ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 257

Exclusive Brands Torino si racconta all’Expo Dubai

La Rete di aziende di alta gamma Made in Italy dedica un talk show al tema della sostenibilità

Exclusive Brands Torino, la prima rete di aziende di alta gamma Made in Italy nata nel 2011 e promossa dall’Unione Industriali Torino, nell’ambito della collaborazione in essere con il Pavillon de Monaco, di cui è Partenaire Officiel a Expo 2020 Dubai, ha scelto di essere presente seppur non fisicamente con un appuntamento online calendarizzato nella giornata di giovedì 17 febbraio.

In particolare è stata organizzata una Conferenza Stampa istituzionale che verrà trasmessa sul canale YouTube della Rete alle ore 15 del 17 febbraio, durante la quale il Presidente di Exclusive Brands Torino Paolo Pininfarina e il Vicepresidente Paola Bertoldo illustreranno la mission e le peculiarità della Rete e racconteranno i termini della collaborazione con il Pavillon de Monaco. Presenzierà in collegamento per un breve saluto anche Albert Croesi, Commissario Generale Pavillon de Monaco.

Modera l’incontro Giulia Pescara dell’Unione Industriali Torino.

A seguire sarà trasmesso un Talk Show durante il quale alcuni dei membri della Rete converseranno sull’argomento “sostenibilità” – introdotto da Dario Casalini di Oscalito, autore del libro “Vestire buono, pulito e giusto. Per tornare a una moda sostenibile” – e su come questo tema possa rappresentare un elemento unificante anche per attività produttive diverse e apparentemente distanti, quali food, design e tecnologia e fashion.

I partecipanti del Talk saranno per il settore food Umberto Trombetta di Costadoro e Stefano Borromeo di Galup, per il settore tecnologia e design Paolo Pininfarina di Pininfarina, Alberto Parini di Arti Grafiche Parini, per il settore fashion Alessandra Girardi di Vanni Occhiali e Paola Bertoldo de l’Opificio.

All’interno del Pavillon de Monaco, dove Exclusive Brands Torino è presente dal 1° ottobre 2021 fino al 31 marzo 2022, l’evento verrà trasmesso in real time sui monitor dedicati. Continuerà inoltre fino alla fine della fiera l’esposizione della Limited Edition composta da 14 prodotti, creata appositamente per celebrare questa partnership a seguito della sigla dell’accordo avvenuta nel 2019.

Appuntamento a giovedì 17 febbraio alle ore 15 (ora italiana) sul canale YT:

https://www.youtube.com/channel/UCaa8m8TyxgnS75_VQqpwejA

I contenuti della Conferenza Stampa e del Talk Show saranno anche disponibili on demand dopo la première su:

https://www.exclusivebrandstorino.com/it/

https://www.instagram.com/exclusive_brands_torino/

https://www.facebook.com/exclusivebrandstorino

Percorsi formativi a chi assiste carcerati psichiatrici

L’audizione della Commissione Sanità regionale  (presieduta da Alessandro Stecco) sulla sanità in carcere è stata dedicata  alla salute psichiatrica dei detenuti. Durante gli interventi tutti gli esperti intervenuti sono stati concordi sull’esigenza di costruire percorsi specifici di formazione professionale sia per i medici e gli infermieri che operano dentro il carcere, sia per gli agenti di polizia penitenziaria che si trovano a contatto con i detenuti psichiatrici.

