Dall Italia e dal Mondo- Pagina 51

AVERE UN FIGLIO DOPO I 65 ANNI E’ ANCORA UN TABU’

Italiani perplessi anche davanti alla decisione degli anziani di fare investimenti finanziari a rischio (64%) e di scendere in politica (58%). Fiori d’arancio in età matura? Giudicati con occhio critico da 1 italiano su 3

 

Milano (MI), Ottobre 2018 – Gli italiani giudicherebbero piuttosto duramente una persona anziana che si prendesse la libertà di avere un figlio in età avanzata: il 91% degli intervistati resterebbe addirittura scioccato, una percentuale in linea con la media europea del 90%. Sono solo alcuni dei dati più interessanti emersi dall’edizione 2018 del sondaggio “I Senior di oggi in Europa. Sentirsi utili per invecchiare bene” condotto dalla società di ricerca Ipsos per la Fondazione Korian per l’invecchiamento di qualità (Institut du Bien Vieillir Korian). L’indagine, che ha messo a confronto i dati raccolti in Francia, Italia, Germania e Belgio attraverso le risposte di più di 8mila intervistati, ha coinvolto un ampio campione di rispondenti di sesso maschile e femminile e di età compresa fra i 15 ed i 64 anni e di età superiore ai 64 anni. E ancora: Il biasimo sociale per gli over 65 scatterebbe anche per investimenti finanziari a rischio (64%), per l’impegno elettorale e in politica (58%). Anche il rifiuto di andare in pensione verrebbe visto come ridicolo dal 53%dei rispondenti, così come la decisione di avviare un’impresa (48%), di riprendere gli studi per avviare una nuova attività (43%) e rifarsi una nuova vita e/o risposarsi (34%).

Meccanico arrestato per violenza sessuale su ragazzina

DALLA LOMBARDIA E’ stato arrestato dai carabinieri in esecuzione di una condanna a 14 anni e 9 mesi per violenza sessuale su una minorenne di poco più di 14 anni, droga e ricettazione. Solo per la violenza i giudici del tribunale di Milano gli hanno inflitto una pena di 8 anni e 6 mesi. I fatti  avvennero nell’hinterland milanese tra il 1993 e il 2008, lui è un meccanico di 46 anni. Il reato di ricettazione riguarda l’attività di meccanico per il ritrovamento in officina di pezzi di auto rubate. E’ stato dimostrato che l’uomo aveva un giro di spaccio e che in diverse occasioni ha drogato la sua giovane vittima per avere rapporti sessuali.

“SOGLIE”, opere di Marco Cordero

Inaugurazione sabato 20 ottobre 2018, alle ore 18 nell’ex chiesa di san Vittore, in largo d’Azzo a Vercelli

NOTIZIE DAL PIEMONTE La mostra sarà visitabile il venerdì, il sabato e la domenica (ore: 10-12 e 15.30-18.30), grazie alla collaborazione dei volontari dell’Associazione Onlus “Amici del Duomo” ed al Servizio Civile e grazie al contributo di Fondazione CRT attraverso il progetto Citta e Cattedrali 2018. L’Arcidiocesi di Vercelli propone una mostra d’arte contemporanea a carattere spirituale, dell’artista torinese Marco Cordero,  dal titolo SOGLIE, allestita nell’ex chiesa di san Vittore. Il tematismo generale della mostra sarà il cammino dello spirito, facendo riferimento agli scambi culturali tra diversi popoli, possibili proprio grazie ai viaggi ed ai cammini e il titolo racchiude in una parola l’intento di dialogo tra le terre e i popoli. La mostra trae  spunto anche dagli scritti del vescovo d’Angennes e del vescovo Losana e dai testi dell’architetto Antonelli, tre figure ottocentesche di grande rilievo internazionale che influenzarono non solo Vercelli, Biella, Novara e il nord Italia, ma anche l’Europa e l’Oriente, producendo anche un’opera d’arte con alcuni testi dei tre grandi personaggi di cui sopra, legando così insieme le tre diocesi.  Inoltre, in un’ottica di welfare culturale, si prevede di organizzare un laboratorio in mostra con l’associazione Diapsi di Vercelli, legato ai temi dell’arte spirituale di Marco Cordero e di coinvolgere anche alcuni studenti dell’Accademia Albertina di Torino in altre attività laboratoriali. Nel progetto sono, inoltre, previste attività di schedatura preliminare delle visite pastorali del vescovo d’Angennes, in collegamento con la mostra e, infine, la Fondazione Museo del Tesoro del Duomo e Archivio Capitolare organizzerà laboratori pratici-creativi, coinvolgendo gli studenti delle scuole locali, legati alla reinterpretazione in chiave artistica di stemmi nobiliari ottocenteschi, tra cui quella del vescovo d’Angennes.Un’opera speciale sarà realizzata da Marco Cordero al fine di ricordare l’attività svolta in sinergia tra le Diocesi di Biella, Novara e Vercelli, nell’ambito del suddetto progetto Città e cattedrali.

