovi impianti) per un importo annuale di 700.000 euro.
L’appalto è strutturato come Convenzione aperta alle pubbliche amministrazioni del territorio piemontese gestita dalla Città metropolitana di Torino nell’ambito delle proprie funzioni di soggetto aggregatore; la Convenzione è suddivisa in 4 lotti territoriali (Città metropolitana di Torino, Province di Cuneo ed Asti, Province di Alessandria e Novara, Province di Biella, Verbano-Cusio Ossola e Vercelli).
Parallelamente all’attivazione dell’appalto, la Città metropolitana attiverà un affidamento di servizi per le valutazioni di salute e stabilità degli alberi ad alto fusto a professionisti abilitati (Dottori Agronomi e Forestali), di durata pari all’appalto di manutenzione del verde: in questo modo saranno garantiti i controlli periodici necessari, e la definizione degli interventi da effettuare sugli esemplari per garantirne la stabilità e la salute.

http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/comunicati/edilizia-scolastica/scuolecittametroto-al-via-il-taglio-dell-erba-nelle-istituti-secondari

Consumatori, Polliotto (Unc): “Accesso libero al mare diritto di cittadini e consumatori”

Lo spiega la Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

Estate, tempo di vacanze e di…chiarimenti per vacanze serene e sicure. “L’accesso al mare rientra tra i principali diritti dei consumatori in spiaggia in quanto dovrebbe essere libero e gratuito: gli stabilimenti balneari dovrebbero consentire l’accesso e transito gratuito per il raggiungimento della battigia, anche al fine della balneazione, ma alcuni gestori furbetti provano a far pagare l’accesso ai bagnanti che vogliono raggiungere la riva, o semplicemente transitare. Lo rende noto Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 a oggi la prima, più antica e autorevole associazione consumeristica italiana.

Si tratta di un vero e proprio abuso che non tiene conto del fatto che la spiaggia è un bene pubblico, appartiene al demanio anche se è data in concessione agli stabilimenti balneari. Impedirne l’accesso o chiedere un pagamento è quindi una violazione di legge. Se si usufruisce dei servizi messi a disposizioni del lido, come per esempio ombrellone, sdraio, docce e cabina, è normale e corretto che il gestore pretenda il pagamento. Ma chi vuole semplicemente raggiungere il mare per fare un bagno passando dallo stabilimento balneare non deve pagare alcun ticket d’ingresso”, spiega il noto legale.

Che prosegue: “Oltre all’articolo 11 della legge n. 217 del 2011 che prevede “il diritto libero e gratuito di accesso e di fruizione della battigia, anche ai fini di balneazione, la legge n. 296 del 2006 stabilisce “l’obbligo per i titolari delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa nella concessione, anche al fine di balneazione.

Diverso è il discorso per ombrelloni o sdraio. La legge garantisce l’accesso e il transito gratuito per il raggiungimento della battigia, ma è meno chiara su quello che accade se mi fermo sulla battigia o a pochi metri di distanza. Infatti, garantisce un generico diritto alla fruizione della battigia non solo ai fini della balneazione (si dice “anche”), ma non chiarisce esattamente cosa si intenda per fruizione, se passeggiare, fermarsi o giocare a palla”, prosegue Patrizia Polliotto.

Resta il fatto che anche il bagnante, come i titolari degli stabilimenti, devono fare in modo di non impedire agli altri bagnanti l’accesso al mare e il transito per il raggiungimento della battigia. Se, però, possiamo sicuramente affermare che un ombrellone o una sedia sdraio sono certamente ingombranti e ostacolano il transito, diventa più difficile comprendere perché lo sia anche un asciugamano, magari debitamente piegato o dei vestiti ammucchiati.

