CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 77

Nino Haratischwili con “La luce che manca”, vince il Premio Lattes Grinzane

Si è tenuta questo pomeriggio la cerimonia di premiazione al Teatro G. Busca di Alba con la lectio magistralis del Premio Speciale 2024 Alessandro Baricco.

 

Domani la finalista Federica Manzon sarà a Cervo in Blu d’Inchiostro.

Il momento della premiazione.

È Nino Haratischwili con La luce che manca, edito da Marsilio, la vincitrice della XIV edizione del Premio Lattes Grinzane 2024, riconoscimento internazionale intitolato a Mario Lattes e organizzato dalla Fondazione Bottari Lattes, dedicato ai migliori libri di narrativa italiani e stranieri pubblicati nell’ultimo anno. Gli altri finalisti di questa edizione sono stati Benjamín Labatut (Cile), Federica Manzon, Guadalupe Nettel (Messico) e Sandra Newman (Stati Uniti)

 

Si legge come motivazione della Giuria Tecnica del Premio, che la scorsa primavera aveva selezionato tra i libri finalisti La luce che manca, tradotto in Italia da Fabio Cremonesi: “Questo romanzo corale, in cui si racconta la vita di quattro ragazze georgiane che crescono insieme in un periodo storico politico convulso, possiede non solo la forza di restituire delle atmosfere poco conosciute, ma anche di affrescare un mondo a cavallo dei due secoli che cambia politicamente e chiede a gran voce indipendenza e giustizia. Il volume è poderoso ma la lettura si sostiene facilmente per la scrittura coinvolgente, il ritmo piano, la capacità evocativa, i tratti in evoluzione delle protagoniste, perennemente a caccia di una libertà interiore ed esteriore, fotografate sulla soglia di una giovinezza che diventa età adulta”.

 

La cerimonia di premiazione, condotta da Alessandro Mari, si è svolta sabato 12 ottobre 2024 al Teatro Sociale Busca di Alba (CN). A determinare la vittoria di Haratischwili, sono stati i voti di 400 studentesse e studenti di 25 giurie scolastiche delle scuole superiori in tutta Italia, più una di Atene. Anche quest’anno la cerimonia è stata inserita all’interno del programma culturale della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba.

 

Alessandro Baricco, Premio Speciale Lattes Grinzane 2024, ha tenuto come da tradizione del Premio una lectio magistralis.

 

Come stabilito in accordo con la casa editrice Fanucci, è stata inoltre attribuita una Menzione della Giuria a Alan Moore, autore britannico tra i più influenti nella storia del fumetto. Moore ha voluto inviare un messaggio di ringraziamento, a cui è stata data lettura nel corso della cerimonia.

 

È possibile rivedere l’intera cerimonia sulla pagina Facebook e sul sito della Fondazione Bottari Lattes.

 

Domani, domenica 13 ottobre, Federica Manzon sarà ospite della rassegna Cervo in Blu d’inchiostro, inaugurando così una nuova collaborazione tra la Fondazione Bottari Lattes e l’appuntamento che dal 2012 porta i grandi protagonisti della letteratura contemporanea nello splendido borgo di Cervo. L’autrice sarà in dialogo con Walter Scavello, docente di inglese del Liceo “Cassini” di Sanremo. L’incontro è fissato per le 15 all’Oratorio di Santa Caterina di Cervo. Il pianista Paolo Flora, docente del Liceo Musicale di Sanremo, proporrà degli intermezzi musicali, mentre le letture sono a cura dell’attrice Nicole Ghirardi. Dettagli su cervofestival.com

 

I premiati e i finalisti sono stati selezionati dalla Giuria Tecnica, composta da otto membri tra docenti, giornalisti, critici e scrittori. Successivamente alle Giurie Scolastiche è stato affidato il compito di leggere, giudicare e individuare il vincitore di quest’anno. Nella mattinata di oggi, i finalisti hanno incontrato gli studenti e le studentesse delle scuole in giuria al Castello di Grinzane Cavour.

 

Bio premiati

Alessandro Baricco. Nato a Torino nel 1958, si laurea in Filosofia con una tesi in Estetica. L’amore per la musica e per la letteratura ispireranno sin dagli inizi la sua attività di saggista e narratore.
Come saggista esordisce con Il genio in fuga. Due saggi sul teatro musicale di Gioacchino Rossini (Il Melangolo, 1988; Einaudi, 1997). Castelli di rabbia (Rizzoli, 1991; Universale Economica Feltrinelli, 2007), suo primo romanzo, Premio Selezione Campiello e Prix Médicis Étranger, è un’autentica rivelazione nel panorama della letteratura italiana e ottiene il consenso della critica e del pubblico. Seguono Oceano Mare (Rizzoli, 1993; Universale Economica Feltrinelli, 2007), Premio Viareggio e Premio Palazzo al Bosco; il monologo teatrale Novecento (Feltrinelli, 1994; edizione speciale, 2014; “Audiolibri – Emons Feltrinelli”, 2011) da cui Giuseppe Tornatore trae il film La Leggenda del pianista sull’oceanoSeta (Rizzoli, 1996; Fandango Libri, 2007), portato sullo schermo da François Girard con una produzione e un cast internazionali, City (Rizzoli, 1999; Universale Economica Feltrinelli, 2007) e Senza sangue (Rizzoli, 2002; la graphic novel in “Feltrinelli Comics”, 2019, con Tito Faraci e Francesco Ripoli), tutti tradotti all’estero e recensiti dalle maggiori testate internazionali, dal ‟Guardian” al ‟New York Times”, da ‟Libération” a ‟Le Monde”. Tra i saggi, L’anima di Hegel e le mucche del Wisconsin (Garzanti, 1993); Barnum. Cronache del Grande Show (Feltrinelli, 1995) che raccoglie gli articoli comparsi nell’omonima rubrica curata ogni mercoledì sulle pagine culturali del quotidiano torinese ‟La Stampa” e Barnum 2. Altre Cronache del Grande Show (Feltrinelli, 1998), in cui sono raccolti gli articoli frutto della collaborazione con ‟la Repubblica”; è del 2002 Next. Piccolo libro sulla globalizzazione e sul mondo che verrà. Compare in televisione nelle trasmissioni culturali ‟L’amore è un dardo”, sull’opera lirica, e ‟Pickwick”, dedicata ai libri. Tra le attività teatrali che lo vedono autore, regista e interprete, dopo i successi di Totem (di cui Fandango Libri ha pubblicato il libro nel 1999, Rizzoli due videocassette nel 2000 e Einaudi una videocassetta nel 2003) e di City Reading Project per il Romaeuropa Festival 2002 che ha dato origine a un volume fotografico (Rizzoli, 2003), Baricco ha realizzato Omero, Iliade, in tre serate, realizzandone poi il libro (Feltrinelli, 2004). Nel 2003 pubblica per Dino Audino Editore la sceneggiatura di Partita Spagnola, di cui è autore con Lucia Moisio. Nel 2005 è socio di Fandango Libri. Dello stesso anno è il romanzo Questa storia (Fandango Libri, 2005; Universale Economica Feltrinelli, 2007) cui segue, l’anno dopo, I Barbari. Saggio sulla mutazione (Fandango Libri, 2006; Universale Economica Feltrinelli, 2008), precedentemente pubblicato a puntate su ‟la Repubblica”. Nel 2007 propone all’Auditorium Parco della Musica di Roma una lettura interpretata (e ridotta) di Moby Dick, poi confluita in Herman Melville. Tre scene da Moby Dick (Fandango, 2009; Feltrinelli 2017)Tra le sue opere più recenti: Emmaus (Feltrinelli, 2009), Mr Gwyn (Feltrinelli, 2011), Tre volte all’alba (Feltrinelli, 2012), Una certa idea di mondo (Gruppo Editoriale L’Espresso, 2012; Feltrinelli, 2013), Palladium Lectures (2 dvd + libro; Feltrinelli, 2013), Smith&Wesson (2014), La sposa giovane (2015), Il nuovo Barnum (2016), Seta (2016; edizione cartonata con le illustrazioni di Rebecca Dautremer), Melville. Tre scene da Moby Dick, con Ilario Meandri (Fandango, 2009; Feltrinelli 2017), The Game (Einaudi, 2018) e The Game. Storie del mondo digitale per ragazzi avventurosi (Feltrinelli, 2020; con Sara Beltrame). Nel 2023 è uscito Abel, il suo ultimo romanzo pubblicato da Feltrinelli.

