ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 260

Uncem: “Borghi? Togliamo dal vocabolario questa parola”

“Borghi? Togliamo dal vocabolario questa parola. Per Uncem non esiste più. La usino pure archistar e altri che nei territori mai hanno vissuto e mai vivranno.

Ma che ne parlano con saccenza. Prendendoci in giro. Tra società, anche di origine bancaria, che cercano speculazione e acquisti facili di case abbandonate nei borghi, assistenze tecniche che arrivano da mezz’Europa, finanza che con cacciatori di progetti corteggia i Comuni e i Sindaci. Sul Piano dei Borghi del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, sta succedendo di tutto. Tra Regioni che scelgono residenze sabaude o ritagliano centri storici di città con 300mila abitanti per accedere ai 20 milioni di euro, ‘linea a’ particolarmente stupida, i Sindaci sono assediati da proposte di supporto. E sono tutti contro tutti, i Comuni. Una situazione che il Ministero non sembra capire e bloccare, che è dannosa e pericolosa. Gravissima secondo Uncem. Fermiamola. A costo di ripensare completamente il Piano da 1 miliardo. Evitiamo i territori siano in balia di acquirenti facili e speculatori. Uncem da oggi smette di parlare di borghi. Se i borghi sono quelli che ha inteso qualcuno, compreso dentro il Ministero della Cultura, noi non li chiameremo più borghi. Chi lo fa parla di cose che in astratto non sono l’italia vera. Dei paesi e dei campanili che dovevano essere spinti a lavorare insieme, superando i municipalismi che invece, i bandi del PNRR, stanno esasperando. Tutti contro tutti. Alla ricerca di denaro, da restituire a Bruxelles, che non siamo certi darà soluzioni vere alle sperequazioni dell’Italia. Chigi e in Ministeri ascoltino il grido disperato dei Sindaci dei Comuni. Non permettano di sprecare le risorse economiche disponibili. A partire dai paesi. Il Pianodeiborghi-lotteria, è da azzerare”.

Marco Bussone Presidente Uncem

La siccità si aggrava, l’allarme della Regione Piemonte

/

Il Po ha più che dimezzato la portata, il Lago Maggiore ha perso 200 milioni di metri cubi d’acqua e i fiumi in generale sono privi del 70 per cento delle loro acque. In Piemonte la siccità e’  sempre più grave: non cadono pioggia e neve dall’8 dicembre, e la Regione ha chiesto urgentemente la convocazione di un Osservatorio sulla crisi idrica.

“Le potenziali problematiche, – sottolinea il governatore Albero Cirio –  spazieranno dall’agricoltura al turismo, dalla navigazione all’approvvigionamento di acqua potabile”.

Questo è uno degli inverni più secchi degli ultimi 65 anni, il 4° peggiore dopo il 1989, il 1993 e il 2005. Nel mese di gennaio sono caduti 4,8 mm di pioggia a fronte di una media storica del mese di 46 mm.

