CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 830

L'arte del ricamo in mostra a Palazzo Madama

Attraverso una sessantina di esemplari un viaggio nell’arte del ricamo dal Duecento all’alta moda di oggi

 

 

ricami madamaI ricami in tutto il loro sfarzo rivivono nel mezzo dell’estate in una mostra a Palazzo Madama, aperta fino al prossimo 16 novembre. Al visitatore viene offerto un nuovo percorso di conoscenza delle collezioni, con l’esposizione nella sala Atelier di preziosi esemplari, tra cui un abito baiadera realizzato da Gianfranco Ferrè,  totalmente ricamato in cristalli Swarovski e canottiglie.  Disegnare ad ago ( ricamo derivaI, infatti,  dall’arabo “raqm”,  ovvero segno) era una pratica antichissima nel bacino del Mediterraneo e, in particolare in Oriente, capace poi di diffondersi dal Medio Evo in tutta Europa. Si usavano filati di origine naturale, vegetale o animale, anche tinti,  arricchiti da materiali preziosi, quali oro, argento, perle, coralli, o conterie in vetro.

 

In mostra si possono ammirare oltre sessanta esemplari della collezione di Palazzo Madama, con una scelta che spazia dai ricami sacri medievali agli abiti danzanti risalenti agli anni Venti del Novecento. I ricami in oro e seta hanno un esemplare splendido nel prezioso San Cosma in or nue’,  cui si affiancano i ricami in lino bianco dei monasteri svizzero tedeschi e quelli in lana colorata per i tessuti di arredo, provenienti dalla zona di Zurigo e Sciaffusa, prodotti nel Cinque e Seicento. Fiori e rocailles decorano con leggerezza tessuti come accessori tipici dell’abbigliamento settecentesco, quali pettorine, borsette femminili, corpetti a trapunte,  ma anche presenti nell’abbigliamento maschile,  come marsine, gilet e copricapo da uomo. Alla fine del Duecento a Parigi lavoravano ben duecento maestri ricamatori,   metà uomini e metà donne, e , nei secoli successivi,  l’organizzazione corporativa dei mestieri affido’ agli uomini la titolarità delle botteghe, dove lavoravano anche donne.  In mostra si può anche ammirare un oggetto piuttosto raro, un quaderno manoscritto di disegni per ricami e inchiostro e tempera, dedicato alla mirabile matrona Marina Balbo, nel 1538, accanto alla collezione di agorà,  in smalto,  avorio, microintaglio ligneo, che dal Cinque all’Ottocento, costituirono oggetti d’uso raffinatissimo, compagni di lavoro anche di donne agiate.

 

Mentre il ricamo, infatti, inizio’ a essere praticato anche nei monasteri femminili,  per poi diffondersi, a partire dal Seicento, come attività domestica e di intrattenimento presso le nobildonne,  ai giorni nostri sarebbe entrato a fare parte anche della tradizione dell’alta moda. I campioni proposti da Pino Grasso per le creazioni dei grandi stilisti italiani aprono la prospettiva sul futuro di un alto artigianato che vanta radici molto antiche. L’abito dell’atelier di Grasso firmato da Gianfranco Ferrè risale al 2002 ed è costituito da una lunga tunica in georgette di seta ricoperta da miriadi di cristalli Swarovski. In mostra il manufatto più antico è un cappuccio di pivale risalente alla fine del Duecento. Tra gli esemplari più raffinati figura la tovaglia ricamata su entrambi i lati da Caterina Cantoni tra il 1590 e il 1610.

 

La mostra “Lino,  lana, seta, oro. Otto secoli di ricami” è alla Sala Atelier di Palazzo Madama dal 29 luglio. Orario Lun.  10-18, Mart chiuso, merc-sab 10-18, Dom 10. 19. La biglietteria chiude un’ora prima.