Nel 1994 ha ideato e fondato la Scuola Holden a Torino.

 

Nino Haratischwili. Nata a Tbilisi, in Georgia, nel 1983, oggi vive a Berlino. Pluripremiata scrittrice, drammaturga e regista teatrale, è stata due volte finalista al Deutscher Buchpreis. I suoi romanzi, tra cui L’ottava vita e La luce che manca, sono stati tradotti in venticinque lingue e hanno scalato le classifiche internazionali ottenendo riconoscimenti prestigiosi. Dall’Ottava vita, candidato all’International Booker Prize, è in lavorazione una serie televisiva.

 

Alan Moore. Scrittore inglese, ampiamente considerato come il migliore e più influente autore nella storia del fumetto. Tra le sue opere fondamentali ricordiamo From HellV per VendettaWatchmen La lega degli Straordinari Gentlemen. È nato a Northampton, dove vive da sempre. Con Illuminations – I racconti fantastici, una raccolta di testi brevi dal potere visionario, fa il suo debutto nel catalogo Fanucci Editore. Di prossima pubblicazione in questa collana il primo romanzo della serie Long London dal titolo The Great When.

 

Le giurie

I cinque romanzi finalisti e il vincitore del Premio Speciale sono stati scelti dalla Giuria Tecnica: presidente Loredana Lipperini (scrittrice, giornalista, conduttrice radiofonica), Marco Balzano (scrittore, poeta, italianista), Valter Boggione (docente di Letteratura italiana all’Università di Torino), Anna Dolfi (docente di Letteratura italiana nelle Università degli Studi di Trento e Firenze), Alessandro Mari (scrittore, editor), Luca Mastrantonio (giornalista, critico letterario) e Bruno Ventavoli (giornalista, critico letterario).

 

Le 25 scuole che costituiscono le Giurie Scolastiche 2024 sono: Istituto Magistrale Statale “Leonardo da Vinci” di Alba (Cn), Istituto di Istruzione Superiore “Arimondi-Eula” di Savigliano (Cn), Istituto di Istruzione Superiore “Massimo D’Azeglio” di Torino, Liceo Classico Statale “Gian Francesco Porporato” di Pinerolo (To), Liceo Classico e Linguistico Statale “Carlo Alberto” di Novara, Liceo Scientifico “Pacinotti” di La Spezia, Istituzione Scolastica di Istruzione Liceale, Tecnica e Professionale di Verrès (Ao), Liceo Classico “E. Cairoli” di Varese, Liceo delle Scienze Umane e Artistico “Giovanni Pascoli” di Bolzano, Liceo Statale “Corradini” di Thiene (Vi), Liceo Scientifico “Michelangelo Grigoletti” di Pordenone, Istituto di Istruzione Superiore “Primo Levi” di Vignola (Mo), Istituto Tecnico Statale Commerciale e per Geometri “F. Niccolini” di Volterra, Liceo Classico Statale “Stelluti” di Fabriano (An), Convitto Nazionale “Principe di Napoli” di Assisi (Pg), Liceo Ginnasio Statale “Virgilio” di Roma, Liceo Statale “G. Marconi” di Pescara, Liceo Artistico “Sabatini-Menna” di Salerno, Liceo Statale “G.M. Galanti” di Campobasso, Liceo Classico Statale “Quinto Orazio Flacco” di Potenza, Liceo Classico “V. Lanza” di Foggia, Istituto di Istruzione Superiore “Morelli-Colao” di Vibo Valentia, Istituto di Istruzione Superiore “La Farina-Basile” di Messina, Liceo Classico e Linguistico Statale “Gramsci” di Olbia e Scuola Italiana Statale di Atene.

 

I partner del Premio

Il Premio Lattes Grinzane è organizzato dalla Fondazione Bottari Lattes, con il patrocinio e sostegno di Comune di Monforte d’Alba, Città di Alba e Comune di Grinzane Cavour; con il patrocinio di Confindustria Cuneo e Unione dei Comuni Colline di Langa e del Barolo; in collaborazione con Ente Fiera Nazionale del Tartufo Bianco d’Alba e Enoteca Regionale Piemontese Cavour; con il sostegno di Fondazione CRC, Banca D’Alba, Fondazione CRT, Az. Vitivinicola Conterno Giacomo e Banor SIM. Partner: Az. Agricola Conterno Fantino, Cantina Terre del Barolo, Arnaldo Rivera e Felicin – Ristorante Albergo “Dimora Storica”, Antica Torroneria Piemontese. Partner tecnico: Audiosystem Srl.

 

La Fondazione Bottari Lattes

La Fondazione Bottari Lattes è nata nel 2009 a Monforte d’Alba (Cn), dalla volontà di Caterina Bottari Lattes. Ha come finalità la promozione della cultura e dell’arte e l’ampliamento della conoscenza del nome di Mario Lattes (1923-2001) nella sua multiforme attività di pittore, scrittore, editore e animatore di proposte culturali. Mario Lattes è stato un testimone lucido e anticonformista, artista

di respiro internazionale, cui va il merito della diffusione in Italia di pittori e autori stranieri di grande valore. Fu direttore dell’omonima casa editrice, fondata dal nonno nel 1893, per lungo tempo punto di riferimento della scuola italiana. Tra le pubblicazioni scolastiche realizzate si ricorda l’antologia La biblioteca illustrata con i disegni di Mario Lattes per gli studenti delle scuole medie. La Fondazione Bottari Lattes non ha scopo di lucro. Porta avanti iniziative di studio e di ricerca culturale, curandole direttamente o in collaborazione con altri enti o istituzioni, e organizza progetti e appuntamenti culturali. Tra le principali attività: il Premio letterario internazionale Lattes Grinzane, il Premio biennale Mario Lattes per la Traduzione, mostre di arte e fotografia, i progetti per le scuole come Vivolibro, i convegni. La sede della Fondazione Bottari Lattes (via Marconi 16, Monforte d’Alba) conserva la Biblioteca Mario Lattes, l’Archivio delle carte di Mario Lattes e di altri fondi documentali in possesso della Fondazione e la pinacoteca Mario e Caterina Lattes, che fa parte nella rete degli Istituti Culturali piemontesi. Nel 2017 la Città di Torino-Presidenza del Consiglio Comunale ha intitolato a Mario Lattes i giardini pubblici di Piazza Maria Teresa, come riconoscimento all’impulso culturale profuso da Lattes nei suoi tanti impegni e iniziative portati avanti nel capoluogo piemontese. Nel 2023, a cento anni dalla nascita di Mario Lattes, la Fondazione ha celebrato la ricorrenza con una pubblicazione, due mostre e vari incontri a lui dedicati, mettendo in luce quali e quante fossero le diverse anime dell’artista torinese.