Ambiente: Torino Airport sottoscrive la Dichiarazione di Tolosa

IL DOCUMENTO EUROPEO CHE RAFFORZA L’IMPEGNO DELL’INDUSTRIA
PER UN FUTURO A ZERO EMISSIONI

La dichiarazione è stata firmata da un numero record di scali in Europa

Torino Airport sottoscrive la ‘Dichiarazione di Tolosa’, il documento europeo che rafforza l’impegno dell’industria dell’aviazione per l’azzeramento delle emissioni e che è stato presentato oggi nel corso dell’Aviation Summit europeo che si è concluso a Tolosa, nell’ambito della Presidenza francese del Consiglio UE.
La sottoscrizione della Dichiarazione di Tolosa da parte dell’Aeroporto di Torino è contestuale a quella di più di 200 altri scali europei facenti parte di ACI-Airports Council International Europe: il documento segna un nuovo capitolo nel percorso intrapreso dall’Europa verso il raggiungimento dell’obiettivo NetZero 2050 per l’aviazione.
La Dichiarazione di Tolosa rappresenta un tassello fondamentale nell’impegno verso l’azzeramento delle emissioni a livello continentale, poiché per la prima volta governi europei, Commissione europea, industria, sindacati e altre parti chiave interessate si allineano formalmente sulla decarbonizzazione dell’aviazione.
Si tratta di un momento molto significativo, che apre la strada ai prossimi passi concreti, sia a livello europeo, sia a livello globale, poiché ci si attende che, nel corso di quest’anno, l’ICAO (International Civil Aviation Organization delle Nazioni Unite) fissi a sua volta un obiettivo globale per l’azzeramento delle emissioni dell’aviazione internazionale.
Torino Airport sottoscrive dunque la ‘Dichiarazione di Tolosa’ a conferma del proprio impegno verso la sostenibilità ambientale, dopo aver aderito al protocollo NetZero 2050 di ACI Europe già nel 2019 e dopo aver ottenuto nel 2021 l’accreditamento al Livello2 ‘Reduction’ del programma ACA-Airport Carbon Accreditation di ACI Europe, ponendosi come prossimo obiettivo il dimezzamento entro il 2023 delle emissioni di CO2 rispetto all’anno base 2017.
Tutte queste iniziative rientrano nel progetto ‘Torino Green Airport’, che lo scalo piemontese ha avviato nel corso del 2021 e che raduna tutte le attività realizzate e in fase di progettazione o realizzazione in ottica di sostenibilità ambientale.
Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport, ha dichiarato: “La sottoscrizione della ‘Dichiarazione di Tolosa’ rappresenta per noi un tassello fondamentale nel processo di abbattimento delle emissioni e di decarbonizzazione intrapreso dal settore. Siamo fermamente convinti che l’iniziativa del singolo in questo momento così cruciale per l’ambiente non sia sufficiente e che occorra dunque agire di concerto, in un’ottica quanto mai collaborativa, per raggiungere un obiettivo così ambizioso come l’azzeramento delle emissioni. Il nostro aeroporto ha già intrapreso diverse iniziative in questa direzione, avviando a luglio 2021 il progetto ‘Torino Green Airport’: la ‘Dichiarazione di Tolosa’ fornisce dunque un ulteriore stimolo entro il quale continuare a percorrere con ancora più motivazione la strada intrapresa”.

Olivier Jankovec, Direttore Generale di ACI Europe ha detto: “Ogni singolo aeroporto che ha sottoscritto questa Dichiarazione sta facendo una differenza tangibile per il nostro futuro come industria, come economia e come società, continuando a dimostrare ambizione, visione ed eccellenza sul front delle azioni sostenibili. Ammiro e applaudo ognuno di loro”.

Gli artigiani piemontesi pessimisti su produzione, assunzioni e nuovi ordini

Dalla prima indagine trimestrale congiunturale del 2022 elaborata da Confartigianato Imprese Piemonte si evince un ritorno al pessimismo, dopo il parziale recupero di fiducia che era emerso dalla precedente rilevazione.

 

Per quanto riguarda le previsioni della produzione totale nel saldo tornano decisamente a prevalere i pessimisti, passando dal +1,78% al -7,18%.

Analogamente il saldo relativo all’acquisizione di nuovi ordini peggiora passando da +1,04% al –6,32%

Le ipotesi di carnet ordini sufficienti per meno di 1 mese salgono dal 35,66% al 37,42%; quelle di carnet da uno a tre mesi crescono dal 43,83% al 45,11%; quelle di carnet superiore ai tre mesi scendono dal 20,51% al 17,47% denotando una minore fiducia nelle aspettative di commesse di lavorazione sul lungo periodo.

Passando alle previsioni di acquisizione di nuovi ordini per esportazioni si registra una accentuazione della negatività del saldo che passa dal -30,47% al -32,84%.

Sul fronte dell’andamento occupazionale il saldo, già negativo, peggiora passando dal      -3,87% al -5,08%.

In merito alle ipotesi di assunzione di apprendisti, la negatività dl saldo si accentua, lievemente passando dal -18,57% al -19,58%.

Le previsioni di investimenti per ampliamenti programmati per i prossimi 12 mesi scendono dal 13,22% all’8,80%; le stime di investimenti per sostituzioni salgono dal 16,49% al 18,71%; gli intervistati che non prevedono investimenti aumentano dal 70,29% al 72,49%.

