Dall Italia e dal Mondo- Pagina 53

Abbaiava troppo, cane legato e dato alle fiamme

DALLA PUGLIA Abbaiava tropo e così il povero  cane è stato dato alle fiamme sul balcone di un appartamento a San Pietro Vernotico, nei pressi di Brindisi. Ma Giako è salvo, anche se per miracolo. Infatti un passante se n’è accorto   e ha chiamato soccorsi. Il veterinario giunto sul posto ha pubblicato un post su Facebook: “Scena da brivido: carabinieri, vigili del fuoco e il povero cane, fortunatamente vivo e in questo stato”. L’ animale è stato prima legato, poi cosparso di liquido infiammabile e gli è stata resa impossibile  la fuga, chiudendo con un mobile la strada che gli avrebbe permesso di entrare in casa. L’appartamento è di una vecchietta che stava dormendo, sconosciuti sono arrivati al balcone e hanno commesso il vergognoso gesto.

(foto archivio)

Il grande silenzio di San Michele in isola

Una fitta nebbia lattiginosa avvolge Venezia nascondendo calli e canali. Anche la laguna è nascosta sotto quell’umido mantello. La luce dei lampioni si riverbera sui  lastroni  di pietra dei colli Euganei che formano il selciato della Serenissima. Il vaporetto si stacca dal molo delle Fondamenta Nuove e punta verso la prima isola che si affaccia a nord di Venezia. A mano a mano che ci si allontana dalla riva la bruma si dirada un poco e si intravede il rosso dei mattoni dei muri di cinta e il profilo scuro e cupo dei cipressi dell’isola di  San Michele, il cimitero monumentale di Venezia. Un tempo questo lembo di te terra veniva chiamato “cavana de Muran” perché offriva rifugio ai barcaioli diretti a Murano. Oggi è un luogo di pace, serenità e grandi silenzi. San Michele non fu sempre il cimitero della Serenissima. Prima dell’arrivo di Napoleone Bonaparte le salme dei veneziani venivano sotterrate negli spazi adiacenti alla chiesa parrocchiale di appartenenza — come ricordano inizioleti di campi e calli, i lenzuolini sui muri con dipinte le indicazioni stradali — e solamente i benefattori e i nobili potevano avere il privilegio di essere tumulati in chiese o chiostri.E quando non c’era più posto, i poveri resti venivano trasferiti nelle isole della laguna. Con l’editto di Saint Cloud del 12 giugno 1804 (il famoso “Décret Impérial sur les Sépultures”) venne scelta l’Isola di San Cristoforo della Pace, posizionata di fronte alle Fondamenta Nuove, per accogliere la necropoli cittadina. Nel 1837, con un lungo lavoro che si protrasse per molti anni, venne interrato il piccolo canale che divideva San Michele e San Cristoforo della Pace, formando un’unica isola, destinata interamente a cimitero cittadino. Sono molti i personaggi illustri inumati a San Michele. In due recinti sono ospitate le sepolture protestanti e quelle ortodosse, segno della millenaria accoglienza di Venezia verso le altre religioni. Il poeta e saggista americano Ezra Pound è tumulato nel settore evangelico, entrando a sinistra, tra il viale centrale e il muro di cinta. Lì riposa anche il poeta russo Josif Brodskij, Premio Nobel 1987, che a Venezia dedicò le sue Fondamenta degli Incurabili.Nella parte ortodossa s’incontra la tomba di Igor Stravinskij, grande compositore e innovatore della musica di cui si ricordano l’ Uccello di fuoco, Petruska e la Sagra della primavera. Non distante c’è quella del grande impresario teatrale russo Sergei Diaghilev, passato alla storia per aver creato i Balletti Russi, la più rivoluzionaria compagnia di danza del XX secolo, che realizzò una fusione tra danza, musica, arte e moda. Sempre nella parte ortodossa vi è anche un monumento di grande bellezza, collegato a una triste storia d’amore. E’ la tomba di Sonia Kaliensky, giovanissima nobile russa che giunse a Venezia per i festeggiamenti del Carnevale del 1907, dimorando all’Hotel Danieli sulla riva degli Schiavoni. Tra l’allegria generale di una notte di Carnevale, la ventiduenne Sonia si tolse la vita con una dose letale di laudano a causa di una cocente delusione d’amore. Sono davvero tanti gli ospiti illustri dell’isola di San Michele che vanno richiamati alla memoria. Tra questi il musicista e compositore Luigi Nono, gli storici Giulio Lorenzetti e Pompeo Molmenti, l’attore e grande interprete goldoniano Cesco Baseggio, i commediografi Riccardo Selvatico e Giacinto Gallina, i pittori e incisori Virgilio Guidi, Emilio Vedova e Mario De Luigi, lo psichiatra Franco Basaglia, straordinario medico e riformatore al quale venne intitolata la rivoluzionaria legge sulla salute mentale, lo scienziato Christian Doppler, il calciatore e allenatore Helenio Herrera, il “mago” che fece grande l’Inter di Angelo Moratti. Due note curiose meritano un accenno. I veneziani meno giovani ricordano che ancora negli anni ’50 si accedeva al cimitero dall’entrata storica a fronte delle Fondamenta Nuove e il primo novembre di ogni anno, giorno della commemorazione dei morti, veniva costruito un ponte di barche, come quello che viene posizionato per la festa del Redentore, che consentiva di attraversare la laguna e collegava Venezia all’isola. L’altra vicenda riguarda la cartolina con una veduta dell’isola dopo il tramonto che si trovava accanto alle altre immagini illustrate nei chioschi veneziani. La promessa di un appuntamento romantico s’intuiva dalla scritta invitante:”Manchi solo tu!”. Peccato che il luogo non fosse esattamente la “location” più indicata per un rendez-vous sentimentale. Evidentemente chi che le aveva fatte stampare era dotato di uno spirito decisamente burlone. Ma quello scherzo innocente non intendeva certamente mancare di rispetto a chi, veneziano o no, ha fatto dell’isola l’ultima sua dimora.