 

Mara Martellotta

Diritti animali e ambiente: "Un errore assorbire il Corpo forestale"

La Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente chiede al governo di non esercitare la delega che autorizza l’assorbimento del Corpo forestale dello Stato: “Sarebbe una controriforma, contro la cultura e la civiltà del Paese”

 

 

bosco verdeLa delega che consente l’assorbimento del Corpo forestale dello Stato, contenuta nella riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni, non è una riforma, ma una controriforma che fa arretrare la cultura e la civiltà del Paese. Per questo la Federazione Italiana Associazione Diritti Animali e Ambiente – alla quale aderiscono una quarantina di associazioni animaliste, tra cui Enpa, Lav, Oipa, Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, Lega del Cane – chiede al governo di non esercitare la delega nel senso di un assorbimento del Corpo, definito “eventuale” dalla legge stessa, ma di una razionalizzazione e revisione organizzativa che garantisca l’innalzamento degli attuali livelli di prevenzione e repressione dei reati a danno degli animali, di presidio dell’ambiente, del territorio e del mare e della sicurezza agroalimentare con la piena salvaguardia delle professionalità, delle specializzazioni e delle funzioni esistenti.

Dal punto di vista organizzativo, completano lo sfascio del sistema di vigilanza ambientale, e venatoria, le disposizioni del decreto enti locali, approvato nei giorni scorsi, sulla polizia provinciale, destinata ad un probabile “spezzatino” tra Regioni e città metropolitane con “funzioni di polizia municipale”. Chi si occupava di tutelare l’ambiente andrà a dirigere il traffico. Il tutto in un contesto caratterizzato da un’altra riforma in chiaroscuro (più scuro che chiaro): l’introduzione della non punibilità per tenuità del fatto, che indebolisce la tutela penale degli animali.

 

Nonostante gli errori compiuti, il governo ha ancora la possibilità di evitare almeno il paradosso: in un Paese come l’Italia, primo in Europa per biodiversità, dove si consuma un reato ambientale ogni quaranta minuti, dove le frodi alimentari sono all’ordine del giorno, dove i casi di maltrattamento ed uccisione di animali non si contano, sarebbe assurdo sopprimere di diritto o di fatto il Corpo specializzato nella repressione di questi delitti. E’ ipocrita parlare di riduzione dei costi (tra l’altro rimangono in piedi in Corpi forestali di Regioni e Province autonome) e vagheggiare risparmi che non ci saranno, o saranno irrisori, ed ancor più grave è lasciar credere che l’accorpamento non avrà conseguenze pratiche sulla tutela del territorio e della nostra biodiversità. E’ vero esattamente il contrario. Ecco perché ci risulta incomprensibile l’ostinazione del governo, forse preoccupato di assecondare le pressioni dell’Unione europea sull’omologazione delle forze di polizia o, peggio ancora, condizionato dalle tante lobby economiche che sentono come un fastidio le verifiche e i controlli. Ma non è detta ancora l’ultima parola. Noi continueremo la nostra battaglia perché il governo ci ripensi e il Corpo forestale dello Stato resti.

 

DUE MILIONI DI CANI IN VIAGGIO CON GLI ITALIANI: TUTTE LE REGOLE DA SEGUIRE

Sono nell’ordine macchina, treno, nave e aereo i mezzi di trasporto preferiti per le ferie ‘a 6 zampe’, con la prima che sicuramente richiede minori sforzi e rispetto di regole “che sono diverse, invece, da compagnia a compagnia, sia navale che aerea. Per quanto riguarda i treni ormai tutti quelli ad alta velocità consentono il trasporto dei nostri amici animali”

 

cani-fotoAgosto alle porte e vacanze sempre più vicine. E se, secondo gli ultimi dati Assalco-Zoomark, sono 60 milioni gli animali nelle case degli italiani, con oltre 14 milioni di cani e gatti (48% i primi, 52% i secondi), “si può ipotizzare che ormai quasi un terzo dei cani quest’anno vada in vacanza con il suo proprietario, un numero in progressivo aumento di anno in anno. Molti meno i gatti”, dice all’Adnkronos Marco Melosi , presidente dell’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi), che calcola: visto che sono circa 6,7 milioni i ‘quattrozampe’ delle famiglie del Belpaese, sulle strade, sui binari, sui cieli o sui mari, saranno oltre due milioni quelli in viaggio quest’estate al seguito dei loro amici uomini.

