Questa mattina a Melotta, centro della provincia di Cremona, è morto un ragazzo di 16 anni, finito in un fossato sull’automobile guidata da un 18enne, che è rimasto solo ferito leggermente. Ferito al torace un altro passeggero, di 17 anni. Sono intervenuti il 118, la Polizia stradale e i vigili del fuoco.
Il Giappone torna a fiorire
Dopo il grande successo della Japan Week, Torino ospita la mostra che racconta la vita e la natura del Giappone antico attraverso le opere dei grandi artisti del XIX secolo: HOKUSAI e HIROSHIGE
Organizzata da Next Exhibition, con il Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Torino, nella splendida cornice di Palazzo Cavour, nel pieno centro della città. E prodotta da Artika con curatore Daniel Buso.
La mostra si struttura come un percorso didattico finalizzato alla descrizione e all’approfondimento di alcune tra le tematiche più importanti per la comprensione della cultura giapponese. Chi erano i Samurai? Che ruolo aveva la Geisha? Come si chiama il magico momento della fioritura dei ciliegi che tinge di bianco e rosa tutto l’arcipelago? A questi e a molti altri interrogativi la mostra darà una risposta, proponendo un viaggio nell’incantevole e misterioso mondo del Giappone antico.
Le opere principali esposte in mostra sono i tradizionali Ukiyo-e, produzione artistica giapponese tra le più note, studiata ed esposta in tutto il mondo.Le immagini realizzate dai grandi artisti come i celebri Hokusai e Hiroshige possiedono un fascino che permane immutato ancora oggi. Oltre alle stampe originali della nota “Onda” e delle “Trentasei vedute del Monte Fuji”, scopriamo di volta in volta paesaggi lontani, temi alla moda, eleganti bellezze, luoghi e volti dal Giappone che hanno conquistato l’Occidente a partire dalla metà del XIX secolo, oltre ad un raffinato repertorio di vedute capaci di restituire ai nostri occhi l’aspetto conturbante del Giappone fiorito.
Le opere d’arte esposte sono state prodotte grazie al minuzioso lavoro di intagliatori di blocchi di legno di ciliegio selvatico, inchiostratori e stampatori che hanno usato esclusivamente carta di gelso, già nota nella Parigi di metà Ottocento come ‘carta giapponese’. La bellezza di queste immagini viene presto compresa dagli Occidentali che, dopo il 1868, iniziano a commercializzare gli Ukiyo-e in Europa e negli Stati Uniti. Si sviluppa dunque una moda irresistibile che ispirò anche i grandi autori dell’Impressionismo tra cui Van Gogh, il quale copiò “Il giardino dei pruni” e “Pioggia serale sul ponte Ohashi” di Hiroshige, e Edouard Manet che inserisce sullo sfondo del “Ritratto di Emile Zola” due immagini giapponesi: la figura di un samurai e un dettaglio di paesaggio naturale con ramo fiorito.
Proprio la tematica dei fiori emerge nell’esposizione rievocando l’Hanami, una tra le più antiche tradizioni del Giappone, ovvero la consuetudine dei giapponesi di ammirare e contemplare all’inizio della primavera la fioritura dei ciliegi che conferiscono al paese un aspetto di incantevole bellezza. In mostra si potrà dunque ammirare il capolavoro del genere Ukiyo-e fiorito: “Il Giardino dei susini a Kameido” dalla serie “Cento Vedute dei luoghi celebri di Edo (Tokyo)”. La prima versione è del 1857 ed è frutto del talento di Utagawa Hiroshige (1797 – 1858).
Accanto ai fiori degli Ukiyo-e giapponesi troviamo inoltre le opere di Claudio Massini (Napoli, 1955), esponente della pittura italiana degli ultimi decenni che in mostra espone alcune opere di grande complessità tecnica la cui raffinatezza e silenziosa eleganza ricordano da vicino modi e forme della produzione artistica giapponese.
