ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 266

In arrivo a Torino più di 230 milioni dal Pnrr per la rigenerazione urbana e l’inclusione

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Circa  234 milioni di euro arriveranno dal Pnrr per la rigenerazione urbana e l’ inclusione sociale di Torino e area metropolitana

113 milioni per il capoluogo e 120,5 per i Comuni della provincia più vulnerabili in base agli indicatori del ministero. Questi potranno consorziarsi fra loro o con i Comuni al di sotto dell’indice di vulnerabilità.

Il sindaco di Torino e primo cittadino metropolitano Stefano Lo Russo ha firmato il decreto che indica i termini e le tempistiche del finanziamento che  definisce “un’occasione unica di rigenerazione, rilancio economico e ricucitura sociale”.

I pasti del Colombatto per le persone bisognose

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Giornate dedicate alla solidarietà all’Istituto Superiore “G. Colombatto (via Gorizia 7) Torino.

Studenti, docenti e volontari della protezione civile uniscono forze e competenze per fornire circa
300 pasti da distribuire a famiglie bisognose delle Comunità di Sant’Egidio e di Santa Rita.

Questo è quanto è successo già sabato 15 gennaio durante il primo dei tre appuntamenti (22 e 29
gennaio) dedicati al progetto #ColombattoSolidale.

Le materie prime, utilizzate dall’istituto Colombatto per preparare i pranzi, sono fornite
dall’Associazione Volontari Alpini di Protezione Civile che raccoglie i contributi offerti dalle
aziende ed enti sponsor (UNICEF, AIL Associazione Italiana contro le Leucemie-linfomi e
mieloma ONLUS, Magogelo Quality FOOD, Caat Centro Agroalimentare Torino, Ragis Food
Service, Solidarietà Alimentare Torino, Pian della Mussa, Dipartimento Solidarietà Emergenze FIC,
Lidl Italia, Caffè Costadoro, Grana Padano).

Studenti e docenti, volontari, tutti in campo per la solidarietà. A lavoro di sabato, quando la scuola è
chiusa, per non dimenticare chi ha bisogno di un pasto caldo e di un sorriso.

Raccolta cachi per la comunità

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Le buone pratiche di gentilezza sono azioni concrete e positive, a costo quasi 0, messe in atto per rinforzare i comportamenti pro sociali dei cittadini a beneficio dell’intera comunità. Partendo da questo presupposto, Luca Nardi,  coordinatore del progetto nazionale Costruiamo Gentilezza (costruiamo gentilezza.org), ha messo in atto in prima persona, per il secondo anno consecutivo, una pratica di gentilezza che ha coinvolto la comunità locale in cui risiede, quella di Lessolo, un paese di quasi 2000 abitanti in provincia di Torino.

L’iniziativa è nata con l’osservazione durante il periodo invernale, che spesso sulle piante di cachi restano molti frutti incolti, le motivazioni sono varie, un’eccessiva produzione, oppure vengono raccolti solo i frutti per il fabbisogno famigliare del proprietario, o la pianta si trova in un terreno in disuso. Per questa ragione nel 2020 aveva proposto ad un compaesano che aveva lasciato i cachi sulla pianta di poterli raccogliere e ridistribuire a chi li avrebbe apprezzati, la risposta fu affermativa. Il promotore della buona pratica allora raccolse 12 cassette di cachi che distribuì gratuitamente. Lo scorso Dicembre invece sono quadruplicati coloro che si sono resi disponibili a lasciare raccogliere i cachi dalle  proprie  piante per condividerli con la comunità, questa volta sono state 27 le cassette di cachi raccolte e consegnate. La distribuzione delle cassette con i cachi non è stata casuale, ma ha seguito dei criteri, ossia sono stati scelti, indipendentemente dalla condizione economica: pensionati, famiglie con bambini, giovani coppie. Lo scopo di questa iniziativa? É lo stesso Nardi a rispondere: ”Evitare lo spreco alimentare donando l’incolto, favorire il bene comune e dimostrare che con un po’ di creatività e buona volontà ognuno, da solo, o in gruppo, può attivarsi costruire buone pratiche .” Per tale regione questa iniziativa è stata condivisa nell’ambito di Costruiamo Gentilezza nell’archivio (libero) delle Buone Pratiche ( https://costruiamogentilezza.org/strumenti-di-gentilezza/buone-pratiche-di-gentilezza/ ) a disposizione di tutti coloro che vogliano riproporla  anche adattandola al proprio contesto.