Sistema Musica celebra i 200 anni dell’Egizio

Un viaggio attraverso i secoli e le culture, per riscoprire il fascino millenario dell’Egitto e la sua influenza sulla musica classica e contemporanea. Incanto Egizio è la rassegna concertistica con cui le più importanti istituzioni musicali di Torino omaggeranno il bicentenario della fondazione del Museo Egizio, portando su numerosi palcoscenici della città alcune tra le migliori orchestre, ensemble cameristici, cori e solisti e un mosaico di musiche che spazia dai grandi compositori della musica antica e classica alla tradizione popolare del Novecento, dall’opera al jazz, fino alle composizioni commissionate per l’occasione. Incanto Egizio è un progetto di Sistema Musica, associazione fondata dalla Città di Torino che riunisce i principali enti territoriali della musica classica a Torino, in collaborazione con il Museo Egizio e con il sostegno di Iren.

“Le direzioni artistiche degli enti di Sistema Musica si sono superate nel proporre suggestioni in grado di mettere al centro il Museo e la grande musica, insieme alla danza, alla recitazione e all’arte tutta – ha dichiarato Rosanna Purchia, assessora alla Cultura della Città di Torino e presidente dell’associazione Sistema Musica -. I 13 appuntamenti che proponiamo al pubblico celebrano l’Egizio con grande originalità e con una sorprendente varietà di stili e discipline. Un ringraziamento va a Iren, che con il suo sostegno ha reso possibile questa bella iniziativa”.

“In occasione delle celebrazioni per il Bicentenario – ha dichiarato la Presidente del Museo Egizio Evelina Christillin – ci apprestiamo a vivere una nuova stagione, in cui festeggiare i 200 anni non significa soltanto offrire un esercizio di memoria, ma anche programmare il futuro con un occhio attento al contesto da cui provengono gli oggetti che custodiamo, studiamo e raccontiamo al pubblico, con l’intenzione di incrociare la ricerca archeologica e la storia dell’antico Egitto con le arti e le diverse realtà culturali della città.  Il Festival Incanto Egizio si muove proprio in questa direzione”.

La programmazione avrà inizio sabato 12 ottobre con la proposta concertistica di Lingotto Musica (All’ombra delle piramidi, ore 20.30) e proseguirà martedì 22 ottobre con uno speciale concerto proposto da De Sono, arricchito da performance di danza e light design (Iside e le Sfingi, ore 20.30), lunedì 28 ottobre con una conferenza-concerto del CFM Centro di Formazione Musicale della Città (Il flauto, strumento di dèi, pastori e musici, ore 17), martedì 29 ottobre con un concerto dell’Orchestra Filarmonica di Torino, che si esibirà anche in una nuova composizione in prima assoluta del maestro Ahmed El Saedi (Il sole incendia Brahms, ore 21). Lunedì 4 novembre, Polincontri presenterà un reading-concerto che prevede anche la prima esecuzione assoluta di una nuova opera del compositore Alessandro Cuozzo (Another Aida’s History, ore 18), giovedì 14 novembre tornerà l’alta divulgazione musicale con la seconda proposta  del CFM (Il liuto dal Medio Oriente all’Europa, ore 18.30) e lunedì 16 novembre la Academia Montis Regalis proporrà un ricco programma a tema (Antiche Regine, ore 21). Chiuderà il mese l’Accademia Maghini, giovedì 29 novembre, con la prima esecuzione moderna di un oratorio di Antonio Caldara (Gioseffo interpreta i sogni, ore 21). Unione Musicale e EstOvest Festival uniranno le forze sabato 3 dicembre per un concerto che prevede anche l’esecuzione di un brano commissionato per l’occasione al compositore Francesco Antonioni (Beethoven e l’Egitto, ore 20). Le collaborazioni proseguono con il Teatro Regio e il Conservatorio di Torino, che martedì 4 dicembre proporranno un originale concerto (Sinfonie d’Oriente, ore 20). Venerdì 13 dicembre L’Accademia Corale Stefano Tempia accompagnerà i visitatori in un’esplorazione originale degli spazi del Museo Egizio con una performance imperniata sul jazz (Passi nel Museo Egizio, ore 16). L’ultimo concerto in programma sarà domenica 15 dicembre, con una seconda proposta della Tempia (Thamos, Re d’Egitto, ore 21). A chiudere la rassegna, giovedì 19 dicembre, sarà invece l’incontro-conferenza proposto dal Teatro Regio (Aida inedita, ore 18).

Le sedi degli eventi saranno l’Auditorium del Sermig Arsenale della pace, l’aula magna del Politecnico, il Conservatorio “Giuseppe Verdi”, The Heat Garden di Iren, il Museo Egizio, il Piccolo Regio Giacomo Puccini, il Teatro Vittoria e il Tempio Valdese.

Gli enti che aderiscono a Sistema Musica sono Academia Montis Regalis, Accademia Maghini, Accademia corale Stefano Tempia, Città di Torino, Conservatorio Giuseppe Verdi, De Sono – Associazione per la musica, EstOvest Festival, Fondazione per la Cultura Torino, Fondazione Teatro Regio Torino, Lingotto Musica, Orchestra Filarmonica di Torino, Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, Polincontri e Unione Musicale.

Il programma dettagliato degli appuntamenti è consultabile sul sito www.sistemamusica.it. Tutte le informazioni di biglietteria su www.sistemamusica.it/biglietteria e sui siti dei singoli enti.

Chiude “Bellezza tra le righe”

Al traguardo finale della sua quinta edizione, la rassegna letteraria vede ancora aperte le tre dimore storiche coinvolte, in una giornata tutta dedicata ai bambini

Domenica 13 ottobre

Sarà una giornata che guarda ai lettori di domani, tutta dedicata alla presentazione di libri per bambini e letture loro dedicate, nel segno di una “domenica per famiglie”.

Per la prima volta, novità 2024, la chiusura della rassegna “Bellezza tra le righe” (avviatadomenica 30 giugno) sarà congiunta e in programma domenica 13 ottobre nei giardini delle tre dimore storiche del Pinerolese che ospitano l’iniziativa: Casa Lajolo, a Piossasco, il Castello di Miradolo, a San Secondo di Pinerolo, e Palazzo Conti di Bricherasio, a Bricherasio.

Il via, al Castello di Miradolo (via Cardonata, 2), a San Secondo di Pinerolo.

Alle  10,30 letture, a cura della “Fondazione Cosso”, per i bambini dai 3 ai 5 anni. Per tutta la mattina, nel Parco storico, la “Biblioteca di Pinerolo” allestirà un presidio per promuovere il progetto “Nati per Leggere”, oltre a tenere aperto il tesseramento e a fare divulgazione rispetto alla “CAA”, nuovo sistema di “Comunicazione Aumentativa Alternativa”che utilizza simboli, immagini e parole per sostenere la produzione e comprensione linguistica del bambino.

Quindi, alle 15Elvina Finzi e Amalia Ercoli Finzi presentano “Oltre le stelle più lontane”, pubblicato da “Mondadori Oscar Junior”, moderati da Enrica Melossi.