Tra i diritti in spiaggia, la materia dell’accesso alla battigia è regolata anche da Regioni e Comuni. La legge n. 296 del 27 dicembre 2006, all’art. 1 comma 254, prevede che siano le Regioni a dover “individuare un corretto equilibrio tra le aree concesse a soggetti privati e gli arenili liberamente fruibili” e a “individuare le modalità e la collocazione dei varchi necessari al fine di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa nella concessione, anche al fine di balneazione”, aggiunge la Presidente di Unc Piemonte.

Come se non bastasse, poi, ci sono anche le ordinanze dei Comuni. Molte ordinanze prevedono il divieto di occupare con ombrelloni, sdraio o anche semplici teli mare, la fascia di 5 metri dalla battigia ed il divieto di permanenza in tale spazio, poiché deve rimanere a disposizione per i mezzi di soccorso. In questo caso, comunque, il divieto vale per tutti, anche per i gestori dello stabilimento, e permane anche se si paga l’ingresso.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Master in Finance di ESCP Business School primo al mondo

A pochi giorni dalla conclusione della Conferenza Europea dell’FMA – Financial Management Association, che con ESCP Business School ha riunito a Torino accademici, esperti e decision-maker provenienti da tutto il mondo, la scuola si conferma come eccellenza dell’insegnamento in ambito finance

Torino, 17 giugno 2024

A pochi giorni dalla conclusione della Conferenza Europea dell’FMA – Financial Management Association, che con ESCP Business School ha riunito a Torino accademici, esperti e decision-maker provenienti da tutto il mondo, la scuola si conferma come eccellenza dell’insegnamento in ambito finance

Torino, 17 giugno 2024 – Il programma di Master in Finance (MSc) di ESCP Business School è al primo posto a livello mondiale nella classifica del Financial Times del 2024 dei migliori 65 Master in Finance. Per il secondo anno consecutivo al vertice del ranking, ESCP si conferma come una delle principali business school a livello globale. Fondata nel 1819, dal 2004 è presente in Italia con il Campus di Torino. In linea con questo risultato, la sede italiana della business school internazionale sta sviluppando sempre più programmi incentrati su tematiche finance, come dimostrano la specializzazione in Fintech & Innovation dell’MBA, la Major in Corporate Finance & Investment Banking del Bachelor in Management e le varie specializzazioni in ambito finanziario del Master in Management – Finance, Investment Banking e Managerial Economics and Business Strategy, quest’ultima in collaborazione con il Collegio Carlo Alberto. Nei prossimi mesi il legame con la città sarà rafforzato dall’inaugurazione del nuovo Campus di oltre 8000 metri quadrati, che accoglierà più di 1500 studenti provenienti da tutto il mondo. Torino si conferma così un importante polo accademico sui temi della finanza, trend confermato anche a chiusura della Conferenza Europea 2024 dell’FMA – Financial Management Association, che ha visto oltre 300 tra accademici, esperti e decision-maker provenienti da tutto il mondo riuniti in città per analizzare il presente e il futuro della finanza.

Come nel 2023, il Master in Finance di ESCP Business School è stato classificato primo per il network degli alumni e il career service, con il 100% dei laureati impiegati entro tre mesi dalla laurea. Ancora una volta, il programma ha ottenuto il primo posto in termini di obiettivi raggiunti dai laureati (96% dei rispondenti). Grazie ai corsi sui fondamenti della finanza e alla possibilità di specializzarsi in corporate investment banking o mercati finanziari, il MSc in Finance di ESCP è strutturato per dare agli studenti un accesso immediato a posizioni di responsabilità nel settore finanziario.

“Siamo incredibilmente orgogliosi di essere stati classificati primi a livello mondiale per la seconda volta dal FT. Questo risultato riflette il nostro impegno a fornire un’educazione di livello mondiale e il duro lavoro e la dedizione del nostro corpo docente, staff e studenti. I nostri continui sforzi per innovare e migliorare il piano di studi assicurano che i nostri laureati siano ben preparati per eccellere nel dinamico panorama della finanza”, afferma il Professor Philippe Thomas, Direttore Accademico del Master in Finance di ESCP Business School.

