Giovedì 25 maggio 2017, ore 18.00
MUSEO ETTORE FICO
Via Francesco Cigna, 114 Torino
28 importanti artisti, tra i più rappresentativi del panorama artistico italiano ed internazionale, mettono le loro opere all’asta per sostenere un importante progetto di solidarietà in Mozambico promosso dall’associazione OAF-I (Organizzazione di Aiuto Fraterno – Italia).
Arte e solidarietà tornano ad abbracciarsi giovedì 25 maggio, in occasione della quinta edizione di SolidArte, asta d’arte di beneficenza che si svolgerà alle ore 18.00 presso il Museo Ettore Fico di Torino (Via F. Cigna, 114).
Questi gli artisti che hanno aderito all’iniziativa promossa da OAF-I Ong-Onlus:
Airò Mario, Andreotta Calò Giorgio, Barocco Francesco, Basta Marco,
Benassi Elisabetta, Benetti Mauro, Ceccobelli Bruno, Cerutti Manuele,
Cresci Mario, Cuoghi Roberto, Cuoghi&Corsello, Dessì Gianni,
Fioroni Giosetta, Frapiccini Eva, Isgrò Emilio, Jodice Francesco,
Romano Andrea, Samorì Nicola, Sciaraffa Alessandro, Spalletti Ettore,
Tibaldi Eugenio, Tosatti Gian Maria, Varisco Grazia, Vascellari Nico, Vedovamazzei, Verteramo Roberta, Vetrugno Maurizio, Vitone Luca
Le opere saranno visionabili presso il Museo Ettore Fico dalle ore 16.00 di giovedì 25 maggio, mentre l’asta si aprirà alle ore 18.00: dopo la presentazione di Maurizio Irrera (Presidente OAF-I). Le opere saranno presentate da Angelo Mistrangelo, critico d’arte e giornalista di La Stampa e Torino Sette, e battute da Vanessa Carioggia della Casa d’Aste Sant’Agostino.
La vendita dei lavori proseguirà nelle due settimane successive.Il linguaggio dell’arte si fa, dunque, universale e diventa eccellente veicolo sociale, parlando di solidarietà attraverso la bellezza, la verità, la forma, la spoliazione della forma, il colore, i segni. SolidArte è un evento organizzato dall’associazione OAF-I (Organizzazione di Aiuto Fraterno – Italia), curato da Michela Frittola, realizzato in collaborazione con la Casa d’Aste Sant’Agostino e il Museo Ettore Fico, con il Patrocinio del Consiglio regionale del Piemonte e della Città di Torino. “Solidarte è giunta alla quinta edizione ed ancora una volta siamo orgogliosi di poter contare sull’adesione di artisti prestigiosi che hanno donato una loro opera per aiutarci alla realizzazione di un progetto educativo in Mozambico – dichiara Maurizio Irrera, Presidente di OAF-I – possiamo dire che Solidarte in questi anni ha saputo essere una vetrina delle eccellenze dell’arte contemporanea italiana: affermati ed apprezzati artisti, protagonisti di diverse esperienze artistiche, riconosciuti Maestri e giovani già apprezzati e quotati, che hanno contribuito con opere significative certamente apprezzate non solo dai collezionisti e dagli appassionati ma da chiunque voglia provare l’emozione di avere nella propria casa un vero e proprio capolavoro.” Le opere donate dai 28 artisti che hanno aderito a SolidArte 2017 saranno allestite negli spazi del Museo Ettore Fico, che attualmente ospita la grande antologica di Bruno Munari: circondate dalle sculture aree e dalle macchine inutili di Munari, le opere di SolidArte diventeranno così una sorta di mostra dentro ad una mostra. Si potranno ammirare giganti dell’Arte contemporanea come Ettore Spalletti, Giosetta Fioroni ed Emilio Isgrò; giovani artisti ora protagonisti alla Biennale di Venezia come Roberto Cuoghi e Giorgio Andreotta Calò o che hanno preso parte alle edizioni precedenti come Nicola Samorì; artisti che utilizzano il medium fotografico come Mario Cresci e Francesco Jodice ai quali recentemente Camera ha dedicato importanti rassegne; artisti presenti nelle collezioni dei più importanti musei pubblici e privati come Mario Airò, Elisabetta Benassi e Bruno Ceccobelli; Eugenio Tibaldi che proprio al Museo Ettore Fico ha realizzato una suggestiva e complessa installazione dal titolo “Seconda Chance”, e poi alcuni dei protagonisti della scena artistica torinese come il duo Vedovamazzei, Francesco Barocco, Mauro Benetti, Manuele Cerutti, Eva Frapiccini, Alessandro Sciaraffa, Roberta Verteramo, Maurizio Vetrugno.