Guida ai bonus per migliorare la tua casa

Il primo grande problema del complesso mondo della casa è naturalmente essere in una casa. La casa è un bene primario, indispensabile e alla base di ogni evoluzione.

Durante la pandemia abbiamo scoperto ancor di più il ruolo importantissimo della casa, il suo valore affettivo, facendoci rivedere le nostre abitudini, il rapporto con la quotidianità e gli interventi per prendersene più cura, rinnovandola.
Una spinta a questo rinnovamento per renderla più funzionale, più moderna, più tecnologica, sono gli incentivi governativi, e ci riferiamo in particolar modo ai vari bonus per i lavori in casa nati come incentivo nel post pandemia.
Inoltre, nonostante il COVID abbia sviluppato nuove esigenze come, ad esempio, case con sfoghi esterni come terrazzi o giardino, il fattore centrale nelle scelte delle famiglie italiane rimane il prezzo.
Ci rivolgiamo al Sig. Antoine Nappa, che con la sua agenzia TORINOCASE Sas, fornisce un servizio molto particolare, a 360° verso chi si rivolge a loro per comprare o vendere casa, offrendo assistenza legale, giuridica, fiscale, ma anche sostenendo e guidando i propri clienti per aderire a tutte le pratiche necessarie previsti dai vari bonus del 2022.
Sig. Nappa, ci può fare da guida a tutte le agevolazioni e i bonus previsti dalla Legge di Bilancio 2022 sulla casa?
“Il 2021 è stato l’anno dei bonus con decine di detrazioni ed agevolazioni a favore dei contribuenti e il settore più caratterizzato da incentivi statali è stato sicuramente quello dei bonus per i lavori in casa. La Legge di Bilancio 2022 ha confermato molti di questi bonus 2021 senza variazioni particolari, mentre per altri non è successa la stessa cosa in quanto sono stati resi meno convenienti o addirittura cancellati.”
Per scendere nel particolare, mi piacerebbe che lei ci indicasse quelli più importanti per chi volesse acquistare la prima casa.
“Noi come TORINOCASE SAS nel 2021 abbiamo venduto molti immobili prima casa a giovani o coppie giovani, facendo usufruire loro di tutte le agevolazioni previste dal bonus prima casa per i giovani under 36. Questo bonus permette ai giovani, ad esempio, di non pagare l’imposta di registro ipotecaria e catastale e anche di accedere a un mutuo garantito dalla CONSAP, per una somma fino a 250 mila euro che copra anche il 100% del prezzo dell’abitazione. Condizioni necessaria è quella di presentare un ISEE non superiore ai 40 mila euro l’anno pro capite.
Inoltre, come agenzia assistiamo, tutti i nostri clienti nell’accedere a quanti bonus possibili presenti sul mercato, per migliorare e valorizzare il proprio immobile”
Ma se a comprare la prima casa non è un “giovane under 36”, ci sono lo stesso particolari agevolazioni previste dalla Legge di Bilancio 2022?
“Certamente – aggiunge il Sig. Nappa- esistono e consistono in una serie di agevolazioni fiscali finalizzate a favore dell’acquisto di immobili da destinare ad abitazione principale. E’ ridotta, ad esempio, l’imposta di registro dal 9% al 2% da calcolare in base al valore catastale dell’immobile. Il bonus prevede che il bonus prima casa spetti a chi compra un immobile nel Comune dove risiede, con la condizione che non deve possedere altre abitazioni nella stessa città o altri immobili per cui si è percepito il bonus.

Continuiamo allora Sig. Nappa a parlare di altre agevolazioni previste per il 2022 che riguardano la valorizzazione del proprio immobile.
“Beh, possiamo parlare del bonus mobili ed elettrodomestici che però per il 2022, è stato sì riconfermato ma notevolmente ridimensionato. Il bonus prevede uno sconto sulla spesa del 50 % sulla spesa fatta per l’acquisto di mobili ed alcune categorie di elettrodomestici, con una detrazione massima a partire dal 1° gennaio prossimo, di 10 mila euro (nel 2021 il tetto massimo era 16 mila euro). Il bonus è stato riconfermato fino al 2024. Anche in questo caso siamo in grado di guidare i nostri clienti con il nostro team per adempiere a tutte le pratiche necessarie, non solo per questo bonus ma per tutto ciò che riguarda la valorizzazione dell’immobile dei nostri clienti.”

