MERCOLEDI’ 18 OTTOBRE – “IO, TRAFFICANTE DI VIRUS.
Una storia di scienza e di amara giustizia”
di Ilaria CAPUA
Mercoledì 18 ottobre alle ore 17,30, nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Torino (v. Verdi, 8), il Centro “Pannunzio” organizza la presentazione che Mattia FELTRI, giornalista de “La Stampa”, farà in dialogo con l’autrice, del libro di Ilaria CAPUA, Direttore del “One Health Center of Excellence for Research and Training” dell’Università della Florida,“IO, TRAFFICANTE DI VIRUS. Una storia di scienza e di amara giustizia”, Rizzoli Editore.
Ilaria Capua, virologa italiana di fama mondiale pluripremiata e riconosciuta da tutta la comunità scientifica, viene indagata in Italia per un presunto traffico di virus e vaccini. Un’accusa vergognosa accompagnata da una campagna stampa infamante, che cade dopo anni di linciaggio mediatico con un proscioglimento. La vicenda, lunga e dolorosa, l’ha costretta a lasciare l’Italia per gli Stati Uniti per continuare a fare con serenità il suo lavoro. Così l’Italia ha perso uno dei suoi cervelli migliori.
Introduce Giuseppe PICCOLI presidente del Comitato scientifico del Centro Pannunzio. Coordinamento di Benedetto CARELLA.
VIAGGI
24 – 26 NOVEMBRE 2017
VIAGGIO A VICENZA PER LA MOSTRA SU VAN GOGH,
VISITA DELLA CITTA’ ED ALLE VILLE VENETE
a cura della prof. CLAUDIA DE FEO
PROGRAMMA DEL VIAGGIO
1° GIORNO – Venerdì 24 Novembre: visita guidata alla mostra di Van Gogh e passeggiata nel centro storico di Vicenza
Partenza da Torino in pullman privato alle ore 7,30 in c.so Stati Uniti angolo c.so Galileo Ferraris (Circolo della Stampa) e trasferimento all’Antico Hotel Vicenza, 4 stelle in pieno centro storico. Pranzo libero e, alle ore 15:30, visita guidata alla mostra su Van Gogh. Tra il grano e il cielo, allestita nell’incomparabile scenario della Basilica Palladiana, «casa regale» dalle tradizionali botteghe
d’oreficeria al piano terreno, che ha come nucleo il Palazzo della Ragione d’età gotica e come rivestimento le logge con la caratteristica copertura a carena rovesciata, realizzate da Andrea Palladio. Il percorso espositivo si sviluppa sul fil rouge delle struggenti lettere alla madre e al fratello Théo, “illustrate” da docu-film ambientati nei luoghi che hanno fatto da teatro al tragico cammino di Van Gogh verso la luce e la forza espressiva, nella spasmodica attesa di un successo giunto all’indomani della morte. La qualità e l’unicità delle opere esposte rendono la mostra un’occasione irripetibile per ripercorrere i luoghi e i fatti di un’esistenza intensa e tormentata, densa di creazioni di una genialità terribile, sovente sublime, capace di una percezione d’intensità sovrannaturale, di luci e sfumature invisibili a un occhio normale e della magica iridescenza delle ombre.
Dopo la visita, passeggiata nel cuore del centro storico di Vicenza, Patrimonio Mondiale dell’Unesco: Piazza dei Signori, platea grande medievale dov’era il foro romano, fulcro del sistema delle piazze centrali. Oltre alla Basilica e all’adiacente Torre Bissara, vi prospettano la Loggia del Capitaniato, antica sede del reggente militare della Repubblica di Venezia, incompiuta ma pienamente espressiva della maturità palladiana; Palazzo del Monte di Pietà, che annette nel lungo prospetto la trecentesca Chiesa di San Vincenzo (messa officiata in latino) e chiude il lato settentrionale della piazza, suggerendo con la sua scialbata affrescatura a scene bibliche l’immagine dell’urbs picta rinascimentale.
Come “parete ottica” a ideale limite dell’antica platea, sono due colonne evocative dei poteri, temporale e spirituale, cui s’affidava la città: Colonna del Leone, rimarcante il dominio veneziano, e Colonna del Redentore, sormontata dall’omonima statua. Nell’adiacente Piazza delle Biade resta la porta bifronte del Palazzo del Podestà, creata da Palladio, cui si deve anche il portale della vicina Chiesa di Santa Maria dei Servi.
