Protagoniste le voci di Dmitry Beloselsky, Maria Agresta, Rachel Harnisch, Orla Boylan e Brenden Gunnell. La chiusura affidata al tenore Juan Diego Florez

Prende il via da giovedì 19 maggio all’ Auditorium Rai di Torino il Festival di Primavera ” La voce e l’orchestra” dell’Orchestra Sinfonica della Rai, comprendente alcune delle pagine più celebri del repertorio operistico e sinfonico-vocale, dalle arie di Mozart a quelle di Puccini, passando per brani di Musorgskij, Wagner e Richard Strauss. Si tratta di quattro concerti in programma fino al 16 giugno, con il fuori programma del 24 giugno, tutti trasmessi in diretta su Radio3, dove è la “voce” a fare da protagonista insieme all’orchestra.
Nel primo concerto, previsto per giovedì 19 maggio alle 20.30, il grande basso russo Dmitry Beloselsky interpreta Canti e danze della morte di Modest Musorgskij. Sul podio il Direttore principale dell’Orchestra Rai Juraj Valčuha, che propone Una notte sul Monte Calvo e i Quadri di un’esposizione, sempre del compositore russo. Il materiale sinfonico del poema di Musorgskji, la cui versione originale fu scoperta nel 1968, subì numerosi cambiamenti e orchestrazioni durante gli anni da parte del compositore. Dopo la sua morte Rimskij Korsakov riprese l’ultima versione del poema, cui stava lavorando il musicista, e la fece eseguire. Il poema esprime la lotta tra il male e il bene. Il primo è simboleggiato dalla notte, cioè da creature diaboliche e anime sepolte in terra sconsacrata; il secondo dal suono delle campane che riportano le anime nelle viscere del monte Calvo, da identificarsi con il monte Lysa Hora dell’Ucraina o con quello di Triglev nella Russia meridionale.
La primadonna del secondo appuntamento, dedicato alle più celebri pagine peristiche di Giacomo Puccini, è invece Maria Agresta, tra i soprani lirici oggi più richiesti al mondo. Il suo recital, dedicato alle eroine di Manon Lescaut, Turandot, Suor Angelica, Tosca, La rondine e Madama Butterfly, è in programma giovedì 26 maggio alle 20.30, con la direzione di Stefano Ranzani. Completano il concerto l’Intermezzo da Manon Lescaut, l’Intermezzo da Le Villi, il Capriccio sinfonico e il Preludio sinfonico.
Il terzo appuntamento della rassegna sarà giovedì 9 giugno alle 20.30 e vedrà salire sul palco il soprano Rachel Harnisch, impegnata in una scelta di pagine mozartiane tratte da Idomeneo, Lucio Silla, Il re pastore e Don Giovanni. Già interprete di riferimento di Claudio Abbado, Rachel Harnisch ha fatto di Mozart uno dei punti cardine della sua carriera internazionale. Sul podio dell’Orchestra Rai Hansjörg Albrecht, che di Mozart propone anche la Sinfonia n. 34 in do maggiore KV 338 e la Sinfonia n. 39 in mi bemolle maggiore KV 543.
Il programma del quarto concerto, previsto per giovedì 16 giugno prossimo alle 20.30 e affidato alla bacchetta del grande direttore inglese Jeffrey Tate, sul palco insieme al soprano Orla Boylan e al tenore Brenden Gunnell, prevede pagine dal grande repertorio tedesco e di compositori come Richard Wagner (Parsifal e Die Walküre) e Richard Strauss (Intermezzo e Ariadne auf Naxos).
Le poltrone numerate, da 30 a 15 euro (ridotto giovani Under 30), sono in vendita sia online sia presso la biglietteria dell’Auditorium Rai. Un’ora prima dei due concerti sono messi in vendita gli ingressi non numerati a 20 e 9 euro.
Chiude la rassegna, venerdì 24 giugno alle 19, un quinto appuntamento straordinario e fuori abbonamento; sempre all’Auditorium Rai di Torino, arriva la star del belcanto Juan Diego Flórez, con un recital che mette insieme arie mozartiane e verdiane, pagine del repertorio francese, canzoni italiane e arie da zarzuelas. Sul podio il direttore d’orchestra americano Christopher Franklin.
Programmato nel giorno di San Giovanni, patrono della Città di Torino, lo spettacolo farà precedere i tradizionali fuochi d’artificio sul Po, con quelli vocali del tenore peruviano Flórez.
Mara Martellotta
I biglietti – da 40, 60 e 80 euro – sono in vendita presso la biglietteria dell’Auditorium Rai di Torino.
Informazioni: 011.8104653 – biglietteria.osn@rai.it – www.osn.rai.it.