Virginia Sanchesi

Commercio, i corsi per manager di Distretto

Avviato il ciclo di incontri: i professionisti hanno il compito di diventare gli animatori dei centri naturali per proporre un’offerta diversa rispetto alla grande distribuzione

L’assessore al Commercio Vittoria Poggio: «Passo importante per dare credibilità a tutto il comparto»

 

È iniziato il primo ciclo di incontri per la formazione dei manager dei 77 distretti del Commercio Piemontesi. «Un passaggio importante – ha spiegato l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio Vittoria Poggio – grazie al quale si entra nel vivo della programmazione». L’orientamento è di far diventare queste figure dei veri e propri animatori, dialogheranno con le istituzioni, dovranno coordinare i progetti, diventeranno anche un punto di riferimento per i commercianti e per i soci. «Questa figura – ha proseguito l’assessore – è strategica per la programmazione ma soprattutto per la credibilità dei duc e di tutto il comparto commerciale, mi ha fatto piacere registrare la volontà dei sindaci di investire sulla professionalità che è cruciale per la messa a terra dei progetti». Progetti che la Regione ha già finanziato con una tranche ai primi 25 a cui seguirà una seconda per arrivare fino a 77.

L’obiettivo è di creare degli «ecosistemi» autonomi capaci di proporre alle comunità un’offerta commerciale diversa rispetto a quella della grande distribuzione. Nel 2022 continuerà la misura di sostegno delle attività progettuali dei singoli Distretti per rendere attuative le idee dei territori e per incentivare la ripresa e il miglioramento dei luoghi del commercio naturale.

Consumatori, Polliotto (Unc): “Prodotti difettosi e garanzie, tutte le novità”

La Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori illustra i cambiamenti intercorsi dal 1° gennaio 2022.