Sono, infatti, nell’ordine macchina, treno, nave e aereo i mezzi di trasporto preferiti per le ferie ‘a 6 zampe’, con la prima che sicuramente richiede minori sforzi e rispetto di regole “che sono diverse, invece, da compagnia a compagnia, sia navale che aerea. Per quanto riguarda i treni ormai tutti quelli ad alta velocità consentono il trasporto dei nostri amici animali”, assicura Melosi . “La prima cosa a cui bisogna pensare – prosegue – è il passaporto sanitario europeo, se si va fuori dall’Italia: va richiesto almeno un mese prima della partenza, e va accompagnato dalle relative vaccinazioni, in particolare quella anti-rabbica. Il veterinario saprà dare tutte le indicazioni, basta pensarci con il dovuto anticipo. Se invece si va fuori dall’Europa, è sempre bene consultare il sito della ambasciata del Paese di destinazione per vedere cosa serve”. In ogni caso, sempre su consiglio del veterinario, “occorre procedere con un’adeguata profilassi se si va in zone esposte a filaria e leishmaniosi, e contro parassiti come pulci e zecche, con i classici prodotti ‘spot on’ o i collari disponibili in commercio”.cane tatamanager

In auto, dunque, evidenzia Melosi, “il codice della strada prevede l’obbligo di trasportare il cane separato dall’abitacolo attraverso l’apposita rete, mentre per i gatti, o i furetti o altri animali sono previsti gli appositi trasportini”. “E’ sempre rischioso, comunque, far fare un viaggio lungo agli animali che non sono abituati: occorre prepararli prima, magari con piccoli tragitti di ‘prova’, in modo da ridurre la paura e anche i classici problemi di nausea. Se poi l’animale continua ad avere problemi di cinetosi, esistono comunque trattamenti farmacologici ad hoc”, prosegue.

“Ognuno conosce i propri animali, sa quante tappe occorre fare nel corso del viaggio (io ne consiglio generalmente almeno una ogni 2 o 3 ore, visto che fa bene anche a noi stessi) e se è il caso, eventualmente, di somministrare dei medicinali anti-ansia”. Portare sempre acqua fresca con noi, utilizzare senza problemi l’aria condizionata piuttosto che il finestrino aperto. E’ una buona idea – consiglia ancora l’esperto – far affrontare al nostro amico il viaggio a stomaco vuoto, o dopo un pasto molto leggero, un’ora prima della partenza”.

Una volta giunti a destinazione, “è buona norma – ricorda il presidente Anmvi – adocchiare lo studio veterinario più vicino da raggiungere in caso di emergenza. Esiste anche un sito istituzionale (www.struttureveterinarie.it) che consente di inserire il codice di avviamento postale e di avere i recapiti dei medici più vicini. E anche la relativa ‘app’ con geolocalizzazione per smartphone”. Quando siamo pronti per raggiungere le spiagge, spooky“informiamoci su quelle aperte ai cani, ma evitiamo comunque le ore più calde, prediligendo invece il mattino e il tardo pomeriggio. Bagnare spesso il cane per evitare il classico colpo di calore, che non dipende dai raggi solari diretti, ma dalla temperatura in assenza di ventilazione. Bisogna ricordare che il cane vive più vicino di noi al terreno, dove la temperatura è più alta di almeno 3 gradi rispetto a quella che percepiamo”.