 

Marco Travaglini

Violenza sessuale di gruppo su una 24enne

DALLA PUGLIA La Polizia ha arrestato quattro di cinque presunti componenti di una gang nigeriana accusati di  violenza sessuale di gruppo nei confronti di una giovane connazionale all’interno del Centro Accoglienza Richiedenti Asilo di Bari.  I cinque  sono ritenuti responsabili, in concorso, di violenza privata e violenza sessuale di gruppo. Hanno tra i 21 ed i 37 anni. Il quinto è  ancora ricercato. A maggio 2017 i cinque sarebbero entrati all’interno di un modulo abitativo del Centro Accoglienza di Bari-Palese bloccando una ragazza nigeriana, di 24 anni, e poi l’avrebbero  costretta, sotto la minaccia di un coltello, a subire un rapporto sessuale non consenziente. La giovane  ha denunciato l’episodio.

Prof. ferita a sediate dagli studenti

DALLA LOMBARDIA Una professoressa di storia di 55 anni è stata ferita a colpi di sedia, mentre stava tenendo una lezione all’istituto superiore “Floriani” di Vimercate (Monza). La docente ha riportato ferite guaribili in cinque giorni e ha detto ai carabinieri di essere stata aggredita all’improvviso in classe. Alcuni  alunni hanno spento le luci in aula ed altri le hanno scagliato addosso alcune sedie.

