Una bandiera accoglie i visitatori. In tinta arancio interrotta da una sola implacabile struggente striscia nera, è la “bandiera dei rifugiati”, disegnata dall’artista siriana Yara Said (fatta sventolare per la prima volta dal Team dei Rifugiati ai Giochi di Rio 2016) e che vuole essere un chiaro riferimento al giubbotto salvagente indossato dai migranti durante le tragiche traversate sulle sgangherate “carrette del mare”. Siamo all’ingresso della “Fondazione Merz” di via Limone a Torino, una delle nuove e decentrate sedi pensate per gli eventi di Biennale Democrazia 2017, dedicata quest’anno alle “Uscite di emergenza” e conclusasi, con una vera e propria “maratona del pensiero” (oltre 100 appuntamenti e 246 relatori nazionali e internazionali) domenica 2 aprile scorso.

Qui alla “Merz” proseguirà invece, fino al 30 aprile, la mostra “Corpi attraverso i confini: memorie dell’Europa di oggi”, fra gli eventi sicuramente più interessanti e collaterali alla quinta edizione della Biennale voluta dalla Città di Torino, realizzata dalla Fondazione per la Cultura e presieduta da Gustavo Zagrebelsky. Allestita su un progetto di Melina Mulas e con il coordinamento espositivo di Luisa Passerini, la mostra vuole riflettere e, soprattutto, far riflettere su una delle crisi emergenziali e dai risvolti spesso drammatici del nostro tempo: la condizione dei migranti o meglio delle “persone in mobilità” come in molti amano definirsi. Vite seriamente problematiche, storie spesso di profonda disperazione ma anche di salvezza e di inattese rinascite.
Iniziate tutte da un “viaggio”. Da strazianti e insicure “fughe” dalla guerra, dalla fame, da massacri e miserie senza limiti; in balia di destini che hanno spesso il volto dell’indifferenza, di muri d’acqua mortali o di terre “altre” ben lontane da quella ricercata “geografia emotiva” (il vero luogo d’origine) che tutti sperano di incontrare; addosso e nei cuori solo incertezze per un futuro in molti casi privo di solidarietà e d’ogni sentore di pietas umana. Tutto questo può essere letto nella toccante mostra allestita alla “Merz”, che nasce dal progetto di ricerca BABE (“Bodies Across Borders: Oral and Visual Memory in Europe and Beyond”), finanziato dal Consiglio Europeo della Ricerca presso l’Istituto Universitario Europeo di Firenze, e diretto da Luisa Passerini. Avviato quattro anni fa, il progetto è scrupolosamente documentato in rassegna attraverso un variegato e toccante materiale – fatto di interviste, filmati, disegni e fotografie – raccolto in Italia e in
Olanda. Le interviste riportano anche le riflessioni di studenti e docenti delle scuole dedicate all’insegnamento della lingua italiana e olandese; altre, di grande interesse, sono state realizzate all’interno delle comunità di migranti più numerose in Europa (come quella peruviana) o di maggior peso per la storia del colonialismo italiano ed olandese, come quelle del Corno d’Africa e dell’Indonesia. Narrazioni e immagini “che incrociandosi con le nostre possono costruire nuove memorie europee”. Per questo motivo, i visitatori sono anche invitati a interagire attivamente, lasciando su lunghi tavoloni predisposti all’occorrenza le loro riflessioni e i loro personali disegni. Perché in fondo “le emergenze – come sottolinea Gustavo Zagrebelsky – ci chiedono, affinché non se ne sia semplicemente travolti, di cercare parole e categorie per affrontare il mondo e sperimentare nuove forme di azione comune”.
Gianni Milani
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“Corpi attraverso i confini: memorie dell’Europa di oggi”
Fondazione Merz, via Limone 24, Torino; tel. 011/19719437 – www.fondazionemerz.org
Fino al 30 aprile
Orari: mart. – dom. 11 / 19; lunedì chiuso
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Le foto:La “bandiera dei rifugiati”
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Sempre correlate al programma di “Biennale Democrazia 2017”, sono altre due le mostre a tema ancora visitabili a Torino
- – Fino al 20 maggio, presso la “Film Commission”, in via Cagliari 40-42, prosegue “Esodi e conflitti, il diritto alla speranza”. Curatela artistica di Patrizia Bottallo ed organizzazione a cura di Associazione martin-Martini Arte Internazionale, la rassegna documenta le conseguenze dei conflitti nel mondo mettendo a confronto i linguaggi dell’arte e del foto-reportage.