Cena in ristorante tipico e pernottamento in hotel.
2° GIORNO – Sabato 25 Novembre: visita alle Ville palladiane
Prima colazione in hotel. Partenza in pullman privato per un singolare itinerario alla scoperta di una costellazione di capolavori siglati da Palladio o legati al vasto fenomeno del palladianesimo: residenze signorili e luogo di vita colta e raffinata in campagna, dove si situavano gli interessi della famiglia titolare.

Sosta a Thiene e visita di Villa Da Porto Colleoni, straordinario esempio di residenza pre-palladiana, unico del suo genere per caratteristiche tipologiche e destinazione funzionale, caposaldo nell’evoluzione delle ville venete. Il fabbricato padronale, immerso nel vasto parco romantico, domina sulla grande corte, cinta da mura merlate. Fra le costruzioni di servizio sono la fattoria, dimora del gastaldo, la colombara, le serre, le sfarzose scuderie e le barchesse porticate. Visita di Villa Godi Malinverni nella vicina Lugo di Vicenza. Opera prima di Palladio, che la cita ne I Quattro Libri dell’Architettura, conserva interni splendidamente affrescati a soggetto mitologico ed è stata set per il film Senso di Luchino Visconti. Di grande interesse sono le cucine, emblematiche della concezione palladiana nella localizzazione dei vani di servizio. Al giovane architetto si deve anche l’armonioso disegno del giardino a emiciclo.
Pranzo in ristorante di tradizione con specialità locali, nella cornice unica e suggestiva delle barchesse di Villa Godi Malinverni.
Trasferimento alle falde del colle di San Bastian e visita di Villa Valmarana ai Nani, celebre per lo straordinario ciclo di affreschi di Giambattista Tiepolo, che dipinse la villa nel periodo del suo massimo splendore artistico, e del figlio Giandomenico. Il nomignolo “ai Nani”, con cui è conosciuta, per differenziarla dalle altre ville della stessa famiglia, è dovuto alle 17 sculture in pietra rappresentanti dei nani, un tempo sparsi nel parco, oggi allineati sul muro di cinta.
Rientro a Vicenza, cena libera e pernottamento in hotel.
3° GIORNO – Domenica 26 Novembre: Vicenza
Prima colazione in hotel. Passeggiata lungo il Corso, “salotto” di Vicenza, antico decumano sul quale prospettano molti palazzi palladiani; «le loro facciate sono le pareti della via intesa come un’architettura aperta, continua, transitabile, il cui soffitto è il cielo».
Visita al Teatro Olimpico, il più antico teatro coperto al mondo, ultima opera di Palladio e sommo capolavoro, le cui forme discendono dalla teoria e dalla storia, tramandando significati di grecità incentrati nella cavea semiellittica e nella scena monumentale, dove si aprono strade di nobile architettura, in prospettive tese e sfuggenti.
Dove un tempo era l’area portuale sorge Palazzo Chiericati, la più scenografica fra le residenze cittadine progettate da Palladio, i cui splendidi saloni affrescati sono sede del Museo Civico. Visita mirata alle preziose collezioni, basilari per comprendere i rapporti fra le arti figurative e l’architettura veneta del ‘500: Paolo Veronese, prediletto da Palladio, e i maestri della Scuola Vicentina, collaboratori ricorrenti dell’architetto. Ricchissime le raccolte di bozzetti e progetti autografi di Palladio e Scamozzi, come le collezioni d’arte, dove emergono P. Veneziano, Memling, Tintoretto, Bassano, Sansovino e i Tiepolo.
Tempo a disposizione per il pranzo libero e visita alla Collezione di icone russe nel barocco Palazzo Leone Montanari, con la scenografica Loggia d’Ercole e l’affrescataGalleria delle Verità. È la più importante raccolta di icone fuori dalla Russia, unica nel suo genere a livello nazionale e tra le prime in Occidente per ampiezza cronologica e tematica.
Al termine delle visite, rientro a Torino in pullman privato ed arrivo verso le ore 20,30 circa.
DETTAGLI DEL VIAGGIO
VICENZA – HOTEL CAMPO MARZIO 4*
Il Campo Marzio è un hotel 4* recentemente rinnovato con tutti i comfort, wifi gratuito e un servizio di alta qualità ed è ubicato in pieno centro a 20 metri dalla zona pedonale di Vicenza.