 

Per info e contatti:

 

mail beni.culturali3@arcidiocesi.vc.it

CAMPAGNA PER LA PREVENZIONE DELL’INFLUENZA: IN UNA TOP 6 I FALSI MITI

Anche quest’anno con l’inizio della stagione autunnale è in agguato la prima ondata di influenza. E i dati non lasciano dubbi sul fatto che questa patologia non vada affatto sottovalutata:

l’influenza, che nella scorsa stagione ha colpito 8,6 milioni di contagiati contro i 5 milioni e 441 mila dell’anno precedente, nei mesi invernali 2018-2019 contagerà almeno 5 milioni di persone e altrettante saranno debilitate da sindromi parainfluenzali*. “La profilassi è fondamentale per tutelare le persone più fragili e gli anziani dai rischi dell’influenza”, ha spiegato Aladar Bruno IanesDirettore Medico di Korian Italia, azienda leader nell’offerta di servizi per l’invecchiamento di qualità. “Anche se il vaccino non garantisce una copertura totale, attenua notevolmente i sintomi della malattia e previene il rischio di complicanze. Per la prevenzione, però, sono importanti anche le buone prassi, come lavarsi spesso le mani e utilizzare fazzoletti di carta mono uso”.

 

Ma quali sono i falsi miti che circolano attorno al virus influenzale e alla sua diffusione?

1) L’influenza non è una malattia grave

L’influenza è una malattia infettiva contagiosa, con una fase sintomatica con febbre alta, tosse fastidiosa, brividi, stanchezza e dolori muscolari diffusi che possono persistere per diverse settimane. Solo se curata in modo tardivo e nei casi più gravi, questo virus può portare alla morte i soggetti più fragili o anziani.

2) Il vaccino contro l’influenza stagionale non è efficace

Essere vaccinati rende in ogni caso più protetti. Il vaccino viene aggiornato ogni anno con tre ceppi diversi per una migliore efficacia rispetto a un virus che muta facilmente.

3) Il vaccino contro l’influenza è pericoloso

I vaccini antinfluenzali non contengono adiuvanti e, in particolare, non contengono alluminio: i ceppi utilizzati sono inattivi e non patogeni. L’unica controindicazione è l’allergia alle proteine dell’uovo.

4) L’omeopatia è efficace quanto la vaccinazione per prevenire l’influenza

Solo il vaccino antinfluenzale ha una provata efficacia nella prevenzione dell’influenza. Perciò non può essere sostituito da un trattamento omeopatico.

5) il vaccino dell’anno precedente vale anche per l’anno in corso

In genere, il vaccino antinfluenzale stagionale è diverso da quello dell’anno precedente per almeno uno dei ceppi. I richiami di vaccino annuali sono indispensabili per disporre di una protezione efficace.

6) Il vaccino contro l’influenza stagionale è inutile

Si può affermare di avere avuto l’influenza solo dopo aver effettuato un test specifico. Accade spesso, infatti, che il virus dell’influenza venga confuso con altri virus respiratori in circolazione, che presentano sintomi analoghi.  In linea generale, le persone vaccinate che ritengono di avere avuto l’influenza hanno in realtà contratto un’infezione legata ad un altro virus.

 

 

LE MOSSE ANTI-INFLUENZA

 

“Nel caso dell’influenza il contagio avviene perlopiù per via aerea. E’ quindi possibile adottare semplici accorgimenti per difendersi dal virus, modificando alcune piccole abitudini quotidiane”, prosegue il Dottor Ianes. Ed ecco, in sintesi, alcuni consigli “salva-salute”:

 

 farsi vaccinare il prima possibile

 lavarsi e disinfettarsi regolarmente le mani

evitare di toccarsi il viso, in particolare naso e bocca

 soffiarsi il naso con un fazzoletto usa e getta e buttarlo nel cestino per allontanare subito batteri e germi

 coprirsi naso e bocca quando si tossisce o si starnutisce

Alle persone malate, infine, è consigliabile:

 limitare le uscite e rimandare le visite ai familiari;

 indossare una mascherina chirurgica se a contatto con persone debilitate;

 limitare i contatti: evitare di stringere le mani e abbracciare

 pulire regolarmente gli oggetti di uso quotidiano, come occhiali, sedie, cellulare, Pc, etc.