Quest’anno, inoltre, il Master in Finance di ESCP Business School è stato classificato primo per la mobilità lavorativa internazionale e secondo per l’esperienza internazionale del corso, evidenziando la sua natura multiculturale. L’insegnamento durante il programma intensivo di 14 mesi è infatti equamente diviso tra i campus della scuola in due importanti centri finanziari globali: Parigi e Londra. Per laurearsi, gli studenti devono anche completare uno stage di sei mesi che può essere svolto ovunque nel mondo.

“Siamo entusiasti di vedere il nostro programma di Master in Finance riconosciuto ancora una volta per la sua qualità eccezionale e il suo impatto. Come più antica business school del mondo, ESCP mantiene la sua posizione di eccellenza grazie alla dedizione incrollabile del nostro corpo docente, staff, studenti e alumni. Questi risultati eccezionali dimostrano l’impegno di ESCP a preparare i nostri studenti a diventare business leader di domani, in tutti i settori”, afferma il Professor Léon Laulusa, Dean & Executive President di ESCP Business School.

“Oltre ai fondamenti della finanza, il programma è progettato per aiutare gli studenti a definire i loro obiettivi di carriera e sviluppare competenze interpersonali chiave. Crediamo che questo approccio abbia contribuito fortemente al fatto che il 100% dei laureati sia impiegato a meno di tre mesi dalla laurea”, aggiunge il Prof. Philippe Thomas. “Le competenze trasversali fanno parte del programma da oltre dieci anni e continuano a essere migliorate ogni anno poiché le consideriamo un elemento essenziale per il successo futuro dei nostri laureati.”

 nella classifica del Financial Times del 2024 dei migliori 65 Master in Finance. Per il secondo anno consecutivo al vertice del ranking, ESCP si conferma come una delle principali business school a livello globale. Fondata nel 1819, dal 2004 è presente in Italia con il Campus di Torino. In linea con questo risultato, la sede italiana della business school internazionale sta sviluppando sempre più programmi incentrati su tematiche finance, come dimostrano la specializzazione in Fintech & Innovation dell’MBA, la Major in Corporate Finance & Investment Banking del Bachelor in Management e le varie specializzazioni in ambito finanziario del Master in Management – Finance, Investment Banking e Managerial Economics and Business Strategy, quest’ultima in collaborazione con il Collegio Carlo Alberto. Nei prossimi mesi il legame con la città sarà rafforzato dall’inaugurazione del nuovo Campus di oltre 8000 metri quadrati, che accoglierà più di 1500 studenti provenienti da tutto il mondo. Torino si conferma così un importante polo accademico sui temi della finanza, trend confermato anche a chiusura della Conferenza Europea 2024 dell’FMA – Financial Management Association, che ha visto oltre 300 tra accademici, esperti e decision-maker provenienti da tutto il mondo riuniti in città per analizzare il presente e il futuro della finanza.

Come nel 2023, il Master in Finance di ESCP Business School è stato classificato primo per il network degli alumni e il career service, con il 100% dei laureati impiegati entro tre mesi dalla laurea. Ancora una volta, il programma ha ottenuto il primo posto in termini di obiettivi raggiunti dai laureati (96% dei rispondenti). Grazie ai corsi sui fondamenti della finanza e alla possibilità di specializzarsi in corporate investment banking o mercati finanziari, il MSc in Finance di ESCP è strutturato per dare agli studenti un accesso immediato a posizioni di responsabilità nel settore finanziario.

“Siamo incredibilmente orgogliosi di essere stati classificati primi a livello mondiale per la seconda volta dal FT. Questo risultato riflette il nostro impegno a fornire un’educazione di livello mondiale e il duro lavoro e la dedizione del nostro corpo docente, staff e studenti. I nostri continui sforzi per innovare e migliorare il piano di studi assicurano che i nostri laureati siano ben preparati per eccellere nel dinamico panorama della finanza”, afferma il Professor Philippe Thomas, Direttore Accademico del Master in Finance di ESCP Business School.