IL 4 NOVEMBRE A LUINO ARRIVA LA ‘CAMPANA DEI TRE ANNIVERSARI’

Fusa dalla millenaria ‘Pontificia Fonderia Marinelli’ di Agnone, scandirà per sempre il tempo dalla Torre Civica. Le parole preziose di plauso all’iniziativa del noto psichiatra Alessandro Meluzzi. Un sacro bronzo pregiato di ben 56 cm di diametro, nota MI, del peso di circa 100 kg. Un’opera d’arte unica, finemente realizzata dai Fratelli Armano e Pasquale Marinelli secondo un antico procedimento artigianale che da più di 1000 anni a questa parte fa della rinomata e storica ‘Pontificia Fonderia Marinelli’ di Agnone, da sempre la prima e più antica fabbrica di campane al mondo, già Sito Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, una delle eccellenze italiane di spicco e fama internazionale. Queste le caratteristiche del prezioso oggetto, protagonista domenica 4 novembre, giorno tradizionalmente dedicato all’Unità Nazionale e alla celebrazione delle Forze Armate, di una grande inaugurazione alla presenza delle autorità cittadine e della stampa, prima della sua definitiva collocazione su un’adeguata e moderna struttura dalla quale, dall’alto della Torre Civica del Comune di Luino (VA), scandirà il tempo diffondendo giornalmente armoniosi rintocchi di pace. A novembre del 2017, appresi casualmente dai media locali dell’intento lodevole di questa campana, che originariamente avrebbe dovuto vedere la luce nel 2011, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, a rimpiazzare l’antica preesistente di cui si sono da tempo perse le tracce“, ricorda Maurizio Scandurra, giornalista appassionato di sacri bronzi e testimonial dell’Azienda produttrice. Che prosegue: “Ho trovato in Pier Marcello Castelli, Assessore alla Cultura e uomo di territorio appassionato e dalle solide radici, l’interlocutore giusto su di una scala di valori umani, etici e civili condivisa con cui dar compiutezza a un progetto da tempo desideroso di piena realizzazione. E nell’ottimo Sindaco e Avvocato Andrea Pellicini una figura realmente sensibile e attenta alla nobiltà intrinseca di questa iniziativa“, aggiunge Scandurra.

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Nasce così la ‘Campana dei Tre Anniversari’, atta a rievocare anche le eroiche gesta dei gloriosi Alpini: pensata inizialmente per il 150° (1861-2011) dell’Unità d’Italia, celebra ora altresì anche il primo 150° (1867-2017) dalla posa del primo monumento italiano eretto a Giuseppe Garibaldi ancora vivente in Luino, opera dello scultore Alessandro Puttinati. Oltre al centenario della fine della Grande Guerra (1918-2018): con un pensiero fuso in memoria dei gloriosi Alpini, a testimonianza del fatto che, alle volte, anche un ritardo può trasformarsi in un’opportunità preziosa di aggregazione e richiamo di maggior eco e significato, se destinato per sempre a essere fissato nel bronzo, come in questo caso, sapientemente lavorato e decorato dai Fratelli Armando e Pasquale Marinelli, 31esima generazione dei Maestri d’Arte e Fonditori di campane più apprezzati e richiesti da sempre in tutto il mondo“, conclude il giornalista, fra l’altro anche designer della campana in oggetto, che omaggerà al Comune di Luino, insieme ai Fratelli Armando e Pasquale Marinelli, anche una preziosa targa commemorativa a ricordo della ricorrenza da collocare all’interno dei luoghi più suggestivi del Palazzo Civico. All’iniziativa giunge il plauso del noto psichiatra e studioso di fama internazionale, nonché saggista, sociologo e criminologo Alessandro Meluzzi:Quello delle campane è un suono archetipico. Rimanda effettivamente a delle frequenze, a dei disegni sonori che fanno parte del repertorio più antico, più tradizionale, e tutto sommato più solido e più sano dell’animo umano. C’è un’antica tradizione greco-orientale per la quale il rumore delle campane spaventa i demoni, i diavoli. Infatti nei turiboli di quei luoghi v’è tutta una serie di campanelle che adornano i paramenti sacri dei sacerdoti, dei vescovi, ma anche degli stessi turiboli per l’incenso. Le nostre campane che hanno popolato anche il paesaggio uditivo e visivo attraverso molti dei campanili dei nostri mondi, sono state talvolta silenziate poiché sembravano disturbare il sonno con il suono sistemico delle loro voci“, spiega il noto studioso. Che prosegue: “Noi crediamo invece che il suono delle campane abbia non soltanto qualcosa di familiare, di consueto, di dolce e di avvolgente, ma anche di rievocativo. Rimanda alla storia, all’identità, alle nostre radici. Un albero senza radici e senza storia non conta nulla”.