L’esposizione inoltre offre un panorama completo sulla cultura e sull’arte giapponese, un vero e proprio viaggio alla scoperta dell’elegante e raffinata atmosfera orientale. Attraverso una selezione di 100 opere, provenienti da tre collezioni private trevigiane, fra cui la Collezione Manavello e la Collezione Guarnieri, si ammirerà un’eccezionale selezione di kimono ed obi originali, paraventi, armature, ventagli e fotografie. Il percorso, sviluppato in diverse sezioni, si snoda tra il suadente mondo femminile della geisha e il fascino dei leggendari guerrieri samurai per poi ammirare animali fantastici, mondi visionari e paesaggi bizzarri rievocati in maniera differente nelle varie espressioni artistiche.
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Giorni e orari di apertura
La mostra sarà aperta tutti i giorni, inclusi i festivi:
- – dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18
- – sabato e giorni festivi dalle 10 alle 20
- – domenica dalle 10 alle 18
Ultimo ingresso consentito in mostra un’ora prima dell’orario di chiusura.
Prezzi biglietti:
Intero: 12 euro + prevendita
Ridotto generico (valido per over 65, under 12, cral convenzionati, media partners, possessori di Tessera Musei e disabili): 10 euro + prevendita
Ridotto gruppi (per un minimo di 25 persone): 8 euro + prevendita
Ridotto scuole (per un minimo di 15 alunni): 6 euro + prevendita
I bambini al di sotto dei 3 anni non pagano.
I biglietti sono acquistabili in prevendita presso il circuito Ticketone (on-line su www.ticketone.it e in tutti i punti vendita affiliati). Il costo di prevendita è di base 1,50 euro e cambia a seconda della modalità di acquisto scelta (es. ritiro presso il luogo dell’evento o spedizione a casa con corriere). Durante i giorni e gli orari di apertura della mostra sarà possibile acquistare i biglietti anche direttamente al botteghino presso Palazzo Cavour in via Cavour n. 8 Torino.
Info e Prenotazioni scuole:
Per ulteriori informazioni contattare la biglietteria di Next Exhibition al numero 011/19214730
Per le prenotazioni scuole è possibile contattare il numeroTicketone dedicato ai gruppi 011/0881178.
Un tamponamento tra un furgone e un camion avvenuto poco dopo le 10.30 sull’autostrada A4, nei pressi di San Giorgio di Nogaro, ha provocato la morte di una persona. Sul posto sono intervenuti il personale di Autovie Venete con il 118, il 115 e i mezzi di soccorso meccanici. Segnalate lunghe code. Sempre sull’A4, nel tratto tra Villesse e Redipuglia, in direzione Trieste, in un altro incidente che ha coinvolto due camion è rimasta ferita una seconda persona.
Una falla di sicurezza che ha colpito Instagram ha esposto le password di alcuni utenti. Ne dà notizia la stessa azienda di proprietà di Facebook. L’incidente, già risolto, riguarda la funzione che permette agli utenti di scaricare i loro dati, in ottemperanza alla nuova normativa per la privacy. Spiega Instagram che la falla avrebbe causato l’inclusione della password di un profilo all’interno dell’indirizzo web usato per scaricare i dati personali.
DALLA PUGLIA Un calciatore di 19 anni del Martina (squadra della Promozione) Fabiano Colucci, di Fasano, si è tolto la vita impiccandosi nella sua abitazione. A dare l’allarme i genitori che hanno trovato il corpo. La partita in programma a Barletta è stata annullata e rinviata. Non si conoscono i motivi del drammatico gesto del giovane. Il ragazzo aiutava la mamma nel bar di famiglia.