Quest’anno, inoltre, il Master in Finance di ESCP Business School è stato classificato primo per la mobilità lavorativa internazionale e secondo per l’esperienza internazionale del corso, evidenziando la sua natura multiculturale. L’insegnamento durante il programma intensivo di 14 mesi è infatti equamente diviso tra i campus della scuola in due importanti centri finanziari globali: Parigi e Londra. Per laurearsi, gli studenti devono anche completare uno stage di sei mesi che può essere svolto ovunque nel mondo.

“Siamo entusiasti di vedere il nostro programma di Master in Finance riconosciuto ancora una volta per la sua qualità eccezionale e il suo impatto. Come più antica business school del mondo, ESCP mantiene la sua posizione di eccellenza grazie alla dedizione incrollabile del nostro corpo docente, staff, studenti e alumni. Questi risultati eccezionali dimostrano l’impegno di ESCP a preparare i nostri studenti a diventare business leader di domani, in tutti i settori”, afferma il Professor Léon Laulusa, Dean & Executive President di ESCP Business School.

“Oltre ai fondamenti della finanza, il programma è progettato per aiutare gli studenti a definire i loro obiettivi di carriera e sviluppare competenze interpersonali chiave. Crediamo che questo approccio abbia contribuito fortemente al fatto che il 100% dei laureati sia impiegato a meno di tre mesi dalla laurea”, aggiunge il Prof. Philippe Thomas. “Le competenze trasversali fanno parte del programma da oltre dieci anni e continuano a essere migliorate ogni anno poiché le consideriamo un elemento essenziale per il successo futuro dei nostri laureati.”

Intranet Italia Champions: Iren premiata tra i migliori progetti

Il Gruppo Iren ha ricevuto il premio Intranet Italia Champions per la nuova intranet aziendale, NoiIren, lanciata nell’autunno 2023.

Intranet Italia Champions (IIC) è un riconoscimento annuale, promosso da Intranet Management in collaborazione con Ariadne Digital, assegnato alle aziende che hanno implementato sulla propria Intranet un progetto innovativo e di successo per l’impresa e i dipendenti.

In particolare, il Gruppo è stato premiato nella categoria “Design e Interazione”: a determinare la scelta della giuria internazionale che ha selezionato i vincitori, la capacità della nuova Intranet di rispondere alle sfide di crescita dell’azienda, anche attraverso funzioni come la profilazione degli utenti, la personalizzazione dei contenuti, l’integrazione con gli strumenti operativi, un motore di ricerca avanzato e un approccio responsive e mobile first. Tra gli aspetti evidenziati nella motivazione del premio, inoltre, la costituzione di una redazione diffusa che consente alle persone del gruppo di contribuire attivamente alla creazione dei contenuti, favorendo la cultura della collaborazione e della condivisione delle conoscenze.

Il progetto, coordinato dalla Direzione Comunicazione e dalla Direzione Tecnologie e Sistemi Informativi Iren con il supporto di Core.Consulting e Spindox, ha visto una approfondita fase di ascolto e analisi della popolazione aziendale, con oltre 1800 questionari compilati, quattro focus group, interviste ai manager del Gruppo e circa 90 dipendenti attivamente coinvolti nelle fasi di progettazione e costruzione dei contenuti.

Il processo che ha avuto tre priorità: ascoltare, migliorare e semplificare. Il risultato è uno strumento innovativo e accessibile, che è diventato un vero e proprio spazio di lavoro che risponde alle esigenze operative di lavoratori e lavoratrici. La sfida è quella di “abitare” sempre di più questo spazio, sia con contenuti e informazioni, sia grazie a una personalizzazione che lo renda capace di raggiungere e coinvolgere le 11mila persone Iren.