 

Ucciso a colpi di spranga: l’assassino è un vicino di casa

DAL PIEMONTE L’assassino è un vicino di casa. E’ stato lui a uccidere Dino Baglioni, il 90enne di Pralungo (Biella) trovato nella sua casa una settimana fa con il cranio fratturato. Lorenzo Osella,  di 34 anni, che abita poche porte a fianco, è stato arrestato ieri e avrebbe  già confessato dicendo  di avere usato come arma una spranga trovata vicino a torrente. E’ probabile che  la vittima l’abbia  sorpreso mentre stava frugando in casa per rubare. La vittima è stata trovata nel letto dove sarebbe stato portato per simulare una morte naturale.

LE FORTIFICAZIONI DEL MEDITERRANEO “DALLA GUERRA ALLA PACE”

Dal 18 ottobre 2018 Ore 9.00 – Salone d’Onore Castello del Valentino, Viale Mattioli 39, Torino

 

Si terrà quest’anno al Politecnico di Torino il convegno “Fortificazioni dalla guerra alla pace: modelli di ricerca, documentazione e rilievo del patrimonio mediterraneo, europeo, internazionale”, focalizzato sul ruolo che le opere di difesa hanno rivestito in passato e rivestono oggi, concentrandosi in modo particolare sul progressivo abbandono dell’attività difensiva (volta all’inaccessibilità) in favore di nuove funzioni culturali (volte invece proprio all’accessibilità e alla condivisione, sia materiale che immateriale). La conferenza ha raccolto più di 200 testimonianze da 40 nazioni diverse: si delinea quindi un panorama multidisciplinare che indaga l’argomento attraverso la blind review, il riesame di  documenti storici come cartografie, trattati, biografie, con il supporto di nozioni di Ingegneria Militare – dai  sistemi difensivi tradizionali all’artiglieria –  e di petrografica-minerale, fisica, geochimica ma senza dimenticare l’indagine digitale che prevede strumenti come la fotogrammetria e il 3D laser scanner. Attraverso queste metodologie e i diversi approcci si “reinterpreta” questo ampio patrimonio culturale correlato all’assetto territoriale: le fortificazioni vanno considerate come un bene materiale e immateriale che, avendo perso oramai la funzione di difesa legata alla guerra, assumono la nuova funzione di percorsi culturali di pace. Dal passato alla contemporaneità, dalla conoscenza al progetto, per trovare nuove forme di fruizione e valorizzazione dell’architettura fortificata.

I lavori saranno introdotti da Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino, Paolo Mellano, Direttore del Dipartimento di Architettura e Design, Guido Montanari, vicesindaco della città di Torino, Vito Cardone, presidente dell’Unione Italiana del Disegno. A presiedere i lavori sarà il professor Pablo Rodriguez Navarro, dell’Università Politecnica di Valencia; chairs del convegnoAnna Marotta e Roberta Spallone, docenti del Politecnico di Torino. L’evento si inserisce nel ciclo di convegni internazionali dell’associazione FortMed, che vede come soggetti fondatori e aderenti docenti, ricercatori e studiosi delle università di Valencia e Alicante, con quelle di Firenze, Pavia, Politecnico di Torino, insieme a numerosi istituti culturali italiani ed europei.

Maggiori informazioni: https://fortmed2018.blog/

Minori violentati: tra gli arrestati anche lo zio di uno di loro

DALLA SICILIA Tre  gli uomini arrestati da carabinieri nell’inchiesta della Procura di Catania contro la pedofilia, con l’accusa di aver abusato a Paternò di due ragazzini minori, di età inferiore ai 14 anni. Tra gli arrestati anche lo zio di una delle piccole vittime. I reati ipotizzati sono violenza sessuale aggravata, atti sessuali con minorenne, corruzione di minorenne e violenza sessuale di gruppo. Le indagini erano partite dalla denuncia della madre di un ragazzino che aveva scoperto l’adescamento nei confronti del figlio su Facebook da parte di un adulto, che  era stato condannato in precedenza  per violenza sessuale su minorenni.

Muore in coda all’aeroporto sotto gli occhi della moglie

DALLA LOMBARDIA Un uomo di 67 anni, di Milano, è morto improvvisamente oggi pomeriggio, mentre era in attesa per imbarcarsi con la moglie su un volo per Bari. Il fatto è accaduto all’aeroporto di Orio al Serio. Al Terminal 1 dello scalo bergamasco sono scattati subito i soccorsi ma probabilmente il milanese è stato colto da un arresto cardiaco e non è stato possibile salvarlo. La salma è subito stata restituita alla famiglia

Operaio muore travolto dal braccio meccanico della gru

DALLA LOMBARDIA Un nuovo incidente sul lavoro, vittima un operaio di 44 anni, di Torre Boldone, nel Bergamasco. E’ morto  travolto da una gru mentre stava lavorando . Il pesante mezzo lo ha colpito al torace, mentre stava operando sul retro di un autocarro. Il  braccio dell gru  si è staccato e ha colpito l’uomo che è caduto a terra privo di sensi. I soccorritori lo hanno rianimato e portato in ospedale, dove però è deceduto a causa della grave ferita.