Il garante regionale dei detenuti, Bruno Mellano, ha tracciato una panoramica della situazione generale che vede la Regione (responsabile della sanità anche in carcere) rapportarsi necessariamente con le istituzioni deputate alla sorveglianza dei detenuti: “Ci sono circa quattromila detenuti nelle tredici carceri piemontesi che vengono trattati in maniera differente perché le situazioni strutturali sono molto diverse nei vari istituti. Mancano i medici specialisti interni e quindi spesso è necessario trasferire i detenuti in ospedale per le visite, con notevole impiego di scorte. Dovremmo puntare su un adeguamento tecnologico che permetta per esempio la telemedicina”.
Il dottor Roberto Testi, medico legale responsabile della Sanità penitenziaria dell’Asl di Torino (a cui fa riferimento il carcere delle Vallette), ha parlato del SAI (struttura per l’assistenza intensiva) e del Sestante (reparto psichiatrico) all’interno del carcere di Torino. “Il Sai dovrebbe essere un piccolo ospedale all’interno del carcere ma non è così. Spesso si ricorre a ricoveri esterni perché non ci sono le strumentazioni necessarie per le diagnosi, inoltre i concorsi per i medici che servirebbero vanno deserti. Il Sestante – nato come progetto di eccellenza – adesso è chiuso perché deve essere ristrutturato”. Anche la dottoressa Patrizia Vaschetto ha parlato del Sestante (struttura di cui è la responsabile): “Alcuni detenuti-pazienti non hanno la diagnosi psichiatrica e il reparto dovrebbe servire proprio come punto di osservazione in vista della diagnosi, ma non si sono abbastanza medici disponibili”.
Nel suo intervento la dottoressa Adele Starita, magistrato del Tribunale di Sorveglianza di Vercelli, ha messo l’accento sulle difficoltà di comunicazione tra le Asl e le strutture della Giustizia, la necessità di aumentare le strutture specifiche che si occupano di psichiatria dentro il carcere e le ore di presenza dei medici specialisti: “La sola struttura del Sestante di Torino non basta per tutto il territorio piemontese, ce ne vorrebbe almeno un’altra. I detenuti psichiatrici stanno aumentando ma c’è una carenza cronica di strutture terapeutiche sul territorio per cui non si possono fare uscire dal carcere i detenuti psichiatrici che ne avrebbero bisogno. Non ci sono infatti strutture che possano seguirli con le dovute misure di sicurezza”. Infine, ha presentato una breve panoramica della situazione dei detenuti psichiatrici in Piemonte: “A Fossano non sono segnalate criticità. A Cuneo i soggetti psichiatrici sono gestiti da due medici ma mancano specialisti interni e quindi sono necessarie le visite esterne. Il carcere di Saluzzo (struttura di alta sicurezza) per lo stesso motivo ha bisogno di scorte aggiuntive: ci vogliono sei agenti per ogni scorta. Inoltre negli ospedali spesso non ci sono sale di attesa separate per i detenuti”.
Al termine dell’audizione sono intervenuti per chiedere chiarimenti i consiglieri: Sara Zambaia (Lega), Marco Grimaldi (Luv), Domenico Rossi (Pd), Francesca Frediani (M4o).

 

Il Piemonte sfida “Rimbambiden” e porta in Cina e Russia l’arredo e il design delle aziende subalpine

A cura di Electomagazine

A Torino si nasconde una quinta colonna del satana cinosovietico.

E pazienza se l’Urss non c’è più da decenni. Se Rimbambiden si accorge dell’iniziativa del rettore del Politecnico, Guido Saracco, manda i bombardieri sul capoluogo subalpino.

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L’importanza di trasmettere l’Italian Style, mercoledì a Parlaconme

Nella puntata di mercoledì 16 febbraio  condotta da Simona Riccio

“Foodies and Food mania… l’importanza di trasmettere l’Italian Style in Italia e nel mondo” rappresenta la tematica della puntata che andrà in onda mercoledì 16 febbraio dalle 18 alle 19 sulla radio web Radiovidanetwork condotta da Simona Riccio, founder della trasmissione e Social Media Marketing Manager del CAAT.
Tre gli ospiti della trasmissione, che lavorano in Italia, ma attivi anche all’estero, Benedetta e Valeria Bianchini, Foodie Sisters Italy, Local Aromas, e Andrea Pavia, responsabile commerciale e Vicesegretario della Camera di Commercio Italiana del Perù.
Andrea è già stato ospite della radio durante la kermesse della Fiera del Peperone di Carmagnola e ora lo è nuovamente per supportare le attività delle Foodie Sisters, con le quali collabora come Camera Estera.
Durante la trasmissione verrà messa in luce anche l’importanza di una corretta comunicazione delle eccellenze italiana di cui è ricco il nostro Paese.
Il core business di Benedetta e Valeria consiste nel raccontare il life style italiano nel mondo. Life style per loro significa narrare la storia dei prodotti italiani e le modalità in cui vengano cucinati nella nostra penisola per poterli far conoscere nel migliore dei modi alle persone. Per questo motivo durante la pandemia, attraverso vari canali, hanno realizzato molti video a disposizione dei clienti, che avevano la possibilità di usufruirne in qualunque momento del giorno e della notte.
Attraverso il web si può, infatti, comunicare il vero valore del prodotto, quello che attrae e emoziona, che invoglia il consumatore, al fine di indurlo ad acquistarne uno anziché un altro.
La conduttrice della trasmissione, Simona Riccio, è convinta che l’Italian Sounding non verrà mai sconfitto ma, come avevano fatto emergere il Presidente Coldiretti Ettore Prandini e Gianmario Centinaio, Sottosegretario al Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, risulta fondamentale comunicare l’intera filiera agroalimentare senza saltare neanche un anello, facendo comprendere la differenza tra il prodotto veramente italiano e quello che non lo è.