Asterix il Gallico
“Nel 50 avanti Cristo tutta la Gallia è occupata dai Romani… Tutta? No! Un villaggio dell’Armorica, abitato da irriducibili Galli resiste ancora e sempre all’invasore. E la vita non è facile per le guarnigioni legionarie romane negli accampamenti fortificati di Babaorum, Aquarium, Laudanum e Petibonum..”. Le avventure a fumetti di Asterix il Gallico, nota e fortunata serie ideata dai francesi René Goscinny e Albert Uderzo, iniziavano con questo “incipit”. I due geniali autori d’Oltralpe crearono le strisce dove il protagonista era un piccolo e orgoglioso guerriero gallo dall’elmo alato, con casacca nera e pantaloni rossi, un paio di baffi giallo-polenta e lo sguardo furbo e allegro. Asterix il gallico apparve per la prima volta sul n° 0 del periodico a fumetti “Pilote”. Era il 29 ottobre 1959 e, in pratica, sia il giornale che la serie degli irriducibili Galli – su sceneggiatura di Goscinny e disegni di Uderzo – vedevano la luce lo stesso giorno. Inizialmente, Asterix avrebbe dovuto essere l’unico personaggio principale della storia, ma Uderzo insistette affinché il piccolo protagonista avesse una spalla. E così venne ideato Obelix, corpulento trasportatore di menhir dai pantaloni a strisce bianchi e blu, con il volto incorniciato da capelli intrecciati e baffi rossicci. Accanto a lui (dal 1963 in poi), venne introdotto l’ inseparabile e fido Idefix: un cagnolino “ecologista”, che soffre terribilmente quando vede maltrattare o sradicare un albero, ululando il suo dolore. Gli autori collocarono questi stravaganti Galli in Armorica (l’attuale Bretagna), dotandoli di una forza straordinaria grazie agli effetti di una pozione magica preparata dal druido Panoramix. Così il villaggio era in condizione di resistere ostinatamente alle legioni di Cesare,
restando l’unica enclave libera della Gallia dal dominio imperiale di Roma. Dal 1959 al 2015, gli albi ufficiali di Asterix sono stati 36 e Goscinny (morto a 51 anni, nel 1977) nel tratteggiare i caratteri dei due principali protagonisti scelse anche di ridistribuirne i ruoli. In questo modo Asterix diventò l’eroe quasi perfetto mentre i difetti franco-gallici andarono a ricadere sul grosso Obelix: suscettibile, irascibile, goloso di cinghiali arrosto e dispensato dal bere la pozione poiché – essendo caduto da piccolo in una pentola colma del magico intruglio – ne aveva perennemente assimilato il formidabile beneficio. Per i legionari romani questi Galli rappresentano un vero e proprio incubo e nei frequenti scontri – pur non accadendo mai nulla d’irreparabile – hanno sempre la peggio fino ad essere costretti a rovinose ritirate. Una folla di personaggi popolano il villaggio armoricano. Dal “capo” Abraracourcix e sua moglie Beniamina fino al bardo Assurancetourix, dal canto straziante che provoca nubrifagi tanto che, al termine del grande banchetto che tradizionalmente conclude ogni avventura, per zittirlo, viene legato e imbavagliato. A questi vanno aggiunti il pescivendolo
Ordinalfabetix e sua moglie Ielosubmarine (che ha vita dura in un villaggio di mangiatori di cinghiali), l’irascibile fabbro Automatix, il decano Matusalemix ( che, a dispetto dei suoi 93 anni ha una moglie giovane e carina) e la bella Falbalà. Quest’ultima è la ragazza con più “charme” del villaggio, dove ha fatto ritorno dopo aver studiato per anni a Condate (l’odierna Rennes, nota città universitaria). Il suo fascino è come un fulmine a ciel sereno che colpisce tutti gli uomini del villaggio e in particolare Obelix. Tutti venerano Toutatis, il dio celtico della guerra, della fertilità e della ricchezza e temono solo che il cielo gli “caschi sulla testa“. Nella saga compaiono anche altri personaggi, spesso ricorrenti