Le ipotesi di regolarità negli incassi scendono dal 67,46% al 65,55%; le stime di ritardi salgono dal 31,20% al 33,71%.

“Sul peggioramento delle previsioni degli artigiani – commenta Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – incidono da un lato le incertezze sulla situazione sanitaria e sulla sua gestione, dall’altro lato l’impennata dei prezzi delle materie prime ed in particolare dell’energia che si traducono in costi pesantissimi per la produzione. Se a tali fattori aggiungiamo il dietrofront del Governo sulla cessione del credito legata ai bonus nell’edilizia, sull’economia reale si abbatte la tempesta perfetta. Inutile dire che tutto ciò costituisce anche un forte disincentivo alle nuove assunzioni ed all’utilizzo dell’apprendistato”.

Si evidenzia che, nel periodo della rilevazione, effettuata dal 10 al 25 gennaio 2022, la situazione politica legata all’elezione del Presidente della Repubblica era caratterizzata da fibrillazione tra i rapporti dei partiti della maggioranza e pertanto fonte di ulteriori incertezze per le imprese.

“Confidiamo – conclude Felici – negli effetti positivi di alcune misure contenute nella legge di bilancio 2022 quali quelle riguardanti fisco, riforma degli ammortizzatori sociali, credito che, se attuate concretamente e coerentemente a tutti i livelli, possono dare un impulso per il superamento della crisi. Un ragionamento a sé merita il bonus edilizia, per il quale chiediamo fortemente la rimodulazione della norma per la cessione del credito, riducendo la burocrazia, al fine di dare certezze ad imprese e famiglie. Auspichiamo quindi che le istituzioni e la politica, confermino nei fatti l’attenzione al mondo delle imprese e le coinvolgano nelle scelte necessarie a dare alla nostra economia una reale possibilità di sviluppo”.

 

L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte ha elaborato la prima indagine trimestrale 2022 avvalendosi delle risposte ad un questionario telematico che ha interessato un campione significativo di 2.250 imprese individuate nei comparti di produzione e di servizi che maggiormente rappresentano la realtà dell’artigianato piemontese. 

Controlli alimentari: bene, ma senza troppa burocrazia

Confagricoltura sui controlli ufficiali per la sicurezza alimentare: “Bene le verifiche, ma senza appesantimenti burocratici e nuovi oneri a carico delle imprese”

 

 

Nell’ambito della conversione del cosiddetto “decreto Milleproroghe” Confagricoltura ha proposto la proroga dell’entrata in vigore delle disposizioni sui controlli ufficiali in materia di alimenti e sicurezza alimentare previste dal Decreto Legislativo 2 febbraio 2021, n. 32.

Riteniamo che i controlli ufficiali siano indispensabili per garantire rigorosamente la qualità delle produzioni e che debbano essere attuati con la massima cura: ciò che occorre evitare – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemontesono gli appesantimenti burocratici e nuovi oneri a carico delle imprese”.

Dal 1° gennaio 2022 – chiarisce Confagricoltura in una nota – è in vigore il decreto legislativo numero 32 del 2 febbraio 2021 che fissa le regole per i controlli ufficiali in materia di alimenti e sicurezza alimentare. Per alcune tipologie produttive, quali macelli e impianti di sezionamento carni, per esempio, la tariffa di controllo è stabilita in rapporto alla reale entità produttiva, mentre per altre tipologie, quali per esempio le cantine, sono previsti importi forfettari annui che variano a seconda del livello di rischio (basso, medio o alto) calcolato per ciascun stabilimento dall’Azienda Sanitaria Locale (ASL) a seguito del controllo ufficiale. In base alle disposizioni di legge, al fine del calcolo della tariffazione per l’anno 2022, le ditte devono inviare all’Asl entro il mese di gennaio 2022 un’autodichiarazione con le informazioni riferite all’anno 2021. Sulla base dei dati trasmessi l’ASL applicherà la tariffa in base al livello di rischio calcolato, riferito all’anno in corso ed emetterà la richiesta di pagamento entro il 31 marzo 2022.