- – E fino al 5 giugno, presso Urban Center Metropolitano, in piazza Palazzo di Città 8/f, è visitabile “Abitare in Italia, Emergenze, Politiche, Nuove Pratiche”, mostra fotografica dedicata ai progetti innovativi di “social housing” realizzati negli ultimi anni
Trent’anni fa, l’11 aprile 1987 moriva suicida a Torino Primo Levi, autore de “
Le poesie di Alessia Savoini
pronunziare
Di Pier Franco Quaglieni
IL PROGRAMMA DELLA RASSEGNA MUSICALE
Le trame dei film nelle sale di Torino
La Bella e la Bestia – Fantasy. Regia di Bill Condon, con Emma Watson, Emma Thomson, Kevin Kline, Stanley Tucci e Dan Stevens. Bella finisce prigioniera nel castello governato da un giovane principe tramutato in bestia come punizione del suo cuore senza sentimenti e per il suo egoismo. Fa amicizia con i servitori anch’essi divenuti un candelabro, un pendolo, una teiera, un clavicembalo, uno spolverino. Insieme a loro, saprà guardare al di là dell’aspetto orribile del principe che a sua volta svelerà un animo gentile. Durata 129 minuti. (Massaua, Eliseo Rosso, Ideal, Lux sala 2, Reposi, The Space, Uci)
La cura del benessere – Thriller. Regia di Gore Verbinski, con Dane DeHaan e Jason Isaacs. Lockhart viene mandato in un centro benessere sulle Alpi svizzere con un preciso incarico, recuperare l’amministratore delegato dell’azienda per cui lavora. Si accorgerà subito che i metodi dell’istituto non sono proprio secondo “le norme” e farà fatica a comprendere quanto sta succedendo in quel luogo. Gli verrà in aiuto una misteriosa ragazza, paziente del dottor Volmer. Durata 146 minuti. (Lux sala 3, Uci)
competenze in un mondo dove soltanto gli uomini sembrano poter entrare e dare un’immagine vittoriosa di sé. Una valente matematica, un’altra che guida un gruppo di “colored computers”, la terza aspirante ingegnere, senza il loro definitivo apporto l’astronauta John Glenn non avrebbe potuto portare a termine la propria spedizione nello spazio e gli Stati Uniti non avrebbero visto realizzarsi il proprio primato nei confronti dei russi. Durata 127 minuti. (Ambrosio sala 2, Due Giardini sala Ombrerosse, Romano sala 1, Uci)
Binoche e Michael Pitt. Tratto dal manga di Masamune Shirow del 1989, è la storia del Maggiore Kusanagi – cyber-guerriera che non riesce che a ricordare pochi tratti del suo passato di umano – in lotta contro un terrorista in lotta con il mondo. Durata 120 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 1, Reposi, The Space, Uci)
John Goodman, Samuel Jackson e John J. Reilly. Ennesima rivisitazione del mito King Kong, una spedizione ambientata nel 1973 allorché le truppe americane abbandonarono il disastrato Vietnam. Una spedizione voluta dalla scienziato Randa e diretta verso una misteriosa isola, guidata da un ex capitano inglese, con al seguito una fotografa pacifista, un pilota recluso nell’isola dai tempi della fine del conflitto mondiale, il comandante di una squadriglia di piloti di elicotteri che come tutti gli altri se la dovranno vedere con l’immenso mostro. Un budget da far tremare le vene e i polsi, un paio d’anni per preparazione e lavorazione, tra Hawai, Australia e Vietnam: per il gran divertimento degli aficionados si prevede una trilogia. Durata 118 minuti. (Uci)
sceneggiatura originale e attore protagonista, attrice e attore non protagonista), un film condotto tra passato e presente, ambientato in una piccola del Massachusetts, un film che ruota attorno ad un uomo, tra ciò che ieri lo ha annientato e quello che oggi potrebbe farlo risorgere. La storia di Lee, uomo tuttofare in vari immobili alla periferia di Boston, scontroso e taciturno, rissoso, richiamato nel paese dove è nato alla morte del fratello con il compito di accudire all’adolescenza del nipote. Scritto e diretto da Lonergan, già sceneggiatore tra gli altri di “Gangs of New York”. Durata 135 minuti. (Nazionale sala 1)
Castellito. Tratto dall’omonimo lavoro teatrale scritto da Eric-Emmanuel Schmitt. La storia di un uomo che, a seguito di una rovinosa caduta dalle scale, non riconosce più la moglie, la propria casa, nulla, deve ricostruirsi un’intera esistenza. Ma la sua memoria è davvero così vuota? La moglie tenta di aiutarlo, ma quanto gli racconta è davvero la vita loro reale o piuttosto quella che che lei si era immaginata? Durata 93 minuti. (Massaua, Massimo sala 1, Uci)
Tratto dal romanzo di Sebastian Berry, è il racconto della vita, tra passato e presente, di Rose, anziana ricoverata in una struttura psichiatrica e ragazza, nell’Irlanda degli anni Trenta e Quaranta colpiti dagli scontri tra protestanti e cattolici, fino allo scoppio della guerra, il suo amore per un aviatore inglese, l’odio del prete locale da sempre innamorato di lei. Durata 108 minuti. (Centrale V.O., Due Giardini sala Nirvana, Romano sala 2, Uci)
Egomnia, che mette in contatto le differenti domande di lavoro con le offerte delle aziende, con il calcolo attento dei meriti di tutti i candidati. All’inizio è questione di fiducia: ma Matteo decide di auto produrre la sua”scoperta” e di lanciare Egomnia sul mercato. Durata 97 minuti. (Greenwich sala 2, Reposi, Uci)
La verità, vi spiego, sull’amore – Commedia. Regia di Max Croci, con Ambra Angiolini, Giuliana De Sio, Carolina Crescentini e Massimo Poggio. Tratto dal romanzo di Enrica Testo. Una donna abbandonata dal marito dopo sette anni di matrimonio, le imprese sentimentali e quotidiane di una vita da portare avanti, due figli da crescere, suocera da sopportare, un baby sitter da coordinare, la migliore amica come unico rifugio sempre da ascoltare. Durata 92 minuti. (Massaua, Greenwich sala 3, Ideal, Uci)
È un po’ come per un attimo voler cambiare pelle, ha detto in un’intervista che è come riabituarti a certi muscoli che da troppo tempo non hai più messo in funzione.
Nel 20