Prodotti difettosi e garanzie, ecco le novità di legge. Al via una normativa che riscrive le regole del gioco per i produttori, per i quali è sempre consigliabile una verifica giuridico-legale preventiva dei propri formulari contrattuali al fine di renderli il più possibile adempienti e sicuri anche per chi fa impresa, in special modo per le PMI. “A partire dal 1° gennaio 2022 è entrato in vigore il decreto legislativo 170/2021 che modifica gli articoli da 128 a 135 del Codice del Consumo (e introduce gli articoli da 135bis a 135septies), in attuazione alla direttiva europea n. 2019/771 sulla vendita di beni che si applica a tutti contratti conclusi successivamente al 1° gennaio 2022”, esordisce Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 a oggi la prima, più antica e autorevole associazione consumeristica italiana.
La riforma interessa oltre a quelli di vendita, anche altri contratti a tal fine equiparati (permuta, somministrazione, appalto, opera, fornitura di beni da fabbricare o produrre), indipendentemente dal fatto che la stipulazione del contratto avvenga fisicamente nei negozi, a distanza oppure online. Sono beni oggetto di vendita anche acqua, gas, energia elettrica in un volume o in una quantità determinata, beni mobili materiali anche da assemblare, animali vivi e infine anche oggetti usati.
“Quando si procede a un acquisto, il primo passo consiste nel verificare se sussistono i requisiti individuati dalla legge per considerare un bene conforme al contratto. Qualora manchi anche uno solo di questi elementi, infatti, il consumatore può attivare le garanzie. A proposito di dichiarazioni pubbliche la nuova normativa ha previsto degli obblighi rafforzati per il venditore. Il venditore è sempre vincolato a ciò che dichiara pubblicamente ossia rivolgendosi a un numero di persone indeterminato e ampio, salvo il caso in cui dimostri che non conosceva la dichiarazione o non avrebbe potuto conoscerla usando l’ordinaria diligenza”, approfondisce il legale. “Se un bene non soddisfa i requisiti previsti dalla legge – prosegue – il venditore deve specificamente informare il consumatore delle caratteristiche particolari del bene e, solo se il consumatore le accetta espressamente e separatamente, allora il venditore è esente da responsabilità. Il venditore è responsabile nei confronti del consumatore di qualsiasi difetto di conformità esistente al momento della consegna del bene che si manifesti entro due anni dalla consegna”.
Le regole in esame valgono anche per i contratti che hanno a oggetto beni contenenti elementi o servizi digitali. Se invece il difetto di conformità dovesse derivare dalla condotta di un’altra persona diversa dal venditore finale che è parte della catena contrattuale distributiva, il consumatore potrà rivolgersi comunque al venditore. Sarà poi quest’ultimo ad agire eventualmente in regresso nei confronti delle persone effettivamente responsabili nella catena commerciale.
In caso di prodotti difettosi, il consumatore ha diritto “Alla sostituzione o alla riparazione del bene. La scelta è libera e alternativa purché il rimedio preferito non sia impossibile o eccessivamente oneroso per il venditore. La riparazione o la sostituzione devono avvenire senza spese per il consumatore, entro un congruo lasso di tempo e senza arrecare notevoli inconvenienti. Oppure alla riduzione proporzionale del prezzo o alla risoluzione del contratto. Questi rimedi cosiddetti “secondari” possono essere attivati solo nel caso in cui il venditore non abbia effettuato la riparazione o la sostituzione del bene (o si sia rifiutato); persista il difetto di conformità nonostante l’intervento del venditore; il difetto sia grave; oppure il venditore non possa procedere entro un periodo di tempo ragionevole o senza inconvenienti per il consumatore. Si ricorda che, in caso di difetto di conformità, il consumatore può rifiutarsi di eseguire il pagamento fino a quando il venditore non abbia adempiuto ai relativi obblighi, così come previsto dal Codice Civile”, precisa Patrizia Polliotto. “Questi rimedi a disposizione del consumatore si estendono anche ai casi in cui il bene venduto non possa essere utilizzato o il suo uso è parzialmente limitato a causa della violazione di diritti dei terzi di proprietà intellettuale. È infatti il venditore ad essere responsabile per aver messo a disposizione della clientela beni su cui altri soggetti esercitano dei diritti, che sono incompatibili con i diritti dei futuri acquirenti”, precisa la Presidente di UNC Piemonte.
La nuova legge ha previsto degli obblighi più severi per il venditore o il produttore che offrono una garanzia convenzionale ulteriore e aggiuntiva rispetto a quella legale. “Infatti – conclude l’Avvocato Polliotto – se le condizioni stabilite nella dichiarazione di garanzia sono meno vantaggiose di quelle che sono state promesse in pubblicità, la garanzia vincola il venditore secondo le modalità pubblicizzate.  La dichiarazione di garanzia convenzionale deve essere fornita al consumatore non oltre il momento della consegna della merce, su supporto durevole e redatta in un linguaggio semplice e comprensibile”.
Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Io e il Presidente

IL PUNTASPILLI     di Luca Martina 

Sette sono gli anni, “di studio matto e disperatissimo”, che Giacomo Leopardi trascorse a imparare, senza l’aiuto di alcun maestro, il greco, l’ebraico, il francese, l’inglese, lo spagnolo e il tedesco, a studiare i classici e a scrivere alcuni dei suoi immortali componimenti.

Lo stesso periodo di tempo fu trascorso dall’alpinista austriaco Heinrich Harrer in Tibet dove, dopo una serie di vicissitudini, incontra il Dalai Lama, l’attuale Tenzin Gyatso, allora tredicenne, stringe con lui una intensa amicizia, ne diventa il tutore e gli impartisce lezioni di inglese, geografia e scienze.

Nel 1950 l’avanzata cinese obbligherà il “Maestro Oceanico (di saggezza)” (questo il significato di “Dalai Lama”) all’esilio in India e Harrer a lasciare il Paese.

 

Tra il 1756 e il 1763 fu combattuta tra le principali potenze europee la “guerra dei sette anni”.

Churchill, nella sua “Storia dei popoli di lingua inglese”, la definì “la prima vera guerra mondiale” in quanto venne combattuta anche nei territori coloniali in America, Asia ed Africa.