Oltre le stelle più lontane” vede intrecciarsi le voci di una madre e di una figlia che, alternandosi, raccontano la storia di una famiglia a partire dagli anni del dopoguerra quando erano ancora molte le cose “poco adatte alle ragazze”. È proprio in quello scenario che una bambina minuta, curiosa e caparbia decide di dedicare la sua vita allo studio dell’Universo. L’esempio di Amaliadiventa un obiettivo da seguire a tutti i costi per la figlia Elvina (doppia laurea al “Politecnico” di Milano e all’“ENSTA” di Parigi, nonché “dottorato di ricerca” in “Ingegneria nucleare” e oggi consigliere di amministrazione di due grandi aziende italiane) che, con metodo e passione, ne percorrerà le orme nel campo delle scienze.

Amalia Ercoli Finzi, classe 1937, è infatti professoressa emerita al “Politecnico” di Milano e la prima donna a essersi laureata in “Ingegneria aeronautica” in Italia. È, inoltre, consulente della “NASA”, dell’“ESA” e dell’“ASI” ed è tra i “Principal Investigator”della “Missione Rosetta”, che porta con successo una trivella da lei progettata sul dorso di una cometa lontana 500milioni di chilometri dalla Terra. Portano, infine, il suo nome un asteroide e il modello terrestre del “rover” che toccherà il suolo di Marte intorno al 2030.

Seconda tappa, sempre alle 15, a “Palazzo Conti di Bricherasio” (Via Vittorio Emanuele II, 7) a Bricherasio, incontro con Bruna Macaluso con le sue Fiabe di un mondo nuovo. La Regina Linda e gli amici del bosco”, illustrato da oltre 200 disegni degli alunni dell’“Istituto Comprensivo” di Bricherasio, ambientato nella primavera dell’anno 2020 quando la natura e gli animali che popolano i boschi, le foreste e il cielo si interrogano sulla strana scomparsa dell’uomo che pare essersi rintanato nelle proprie dimore a causa di uno strano male che attanaglia il mondo intero. Macaluso è anche autrice de “La Regina Linda e gli animali del Mondo Nuovo”: al centro ci sono sempre la natura e gli animali. Entrambi sono pubblicati da LAReditore”.

Chiusura di giornata a “Casa Lajolo” (via San Vito, 23) a Piossasco, dove, alle 16, è attesa Valentina Cavallaro (scrittrice ed antropologa) con “Voglio votare anche io!”, edito da “Battello a vapore”. Il libro narra la storia di Sally che è orfana e vive con la dispotica zia Frances: lavora in fabbrica e deve consegnarle la paga ogni settimana. Un giorno lo strillone Oliver le ruba il borsellino. Quella che appare come una terribile sventura metterà in atto una catena di eventi che porterà invece Sally all’emancipazione: la ragazza imparerà a leggere, lotterà per i propri diritti, fino a unirsi al movimento delle “suffragette”.

Per info: www.bellezzatralerighe.it

g.m.

Nelle foto:

–       Amalia Ercoli Finzi ed Elvina Finzi

–       Valentina Cavallaro

Gli incontri culturali di UNI.VO.CA

/
Puo’ capitare a tutti di essere bloccati in casa , soprattutto in questo periodo piu’ freddo , ed allora non rinunciamo a scoprire cose nuove ed affascinanti ,visite virtuali in luoghi culturali grazie a UNI.VO.CA è possibile incontrare on line da casa. attraverso le 30 associate che si occupano d’arte, storia, archeologia, letteratura, musica, ambiente, cultura in senso generale.

Si tratta di incontri in diretta, online, con registrazione e successiva messa a disposizione su You-tube per una visione diversa. Questo permetterà di raggiungere un alto numero di destinatari che
avranno la possibilità di intervenire, i fruitori che attraverso gli incontri online potranno interagire con momenti di conoscenza del territorio piemontese, dell’arte e della storia. In particolare: volontari, cittadini, bambini e ragazzi, famiglie, anziani, disabili, malati.
i contenuti si presenteranno realtà più conosciute come il Museo Egizio di Torino e i Beni Artistici della Fondazione Ordine Mauriziano, ma anche piccoli musei come il Museo Laboratorio della Preistoria
IN EVIDENZA di Vaie o il Parco Archeologico del Lago Pistono, passando attraverso la Chiesa di Santa Maria Maggiore di Avigliana.
Aprirà questa prima serie di 6 incontri una presentazione di Jennifer Celani strettamente legata al progetto “L’Arte avrà cura di te”: “Il bello per i bisognosi – nella Firenze rinascimentale ed oltre”.

PROGRAMMA DEGLI INCONTRI ONLINE

Martedì 15 ottobre 2024, ore 18,00 sulla piattaforma Agorà del Sapere /Zoom, incontro in diretta
con registrazione con Jennifer Celani dell’Associazione Amici dell’Arte e dell’Antiquariato, che parlerà
de “IL BELLO PER I BISOGNOSI – Nella Firenze rinascimentale ed oltre”.
Breve introduzione al ciclo di incontri a cura Presidente UNI.VO.CA
Breve presentazione relatrice a cura Presidente AMAA
Collegamento online a Piattaforma Agorà del Sapere / Zoom:
ID: 99687070199 – PW: 328175 oppure Invito:
https://zoom.us/j /99687070199? pwd= Rkiq0CXDgWYdMnXqWtxnVk8h8gIZCI .1

Martedì 22 ottobre 2024, ore 18,00 sulla piattaforma Agorà del Sapere /Zoom, incontro in diretta
con registrazione con Patrizia Figura dell’Associazione Amici della Fondazione Ordine Mauriziano,
che presenterà “I BENI ARTISTICI DELLA FONDAZIONE ORDINE MAURIZIANO”.
Presentazione di Patrizia Figura accompagnata da un ppt di immagini ed intervallato dai video emozionali
dei siti principali (Stupinigi, Staffarda, Ranverso).
Collegamento online a Piattaforma Agorà del Sapere / Zoom:
ID: 93725271650 – PW: 649523 oppure Invito:
https://zoom.us/j/93725271650? pwd= I7Gyy7vDYfVJQ0PukjjN2ha3m6EtSA .1