QUOTE DI PARTECIPAZIONE:
In camera doppia : euro 550,00;
Supplemento singola: euro 40,00;
Eventuale assicurazione per rinuncia: euro 18,00.
La quota comprende: 2 pernottamenti nell’hotel 4* indicato o equivalente con trattamento di pernottamento e prima colazione; le tasse di soggiorno previste nella città di Vicenza; 1 cena in ristorante tipico a Vicenza, 1 pranzo nella barchessa di Villa Godi Malinverni; trasferimenti in pullman privato come da programma; guida locale per le visite in Vicenza; nostro tour leader alloggiato nella stessa struttura del gruppo; ingressi come da programma; radioguide per tutte le visite.
La quota non comprende: pasti e bevande non espressamente citati; spese a carattere personale, mance ed extra in genere; tutto quanto non indicato alla voce «la quota comprende».
Numero minimo e massimo di partecipanti: 20 – 30 persone.
ANTICIPO DI 250,00 EURO ALL’ATTO DELL’ISCRIZIONE.
SALDO ENTRO L’11 NOVEMBRE.
Le eventuali assicurazioni per rinuncia vanno saldate al momento dell’iscrizione.
Penalità per rinuncia:
10% dal giorno dell’iscrizione fino a 60 giorni dalla partenza;
30% da 59 a 46 gg. prima della partenza;
50% da 45 a 31 gg. prima della partenza;
75% da 30 a 15 gg. dalla data di partenza;
100% 14 gg. prima della partenza.
ISCRIZIONI AL PANNUNZIO
QUOTE SOCIALI 2018:
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Aderenti € 85 (altro famigliare convivente € 60);
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Ordinari € 200;
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Sostenitori € 350;
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Benemeriti € 600;
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Giovani fino a 18 anni € 5;
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Giovani fino a 24 anni € 18.
L’ISCRIZIONE FATTA ADESSO È GIÀ VALIDA PER IL 2018.
La quota può essere versata in segreteria nell’orario di apertura o con:
– bonifico bancario UNICREDIT IT55 E 02008 01048 000100174647. Dall’estero
aggiungere codice BIC SWIFT: UNCRITM1AA1;
– c/c postale n. 32038101, Iban IT55 J 07601 01000 000032038101, intestato al Centro
di Studi e Ricerche “Mario Pannunzio” precisando la causale di versamento.
E’ possibile iscriversi online cliccando www.centropannunzio.it.
Sono graditi i contributi volontari per il Centro.
Centro Pannunzio – via Maria Vittoria 35H, 10123 Torino
Dopo essere stata la madrina della 1a edizione dell’Italian Horror Show, Crisula Stafida sarà ospite del prestigioso TOHorror Film Festival, festival di cinema e cultura del fantastico che si terrà a Torino dal 17 al 21 ottobre.
stabilitasi nella dimora, la ricercatrice si ritroverà catapultata in un vortice di orrore. L’ attrice romana (ma con sangue greco da parte di madre), che da tempo si è guadagnata il titolo di “Horror Queen Italiana”, sta vivendo un momento particolarmente intenso e pieno di successi. Dopo varie partecipazioni a film e serie tv (distretto di polizia, Ris, Matrimoni e altre follie, Short Skin), abbiamo potuto tutti ammirare la sua conturbante bellezza, oltre che il suo talento, in “Tulpa” di Federico Zampaglione, dove è stata protagonista di scene dark e hot insieme a Claudia Gerini. Presto rivedremo Crisula sul grande schermo nel già citato “The Antithesis” di Francesco Mirabelli e in tv in una delle prossime puntate della serie targata Sky Cinema “I Delitti del BarLume”, nel ruolo di Penelope.