Fu proprio l’Inghilterra a trionfare, conquistando, tra gli altri possedimenti, il Canada, mentre segnò il declino del colonialismo francese.

Omero narra che la ninfa Calipso, innamoratasi di Ulisse lo trattenne sull’isola di Ogigia, dov’era naufragato, offrendogli invano l’immortalità, per ben sette anni.

Le lacrime di Odisseo, che desideroso di tornare ad Itaca, alla fine convinsero Athena a intercedere presso Zeus che a sua volta inviò Ermes da Calipso, che, seppur a malincuore, acconsentì infine a liberare Ulisse.

 

Ci si augura che il mandato che attende il nostro prossimo Presidente sia meno travagliato di quelli sopra descritti.

Come ci ricorda Sabino Cassese, giudice emerito della Corte Costituzionale: “Il primo compito di un presidente è quello di assicurare al Paese un governo e quindi una maggioranza parlamentare che lo sostenga.”

Molto dipenderà dall’interpretazione che il prossimo Capo dello Stato vorrà dare alla sua figura ricordando che, per utilizzare una metafora coniata da Giuliano Amato, le sue competenze si ampliano o si restringono “a fisarmonica”.

E’ difficile sottovalutare l’importanza che l’esercizio di questo ruolo avrà nei prossimi anni e, come ammoniva lo zio di Peter Parker (lo Spiderman dei fumetti, creato dallo scrittore Stan Lee e dal disegnatore Steve Ditko), “da un grande potere derivano grandi responsabilità”.  

Ciò del quale abbiamo bisogno oggi più che mai non è un super-eroe bensì un personaggio carismatico ed autorevole, con una visione chiara del presente e lo sguardo puntato sul futuro, capace di farsi ascoltare e rispettare anche al di fuori del nostro Paese.

A me piacerebbe che il nuovo, uomo o (e sarebbe tempo) donna, che salirà al Colle, sapesse incarnare alcune delle caratteristiche migliori dei nostri Presidenti del passato.

Enrico De Nicola, il “presidente galantuomo”, ad esempio, teneva separati i conti personali da quelli pubblici, pagandosi i francobolli, l’inchiostro e la carta per la corrispondenza privata.

Lasciò nel suo ufficio presidenziale a Palazzo Giustiniani, sede del senato, preferito al troppo fastoso Quirinale, il portasigarette d’oro ricevuto in dono da Eva Peròn e respinse al mittente il televisore, uno dei primi in circolazione, omaggio della Rai, rispondendo che l’avrebbe mandato a ritirare una volta pagato in rate mensili.

Pertini secondo Saragat “era della stoffa di cui sono fatti gli eroi” e quando lasciò il suo studio al Quirinale tornò indietro a spegnere la luce.

Proverbiale è stata poi l’attenzione al bilancio pubblico ed alla gestione attenta e scrupolosa della cosa pubblica di Luigi Einaudi.

Paradigmatico è l’episodio raccontato, qualche anno dopo, da Ennio Flaiano, invitato con altre persone a cena al Quirinale, sul Corriere della Sera che ritengo valga la pena di essere riletto:

“Ma eccoci alla frutta. Il maggiordomo recò un enorme vassoio del tipo che i manieristi olandesi e poi napoletani dipingevano due secoli fa: c’era di tutto, eccetto il melone spaccato. E tra quei frutti, delle pere molto grandi. Luigi Einaudi guardò un po’ sorpreso tanta botanica, poi sospirò: «Io» – disse «prenderei una pera, ma sono troppo grandi, c’è nessuno che ne vuole dividere una con me?».  

Tutti avemmo un attimo di sgomento e guardammo istintivamente il maggiordomo: era diventato rosso fiamma e forse stava per avere un colpo apoplettico. Durante la sua lunga carriera mai aveva sentito una proposta simile, ad una cena servita da lui, in quelle sale.  

Tuttavia lo battei di volata: «Io Presidente», dissi alzando una mano per farmi vedere, come a scuola. Il Presidente tagliò la pera, il maggiordomo ne mise la metà su un piatto, e me lo posò davanti come se contenesse la metà della testa di Giovanni il Battista. Un tumulto di disprezzo doveva agitare il suo animo non troppo grande, in quel corpo immenso. «Stai a vedere» – pensai – «che adesso me la sbuccia, come ai bambini». 