Per quanto riguarda i gatti, “vanno abituati ai viaggi, per cui se il vostro non lo è, l’ideaBERKY 2 migliore è quella di lasciarlo in casa, con l’aiuto di qualcuno che vada a cambiare le ciotole ogni 2 giorni. Oppure esistono sul mercato distributori automatici di acqua e cibo, e sistemi per controllare ‘da remoto’ l’animale, con webcam e app con collegamenti sullo smartphone. Insomma, la tecnologia ci viene sempre più incontro per stare vicino ai nostri animali. Portare con noi il gatto in un luogo che non conosce, infatti, aumenta il rischio di fuga”, assicura il veterinario. Per quanto riguarda l’aereo, infine, “se l’animale è in buona salute generalmente non sconsiglio a priori di portarlo in volo – dice Melosi – basta che non sia troppo anziano o, appunto, abbia problemi di cuore o di altro genere. Ricordando sempre che, se si tratta di un cane di taglia grande, dovrà viaggiare in stiva e non potremo controllarlo. Anche in questo caso è buona regola una visita veterinaria ‘preventiva’, prima del viaggio”.

 

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Un viaggio nei romanzi alchemici del medico Rodolfo Alessandro Neri

L’alchimia come scienza per trovare una spiegazione ai quesiti dell’esistenza

 

 

LIBRO NERIC’è un sottile fil rouge che percorre la produzione letteraria di Rodolfo Alessandro Neri, medico radiologo,  ricercatore e traduttore di testi antichi: si tratta dell’amore per l’alchimia e il desiderio di porsi continue domande sull’esistenza. Il tutto all’interno dell’esoterismo,  che, inizialmente, significava semplicemente “lo studio di ciò che si nasconde dietro le apparenze, vale a dire dietro il mondo fenomenico,  vale a dire il mondo delle cause, e le ragioni per le quali il tutto è stato generato”. “L’alchimia – spiega  Rodolfo Alessandro Neri – nasce nell’antico Egitto e risulta una scienza molto complessa, il cui studio richiede lo stesso impegno richiesto da una scienza esatta. Essa, infatti, contiene in sé la possibilità di trasmutare i metalli, di guarire le malattie e di accedere alla conoscenza.  Infatti gli alchimisti, in passato, erano a conoscenza di un farmaco che permetteva di allungare la vita”.

 

Nella sua attività di ricerca, lo scrittore ha tradotto molti testi antichi di alchimia e ha all’attivo numerose pubblicazioni,  oltre a essere curatore e traduttore della Collana di Scienze Alchemica e per la casa editrice Psiche 2. Un testo molto interessante è il saggio da lui scritto nel 2009, dal titolo “Anime nella Pietra”, dall’emblematico sottotitolo “Stonewatching, il mistero dei Gamahes”. Si tratta di un saggio in cui il medico-scrittore studia, appunto, i “gamahes”, o “camaheu”, pietre su cui sono incisi alcuni segni, che venivano interpretati simbolicamente, per assegnare loro una particolare virtù magica. Neri ne descrive alcuni presenti in luoghi a lui cari. Il libro è, infatti, corredato da un’interessante appendice fotografica, in cui si mostrano alcuni di questi gamahes, tra cui l’immagine presente sul gradino di una casa privata nel centro di Torino, che pare proprio opera di un sapiente pittore. Da una massa nera informe si originano due figure dalle fattezze umane, il cui abbigliamento consente di distinguere tra maschio e femmina, simboli, quindi, delle due nature, maschile e femminile, lo zolfo e il mercurio. Lo zolfo, entità maschile,  è riconoscibile per il cappello calato sugli occhi, mentre il mercurio, entità femminile,  per il suo cappellino vezzoso.NERI RODOLFO

 

È dello scorso anno uno dei suoi libri di alchimia più avvincenti scritti di recente, questa volta incentrato sul tema della reincarnazione. Il titolo,  “Il cranio, il cristallo e la luna piena”, accompagna il lettore in pagine ricche di vicende private che si intersecano alla storia, narrata sui libri, nelle quali prevale il desiderio dell’autore di trovare una spiegazione e un senso e da attribuire all’esistenza.  In questo romanzo esoterico Neri occidentalizza un tema molto caro alle filosofie e religioni orientali,  la reincarnazione; proprio gli episodi quotidiani,  tangibili e pratici, danno spazio a questa dimensione. Infine merita di immergersi nella lettura il volume dal titolo “Storia di Tritemio”, un viaggio nell’alchimia attraverso le vicende biografiche di uno dei suoi più famosi protagonisti,  il monaco benedettino Tritemio,  vissuto in Germania nel 1400, spirito libero, eletto a soli 22 anni abate del monastero in cui aveva chiesto rifugio. Fu una figura di spicco nel mondo tedesco e maestro anche di Cornelio Agrippa e Paracelso. 