Usa e Iran sempre più distanti?

FOCUS INTERNAZIONALE  di Filippo Re

La tribuna dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha sottolineato la distanza crescente tra l’America e l’Iran. Il regime iraniano resta per Washington il simbolo del Male e l’America, per gli ayatollah, è sempre il Grande Satana. Una reciproca ostilità che continua da almeno sessant’anni, con brevi tregue. Mentre Trump accusa l’Iran di dominare la Mesopotamia con ambizioni da Impero persiano, di sostenere il terrorismo nel mondo, di opprimere il popolo iraniano e incendiare il Medio Oriente con guerre e attentati, Rouhani imputa al presidente americano di fare terrorismo economico e di sostenere le forze che tentano di rovesciare il regime. Chi sperava di vedere un faccia a faccia distensivo tra i due presidenti nel Palazzo di Vetro di New York è rimasto deluso. I due leader restano su posizioni distanti anche se Trump ha detto più volte di essere pronto a vedere Rouhani secondo cui però mancano le condizioni per trattare. L’astio tra le due nazioni è profondo e risale a molti decenni fa. Gli iraniani non hanno mai dimenticato che nel 1953 americani e inglesi rovesciarono con un colpo di Stato il primo ministro Mossadegh che nazionalizzò l’industria petrolifera e che Bush nel 2002 inserì l’Iran nell’ “Asse del male”, oggi ripescato da Trump, considerandolo uno sponsor del terrorismo e una minaccia per gli interessi geopolitici degli Stati Uniti e dei suoi alleati nello scacchiere mediorientale. Viceversa gli americani non scordano l’umiliazione per la crisi degli ostaggi dell’ambasciata statunitense a Teheran nel 1979 pochi mesi dopo l’arrivo di Khomeini a Teheran e continuano ad accusare il regime iraniano di aver organizzato l’attentato del 23 ottobre 1983 a Beirut in cui morirono 240 marines.

 

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La Repubblica islamica è in grande difficoltà e rischia di collassare quarant’anni dopo la trionfale ascesa degli ayatollah sul trono del Pavone nel febbraio 1979. L’Iran è oggi una nazione sotto attacco. Mentre da una parte le sanzioni economiche fanno sempre più male, inaspriscono lo scontro interno e aumentano il malcontento popolare, dall’altra cresce l’ostilità con l’America, Israele e l’Arabia Saudita. All’interno del Paese agiscono gruppi jihadisti e separatisti arabi, curdi e baluchi che, cavalcando il malcontento popolare per il caro vita, provano a dare la spallata definitiva al regime. Dopo aver stracciato l’accordo sul nucleare Trump vuole impedire all’Iran di ampliare la propria influenza militare e ideologica fino al Mediterraneo, attraverso la Mesopotamia e il Levante, realizzando quella “mezzaluna sciita”, da Teheran a Beirut, che è l’incubo di grandi e piccole potenze dell’area. L’obiettivo della Casa Bianca è quello di soffocare l’economia iraniana con nuove sanzioni e rovesciare il regime se gli iraniani non faranno sostanziali passi indietro. La questione nucleare sembra quasi un pretesto per attaccare l’Iran su un altro fronte. Agli iraniani si chiede di tornare nei propri confini, di ritirare truppe, milizie e armamenti da Siria, Iraq e Yemen e di smettere di infiammare gli sciiti nel Bahrein e nelle province orientali e petrolifere saudite. Per l’Iran è iniziato il conto alla rovescia e la situazione è destinata a peggiorare dopo il 4 novembre quando scatterà la fase più dura delle sanzioni che bloccheranno totalmente le esportazioni dell’oro nero iraniano, la più importante fonte di entrate per la Repubblica islamica. La scure americana colpirà d’ora in poi anche le transazioni in dollari per cui gli ayatollah non potranno più ricevere pagamenti in valuta americana Dal giorno dell’accordo sul nucleare, nel luglio 2015, l’export è passato da 1,5 milioni di barili di greggio al giorno ai 3 milioni di oggi. Proventi enormi che hanno arricchito la classe dirigente e le Guardie rivoluzionarie mentre gran parte della popolazione lotta contro la fame e la povertà. Ma non sarà più così anche se Cina, Turchia e India continueranno a sfidare le sanzioni americane.

 

(dal settimanale LA VOCE E IL TEMPO)