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Conclude così il Professor Meluzzi: “Ci sono campane di capace, ma anche campane che hanno segnato la forza della difesa di un popolo nei confronti degli invasori ai confini. Hanno chiamato a raccolta gli uomini di Pier Capponi di fronte all’azione militare di Carlo VIII. Con questa nuova Campana dei Caduti di Luino vogliamo ricostruire la rete di solidarietà, di identità, di nazione e di popolo tramite il meltin pot che è il contrario del mix di culture sgangherate ed è altresì il contrario del caso. La campana è un suono ordinato che è fonte di ordine, gioia, di alchimia e armonia, oltre che di quella dimensione nella quale un popolo, una persona una famiglia si raduna intorno a un desco ordinato per celebrare il meglio della propria identità”. Dopo cento anni dalla fine della Grande Guerra, dopo cinquant’anni dalla posa del monumento dei Caduti in Piazza Risorgimento, la Città di Luino celebra Vittorio Veneto e ricorda con commozione il sacrificio dei seicentocinquantamila morti italiani“, afferma con soddisfazione il Primo Cittadino di Luino,

Avvocato Andrea Pellicini. “La realizzazione di questa campana è stata una bella e impegnativa ‘Avventura’ che si conclude ora con un’opera d’arte che resterà a perenne memoria” gli fa eco l’Assessore alla Cultura, Pier Marcello Castelli. Il programma dell’evento prevede alle 9.45 la posa, da parte di una delegazione ufficiale, di una corona alla Cappella dei Caduti presso il Cimitero di Luino. Alle 10.30, invece, avrà luogo la Santa Messa presso la Chiesa prepositurale dei Santi Pietro e Paolo. Alle ore 11.15, invece, al via il corteo lungo le vie cittadine con posa delle corone al Monumento dei Caduti in Piazza Risorgimento e al Monumento a Giuseppe Garibaldi nell’omonima Piazza, per poi raggiungere il Palazzo Comunale ove verrà benedetta la campana celebrativa. A seguire i discorsi del Sindaco e del Generale di Squadra dell’Aeronautica Militare Stenio Vecchi. Alla manifestazione parteciperà altresì la Musica Cittadina di Luino ‘M.tro Pietro Bertani’.

Tutte le informazioni sul sito www.comune.luino.va.it

 

Al via “Scopri gratis l’Italia”