Con la normativa precedentemente in vigore – spiega Confagricoltura –  la maggior parte delle aziende agricole produttrici di vino era stata esclusa dall’autofinanziamento dei controlli ufficiali sugli alimenti; in base alle nuove disposizioni le aziende produttrici di vino ricadono nella produzione di bevande alcoliche, per le quali non è prevista l’esclusione della produzione primaria.

Le Regioni non hanno ancora stabilito i criteri per la definizione delle tariffe per l’autofinanziamento dei controlli ufficiali sugli alimenti. Riteniamo  che sia indispensabile rendere omogenee le tariffe – dichiara il presidente di Confagricoltura Piemonte – al fine di evitare discriminazioni tra i diversi operatori, ma i tempi ristretti non consentono di raggiungere l’obiettivo entro il 31 gennaio 2022. Per questo la proroga dei termini darebbe modo alle Regioni di confrontarsi e di diramare disposizioni puntuali alle Asl per assicurare un’equa applicazione del provvedimento”.

 

Agricoltura100, un’azienda di Caluso sul podio nazionale

 

 

Tra i premiati del concorso di Reale Mutua e Confagricoltura i fratelli Paolo e Lorenzo Robiola

 

 

C’è anche un’azienda torinese, la Società Agricola dei Fratelli Robiola di Caluso, sul podio di Agricoltura100, l’iniziativa di Reale Mutua e Confagricoltura nata nel 2020 e volta a promuovere il contributo dell’agricoltura alla crescita sostenibile e al rilancio del Paese, che misura il livello di sostenibilità dell’impresa considerando il numero e l’intensità delle iniziative adottate in tutte le aree produttive.

Il rapporto di Agricoltura100, realizzato da Innovation Team (società del Gruppo Cerved) ha preso in esame 2.162 imprese (+16,9% rispetto a quelle della prima edizione) sull’universo delle circa 715 mila imprese agricole attive iscritte alle Camere di Commercio, applicando coefficienti basati su tre variabili: area geografica, dimensione aziendale, specializzazione produttiva.

Il modello di scoring, elaborando ben 234 variabili, attribuisce a ogni impresa che ha partecipato all’indagine un punteggio su scala da 0 a 100, l’Indice AGRIcoltura100, che misura il livello generale di sostenibilità dell’impresa. Confluiscono in questo punteggio quattro indici parziali, relativi ad altrettante aree di sostenibilità ESGD: sostenibilità ambientale (E), sostenibilità sociale (S), gestione dei rischi e delle relazioni (G) e qualità dello sviluppo (D).

Il rapporto è stato presentato questa mattina (1 febbraio) a Roma, al Museo dell’Ara Pacis, al ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, con il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, il direttore generale di Reale Mutua Luca Filippone e il consigliere d’amministrazione della società assicuratrice torinese, il chivassese Vittorio Viora.

Terza in classifica generale di Agricoltura100 si è posizionata la Società Agricola F.lli Robiola Paolo e Lorenzo di Caluso (Torino), specializzata in coltivazioni foraggere e cerealicole, con allevamento di vacche da latte di razza pezzata rossa.

I fratelli Paolo e Lorenzo Robiola, di 38 e trent’anni, con le loro famiglie conducono un’azienda agricola biologica e biodinamica, praticando l’allevamento bovino allo stato semi brado: complessivamente allevano 500 animali, di cui 200 in lattazione, su circa 200 ettari di terreno. In azienda hanno introdotto, nel pieno rispetto dell’ambiente, innovazioni tecnologiche con l’uso dell’intelligenza artificiale, coniugando modernità e tradizione. Grazie alla collaborazione con l’Università di Torino hanno praticamente eliminato l’uso di concentrati dalla razione alimentare delle bovine, sostituendoli con  foraggi di qualità; le macchine operano sotto controllo GPS da remoto e gli effluenti zootecnici vengono distribuiti degli strumenti a basso impatto ambientale. Il latte prodotto viene commercializzato attraverso un’apposita filiera, che consente di valorizzare il lavoro svolto, garantendo anche la sostenibilità economica degli investimenti.