* Martedì 29 ottobre 2024, ore 18,00
 sulla piattaforma Agorà del Sapere /Zoom, incontro in diretta
con registrazione con il Centro Culturale VITA & PACE che presenta la “CHIESA DI SANTA
MARIA MAGGIORE IN BORGO VECCHIO DI AVIGLIANA e il Centro Culturale Vita & Ritmo”.
Presentazione del Centro Culturale che opera all’interno della Chiesa di Santa Maria Maggiore in
Borgo Vecchio di Avigliana e breve storia della Chiesa (in diretta o registrata); a seguire il progetto
degli interventi di recupero e restauro in corso, a cura della restauratrice (in diretta o registrato); in
conclusione una breve presentazione dell’attività musicale (in diretta o registrata) e video di un brano
musicale registrato. Il tutto accompagnato da un ppt di immagini coerenti con quanto si dice.
Collegamento online a Piattaforma Agorà del Sapere / Zoom:
ID: 97945261937 – PW: 314860 oppure Invito:
https://zoom.us/j/97945261937? pwd= wuIAANu4WNz7jGCBG46To7PIPbVDtu .1
* Martedì 5 novembre 2024, ore 18,00 sulla piattaforma Agorà del Sapere /Zoom, incontro in diretta
con registrazione con gli Amici Collaboratori del Museo Egizio di Torino per una “Visita virtuale
al Museo Egizio”
Collegamento online a Piattaforma Agorà del Sapere / Zoom:
ID: 99472478140 – PW: 654676 oppure Invito:
https://zoom.us/j/99472478140? pwd= kbEm7MiIq4HqYyb7TpcHshUJbJ54gZ .1Martedì 12 novembre 2024, ore 18,00 sulla piattaforma Agorà del Sapere /Zoom, incontro in diretta
con registrazione con il Parco Archeologico del Lago Pistono, per una “Visita virtuale al Museo
ed al Parco Archeologico”, a cura della dr.ssa Miriana Ribero, conservatrice del Parco.
Collegamento online a Piattaforma Agorà del Sapere / Zoom: ID: 95348548078 
PW: 878462 oppure Invito:
https://zoom.us/j/95348548078? gKWr3A8BFtOL4IbEZX253UlNxpN7w1 .1
Martedì 19 novembre 2024, ore 18,00 sulla piattaforma Agorà del Sapere /Zoom,
incontro in diretta con registrazione con il Museo di Vaie, per una “Visita Virtuale al Museo ed
all’area archeologica di Vaie”, a cura della dr. ssa Stefania Padovan, conservatrice del Museo.
Collegamento online a Piattaforma Agorà del Sapere / Zoom:
ID: 92582901083 – PW: 381615 oppure Invito:
https://zoom.us/j/92582901083? pwd= 36RHdAHLwahgEsWpIfcMAqBwzJLbxU .1
GABRIELLA DAGHERO
rubrica Torino over

Il Museo MIIT inaugura un autunno ricco di mostre

Proseguono gli scambi artistico-culturali tra il Museo MIIT e altre istituzioni curatoriali estere. Il mese di ottobre sarà denso di mostre nell’ambito del museo. Dal 12 al 19 ottobre si terranno le mostre “Il viaggio nell’arte-alla scoperta di nuovi mondi” e l’esposizione dedicata ad Anna Rota Milani “Lavori su rame”, mentre dal 19 al 31 ottobre si potrà visitare la mostra “Il filo di Turandot”. Le tre mostre sono state organizzate anche per celebrare la Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI (Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani).

“Il viaggio nell’arte – alla scoperta di nuovi mondi” è a cura di Antonella Bovino e Guido Folco, con il patrocinio di numerosi enti e associazioni. Presenterà una selezione di artisti contemporanei internazionali che si confronteranno sui temi della ricerca e della sperimentazione del “nuovo”, nel ricordo della realtà storica della scoperta dell’America.

La personale di Anna Rota Milani, visitabile dal 12 al 19 ottobre prossimo, intende far riscoprire una tecnica antica, la pittura su rame. Anna Rota Milani ama sperimentare con la pittura e con i materiali, e quasi inconsapevolmente ripercorre, con l’entusiasmo della scoperta, strade antiche e raffinate. È il caso dei suoi ultimi lavori, che riprendono una tecnica in passato già adottata dall’artista della pittura su rame, sorprendente per gli effetti e resa tonale cromatica grazie alla lucentezza e alla levigatura del supporto. Una differenza fondamentale rende unici i lavori di Anna Rota Milani rispetto ai suoi illustri predecessori che si sono confrontati con questa tecnica, dai maestri fiamminghi al Bronzino, da Caravaggio a Sebastiano Del Piombo, da Guercino a Guido Reni. L’immediatezza della sua esecuzione senza ripensamenti si richiama a veloci spatole di colore, segni e gesti istintivi che segnano lo spazio e la luce. Contrariamente alla pittura manierista del ‘400 e ‘500, così ricca di dettagli, improntata verso un classicismo ridondante e ormai volto verso un lento, seppur provvisorio declino, la pittura e l’arte su rame dell’autrice vivono di immediatezza espressiva, quasi uno specchio riflettente le sue emozioni e della sua sensibilità. Nelle opere di Rota Milani emergono la natura, gli alberi e i paesaggi, ma anche le vedute urbane, con le sequenze dei grattacieli percorse da strade e automobili, sempre colpiscono una espressione vivace di modernità. I soggetti preferiti dall’artista, nella sua sempre attuale pittura a olio, si riflettono nei dipinti su rame, assumendo una valenza concettuale ed estetica nuova e sorprendente. Il supporto dei toni caldi rende bene il contrasto con i colori squillanti dell’olio, e anche con il monocromo, a volte utilizzato dall’artista, li amplifica e armonizza. La scelta di una stesura corposa di pigmento a spatola, mantiene intatta la forza dirompente dell’idea. Anna Rota Milani evoca, con questi lavori, una storia antica, rendendola contemporanea allo sguardo dell’osservatore, testimoniando quanto nell’arte abbia sempre il sopravvento il talento, al di là di tecniche, stili e materiali. Anna Rota Milani restituisce nobiltà e raffinatezza a una tecnica desueta, eppure così affascinante e ricca di valori estetici e artistici. Nell’essenzialità del gesto l’artista ritrova la sintesi ideale, sempre attuale, di una bellezza mentale e metafisica, in cui lo spazio si dissolve nella luce e nel riverbero del supporto del colore, nella potenza e nella corposità della materia, ma anche per il gusto del reale e della sorpresa espressiva che rendono palpitanti di vita i suoi scorci metropolitani. Anna Rota Milani si conferma quindi sperimentatrice elegante di una visione contemporanea del mondo, originale e orientata alla ricerca, attenta alla tradizione, alla storia, al proprio sentire più intimo.

Sabato 12 ottobre, Giornata del Contemporaneo AMACI, MA – EC, inaugura presso il MIIT di Torino “Il filo di Turandot”. In dialogo 26 artisti provenienti da Germania, Colombia, Romania, Italia e Cina che esporranno oltre trenta opere tra olii su tela, fotografie, opere su carta e lavori realizzati su tecniche miste. Il progetto è alla sua seconda edizione, dopo quella realizzata in modalità virtuale nel 2020. “Il filo di Turandot” simboleggia un percorso di lettura, un collegamento, il permesso mentale di esplorare un mondo diverso, il desiderio di avvicinarsi e di comprendersi reciprocamente. Tutto ciò si trasforma in un atto creativo che spinge a realizzare la propria interpretazione in forma artistica. Si tratta di artisti diversi per provenienza e formazione, ma capaci di instaurare tra loro un dialogo all’insegna dell’arte, in un’ottica di confronto e arricchimento spirituale che nasce dal desiderio di conoscere mondi distanti e trarre linfa vitale dalle loro differenze. Come in Turandot, il visitatore dovrà aggirarsi tra contrasti e misteri per comprendere il significato nascosto di ogni opera. La mostra è stata realizzata in collaborazione con Contemporary Oil Painting di Pechino.

Inaugurazione delle mostre, tutte alle ore 18: “Viaggio nell’arte-alla scoperta di nuovi mondi” 12 ottobre 2024 fino al 19 ottobre 2024,

Anna Rota Milani, “Lavori su rame”, 12-19 ottobre

“Il filo di Turandot”, 12-31 ottobre

Italia Arte Museo MIIT, Corso Cairoli 4, Torino

Tel: 0118129776

 

Mara Martellotta

Al Castello di Rivoli la Ventesima Giornata del Contemporaneo

Il Museo d’Arte Contemporanea aderisce alla iniziativa promossa da AMACI
 
Sabato 12 ottobre 2024
ore 11.00–18.00 ingresso gratuito al Castello di Rivoli con programma speciale
fino alle ore 19.00 ingresso gratuito a Museo dal Vivo. Corpi Erratici II

Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea aderisce alla Ventesima Giornata del Contemporaneo, la grande manifestazione promossa da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani.

