Per l’ottavo anno si ritrovano a Ostana in Valle Po, dal 2 al 5 giugno, scrittori e poeti di tutto il mondo appartenenti alle culture delle minoranze linguistiche. Sono autori in lingua madre, proveniente dall’Ecuador, dalla Nigeria, dal Paese Basco, dalla Frisia, dall’Occitania e dalla Grecìa salentina.Quest’anno il Premio Ostana annuncia un’importante novità con due nuove sezioni, una dedicata alla composizione musicale, l’altra al cinema.Nelle giornate del Premio, il Borgo di fronte al Monviso ospiterà presso il nuovo Centro Polifunzionale di Miribrart, borgata simbolo della rinascita architettonica e umana di Ostana, la Mostra “Lenga(s) de Guerra”, curata dal Cirdoc di Béziers. La mostra rimarrà aperta fino al 26 giugno e chiuderà con il convegno “Disobbedienti alla guerra – disertori, ammutinati, rivolte, fucilazioni sommarie nel primo conflitto mondiale”, coordinato da Fredo Valla.Il calendario del Premio proseguirà quindi con un’iniziativa realizzata in collaborazione con L’Aura – Scuola di Cinema di Ostana: “Sguardi discreti”, laboratorio di antropologia visiva, che si terrà da 13 al 15 ottobre, condotto da Renato Morelli (Premio Ostana Cinema 2016).Il Premio Ostana è un festival della diversità linguistica e culturale all’insegna della convivialità e della condivisione dei valori rappresentati dalle varie lingue e culture di cui gli autori in lingua madre sono portatori.
Massimo Iaretti
Accanto a centinaia di cimeli già presenti, al Museo del Risorgimento è esposta da oggi una tabacchiera d’oro che re Vittorio Emanuele II regalò ad Angelo Brofferio
Paolo Gulisano è milanese di nascita ma grandissima parte della sua vita l’ha trascorsa a Lecco dove vive tuttora. E’ medico ma affianca da anni un impegno culturale come saggista e scrittore. E in questo campo è considerato come il maggiore conoscitore italiano di Tolkien

Leo Muscato s’aggira da un po’ di tempo attraverso il mondo shakespeariano e del Bardo, mettendo in scena As you like it o Come vi piace (pronto a calarsi nell’Estate teatrale veronese e soprattutto negli umori del pubblico cinese), 


Colonia – Drammatico. Regia di Florian Gallenberger, con Emma Watson e Daniel Brühl. Tratto da una storia vera. Le vicende di due giovani, Lena e Daniel, hostess della Lufthansa lei, fotografo lui, intrappolati nel Cile del 1973 dalla repressione di Pinochet. Imprigionato e torturato Daniel nella cosiddetta Colonia Dignidad, un luogo guidato da un certo Paul Schafer, da cui nessuno è mai riuscito a fuggire, Lena decide di raggiungerlo e di unirsi agli altri “ospiti” con la difficile speranza di portare in salvo il suo uomo. Durata 110 minuti. (Romano sala 1, The Space, Uci)
Fiore – Drammatico. Regia di Claudio Giovannesi, con Daphne Scoccia e Josciua Algeri. Apprezzatissimo a Cannes, il film è la storia di Daphne, detenuta per rapina, che in carcere si innamora di Josh, giovane rapinatore. Divisi l’uno dall’altra, condividono un amore fatto di sguardi, di poche parole attraverso le sbarre, di biglietti fatti arrivare in qualche modo. Durata 110 minuti. (Nazionale sala 1)


Perfetti sconosciuti – Commedia. Regia di Paolo Genovese, con Marco Giallini, Edoardo Leo, Valerio Mastandrea, Giuseppe Battiston, Kasia Smutniak, Alba Rohrwacher. Una cena tra amici, l’appuntamento è per un’eclisse di luna, la padrona di casa decide di mettere tutti i cellulari sul tavolo e di rispondere a telefonate e sms senza che nessuno nasconda qualcosa a nessuno. Un gioco pericoloso, di inevitabili confessioni, che verrebbe a sconquassare le vite che ognuno di noi possiede, quella pubblica, quella privata e, soprattutto, quella segreta. Alla fine della serata, torneranno ancora i conti come quando ci siamo messi a tavola? Durata 97 minuti. (Greenwich sala 2)



A che punto è il Piemontese, lingua madre per coloro che vivono in terra di Piemonte. Questo è l’interrogativo posto da un convegno, promosso da Gioventura Piemonteisa

Fiorenza Cedolins interprete delle arie da Madama Butterfly, Tosca, Turandot e Manon Lescaut