Rampling e Emily Mortimer. Tony Webster, con un matrimonio alle spalle e ormai in pensione, conduce una vita solitaria e tranquilla. Una lettera lo avverte di un diario, di un antico amore, di un amico che aveva sconvolto la sua vita. Una notizia che lo spinge a voler recuperare quel dario e a confrontarsi con il proprio passato, tra inganni rimpianti e sensi di colpa. Dal regista che di recente ha riunito due mostri sacri come Jane Fonda e Robert Redford, Leone d’Oro alla carriere ad agosto a Venezia, per il crepuscolare “Le nostre anime di notte”. Durata 108 minuti. (Romano sala 1)
Barry Seals – Una storia americana – Azione. Regia di Doug Liman, con Tom Cruise e Domhnall Gleeson. Da una vicenda vera, quella di un uomo che molto disinvoltamente scelse di passare da attività ad attività, prima pilota di linea poi contrabbandiere della droga al servizio del cartello di Medellin come della Dea, più all’occasione dare una mano alla Cia in questioni poco chiare a Panama ai tempi di Noriega. Passaggi spregiudicati che lo fecero vittima nel 1986 di due sicari inviati dalla Colombia. Durata 107 minuti. (Lux sala 3)
che non può non avere sentimenti e infelicità, sogni. Ma è anche il racconto della sua vita reale, in piena solitudine, senza ricordi o la fittizia ricostruzione di essi, è l’unione con una compagna virtuale che in qualsiasi momento può esser fatta scomparire, è il disordine e la violenza del cieco scienziato Wallace, che tende a eliminare i vecchi replicanti rimasti per poter creare nuovi esempi, è l’incontro con l’antico agente Harrison Ford, rinato dal cult di Ridley Scott, dall’ormai lontano 1982. Un film che occhieggia ancora verso l’autore Philip K. Dick, che s’impone nella grandezza dei propri ambienti scenografici, che non teme i tempi lunghi, che già le critiche inglesi e provenienti da oltre oceano definiscono come un capolavoro. Durata 163 minuti. (Ambrosio sala 3, Centrale V.O., Massaua, Due Giardini sala Nirvana, F.lli Marx sala Chico e Harpo, Ideal, Lux sala 1, Reposi, The Space anche in 3D, Uci)
Cattivissimo me 3 – Animazione. Regia di Kyle Balda e Pierre Coffin. Quando è ormai divenuto un importante membro della Lega Anti Cattivi, Gru viene avvertito di avere un fratello gemello, Dru: con lui andrà alla ricerca di Balthazar, il cattivo ossessionato dalla fama e fanatico degli anni Ottanta. Durata 96 minuti. (Massaua, Uci)
Giannini. Ancora due esistenze, diversissime, tratteggiate dall’autore di “Pane e tulipani”. Un giovane sciupafemmine, decisamente in carriera, una agenzia du pubblicità che riempie le sue giornate, dall’altro lato Emma, una ragazza cieca a rimettere in sesto corpi nella sua professione di osteopata: avranno l’occasione per incrociare le loro storie. Durata 112 minuti. (Nazionale sala 2)
Devos e Giulio Brogi. Dall’autore di “Nessuna qualità agli eroi” con Elio Germano. Dove un anziano architetto riesce a riunire, in occasione della costruzione di una villa, la figlia che vive a Parigi dopo aver sposato un ricco finanziere e l’allievo in cui ha sempre maggiormente creduto, ambizioso. Un nuovo rapporto, nuovi sentimenti. Girato a Torino. Durata 93 minuti. (F.lli Marx sala Groucho, Massimo sala 2)
Gainsbourg, Steve Buscemi, Lior Ashkenazi e Michael Sheen. La professione di Norman Oppenheimer è quella di creare appetitosi contatti tra i mondi finanziario e politico newyorkesi, di mettersi in bella e lucrosa luce con quella comunità ebraica americana che tesse parecchi fili. Più o meno preso sul serio, più o meno veramente in relazione con tutti quelli con cui afferma di essere in contatto. E la vita andrebbe avanti così, se un giorno non s’imbattesse in un deputato israeliano in odore di divenire premier. Che cosa accadrà quando questi, raggiunta la carica, offrirà a Norman un caldo abbraccio proprio davanti a chi conta? Ancora il culto dell’”immagine” (e dei quattrini): ma siamo sicuri che il potere paga (e appaga) sino in fondo? Durata 112 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse, Romano sala 3)