DALLO SCORSO 15 OTTOBRE, FINO AL 30 NOVEMBRE, UNA PREZIOSA OCCASIONE DI VACANZA PER CHIUNQUE E DOVUNQUE, A SOTTOLINEARE RUOLO E FUNZIONE DI AIG, DA BEN 73 ANNI AL SERVIZIO DEL PAESE
Roma, 26 ottobre 2018 – E’ partita con grande entusiasmo (e adesioni) l’iniziativa #ScopriGratislItalia voluta dall’Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù-AIG, con l’obiettivo di incentivare la pratica del turismo e destagionalizzare l’offerta.Dal 15 ottobre scorso e fino al 30 novembre 2018, è operativa nelle strutture facenti parte della rete, che mettono a disposizione ben 10.000 pernottamenti a costo zero (prenotazione via mail o telefonicamente, con almeno una settimana di anticipo, attraverso l’help desk della sede nazionale di AIG). Questa significativa campagna, gode del patrocinio di Federturismo, ANCI, UNPLI, Forum Nazionale Giovani, oltre quelli, molto importanti e significativi, del Senato della Repubblica e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale: oltre che per il turismo scolastico, giovanile, familiare, sociale, gli alberghi per la gioventù costituiscono, infatti, un’opportunità ideale anche per il cosiddetto “turismo di ritorno”, quello di milionidi nostri connazionali fortemente interessati a tornare, seppur per vacanza ed episodicamente, nel Paese delle origini, per riscoprire le proprie radici e gli elementi portanti e distintivi, alla ricerca di itinerari antropologici, storici, ambientali. Un movimento economico e un introito potenziale per le casse italiane, calcolato in oltre 650 milioni di euro.  “Il viaggiatore di ‘ritorno’- sottolinea il presidente nazionale di AIG, Filippo Capellupo, una vita nel turismo, nelle istituzioni e nel sociale, e tra l’altro presidente delle Pro loco calabresi, territorio dal quale sono emigrate centinaia di migliaia, se non milioni di persone – è indubbiamente quello più sensibile alle origini, alla terra degli avi: dunque, spesso quella dei paesi, dei piccoli borghi e dei luoghi lontani dal turismo di massa. Lavorare e creare occasioni per riportare gli italiani emigrati, pure se solo quelli vacanzieri, può dare grossi e concreti frutti, e nei nostri alberghi il turista di ritorno si può sentire a casa anche se viene dall’altra parte del mondo. Un fattore importante”.  Gli interessati alla campagna, che dovranno comunque essere tesserati AIG o HI-Hostelling International, la federazione internazionale di cui fa parte AIG (tesseramento direttamente alle receptions, o sul sito tesseramento.aighostels.it) avranno la possibilità di prenotare un soggiorno gratuito in un Albergo per la Gioventù, per una notte (con possibilità di estendere il soggiorno a pagamento) corrispondendo il solo rimborso tecnico (massimo euro 2,50) e le tasse di soggiorno là dove richieste. Ogni servizio opzionale (prima colazione, pasti, asciugamani) è a carico dell’ospite, da saldato presso la struttura scelta.  Gli Alberghi per la Gioventù che hanno finora aderito a questa campagna promozionale sono quelli di: Roma, Milano, Napoli, Firenze, Perugia, Torino, Salerno, Cagliari, Genova, Marsala (TP), Tavernelle Val di Pesa (FI), Trieste, Vicenza, Lecce, Potenza, Noto (Sr), Castelfiorentino (Fi), Policoro (Mt), Altomonte (Cs), Rossano Calabro (Cs), Ugento (Le), e altri si stanno via via aggiungendo.  “La nostra- spiega ancora Capellupo – non è tanto un’azione promozionale, ma un’iniziativa che vuole ridare fiato al turismo italiano, alla pratica della mobilità, dell’incontro, della scoperta del territorio come opportunità di crescita culturale ed anche economica per la ‘buona salute’ e la vitalità del nostro Paese”.  Ricorda, invece, il segretario nazionale AIG Carmelo Lentino: “AIG è presente su tutto il territorio italiano con circa 100 tra Ostelli e ‘punti AIG’ e conta su 40.000 soci. Nel 2017, si sono registrate nelle sue strutture oltre 480.000 presenze, il 75% delle quali costituito da giovani viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo. E’ poi membro ed unico rappresentante per l’Italia della Federazione Internazionale degli Ostelli per la Gioventù HI – Hostelling International, massimo organismo mondiale competente per la ricettività dei giovani, con status consultivo presso l’Unesco. Confluiscono in Hostelling International, 65 organizzazioni presenti in ogni continente, con oltre 4000 strutture in tutto il mondo, 32 milioni di pernottamenti annuali, e oltre 4 milioni di associati. Insomma, una vera grande rete, una vera grande opportunitàper viaggiare in economia e sicurezza, per conoscere, scoprire, incontrare, aggregare”.  Ecco, allora, ben 10.000 pernottamenti gratuiti, voluti da AIG, un’associazione che ha da sempre, dal lontano 1945, anno della sua Fondazione ad opera di Aldo Franco Pessina, l’organizzazione, la promozione, la pratica del turismo nel proprio dna, a sottolinearne con ciò il carattere di “diritto” e di fondamentale conquista del mondo moderno.