IL PROGETTO IN MOZAMBICO
Tutto il ricavato di SolidArte sarà destinato al sostegno delle attività della Scuola Secondaria Sant’Ignazio di Loyola di Msaladzi, nell’Altopiano di Angonia, zona un tempo considerata il granaio del Mozambico e i cui abitanti ora sono invece costretti a convivere con lunghi periodi di carestie e frequenti inondazioni. Queste, insieme a cattivi investimenti infrastrutturali, hanno fatto sì che non si sia riuscito fino ad oggi a trarre frutto dal pur elevato potenziale di questa terra. I lavori per la sua costruzione che sono stati in gran parte realizzati verranno completati nel 2017.
Per questo OAF-I vuole dare il suo contributo alla promozione e al sostegno di uno sviluppo rurale delle comunità che abitano i villaggi sparsi nella zona della provincia di Tete, coinvolta dal progetto (distretti di Angonia e Tsangano). Il sostegno alla scuola, vuole infatti dare l’opportunità a 300 giovani di frequentare i corsi di agropecuaria (basi di agricoltura e zootecnia), sperimentare attivamente quanto appreso e di trasmetterlo poi nei loro villaggi; essi diventeranno così i protagonisti di tale sviluppo del Mozambico.
INTERVISTA DI LAURA GORIA
Nella storia ci sono stati altri stermini ,dai lager nazisti al genocidio attuato dai Khmer rossi di Pol Pot in Cambogia: la repressione argentina in che cosa è stata unica ?
Spettacolo itinerante alle ore 14.30, 16.30 e 18.30
M
Laico ed apartitico il Centro venne fondato nel 1968 da
“Siamo orgogliosi del nostro passato – dice il fondatore e direttore Pier Franco Quaglieni – e siamo consapevoli dei nostri limiti e dei nostri errori. Il mondo è cambiato, anche noi siamo cambiati, ma lo spirito libero a cui ci siamo richiamati è rimasto lo stesso. In difesa della libertà di pensare, di discutere con calma, nel rispetto di tutte le opinioni. E’ importante un luogo in cui confrontarsi senza urlare, in cui chiarirci le idee a vicenda. Questo luogo, dopo mezzo secolo, resta il Centro Pannunzio . Guardando con speranza al futuro”.
l’omaggio alla statua di Francesco Ruffini, già Rettore dell’Ateneo. Poi il concerto per pianoforte di Fabrizio Sandretto che, dopo l’Inno Nazionale, ha eseguito brani di Bach, Beethoven, Chopin, Kaciaturian, Daquin, Schubert, Brahms, Grieg, Granados, Albeniz e Casella e la «Leggenda del Piave» di E.A.Mario. I brani sono stati illustrati da Loris Maria Marchetti e dall’attrice Carlotta Torrero. Nell’intervallo Pier Franco Quaglieni ha ricordato nel centenario della nascita, la socia fondatrice del Centro Frida Malan. Ha condotto la serata il giornalista Orlando Perera.