Andrea Pavia durante il suo intervento farà emergere anche la problematica della mancanza di comunicazione da parte delle ditte esportatrici che si trovano a vendere un prodotto che, spesso, non riesce ad essere adeguatamente compreso.
La trasmissione verrà trasmessa in diretta web Radio da Radiovidanetwork sul sito www.vidanetwork.it e tramite app Radio Vida Network.
Sarà possibile seguire la puntata il giorno dopo, senza interruzioni, sul sito www.parlaconmeofficial.it

Mara Martellotta

Casa, Nuvola Lavazza fa crescere prezzi in zona fino a +25%

Fiaip Torino: “Riqualificazioni salvano quartieri e mercato immobiliare”

Riqualificare o valorizzare un quartiere, una zona, oltre migliorare la vita dei suoi abitanti, aiuta anche il mercato immobiliare, sia in termini di compravendite sia per i valori. “C’è una relazione diretta tra un’opera di rigenerazione urbana e la ripresa del quartiere in cui si inserisce. L’andamento immobiliare diventa una cartina di tornasole degli effetti benefici sul tessuto cittadino e sociale. Un impatto di cui si può avere contezza dopo un paio d’anni”, spiega Claudia Gallipolipresidente di Fiaip Torino (Federazione italiana agenti immobiliari).

La realizzazione della Nuvola Lavazza è un chiaro esempio di come un importante intervento di recupero edilizio può dare il via a un generale processo ‘a caduta’ di riqualificazione dell’area circostante. Il nuovo centro direzionale Lavazza è infatti diventato motore di rilancio del valore commerciale degli immobili nel crocevia di arterie che da lì si snodano.

PREZZI

Nel raggio di 200 metri dalla Nuvola, l’incremento di valore degli immobili ha avuto rialzi anche del 25%”. Una percentuale che gradualmente diminuisce allontanandosi dall’isolato. Infatti a 500 metri dalla sede il rialzo negli ultimi due anni si attesta su una media del 15%”, commenta Corrado Portuesi, affiliato Fiaip che opera nella zona da circa 30 anni.

“Per esempio – spiega Portuesi – un bilocale di 50 metri quadri a 200 metri dalla Nuvola verso via Parma e via Alessandria, nel 2019 costava 30mila euro, mentre nel 2021 ha toccato il prezzo di 45mila euro, con un exploit del 25%. In corso Novara angolo via Bologna a poco più di 500 metri dalla nuova sede dell’azienda, un appartamento di 80 metri quadri nel 2019 costava 75mila euro, oggi 100mila con un incremento del 17%”. Più ci si allontana dal punto gravitazionale più l’impatto si riduce, per esempio “alcuni stabili in corso Palermo, essendo questa un’arteria di collegamento, vedono un aumento del 7% in due anni”, aggiunge.

Nei palazzi riqualificati di fronte alla Nuvola “l’aumento è molto più consistente – sottolinea l’affiliato Fiaip – in largo Brescia un alloggio di 50 metri quadri, prima dell’insediamento del Polo Lavazza, costava circa 35mila euro, oggi con la ristrutturazione sia dello stabile sia dell’alloggio, arriva a 55mila euro, passando da 700 euro al metro agli attuali 1.100”.