Antoinette” traduce ancora per lo schermo The Beguiled, il romanzo scritto da Thomas Cullinan e trasposto da un vigoroso Don Siegel nel 1971, qui da noi “La notte brava del soldato Jonathan”, interprete Clint Eastwood. La storia di John McBurney, caporale dell’esercito dell’Unione, ferito e scovato in piena guerra di Secessione in Virginia, nella piantagione che è accanto ad un collegio di ragazze, dove Kidman è la direttrice, Dunst una delle insegnanti, Fanning una allieva, tutte colpite dal fascino del bel militare. Il nemico non verrà consegnato, ma curato e inserito nella piccola comunità: ma quando sarà l’uomo a voler guidare il gioco della seduzione che inevitabilmente s’inserisce tra lui e le donne della casa, ecco che ne uscirà vittima. Riproposta dell’autrice davvero inutile, a tratti persino ridicola e imbarazzante (salveremmo soltanto l’interpretazione della Dunst) cui una distratta giuria ha consegnato a Cannes un Premio per la regia. Durata 94 minuti. (F.lli Marx sala Harpo, Greenwich sala 2, Reposi)
Lego Ninjago – Il film – Animazione. Redia Charlie Bean, Paul Fisher e Bob Logan. Terzo episodio a ruotare attorno ai mattoncini della gloriosa ditta danese. Qui Loyd in compagnia dei suoi amici Lego dovrà difendere Ninjago City dagli attacchi del feroce Garmadon sotto la guida di un vecchio saggio: tra assalti e combattimenti compare pure – inspiegabilmente – un gatto in carne e ossa. Durata 101 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 3, The Space, Uci)
Bonneville e Manish Dayal. Il nipote della regina Vittoria, Lord Mountbatten, come ultimo Viceré, ha il compito di accompagnare l’India nella transizione verso l’indipendenza. Ma la violenza esplode tra musulmani, induisti e sikh, sfociando in quella che è definita la “Partition” tra Pakistan e India, coinvolgendo anche gli oltre 500 membri dello staff che lavorano al Palazzo. La storia d’amore tra due giovani, musulmana lei, induista lui, rischia di essere travolta dal conflitto delle rispettive comunità religiose. Durata 106 minuti. (Eliseo Grande, Romano sala 2)
L’uomo di neve – Thriller. Regia di Tomas Alfredo, con Michael Fassbender, Rebecca Ferguson e Charlotte Gainsbourg. Trasposizione cinematografica del settimo appuntamento tra Jo Nesbø ed il suo Harry Hole, detective della polizia sporco e traumatizzato, troppe volte attaccato alla bottiglia, che coltiva in sé drammi persi in anni passati, dedicandosi allo stesso tempo a districare le matasse che hanno all’interno delitti e vittime. Qui un killer perseguita e cancella donne separate con figli, le riduce a pezzi, lasciando sul luogo del delitto un inconfondibile pupazzo di neve. I delitti avvengono tra una nevicata e l’altra, nella fredda terra della Norvegia, è necessaria la materia prima per quei pupazzi posti dinanzi alle abitazioni delle vittime. Un trascorrere continuo tra passato e presente, angosce in cui trovano spazio una collega di Hole e la ex moglie. Durata 125 minuti. (Ambrosio sala 2, Massaua, Ideal, Lux sala 2, Reposi, The Space anche in V.O., Uci anche in V.O.)
Teatro Magnetto, via Avigliana 17, Almese (TO) Ingresso gratuito
Le poesie di Alessia Savoini

Un inizio da record. A meno di una settimana dal suo inizio, un grandissimo successo ha accompagnato i primi giorni di apertura della mostra Miró! Sogno e colore che ha registrato un pubblico di oltre 5.200 presenze.
Miró! Sogno e colore è una mostra organizzata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Musei Reali di Torino e Gruppo Arthemisia, con il patrocinio e il supporto di Regione Piemonte e Città di Torino, in collaborazione con Fundació Pilar i Joan Miró a Maiorca e vede come curatore scientifico Pilar Baos Rodríguez.
Arte e grafica rappresentano il fil rouge della mostra dal titolo “Polisgraphics”, che apre battenti l’11 ottobre prossimo presso il Miaao, Museo di Arti Applicate, nella galleria Sottana.