La sostenibilità e l’innovazione sono fortemente connesse – ha dichiarato Tommaso Visca, presidente di Confagricoltura Torino, complimentandosi con i giovani calusiesi – e le misure volute da Confagricoltura per il rinnovamento tecnologico del settore primario stanno accompagnando con successo le imprese agricole verso una maggiore competitività anche sul fronte della sostenibilità ambientale. Confagricoltura e Reale Mutua – ha aggiunto Visca –   con sostengono il processo di queste nuove giovani aziende che dimostrano come si possa svolgere in modo moderno e sostenibile uno dei mestieri maggiormente ancorati alla nostra tradizione”.

IED, workshop immersivo ad alta quota

MASTER IN TRANSPORTATION DESIGN

Gli studenti dell’ultimo anno del Master in Transportation Design a.a.20/21 di IED Torino, alle prese con le ultime fasi del progetto di Tesi in collaborazione con Alpine, sono stati protagonisti di un workshop d’eccezione.

 

A più di duemila metri di altitudine, simulato un inconsueto design center in cui sperimentare interazioni e sinergie di idee, per ideare un SUV Alpine in piena sintonia col paesaggio circostante.

L’Istituto Europeo di Design, conl’intento di valorizzare l’esperienza formativa dei 28 studenti dell’ultimo anno del Master biennale in Transportation Design IED Torino a.a.2020/21, ha organizzato un workshop immersivo, acme del percorso di studi, per dar loro la possibilità di condividere idee creative, di sperimentare sul campo il concetto di skills transversality e di lavorare in team, fuori dall’ambiente del tipico design center.

Il workshop si è svolto  giovedì 3 febbraio, in Alta Val Susa, sopra Sauze d’Oulx, presso il rifugio La Marmotta, Partner del Progetto. La suggestiva location, situata a 2.420 metri di altitudine, ha una splendida vista sulle montagne ed è completamente immersa nel paesaggio naturale circostante, a pochi metri dalle vette e lontano da ogni centro abitato. Il rifugio, che reinterpreta la tradizione alpina delle abitazioni in pietra e legno in chiave contemporanea, ha favorito l’attività del workshop, dedicato al brand Alpine, già Partner del Progetto di Tesi del Master, nella progettazione di un Crossoveroff the track”: agli studenti, infatti, è stato chiesto di cimentarsi in un esercizio di stile per reinterpretare, in chiave off-road, lo spirito della Casa automobilistica francese, finora mai declinato in una simile tipologia di veicolo.

Lontano dall’universo cui sono soliti lavorare quotidianamente, gli studenti, provenienti da tutto il mondo, hanno riscoperto , in quota, l’emozione di utilizzare gli strumenti tradizionali della progettazione, realizzando gli sketches previsti dal workshop con matite, markers e blocchi di carta da disegno.

Sono stati accompagnati e guidati, in questa esperienza, dal team IEDformato da Michele Albera, Coordinatore del Master, Masato Inoue, Coordinatore del Progetto di Tesi del Master, Riccardo Balbo, Direttore Accademico IED e Paola Zini, Direttore IED Torino.

Sponsor tecnico del progetto il brand Kappa, che equipaggia gli studenti con dei Mountain Kit, accompagnandoli nella loro giornata in alta quota.

 

Immagini Pepe Fotografia Torino

Bonus casa, gli artigiani: troppe incertezze

/

Nuova stretta del Governo contro bonus casa e Superbonus 110%: crediti cedibili solo una volta. Aziende in difficoltà e protesta delle imprese edili e dell’impiantistica.

 Felici (Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte): “Aziende costrette a rivedere contratti con conseguente aumento dei contenziosi. Le continue modifiche delle norme, la retroattività e l’aumento della burocrazia creano confusione e incertezza sul mercato della riqualificazione degli immobili”.

In Piemonte (al 31 agosto 2021): 2.369 edifici, 369,9 milioni di euro di investimenti ammessi a detrazione

 

“Continui cambiamenti al funzionamento del Superbonus creano una incertezza tale nelle regole da scoraggiare il mercato del Piemonte. Le nostre imprese sono serie e operano in correttezza. Non possono venire penalizzate da pochi che si comportano fuori dalle leggi”. Questo il commento di Giorgio Felici Presidente di Confartigianato Piemonte che, a fronte della novità introdotta nel Decreto ‘Sostegni ter’ approvato dal Consiglio dei Ministri dà voce alle migliaia di imprese artigiane edili alle prese in questo periodo con cantieri realizzati con il Superbonus.