Orgogliosamente ignoranti

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Chissà se la media dei politici conosce che cosa è avvenuto in via Rasella? O leggermente prima in piazza Barberini, a Palazzo Barberini? Si stava facendo e si è fatta la Storia di questo nostro paese. I gappisti travestiti da netturbini facevano saltare mezza divisione tedesca ed i romani conoscevano la ferocia nazifascista. E il futuro Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat rompeva con i compagni socialisti capeggiati da Pietro Nenni. Padri della nostra Repubblica. Bene, dubito che molti sappiano, ora che l’ignoranza va di moda nel Paese. Direi quasi che si deve dimostrare di essere orgogliosamente ignoranti. Così non c’è sospetto di essere stati della “casta”.  Anche su questo qualcosa non funziona. Ho assistito ad una seduta del Senato. Questi nuovi senatori tanto attenti non mi parevano quando i  loro colleghi parlavano. Non tutti ovviamente, ma la maggioranza sì. Decisamente ridanciana. Ad una più attenta osservazione Giorgio Napolitano era invece decisamente attento. Cordiale con chi lo omaggiava ma risoluto nel voler ascoltare e rimandare dopo i saluti. Solo formalismo istituzionale? Non penso proprio. Sicuramente sentire il dovere del proprio ruolo ad oltre 90 anni. Non è poco. Ed allora ecco  decido di girare per Roma tra ricordi e ” pellegrinaggi” dei luoghi della prima repubblica, quando conoscere era indispensabile, non sufficiente ma fondamentale. Quasi sempre non si era d’accordo tra le parti politiche ma si sapeva che l’altro sapeva. Poi è arrivata Roma ladrona.  E pensare che alcuni epigoni di ieri ora governano il Paese.  Tra la prima Repubblica e questa attuale repubblichetta c’è stata la seconda che  ha portato a casa poco o nulla. La Rivoluzione Liberale di marca Berlusconi  si è infranta sulla prosecuzione di una Tangentopoli ante litteram. Da prima i Lombardi a prima il Nord,  per finire a prima gli Italiani. Riformismo senza popolo, è l’ottima definizione del “compagno ” Dalema. Dove le virgolette non sono ironiche. E