Sabato 12 ottobre, dalle ore 11.00 alle ore 18.00, il pubblico potrà visitare gratuitamente il Castello di Rivoli, la Collezione e le mostre in corso, oltre che partecipare alle numerose iniziative organizzate per celebrare la Giornata. In linea con il tema della Ventesima Giornata del Contemporaneo, ovvero l’accessibilità nella sua accezione più ampia, il Museo propone attività specifiche all’insegna della massima inclusione.

La Ventesima Giornata del Contemporaneo di AMACI si avvale del sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, della collaborazione della Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e del patrocinio di Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Camera dei deputati, Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, UPI – Unione Province d’Italia, ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani e ICOM Italia.

PROGRAMMA DELLA GIORNATA DEL CONTEMPORANEO

Ore 11.00, 14.00 e 16.00 – Visite guidate
Le visite alla Collezione e alle mostre saranno l’occasione per sensibilizzare il pubblico sul tema sensoriale, valorizzando il carattere sinestetico di una selezione di opere, tra interno ed esterno.

Ore 15.00–19.00 – Museo dal Vivo. Corpi Erratici II
Il programma Museo dal Vivo promuove forme di sperimentazione a cavallo tra discipline diverse attraverso giornate in cui le arti visive si mescolano con i vari linguaggi della contemporaneità, come il cinema, la danza e la musica. Il progetto esplora la duplice natura della parola ‘live’ (in italiano ‘dal vivo’ e ‘vivere’), evidenziando il legame indissolubile tra arte e partecipazione del pubblico all’interno degli spazi del Museo. Le attività proposte sono realizzate in collaborazione con artisti internazionali, presentati per la prima volta al Castello.

Ore 15.00–16.00
Giardino Manica Lunga
What it will take to flock the wings of freedom again?, performance partecipativa di Mohammad Al Faraj

Ore 15.30 – I segni dell’arte
Primo, secondo e terzo piano Castello
Percorso di visita alla Collezione e alle mostre temporanee aperto a tutti, persone sorde, sordocieche e udenti, a cura del Dipartimento Educazione in collaborazione con Istituto dei Sordi di Torino. Un viaggio alla scoperta del Museo con visita e workshop per le famiglie con traduzione LIS Lingua dei Segni Italiana. I segni per parlare d’arte saranno condivisi con le persone udenti, per vivere tutti insieme un momento di sensibilizzazione e conoscenza, in linea con il tema della XX Giornata del Contemporaneo: l’accessibilità della cultura, intesa anche come una grande opportunità di arricchimento reciproco.
Per informazioni e prenotazioni: educa@castellodirivoli.org / b.manzardo@castellodirivoli.org

Ore 16.10–17.00
Teatro Castello
The Site of Memory, proiezione del film di Ufuoma Essi con sonorizzazione dal vivo della partitura di Shamica Ruddock

Ore 16.00–18.00
Caffetteria
Aperitivo speciale con menù ideato dall’artista Moza Almatrooshi

Ore 16.00 – Museo dal Vivo / Collezione dal Vivo
Biglietto SPECIALE – € 10: visita Villa Cerruti + evento Museo dal Vivo
Nell’ambito di Museo dal Vivo, visita speciale alla Villa Cerruti a cura di Fabio Cafagna. La visita si concentrerà sulle molteplici rappresentazioni del Mediterraneo nei secoli, partendo dalla collezione di atlanti seicenteschi e settecenteschi di Francesco Federico Cerruti. La visita sarà anche un’opportunità per reinterpretare alcune opere della Collezione da una prospettiva alternativa, mettendo in luce i legami tra le regioni che si affacciano sul Mediterraneo.

Ore 17.00–18.00 – Clarenza Catullo presenta il libro Il Registrar. Professionista dell’arte
Sala 22, secondo piano Castello
L’incontro è dedicato alla presentazione di Il Registrar. Professionista dell’arteprima guida teorico-pratica pubblicata da Nardini Editore (Firenze), dedicata a questa mansione professionale, da poco riconosciuta dal Ministero della Cultura e presente nella gran parte dei musei. L’incontro è moderato da Clarenza Catullo, già Registrar di importanti istituzioni culturali italiane. I relatori includono Gabriele Vigilante, uno dei cinque autori, oltre a Giuseppe Dardanello, Professore ordinario di Storia dell’arte moderna presso il Dipartimento di Studi storici dell’Università degli Studi di Torino, Sofia Biondi, Registrar del Castello di Rivoli, e Luisa Mensi, Restauratrice, che da anni collabora con il Castello e con molti artisti presenti in Collezione. L’incontro è parte dei programmi del CRRI – Centro di Ricerca del Castello di Rivoli, che nel 2018 e nel 2023 ha dedicato due workshop alla figura professionale del Registrar, entrambi coordinati da Clarenza Catullo.

Ore 18.00–19.00
Teatro Castello
Performance sonora BlackMed di Invernomuto

Gli eventi sono organizzati in occasione della Ventesima Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI

Le Giornate FAI d’autunno

Sabato 12 e domenica 13 ottobre tornano le giornate FAI d’autunno, uno degli eventi più amati dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico italiano, organizzato dal FONDO PER L’AMBIENTE ITALIANO. Durante queste giornate speciali, saranno aperti al pubblico 700 luoghi distribuiti in 360 città italiane, permettendo a migliaia di persone di scoprire tesori nascosti, solitamente inaccessibili o poco valorizzati. Questo evento offre una straordinaria opportunità per entrare in contatto con la cultura, l’arte e la natura del nostro Paese, esplorando siti che spesso sfuggono all’attenzione del grande pubblico. Tra i siti selezionati, la delegazione FAI del Piemonte ha individuato anche Villa Rey, a Torino, che dal 2006 ospita la sede nazionale dell’Automotoclub Storico Italiano. Si tratta di una delle più antiche e imponenti vigne che, dal primo ‘600, vennero costruite a corona della città capitale del Ducato. La sua posizione dominante permette ancora oggi di spaziare lo sguardo dalla pianura sino alla cerchia dei monti. Villa Rey fu realizzata nella metà del ‘600 da Giovanni Antonio Turinetti, il cui nipote, Ercole II, fu personaggio di spicco della politica in Piemonte sotto il regno di Vittorio Amedeo II. Le giornate FAI sono un’occasione storica per visitare palazzi storici, ville, chiese, collezioni d’arte, laboratori artigiani e esempi di archeologia industriale, ma anche per partecipare a percorsi naturalistici in parchi urbani, orti botanici e aree di interesse paesaggistico. Ogni luogo racconta una storia unica, offrendo una prospettiva diversa su paesaggi e cultura che rafforzano l’identità italiana. Il cuore delle giornate FAI d’autunno risiede nella partecipazione attiva della cittadinanza, i visitatori potranno contribuire direttamente alla missione del FAI di proteggere e valorizzare il patrimonio culturale italiano. A ogni visita sarà suggerito un contributo libero che andrà a sostenere le numerose attività della Fondazione, impegnata nella cura di questi tesori da tramandare alle generazioni future.