COMPRAVENDITE

Nel contempo anche la richiesta è aumentata nel raggio di 500 metri lineari dalla Nuvola Lavazza: “Dal 2019 a 2021 la domanda è crescita tra il 20 il 30% – commenta -. L’offerta al contrario sta gradualmente scendendo nell’area adiacente la Nuvola. Questo fa sì che la domanda tenda ad allargarsi. Anche se, più ci si allontana, più i valori e la richiesta vanno a decrescere entrando in contatto con altri isolati e quartieri”.

 “L’idea di scegliere una zona un po’ depressa della città per installare la sede di un grande gruppo – aggiunge la presidente Gallipoli – dovrebbe essere ripresa dal Comune con l’individuazione delle aree disponibili e specifici bandi nazionali e internazionali, che porterebbero a Torino non solo lavoro e occupazione ma aiuterebbero anche a ricucire il tessuto cittadino laddove è più lacerato”.

VALORI AL METRO QUADRO

“Bisogna tenere ben presente che si tratta di aree molto diversificate al loro interno e la definizione del prezzo è sempre data da un insieme di variabili, che vanno dalle caratteristiche della singola via, allo stato del palazzo e dell’alloggio stesso”, precisa la presidente Fiaip.
La Nuvola infatti si posiziona a cavallo di due quartieri, Regio Parco e Aurora, aree caratterizzate da valori di mercato complessivamente differenti. Da una parte, Regio Parco vanta l’influenza positiva del Campus Einaudi; dall’altra, Aurora sconta l’alto grado di insicurezza della vicina Barriera di Milano.
Dunque, “Se le oscillazioni percentuali per entrambe le aree sono complessivamente importanti entro il mezzo chilometro, occorre però precisare che i prezzi al metro quadro sono molto diversi tra loro – sottolinea Gallipoli -. Regio parco sud nel 2020 ha segnato un prezzo medio al metro quadro di 1.713 euro, mentre Aurora di 984 euro al metro quadro”.

Foto: AndreaGuermani

Una maggiore tutela per gli animali d’affezione

Dopo trent’anni dalla sua emanazione, è evidente la necessità di apporre alcuni correttivi a una legge importante come la 281/91 – in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo – testimoniata dal verificarsi ancora di carenze applicative e di problemi irrisolti in quasi ogni regione.

È quanto è emerso in occasione del convegno in videoconferenza promosso e organizzato dall’ufficio del Garante regionale per i diritti degli animali.

Ai lavori è intervenuto il presidente della Giunta regionale Alberto Cirio: “Il Piemonte è una Regione all’avanguardia per quanto riguarda la prevenzione del randagismo e la tutela degli animali”. Ha quindi anticipato che la Regione a breve interverrà con uno specifico provvedimento per la gestione della custodia dei cani con la catena.

“Fra le problematiche da risolvere c’è quella delle convenzioni al ribasso fino a livelli incompatibili, stipulate per la gestione dei canili e dei rifugi per gli animali, allo scopo di garantire il rispetto delle condizioni degli animali, e un’altra criticità è quella del controllo di queste strutture, laddove i Comuni attuano convenzioni con privati cittadini. Inoltre si è diffusa l’abitudine di acquistare animali per vie non controllate sostenendo di fatto traffici di cani provenienti da paesi esteri in assenza di controlli a tutela della salute dei cani” ha sottolineato più volte il Garante Enrico Moriconi.

Il convegno, moderato dalla giornalista Rosalba Nattero di “Sos Gaia”, ha voluto fare luce sulla situazione e lanciare una proposta per il futuro.

La consigliera nazionale dell’Enpa Anna Maria Procacci (Ente nazionale Protezione animali), al tempo deputata firmataria della legge 281, ha spiegato come in quegli anni si sia potuti arrivare ad una legislazione così evoluta per l’epoca, che imponeva di non uccidere i cani randagi o vaganti.

Ilaria Innocenti della Lav (Lega Anti vivisezione)  e Cristina Cellerino veterinaria dell’ Asl Città di Torino, hanno illustrato la situazione generale italiana e piemontese per quanto riguarda i cani identificati, i canili presenti, gli animali nei canili e le problematiche del commercio internazionale dei cuccioli che sovente si svolge tramite contatti su internet.

Con gli interventi di Sara Turetta, presidente e fondatrice di Save the Dogs, e di Alessandro Ricciuti, presidente di Animal Law, il convegno ha approfondito altre problematiche specifiche come i ritardi nel controllo della popolazione canina in alcune regioni, le strutture con gran numero di ospiti e i principali esiti delle vicende giudiziarie.