 

 Mara Martellotta

 

GATTI A TORINO: AL VIA IL CENSIMENTO DELLE COLONIE CON "CARTA D'IDENTITA'"

A fare la differenza stavolta è il modo con cui si conduce il censimento. Originale perché si avvale della preziosa collaborazione di alcuni volontari che si prendono la briga di dare da mangiare ai quattrozampe senza casa tutti i giorni

 

spookyUna lista di 1500 gatti individuati, per un totale di 282 colonie a Torino. Sono i dati forniti dagli 11 studenti universitari di Scienze della vita e Biologia, che insieme con le professoresse Pessani e Ozella e per conto del Comune, stanno inseguendo tutti i felini randagi della città per farne il censimento. Dei mici – rivela “La Stampa” – abbiamo addirittura foto e “carta d’identità”. “La stima – spiega Franco Tecchiati, che guida il Servizio tutela animali – è ben più alta, pensiamo che siano quasi 15 mila”.Un anno fa, quando era stata presentata la ricerca coordinata dall’università, si annunciava che per i quartieri di Torino se ne aggiravano addirittura 20 mila. Per avere un termine di paragone, basti pensare che i cani di proprietà sono 70 mila. L’ultimo rilevamento fatto dalle tantissime gattare della città, invece, contava 1304 colonie. Se si calcola che, come emerge dallo studio sui mici urbani, solo metà dei felini torinesi è stata sterilizzata, e che ogni colonia ospita una media di 10 esemplari, la cifra del Comune potrebbe non allontanarsi dalla realtà. Occorre aspettare i risultati definitivi dell’indagine per conoscere la verità.

 

Intanto, però, a fare la differenza stavolta è il modo con cui si conduce il censimento. Originale perché si avvale della preziosa collaborazione di alcuni volontari che si prendono la briga di dare da mangiare ai quattrozampe senza casa tutti i giorni. Gli studenti dell’università hanno fatto compilare questionari ai gattari (80% donne over 50), che dispongono di risorse economiche limitate e per il 40% si occupano dei felini di strada da più di 10 anni. Inutile provare a stimare quanto spendono (per chi volesse saperlo, tra i 50 e i 100 euro al mese): l’amore per gli animali non ha prezzo. E per chi si innamorasse di un randagio di strada e volesse portarlo a casa? “Se si fa prendere – continua Tecchiati – attenzione perché potrebbe essere scappato da qualche casa, dunque accertarsi bene che non ci siano in giro cartelli di chi lo sta cercando”. In caso di “adozione”, è consigliato portare il felino a fare i controlli di rito dal veterinario.

 

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Una webcam sul passato

Libro furrer

Una storia intrigante che vede protagonista  Sarah, ambientata tra il Galles e Boston, rivivendo leggende in un continuo flashback che, dalla realtà attuale, la riporta nella campagna gallese del medioevo

 