Si può affermare quindi che il Salone del Libro 2016 ,partito con un po’ di amaro in bocca a causa delle difficoltà economiche e delle inchieste giudiziarie si è concluso nel migliore dei modi, andando anche oltre le previsioni e le aspettative di molti. Forse mai come in questa edizione è emersa la “doppia anima” di Librolandia che ha visto ore e ore di coda per personaggi quali Checco Zalone e Ligabue, ma
diventato un po’ il simbolo di questa ventinovesima edizione.
Prorogata fino al 22 gennaio 2017 la mostra “Torino e la Grande guerra 1915-1918” è stata visitata finora da più di 110.000 persone, suscitando grande interesse nel pubblico. Si tratta infatti di una delle principali iniziative organizzate a Torino e in Piemonte per ricordare il centenario della Prima guerra mondiale
In un Salone del libro che ha dato spazio alle “Anime arabe” non poteva mancare l’iraniana Shirin Ebadi, Premio Nobel per la Pace nel 2003 -prima musulmana a riceverlo- che ha dedicato la sua vita alla lotta per i diritti umani e pagato di persona il coraggio delle sue idee.
Archiviati i due tornado Al Bano e Luca Medici alias Checco Zalone, la Puglia prosegue il suo percorso e rimane protagonista della XXIX edizione del Salone del Libro di Torino.
contemporaneo
Dal 7 al 27 maggio Rita Barbero, in arte Purpleryta, espone per la prima volta a Torino, in centro, da EnneGi di Nadia Giacometti
Tutte le trame dei film 
Le confessioni – Drammatico. Regia di Roberto Andò, con Toni Servillo, Connie Nielsen e Pierfrancesco Favino. Un gruppo di ministri dell’Economia delle grandi potenze, sotto la guida del direttore del Fondo Monetario internazionale, è riunito in un lussuoso albergo sulle rive del Baltico. Con loro alcuni ospiti, tra cui il monaco Roberto Salus, irreprensibile e pericolosamente non malleabile. All’indomani di quello che appare come un suicidio ma che potrebbe avere tutti i connotati di un omicidio, come si comporteranno i presenti con le manovre che si sarebbero dovute votare? Dal regista pluripremiato per “Viva la libertà”, anche questa volta affiancato dalla prova eccellente di Servillo. Durata 100 minuti. (Ambrosio sala 3, Eliseo rosso, Romano sala 1)
La foresta dei sogni – Drammatico. Regia di Gus Van Sant, con Matthew McConaughey, Naomi Watts e Ken Watanabe. Ultimo film dell’autore di “ Will Hunting” duramente contrastato all’ultimo festival di Cannes. L’inoltrarsi di un americano lungo le pendici del monte Fuji, in Giappone, luogo ove la contemplazione e la prospettiva della morte convivono, tra realtà e magia, l’incontro dell’uomo con un imprenditore del Sol Levante, l’istinto di sopravvivenza. Durante il percorso, i vari flashback ci riportano alla vita familiare del protagonista, ai suoi rapporti con la moglie, un lutto che ci si deve lasciare poco a poco alle spalle. L’occasione per controllare di persona se il pubblico festivaliero abbia espresso un giudizio del tutto errato (qualche amico se ne era tornato a casa sostenendo che Van Sant aveva fatto un robusto racconto filosofico pieno di poesia). Durata 110 minuti. ( Reposi) 




The boy – Horror. Regia di William Brent Bell, con Lauren Cohan e Rupert Evans. Greta, nel desiderio di lasciarsi alle spalle un periodo di vita travagliato, si rifugia in un villaggio inglese dove è assunta da una coppia in una villa vittoriana, come baby sitter del loro figlio di otto anni. Non un figlio, comprenderà ben presto la ragazza, ma una bambola a grandezza naturale. Una serie di eventi inspiegabili e terrificanti succedono, la mettono in serio pericolo e ostacolano la relazione che lei ha avviato con un giovane del villaggio. Durata 97 minuti. (Massaua, Reposi, The Space, Uci)
The Dressmaker – Il diavolo è tornato – Commedia. Regia di Jocelyn Moorhouse, con Kate Winslet, Judy Davis e Liam Hamsworth. All’inizio degli anni Cinquanta, divenuta una affermata stilista, Tilly torna da Parigi nel piccolo paese natio di Dungatar, nel cuore dell’Australia, da cui era stata cacciata anni prima. Con una ventata di modernità, costruendo abiti per le donne acide e immalinconite di Dungatar, Tilly avrà modo di far luce sul suo lontano passato. Grande successo all’ultimo TFF. Eccellente prova della Winslet al centro di un film che pur facendosi giudicare (pressoché) positivamente non riesce mai a definire le proprie scelte (commedia, divertimento surreale, percorso drammatico, un faticoso altalenarsi?) in maniera definitiva. Durata 118 minuti. (Lux sala 1, Massaua, Reposi, The Space, Uci)