Marco Francone, responsabile torinese della Lav, ha infine cercato di individuare alcuni punti programmatici che dovrebbero essere considerati per una modifica legislativa sia a livello nazionale sia locale.

Fuori dal letargo

IL PUNTASPILLI di Luca Martina 

 

La tensione tra la Russia e la NATO è elevatissima e non sappiamo se questo porterà o meno nei prossimi giorni all’esplosione di un conflitto in Ucraina (dove, dall’annessione russa della Crimea, nel 2014, sono già morte 14.000 persone, tra le quali 3.000 civili, negli scontri tra i separatisti ucraini ad oriente, nel Donbass, e l’esercito).

La ricerca i Mosca di una linea comune con la Cina, per creare una alternativa alla NATO, è sempre più evidente e dovremo convivere a lungo con quello che si profila essere come una nuova versione, in salsa sino-russa, del bipolarismo di matrice sovietica.

Quello che però ritengo possa essere interessante esaminare qui brevemente è l’importanza che riveste il Paese, guidato dal 2012 dal presidente Putin, nel settore delle materie prime.

In ambito energetico, ad esempio, ben il 31% dei consumi di gas europei (esclusa la Turchia) arrivano da forniture russe (ne ho parlato qui https://iltorinese.it/2022/01/11/la-roulette-russa/ ).

Per essere chiari, non si tratta solo del gas e del petrolio, moltissimo se ne è discusso negli ultimi mesi, e del quale la Russia detiene rispettivamente un sesto ed un decimo della produzione globale.

La maggiore dipendenza dalle forniture di Mosca è infatti quella del palladio, con il 37% delle estrazioni mondiali.

Il palladio è il metallo più costoso (più dell’oro e del platino) ed è utilizzato principalmente (per l’85%) dall’industria automobilistica (per i convertitori catalitici degli impianti di scarico) che si trova già ora a fare fronte a prezzi in forte rialzo.

Le vetture elettriche risolverebbero il problema, ma è evidente che il parco auto dei prossimi anni sarà ancora composto principalmente dai motori termici o ibridi (entrambi hanno bisogno del metallo prezioso).

Rimanendo nell’ambito dei metalli preziosi, dal sottosuolo russo proviene anche il 10% di oro e platino (anch’esso utilizzato principalmente dal settore auto).

Ci sono poi gli altri metalli e leghe industriali (nickel, alluminio, ferro, rame, piombo, cobalto) dove l’importanza delle forniture russe è inferiore ma comunque rilevante, specie in un momento di elevata domanda (dovuta alla ripresa economica mondiale seguita alla recessione della prima parte del 2020) quale quello attuale.

L’orso (l’animale simbolo della Russia) è uscito dal letargo affamato e deciso a riconquistare quello che ritiene essere il proprio territorio (perso velocemente all’indomani la caduta del muro di Berlino).

Vengono alla mente le parole della scrittrice Margaret Atwood “Il modo migliore per essere gentili con gli orsi non deve essere molto vicino a loro.”.

 

PNRR: una bussola per ottenere i fondi a portata di click

E’ ora a portata di click la Guida all’Europrogettazione (www.guidaeuroprogettazione.eu), una innovativa “bussola” digitale e gratuita – promossa e ideata dalla Fondazione CRT con l’adesione di Acri e di altre sette Fondazioni italiane (Fondazione Cariplo e le Fondazioni CR Bolzano, Cuneo, Firenze, Perugia, Verona, Trento e Rovereto) – che permette al Terzo Settore, agli Enti locali, alle imprese e ai cittadini di orientarsi tra i fondi UE e tra le opportunità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che vale per l’Italia oltre 220 miliardi di euro: una dotazione finanziaria “a termine” per il rilancio, che richiede capacità e velocità di progettazione.

Uno strumento che potrebbe rivelarsi quanto mai utile in un Paese che figura tradizionalmente agli ultimi posti in Europa per capacità di utilizzo dei Fondi europei.
I fondi del PNRR sono vincolati infatti a tempi di esecuzione particolarmente stretti: i fondi dovranno essere impegnati per il 70% entro la fine del 2022, per il restante 30% entro la fine del 2023 ed effettivamente spesi entro la fine del 2026.