Anche quest’anno la Biblioteca della Regione Piemonte “Umberto Eco” aderisce alla campagna nazionale
suddiviso tra quanti hanno dato un contributo importante al suo raggiungimento. Io che fui fortemente critico con la gestione Accornero, ritengo che anche la svolta di quest’anno sia stata molto produttiva.Il mio Salone è stato punteggiato da quattro avvenimenti importanti. La partecipazione alla presentazione al salone off dell’ ultimo libro di Alan Freidman sull’America che ha registrato anche al Salone una partecipazione eccezionale. Friedman la delineato la sua America,quella della libertà e della democrazia liberale che oggi appare minacciata ,ma Friedman non ha fatto sconti a nessuno ed ha parlato anche criticamente della storia americana e della inadeguatezza della candidata democratica
Visitare gli stand è stato un atto istituzionale significativo. Non ricordo altri sindaci che lo abbiano fatto, forse solo Valentino Castellani ebbe la stessa umiltà di girare per il salone come un visitatore qualunque. Poi l’incontro con Vittorio Sgarbi alla presentazione del mio libro. Ho visto tanta gente nuova, interessata al libro che Sgarbi con grande maestria ha illustrato, cogliendo i suoi aspetti più politicamente scorretti ,a partire dal manifesto di oltre 800 intellettuali italiani che armarono la mano degli assassini del commissario Calabresi. Sofri io non lo descrivo come un eroe, ma come un condannato con sentenza definitiva per l’uccisione di Calabresi. Abbiamo ricordato che ci siamo conosciuti esattamente 30 anni fa all’inaugurazione del primo Salone del libro che avvenne al teatro Regio. 
assordante che ci allontana dal senso della cultura come pensiero, cultura, confronto pacato di opinioni. La mancanza di appoggi o di leggii crea problemi a chi deve leggere da un libro per citarlo. L’abitudine delle poltroncine invece dei tavoli sta imperversando non solo al Salone. Chi pensa di sostituire i tavoli tradizionali con le poltroncine non ha esperienza di cosa significhi parlare in pubblico e non solo cinguettare in un salotto. Ma è cosa che a cui si potrà provvedere con calma.L’importante è che il salone sia salvo e che non siano riusciti a scippare a Torino l’ultima eccellenza che gli rimane. Oggi si aprono, nel clima dell’ultimo giorno del Salone, le manifestazioni per i 50 anni del Centro “Pannunzio” a cui tanta gente in tutta Italia sta guardando con interesse.
Intervista di Laura Goria
Ma la sua grandezza è nei romanzi fortemente autobiografici in cui l’humor è la cifra con cui maneggia pagine di vita difficili, come il suicidio della sorella e sullo sfondo anche quello del padre in “I miei piccoli dispiaceri”; la fuga e rapporti familiari difficili in “Un complicato atto d’amore”.
Come dirimere il conflitto tra l’idea che abbiamo il diritto di decidere della nostra morte e le responsabilità nei confronti delle persone che ci vogliono bene e che ne soffriranno?
persone vi ricorrano per farla finita».
Un’agguerrita falange in azione al XXX° Salone del libro. 25 anime diverse che hanno lavorato insieme; ognuna portando un pezzo di sé e le sue proposte scandite in più aree tematiche
certo per grandi numeri.Dunque un pool di librai che uniscono le forze, serrano i ranghi e scendono in campo per fronteggiare la concorrenza delle librerie online, come Amazon, e dei grandi colossi editoriali con le loro mega catene di punti vendita, tessere e sconti vari.
leggere.Non è un caso che questa iniziativa sia venuta alla luce proprio a Torino che, con il Salone, per 5 giorni all’anno si trasforma nella più grande libreria italiana del mondo. A maggior ragione in questa travagliata edizione con tanto di sfida milanese. Davvero un’ottima mossa quella di avere fortemente voluto la presenza dei librai indipendenti.
prestigiosi nomi della cultura italiana da Mario Soldati a Gianni Rodari, da Rossana Rossanda a Italo Calvino”.
giovane donna la quale va alla ricerca del misterioso passato dei reclusi di un enorme lager in un’isola greca dove il regime dei colonnelli confinò insieme folli, poeti e oppositori politici.