“Giusto l’obiettivo di contrastare le frodi – sottolinea Felici – ma non si possono colpire continuamente migliaia di cittadini e di imprese corrette impegnate in interventi di riqualificazione energetica e sismica, che ora dovranno necessariamente rivedere le condizioni contrattuali con i proprietari, generando migliaia di contenziosi e un blocco del mercato. E per fortuna che doveva essere un Decreto Sostegni!”.

Un recente rapporto annuale dell’Enea Italia ha certificato che per effetto dei meccanismi di detrazione fiscale negli ultimi 15 anni nel nostro Paese sono stati investiti oltre 53 miliardi di euro, (45 miliardi al 2020 con l’ecobonus 65% e più di 8 miliardi per interventi già realizzati con il superecobonus 110%).

“La ripresa in atto quindi – afferma Felici – è decisamnete trainata dalle costruzioni che diventano tassello fondamentale per la sostenibilità del debito pubblico”.

In Piemonte il Sistema Casa offre lavoro a oltre 81.422 imprese (oltre la metà riguardano l’edilizia) di cui il 48,9% artigiane (39.800 realtà), che impiegano oltre 170mila addetti.

In base agli ultimi dati della Camera di Commercio, emerge che nel 2021 in Piemonte sono nate 24.958 nuove aziende edili. Il balzo è del +19,2% rispetto alle 20.942 nuove iscrizioni registrate nel corso del 2020.

Inoltre, sono 2.369 edifici e 369,9 milioni di euro di investimenti ammessi a detrazione: sono i numeri del Piemonte del Superbonus 110%, resi noti dal report dell’Enea e del Ministero per la Transizione ecologica, (31 agosto 2021).

“Non è possibile – prosegue Felici – che di fronte a questi numeri il Governo risponda sempre con qualche nuova norma che genera confusione e ferma i cantieri. Non è questo il sistema per frenare abusi e irregolarità. Contro le frodi, abbiamo chiesto da tempo regole chiare per evitare speculazioni, come l’introduzione di prezzari di riferimento per tutti i bonus e un sistema di qualificazione delle imprese, visto il recente proliferare di operatori improvvisati.  Ma finora, al di là di qualche buon proposito, si è fatto poco, mentre in questo modo si colpiscono le imprese serie”.

“Ormai passiamo più tempo a intercettare e capire le nuove regole – commenta Enzo Tanino, Presidente di Confartigianato Piemonte edilizia – a districarci nella burocrazia e a spiegare le novità ai clienti rispetto ad aprire cantieri, riqualificare immobili, far lavorare le imprese e a creare nuova economia. Siamo molto preoccupati per l’ennesimo cambio di rotta del Governo su bonus casa e Superbonus tracciata nella bozza del decreto; vincolare la possibilità di cessione ad un unico passaggio renderà molto più difficile ed oneroso sia monetizzare direttamente il beneficio fiscale derivante dagli interventi agevolati che coinvolgere i nostri fornitori nel ritiro del credito”.

 

“Le continue modifiche al funzionamento del Superbonus e di tutti gli altri bonus casa – conclude Tanino – creano profonde incertezze tali da scoraggiare un mercato importante come quello dell’edilizia e dell’impiantistica del Piemonte che stava crescendo in modo solido e sensibile (vedi ultimi dati della Camera di Commercio). Le nostre imprese sono serie e operano in correttezza e non accettiamo che vengano penalizzate da pochi che si comportano fuori dalle leggi”.

Confagricoltura sulla Psa: prioritario contenere l’area infetta

Al webinar organizzato da Confagricoltura con l’assessore Icardi i dirigenti della Sanità Veterinaria regionale annunciano che nelle prossime settimane l’Unione Europea ispezionerà il Piemonte per verificare la gestione dell’emergenza. Gli allevatori chiedono di creare il vuoto sanitario e di avviare al più presto l’abbattimento dei cinghiali

 

Piena collaborazione degli agricoltori per mantenere l’emergenza sanitaria all’interno della zona infetta, rafforzando tutte le iniziative di biosicurezza degli allevamenti per uscire al più presto dall’emergenza sanitaria: sono queste le gli impegni che si è assunta Confagricoltura Piemonte nel webinar con l’assessore regionale alla sanità Luigi Icardi, il direttore dei servizi veterinari della Regione Bartolomeo Griglio e il commissario per l’emergenza peste suina in provincia di Alessandria Giorgio Sapino.