Non fece nulla, seguitò il suo giro. Ma il salto del trapezio era riuscito e la conversazione riprese più vivace di prima: mentre il maggiordomo, snob come sanno esserlo soltanto certi camerieri e i cani da guardia, spariva dietro un paravento.  

Qui finiscono i miei ricordi sul presidente Einaudi. Non ebbi più occasione di vederlo, qualche anno dopo saliva alla presidenza un altro e il resto è noto. Cominciava per l’Italia la repubblica delle pere indivise.” 

Tornando al settennato, la Genesi racconta, forse per la prima volta nella storia, l’alternarsi di un ciclo economico positivo (sette anni di vacche grasse) e recessivo (i successivi sette anni di vacche magre).

Al faraone appaiono, in un sogno angoscioso, sette vacche grasse e di bello aspetto che vengono prima affiancate e poi divorate da altre sette vacche brutte e magre.

Il sovrano dell’Egitto chiede aiuto a Giuseppe, il penultimo dei dodici figli di Giacobbe, che detenuto in carcere aveva fama di interpretare i sogni dei carcerati.

Giuseppe, novello economista, raccomanda di conservare la produzione in eccesso per gli anni di carestia attraverso uno dei primi prelievi fiscali documentati dell’antichità (un quinto dei prodotti: il 20%).

Anche noi potremmo avere di fronte diversi anni positivi (grazie, nell’ambito del piano di rilancio economico europeo “Next Generation”, al PNRR) che dovranno essere ben amministrati per potere affrontare serenamente la fase successiva che, come avviene ciclicamente in economia, sarà inevitabilmente meno propizia.

Io sogno un Paese che, anche grazie ad un grande capo dello Stato, sia capace di gestire l’abbondanza per affrontare al meglio le sfide che ci presenterà il futuro, ricco di opportunità ma anche di pericolosissime insidie (a partire dall’enorme debito pubblico).

Sperando che le pere troppo grandi si possano dividere con saggezza e non siano invece lasciate, avanzate, a marcire nei piatti sporchi…

Il General Manager di Starbucks Italy Srl, Giampaolo Grossi, a Parlaconme

Ospite della trasmissione condotta da Simona Riccio

Sarà Giampaolo Grossi, General Manager di Starbucks Italy Srl, il protagonista dell’appuntamento di mercoledì 19 gennaio prossimo dalle 18 alle 19, nell’ambito della trasmissione PARLACONME sulla Radio web Radiovidanetwork, condotta da Simona Riccio, Organic Specialist e Social Media Manager del CAAT, Centro agroalimentare di Torino.

Titolo della puntata di PARLACONME sarà  “Condividere con gli altri ciò che hai vissuto e imparato nella vita è  un dovere”. Dalla classifica di Reputation Manager pubblicata dalla testata giornalistica Largo Consumo, Giampaolo Grossi, General Manager di Starbucks Italy Srl, risulta essere uno dei Top Ceo su Linkedin con 35 mila followers, ma ciò che lo rende tale non sonosolo i numeri dei collegamenti, ma anche il valore dei contenuti, che vanno al di là del ruolo ricoperto.

Simona Riccio, Social Media Manager del CAAT, è stata menzionata sul post Linkedin di Armando Garosci, Direttore di Largo Consumo, per fornire una sua opinione sulla classifica e sui top Ceo. La sua attenzione è  ricaduta sul profilo di Giampaolo Grossi che, come emerge dall’intervista radiofonica, comunica molto bene se stesso e gli insegnamenti ricevuti, dal rispetto verso i collaboratori alla convinzione dell’importanza di lavorare in team, ascoltando i bisogni del prossimo e mantenendo sempre un atteggiamento di umiltà.

Durante la puntata Giampaolo Grossi illustrerà anche i luoghi in cui vengono realizzate le materie prime dei prodotti che vengono utilizzati da Sturbucks e le persone che si prendono cura di tali materie, che sono ‘cittadini del mondo’. Il valore dell’inclusione di genere, sesso, colore, etnia e religione rappresenta un tema molto caro a Giampaolo Grossi e anche a Simona Riccio che, da tempo,ne ha fatto il fulcro della sua trasmissione PARLACONME, coniugandolo anche al femminile, con la partecipazione di donne impegnate nel settore agroalimentare.

