Con un racconto di Maurizio De Giovanni venerdì 1 marzo
Al cinema teatro Gobetti di San Mauro Torinese, la stagione teatrale prosegue venerdì 1 marzo, alle ore 21:00, con Peppe Servillo, accompagnato alla chitarra da Cristiano Califano in “La presa di Torino”, un racconto di Maurizio De Giovanni tratto dal libro “Il resto della settimana”. Un film poetico, un viaggio esilarante, una trasferta da sogno verso un’insperata vittoria del Napoli che culminerà con la conquista del suo primo scudetto, di un eterogeneo gruppo di tifosi malati per la propria di squadra, acciecati da una passione sfrenata e sfacciata, il tutto contornato da orde di uomini che si agitano nello stadio e non solo. Si tratta di un ambiente osservato con ironia, acume e amore. Personaggi che sembrano inventati, ma che esistono davvero, uno spaccato sul calcio a 360⁰, ma anche uno spaccato della vita.
La stagione teatrale del cinema teatro Gobetti di San Mauro Torinese riprenderà venerdì 15 marzo con “Romeo e Giulietta stanno bene!”, liberamente ispirato al Romeo e Giulietta di Shakespeare e interpretato da Andrea Kaemerle, Anna Di Maggio e Silvia Rubes. Romeo e Giulietta stanno bene, non sono morti, anzi, hanno dovuto vivere per tantissimi anni affrontando gli ostacoli della convivenza, del lavoro, della vecchiaia e della contemporaneità. Lo spettacolo è molto divertente e ricorda diversi capolavori del teatro del Novecento, da “Giorni felici” a “Rumori fuori scena”. Il testo è un omaggio dolcissimo all’amore lento, quello che dura, quello che sa trasformarsi da passione in esperienza, l’amore dei nostri nonni, l’amore dei resistenti. Un gioiello di comicità poetica e di ottimismo.
Sabato 13 aprile approda al teatro Gobetti “Old Fools”, un intenso testo di Tristan Bernais, diretto da Silvio Peroni e interpretato da Marianna De Pinto e Marco Grossi. “Old Fools” racconta di Tom e Viv, del loro amore e della vita condivisa, dalla prima scintilla alla luce che si affievolisce, fino alla morte. Non necessariamente una storia d’amore deve essere raccontata in quest’ordine. L’unicità del testo consiste nella sua struttura, una narrazione che, senza soluzione di continuità, mescola e confonde il tempo, facendo passare dal primo incontro alla senilità dei protagonisti, per poi ritrovarli sposati, o al secondo appuntamento, o alle prese con la crescita di un figlio o vederli nello sforzo di tenere insieme la loro relazione.
Sabato 11 maggio gran chiusura di stagione con il classico “Miseria e nobiltà” di Eduardo Scarpetta, portato in scena da Alfonso Rinaldi, Francesco Di Monda e la talentuosa compagnia Masaniello. Questo classico di Scarpetta narra della povertà napoletana che si ingegna per tirare a campare. L’adattamento del regista Alfonso Rinaldi rimane fino al finale un vortice di comicità crescente e travolgente, che risucchia il pubblico in una spirale di trovate alle quali diventa impossibile opporre resistenza.
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Mara Martellotta