“Il PNRR è un’opportunità storica, purché la si sappia valorizzare e utilizzare al meglio, per far evolvere il Paese verso un modello economico-sociale più competitivo, innovativo, sostenibile, equo ed inclusivo – affermano il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia e il Segretario Generale Massimo Lapucci –. Le Fondazioni, tra cui Fondazione CRT, si candidano ad essere attori attivi in questo processo, mettendo in campo risorse, progettualità e strumenti innovativi come la Guida all’Europrogettazione, che accrescono il ‘capitale’ di conoscenze, capacità e relazioni per il presente e il futuro della Next Generation EU”.

La Guida all’Europrogettazione offre le informazioni-chiave sul PNRR in modo semplice e sintetico: una sezione sempre aggiornata sulle news (www.guidaeuroprogettazione.eu/pnrr-e-recovery-instrument/) legate a PNRR e Recovery Instrument, e un “cruscotto” (www.guidaeuroprogettazione.eu/guida/programmi-comunitari/dispositivo-ripresa-resilienza/) con accesso diretto alle pagine relative a pianificazione, monitoraggio, avanzamento dei bandi e delle scadenze per ciascuna delle misure e delle componenti del PNRR. Uno strumento “ongoing” aggiornato a mano a mano che saranno disponibili informazioni più specifiche e strutturate sulla pianificazione dei fondi PNRR a livello regionale, territoriale e locale. La Guida dispone, inoltre, di un’intera sezione dedicata al processo di progettazione, con un excursus sugli strumenti e gli aspetti operativi per strutturare un buon progetto (con esempi pratici): un supporto utile per i beneficiari e per gli enti locali e territoriali che avranno un ruolo di primo piano nella gestione delle risorse del Piano (si stima che gestiranno circa il 35% delle risorse del PNRR, corrispondenti a 66,4 miliardi di euro).
IL PNRR. Ammonta a 191,5 miliardi di euro, cui si aggiungono 30,6 miliardi di Piano Complementare (PC) finanziato dallo Stato italiano, per un totale di 222,1 miliardi di euro.

Il Dispositivo per la ripresa e la resilienza offrirà un sostegno finanziario su larga scala per gli investimenti pubblici e le riforme in sei settori principali: Transizione verde; Trasformazione digitale; Crescita intelligente, sostenibile e inclusiva; Coesione sociale e territoriale; Salute e resilienza economica, sociale e istituzionale; Politiche per la prossima generazione e i giovani.
Gli adempimenti che l’Italia dovrà conseguire nel 2022 sono 100, di cui 83 milestone (obiettivi qualitativi) e 17 target (obiettivi quantitativi).
L’erogazione della prossima rata è prevista per il 30 giugno e vale 24,1 miliardi di contributi finanziari e di prestiti. A seguire, altre due scadenze: il 31 dicembre 2022 per 21,8 miliardi, e il 30 giugno 2023 per 18,4 miliardi.

 

 

Casa: in Piemonte il bilocale è il più affittato

PIEMONTE LOCAZIONI: analisi socio-demografica

In Piemonte l’80,9% delle locazioni sono per scelta abitativa La tipologia più affittata è il bilocale con il 42,3% delle scelte

L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha analizzato le locazioni realizzate attraverso le proprie agenzie attive in Piemonte nel primo semestre del 2021.
L’80,9% dei contratti di locazione sono stati stipulati per scelta abitativa, il 15,3% riguarda lavoratori trasfertisti ed il 3,8% gli studenti universitari. In Piemonte i contratti più stipulati sono quelli a canone libero (53,0%), a seguire quelli a canone concordato (23,9%) ed infine quelli a carattere transitorio (23,2%). Gli inquilini sono coppie e famiglie nel 49,3% dei casi, mentre sono single nel 50,7% dei casi. Il 44,8% degli inquilini ha un’età compresa tra 18 e 34 anni. La tipologia più affittata in Piemonte è il bilocale con il 42,3% delle scelte, mentre al secondo posto ci sono i trilocali con il 32,3% delle preferenze. Anche nel 2019 e nel 2020 la tipologia più affittata in Piemonte era il bilocale ed al secondo posto si piazzavano i bilocali
Rispetto al 2019 ed al 2020 in Piemonte si registra una diminuzione della percentuale di affitti da parte di lavoratori trasfertisti, l’emergenza sanitaria in corso quindi ha determinato un rallentamento su questo segmenti di affitti a livello regionale. Aumentano le percentuali di contratti a canone concordato e a carattere transitorio..