nelle storie, come il mercante fenicio Grandimais o Beltorax, cugino di Asterix che vive in Britannia, adora il cinghiale bollito in salsa di menta e, come tutti i britanni, ama bere acqua calda, la bevanda nazionale che nei secoli a venire si arricchirà di foglioline di tè. Un caso a parte è quello degli sfortunati pirati vichinghi guidati da Barbarossa che, nel tentativo di assalire navi da carico e potersi così ripagare i debiti contratti per la loro imbarcazione, incontrano spesso Asterix e Obelix e finiscono per essere ogni volta picchiati e affondati. Oltre ai film d’animazione, Asterix e Obelix sono stati protagonisti anche di quattro pellicole, con cast piuttosto importanti. Nella prima, del 1999, “Asterix & Obelix contro Cesare”, oltre a Gérard Depardieu nei panni di Obelix ( personaggio che
interpreterà in tutti i film) ci sono Christian Clavier (Asterix), Roberto Benigni (Lucius Detritus) e Laetitia Casta (Falbalà). Tre anni dopo, in “ Asterix & Obelix – Missione Cleopatra”, oltre alla conferma della coppia Clavier-Depardieu compare nei panni della regina egizia l’affascinante Monica Bellucci. Nel 2008, nel cast di “Asterix alle Olimpiadi”, Clovis Cornillac eredita il personaggio di Asterix e , oltre a numerose stelle dello sport come Zidane e Michael Schumacher, c’è Alain Delon ad interpretare Giulio Cesare. Infine, nel 2012, quando sui grandi schermi compare “Asterix e Obelix al servizio di Sua Maestà”, è Édouard Baer a dare il volto ad Asterix mentre Catherine Deneuve è la regina Cordelia e Luca Zingaretti interpreta un generale romano.Le storie degli irriducibili galli sono ironiche e divertenti e, più che stimolare sentimenti nazionalistici – come sottolineato, erroneamente, da alcuni osservatori – sono un esempio abbastanza raro di autoironia transalpina, dove emergono più i difetti che le virtù degli abitanti del villaggio bretone anche se, a fare le spese di quel loro carattere piuttosto deciso, sono quasi sempre i centurioni e i soldati delle legioni dell’Aquila.
Marco Travaglini
DAL LAZIO Le indagini sulla morte della studentessa americana di 20 anni caduta da una finestra di un palazzo al settimo piano di Trastevere a Roma sono in corso da parte dei carabinieri. Non si pensa solo all’ipotesi del suicidio ma anche a un incidente. La ragazza aveva passato la serata per locali con alcuni amici. Tornando a casa con due studentesse e un amico voleva preparare un piatto di pasta. Ma quando gli amici non l’hanno vista uscire dal bagno, credevano si fosse addormentata. Preoccupati si sono poi sporti dalla finestra della camera accanto e hanno visto il corpo a terra. E’ stata decisa l’autopsia.
Li ha prima sedati e poi uccisi con un’iniezione di potassio. I due bambini sono morti ieri sera a ad Aymavilles in Valle d’Aosta: Nissen di 7 anni e Vivien, di 9 anni. A ucciderli è stata la madre infermiera nel reparto di cardiologia dell’Ospedale di Aosta. Prima del terribile gesto la donna ha scritto due lettere in cui diceva di essere disperata per l’ insopportabile peso della vita. E’ stato il marito e padre dei bambini dopo il suo rientro a casa ad avvertire le forze dell’ordine. L’uomo è stato ricoverato in psichiatria per una crisi di nervi.
DALLA PUGLIA E’ in coma farmacologico il fabbro di 41 anni che è stato gravemente ferito ieri sera con cinque colpi di pistola che lo hanno raggiunto all’addome e alle braccia, a Margherita di Savoia. L’uomo è stato accompagnato all’ospedale di Barletta da due persone su un Suv, che sono però fuggite. Le sue condizioni sono preoccupanti. E’ stato sottoposto a un intervento chirurgico per una emorragia toracica .I carabinieri hanno ascoltato diverse persone tra i parenti e amici della vittima.