poi Grillo che ascoltando il consiglio di Piero Fassino ha fondato un partito veramente, consegnandolo a Di Maio decisamente debole nel campo del sapere. Ma iniziamo il percorso “amarcord” partendo da via Del corso 476. Doveroso iniziare dal Psi sempre stretto tra PCI e Democrazia Cristiana, tra riformismo e stanza dei bottoni.  Da Pietro Nenni che entusiasta accettò il premio Stalin, al suo figlioccio politico Bettino Craxi. Batteva i pugni se alle frontiere italiane non facevano entrare gli esuli antifascisti cileni e a Sigonella spiegò ai Marines americani che essendo nel territorio italiano non erano graditi ospiti. O Giusi La ganga il vero numero due responsabile Enti Locali che dai comunisti aveva ” imparato ” il centralismo democratico e  a Torino diceva a Fiat e Agnelli: ” parliamoci”. In Via Della vite la Federazione nazionale dei giovani comunisti, dove ci venne presentato Massimo Dalema.  Sapevamo che arrivava da Pisa, figlio del romano segretario del PCI del Lazio, voluto da Enrico Berlinguer. Ciò bastava. Scelta incontestabile. Con tutti quei capelli neri, allora fumava ed era già  cinicamente intelligente. Ci aspettava il ’77 dove violenza e terrorismo la facevano da padroni. Poi Piazza del Gesù che aveva visto entrare Enrico Mattei, Aldo Moro il divo Giulio o Amintore Fanfani. Oramai la Dc figlia del potere ed indissolubile dal potere. Democristiani e comunisti agli antipodi, due opposti che non hanno impedito di fare la resistenza insieme. Aldo Moro che ha pagato con la vita le sue convergenze parallele, odiato dai servizi segreti inglesi e statunitensi. Infine il tormentato Zaccagnini, tormentato e  diviso tra l’amicizia per la sorte del suo amico Moro ed il senso dello Stato che gli impediva di trattare con i banditi brigatisti in odore di servizi segreti russi. Ed ecco Botteghe Oscure: lo Stato nello Stato. Dove dal dopoguerra Palmiro Togliatti nel sottotetto cominciò a vivere con Nilde Jotti clandestinamente perché il capo del Partito non può e non deve avere una “concubina”. E Luigi Longo da segretario aveva già deciso la sua successione scegliendo un certo Enrico Berlinguer, segretario tutt’altro che incontestabile.  Ma nessuno doveva e poteva sapere di contrasti. Centralismo democratico, veniva chiamato. E lo spessore di Giorgio Amendola e  di Pietro Ingrao con un altro futuro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. E Nilde Jotti prima presidente della Camera donna e comunista. Si faceva politica ognuno con la propria filosofia. E che dire del Craxi riformatore  che aveva capito che non era più possibile escludere i comunisti. O di Berlinguer che alla via italiana al socialismo aveva aggiunto la rottura con gli oppressivi sovietici che avevano per antonomasia sempre ragione. Del resto Dio non si contesta, e loro erano Dio in Terra. Torniamo al presente, forse sono solo nostalgico di qualcosa che so perfettamente che non può e non sa ritornare. Ma lasciatemi dire che preferivo e preferisco quei tempi dove ignorare e non sapere o mancare di esperienza e capacità era una colpa. E la politica era una cosa seria.

 

Patrizio Tosetto

 

Due ragazzi di 18 anni muoiono sul colpo nel frontale tra auto

DALLA CAMPANIA – Due ragazzi di 18 anni sono morti nella notte in un incidente stradale a Roccadaspide (Salerno), sulla strada statale 166 degli Alburni. I giovani erano residenti nel comune a sud di Salerno, e viaggiavano a bordo di una Lancia Y che si è scontrata frontalmente con una Bmw:  sono morti sul colpo. Marito e moglie, che viaggiavano invece  nell’altra auto sono stati trasportati all’ospedale di Battipaglia.

Arabia Saudita tra repressione e business

FOCUS INTERNAZIONALE  di Filippo Re

Che differenza c’è la brutalità del regime saudita e la ferocia dei miliziani jihadisti dell’Isis? Tra i tagliagole del califfo Al Baghdadi e lo spezzatino Khashoggi in salsa turca ordinato da Riad?