Per le giornate FAI d’autunno 2024, Villa Rey osserverà i seguenti orari di visita: sabato 12 ottobre dalle 9 alle 16, domenica 13 ottobre dalle 9 alle 19. Non sono richieste prenotazioni.

Villa Rey, strada Comunale Val San Martino Superiore 27, a Torino

 

Mara Martellotta

BallaTorino -Social Dance, la prima città danzante d’Italia

 

 

BallaTorino-Social Dance edizione 2024 si aprirà sabato 12 per concludersi domenica 20 ottobre prossimo. Lo spirito che anima questa edizione è che Torino è una città danzante e il festival vuole essere un programma di appuntamenti capace di trasformare ogni angolo della città in un palco aperto, pronto ad accogliere persone, movimenti e ritmi. Dopo una prima edizione che ha visto il coinvolgimento di ottomila persone, Balla Torino ritorna con un ricco flash mob, manifestazioni e incontri che animeranno le piazze, i musei, gli ospedali, le scuole, i luoghi di lavoro, le architetture post industriali, dal centro alle periferie, che sono diventati spazi di incontro tra danzatori, professionisti e semplici danzatori. La città della Mole si trasformerà in un grande palcoscenico aperto a tutti, per celebrare il ballo come espressione di cura, socialità e cultura e Torino diventerà, prima in Italia, una città danzante, grazie ad un manifesto programmatico promosso dalle realtà torinesi del ballo e della danza, per promuovere, valorizzare e facilitare la pratica danzante nella vita quotidiana.

Con il programma di quest’anno Torino si riconferma non solo come un centro culturale, ma anche come un luogo di partecipazione e di inclusione, dove il ballo diventa simbolo di condivisione, socialità e benessere.

Torino è danzante e porta avanti una tradizione che affonda le radici nella cultura popolare, senza dimenticare le espressioni più contemporanee e avanguardistiche. La città, con i suoi ritmi e la sua storia, pulsa al suono dei passi di chi, per un giorno o per un’ora, si lascia trasportare dalla musica. Torino diventa un grande spazio aperto, accogliente, che invita tutti a partecipare, perché la danza non è solo spettacolo, ma vita, respiro, condivisione.

“Con BallaTorino la città della Mole si afferma come una città danzante, un luogo dove ogni angolo diventa un palcoscenico e la danza si fa strumento di socialità e inclusione – commenta Paolo Chiavarino, assessore al Commercio della Città di Torino.- La manifestazione non solo celebra l’arte del ballo, ma crea un forte legame tra i cittadini, favorendone la partecipazione attiva, il benessere collettivo e la vivacità di una città che sempre di più si apre ad eventi di richiamo nazionale e internazionale. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative che trasformano la nostra città in un grande spazio aperto, accogliente e vivo, dove la danza racconta storie e unisce le persone, contribuendo a costruire una comunità più coesa e vibrante. Invitiamo tutti a partecipare a questo straordinario evento che mette in luce la bellezza della cultura torinese”

MARA MARTELLOTTA

 

 

 

 

 

 

Il “Premio Lattes Grinzane” annuncia il vincitore 2024

 

Al Teatro Sociale “Giorgio Busca”, la premiazione dei cinque scrittori finalisti e l’annuncio dell’opera vincitrice, con lectio magistralis del “Premio Speciale”

Sabato 12 e domenica 13 ottobre

Monforte d’Alba (Cuneo)

Compie 14 anni il “Premio Lattes Grinzane” 2024, riconoscimento internazionale intitolato a Mario Lattes (Torino, 1923 – 2001: scrittore, pittore, editore e fra i massimi intellettuali del secolo scorso) organizzato dalla “Fondazione Bottari Lattes” di Monforte d’Alba, che fa concorrere insieme autori italiani e stranieri ed è dedicato ai migliori libri di Narrativa pubblicati nell’ultimo anno. Anche quest’anno, sono cinque le scrittrici e gli scrittori finalisti, fra i quali verrà decretato sabato 12 ottobre(ore 17) presso il Teatro Sociale “Giorgio Busca”, in piazza Vittorio Veneto 3, ad Alba, la vincitrice o il vincitore di questa 14^ edizione. E questa é la cinquina giunta in finale e selezionata, insieme al “Premio Speciale”, da una “Giuria Tecnica”, presieduta dalla scrittrice e giornalista, Loredana Lipperini: Nino Haratischwili con “La luce che manca”(“Marsilio”, traduzione di Fabio Cremonesi), Benjamin Labatut con “Maniac” (“Adelphi”, traduzione di Norman Gobetti), Federica Manzon con “Alma” (Feltrinelli”), Guadalupe Nettel con “La vita altrove” (“La Nuova Frontiera”, traduzione di Federica Nola) e Sandra Newman con “Gli uomini” (“Ponte alle Grazie”, traduzione di Claudia Durastanti).

Nell’ambito della cerimonia Alessandro Baricco“Premio Speciale Lattes Grinzane 2024”, terrà una lectio magistralis e sarà insignito del riconoscimento. Per l’ottavo anno, l’evento è inserito all’interno del programma culturale della “Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba”. Il pubblico può prenotarsi per partecipare alla cerimonia tramite il sito fondazionebottarilattes.it. L’appuntamento sarà trasmesso in diretta streaming sul sito e sui canali social della “Fondazione Bottari Lattes”.

Domenica 13 ottobre, proprio all’indomani della cerimonia di premiazione, si inaugura una nuova collaborazione tra la “Fondazione” presieduta da Caterina Bottari Lattes e la rassegna “Cervo in Blu d’inchiostro”, appuntamento che dal 2012 (anno dell’ideazione come “I sabati in blu di Cervo”, organizzati dal Comune di Cervo Ligure e dalla storica “Compagnia du Serva”) porta i grandi protagonisti della letteratura contemporanea nello splendido borgo di Cervo: la finalista Federica Manzon sarà in dialogo con Walter Scavello, docente di Inglese del Liceo “Cassini” di Sanremo. L’incontro si terrà alle 17 all’“Oratorio di Santa Caterina” di Cervo. Il pianista Paolo Flora, docente del “Liceo Musicale” di Sanremo, proporrà gli intermezzi musicali, mentre le letture saranno a cura dell’attrice Nicole Ghirardi. Dettagli su cervofestival.com

Accanto alla “Giuria Tecnica”, agli oltre 400 studenti che fanno parte delle “Giurie Scolastiche” (provenienti da tutta Italia e da una scuola di Atene, per un totale di 25 scuole partecipanti) è stato assegnato il compito di leggere, giudicare e selezionare il vincitore di quest’anno.  I finalisti, inoltre, incontreranno gli studenti e le studentesse delle scuole in Giuria al “Castello di Grinzane Cavour”, la mattina del 12 ottobre per rispondere a domande e curiosità dei ragazzi rispetto alla loro opera e al loro mestiere.

La “Giuria Tecnica” ha anche deciso di attribuire, in accordo con “Fanucci Editore”, una “menzione speciale” a Alan Moore, autore britannico tra i più influenti nella storia del fumetto. Tra le sue opere fondamentali “From Hell”, “V per Vendetta”, “Watchmen” e “La lega degli Straordinari Gentlemen”.

Così la “Giuria Tecnica” spiega la scelta dei finalisti: “Una cinquina, quella del 2024, che esprime compiutamente la varietà di scritture e visioni dei nostri anni, sia geograficamente sia come scelta narrativa che tocca i generi e li trascende. La menzione speciale ad Alan Moore e il riconoscimento ad Alessandro Baricco testimoniano quanto sia vitale il mondo delle storie e quanto debba continuare a esserci caro”.