FOCUS INTERNAZIONALE di Filippo Re
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A Baghdad la situazione è migliorata per tutti gli iracheni, non solo per i cristiani. Ci sono meno attacchi armati e attentati. La sicurezza è aumentata restituendo un po’ di serenità agli iracheni
È ottimista sul futuro del suo Paese il Patriarca di Baghdad cardinale Mar Louis Sako intervenuto a Torino a un convegno sul Medio Oriente promosso dal Centro Federico Peirone. “È vero, arrivano ancora notizie di assalti e scontri armati nella capitale ma riguardano soprattutto sunniti e sciiti che si scontrano tra loro nei quartieri della capitale. Nel resto dell’Iraq centinaia di famiglie cristiane sono tornate a casa e tante altre stanno per tornare”. La Chiesa caldea ha aiutato queste famiglie a ricostruire le abitazioni. Su 20.000 famiglie più di 9000 hanno fatto ritorno nella Piana di Ninive da cui i cristiani erano fuggiti di corsa all’arrivo dei miliziani dell’Isis nell’agosto 2014. Ora, ha aggiunto il capo della Chiesa cattolica caldea, dobbiamo di cercare di farli rientrare tutti nel loro Paese. In queste terre i cristiani sono le radici del Cristianesimo, senza di noi cosa sarebbe il Medio Oriente…” . Sono pochi i cristiani nella Terra dei due Fiumi ma possono dare una mano concreta alla ricostruzione del Paese. Ne è sicuro il cardinale Sako che insiste da tempo sui principi di unità e cittadinanza necessari per rifondare lo Stato. “I nostri parlamentari (solo 5 su 329 deputati, come prevede la Costituzione) si batteranno per favorire l’approvazione di leggi che difendano i cristiani e le loro terre e ci sarà un Ministro cristiano per le Minoranze. La gente è abbastanza soddisfatta, la vita torna alla normalità, si va al lavoro ogni giorno, è molto diverso da prima. Ma gli iracheni chiedono pace e stabilità, una vita normale, un futuro senza guerre. Oggi comunque si vive meglio”. E l’Isis si è dissolto del tutto o è ancora un incubo per molti? “Come forza militare il Daesh (o Isis) non esiste più tranne alcuni gruppi che resistono ma l’esercito del Califfo è stato sconfitto. Resta invece da sconfiggere, ha osservato il Patriarca, l’ideologia jihadista e violenta.
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Per ricordare il dramma dei cristiani che a causa di guerre e persecuzioni religiose continuano ad abbandonare il Medio Oriente si è svolto a Torino un convegno internazionale organizzato dal Centro Federico Peirone alla presenza, tra gli altri, del Patriarca di Baghdad cardinale Mar Louis Sako e di giornalisti di testate arabe. È ancor vivo il ricordo di quando, nell’estate 2014, centinaia di migliaia di iracheni fuggirono in pochi giorni dalla Mesopotamia all’arrivo dei miliziani neri dell’Isis. In appena due giorni 120 mila cristiani lasciarono le loro case e le loro terre a Mosul e nella Piana di Ninive per scappare nel Kurdistan iracheno. Era l’inizio di un esodo biblico che avrebbe portato milioni di profughi nei Paesi vicini, in Libano, in Turchia e in Giordania. “L’Islam è rimasto indietro, non ha fatto nuove riforme, ha detto il Patriarca, non si è aggiornato, è un Islam del VII secolo, per le fazioni radicali tutto è divino, è invece necessaria una nuova lettura dei testi sacri. Il futuro dell’Islam dipende proprio dalle riforme che verranno fatte”. Continua intanto il lavoro sul campo della Fondazione “Aiuto alla Chiesa che Soffre” (Acs) che ha già donato 40 milioni di euro per aiutare i cristiani iracheni a ricostruire i loro villaggi distrutti dall’Isis, in particolare nell’area di Ninive. Alessandro Monteduro, direttore di ACS-Italia, ha ricordato che era sparita ogni traccia del Cristianesimo nei luoghi dove erano arrivati i combattenti islamici e ora finalmente dopo grandi devastazioni si è cominciato a ricostruire. Nel 2017 è iniziata la riedificazione dei villaggi cristiani della Piana di Ninive e l’Acs ha rimesso in piedi migliaia di case in cui la gente è tornata dopo aver cercato riparo in Europa e nei Paesi mediorientali. “Apriamo corridoi umanitari non solo per fare fuggire i profughi, ha chiesto Monteduro, ma anche per farli tornare a casa. Una volta tornati dovranno essere aiutati e difesi anche sul piano della libertà religiosa”. Per iniziativa dell’Acs il prossimo 20 novembre Venezia tingerà di rosso il Canal Grande e i suoi monumenti per ricordare i cristiani perseguitati nel mondo.