“Una webcam sul passato” è il bel libro pubblicato dall’editore Albatros editore e  scritto da Antonella Furrer, discendente da una famiglia originaria della Svizzera tedesca ma da tempo abitante ad Omegna, sul lago d’Orta. Una storia intrigante che vede protagonista  Sarah, ambientata tra il Galles e Boston, rivivendo leggende in un continuo flashback che, dalla realtà attuale, la riporta nella campagna gallese del medioevo. Così, in una trama appassionante e ricca di colpi di scena, durante una visita al Castello di Styllhouse, a Sarah pare di riconoscere molto bene quei luoghi. Non solo: nella sua mente prendono vita dei ricordi di cui lei non sa spiegarsi l’origine. Un giorno, durante una visita turistica, cade in una antica segreta: la donna viene ricoverata all’ospedale e il marito Paul le sta vicino durante la sua degenza. Da questo momento in poi nell’intreccio narrativo il passato e il presente si alternano e con una serie di colpi di scena la penna felice di Antonella Furrer catapulta il lettore in un turbine di eventi che si susseguono. Il racconto è avvincente e dalle pagine emerge l’antica leggenda di Blackstone, la storia di Lady Helledd sepolta viva, la figura misteriosa dell’antiquario Richard, tra dimore antiche, stemmi di nobili casati, quadri con ritratti familiari. Un libro avvincente e ben scritto, che propone anche una riflessione attualissima che lasciamo al lettore scoprire.

M.Tr.

The Children's World, la Festa Internazionale della Creatività

giovani torino

Una settimana di spettacolo (teatro, danza, circo, musica, burattini), laboratori interattivi ed eventi

 

Dal 1 al 9 agosto la Città di Torino e la Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus, in occasione di EXPO-TO 2015, organizzano il festival The Children’s World – Festa Internazionale della Creatività per i Ragazzi e le Famiglie. Una settimana di spettacolo (teatro, danza, circo, musica, burattini), laboratori interattivi ed eventi di festa dedicati al pubblico dei ragazzi e delle loro famiglie. Tutti gli eventi sono gratuiti per i ragazzi fino ai 15 anni.

 

http://bit.ly/1MhGx6B

Infanzia, le sezioni primavera proseguono fino al 2017

Le scuole dell’infanzia statale o paritaria, gli asili nido comunali e privati convenzionati e i micronidi che hanno già attivato una sezione avendo avuto accesso al contributo ed intendessero proseguire l’attività o che fossero interessate ad istituirne una hanno tempo fino al 30 settembre 

 

asiloLa Giunta regionale ha stabilito che il finanziamento delle “sezioni primavera” in Piemonte proseguirà anche negli prossimi anni scolastici 2015-16 e 2016-17. Le scuole dell’infanzia statale o paritaria, gli asili nido comunali e privati convenzionati e i micronidi che hanno già attivato una sezione avendo avuto accesso al contributo ed intendessero proseguire l’attività o che fossero interessate ad istituirne una hanno tempo fino al 30 settembre per compilare e inviare alla Regione l’apposita domanda. Il bando e la relativa modulistica saranno pubblicati sul sito della Regione.

 

A disposizione per i prossimi due anni scolastici la Giunta ha messo 2 milioni di euro, nell’attesa che, approvato il bilancio di previsione, anche il Ministero dell’Istruzione possa integrare con risorse proprie. Il contributo per ogni nuova sezione, commisurato al numero dei bambini ospitabili in base alla capacità ricettiva, sarà di 6.000 euro per sezione da 6 a 10 bambini e di 10.000 euro per quelle da 11 a 20 bambini. “Si tratta di un servizio – sottolinea l’assessore all’Istruzione, Gianna Pentenero – che da anni ormai soddisfa bisogni educativi dei bambini e delle famiglie, diffusi in ogni territorio, nelle grandi città come nei piccoli centri. Proprio per questo la Regione ha voluto confermare il proprio impegno destinando ulteriori risorse a copertura delle nuovi classi, con un finanziamento pari a 1 milione di euro per ogni anno scolastico. Solo lo scorso anno siamo riusciti a finanziare 104 sezioni: 13 ad Alessandria, 13 ad Asti; 12 a Biella; 13 a Cuneo; 10 a Novara; 31 a Torino; 3 nel Verbano-Cusio-Ossola e 9 a Vercelli. Per il futuro, attendiamo il decreto previsto dalla Buona Scuola sul sistema 0-6 per poter dare continuità e concretezza alle nostre sperimentazioni”.