La trasmissione PARLACONME viene trasmessa in diretta web Radio da Radiovidanetwork sul sito www.vidanetwork.it e tramite app Radio Vidanetwork.

Mara Martellotta 

Per ascoltare la trasmissione

Collegarsi al sito www.vidanetwork.it

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Su speaker Alexa e Google Home

Dal giorno successivo sarà possibile ascoltare la puntata senza stacchi pubblicitari sul sito www.parlaconmeofficial.it

Bonus mobili ed elettrodomestici, tutte le novità

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Confermato anche per il 2022 (e fino al 2024) il cd. bonus mobili ed elettrodomestici. La prima novità riguardante il bonus mobili ed elettrodomestici è quella relativa alla proroga: chi, infatti, non ha ancora usufruito dello sconto potrà farlo nel 2022 (ma anche nel 2023 e nel 2024).

L’agevolazione è stata estesa, come già accennato sopra, per altri tre anni, confermando gli stessi requisiti validi fino al 31 dicembre 2021.

Va ricordato, a tal proposito, che il bonus mobili ed elettrodomestici è una detrazione Irpef per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A o superiore per i forni e lavasciuga), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione va calcolata su un importo massimo di 10 mila euro, comprensivo delle eventuali spese di trasporto e montaggio, e deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo.

Potrà continuare a beneficiare della detrazione chi acquista mobili ed elettrodomestici nuovi nel 2021 e ha realizzato interventi di ristrutturazione edilizia a partire dal 1° gennaio 2020.Per avere l’agevolazione è indispensabile, quindi, realizzare una ristrutturazione edilizia, sia su singole unità immobiliari residenziali sia su parti comuni di edifici, sempre residenziali.

La detrazione spetta anche quando i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello stesso immobile oggetto di intervento edilizio, oppure quando i mobili e i grandi elettrodomestici sono destinati ad arredare l’immobile ma l’intervento cui è collegato l’acquisto viene effettuato su una pertinenza dell’immobile stesso, anche se accatastata autonomamente.

Inoltre, per ottenere il bonus è necessario che la data dell’inizio dei lavori di ristrutturazione preceda quella in cui si acquistano i beni. Non è fondamentale, invece, che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’immobile.

Quando è stato introdotto, il bonus mobili ed elettrodomestici riconosceva uno sconto Irpef entro il limite massimo di 10 mila euro. Nel 2021 il tetto di spesa su cui calcolare la detrazione è stato elevato a 16 mila euro, per poi tornare a 10 mila euro nel 2022. Tra le principali novità delle Legge di Bilancio, infatti, vi è il ricalcolo degli importi massimi di spesa.

Nello specifico, indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione, è possibile fruire di una detrazione del 50% calcolata su un importo massimo di 10 mila euro, riferito, complessivamente, alle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici.

Il limite dei 10 mila euro scenderà poi a 5mila euro nel 2023 e nel 2024, ma riguarderà sempre la singola unità immobiliare, comprensiva delle pertinenze, o la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione. Quindi, il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto più volte al beneficio.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.itcompilando l’apposito format.

Misure anti smog, confermato il livello arancio. Prosegue lo stop per i diesel Euro5

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Confermate fino a mercoledì 19 gennaio le misure anti smog che, per il livello arancio, prevedono il blocco dei veicoli diesel con omologazione Euro 5 valido tutti i giorni (festivi compresi) dalle ore 8 alle 19, con lo stop dei veicoli diesel Euro 3 e Euro 4 esteso anche alle giornate di sabato e domenica (festivi compresi) dalle ore 8 alle 19.

 

Per il trasporto merci (N1, N2, N3) il blocco riguarderà anche i veicoli diesel con omologazione Euro 3 ed Euro 4, tutti i giorni (festivi compresi) dalle ore 8 alle 19.

Lo stop riguarderà anche agli automezzi dotati di dispositivo ‘Move In’( MOnitoraggio dei VEicoli INquinanti).

L’elenco completo delle misure antismog, delle esenzioni previste e dei percorsi stradali esclusi dai blocchi sono disponibili alla pagina: www.comune.torino.it/emergenzaambientale.