Un gruppo di hacker del web è riuscito a inserirsi nel sito ufficiale del Forum economico “Davos nel deserto” in terra saudita postando un’immagine del principe ereditario Mohammed bin Salman, figlio del monarca, ritenuto il mandante dell’omicidio Khashoggi, con la bandiera dell’Isis mentre è sul punto di decapitare il giornalista saudita con le sue mani. C’è da stupirsi? Forse neanche tanto. In fondo, anche il governo saudita, insieme ai turchi, finanziò e armò l’ex Stato islamico, almeno nella sua fase iniziale. Una cosa è certa, quando si va all’estero, è sempre meglio stare ben lontani da consolati e ambasciate arabe e musulmane in genere. Non si sa mai. Naturalmente quello che fanno i sauditi è tipico di ogni dittatura che deve far sparire in qualche modo oppositori e dissidenti sgraditi. Così accade da sempre. In Turchia, per esempio, i giornalisti finiti in carcere con accuse molto pesanti sono molti di più di quelli arrestati da Bin Salman. Ma fare uno spezzatino di una persona scomoda è da film dell’orrore o forse di più. Non si sa con certezza se per il povero Khasoggi è andata proprio così ma, segaossa o non segaossa, deve essere finito proprio male. La verità è che il regime di Riad perseguita e terrorizza sistematicamente anche i dissidenti riparati all’estero. Chi è riuscito a fuggire in tempo ha fatto sapere in questi giorni che quest’anno ci sono stati almeno tre casi simili a quello del giornalista eliminato nel consolato di Istanbul. Agenti segreti sauditi hanno avvicinato alcuni oppositori cercando di farli entrare con un pretesto nelle locali rappresentanze diplomatiche. È accaduto in Canada, negli Stati Uniti e in Australia. La loro sorte sarebbe stata molto simile a quella di Khashoggi. È questa la conferma che il principe ereditario Mohammed bin Salman ha messo nel mirino i dissidenti con l’obiettivo di farli tacere e ci sarebbe un piano del governo per far rimpatriare nel regno tutti gli oppositori. Nel suo ultimo articolo scritto per il Washington Post, Khashoggi, osteggiato da Riad per i suoi articoli critici verso il governo e per la sua vicinanza ai Fratelli Musulmani, sottolineava l’importanza della libertà di stampa in Medio Oriente. L’Arabia Saudita è, secondo Reporter senza frontiere, 169esima su 180 Stati al mondo per la libertà di stampa. Da quando il giovane Bin Salman è diventato il numero due della Casa Reale ma di fatto l’uomo forte di Riad, le richieste di asilo politico di sauditi all’estero sono più che raddoppiate. Come conferma un rapporto dell’Agenzia Onu per i rifugiati, da 600 casi nel 2015 si è passati a 1250 casi nel 2017. La violazione dei diritti umani non si ferma. Con Bin Salman arresti ed esecuzioni si sono moltiplicati e almeno 4000 oppositori sono stati incarcerati. Secondo Amnesty international nel 2018 le esecuzioni supereranno quota 200. Chi imporrà davvero sanzioni a Riad? Nonostante le critiche rivolte ai sauditi gli Stati Uniti hanno di fatto blindato l’Arabia Saudita, gendarme del Golfo, alleato storico ed essenziale in funzione anti-iraniana. Proprio nel giorno della visita del segretario di Stato Usa Mike Pompeo il 16 ottobre, Riad ha versato agli americani 100 milioni di dollari da investire “per normalizzare la situazione in Siria”, in sostanza un primo risarcimento per l’omicidio Khashoggi. Gli affari sono affari. Trump, che non può danneggiare gli interessi del suo Paese, ha affermato: “L’Arabia Saudita è un grande alleato, ma quanto è accaduto è inaccettabile. Ma preferirei che non usassimo come misura punitiva la cancellazione di un lavoro di 110 miliardi di dollari che comporterebbe la perdita di 600.000 posti di lavoro”, con riferimento all’accordo firmato per la vendita di armi al regno saudita. Continueranno a rispettare i contratti di natura militare con l’Arabia Saudita anche la Spagna e il Canada. La Germania ha invece bloccato, sull’onda dello sdegno per quanto accaduto, la vendita di armi a Riad facendo però capire che la sospensione sarà temporanea. D’altronde Berlino ha già venduto al regno saudita armamenti per centinaia di milioni. 

 

75enne abusa di bimba di 8 anni

DALLA CALABRIA Un 75enne di Reggio calabria è stato arrestato dalla squadra mobile e messo ai domiciliari  con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di  una bimba di 8 anni.Risulta dalle indagini che la piccola, nel mese di settembre, è stata costretta con forza dall’uomo, approfittando della distrazione dei familiari, a compiere atti sessuali all’interno della sua abitazione. Le indagini sono partite dalla denuncia dei familiari della bambina piccola che hanno raccontato agli agenti le confidenze raccontate dalla bambina nell’immediatezza dei fatti, poi confermati dalla stessa minore, a distanza di pochi giorni.