 

sdepalma -www.regione.piemonte.it

Emergenza caldo, a rischio gli amici a 4 zampe

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spookyCani e gatti sono messi a dura prova dal solleone poiché sudano esclusivamente, e in scarsa misura, dai polpastrelli e pertanto regolano la propria temperatura corporea con maggiori difficoltà rispetto agli uomini. I consigli dell’Istituto Zooprofilattico

 

In aumento, negli ultimi anni, il numero di animali domestici giunti all’Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta in seguito a decesso per colpo di calore. L’estate 2015 è “rovente” e a patirne saranno in particolare gli oltre 14.5 milioni di cani e gatti che vivono nelle nostre case. Cani e gatti sono messi a dura prova dal solleone poiché sudano esclusivamente, e in scarsa misura, dai polpastrelli e pertanto regolano la propria temperatura corporea con maggiori difficoltà rispetto agli uomini. Cuccioli, anziani, razze brachicefale (es. Bulldog, gatto persiano), animali obesi e cardiopatici sono tra i soggetti maggiormente a rischio.

 

Come evitare colpi di calore e di sole che mettano in pericolo la loro vita? Dall’Istituto Zooprofilattico arrivano alcune semplici regole per far superare il caldo e l’afa ai nostri amici a quattro zampe:

 

  • garantire un luogo ombreggiato e fresco in cui riposare

  • assicurare acqua fresca sempre a disposizione e cibo leggero

  • evitare di lasciare residui di cibo ed acqua nella ciotola. Si rischia una proliferazione di batteri che possono causare disturbi, anche gravi

  • evitare di portarli a spasso nelle ore più calde della giornata (dalle 11 alle 17)

  • evitare di passeggiare sull’asfalto rovente, in particolare per le razze di piccole taglia (es. bassotto)

  • non lasciarli mai chiusi in macchina, neppure all’ombra o con i finestrini abbassati.

     

    Nel caso si sospetti che un animale abbia sintomi riconducibili al colpo di calore, è necessario – precisa Maria Caramelli, direttrice dell’Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta – spostarlo in un ambiente fresco, bagnare collo, testa, ascelle, inguine con acqua non troppo fredda e consultare immediatamente un medico veterinario”. Anche e soprattutto in estate, insomma, occorre essere particolarmente attenti alla salute dei nostri amici a quattro zampe.

“Una Torre di Libri”: arriva il prof. Vecchioni

Nel pomeriggio l’obiettivo si sposta sul Parco delle Betulle. Qui alle ore 15.30 Massimo Polidoro presenta “Il passato è una bestia feroce”, seguito alle 17.30 da Margherita Oggero che si soffermerà sulla sua ultima creazione letteraria “La ragazza di fronte”

 

vecchioniRoberto Vecchioni è il principale protagonista della giornata di venerdì 31 luglio nella kermesse “Una Torre di Libri” che si svolge, come ogni anno, a Torre Pellice, con l’organizzazione di Comune di Torre Pellice, Libreria Claudiana di Torre Pellice, Claudiana Editrice. La manifestazione presenta diversi avvenimenti nel corso della giornata a partire dalle ore 11.30  in piazza Libertà con Davide Ruffinengo che presenta “Il libraio suona sempre due volte”. Nel pomeriggio l’obiettivo si sposta sul Parco delle Betulle. Qui alle ore 15.30 Massimo Polidoro presenta “Il passato è una bestia feroce”, seguito alle 17.30 da Margherita Oggero che si soffermerà sulla sua ultima creazione letteraria “La ragazza di fronte” edita per i tipi di Mondadori. Letizia Tomassone, pastora valdese, alle ore 19, momento dell’aperitivo, parlerà di “Crisi ambientale ed etica. Un nuovo clima di giustizia”. Il cantautore – professore di lettere classiche milanese (ora docente di Forme di poesia all’Università di Pavia) Roberto Vecchioni presenterà, dalle 21.15. il su ultimo romanzo, “Il mercante di luce” edito per i tipi di Einaudi. Infine i Banakadabra terranno un concerto a partire dal parco e per le vie di Torre Pellice dalle 22.30.

Massimo Iaretti