 

Per info: www.fondazionebottarilattes.it

 

Gianni Milani

 

Nelle foto:

–       Cover cinque libri finalisti e Alessandro Baricco, “Premio Speciale”

–       Caterina Bottari Lattes

“Joker: folie à deux”, quando “quella” storia diventa un musical sbagliato

Sugli schermi il film di Todd Philips presentato a Venezia

PIANETA CINEMA a cura di Elio Rabbione

Sicuri, non amo le citazioni personali e non mi capita mai di ricorrervi. Ma nell’occasione è quasi d’obbligo tornare a risfogliare quanto scrivevo cinque anni fa a proposito di “Joker”, della riuscita del film e del suo Leone d’oro a Venezia che altro non sarebbe stato che l’anticamera dei Globe e dei due Oscar quattro o cinque mesi dopo, un successo planetario, la consacrazione di un attore che s’impadronisce di un personaggio e ne fa quel che vuole, adattandoselo splendidamente, la bellezza e la ferrea giravolta di un autore che sino ad allora aveva posto le proprie basi nella commedia più divertente e scorretta, fatta di “notti da leoni” e di “scuole per canaglie”. Scrivevo: “Nella tensione che accompagna l’intera vicenda, in un film che ha quasi la presunzione della perfezione, Phillips cala con intelligenza, ma in modo angosciante e allarmante, le carte della commedia e della tragedia e le sa mescolare a dovere, in perfetta alternanza.” Il respiro della tragedia che serpeggiava tra le strade di Gotham City, la ribellione di una maschera, la sua missione a far ridere, la sovrapposizione di due esseri e il vitale sdoppiamento della personalità, l’omicidio come rivincita davanti al mondo. Qui l’uomo dapprima è messo da parte, è Joker, l’antico acerrimo nemico di Batman, a prevalere rivendicando il suo essere divenuto star, indistruttibile e immersa nel giubilo idolatrico di masse vocianti e come lui votate ad una distruttiva ribellione – tra quella storia e l’attuale ci sono corsi in mezzo i disordini di Capitol Hill -, prevalenza che introduce a “Joker folie à deux” con un cartoon in cui lo stesso, atteso in uno show televisivo – il Robert De Niro che fu Murray Franklin, vittima designata, veglia in effigie da una parete del camerino -, deve combattere con la propria ombra, che lo assale, gli ruba il costume, lo rinchiude in una cassettiera e s’imbratta con il trucco tutto rossetto e occhi bluastri del vero Joker.

Quando si spegne lo sberleffo dell’allegria e i lonely toones vanno in soffitta, Joker ovvero Arthur Fleck è nuovamente nei corridoi claustrofobici dell’Arkham State Hospital alle prese con lo scherno e le botte dei secondini, a scontare ogni sua condanna (i cinque omicidi, “ma sono sei, ho ucciso anche mia madre, l’ho soffocata con un cuscino”, ci tiene a precisare visto che sino a quel momento nessuno ne è a conoscenza), a tentare di seguire i disegni processuali del suo avvocato in ansia soltanto di fargli riconoscere l’infermità mentale. La boccata di speranza e d’ossigeno è l’incontro con la bionda Harley Quinn (ma nemmeno in lei ci sarà da aver fiducia), sua grande estimatrice – del Joker, ovviamente – e pronta a confessare d’essere lì ospite per aver dato alle fiamme il condominio in cui vivevano i suoi genitori. Innamoramento, frettolosi intrattenimenti sessuali, baci attraverso le sbarre, incendi appiccati durante la proiezione di “Spettacolo di varietà”, fuga in mezzo alle strade della città e veloce riagguantamento da parte delle sadiche guardie. In una sceneggiatura scritta dal regista e da Scott Silver, coppia davvero in maggior stato di grazia in passato, che è un eccessivo andare e venire, numeri che mal s’incastrano, ripensamenti infruttuosi – sino alle scene dell’intero processo, annacquato e risolto anche quasi comicamente con la deflagrazione di un’autobomba che manda in briciole, seguitissime dalla macchina da presa, dell’intera aula di tribunale, eccellente scena da spendere in un nuovo cartone animato – tra l’ansia di Franck di ricostruire immacolata la sua vera identità e quanti dal mondo di fuori lo spingerebbero a rivestirlo di quella maschera di Vendicatore. Tira e molla che non va giù nemmeno ad Harley che proprio in appostamento in cima alla mitica scala del Bronx (capolavoro nel capolavoro, un tempo) lo abbandona. Mentre qualcuno pensa a indossare quella maschera, mentre qualcuno pensa a spingere la storia verso un finale orrendo e sanguinoso. A questo, agli idoli infranti, doveva ripensare di più il film, a quei tanti idoli che riusciamo persino a ritrovare in casa nostra.

Perché inseguo quel primo capolavoro? Perché oggi né la storia né in assoluto il personaggio riescono a catturare, non riesce ad esprimere nulla in più di quanto già sia stato fatto, è un forzato brandello del primo appuntamento, un inutile fine a se stesso di cui avremmo fatto comodamente a meno (ci sarà pur qualche ragione se la giuria di Venezia l’ha lasciato a bocca asciutta), affondando l’intera vicenda in quel percorso “da” musical verso cui Todd Philips l’ha incanalata, scegliendo un genere che non s’addice granché al genere carcerario (“Chicago” era altra cosa) o legal drama visto con tanta rabbia e assurdità. Certo, al di là della colonna sonora di Hildur Gudnadòttir, molto furbescamente l’ha farcito di brani accattivanti, che addolciscono l’orecchio dello spettatore, ed è innegabile che brani come “Get Happy” di Judy Garland, “That’s Entertainment” o “For Once in My Life” o “That’s Life” di Sinatra, sino a giungere alla disperazione di Franck che al telefono ricama e incarna “If You Go Away” che altro non è se non l’adattamento di “Ne me quitte pas” di Jacques Brel, riescano come i momenti “belli” del film, alleggeriti dal fantasma di Ginger Rogers o dai pas de deux di Fred Astaire e Cyd Charisse. Numeri musicali, grande confidenza con l’orchestra e il pianista, fasci di luce a illuminare, valzer strazianti: ma “numeri” legati a se stessi che male o per nulla si mescolano a quella personale tragedia. Forse aver scritturato – che qui davvero non eccelle alias non ripete l’exploit che Bradley Cooper le aveva costruito intorno con “A star is born” nel 2018 – la signorina Stefani Joanne Angelina Germanotta in arte Lady Gaga ha spinto illecitamente a scegliere quella strada che s’è rivelata errata. Anche il Joker accusa momenti di stanchezza e Joachin Phoenix non riesce a esprimere e a ripetere quel ventaglio di emozioni, di follia e di lucidità, di rivolta, di buio e di lampi per cui abbiamo parlato di consacrazione. Anche la costruzione della risata pare un puro esercizio e non il virtuosistico assolo che ce lo aveva fatto amare (restando oggi in prima linea il lavoro in filigrana fatto da Adriano Giannini nel laboratorio del doppiaggio). Mentre Philips ha cercato, con sincerità, non lo neghiamo, quel miracolo che gli ha cambiato la vita e il proprio percorso artistico: ma non l’ha ritrovato. Ed è un vero peccato.