Nell’incontro online che si è svolto ieri (1 febbraio) il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia – intervenuto all’incontro con il presidente nazionale degli allevatori di suini di Confagricoltura Rudy Milani, il direttore regionale dell’organizzazione Ercole Zuccaro e i direttori di Alessandria Cristina Bagnasco, di Asti Mariagrazia Baravalle e di Cuneo Roberto Abellonio –  ha sottolineato la ferma volontà degli allevatori di adottare “tutte le azioni necessarie per assicurare la piena ripresa delle attività produttive, che nel nostro Paese rappresentano un volume di 100.000 suini macellati alla settimana. Un patrimonio basilare per l’ economia agricola regionale – ha aggiunto Allasia –  che conta su oltre 1.300.000 suini, allevati prevalentemente in provincia di Cuneo”.

Attualmente – ricorda Confagricoltura – ci sono 8.000 suini nell’area infetta, individuata in 78 comuni della provincia di Alessandria, che complessivamente conta su 29.000 capi allevati; altri 190.000 suini sono presenti nelle stalle in provincia di Torino e 931.000 in provincia di Cuneo, dei quali 500.000 nel raggio di 15 chilometri da Fossano.

I numeri degli allevamenti cuneesi  – hanno sottolineato gli allevatori di Confagricoltura che hanno partecipato al webinar – fanno sì che sia indispensabile evitare che l’epidemia si estenda; per questo è necessario procedere al più presto, seppur a malincuore, all’abbattimento forzoso di tutti i suini allevati nell’area infetta in provincia di Alessandria.

“D’intesa con la Regione Piemonte – ha dichiarato Allasia – chiederemo al governo di poter utilizzare i fondi stanziati sul decreto Sostegni-Ter, che ammontano complessivamente a 50 milioni di euro per il comparto suinicolo, per ristorare gli allevatori dalla perdita di reddito e per creare al più presto un vuoto sanitario che ci preservi dalla diffusione dell’epidemia. Contemporaneamente siamo tornati da sollecitare alla Regione – ha rimarcato il presidente di Confagricoltura Piemonte – la definizione di un piano di depopolamento dei cinghiali, che dovrà essere avviato al più presto, non appena conclusa l’azione di monitoraggio, per ripristinare un equilibrio ambientale adeguato, anche per quanto riguarda la tutela della biodiversità”.

Nelle prossime settimane – hanno annunciato i dirigenti della Sanità regionale che sono intervenuti al webinar organizzato Confagricoltura – il Piemonte riceverà la visita dei funzionari dell’Unione Europea che dovranno verificare la gestione dell’emergenza peste suina. Concluso il monitoraggio si tratterà di recintare l’aria infetta, operazione in parte agevolata dalle barriere già esistenti costituite dalle recinzioni autostradali, per circoscrivere fisicamente la zona infetta e poter procedere con l’abbattimento dei cinghiali dentro e fuori l’area interessata.

 

Se Draghi moltiplica i pani e i pesci

A cura di lineaitaliapiemonte.it

Di Marco Corrini

Dopo un anno (il 2020) di blocco totale dell’economia, un corposo aumento del Pil non é miracoloso ma é fisiologico. Tuttavia anche col “miracoloso” +6,2% del 2021, l’Italia perde il confronto con le altre principali economie del mondo. E per quanto riguarda l’entusiasmo con cui si guarda ai dati relativi all’occupazione, va precisato che se, per paradosso, la forza lavoro diminuisce più del calo degli occupati, il tasso di occupazione sale, malgrado il numero dei lavoratori effettivamente occupati nella realtà dei numeri diminuisca…

Continua a leggere:

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2022/02/02/leggi-notizia/argomenti/messaggi-in-bottiglia/articolo/se-draghi-moltiplica-i-pani-e-i-pesci-di-marco-corrini.html