democrazia, autonomia e quale radice etimologica del termine “politica”. Una coppia di artisti formatisi per l’occasione, Mauro Buccico e Mario Cresci, invita a prendere in considerazione la tradizione come rivoluzione, in una lettura diversa e avanguardista della cultura popolare. Un trio formatosi in occasione della mostra, composto da Marco Calabrese, Alessandro Scali e Mauro
Gottardo, illustra prove di passaggio dal digitale all’analogico e al pensiero manuale, attraverso un apparecchio steampunk come il Giphoscope, creato e fabbricato dai primi due, accanto agli stupefacenti disegni di Gottardo. Nelle loro opere la polis risulta sovrappopolata e degradata, come si era configurata negli anni Sessanta, destinata a essere occupata da nuove comunità di mosche, piccioni e topi. Anche il tema del genere viene trattato nella mostra, in particolare da tre artisti in modo diverso. L’attivista lesbica Mary Tremonte, discepolo della studiosa femminista Silvia Federici, ha realizzato risografie e serigrafie per Queer Scouts; Franco Ferrero ironizza su un certo immaginario maschile, e il designer Andrea Vecera denuncia le terribili violenze subite dalle
donne. E lo fa con un’opera dal titolo “Ipazia” che descrive la donna attraverso gli occhi di alcune protagoniste femminili che hanno subito violenze. Si tratta di un progetto finanziato dal Programma Operativo della Regione Piemonte e cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo, finalizzato a favorire l’inserimento lavorativo di donne vittime di violenza, attraverso la realizzazione di percorsi integrati di inserimento socio-lavorativo, in cui per le donne vittime di violenza sia anche
possibile acquisire consapevolezza, serenità e riappropriarsi della dignità. Andrea Vecera è oggi uno dei più eclettici designer torinesi. Laureatosi in Design Industriale al Politecnico di Torino, con il quale tuttora collabora, ha da sempre nutrito una profonda passione per le arti visive, mostrata già dai suoi primi lavori esposti in alcune mostre d’arte. Oltre a essere un artista grafico, realizza oggetti di design anche industriale ed ha ottenuto importanti riconoscimenti, vincendo il primo premio internazionale Hp hand project design 2008 promosso da Hewlett -Packard e, nel 2007, il Silver Award nella competizione di giovani talenti Samsung Young Design Award, con il progetto “hiRec-produt recorder”, e nel 2008 il primo premio per il merchandising ufficiale di Torino World Design Capital.
Gassmann per il genovese Teatro della Tosse, forse un qualcosa di meno altisonante, pure lei con il suo bel debutto domani sera e con un augurabile interscambio possibile con l’amico/nemico che sta a nemmeno due ore di macchina, per quelle incomprensibili leggi teatrali che rarissimamente e felicemente capitano sui palcoscenici italiani, cui noi non siamo davvero abituati. Una “lotta” che ha in sé un più che ben augurante confronto.
Il nome di Kušej non è nuovo da noi, a lui dobbiamo quell’edizione delle Lacrime amare di Petra von Kant che ancora Fonsatti definisce come “lo spettacolo più bello passato da noi negli ultimi dieci anni”, decisamente diretto verso un teatro molto materico, capace di stravolgere e di sconvolgere, nemico di ogni naturalismo. Qui non avrete a sbranarsi quattro personaggi ben definiti (“ ho voluto anche asciugare quei riferimenti che ricollegassero il testo ai riferimenti della upperclass newyorkese”), nel salotto bene di chi ha fatto un invito per una cena, ma quattro individui, molto universalizzati, quasi simboli, pronti ad agire in quello che è divenuto un ring (vedremo qualcosa che s’avvicina parecchio al Carnage cinematografico di Polanski?), una grande quanto immacolata cornice che a poco a poco si mescola e si sporca con un nero tappeto di carbone. Non è più un angolo di mondo, bensì uno “spazio mentale”. Il tutto per dar vita alla battaglia che coinvolge Amir, un avvocato finanziario cresciuto in terra americana ma di origini pakistane, la moglie Emily, pittrice di successo, i loro amici (?) Isaac che è un noto curatore d’arte e Jory: un incontro che è un’amichevole conversazione pronta a scivolare in un’attualità distruttiva, nelle questioni più aspre che coinvolgono il dibattito politico e religioso. Testo necessario, si diceva, lo specchio su di una integrazione che si dava per assodata ma che al contrario si troverà a mettere a nudo tutti i propri lati scoperti e le sue ferite. Testo che potrebbe apparire come un classico testo di conversazione, capace a sviluppare una situazione esistenziale, quasi fosse una landa sconfinata in cui incontrare le parole scarne e i silenzi di Beckett. Gli attori parlano con le nuove parole di Monica Capuani, la drammaturgia è di Milena Massalongo. 