 

Focalizzando l’analisi su alcuni capoluoghi piemontesi si può notare come sia Vercelli a primeggiare per contratti stipulati a lavoratori trasfertisti (21,4%), mentre è Novara la città con la percentuale più alta di contratti a canone concordato (68,8%). Torino primeggia per quanto riguarda i contratti a carattere transitorio (20,8%) ed anche la percentuale di contratti a canone concordato è alta e si attesta al 51,7%.

In tutti i capoluoghi considerati la maggior parte degli inquilini ha un’età compresa tra 18 e 34 anni, a Torino e a Novara si supera il 50% del totale. Torino è la città con il più alto tasso di inquilini single (56%).

La tipologia più affittata nei capoluoghi piemontesi è il bilocale, al secondo posto si piazzano i trilocali.

Peste suina, le novità da Regione e Governo

Importanti e significative attività si sono svolte in questi giorni sul tema della peste suina africana.

Nei giorni scorsi si è riunito il tavolo di emergenza nazionale sulla Psa dove sono stati raccolti gli aggiornamenti sulle attività fino ad ora svolte nelle zone dichiarate infette. Nella riunione in Prefettura ad Alessandria, gli esperti della commissione europea a fine della loro presenza sul territorio hanno illustrato le prime raccomandazioni da adottare per eradicare la peste suina africana: il rafforzamento delle barriere per delimitare la zona interessata, il depopolamento dei cinghiali in modo mirato nella zona infetta e applicare adeguate misure preventive di profilassi. Inoltre è stato consigliatodi implementare con cartellonistica ad hoc su strade e sentieri al fine di sensibilizzazione i cittadini con l’indicazione delle precauzioni da seguire e la segnalazione della pericolosità delle aree infette.

A seguire l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha incontrato in due differenti momenti le associazioni agricole e le associazioni venatorie per relazionare un aggiornamento sulla situazione dell’emergenza.

“Ringrazio innanzitutto tutti i rappresentanti delle associazioni che oggi sono stati presenti – dichiara l’assessore regionale Marco Protopapa – e che hanno dato la disponibilità ad affrontare insieme questa importante emergenza, a partire dalle attività di monitoraggio già fino ad ora svolte. I commissari europei hanno preso atto che lo scenario dell’emergenza Psa in Piemonte e Liguria risulta molto differente da quello di Polonia e Belgio, a partire dai territori con zone in piano nei paesi europei e una densità di cinghiali per chilometro quadrato nettamente inferiore rispetto a quella di Piemonte e Liguria. Questo comporta che non sia applicabile lo stesso metodo di azione precedentemente utilizzato per l’estirpazione del virus ma poter utilizzare azioni emergenziali con decreti e ordinanze specifiche”.

“Occorre quindi un’azione immediata per rafforzare le delimitazioni all’interno dell’area infetta, ovvero A7/A26/Bretella Predosa Novi dove ci sono già importanti barriere, con una probabile ulteriore recinzione della zona buffer cuscinetto. Al tempo stesso è necessario che la Regione Piemonte possa attuare un significativo piano di depopolamentoper contrastare l’emergenza riducendo la popolazione di almeno l’80 per cento. Nella giornata odierna il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge sull’emergenza PSA utile anche per la nomina del commissario straordinario che ci auspichiamo possa avere pieni poteri, non solo decisionali ma anche economici per poter far fronte in maniera seria e puntuale all’emergenza e per poter dare al nostro territorio un segnale tangibile di azioni efficaci”.

“Per quanto riguarda gli indennizzi alle aziende agricole del comparto zootecnico suinicolo l’Assessorato regionale all’Agricoltura si è attivato per poter recuperare dei ristori a favore delle aziende suinicole inserite all’interno delle aree infette mentre è in corso un intervento presso il Ministero della Sanità per modificare le note applicative della legge 218/88 relativa ai ristori alle aziende zootecniche”.